dantes76
05-12-2006, 12:48
L´esponente di uno dei clan più influenti in città lascia la cella pur con una condanna a sei anni e mezzo di reclusione
Libero boss del contrabbando
Dario Del Porto
Ciro Mazzarella scarcerato per decorrenza dei termini
Era stato arrestato in Spagna il 20 giugno 2002. Adesso può lasciare il carcere, libero per decorrenza dei termini di custodia cautelare pur in presenza di una condanna in secondo grado a 6 anni e mezzo di reclusione per associazione per delinquere e contrabbando. Ciro Mazzarella, soprannominato "´o scellone", 56 anni, esponente della famiglia malavitosa presente attraverso diverse articolazioni, in molti quartieri della città, uscirà in queste ore dal penitenziario di Parma, dove era rinchiuso da alcuni mesi.
La settima sezione penale della Corte di Appello ha accolto l´istanza del suo difensore, l´avvocato Antonio Morra, con un provvedimento depositato ieri in cancelleria. Alla base della decisione, una complessa questione di carattere tecnico. Mazzarella era detenuto in base a due ordinanze: la prima relativa a una condanna definitiva a 4 anni e mezzo di reclusione, la seconda a titolo di custodia cautelare per la condanna a 6 anni e mezzo, non ancora passata al vaglio della Cassazione.
La difesa ha chiesto di far decorrere la seconda misura cautelare dal momento della sua effettiva notifica e non, come era avvenuto in precedenza, solo a partire dalla completa espiazione della prima pena.
La Corte d´Appello ha accolto la tesi del legale e ha firmato la scarcerazione ritenendo scaduti per l´imputato, alla luce di questa interpretazione, i termini massimi di custodia. Ciro Mazzarella, fratello di Gennaro e Vincenzo, è stato sempre assolto per associazione camorristica ma ha riportato condanne per altri reati.
L´ultima si riferisce all´ipotesi di associazione per delinquere e contrabbando di sigarette e attende l´esame della Corte di Cassazione. Nei giorni scorsi le indagini della Procura avevano portato in carcere un nipote di Ciro Mazzarella, Francesco, nell´ambito delle indagini sulla camorra attiva nella zona di piazza Mercato.
Intanto dalla relazione semestrale inviata dal ministero dell´Interno al Parlamento emerge un incremento dei pentiti di camorra e dei testimoni di giustizia provenienti dall´area napoletana.
I dati delle persone sottoposte alle misure di protezione, riferiti al primo semestre del 2005, parlano di un numero di collaboratori che hanno lasciato i clan camorristici pari a 268 persone, fra le quali 10 donne. È più alto solo il numero dei pentiti di mafia, 290. Ma la camorra annovera il maggior numero di nuovi collaboratori, nove rispetto al secondo semestre del 2004. E aumentano anche i testimoni di giustizia, quattro in più con riferimento a fatti camorristici ai quali si sommano altri due che hanno riferito circostanze riguardanti episodi di criminalità non organizzata.
I dati sulla camorra acquistano significato anche alla luce della diminuzione registrata nelle altre realtà: i testimoni di giustizia calano infatti sia con riferimento alla mafia (uno in meno rispetto al precedente periodo di riferimento) che con riguardo alla ‘ndrangheta (anche qui uno in meno) e alla Sacra corona unita, dove la diminuzione è di due unità. Ed è ancora più sensibile il calo dei pentiti provenienti dalle altre mafie: Cosa nostra ne conta 23 in meno, ‘ndrangheta e Sacra corona tre in meno ciascuna rispetto al secondo semestre del 2004.
(05 dicembre 2006)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Libero%20boss%20del%20contrabbando/1450087/6
Libero boss del contrabbando
Dario Del Porto
Ciro Mazzarella scarcerato per decorrenza dei termini
Era stato arrestato in Spagna il 20 giugno 2002. Adesso può lasciare il carcere, libero per decorrenza dei termini di custodia cautelare pur in presenza di una condanna in secondo grado a 6 anni e mezzo di reclusione per associazione per delinquere e contrabbando. Ciro Mazzarella, soprannominato "´o scellone", 56 anni, esponente della famiglia malavitosa presente attraverso diverse articolazioni, in molti quartieri della città, uscirà in queste ore dal penitenziario di Parma, dove era rinchiuso da alcuni mesi.
La settima sezione penale della Corte di Appello ha accolto l´istanza del suo difensore, l´avvocato Antonio Morra, con un provvedimento depositato ieri in cancelleria. Alla base della decisione, una complessa questione di carattere tecnico. Mazzarella era detenuto in base a due ordinanze: la prima relativa a una condanna definitiva a 4 anni e mezzo di reclusione, la seconda a titolo di custodia cautelare per la condanna a 6 anni e mezzo, non ancora passata al vaglio della Cassazione.
La difesa ha chiesto di far decorrere la seconda misura cautelare dal momento della sua effettiva notifica e non, come era avvenuto in precedenza, solo a partire dalla completa espiazione della prima pena.
La Corte d´Appello ha accolto la tesi del legale e ha firmato la scarcerazione ritenendo scaduti per l´imputato, alla luce di questa interpretazione, i termini massimi di custodia. Ciro Mazzarella, fratello di Gennaro e Vincenzo, è stato sempre assolto per associazione camorristica ma ha riportato condanne per altri reati.
L´ultima si riferisce all´ipotesi di associazione per delinquere e contrabbando di sigarette e attende l´esame della Corte di Cassazione. Nei giorni scorsi le indagini della Procura avevano portato in carcere un nipote di Ciro Mazzarella, Francesco, nell´ambito delle indagini sulla camorra attiva nella zona di piazza Mercato.
Intanto dalla relazione semestrale inviata dal ministero dell´Interno al Parlamento emerge un incremento dei pentiti di camorra e dei testimoni di giustizia provenienti dall´area napoletana.
I dati delle persone sottoposte alle misure di protezione, riferiti al primo semestre del 2005, parlano di un numero di collaboratori che hanno lasciato i clan camorristici pari a 268 persone, fra le quali 10 donne. È più alto solo il numero dei pentiti di mafia, 290. Ma la camorra annovera il maggior numero di nuovi collaboratori, nove rispetto al secondo semestre del 2004. E aumentano anche i testimoni di giustizia, quattro in più con riferimento a fatti camorristici ai quali si sommano altri due che hanno riferito circostanze riguardanti episodi di criminalità non organizzata.
I dati sulla camorra acquistano significato anche alla luce della diminuzione registrata nelle altre realtà: i testimoni di giustizia calano infatti sia con riferimento alla mafia (uno in meno rispetto al precedente periodo di riferimento) che con riguardo alla ‘ndrangheta (anche qui uno in meno) e alla Sacra corona unita, dove la diminuzione è di due unità. Ed è ancora più sensibile il calo dei pentiti provenienti dalle altre mafie: Cosa nostra ne conta 23 in meno, ‘ndrangheta e Sacra corona tre in meno ciascuna rispetto al secondo semestre del 2004.
(05 dicembre 2006)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Libero%20boss%20del%20contrabbando/1450087/6