PDA

View Full Version : Special IBM Deskstar 60GXP su Xbitlabs


Redazione di Hardware Upg
24-09-2001, 15:50
Link alla notizia : <a href="http://news.hwupgrade.it/4637.html">http://news.hwupgrade.it/4637.html</a>

Xbitlabs ha pubblicato un interessante <a href=http://www.xbitlabs.com/storage/caching-alg/>articolo </a> riguardante alcuni settaggi non standard della nota serie di hard disk IBM Deskstar 60GXP.<br>
Si parte da una premessa, in cui viene giustamente smentita la credenza che ad hard disk con capacità per piatto elevate corrispondano direttamente prestazioni migliori. L'esempio portato è quello del disco di IBM, capace di ospitare "solo" 20GB per piatto ma che risulta per adesso il disco più performante da loro testato. <br>
Capacità che arrivano fino ai 40GB per piatto, infatti, vengono raggiunte principalmente riducendo la lunghezza delle tracce e non aumentando il numero di tracce per settore, con impatti di conseguenza nulli sulle prestazioni finali ma ad esclusivo vantaggio della capacità della periferica.<br>
La recensione comunque si pone un altro obiettivo, quello di modificare alcuni parametri standard del disco IBM attraverso <a href=http://www.hwfiles.it/dett/1285.html>l'IBM Feature Tool.</a><br>Sono esaminate, all'interno della prova a titolo di confronto, le prestazioni dei seguenti dischi: Seagate Barracuda ATA IV, IBM Deskstar 60GXP, Quantum Fireball Plus AS, Western Digital Caviar 600BB e Western Digital Caviar 800BB. <br>
I parametri modificabili attraverso questo file sono, oltre alle classiche impostazioni di UDMA e impostazione della rumorosità, read ahead e write caching.<br><BR>
<ul>
<li><font face="Arial" size="2"><b>read ahead</b>: con questo termine si
indica la possibilità di ottimizzare la lettura dei dati sul disco
permettendo la lettura e il conseguente stoccaggio in memoria cache non del
solo settore richiesto ma anche di alcuni immediatamente seguenti, in senso
fisico. Immediato il vantaggio in termini velocistici in ambiti di lettura
sequenziale derivati da questa ottimizzazione. Di default questa funzione è
abilitata. Lo Smart firmware dovrebbe essere in grado di decidere se e
quando utilizzare questa funzione.<br>
</font></li>
<li><font face="Arial" size="2"><b>write caching</b>: con questo termine si
indica quella particolare operazione di scrittura che permette di scrivere
su hard disk in maniera "ottimizzata". Il sistema invia i dati da
scrivere, l'hard disk li posiziona temporaneamente in cache, mandando però
un segnale al sistema di "operazione compiuta", anche se
fondamentalmente ciò non è vero. Il firmware, in base alle richieste del
sistema, sceglierà il momento e il settore fisico opportuno per compiere
l'operazione. In questo modo il sistema non deve attendere risposta dal
disco e può procedere con altre operazioni, velocizzando il processo di
lettura/scrittura. Anche questa funzione è abilitata di default.</font></li>
</ul>
<br><br>
I test eseguiti sono stati condotti utilizzando diverse configurazioni, per la precisione quattro diverse: default, read ahead disabilitato, write caching disabilitato ed entrambi disabilitati. <br><br>
<div align="center">
<center>
<table border="1" cellPadding="2" cellSpacing="1">
<tr bgColor="#eeeeee">
<td bgcolor="#B5B6CC"><font class="smalltahoma" size="2" face="Arial"> </font></td>
<th bgcolor="#B5B6CC"><font class="smalltahoma" size="2" face="Arial">Read
Ahead</font></th>
<th bgcolor="#B5B6CC"><font class="smalltahoma" size="2" face="Arial">Write
Caching</font></th>
</tr>
<tr align="middle">
<th><font class="smalltahoma" size="2" face="Arial">Normal</font></th>
<td><font class="smalltahoma" size="2" face="Arial">On</font></td>
<td><font class="smalltahoma" size="2" face="Arial">On</font></td>
</tr>
<tr align="middle">
<th><font class="smalltahoma" size="2" face="Arial">Read Off</font></th>
<td><font class="smalltahoma" size="2" face="Arial">Off</font></td>
<td><font class="smalltahoma" size="2" face="Arial">On</font></td>
</tr>
<tr align="middle">
<th><font class="smalltahoma" size="2" face="Arial">Write Off</font></th>
<td><font class="smalltahoma" size="2" face="Arial">On</font></td>
<td><font class="smalltahoma" size="2" face="Arial">Off</font></td>
</tr>
<tr align="middle">
<th><font class="smalltahoma" size="2" face="Arial">Read/Write Off</font></th>
<td><font class="smalltahoma" size="2" face="Arial">Off</font></td>
<td><font class="smalltahoma" size="2" face="Arial">Off</font></td>
</tr>
</table>
</center>
</div>
<br>

Sono stati condotti test utilizzando i WinBench 99 1.2 e il test Iometer di Intel.<br>
<br><br><center><img src="http://news.hwupgrade.it/immagini/feat.gif"></center><br><br>
Come è facile notare nell'immagine riportata le prestazioni ottenute nei test Winbench calano drasticamente disattivando le due funzioni citate precedentemente, dato comunque logicamente atteso. La sorpresa è in agguato per quanto riguarda i risultati ottenuti nello Iometer test, decisamente più attendibile.
<br><br><center><img src="http://news.hwupgrade.it/immagini/iometer2.gif"></center><br><br>
Come è facile osservare in applicazioni "professionali" come file server e database le prestazioni migliori sono state ottenute disabilitando la funzione read ahead oppure entrambe. Il motivo è presto spiegato: la simulazione di ambiente decisamente più fedele di quella dei test Winbench, essendo le operazioni che coinvolgono il disco scelte casualmente. Vengono così meno, in parte, i vantaggi offerti dalle ottimizzazioni di default, vantaggiose in ambiti più "prevedibili", come per esempio nella lettura sequenziale. Non a caso i valori ottenuti in configurazione Workstation, che maggiormente coinvolge operazioni in lettura sequenziale, sono risultati più elevati con le due funzioni abilitate.<br>
Anche in ambiente Database sono stati riscontrati risultati migliori con le due funzioni disabilitate.<br>
Il miglioramento delle prestazioni rimane comunque limitato, nell'ordine del 3%, ma in ogni caso sorprendente, decisamente non atteso in virtù dei risultati ottenuti nei test Winbench. Il succo del discorso serve per mettere in evidenza come un determinato algoritmo incluso nel firmware possa in effetti essere modificato per ottenere prestazioni mirate, e più in generale come la potenza degli stessi possa influenzare le prestazioni del disco in genere. A volte per ottenere un buon disco è necessario lavorare sulla gestione e sullo sviluppo del firmware, più che sulla capacità per piatto!