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View Full Version : Il segreto dello Stradivari


Daygon
01-12-2006, 12:37
Non è solo una questione di legno o di lavorazione
Il segreto dello Stradivari
La ricetta di quel tono unico caratteristico dei violini dei maestri italiani starebbe in un trattamento chimico

Il suono degli archi è una questione di curvatura, di legno usato, di spessore, di inclinazione e di colore. Senza dimenticare la chimica. Nel violino del maestro cremonese Antonio Stradivari sono stati infatti trovati sali di rame, ferro e cromo, un cocktail magico che donava allo strumento una dolcezza particolare. I due liutai Antonio Stradivari e Giuseppe Guarnirei avevano infatti intuito che trattando chimicamente il legno d'acero si poteva migliorare la qualità del suono.
La causa del suono dei più celebri violini antichi italiani è stata ricostruita dagli scienziati del Joseph Nagyvary della Texas A&M University, che hanno confermato quello che da anni gli esperti cercavano invano: tutto dipende da un fenomeno chimico che combina ossidazione e idrolisi. Avvalendosi della risonanza magnetica e compiendo un'analisi comparata di quattro esemplari di strumenti (rispettivamente uno Stradivari, un Guarnieri, una viola inglese e un violino francese) più o meno coevi, gli studiosi hanno dimostrato che i maestri italiani del Seicento e del Settecento trattavano il legno in un modo del tutto sconosciuto ai loro colleghi francesi e inglesi.
ARTIGIANI DEL SUONO – La leggenda racconta che Stradivari utilizzasse solo alberi della val di Fiemme (Trentino) e che, facendo rotolare i tronchi, ne ascoltasse prima il suono. Certo è che questi artigiani della musica conoscevano i segreti più intimi del legno, ma il trattamento chimico individuato svela un segreto cruciale per gli amanti degli archi e apre una speranza di poter riprodurre anche nei violini moderni una melodia inseguita per anni.
30 novembre 2006

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/11_Novembre/30/stradivari.shtml

lowenz
01-12-2006, 13:36
Colgo l'occasione per far notare che se vi interessa qualcosa sulla modellizzazione del suono di un violino (e altri strumenti) al PoliMI si è fatto un intero progetto a riguardo di sintesi sonora a partire da modelli fisici, l' ALMA!

http://www-dsp.elet.polimi.it/alma/

Daygon
01-12-2006, 13:46
Colgo l'occasione per far notare che se vi interessa qualcosa sulla modellizzazione del suono di un violino (e altri strumenti) al PoliMI si è fatto un intero progetto a riguardo di sintesi sonora a partire da modelli fisici, l' ALMA!

http://www-dsp.elet.polimi.it/alma/E a che servono? Stradivari mica aveva l'Alma!... :D :D Bisogna ammettere che in questo campo la scienza ha straperso :muro: :muro:

lowenz
01-12-2006, 14:15
E a che servono? Stradivari mica aveva l'Alma!... :D :D Bisogna ammettere che in questo campo la scienza ha straperso :muro: :muro:
Non è questione di vincere o perdere, ma di analizzare e sintetizzare: è necessario capire il fenomeno fisico che dà origine al suono (analisi)..... se poi si vuole usarlo per ri-sintetizzare tale suono.
I modelli di questi fenomeni sono completamente parametrizzabili, ci si può anche aggiungere volendo il contributo del trattamento chimico del legno.

Daygon
01-12-2006, 14:32
Non è questione di vincere o perdere, ma di analizzare e sintetizzare: è necessario capire il fenomeno fisico che dà origine al suono (analisi)..... se poi si vuole usarlo per ri-sintetizzare tale suono.
I modelli di questi fenomeni sono completamente parametrizzabili, ci si può anche aggiungere volendo il contributo del trattamento chimico del legno.Certo, la mia non era una polemica verso la scienza, sono semplicemente estasiato se penso a quello che è riuscito a fare un uomo del Seicento/Settecento semplicemente con il suo orecchio, la sua esperienza da liutaio e probabilmente la sua voglia di sperimentare...

lowenz
01-12-2006, 14:56
Certo, la mia non era una polemica verso la scienza, sono semplicemente estasiato se penso a quello che è riuscito a fare un uomo del Seicento/Settecento semplicemente con il suo orecchio, la sua esperienza da liutaio e probabilmente la sua voglia di sperimentare...
Sicuramente un "mastro" (tecnico ante litteram) italiano di cui andare fieri! :)

bjt2
01-12-2006, 16:10
Non è questione di vincere o perdere, ma di analizzare e sintetizzare: è necessario capire il fenomeno fisico che dà origine al suono (analisi)..... se poi si vuole usarlo per ri-sintetizzare tale suono.
I modelli di questi fenomeni sono completamente parametrizzabili, ci si può anche aggiungere volendo il contributo del trattamento chimico del legno.

Il mio professore di teoria dei sistemi diceva che tutti i sistemi sono linearizzabili e quindi modellizzabili nell'intervallo... All'esame la domanda che spesso usava ere (immaginatela detta in napoletano... :D) : "Ma il porco è un sistema stabile o instabile?". Se il malcapitato rispondeva stabile, il professore ribatteva: "allora non muore mai!". Se rispondeva instabile, "allora muore sempre!" . La risposta corretta, IMHO, è "dipende". Dipende dal "punto di funzionamento" (zona attorno a cui si modellizza)... Spostandolo, cambiano i parametri del modello e il sistema può passare da stabile (il porco è vivo), a instabile (il porco muore)... Il punto di funzionamento si può spostare per invecchiam ento, malattia, incidenti...

lowenz
01-12-2006, 19:19
Il mio professore di teoria dei sistemi diceva che tutti i sistemi sono linearizzabili e quindi modellizzabili nell'intervallo...
Beh certo, in meccanica/automatica/elettronica spesso per comodità si fa così :D, ma i fenomeni fisici che stanno dietro alla produzione di un suono (vibrazione di una corda, di un'ancia, ecc.) dovrebbero essere ricondotti tutti a sistemi non-lineari.....se li linearizzi puoi farlo ovviamente, ma perdi quel "dettaglio" che rende così magico il suono prodotto.....e spesso diventano innaturali!

W i sistemi non-lineari.....e tutta l'impalcatura matematica per studiarli :)