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View Full Version : Francia e vino; deputati: "dovrebbe essere insegnato a scuola"


Adric
01-12-2006, 10:02
Francia: vino; deputati, dovrebbe essere insegnato a scuola

PARIGI - Le scuole francesi, fin da quelle elementari, dovrebbero insegnare a conoscere e ad apprezzare il vino. Lo afferma un rapporto parlamentare pubblicato ieri, che chiede il lancio di una campagna nazionale di educazione, anche per aiutare il settore vitivinicolo in crisi. Secondo il rapporto, vi è stato un calo sia delle esportazioni sia del consumo di vino in Francia, dove il 92% dei giovani sotto i 25 anni dicono di preferire altre bevande.

"Per mantenere una posizione di forza nel mondo, il vino francese deve anzitutto conquistare una posizione di forza in patria", afferma il rapporto, auspicando programmi educativi che informino la popolazione giovanile sulle origini, la storia e le caratteristiche dei vini francesi.

"Imparare a condurre una vita sana comincia dall'infanzia e dalla scuola elementare", sostengono gli autori del rapporto, Philippe-Armand Martin e Gerard Voisin, deputati dell'Ump (il partito di centrodestra al potere in Francia).

"Rendere edotti i nostri bambini sui prodotti regionali, su come vengono coltivati e trasformati per acquistare il loro gusto (...) può soltanto aiutarli a mantenersi in salute e promuovere le istanze di qualità e rispetto per la natura", aggiunge il rapporto, secondo il quale il consumo pro capite di vino è sceso in Francia a 55 litri l'anno, dai 100 del 1970.

articolo pubblicato il 01/12/2006 07:30

ATS
(Ticinonline)

RiccardoS
01-12-2006, 10:22
dopo la debacle di quella cagata pazzesca che è la :Puke: "nouvelle couisine" (se così si scrive) nei confronti della dieta mediterranea, anche il tanto rinomato vino francese sta perdendo colpi alla grande in tutto il mondo e quindi stanno tentando di rilanciarlo, partendo, giustamente, dalla patria. buona idea. dovremmo farlo anche noi italiani, di valorizzare i nostri prodotti... solo che, stante la differenza di qualità, a noi servirebbero, come minimo, delle università dedicate. :D


x adric: ti ho risposto! :O :ciapet: scherzi a parte... quando si toccano argomenti culinari, mi è impossibile esimermi dal pontificare! :O :sofico:

Teox82
01-12-2006, 10:24
Hanno forzato un po un concetto che credo sia giustissimo:l'educazione alimentare nelle scuole Mi pare che se ne sia parlato nel Governo,speriamo che la applichino :)

svarionman
01-12-2006, 10:25
Francia: vino; deputati, dovrebbe essere insegnato a scuola

PARIGI - Le scuole francesi, fin da quelle elementari, dovrebbero insegnare a conoscere e ad apprezzare il vino. Lo afferma un rapporto parlamentare pubblicato ieri, che chiede il lancio di una campagna nazionale di educazione, anche per aiutare il settore vitivinicolo in crisi. Secondo il rapporto, vi è stato un calo sia delle esportazioni sia del consumo di vino in Francia, dove il 92% dei giovani sotto i 25 anni dicono di preferire altre bevande.

"Per mantenere una posizione di forza nel mondo, il vino francese deve anzitutto conquistare una posizione di forza in patria", afferma il rapporto, auspicando programmi educativi che informino la popolazione giovanile sulle origini, la storia e le caratteristiche dei vini francesi.

"Imparare a condurre una vita sana comincia dall'infanzia e dalla scuola elementare", sostengono gli autori del rapporto, Philippe-Armand Martin e Gerard Voisin, deputati dell'Ump (il partito di centrodestra al potere in Francia).

"Rendere edotti i nostri bambini sui prodotti regionali, su come vengono coltivati e trasformati per acquistare il loro gusto (...) può soltanto aiutarli a mantenersi in salute e promuovere le istanze di qualità e rispetto per la natura", aggiunge il rapporto, secondo il quale il consumo pro capite di vino è sceso in Francia a 55 litri l'anno, dai 100 del 1970.

articolo pubblicato il 01/12/2006 07:30

ATS
(Ticinonline)
Ma sticazzi, mi pare già abbastanza!
Iniziamo a far bere i bambini dalle elementari, proprio una bella idea...

RiccardoS
01-12-2006, 10:46
Ma sticazzi, mi pare già abbastanza!
Iniziamo a far bere i bambini dalle elementari, proprio una bella idea...


si parla di educazione al vino, ovvero il bere di qualità, non quello che fanno tanti giovani beoni (e beoti) di oggi, ovvero bere in quantità.

tdi150cv
01-12-2006, 10:51
dopo la debacle di quella cagata pazzesca che è la :Puke: "nouvelle couisine" (se così si scrive) nei confronti della dieta mediterranea, anche il tanto rinomato vino francese sta perdendo colpi alla grande in tutto il mondo e quindi stanno tentando di rilanciarlo, partendo, giustamente, dalla patria. buona idea. dovremmo farlo anche noi italiani, di valorizzare i nostri prodotti... solo che, stante la differenza di qualità, a noi servirebbero, come minimo, delle università dedicate. :D


x adric: ti ho risposto! :O :ciapet: scherzi a parte... quando si toccano argomenti culinari, mi è impossibile esimermi dal pontificare! :O :sofico:

esistono eccome ... facolta di enologia ... e pure parecchio frequentate.
Fatti un giro tra le cantine della valpolicella e scoprirai come il culto del vino e il suo studio esiste davvero ...

jpjcssource
01-12-2006, 10:57
Il momento giusto per una mossa del genere :sofico:

In Europa sta per scatenarsi la guerra dell'alcool. Se da una parte, dice "Repubblica" in un'inchiesta, l'Unione europea vuole ridurre le eccedenze produttive del vino tagliando così le quote dei Paesi fornitori (l'Italia perderebbe in tal caso 70mila occupati), dall'altra si parla di alzare in tutti i Paesi le accise sulla birra, penalizzando così i grandi Paesi produttori. A Bruxelles si preannuncia battaglia.

http://www.tgfin.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo338479.shtml

:sofico: :sofico:

RiccardoS
01-12-2006, 11:03
esistono eccome ... facolta di enologia ... e pure parecchio frequentate.
Fatti un giro tra le cantine della valpolicella e scoprirai come il culto del vino e il suo studio esiste davvero ...


non sapevo esistessero facoltà di enologia :eek:

p.s. non stò molto lontano dalla zona del valpolicella, lo so. ;)

tdi150cv
01-12-2006, 11:07
non sapevo esistessero facoltà di enologia :eek:

p.s. non stò molto lontano dalla zona del valpolicella, lo so. ;)

esiste , sono 5 anni e a meno di una preparazione in chimica e fisica a livelli davvero impressionanti non tentarla nemmeno ... :D

svarionman
01-12-2006, 11:11
si parla di educazione al vino, ovvero il bere di qualità, non quello che fanno tanti giovani beoni (e beoti) di oggi, ovvero bere in quantità.
Si, certo, tutte belle cose...ma, premettendo che l'educazione ad una alimentazione sana è doverosa, quando leggo queste notizie mi viengono sempre in mente i soldi che girano e le pressioni a livello governativo che ci sono...l'alcool alla fine fa male e a me queste cose danno sempre l'impressione che più che preoccuparsi realmente della salute del cittadino ci si preoccupi del portafoglio dei produttori.

Fil9998
01-12-2006, 11:43
per fortuna...
il numero degli alcoolisti europei era in netto e preoccupante calo...




scherzi a parte .... fa piacere leggere che di c...te come queste vengon proposte anche fuori italia.

DevilMalak
01-12-2006, 13:43
per fortuna...
il numero degli alcoolisti europei era in netto e preoccupante calo...




scherzi a parte .... fa piacere leggere che di c...te come queste vengon proposte anche fuori italia.

quoto...

Fil9998
01-12-2006, 14:23
poi noi saremmo quelli che dicono ai paesi andini di estirpare le piante di coca...

utilizzata NON RAFFINATA sotto forma di cocaina come passatempo "da fighi" (l'uso che ne facciamo noi occidentali) da loro, ma masticata (tutt'altro effetto)
per lavorare resistendo a denutrizione, freddo e altitudine.


ma da che pulpito............


:muro: :muro: :muro: :muro:

Adric
01-12-2006, 14:27
x adric: ti ho risposto! :O :ciapet: scherzi a parte... quando si toccano argomenti culinari, mi è impossibile esimermi dal pontificare! :O :sofico:
non bevo alcoolici, ma amo le pasticcerie e i laboratori artigianali del cioccolato; questa notizia però era troppo succulenta e curiosa per non essere postata :D

Sursit
01-12-2006, 18:48
Il settore vinicolo in Francia sta vivendo un momento particolare. Non è che sia poi tanto in crisi, lo è però in alcune aree e in particolare nella zona del Bordeaux, mentre in alcune zone si sta sviluppando, vedi Languedoc-Roussillon. Il Bordoeux è in crisi perchè i gusti della gente stanno mutando, ormai il classico taglio bordolese è sempre meno richiesto, e a mio avviso per controbattere questa tendenza si sono inventati una specie di "ritorno alle origini". Da una parte, giustamente a mio avviso, le normative francesi parecchio severe sono una tutela alle tradizioni e al territorio, dall'altra le norme molto rigide comportano poca adattabilità commerciale, in quanto le aziende non possono tenere il passo dei mutamenti delle abitudini dei consumatori. E diciamo pure, stanno perdendo la battaglia di marketing coi grandi Paesi emegenti, in primis l'Australia, quando per secoli hanno dominato il mercato del vino con la loro abilità commerciale.
Nel contempo, gli altri due grandi Paesi produttori confinanti, cioè Italia e Spagna, non stanno soffrendo della stessa crisi in quanto hanno al loro interno la possibilità di costruire nuovi "stili", nuovi sapori, e non solo di seguire le mode, ma addirittura di anticiparle. E, offrendo prodotti nuovi sul mercato, con gusti diversi da quelli tradizionali, si evita la concorrenza.

Sursit
01-12-2006, 18:50
non bevo alcoolici, ma amo le pasticcerie e i laboratori artigianali del cioccolato; questa notizia però era troppo succulenta e curiosa per non essere postata :D
Ti consiglio di assaggiare un ottimo cioccolato fondente con un Marsala fatto con uve 100% Nero d'Avola: da provare. Anche se non bevi alcolici uno strappo dovresti farlo. ;)

Enel
01-12-2006, 19:18
Io invece mi ricordo ancora un servizio del tg5 vecchio almeno 10 anni, in cui si parlava di educare i bambini a non bere l'acqua di rubinetto, ma di far appprezzare loro l'acqua di qualità e le sue varianti espresse dalle marche dei produttori associati in MINERACQUA... :sofico:

jpjcssource
01-12-2006, 19:40
Il settore vinicolo in Francia sta vivendo un momento particolare. Non è che sia poi tanto in crisi, lo è però in alcune aree e in particolare nella zona del Bordeaux, mentre in alcune zone si sta sviluppando, vedi Languedoc-Roussillon. Il Bordoeux è in crisi perchè i gusti della gente stanno mutando, ormai il classico taglio bordolese è sempre meno richiesto, e a mio avviso per controbattere questa tendenza si sono inventati una specie di "ritorno alle origini". Da una parte, giustamente a mio avviso, le normative francesi parecchio severe sono una tutela alle tradizioni e al territorio, dall'altra le norme molto rigide comportano poca adattabilità commerciale, in quanto le aziende non possono tenere il passo dei mutamenti delle abitudini dei consumatori. E diciamo pure, stanno perdendo la battaglia di marketing coi grandi Paesi emegenti, in primis l'Australia, quando per secoli hanno dominato il mercato del vino con la loro abilità commerciale.
Nel contempo, gli altri due grandi Paesi produttori confinanti, cioè Italia e Spagna, non stanno soffrendo della stessa crisi in quanto hanno al loro interno la possibilità di costruire nuovi "stili", nuovi sapori, e non solo di seguire le mode, ma addirittura di anticiparle. E, offrendo prodotti nuovi sul mercato, con gusti diversi da quelli tradizionali, si evita la concorrenza.

Poi teniamo conto che l'Italia ha molta più flessibilità di produzione vinicola grazie alla sua posizione che gli permette di avere un pò tutti i tipi di clima, alcuni vini francesi per sopperire alle mancanze climatiche vengono tagliati con vini italiani.
Poi non hanno affatto assorbito il colpo della vendita del famoso Champagne Tattinger agli americani :D

Sursit
02-12-2006, 09:05
Poi teniamo conto che l'Italia ha molta più flessibilità di produzione vinicola grazie alla sua posizione che gli permette di avere un pò tutti i tipi di clima, alcuni vini francesi per sopperire alle mancanze climatiche vengono tagliati con vini italiani.
Se permetti, queste due considerazioni sono luoghi comuni da sfatare. La Francia ha una superficie con climi notevolmente diversi, e la Languedoc-Russillon che ho citato prima, con oltre 400.000 ha di superficie vitata, è la più grande zona di produzione vinicola francese. Vista la posizione, leggermente più a sud della Toscana, è anche decisamente calda. E, spesso si equivoca in proposito, Bordoeux è più a sud delle Langhe.
Poi, nè più nè meno che in Italia, il taglio dei vini è consentito solo per i vini da tavola di più bassa categoria. Ma anche in Italia il vino più venduto è il Tavernello, dove ci finisce un pò di tutto.
Per legge, in Francia nei vin de table ci può essere qualsiasi vino purchè in ambito UE, in Italia nei vini da tavola potrebbero finirci anche vini argentini.
E nelle AOC le norme sulla produzione sono estremamente rigide. Se da una parte ciò dà garanzie al consumatore, dall'altra impedisce molte sperimentazioni ai viticoltori. In italia per avere maggiore libertà basta declassare il vigneto e si può fare quello che si vuole, in Francia un vigneto in AOC lì resta, imprigionato.

Poi non hanno affatto assorbito il colpo della vendita del famoso Champagne Tattinger agli americani :D
Sto cercando conferme, ma mi sembra che anche la Luis Roederer ( quella del famoso Cristal ) sia di proprietà italiana ( Antinori ). Almeno, avevo sentito notizie in merito.

jpjcssource
02-12-2006, 09:28
Se permetti, queste due considerazioni sono luoghi comuni da sfatare. La Francia ha una superficie con climi notevolmente diversi, e la Languedoc-Russillon che ho citato prima, con oltre 400.000 ha di superficie vitata, è la più grande zona di produzione vinicola francese. Vista la posizione, leggermente più a sud della Toscana, è anche decisamente calda. E, spesso si equivoca in proposito, Bordoeux è più a sud delle Langhe.
Poi, nè più nè meno che in Italia, il taglio dei vini è consentito solo per i vini da tavola di più bassa categoria. Ma anche in Italia il vino più venduto è il Tavernello, dove ci finisce un pò di tutto.
Per legge, in Francia nei vin de table ci può essere qualsiasi vino purchè in ambito UE, in Italia nei vini da tavola potrebbero finirci anche vini argentini.
E nelle AOC le norme sulla produzione sono estremamente rigide. Se da una parte ciò dà garanzie al consumatore, dall'altra impedisce molte sperimentazioni ai viticoltori. In italia per avere maggiore libertà basta declassare il vigneto e si può fare quello che si vuole, in Francia un vigneto in AOC lì resta, imprigionato.

Sto cercando conferme, ma mi sembra che anche la Luis Roederer ( quella del famoso Cristal ) sia di proprietà italiana ( Antinori ). Almeno, avevo sentito notizie in merito.

Grazie per la delucidazione ;), mi sembri un esperto di queste cose :)

Sursit
02-12-2006, 12:47
Grazie per la delucidazione ;), mi sembri un esperto di queste cose :)
Diciamo che mi piace mangiare e bere ;) :D
A prescindere da ciò, ormai con tutte le leggi riguardo al cibo e soprattutto ai prodotti tipici, non solo in Francia ma ancora di più in Italia e in Europa in genere, ci vorrebbe una laurea solo per capire cosa viene scritto nelle etichette. Perchè etichettare va bene, ma poi la gente dovrebbe anche capire cosa va a comprare, e proprio quest'ultimo punto è la nota dolente, e la colpa è di chi fa mancare la comunicazione e la conoscenza al consumatore.

CYRANO
02-12-2006, 12:50
non sapevo esistessero facoltà di enologia :eek:

p.s. non stò molto lontano dalla zona del valpolicella, lo so. ;)

primavera prox ci facciamo un giretto in moto passando per le maggiori cantine del veneto. dai dai che abbiamo da studia'!

:O



Coiaozoaopza