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View Full Version : Traffico illegale di rifiuti tra Italia e Cina


Adric
29-11-2006, 13:08
Operazione dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Genova

Traffico illegale di rifiuti tra Italia e Cina

L'organizzazione esportava sotto forma di materie prime materiali misti di rifiuto: sette arrestati e 50 indagati, due le ditte coinvolte

GENOVA - I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Genova, in collaborazione con l'Agenzia delle dogane hanno smantellato un'organizzazione italo-cinese dedita al traffico di rifiuti dall'Italia verso la Cina. Sette persone arrestate, e decine indagate per il reato di traffico internazionale di rifiuti. Una cinquantina di perquisizioni sono state eseguite in questo momento in tutto il Nord Italia. L'indagine è scattata a gennaio quando nel porto del capoluogo ligure sono stati trovati container in transito pieni di rifiuti organici e non provenienti da varie province italiane il cui smaltimento sarebbe costato molto più del trasporto verso la Cina, dove erano diretti.
OPERAZIONE IN NORD ITALIA - L'operazione del Comando Carabinieri per la tutela dell'ambiente di Genova si è estesa tra Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. L'organizzazione smantellata dalle forze dell'ordine esportava in Cina sotto forma di materie prime materiali misti di rifiuto. L'ipotesi di reato è traffico illecito transnazionale di rifiuti tossici. I rifiuti plastici, acquistati da imprenditori piemontesi e lombardi venivano convogliati in capannoni nei quali ditte prestanome li trasformavano, ma solo nominalmente, in materia prima pronta per l'esportazione. In realtà le rinfuse plastiche rimanevano inalterate e, attraverso il porto commerciale di Prà-Voltri, venivano spedite a Hong Kong, nella Repubblica popolare cinese. Lì la plastica veniva trasferita nel sud della Cina e trattata. Il prodotto finito, privo delle caratteristiche minime di sicurezza sia per composizione che per qualità, veniva messo sul mercato cinese ed europeo. In un anno il traffico ha fruttato circa un milione di euro e i carabinieri stimano il business sia iniziato sei anni fa. Le ditte coinvolte sono la «Kandi» di Milano e la «Kari» di Hong Kong.
29 novembre 2006
(Corriere della Sera)