View Full Version : Balle spaziali
Non ho parole, fa impallidire i migliori sceneggiatori :D:D :muro:
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/esteri/putin-spia-avvelenata2/scaramella-armi/scaramella-armi.html
Indagato dalla Procura di Napoli, Mario Scaramella. Il fascicolo già spostato a Roma
Nelle intercettazioni il suo attivismo nel fabbricare i dossier sulle presunte "spie" del Kgb
Mitrokhin, spunta il traffico d'armi
Sospettato il consulente di Guzzanti
Tra gli investigatori si è fatto largo il sospetto che la sua Ecpp
possa essere una copertura degli stretti rapporti con la Cia
di CARLO BONINI e GIUSEPPE D'AVANZO
ROMA - Mario Scaramella è sospettato di traffico d'armi. All'inizio di quest'anno, la Procura di Napoli lo ha iscritto per questo reato al registro degli indagati e, subito dopo, ha dovuto interrompere l'inchiesta. Il fascicolo del pirotecnico consulente della commissione parlamentare Mitrokhin è stato consegnato alla Capitale per competenza.
Nella sua poliedrica attività, infatti, Mario Scaramella ("esperto in materia di Diritto e Sicurezza, incaricato al Research Institute di San Josè, California; autore di un progetto di ricerca presso la Nasa, con incarichi di docenza presso l'università di Stanford, California, il Centro di cooperazione internazionale nello spazio, l'università dell'Arizona, l'università di Greenwich, l'università del Rosario, Colombia, l'università statale di Tamilnadu, India; contrattista presso la Scuola superiore di amministrazione del ministero dell'Interno, presso la II Università di Napoli e l'università di Salerno; già direttore dell'Unità di Criminologia ambientale del Dipartimento di Scienze internazionalistiche, del Centro di Politica spaziale del Dipartimento Scienza e Ingegneria dello Spazio) è anche giudice onorario del Tribunale di Napoli. Ora di Scaramella si occupa il pubblico ministero di Roma.
La notizia sollecita nuovi interrogativi su questo personaggio molto volenteroso che sta ricevendo un'attenzione internazionale. Il primo novembre era a pranzo con Aleksandr Litvinenko, in possesso - dice lui - di informazioni riservate su un piano di eliminazione dei nemici di Putin (Anna Politkovskaja, Boris Berezovskij, lo stesso Litvinenko, Vladimir Bukovskij, Paolo Guzzanti).
Scaramella appare al crocevia di informazioni che egli raccoglie non si sa per conto di chi. Ha rapporti con l'intelligence americana. E' introdotto con qualche infiltrato nella comunità ucraina in Italia. Incontra con costanza transfughi dell'intelligence sovietica (Kgb, Fsb, Svr) riparati in Europa. Può contare su cospicue risorse finanziarie sotto l'ombrello di una misteriosa ECPP (Enviromental crime protection program) che egli dice essere "organismo sussidiario dell'organizzazione marittima internazionale dell'Onu".
Soprattutto, riceve da Paolo Guzzanti - come egli stesso racconta a verbale il 14 ottobre 2005 alla sezione investigativa del commissariato "Dante" di Napoli - un incarico di "delegato alle indagini sulle modalità operative dell'esplorazione estera e dei collegamenti con il terrorismo italiano dei servizi segreti russi (...) In tale qualità, ho avuto rapporti con ufficiali ed ex ufficiali di Kgb e Svr".
Bene. Autorizzato da questa missione parlamentare, quali sono e devono essere le corrette iniziative di Scaramella? E' la domanda che anche i pubblici ministeri di Napoli si pongono quando se lo vedono davanti per denunciare rischi nucleari, l'imminente arrivo in Italia di barre d'uranio, la possibilità che un'antenna collocata sul Vesuvio possa innescare quattro missili atomici tattici sistemati in un sottomarino nucleare classe "Novembre" della V Squadra della marina sovietica e affondato nel Golfo di Napoli il 10 gennaio 1970. Già detta così sembra una balla. Eppure è la frottola che Scaramella riferisce, senza essere messo alla porta, al direttore della protezione civile Guido Bertolaso, al Sismi, alla prefettura e, con altri dettagli, a tutti i giornalisti che hanno voglia di bersela.
<B>Mitrokhin, spunta il traffico d'armi<br>Sospettato il consulente di Guzzanti</B>
Aleksandr Litvinenko (d) in una recente immagine, con il fratello Maxim
D'altronde, Scaramella si dà da fare per apparire un uomo in prima linea, costantemente in pericolo, sempre minacciato dal fuoco nemico, sempre a un passo dall'essere liquidato da killer venuti dal freddo. Per rendere credibile questa fanfaluca, il nostro uomo ipotizza che, una mattina all'alba, sul Vesuvio, sia stato bersagliato da una banda di camorristi che proteggeva, per conto degli ucraini cattivi, l'antenna capace di attivare i missili atomici-tattici in fondo al mare del Golfo. Racconta di averla fatta franca per un pelo, anche se l'unico ferito, nella furiosa sparatoria, è un malcapitato guaglione della camorra di Ercolano di nome Vincenzo Spagnolo. Proprio ficcando il naso in questa avventura, i pubblici ministeri di Napoli cominciano a sentire una gran puzza di bruciato.
Accertano che il piccolo malvivente se ne stava pigramente seduto in macchina a guardia dell'arsenale del clan, nascosto in un capannone abusivo. Come in un'improvvisa folata di vento, si sente investito da una trentina di proiettili. I due guardaspalle di Scaramella, agenti penitenziari fuori servizio, gli scaricano contro due interi caricatori da 16 colpi. Il malcapitato delinquente avvia la sua Peugeot e prova a mettersi in salvo. L'auto viene crivellata di colpi, all'altezza del posto di guida, nel lunotto posteriore. Un proiettile lo ferisce e, ricoverato al "Maresca" di Torre del Greco, il pregiudicato è accusato di tentato omicidio plurimo. Al processo è assolto e si riesce a dimostrare che quel diavolo avrà sulla coscienza tanti peccati, ma non quello di aver voluto uccidere Scaramella. Al contrario, furono le body guard di Scaramella a tentare di eliminarlo dalla faccia della terra e dio solo sa perché.
La Procura di Napoli è molto incuriosita dalla laboriosità del nostro eroe. Soprattutto dopo il 14 ottobre 2005. Alle 12,30, il professore Mario Scaramella si presenta alla sezione investigativa del commissariato "Dante" della questura di Napoli. Dice: "Sono in rapporti con Aleksandr Litvinenko, colonnello Fsb attualmente a Londra, con Euvgenij Limarev, del Svr, attualmente in Francia, e con ex personale dell'ambasciata ucraina a Roma (...) Sono venuto a conoscenza che un ex ufficiale del Kgb, Aleksandr Talik, unitamente a tale Krok Sena, sono coinvolti in un progetto di aggressione che riguarderebbe la mia persona o più probabilmente esponenti del mio ufficio e impiegherebbe armi non convenzionali, in arrivo in queste ore sul territorio italiano provenienti dall'Ucraina. Nell'impossibilità di poter verificare personalmente i fatti, ho informato riservatamente il presidente della commissione Mitrokhin Paolo Guzzanti, che ritengo potenzialmente minacciato. Specifico che le stesse fonti hanno già riferito ai carabinieri di Avellino, un anno fa, della concreta minaccia per la mia persona e le persone con cui lavoro collegata a un'operazione di intelligence dei servizi speciali russi ed ucraini. Minaccia di cui mi parlò Euvgenij Limarev".
Nello stesso giorno, Scaramella ritorna al commissariato per integrare la sua denuncia. Dice: "L'armamento di guerra in arrivo in Italia serve a un attentato voluto dai servizi di sicurezza russi ed ucraini per minacciare il presidente della commissione Mitrokhin e il sottoscritto. Il colonnello Litvinenko mi ha specificato che gli esecutori sarebbero "mafiosi ucraini legati ai servizi di quei Paesi e tramite questi collegati al terrorismo islamico in Italia, facente capo al movimento Al Qaida"".
Il giorno dopo, 15 ottobre, Scaramella entra direttamente in questura e, all'ufficio denunce, precisa che le armi, "un lanciagranate Rpg e il relativo munizionamento", sono in arrivo a Napoli "per le ore 7 del giorno successivo, 16 ottobre". E che "allo stato attuale, uno dei due mezzi di trasporto delle armi si troverebbe fermo nella città di Udine". Scaramella deve essere davvero uno stregone delle investigazioni perché, poche ore prima, il furgone ucraino che, settimanalmente, da Leopoli rifornisce gli ambulanti ucraini dei mercati di Teramo, Pescara e Napoli è in panne davanti a una autofficina di Udine. Nella notte il carico viene trasferito su un altro furgone bloccato dalla polizia a Teramo e qui - quale sorpresa - tra le centinaia di colli con indicazioni in cirillico, c'è un unico pacco con caratteri latini e, dentro quel pacco - ohibò - ci sono due granate Rpg, inutilizzabili a meno di non avere un lanciagranate. Curiosamente confezionate con un detonatore inutile a farle esplodere.
Ora voi penserete che questa bugia dalle gambe cortissime faccia poca strada. Errore. A Teramo è in corso un processo per importazione e detenzione di munizionamento da guerra contro quattro poveri cristi ucraini (tre autisti e uno sfortunato viaggiatore). Come non crederete che nessuno cerca il destinatario delle granate che abita, per nulla impensierito, il suo appartamento di via Nuova Poggioreale, a Napoli (non era il primo a dover finire in prigione?). Come, infine, farete fatica a credere che, mentre a Teramo si processano i poveracci ucraini, a Napoli cominciano indagini contro chi quel traffico d'armi ha svelato. Magari inventandoselo di sana pianta o magari organizzandolo in proprio.
Mario Scaramella finisce così intercettato (il traffico d'armi è un reato molto grave e lo consente). Le intercettazioni svelano il suo cospicuo ruolo nei lavori della commissione Mitrokhin e la trama dei suoi giochi di prestigio. Nelle carte trasferite a Roma, si può leggere chiaramente qual è la convinzione dei pubblici ministeri di Napoli. Ben collegato con tipacci ucraini, Scaramella organizza le informazioni che raccoglie o sollecita a Litvinenko e Limarev per arrivare a scoprire armi (anche pesanti) che poi fa ritrovare. La scoperta degli arsenali è decisiva per confermare il pericolo che incombe sulla sua vita e su quella del senatore Guzzanti e la minaccia della presenza del Kgb/Fsb in Italia. La manovra gli permette di incassare due crediti: dagli apparati della sicurezza, che vanteranno "brillanti operazioni" e dalla commissione parlamentare, che scoprirà di avere al suo servizio un eroe indomito e quindi di essere sulla buona strada. A questo punto, la procura di Napoli chiede ai nostri due servizi di intelligence: ma questo Scaramella è uno che lavora per voi?
La risposta del Sisde di Mario Mori è netta: "No". Il Sismi di Nicolò Pollari è, come di consueto, più ambiguo. "Mario Scaramella - scrive Forte Braschi - non è nella pianta organica di questo Servizio, ma non è escluso che in qualche circostanza il Servizio se ne sia avvalso". Fonti molto accreditate della Procura ricordano che tra gli investigatori si formò il sospetto che Scaramella fosse in realtà in rapporti stretti, se non di dipendenza, anche con la Cia e che la sua ECPP potesse essere una società di copertura dell'agenzia di Langley. Comunque sia, dalle conversazioni telefoniche, si comprende che Scaramella è molto attivo nel costruire i dossier "esplosivi" della commissione Mitrokhin. L'uomo concorda i suoi passi con il più autorevole consulente giuridico della commissione, Agostino Cordova, e con il presidente della commissione Paolo Guzzanti. D'altronde, il senatore di Forza Italia non ne fa mistero. Ascoltato al processo di Teramo contro quei disgraziati ucraini, il 9 ottobre scorso, Guzzanti dice: "Confermo che [le informazioni sul progetto di attentato] mi sono state date da Scaramella, Litvinenko e Limarev" (Povero Limarev, a distanza di sole cinque settimane, diventa - per il senatore - da fonte che gli salva la vita, addirittura "un mercenario, architetto di ignobili fabbricazioni"). "Ricordo - aggiunge Guzzanti - che informai il questore e il prefetto di Roma, il comandante generale della Guardia di Finanza, il Sismi (...)". Il senatore si stupisce che "Scaramella sapesse alla perfezione ogni spostamento degli ucraini". Rivela: "Scaramella ha redatto un rapporto segretato che costituisce il quadro politico e pure criminale, se vogliamo, di questa e di altre vicende. Questo rapporto è custodito in una cassaforte del Parlamento ed è stato redatto, insieme, dal dottor Agostino Cordova e dal professor Scaramella. E' esplosivo. Non è stato divulgato perché ci avvicinavamo al periodo della campagna elettorale e non volevo che la commissione Mitrokhin agisse per fini propagandistici. Questo rapporto contiene informazioni compromettenti per un personaggio politico circa il possibile attentato". Se questo dossier è segreto (e segreto è il nome del personaggio politico mandante del progetto di omicidio di Guzzanti e Scaramella), un secondo documento non lo è perché è stato consegnato al procuratore di Roma nel dicembre 2005, ampiamente raccontato dal Giornale di Paolo Berlusconi. Il dossier di 80 pagine sostiene che gli ex presidenti del Consiglio Romano Prodi, Lamberto Dini e Massimo D'Alema, i direttori del Sismi Sergio Siracusa e Gianfranco Battelli hanno "sterilizzato" il dossier Mitrokhin per "vanificarne il contenuto" al fine di coprire "altrui responsabilità politiche" e "non danneggiare una serie di personaggi coinvolti". "A titolo personale" Guzzanti chiede che si verifichino le ipotesi di "omissioni di atti di ufficio", "spionaggio", "procacciamento di notizie riservate", "rivelazione di segreto di Stato". In poco più di un mese, la Procura di Roma liquida l'affare con un'archiviazione.
E' dal Seicento che raccontiamo le nostre italiche tragedie in giro per il mondo nella forma della commedia. Scaramella non ha voluto interrompere la tradizione. Oggi è in scena al teatro di Londra, protetto in un "turrito castello" addirittura da Scotland Yard che non esclude, per lo sventurato fabricator, un avvelenamento da "polonio 210". Mario Scaramella, si può dire, è l'ultima delle figure comiche che la legislatura berlusconiana ci lascia in eredità.
L'academic, come lo ha definito ieri la prestigiosa "Reuters", è in buona compagnia di Igor Marini, un facchino dell'ortofrutta di Brescia diventato finanziere internazionale e teste d'eccezione per il Parlamento italiano. Di Pio Pompa, impiegato della Sip diventato alto funzionario dell'intelligence militare esperto in signal intelligence e open sources. Di Rocco Martino, spiantato "carabiniere a cavallo" diventato forse l'artefice, certamente il postino, del dossier farlocco sul riarmo nucleare di Saddam Hussein. Personaggi, comunque, che sono apparsi affidabili - incredibilmente - per il presidente della commissione Telekom Srbija, Enzo Trantino; per il direttore dei servizi segreti Nicolò Pollari; per il presidente della commissione Mitrokhin Paolo Guzzanti, per un accreditatissimo procuratore della Repubblica come Agostino Cordova.
Ora che sono apparsi i satirici, come sempre quando non si sa di che cosa ridere, s'avanza il dubbio che non si possa ridere di Pompa, Scaramella, Marini, Martino senza ridere di noi stessi.
Per anni, queste maschere buffe sono state accreditate autorevolmente da istituzioni dello Stato. Le loro gesta sono state tollerate o non smascherate dalle burocrazie della sicurezza (poliziesca e spionistica). I media, senza verificare una sola delle loro "esplosive" informazioni, li hanno ritenute "fonti" solide per scoop di cartapesta. La magistratura le ha avuto sotto gli occhi per anni senza decidersi a dare un taglio alle loro iniziative accertando magari da dove venissero le risorse che quegli sgraziati attori hanno utilizzato a piene mani. Per non parlare dell'opposizione del centro-sinistra, gatto cieco incapace in cinque anni di ricostruire la scena in cui uno spregiudicato centro-destra voleva ingabbiarlo per distruggerne la reputazione. Ridere di Scaramella?
(29 novembre 2006)
IpseDixit
29-11-2006, 08:42
La stavo per postare, la storia dell'antenna sul Vesuvio poi è stupenda.
fsdfdsddijsdfsdfo
29-11-2006, 08:56
mi ricordo quando intervistarono paolo guzzanti sui telefoni cifrati...
lui disse di usarne uno sempre... ridicolo...
a parte il fatto che lo usava in chiaro perhcè il ricevente era un normale gsm... poi commise pure reato usandolo negli USA...
ridicolo veramente...
Mamma mia quanto fumo. Certi personaggi sembrano davvero bambini mai cresciuti che giocano a fare gli spioni, poi figuriamoci cosa fotte a Putin di uno come Guzzanti, innocuo e inoffensivo per quanto maldestro e fanfarone.
skywalker77
29-11-2006, 10:09
Ancora qualche mese al governo e avremmo visto qualcuno dell'allora maggioranza travestito da Batman entrare in parlamento. :D
Ancora qualche mese al governo e avremmo visto qualcuno dell'allora maggioranza travestito da Batman entrare in parlamento. :D
e poi accasciarsi colto da malore... :asd:
LOL a parte, certo leggere di tutti questi intrecci che coinvolgono chiunque anche citando fatti reali viene un pò di strizza...anche a giudicare da affermazioni fatte dall'ex maggioranza sul comunismo ecc ecc.
personalmente credo che la guerra fredda non sia mai finita, semplicemente si è ridimensionata.
a leggere bonini e d'avanzo sembra di vedere un film di spionaggio degli anni '70.
skywalker77
29-11-2006, 11:04
LOL a parte, certo leggere di tutti questi intrecci che coinvolgono chiunque anche citando fatti reali viene un pò di strizza...anche a giudicare da affermazioni fatte dall'ex maggioranza sul comunismo ecc ecc.
personalmente credo che la guerra fredda non sia mai finita, semplicemente si è ridimensionata.
a leggere bonini e d'avanzo sembra di vedere un film di spionaggio degli anni '70.
Il problema è che questi pur essendo finita la guerra fredda se ne sono inventata una tutta loro, in cui erano vittime e protagonisti, tutto per crearsi un pò di fama ma soprattutto per spalare cacca sull'allora opposizione.
Per fortuna nel CDX non ci sanno nemmeno fare.........
perchè spunta la procura di napoli? :O
Link (http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1607¶metro)
Altro Link (http://www.rense.com/general74/plot.htm) in inglese
FiSHBoNE
29-11-2006, 14:54
molto interessante.
certo che di questi tempi meglio non fidarsi proprio di nessuno... dai facchini in su.
il potere da alla testa se non siamo persone equilibrate.
Ma tutti loro li raccattano sti personaggi? Mha :mbe:
franklar
29-11-2006, 21:17
mi ricordo quando intervistarono paolo guzzanti sui telefoni cifrati...
lui disse di usarne uno sempre... ridicolo...
Ma come ? Che dici ? Non lo sai ? Quel modello ce l'ha pure mio cuggino :asd:, se lo colleghi alla TV ti decodifica anche Sky :O
Il problema è che questi pur essendo finita la guerra fredda se ne sono inventata una tutta loro, in cui erano vittime e protagonisti, tutto per crearsi un pò di fama ma soprattutto per spalare cacca sull'allora opposizione.
Per fortuna nel CDX non ci sanno nemmeno fare.........
quoto
tra pio pompa con i suoi dossier sui nemici di silvio (brave persone tra cui magistrati e giornalisti come sappiamo), agenti betulla di libero, la commissione spala-sterco telecom serbia in cui si producevano le peggiori bufale (igor marini :asd: ) per spalare sterco su prodi e sull'allora opposizione...
e non son riusciti a trovare nulla (di vero)..nonostante avessero contatti pure oltre italia.
franklar
29-11-2006, 23:26
tra pio pompa con i suoi dossier sui nemici di silvio (brave persone tra cui magistrati e giornalisti come sappiamo), agenti betulla di libero, la commissione spala-sterco telecom serbia in cui si producevano le peggiori bufale (igor marini ) per spalare sterco su prodi e sull'allora opposizione...
e non son riusciti a trovare nulla (di vero)..nonostante avessero contatti pure oltre italia.
E continuo a chiedermi quand'è che i mandanti la pagheranno...
E continuo a chiedermi quand'è che i mandanti la pagheranno...
chiaramente mai, finchè avranno la poltrona saldata alle chiappe... :rolleyes:
skywalker77
30-11-2006, 16:03
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/11_Novembre/30/mitrokhin.shtml
Altre notizie, cmq questi se avessero vinto avrebbero fatto il regime, sono convinto, la commistione di questa gente con i servizi segreti e le indagini ad Hoc è semplicemente vergognosa.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/11_Novembre/30/mitrokhin.shtml
Altre notizie, cmq questi se avessero vinto avrebbero fatto il regime, sono convinto, la commistione di questa gente con i servizi segreti e le indagini ad Hoc è semplicemente vergognosa.
concordo
fassino era giustamente infuriato a matrix
ci siamo veramente salvati da berlusconi e da questa gente
non so quale sarebbe stato il passo successivo, intendo dopo spiare, cercare di destabilizzare magistrati, giornalisti e avversari... insomma non vorrei che ci fossimo ritrovati pian piano come nella russia di putin e che fossero passati "ai fatti"
il fatto di spiare, preparare dossier, deviare i servizi contro gli avversari è di gravità inaudita
e sta passando sotto tono
se a farlo fosse stata la sinistra, adesso ogni giorno, 24h/24 se ne parlerebbe sulle tv di berlusconi, per tutto l'anno giorno e notte.
dovrebbero essere puniti per aver fatto un tale uso DELLE ISTITUZIONI :mad:
«Così la Mitrokhin indagava su Prodi»
Verifiche anche su Bassolino e Pecoraro Scanio. Le telefonate tra Scaramella e Guzzanti. Inchiesta a Roma
Indagini capillari su Romano Prodi, Alfonso Pecoraro Scanio e Antonio Bassolino. Era questa l'attività affidata nel febbraio scorso dal presidente della commissione Mitrokhin, il forzista Paolo Guzzanti, al consulente Mario Scaramella. Dalle intercettazioni telefoniche emerge il tentativo di dimostrare che l’attuale premier e il leader dei Verdi erano «agenti del Kgb» e che il presidente della Regione Campania aveva assegnato appalti a cooperative rosse legate alla camorra. Ore e ore di conversazione svelano l’attività di raccolta di notizie interrogando gli ex agenti russi, primo fra tutti Alexander Litvinenko, morto a Londra la scorsa settimana dopo essere stato avvelenato con il polonio 210. E dimostrano che Scaramella poteva contare su una rete di informatori che comprende poliziotti, agenti della polizia penitenziaria e due uomini della Cia. Uno di loro è Bob Lady, ex capocentro a Milano, adesso ricercato perché accusato del sequestro di Abu Omar. Tra finti attentati e spedizioni di armi pilotate, le carte rivelano anche la volontà di Scaramella, giudice onorario nipote dell’ex governatore della Campania per Alleanza Nazionale Antonio Rastrelli, di accreditarsi presso varie istituzioni italiane e internazionali.
LE TALPE AL VIMINALE - All’inizio dello scorso anno l’indagine avviata dalla Procura di Napoli su un traffico di materiale bellico e radioattivo che vedeva coinvolto proprio Scaramella è stata trasferita a Roma per competenza. Ma è rimasta praticamente ferma. Soltanto dopo la morte di Litvinenko i magistrati hanno chiesto alla Digos verifiche sui movimenti e sui contatti del consulente e adesso stanno valutando la possibilità di chiedere al Senato l’autorizzazione ad utilizzare i suoi colloqui con Guzzanti. Anche perché vogliono scoprire chi abbia informato Scaramella che i suoi telefoni erano sotto controllo. «È da sottolineare — si legge in una delle informative trasmesse ai pubblici ministeri — che lo Scaramella, nel corso di un colloquio registrato avuto con il senatore Guzzanti, lo informi di avere appreso "dagli investigatori che mi fanno la prevenzione, la sicurezza autorizzata dal ministero degli Interni", di essere oggetto di intercettazione telefonica con modalità di ascolto definite "ufficiali" e che, secondo lui, tale informazione, sebbene a livello di sensazione, è condivisa anche dal procuratore Agostino Cordova». Scaramella lo rivela a Guzzanti il 15 febbraio 2006. «... Alla luce di sviluppi che coinvolgono finanche Cordova è pesante... Senti interferenza è che ci ascoltano, io ho avuto le mie indicazioni, lui ha avuto... e addirittura riguardano comunicazioni con te...». Il giorno dopo è più preciso: «Posso segnalare per iscritto, se vuoi, che le mie comunicazioni incluse quelle con te, sono ascoltate». Una circostanza che Guzzanti definisce «gravissima perché è intercettato un parlamentare».
PRODI E IL KGB - Appena quindici giorni prima, il 28 gennaio 2006, la commissione sta per terminare i lavori. La ricerca di informazioni sui leader della sinistra appare frenetica. Guzzanti chiama Scaramella e quest’ultimo gli dà le ultime notizie: «Il segnale che io ho avuto è questo, visto che non c’è un’informazione Prodi uguale agente del Kgb, ma parliamo di Friendly Relation, coltivazione, contatti...». Il senatore appare soddisfatto: «Coltivazione è abbastanza eh?». Il consulente conferma: «Eh sì. Per me è moltissimo però quello che ti dico che... non è la mia posizione. È quello che mi viene detto. A questo punto non pretenderete una dichiarazione da chicchessia che dica "Prodi è un agente" perché questo...». Poi conferma che sta ancora lavorando e rivela che le informazioni gli sono arrivate da un certo Alexander. Secondo le indagini, si tratterebbe proprio di Livtinenko. Guzzanti appare soddisfatto: «Ti ho sempre.. dal primo momento ti ho detto "accidenti questa è una bomba termonucleare... se è un bomba... se non è non è. Che devo fa’...». Poco dopo Scaramella gli chiede se ha «dettagli dell’incontro col Capo» e Guzzanti racconta: «La notizia ha avuto un forte impatto... quando vado da lui gli dico le cose a voce ma contemporaneamente gli metto sotto il naso un appunto scritto in cui ci sono le stesse cose... Io gli ho detto che il problema di questa faccenda è se poi andiamo a processo è una cosa che dobbiamo dimostrare ciò che diciamo e lui sorprendendomi un po’ ha detto: "Beh, un momento, intanto li costringiamo a difendersi". L’ho trovata una reazione estremamente positiva. È chiaro che se tu... lui oggi sta in Sardegna e poi c’ha una giornata terribile, poi stasera deve cenare con Bossi, quindi oggi non riesco amettergli il sale sulla coda...».
BASSOLINO E LE COOP - Il 10 febbraio 2006 i due parlano delle attività su Bassolino. Scaramella lo relaziona sulle sue ultime scoperte. «Questa questione — gli spiega —riguarda un personaggio che è presidente delle coop rosse, attualmente ha tutta una serie di lavori in corso con i Ds per i Ds, posizioni formali di impegno politico, ed è stato giudicato per associazione mafiosa ed è persona direttamente coinvolta nelle indagini che riguardano il materiale nucleare a Rimini... C’è un altro elemento d’indagini in corso ora alla Dda di Napoli, quindi sono attualmente sotto inchiesta, dello stesso tenore che riguardano personaggi mafiosi... che siccome mafiosi non hanno l’antimafia dalla Prefettura e che nonostante non abbiano l’antimafia in quanto titolari di cooperativa rossa, hanno tutti gli appalti in Regione Campania perché hanno pulizia, servizi, portierato eccetera. Lo hanno fatto saltando l’antimafia perché sono di mafia e sono coop rosse legate alla mafia che stanno lavorando per Bassolino. Queste sono cose che attualmente le indagini della Dda sono aperte... ma con elementi oggettivi riscontrabili ». Guzzanti gli chiede se si possono usare queste informazioni e il consulente è categorico: «Si possono usare immediatamente. In più... Te li do con la relazione mia che fa riferimento a questi dato obiettivi di sentenze, mi sto procurando la sentenza ». Il senatore sembra avere fretta: «Allora quanto tu... a memi servono adesso intanto questi dati oggettivi»
PECORARO E L’URSS - Il 27 gennaio 2006 Guzzanti racconta a Scaramella di avere avuto «un violentissimo alterco in tv con Pecoraro Scanio. Il consulente si mette a disposizione: «Quello che vuoi. Sono tutto tuo e lì è proprio una passeggiata perché tu c’hai financo una lettera di Gordievsky a te mandata... E poi c’ho i suoi incontri con Martinenko... Questo è un fatto molto più moderno di Limarev che lui glielo presenta a Marghelov, residente a Ginevra e gli dice: "Lui è il nostro uomo per operazioni in Italia e poi gli spiega i retroscena dell’arruolamento" ». Mentre è ancora al telefono, Guzzanti attiva subito gli uffici per rintracciare la lettera.
30 novembre 2006
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/11_Novembre/30/mitrokhin.shtml
skywalker77
01-12-2006, 08:40
«Così la Mitrokhin indagava su Prodi»
Verifiche anche su Bassolino e Pecoraro Scanio. Le telefonate tra Scaramella e Guzzanti. Inchiesta a Roma
Indagini capillari su Romano Prodi, Alfonso Pecoraro Scanio e Antonio Bassolino. Era questa l'attività affidata nel febbraio scorso dal presidente della commissione Mitrokhin, il forzista Paolo Guzzanti, al consulente Mario Scaramella. Dalle intercettazioni telefoniche emerge il tentativo di dimostrare che l’attuale premier e il leader dei Verdi erano «agenti del Kgb» e che il presidente della Regione Campania aveva assegnato appalti a cooperative rosse legate alla camorra. Ore e ore di conversazione svelano l’attività di raccolta di notizie interrogando gli ex agenti russi, primo fra tutti Alexander Litvinenko, morto a Londra la scorsa settimana dopo essere stato avvelenato con il polonio 210. E dimostrano che Scaramella poteva contare su una rete di informatori che comprende poliziotti, agenti della polizia penitenziaria e due uomini della Cia. Uno di loro è Bob Lady, ex capocentro a Milano, adesso ricercato perché accusato del sequestro di Abu Omar. Tra finti attentati e spedizioni di armi pilotate, le carte rivelano anche la volontà di Scaramella, giudice onorario nipote dell’ex governatore della Campania per Alleanza Nazionale Antonio Rastrelli, di accreditarsi presso varie istituzioni italiane e internazionali.
LE TALPE AL VIMINALE - All’inizio dello scorso anno l’indagine avviata dalla Procura di Napoli su un traffico di materiale bellico e radioattivo che vedeva coinvolto proprio Scaramella è stata trasferita a Roma per competenza. Ma è rimasta praticamente ferma. Soltanto dopo la morte di Litvinenko i magistrati hanno chiesto alla Digos verifiche sui movimenti e sui contatti del consulente e adesso stanno valutando la possibilità di chiedere al Senato l’autorizzazione ad utilizzare i suoi colloqui con Guzzanti. Anche perché vogliono scoprire chi abbia informato Scaramella che i suoi telefoni erano sotto controllo. «È da sottolineare — si legge in una delle informative trasmesse ai pubblici ministeri — che lo Scaramella, nel corso di un colloquio registrato avuto con il senatore Guzzanti, lo informi di avere appreso "dagli investigatori che mi fanno la prevenzione, la sicurezza autorizzata dal ministero degli Interni", di essere oggetto di intercettazione telefonica con modalità di ascolto definite "ufficiali" e che, secondo lui, tale informazione, sebbene a livello di sensazione, è condivisa anche dal procuratore Agostino Cordova». Scaramella lo rivela a Guzzanti il 15 febbraio 2006. «... Alla luce di sviluppi che coinvolgono finanche Cordova è pesante... Senti interferenza è che ci ascoltano, io ho avuto le mie indicazioni, lui ha avuto... e addirittura riguardano comunicazioni con te...». Il giorno dopo è più preciso: «Posso segnalare per iscritto, se vuoi, che le mie comunicazioni incluse quelle con te, sono ascoltate». Una circostanza che Guzzanti definisce «gravissima perché è intercettato un parlamentare».
PRODI E IL KGB - Appena quindici giorni prima, il 28 gennaio 2006, la commissione sta per terminare i lavori. La ricerca di informazioni sui leader della sinistra appare frenetica. Guzzanti chiama Scaramella e quest’ultimo gli dà le ultime notizie: «Il segnale che io ho avuto è questo, visto che non c’è un’informazione Prodi uguale agente del Kgb, ma parliamo di Friendly Relation, coltivazione, contatti...». Il senatore appare soddisfatto: «Coltivazione è abbastanza eh?». Il consulente conferma: «Eh sì. Per me è moltissimo però quello che ti dico che... non è la mia posizione. È quello che mi viene detto. A questo punto non pretenderete una dichiarazione da chicchessia che dica "Prodi è un agente" perché questo...». Poi conferma che sta ancora lavorando e rivela che le informazioni gli sono arrivate da un certo Alexander. Secondo le indagini, si tratterebbe proprio di Livtinenko. Guzzanti appare soddisfatto: «Ti ho sempre.. dal primo momento ti ho detto "accidenti questa è una bomba termonucleare... se è un bomba... se non è non è. Che devo fa’...». Poco dopo Scaramella gli chiede se ha «dettagli dell’incontro col Capo» e Guzzanti racconta: «La notizia ha avuto un forte impatto... quando vado da lui gli dico le cose a voce ma contemporaneamente gli metto sotto il naso un appunto scritto in cui ci sono le stesse cose... Io gli ho detto che il problema di questa faccenda è se poi andiamo a processo è una cosa che dobbiamo dimostrare ciò che diciamo e lui sorprendendomi un po’ ha detto: "Beh, un momento, intanto li costringiamo a difendersi". L’ho trovata una reazione estremamente positiva. È chiaro che se tu... lui oggi sta in Sardegna e poi c’ha una giornata terribile, poi stasera deve cenare con Bossi, quindi oggi non riesco amettergli il sale sulla coda...».
BASSOLINO E LE COOP - Il 10 febbraio 2006 i due parlano delle attività su Bassolino. Scaramella lo relaziona sulle sue ultime scoperte. «Questa questione — gli spiega —riguarda un personaggio che è presidente delle coop rosse, attualmente ha tutta una serie di lavori in corso con i Ds per i Ds, posizioni formali di impegno politico, ed è stato giudicato per associazione mafiosa ed è persona direttamente coinvolta nelle indagini che riguardano il materiale nucleare a Rimini... C’è un altro elemento d’indagini in corso ora alla Dda di Napoli, quindi sono attualmente sotto inchiesta, dello stesso tenore che riguardano personaggi mafiosi... che siccome mafiosi non hanno l’antimafia dalla Prefettura e che nonostante non abbiano l’antimafia in quanto titolari di cooperativa rossa, hanno tutti gli appalti in Regione Campania perché hanno pulizia, servizi, portierato eccetera. Lo hanno fatto saltando l’antimafia perché sono di mafia e sono coop rosse legate alla mafia che stanno lavorando per Bassolino. Queste sono cose che attualmente le indagini della Dda sono aperte... ma con elementi oggettivi riscontrabili ». Guzzanti gli chiede se si possono usare queste informazioni e il consulente è categorico: «Si possono usare immediatamente. In più... Te li do con la relazione mia che fa riferimento a questi dato obiettivi di sentenze, mi sto procurando la sentenza ». Il senatore sembra avere fretta: «Allora quanto tu... a memi servono adesso intanto questi dati oggettivi»
PECORARO E L’URSS - Il 27 gennaio 2006 Guzzanti racconta a Scaramella di avere avuto «un violentissimo alterco in tv con Pecoraro Scanio. Il consulente si mette a disposizione: «Quello che vuoi. Sono tutto tuo e lì è proprio una passeggiata perché tu c’hai financo una lettera di Gordievsky a te mandata... E poi c’ho i suoi incontri con Martinenko... Questo è un fatto molto più moderno di Limarev che lui glielo presenta a Marghelov, residente a Ginevra e gli dice: "Lui è il nostro uomo per operazioni in Italia e poi gli spiega i retroscena dell’arruolamento" ». Mentre è ancora al telefono, Guzzanti attiva subito gli uffici per rintracciare la lettera.
30 novembre 2006
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/11_Novembre/30/mitrokhin.shtml
Che schifo, e pensare che sta gente siede in parlamento!
che gran qualità in FI... poi il gran capo ha un calo di zuccheri e tutti si prostano, il popolo piange "perchè come lui non c'è ne"... che paese di merda
da varie dichiarazioni di agenti segreti ex-kgb passati alla controparte contattati da Scaramella e company, risultava che non si volevano mettere in gioco per dichiarazioni costruite ed artefatte altrimenti avrebbero perso credibilità...
invece per Scaramella, Guzzanti e (...) non era un problema, visto che sono impegnati tutti i giorni, nelle tv genere mediaset a raccontare balle quotidiane e pervasive alla gente attraverso una visione di successi sconfinati... copioni da sceneggiatori televisivi e cinematografici... cose che nessun uomo aveva mai* sperato prima... ma che ora diventano "realtà" cioè balle, e accuse che non stanno in piedi tanto sono farlocche e questa gente abbocca, che un pesce sarebbe più intelligente... ma non avevano qualcosa di più efficace da fare che proporre opinioni artefatte sulla realtà, per cambiare il mondo, cioè, veramente, balle
*edit: aggiunto "mai" :D
Radagast82
01-12-2006, 10:33
finalmente ho trovato il tempo di leggermi tutto... che dire
LOL :rotfl:
rido per non piangere... prossimo appuntamento:
"Guzzanti, al servizio segreto di sua maestà"
skywalker77
01-12-2006, 10:34
da varie dichiarazioni di agenti segreti ex-kgb passati alla controparte contattati da Scaramella e company, risultava che non si volevano mettere in gioco per dichiarazioni costruite ed artefatte altrimenti avrebbero perso credibilità...
invece per Scaramella, Guzzanti e (...) non era un problema, visto che sono impegnati tutti i giorni, nelle tv genere mediaset a raccontare balle quotidiane e pervasive alla gente attraverso una visione di successi sconfinati... copioni da sceneggiatori televisivi e cinematografici... cose che nessun uomo aveva sperato prima... ma che ora diventano "realtà" cioè balle, e accuse che non stanno in piedi tanto sono farlocche e questa gente abbocca, che un pesce sarebbe più intelligente... ma non avevano qualcosa di più efficace da fare che proporre opinioni artefatte sulla realtà, per cambiare il mondo, cioè, veramente, balle
Il tentativo era quello di instaurare un regime mediatico, sei un mio oppositore raccatto un pò di cacca e comincio a tirartela addosso con le mie televisioni all'infinito fin quando sarai distrutto. Le televisioni son in mano mia quindi non mi aspetto cacca di ritorno o almeno magari qualcosa la faccio passare per poi dire "Avete visto siamo in democrazia la cacca la tirano tutti!".
Credo davvero che al giorno d'oggi l'attuale opposizione innanzitutto non sia degna nemmeno di sedere in parlamento e soprattutto bisogna fare qualcosa per distruggere il sistema mediatico di cui si avvale. Il livello di inquinamento politico che questi loschi figuri hanno perpetrato è comunque altamente compatibile con un regime basato più che sulle armi sul potere mediatico.
Del resto quale strumento di controllo delle masse più efficiente allo stato attuale delle cose?
skywalker77
01-12-2006, 10:35
finalmente ho trovato il tempo di leggermi tutto... che dire
LOL :rotfl:
rido per non piangere... prossimo appuntamento:
"Guzzanti, al servizio segreto di sua maestà"
Preferirei "Guzzantillon - 30 anni in cayenna a progettare una fuga alla James Tont"
Radagast82
01-12-2006, 10:37
Preferirei "Guzzantillon - 30 anni in cayenna a progettare una fuga alla James Tont"
beh dai, anche "Scaramella dalla russia con amore"
ma poi dico io, basta con ste spie russe, ormai sono inflazionate, non si portano più... anche nei film di 007 ormai il nemico è cambiato.
C'è stato un timido accenno ad Al Quaeda o come cavolo si scrive, però secondo me dovevano spingere di più in quella direzione...
La cosa più degna che deve fare ora Guzzanti è dimettersi da senatore e sparire per sempre dalla politica, ovviamente dopo aver detto ai magistrati da chi era foraggiato.
Che gente di merda, neanche in Kazhakistan succedono cose del genere. :rolleyes:
Se volete davvero sbellicarvi e poi andare a vomitare subito dopo leggete il blog di Guzzanti e sopratutto le risposte di quei poveretti avevano creduto alle boiate sue e del suo super pseudo-consulente Sgargamella.
Per questa gente il carcere è l'unica soluzione.
http://www.paologuzzanti.it/archives/255
"Dal mio punto di vista Litvinenko ha riferito fra le altre molte sue valutazioni sul conto di Romano Prodi, che secondo cui, quando lasciò la Russia nel 2000, era sempre stato considerato, sia in Unione Sovietica che in Russia “il nostro uomo in Italia e in Europa”. Queste valutazioni gli venivano dal suo superiore diretto, il generale Anatoly Trofimov." :rotfl:
mac39 scrive:
21 Novembre 2006 alle 08:10
Ecco perchè è Prodi la “foglia di fico” dei comunisti in Italia.
Una domanda: perchè Berlusconi non ha mai sfruttato queste informazioni ?
Che sia rimasto scottato dall’affare “Cossutta” ?
Ma il resto della CDL ?
Possibile che nessuno degli altri abbia il coraggio di seguirla ?
"Bhe si, seguirlo a Regina Coeli casomai"
Maurizio Clini
Radagast82
01-12-2006, 10:41
La cosa più degna che deve fare ora Guzzanti è dimettersi da senatore e sparire per sempre dalla politica, ovviamente dopo aver detto ai magistrati da chi era foraggiato.
Che gente di merda, neanche in Kazhakistan succedono cose del genere. :rolleyes:
se, e mo lo scolli quel personaggio dalla sedia...
secondo me la soluzione finale è come nel libro di Tom Clancy Debito D'onore, che però non scrivo 1) per non spoilerare 2) per non farmi sospendere 3)non si sa mai che scaramella mi stia intercettando
ga444b666ma777r999in333i
01-12-2006, 10:43
La cosa più degna che deve fare ora Guzzanti è dimettersi da senatore e sparire per sempre dalla politica, ovviamente dopo aver detto ai magistrati da chi era foraggiato.
Che gente di merda, neanche in Kazhakistan succedono cose del genere. :rolleyes:
Ma esattamente cosza emerge? Che Guzzanti stava cercando di capire se questo o quello erano invischiati...
Il tentativo era quello di instaurare un regime mediatico, sei un mio oppositore raccatto un pò di cacca e comincio a tirartela addosso con le mie televisioni all'infinito fin quando sarai distrutto. Le televisioni son in mano mia quindi non mi aspetto cacca di ritorno o almeno magari qualcosa la faccio passare per poi dire "Avete visto siamo in democrazia la cacca la tirano tutti!".
Credo davvero che al giorno d'oggi l'attuale opposizione innanzitutto non sia degna nemmeno di sedere in parlamento e soprattutto bisogna fare qualcosa per distruggere il sistema mediatico di cui si avvale. Il livello di inquinamento politico che questi loschi figuri hanno perpetrato è comunque altamente compatibile con un regime basato più che sulle armi sul potere mediatico.
Del resto quale strumento di controllo delle masse più efficiente allo stato attuale delle cose?
come avevo scritto sopra, sono d'accordo, penso che le varie cose che passano ogni giorno in tv, in quelle tv, siano uno schifo, ma mi fa ancora più schifo la convinzione, l'ammaestramento, che molti subiscono, in gran parte gente molto influenzabile, cioè giovani ancora senza lavoro, gente sola, casalinghe, pensionati e gente con altre motivazioni di categorie economiche superiori... ma l'argomento è off-topic,
comunque, sottoscrivo ancora, è una cosa da regime con mezzi mediatici, una cosa inutile
Ma esattamente cosza emerge? Che Guzzanti stava cercando di capire se questo o quello erano invischiati...
Ma magari, il compito di Guzzanti e gargamella era cercare a tutti i costi di far apparire Prodi come l'uomo del KGB in Italia, roba da far ridere i polli. Ora bisogna capire chi era il mandante.
Ma esattamente cosza emerge? Che Guzzanti stava cercando di capire se questo o quello erano invischiati...
basta leggere le trascrizioni di loro conversazioni
cioè stavano inscenando responsabilità e circostanze...
ga444b666ma777r999in333i
01-12-2006, 11:17
cioè stavano inscenando responsabilità e circostanze...
Mi aiuti a capirla sta cosa? PEr quello che ho letto io l'uno diceva che c'erano rapporti, ma non coinvolgimenti, e l'altro prendeva atto della cosa e della "uguale" gravità.
Mi linkim, per favore, le conversazioni che dici tu?
Mi aiuti a capirla sta cosa? PEr quello che ho letto io l'uno diceva che c'erano rapporti, ma non coinvolgimenti, e l'altro prendeva atto della cosa e della "uguale" gravità.
Mi linkim, per favore, le conversazioni che dici tu?
più sopra le trovi quotate, mi sembra che è chiaro che stavano giocando con le parole inscenando altri tipi di responsabilità
cmq al link seguente, anche se è di parte o no, ci sono le trascrizioni di alcuni dialoghi...
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/esteri/putin-spia-avvelenata2/telefonate-scaramella/telefonate-scaramella.html
ga444b666ma777r999in333i
01-12-2006, 16:01
più sopra le trovi quotate, mi sembra che è chiaro che stavano giocando con le parole inscenando altri tipi di responsabilità
cmq al link seguente, anche se è di parte o no, ci sono le trascrizioni di alcuni dialoghi...
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/esteri/putin-spia-avvelenata2/telefonate-scaramella/telefonate-scaramella.html
Grazie, quelle di Repubblica le avevo lette... Mi sembra che l'uno dica "non ci sono contatti diretti non è possibile fare l'uguaglianza, si può parlare di COLTIVAZIONI" e l'altro dice "Bè è abbastanza, eh?"
Tu invece che altro hai recepito?
Visto che anche il buon consulente è contaminato dal polonio?
;)
Ho riletto meglio... Ora ho capito tutto.
Grazie, ciao
Grazie, quelle di Repubblica le avevo lette... Mi sembra che l'uno dica "non ci sono contatti diretti non è possibile fare l'uguaglianza, si può parlare di COLTIVAZIONI" e l'altro dice "Bè è abbastanza, eh?"
Tu invece che altro hai recepito?
e dicono dopo che Prodi, esluso che si possa dire che sia un ex-agente kgb, si possa dire che è "amico della russia" a questo punto a me sembra una cosiddetta arrampicata sugli specchi...
Grazie, ciao
ma di nulla, cmq siamo qui a vedere gli sviluppi...
ciao
Scaramella contaminato!
LONDRA - Mario Scaramella, l'informatore della commissione Mitrokhin che indagava sui politici italiani su richiesta del presidente Paolo Guzzanti, è risultato "positivo al polonio-210". Scaramella, sarebbe stato una delle ultime persone a incontrare l'ex-spia del Kgb Alexandr Livtinenko. L'avrebbe visto nel "sushi bar" di Londra e, secondo alcuni potrebbe essere stato lui ad avvelenare Livtinenko provocandone la morte.
La notizia, data dal network Sky, è stata confermata dall'Agenzia britannica per la protezione della salute. All'Agenzia risulta che "un'altra persona ha una quantità importante dell'isotopo radioattivo del polonio 210 nel suo organismo". Questa persona è appunto Scaramella che è stato immediatamente ricoverato allo University College Hospital di Londra (lo stesso dove è morto Livtinenko) per ulteriori accertamenti. Il governo italiano è stato informato da quello inglese. Nella vicenda, però, c'è un giallo: lo stesso Scaramella, giorni fa (il 29 novembre), aveva detto di aver fatto il test in Italia e di non essere contaminato.
Gruppo Cobra. Il caso Scaramella è passato ora al primo punto dell'agenda della riunione del comitato britannico per le emergenze sanitarie "Cobra", in corso a Londra. "Chiaramente ora c'è un'altra pista, - ha detto un portavoce governativo - La polizia e le altre agenzie dovranno studiare questa pista". Ha aggiunto che ora la polizia dovrà esaminare tutti i movimenti di Scaramella e i siti dovranno essere testati per individuare eventuali radiazioni alfa lasciate dal polonio 210, così com'è successo per i posti visitati da Aleksandr Litvinenko.
Guzzanti. Paolo Guzzanti si è detto "angosciatissimo": "Ho visto Scaramella pochi giorni fa. E' chiaro che sono preoccupato per lui e anche un po' per me". Quanto alla vicenda delle telefonate con Scaramella dalle quali emerge il tentativo di attribuire a Prodi un rapporto sotterraneo con il Kgb, Guzzanti è difeso da diversi esponenti di Forza Italia (da Bondi a Schifani) che parlano di "eccellente lavoro svolto alla presidenza della Commissione Mitrokhin". Sulla querela del premier, alla quale si è aggiunta oggi anche quella di Bassolino, Guzzanti risponde così: "Sarebbe il processo del secolo. Si renderebbe un servizio alla verità in questo Paese". Anche Cicchitto (Fi) parla di "classico depistaggio del centrosinistra". Ma dall'Unione arrivano anche richieste di dimissioni di Guzzanti da senatore.
Il legale. Immediato il commento del legale di Scaramella, Sergio Rastrelli: "Aspetto di sentire da lui come
stanno le cose. Di sapere come sta. Dovremmo sentirci nel pomeriggio - spiega Rastrelli - di solito abbiamo appuntamenti telefonici ad orari prestabiliti.
Fino ad ora tutto quello che so me lo state comunicando voi giornalisti. Un ritorno in Italia domani? Credo che ora il quadro sia cambiato. Ma non posso dire nulla di più preciso se non sento Scaramella".
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/esteri/putin-spia-avvelenata2/scaramella-polonio/scaramella-polonio.html?ref=hpsez
franklar
02-12-2006, 11:06
Ora bisogna capire chi era il mandante.
Non riesco proprio a immaginarlo... :rolleyes:
:asd:
Le balle spaziali stanno dilagando....
Il presidente del Senato difende la privacy del senatore di Forza Italia
che ringrazia: "Un intervento a favore di tutto il Parlamento"
Marini: "Le intercettazioni di Guzzanti
non potevano essere diffuse"
ROMA - "L'intercettazione delle conversazioni tra il dottor Scaramella ed il senatore Guzzanti è avvenuta nell'ambito di un'indagine avviata dalla procura della Repubblica di Napoli nei confronti dello stesso Scaramella. In base alla normativa vigente si tratta di un caso di diffusione indebita delle conversazioni intercettate". E' quanto dice in una nota il Presidente del Senato, Franco Marini a proposito della pubblicazione di intercettazioni che riportano conversazioni anche dell'ex Presidente della Commissione Mitrokhin.
"La vicenda è grave e va fermamente condannata. Essa, al pari di altri casi, è allarmante perché si risolve in un'interferenza nell'attività di un membro del Parlamento. Già nel recente passato sono intervenuto sul problema delle intercettazioni. Colgo l'occasione per insistere affinchè il Parlamento prenda in esame, con ogni sollecitudine, il disegno di legge presentato al riguardo dal ministro della Giustizia. E' necessario intervenire con urgenza per affrontare una situazione diventata ormai insostenibile", conclude il presidente del Senato.
Il senatore Guzzanti ha subito replicato alle affermazioni di Marini dichiarando la sua gratitudine: "Confermo ciò che ho sempre pensato, cioè che oltre ad essere un uomo di passione Franco Marini è anche un grande galantuomo. Lo ringrazio in chiave del tutto personale, per il caso che mi interessa ma soprattutto perché così ha difeso tutto il Parlamento".
"Esprimo una gratitudine che non mi appartiene ma che è di tutto il Parlamento perché quanto è accaduto a me, con mezzi vili e molto meschini, può accadere a qualsiasi parlamentare - continua Guzzanti - Il 'trucco' di intercettare il signore x ben sapendo che parlerà con un parlamentare è vecchio e ormai collaudato. Mi fa piacere che si sia adeguatamente risposto, con la dovuta chiarezza e fermezza, a quello che definisco un altro 'pezzettino' di un colpo di Stato che rischia di travolgere tutto e tutti e soprattutto le tutele dei parlamentari".
(4 dicembre 2006)
Comunque è innegabile che la famiglia Guzzanti produca attori comici di grande qualità. :D
http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_1909717.html?ref=hpsbdx2
Siori e siore, ecco a voi la fonte delle balle spaziali che ci confessa il suo lavoro ed il suo mandante (si, è quello che era li, moribondo una settimana fa e pimpante l'altro ieri davanti ad una folla di un par di centomila spettatori paganti :asd: ) :D:D
http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/esteri/caso-litvinenko-2/caso-litvinenko-2/caso-litvinenko-2.html
Il consulente della Mitrokhin elenca al telefono i premi
per il suo lavoro. I silenzi del Sismi che sapeva tutto
"Berlusconi mi ha promesso
un alto incarico internazionale"
Scaramella intercettato mentre preparava un dossier contro Prodi
di CARLO BONINI e GIUSEPPE D'AVANZO
È un'ipervalutazione del personaggio ritenere Mario Scaramella il solitario artefice - megalomane, vanaglorioso, inguaribilmente bugiardo e fanfarone - della trappola che si è a lungo progettata contro Romano Prodi nella "Commissione Mitrokhin". Il candidato premier dell'Unione doveva essere presentato, a pochi mesi dal voto di aprile, come "un agente del Kgb".
Le frottole di Mario Scaramella non avrebbero fatto molta strada se non avessero potuto far leva sul ruolo istituzionale di Paolo Guzzanti, presidente della commissione d'inchiesta; sul prestigio dell'ex procuratore di Napoli, Agostino Cordova; sul silenzio del Sismi che, allarmato dai Servizi inglesi, pur sapendo quale machiavello combinava a Londra Scaramella, ha taciuto come sempre. Nella conversazione telefonica del 28 gennaio 2006 con Mario Scaramella, abbiamo visto come Paolo Guzzanti (vedi Repubblica, 1 dicembre 2006) sollecitasse, con modi anche bruschi, il suo consulente a trovargli almeno le "prove" che Prodi fosse "coltivato dal Kgb", utilizzando la testimonianza dell'ex colonnello del Kgb, riparato in Inghilterra, Oleg Gordievskij. Nonostante Scaramella ammetta che Gordievskij non può dir nulla del fantomatico agente "perché non è accaduto", perché non è vero. Allora Paolo Guzzanti, come ricorderete, consiglia al suo cacciatore di fango di metterla giù così: "In quella cosa si dice, "[Prodi è] il nostro uomo?". E quello dice "Yes!". Punto e basta. Non voglio sapere altro".
Tre giorni prima, il 25 gennaio 2006, Scaramella spiega con chiarezza a Perry, un misterioso amico californiano, il progetto e, soprattutto, svela che il "dirty job" gli procurerà, come promette Berlusconi, un prestigioso incarico internazionale, dal quale - Scaramella rassicura Perry - potrà ancora aiutare "l'organizzazione". Quale organizzazione? Non si sa. Come non è ancora del tutto chiaro se il fantasioso consulente conservi da qualche parte documenti non consegnati alla commissione. A Repubblica, lunedì scorso, ha smentito di averne ("Ho consegnato tutto alla commissione"). A Perry confessa di non aver consegnato tutto e di custodirne ancora segretamente, in attesa di pubblicarli. A Porta a Porta, ieri sera, nuova versione: Scaramella ha ammesso di avere documenti "non attinenti al mio mandato di consulente della commissione" anche se connessi ai rapporti Mosca-Roma. Chissà. Ecco, dunque, la chiacchierata con Perry (25 gennaio, ore 23.55.52, durata 23 minuti e 39 secondi).
Scaramella: Pronto?
Perry: Mario?
Scaramella: Scusami, Perry, scusami di nuovo. Grazie molto per aver richiamato. Be', qui si lavora molto. Ho appena finito la giornata in parlamento. Siamo vicini alle elezioni, è tutto molto caotico. Ho diverse notizie (...) Ecco cosa è successo. Primo: la lettura di alcuni documenti che abbiamo raccolto alla ECPP (Enviromental crime prevention program) da un grande generale, Gordievskij: ho scoperto tutte le informazioni riguardanti il candidato presidente Prodi, in Italia, che in passato è stato presidente dell'Unione Europea. Prodi: lo conosci?
Perry: Naturalmente.
Scaramella: Lui è menzionato da Gordievskij come un agente del Kgb. Così io l'ho contattato di nuovo, ho la registrazione del colloquio con Gordievskij, e insieme a Gordievskij c'era anche Lou Palumbo, (ex poliziotto newyorchese, apparentemente legato all'intelligence Usa), così ho il testimone e anche la registrazione. Gli ho mandato una lettera, per chiedergli se potevo usare quel colloquio, e lui mi ha comunicato altri dettagli: mi ha detto che Prodi è conosciuto da due diversi Dipartimenti (il quinto dipartimento e il servizio A, che è il servizio delle misure attive, il servizio clandestino e altro), così io ho informato il Primo Ministro, ho informato Berlusconi su questo. E ora lui sta organizzando la sua campagna su questo. Così ho chiesto qualcosa ... non in cambio, ma gli ho detto che sarei stato attaccato, esposto, perciò per completare quest'indagine volevo essere sicuro che avremmo ricevuto qualcosa dal governo, e ho chiesto tre cose possibili: uno come vice-assistente segretario generale della Nato. Oppure posso fare il direttore delle operazioni per l'Ufficio delle Nazioni Unite a Vienna, che è l'ufficio che si occupa di sostanze stupefacenti, dello spazio, e un paio di altre cose: il posto è D1 o D2, ossia direttore generale della Nazioni Unite. Il terzo posto è meno prestigioso, ma può essere strategico per noi, è il direttore di tutti gli affari legali della S. I. S tec. (...) Comunque... Mi accordo con loro, mi hanno offerto prima di tutto un posto in parlamento, ma ho detto di no, considerando che ci sarà una robusta campagna contro di me, quando dirò tutte le informazioni su di lui (Prodi), e preferisco andare in un posto migliore fuori dall'Italia, in un'organizzazione internazionale, naturalmente rispetterò anche l'impegno con l'ECPP, perché non è solo il mio lavoro, ma lavoro dell'organizzazione.
(...) Infine, noi (la commissione Mitrokhin) chiuderemo in meno di una settimana. Noi chiuderemo il Parlamento in due settimane, ma in meno di una settimana conoscerò la loro proposta. Sembra che sia vicino il momento per fare qualcosa di diverso. (...) Pensiamo di presentare tutti i documenti che non sono mai stati depositati (in Commissione). Ho tutto io in mano! Ora, considerando che queste persone (Gordievskij, Bukovskij, gli altri) sono tutti scrittori, noi pensiamo che per noi a livello politico è meno pericoloso presentare i suoi documenti (di Prodi) proprio come letteratura: opere inedite di questi scrittori protette dall'organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale. Così, noi le presenteremo alla ECPP, alla sua Sezione Documentaria (...) così siamo protetti dall'organizzazione che tutela la proprietà intellettuale e molto meno esposti politicamente: Prodi non può dire che siamo dediti allo spionaggio contro... a livello internazionale: per evitare uno scandalo a questo livello, ci andremo cauti, diremo solo che stiamo raccogliendo memorie inedite di autori per poi pubblicarle: così noi passiamo al parlamento qualcosa che è letteratura. Per noi è molto utile.
Perry: Ti devi occupare della politica italiana.
Scaramella: Sì, sono un esperto della politica italiana. Oggi sono stato tre ore dal presidente Andreotti, te lo ricordi?
Perry: Sì, certo.
Scaramella: Tre ore con lui, ho tanto materiale, lui mi sta aiutando, ma io ho aiutato lui perché l'ECPP ha tanto colloqui segreti fra lui e Gorbaciov, e gli hanno detto: "Presidente Andreotti, che cosa dobbiamo fare con queste cose?", e lo stiamo studiando insieme, lui mi sta aiutando su tutta la linea, ogni giorno abbiamo incontri ad alto livello, e penso che (ride) ... possiamo sopravvivere, diciamo. Se Berlusconi vuole, posso ottenere personalmente degli incarichi ad altissimo livello...
Perry: Potresti andare al gabinetto del Ministro.
Scaramella: Il problema è che molto probabilmente Prodi vincerà queste elezioni. Anche se faremo questo attacco, lui vincerà le elezioni. Così ciò che possiamo fare è andare adesso alle Nazioni Unite o alla Nato e dimenticare l'Italia per alcuni anni. Comunque io mi sto organizzando per usare nel modo migliore queste informazioni.
Ventiquattro ore dopo questo colloquio, il 26 gennaio, alle ore 19.23 e 49 secondi, Scaramella si accorda con Agostino Cordova su come cucinare, secondo canoni formali accettabili, uno scandalo prima politico, e poi penale. I due discutono per dieci minuti e 11 secondi. Come si leggerà nell'intercettazione, appare sufficientemente chiaro che entrambi sono consapevoli di due circostanze. Primo: Gordievskij non sa nulla di Prodi e quel che gli metteranno in bocca non sembra attendibile, ma sarà utile soltanto a un processo politico. Secondo: i due danno per scontato che Berlusconi protegga la loro iniziativa, al punto da poter tenere sotto controllo l'intelligence politico-militare, il Sismi, in difficoltà con i "cugini" inglesi che appaiono molto infastiditi dalle manovre provocatorie di Scaramella.
Cordova: "Per l'altra faccenda, ne abbiamo discusso ieri di quel tizio straniero là".
Scaramella: "Certo".
Cordova: "... Bisogna farla uscire. Le vie sono quattro: o quel tizio scrive direttamente alla commissione, no?".
Scaramella: "Certo!".
Cordova: "... o si fa la relazione, però proviamo in modo (parola incomprensibile) non so, o siccome furono acquisite così informalmente, si potrebbe andare al Tribunale dei Ministri e segnalare il fatto...".
Scaramella: "Benissimo!".
Cordova: "... Vista l'incompetenza per tutto il resto. O la quarta via: si può autorizzare come fonte confidenziale... una persona seria della polizia, dei carabinieri, o possono riferire la fonte confidenziale (parola incomprensibile): non riteniamo di fare il nome, abbiamo appreso questo e quest'altro".
Scaramella: "No, ma qui noi ci assumiamo tutte le responsabilità. Sia il generale Gordievskij, sia io... Si tratta di trovare l'interlocutore pronto a svilupparla, la questione. E' una persona che non la nasconde, ma la sviluppa. E per sentire formalmente la...".
Cordova: "Sì, ma questo qua ai fini penali... Ma ai fini di spiegare tutte le... i pasticci che hanno fatto... questa è risolutiva perché ... che io lo desumo che è una mia illazione, però con fatti concreti e lo posso dimostrare. E cioè che tutto questo (parola incomprensibile) la sostituzione di, come si chiama, Siracusa... (parola incomprensibile) o fatti che loro sapevano benissimo che sarebbe stato trasmesso nel dossier, che sapevano il contenuto. Ma, addirittura, secondo queste dichiarazioni (parola incomprensibile) le cose si aggraverebbero molto di più. E solo che questo bisogna farlo subito".
Scaramella: "Certo".
Cordova: "Converrebbe scegliere una delle quattro vie".
Scaramella: "Io sto aspettando un'indicazione del Presidente del Consiglio (Berlusconi ndr.) perché per questo...".
Cordova: " (parola incomprensibile) lo fa subito e poi si scioglie".
Scaramella: "Eh, è tutto perso".
Cordova: "Non possiamo fare niente. Dico: o scrive il Tizio e già ai fini della Commissione per te è un elemento valido, no? Ai fini della commissione e poi, ovviamente, si trasmette o si fa una relazione dicendo quando faceva parte dei Corpi, occasionalmente...".
Scaramella: "E' uscita questa informazione".
Cordova: "... Sono venuto eccetera, questo, questo e quest'altro o la terza cosa: si va, non alla Procura, al Tribunale dei Ministri e si dice la stessa cosa o, se intanto, vuole uscire allo scoperto, come fonte confidenziale".
Scaramella: "Va bene".
Cordova: " (parola incomprensibile) non possono poi non tenerne conto, solo che poi se si interroga il Tizio può darsi che dica che ne aveva già parlato, ma a noi, questo, che ce ne frega?".
Scaramella: "Certo".
Cordova: "Mi dispiace, dico, qua io non posso entrare perché non conosco i fatti, se no, mi sarei assunto io, ma non per altro, non faccio questioni, no, dopo quello che è successo me ne frego di tutto, voglio dire. Solo che non... volentieri l'avrei fatto, ma non mi posso (parola incomprensibile)".
Scaramella: "Poi quello che potremmo fare appena il Presidente del Consiglio (Berlusconi ndr.) dà un'indicazione dell'effettiva, come dire, volontà di... di sviluppare almeno sotto la sua protezione questa informazione, potremmo andare anche assieme subito a Londra. Io ho già la missione autorizzata a parlare con questo generale (Gordievskij ndr.)".
Cordova: "Cosa c'entrerebbe il Presidente del Consiglio?".
Scaramella: "E' che chiaramente, in questo momento, siccome è lui che fa... io ho avuto la protesta del Sismi su questa mia attività. Quindi se lui...".
Cordova (ride): "E si deve capire la protesta".
Scaramella: "Eh, il Sismi si è lamentato che io ho fatto pressioni su questo generale (Gordievskij ndr.)".
Cordova: "Che significa fare pressioni? Se fare pressioni è indurre a dire una cosa per un'altra o indurre a dire cose che non voleva dire".
Scaramella: "No, loro dicono che siccome questo generale (Gordievskij) non sa nulla sull'Italia ed è sotto protezione degli inglesi, un italiano che da lui cerca l'impossibile - perché Gordievskij non saprebbe nulla sull'Italia a quanto loro affermano - dà fastidio e quindi loro hanno protestato".
Cordova: "Ma che c'entra... voglio dire".
Scaramella: "Sono fesserie, Presidente!".
Cordova: "Sò fatti: sappia o non sappia niente dell'Italia, fatti che riguardano l'Italia, se poi sono veri o non sono veri questo si accerterà a parte. Resta il fatto che lui lo dice. Se è in malafede, poi si può sempre dimostrare che è in malafede".
Scaramella: "Presidente, grazie della sua telefonata!".
(6 dicembre 2006)
FiSHBoNE
06-12-2006, 09:48
mi consola molto il saperlo in UK e soggetto ad un indagine di Scotland Yard relativamente più resistente a insabbiamenti di quella che si potrebbe fare qui. E questo non per sfiducia a priori nell'operato dei nostri investigatori, ma solo per il fatto che un personaggio così poliedricamente potente ha dalla sua parte molte persone che contano e "premono". Sempre più macabramente avvincente la faccenda.
Siori e siore, ecco a voi la fonte delle balle spaziali che ci confessa il suo lavoro ed il suo mandante (si, è quello che era li, moribondo una settimana fa e pimpante l'altro ieri davanti ad una folla di un par di centomila spettatori paganti :asd: ) :D:D
http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/esteri/caso-litvinenko-2/caso-litvinenko-2/caso-litvinenko-2.html
Il consulente della Mitrokhin elenca al telefono i premi
per il suo lavoro. I silenzi del Sismi che sapeva tutto
"Berlusconi mi ha promesso
un alto incarico internazionale"
Scaramella intercettato mentre preparava un dossier contro Prodi
di CARLO BONINI e GIUSEPPE D'AVANZO
È un'ipervalutazione del personaggio ritenere Mario Scaramella il solitario artefice - megalomane, vanaglorioso, inguaribilmente bugiardo e fanfarone - della trappola che si è a lungo progettata contro Romano Prodi nella "Commissione Mitrokhin". Il candidato premier dell'Unione doveva essere presentato, a pochi mesi dal voto di aprile, come "un agente del Kgb".
Le frottole di Mario Scaramella non avrebbero fatto molta strada se non avessero potuto far leva sul ruolo istituzionale di Paolo Guzzanti, presidente della commissione d'inchiesta; sul prestigio dell'ex procuratore di Napoli, Agostino Cordova; sul silenzio del Sismi che, allarmato dai Servizi inglesi, pur sapendo quale machiavello combinava a Londra Scaramella, ha taciuto come sempre. Nella conversazione telefonica del 28 gennaio 2006 con Mario Scaramella, abbiamo visto come Paolo Guzzanti (vedi Repubblica, 1 dicembre 2006) sollecitasse, con modi anche bruschi, il suo consulente a trovargli almeno le "prove" che Prodi fosse "coltivato dal Kgb", utilizzando la testimonianza dell'ex colonnello del Kgb, riparato in Inghilterra, Oleg Gordievskij. Nonostante Scaramella ammetta che Gordievskij non può dir nulla del fantomatico agente "perché non è accaduto", perché non è vero. Allora Paolo Guzzanti, come ricorderete, consiglia al suo cacciatore di fango di metterla giù così: "In quella cosa si dice, "[Prodi è] il nostro uomo?". E quello dice "Yes!". Punto e basta. Non voglio sapere altro".
Tre giorni prima, il 25 gennaio 2006, Scaramella spiega con chiarezza a Perry, un misterioso amico californiano, il progetto e, soprattutto, svela che il "dirty job" gli procurerà, come promette Berlusconi, un prestigioso incarico internazionale, dal quale - Scaramella rassicura Perry - potrà ancora aiutare "l'organizzazione". Quale organizzazione? Non si sa. Come non è ancora del tutto chiaro se il fantasioso consulente conservi da qualche parte documenti non consegnati alla commissione. A Repubblica, lunedì scorso, ha smentito di averne ("Ho consegnato tutto alla commissione"). A Perry confessa di non aver consegnato tutto e di custodirne ancora segretamente, in attesa di pubblicarli. A Porta a Porta, ieri sera, nuova versione: Scaramella ha ammesso di avere documenti "non attinenti al mio mandato di consulente della commissione" anche se connessi ai rapporti Mosca-Roma. Chissà. Ecco, dunque, la chiacchierata con Perry (25 gennaio, ore 23.55.52, durata 23 minuti e 39 secondi).
Scaramella: Pronto?
Perry: Mario?
Scaramella: Scusami, Perry, scusami di nuovo. Grazie molto per aver richiamato. Be', qui si lavora molto. Ho appena finito la giornata in parlamento. Siamo vicini alle elezioni, è tutto molto caotico. Ho diverse notizie (...) Ecco cosa è successo. Primo: la lettura di alcuni documenti che abbiamo raccolto alla ECPP (Enviromental crime prevention program) da un grande generale, Gordievskij: ho scoperto tutte le informazioni riguardanti il candidato presidente Prodi, in Italia, che in passato è stato presidente dell'Unione Europea. Prodi: lo conosci?
Perry: Naturalmente.
Scaramella: Lui è menzionato da Gordievskij come un agente del Kgb. Così io l'ho contattato di nuovo, ho la registrazione del colloquio con Gordievskij, e insieme a Gordievskij c'era anche Lou Palumbo, (ex poliziotto newyorchese, apparentemente legato all'intelligence Usa), così ho il testimone e anche la registrazione. Gli ho mandato una lettera, per chiedergli se potevo usare quel colloquio, e lui mi ha comunicato altri dettagli: mi ha detto che Prodi è conosciuto da due diversi Dipartimenti (il quinto dipartimento e il servizio A, che è il servizio delle misure attive, il servizio clandestino e altro), così io ho informato il Primo Ministro, ho informato Berlusconi su questo. E ora lui sta organizzando la sua campagna su questo. Così ho chiesto qualcosa ... non in cambio, ma gli ho detto che sarei stato attaccato, esposto, perciò per completare quest'indagine volevo essere sicuro che avremmo ricevuto qualcosa dal governo, e ho chiesto tre cose possibili: uno come vice-assistente segretario generale della Nato. Oppure posso fare il direttore delle operazioni per l'Ufficio delle Nazioni Unite a Vienna, che è l'ufficio che si occupa di sostanze stupefacenti, dello spazio, e un paio di altre cose: il posto è D1 o D2, ossia direttore generale della Nazioni Unite. Il terzo posto è meno prestigioso, ma può essere strategico per noi, è il direttore di tutti gli affari legali della S. I. S tec. (...) Comunque... Mi accordo con loro, mi hanno offerto prima di tutto un posto in parlamento, ma ho detto di no, considerando che ci sarà una robusta campagna contro di me, quando dirò tutte le informazioni su di lui (Prodi), e preferisco andare in un posto migliore fuori dall'Italia, in un'organizzazione internazionale, naturalmente rispetterò anche l'impegno con l'ECPP, perché non è solo il mio lavoro, ma lavoro dell'organizzazione.
(...) Infine, noi (la commissione Mitrokhin) chiuderemo in meno di una settimana. Noi chiuderemo il Parlamento in due settimane, ma in meno di una settimana conoscerò la loro proposta. Sembra che sia vicino il momento per fare qualcosa di diverso. (...) Pensiamo di presentare tutti i documenti che non sono mai stati depositati (in Commissione). Ho tutto io in mano! Ora, considerando che queste persone (Gordievskij, Bukovskij, gli altri) sono tutti scrittori, noi pensiamo che per noi a livello politico è meno pericoloso presentare i suoi documenti (di Prodi) proprio come letteratura: opere inedite di questi scrittori protette dall'organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale. Così, noi le presenteremo alla ECPP, alla sua Sezione Documentaria (...) così siamo protetti dall'organizzazione che tutela la proprietà intellettuale e molto meno esposti politicamente: Prodi non può dire che siamo dediti allo spionaggio contro... a livello internazionale: per evitare uno scandalo a questo livello, ci andremo cauti, diremo solo che stiamo raccogliendo memorie inedite di autori per poi pubblicarle: così noi passiamo al parlamento qualcosa che è letteratura. Per noi è molto utile.
Perry: Ti devi occupare della politica italiana.
Scaramella: Sì, sono un esperto della politica italiana. Oggi sono stato tre ore dal presidente Andreotti, te lo ricordi?
Perry: Sì, certo.
Scaramella: Tre ore con lui, ho tanto materiale, lui mi sta aiutando, ma io ho aiutato lui perché l'ECPP ha tanto colloqui segreti fra lui e Gorbaciov, e gli hanno detto: "Presidente Andreotti, che cosa dobbiamo fare con queste cose?", e lo stiamo studiando insieme, lui mi sta aiutando su tutta la linea, ogni giorno abbiamo incontri ad alto livello, e penso che (ride) ... possiamo sopravvivere, diciamo. Se Berlusconi vuole, posso ottenere personalmente degli incarichi ad altissimo livello...
Perry: Potresti andare al gabinetto del Ministro.
Scaramella: Il problema è che molto probabilmente Prodi vincerà queste elezioni. Anche se faremo questo attacco, lui vincerà le elezioni. Così ciò che possiamo fare è andare adesso alle Nazioni Unite o alla Nato e dimenticare l'Italia per alcuni anni. Comunque io mi sto organizzando per usare nel modo migliore queste informazioni.
Ventiquattro ore dopo questo colloquio, il 26 gennaio, alle ore 19.23 e 49 secondi, Scaramella si accorda con Agostino Cordova su come cucinare, secondo canoni formali accettabili, uno scandalo prima politico, e poi penale. I due discutono per dieci minuti e 11 secondi. Come si leggerà nell'intercettazione, appare sufficientemente chiaro che entrambi sono consapevoli di due circostanze. Primo: Gordievskij non sa nulla di Prodi e quel che gli metteranno in bocca non sembra attendibile, ma sarà utile soltanto a un processo politico. Secondo: i due danno per scontato che Berlusconi protegga la loro iniziativa, al punto da poter tenere sotto controllo l'intelligence politico-militare, il Sismi, in difficoltà con i "cugini" inglesi che appaiono molto infastiditi dalle manovre provocatorie di Scaramella.
Cordova: "Per l'altra faccenda, ne abbiamo discusso ieri di quel tizio straniero là".
Scaramella: "Certo".
Cordova: "... Bisogna farla uscire. Le vie sono quattro: o quel tizio scrive direttamente alla commissione, no?".
Scaramella: "Certo!".
Cordova: "... o si fa la relazione, però proviamo in modo (parola incomprensibile) non so, o siccome furono acquisite così informalmente, si potrebbe andare al Tribunale dei Ministri e segnalare il fatto...".
Scaramella: "Benissimo!".
Cordova: "... Vista l'incompetenza per tutto il resto. O la quarta via: si può autorizzare come fonte confidenziale... una persona seria della polizia, dei carabinieri, o possono riferire la fonte confidenziale (parola incomprensibile): non riteniamo di fare il nome, abbiamo appreso questo e quest'altro".
Scaramella: "No, ma qui noi ci assumiamo tutte le responsabilità. Sia il generale Gordievskij, sia io... Si tratta di trovare l'interlocutore pronto a svilupparla, la questione. E' una persona che non la nasconde, ma la sviluppa. E per sentire formalmente la...".
Cordova: "Sì, ma questo qua ai fini penali... Ma ai fini di spiegare tutte le... i pasticci che hanno fatto... questa è risolutiva perché ... che io lo desumo che è una mia illazione, però con fatti concreti e lo posso dimostrare. E cioè che tutto questo (parola incomprensibile) la sostituzione di, come si chiama, Siracusa... (parola incomprensibile) o fatti che loro sapevano benissimo che sarebbe stato trasmesso nel dossier, che sapevano il contenuto. Ma, addirittura, secondo queste dichiarazioni (parola incomprensibile) le cose si aggraverebbero molto di più. E solo che questo bisogna farlo subito".
Scaramella: "Certo".
Cordova: "Converrebbe scegliere una delle quattro vie".
Scaramella: "Io sto aspettando un'indicazione del Presidente del Consiglio (Berlusconi ndr.) perché per questo...".
Cordova: " (parola incomprensibile) lo fa subito e poi si scioglie".
Scaramella: "Eh, è tutto perso".
Cordova: "Non possiamo fare niente. Dico: o scrive il Tizio e già ai fini della Commissione per te è un elemento valido, no? Ai fini della commissione e poi, ovviamente, si trasmette o si fa una relazione dicendo quando faceva parte dei Corpi, occasionalmente...".
Scaramella: "E' uscita questa informazione".
Cordova: "... Sono venuto eccetera, questo, questo e quest'altro o la terza cosa: si va, non alla Procura, al Tribunale dei Ministri e si dice la stessa cosa o, se intanto, vuole uscire allo scoperto, come fonte confidenziale".
Scaramella: "Va bene".
Cordova: " (parola incomprensibile) non possono poi non tenerne conto, solo che poi se si interroga il Tizio può darsi che dica che ne aveva già parlato, ma a noi, questo, che ce ne frega?".
Scaramella: "Certo".
Cordova: "Mi dispiace, dico, qua io non posso entrare perché non conosco i fatti, se no, mi sarei assunto io, ma non per altro, non faccio questioni, no, dopo quello che è successo me ne frego di tutto, voglio dire. Solo che non... volentieri l'avrei fatto, ma non mi posso (parola incomprensibile)".
Scaramella: "Poi quello che potremmo fare appena il Presidente del Consiglio (Berlusconi ndr.) dà un'indicazione dell'effettiva, come dire, volontà di... di sviluppare almeno sotto la sua protezione questa informazione, potremmo andare anche assieme subito a Londra. Io ho già la missione autorizzata a parlare con questo generale (Gordievskij ndr.)".
Cordova: "Cosa c'entrerebbe il Presidente del Consiglio?".
Scaramella: "E' che chiaramente, in questo momento, siccome è lui che fa... io ho avuto la protesta del Sismi su questa mia attività. Quindi se lui...".
Cordova (ride): "E si deve capire la protesta".
Scaramella: "Eh, il Sismi si è lamentato che io ho fatto pressioni su questo generale (Gordievskij ndr.)".
Cordova: "Che significa fare pressioni? Se fare pressioni è indurre a dire una cosa per un'altra o indurre a dire cose che non voleva dire".
Scaramella: "No, loro dicono che siccome questo generale (Gordievskij) non sa nulla sull'Italia ed è sotto protezione degli inglesi, un italiano che da lui cerca l'impossibile - perché Gordievskij non saprebbe nulla sull'Italia a quanto loro affermano - dà fastidio e quindi loro hanno protestato".
Cordova: "Ma che c'entra... voglio dire".
Scaramella: "Sono fesserie, Presidente!".
Cordova: "Sò fatti: sappia o non sappia niente dell'Italia, fatti che riguardano l'Italia, se poi sono veri o non sono veri questo si accerterà a parte. Resta il fatto che lui lo dice. Se è in malafede, poi si può sempre dimostrare che è in malafede".
Scaramella: "Presidente, grazie della sua telefonata!".
(6 dicembre 2006)
Piano piano si rivelano le trame del golpe che stava preparando silvio.
La strategia era precisa.
Trovare un pò di sterco per metterlo sul ventilatore e distruggere prodi a suon di balle usando tutte le sue tv (e anche raiuno e raidue con i suoi fidi direttori di rete e di tg, prima c'era mimun al tg1).
Meno male che non è più al governo, altrimenti saremmo in pieno regime, probabilmente avrebbe messo sotto intercettazione tutta l'ala del parlamento del csx oltre che Prodi, i dossier contro gli avversari si sarebbero moltiplicati..cosa che i cinque anni passati sarebbero il paradiso.
Una vergogna.
E se avete notato i media NON ne parlano, NON ne parlano.E' fatto apposta.
Se fosse successo il contrario se ne parlerebbe 24h/24 sui media, distruggendo l'immagine del csx.
COSA ASPETTA PRODI a denunciare a reti unite lo schifo che sta venendo fuori, per far capire agli italiani chi è berlusconi? Tutti gli italiani devono sapere chi è e cosa faceva nella socrsa legislatura
FiSHBoNE
06-12-2006, 10:11
Piano piano si rivelano le trame del golpe che stava preparando silvio.
La strategia era precisa.
Trovare un pò di sterco per metterlo sul ventilatore e distruggere prodi a suon di balle usando tutte le sue tv (e anche raiuno e raidue con i suoi fidi direttori di rete e di tg, prima c'era mimun al tg1).
Meno male che non è più al governo, altrimenti saremmo in pieno regime, probabilmente avrebbe messo sotto intercettazione tutta l'ala del parlamento del csx oltre che Prodi, i dossier contro gli avversari si sarebbero moltiplicati..cosa che i cinque anni passati sarebbero il paradiso.
Una vergogna.
E se avete notato i media NON ne parlano, NON ne parlano.E' fatto apposta.
Se fosse successo il contrario se ne parlerebbe 24h/24 sui media, distruggendo l'immagine del csx.
COSA ASPETTA PRODI a denunciare a reti unite lo schifo che sta venendo fuori, per far capire agli italiani chi è berlusconi? Tutti gli italiani devono sapere chi è e cosa faceva nella socrsa legislatura
eh già, però parlano di Marini che si indigna per la diffusione di intercettazioni tra Scaramella e Mario. Davvero un bell'esempio di serietà di Marini da una parte, e di giornalismo all'acqua di rose dall'altra.
se non viene "preso per il bavero" dai diretti interessati a questo giro inizio a pensare che solo madre natura possa chiudere la grigia epoca in corso quando le parrà il momento opportuno, rassegnamoci.
Piano piano si rivelano le trame del golpe che stava preparando silvio.
La strategia era precisa.
Trovare un pò di sterco per metterlo sul ventilatore e distruggere prodi a suon di balle usando tutte le sue tv (e anche raiuno e raidue con i suoi fidi direttori di rete e di tg, prima c'era mimun al tg1).
Meno male che non è più al governo, altrimenti saremmo in pieno regime, probabilmente avrebbe messo sotto intercettazione tutta l'ala del parlamento del csx oltre che Prodi, i dossier contro gli avversari si sarebbero moltiplicati..cosa che i cinque anni passati sarebbero il paradiso.
Una vergogna.
E se avete notato i media NON ne parlano, NON ne parlano.E' fatto apposta.
Se fosse successo il contrario se ne parlerebbe 24h/24 sui media, distruggendo l'immagine del csx.
COSA ASPETTA PRODI a denunciare a reti unite lo schifo che sta venendo fuori, per far capire agli italiani chi è berlusconi? Tutti gli italiani devono sapere chi è e cosa faceva nella socrsa legislatura
Quoto, è una fabbrica di balle messe in circolazione ad uso e consumo di una parte politica.
LuVi
eh già, però parlano di Marini che si indigna per la diffusione di intercettazioni tra Scaramella e Mario. Davvero un bell'esempio di serietà di Marini da una parte, e di giornalismo all'acqua di rose dall'altra.
se non viene "preso per il bavero" dai diretti interessati a questo giro inizio a pensare che solo madre natura possa chiudere la grigia epoca in corso quando le parrà il momento opportuno, rassegnamoci.
però c'è il buon guzzanti che imperversa ovunque nel difendere il novello marini (al cubo) :confused: . Per il csx ho i suoi leader sono stra bolliti o già ricattati o venduti, questo silenzio non si capisce
IpseDixit
06-12-2006, 12:50
Sta ripetendo un pò troppe volte che la polizia inglese lo considera solo un testimone....
MITROKHIN: GUZZANTI, IO PRESIDENTE DI NUOVA COMMISSIONE
Paolo Guzzanti si autocandida a presiedere una commissione Mitrokhin-bis, organismo parlamentare di cui si sente sempre piu' la necessita' di una rinascita. "Questa tragedia dell'uccisione di Litvinenko ha riacceso tutti i riflettori sulla commissione Mitrokhin e questa e' una grande occasione per una sua riapertura". Il senatore azzurro, ex presidente della commissione Mitrokhin della passata legislatura, nella conferenza stampa a Palazzo Madama ribadisce la necessita' che "si faccia piena luce sulle verita' mancate che riguardano tutte le possibili commistioni tra politici, economisti e le strutture dell'Unione sovietica". Paolo Guzzanti non nasconde che lui sarebbe il migliore dei presidenti possibili di una Mitrokhin-bis in quanto "l'unico in grado di portare avanti, fino in fondo, questa investigazione".
http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_1915844.html?ref=hpsbdx
questo rilancia, altro che faccia di bronzo :rolleyes:
MITROKHIN: GUZZANTI, IO PRESIDENTE DI NUOVA COMMISSIONE
Paolo Guzzanti si autocandida a presiedere una commissione Mitrokhin-bis, organismo parlamentare di cui si sente sempre piu' la necessita' di una rinascita. "Questa tragedia dell'uccisione di Litvinenko ha riacceso tutti i riflettori sulla commissione Mitrokhin e questa e' una grande occasione per una sua riapertura". Il senatore azzurro, ex presidente della commissione Mitrokhin della passata legislatura, nella conferenza stampa a Palazzo Madama ribadisce la necessita' che "si faccia piena luce sulle verita' mancate che riguardano tutte le possibili commistioni tra politici, economisti e le strutture dell'Unione sovietica". Paolo Guzzanti non nasconde che lui sarebbe il migliore dei presidenti possibili di una Mitrokhin-bis in quanto "l'unico in grado di portare avanti, fino in fondo, questa investigazione".
http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_1915844.html?ref=hpsbdx
questo rilancia, altro che faccia di bronzo :rolleyes:
ODDIO!!! :p Non ci sta più!!!! :D
generals
06-12-2006, 14:01
ODDIO!!! :p Non ci sta più!!!! :D
si voi scherzate, ma io ho paura della storia del vesuvio e delle bombe atomiche :cry: ma almeno si è capito qual'è l'antenna? O sole mio sta in fronte a te...la la la la :rotfl:
generals
06-12-2006, 14:09
Ieri ho visto una parte di Porca a Porca dove c'era Guzzanti, adesso ho capito perchè i tre figli fanno i comici, è un fatto genetico :D E poi dice che non ci sono i figli d'arte...... :O
-kurgan-
06-12-2006, 14:13
sempre meglio!!! :asd: :mc:
Scaramella dimesso dall'ospedale
Berlusconi: "Non l'ho mai conosciuto"
ROMA - L'ex consulente della commissone Mitrokhin Mario Scaramella, è stato dimesso dall'University College Hospital di Londra Era ricoverato da venerdì scorso per essere sottoposto ad accertamenti dopo essere risultato positivo - in un primo tempo - al polonio 210, la sostanza radioattiva usata per avvelenare Aleksandr Litvinenko. Gli ultimi esami, invece, non hanno rilevato alcuna traccia di avvelenamento.
Intanto l'ufficio stampa di Silvio Berlusconi ha smentito quanto riportato oggi dalla Repubblica, che ha pubblicato altri verbali delle intercettazioni. "Abbiamo letto con stupore l'ennesima dichiarazione di Scaramella e ribadiamo che il presidente Berlusconi non ha mai conosciuto nè tantomeno incontrato nè parlato al telefono con questa persona, di cui non conosceva fino adesso neppure l'esistenza".
(06-12-2006)
fonte: corriere.it
toh, non era neppure avvelenato.. e Berlusconi dice di non conoscerlo. Guzzanti che dice invece? C'era qualcuno qui nel forum informatissimo su di lui, è scomparso :confused:
:sofico:
http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/esteri/caso-litvinenko-2/scaramella-testa-prodi/scaramella-testa-prodi.html
Parla il colonnello Gordievskij, la "fonte" del faccendiere
"Aveva una sola ossessione: trovare prove contro uomini della sinistra"
L'ex spia del Kgb su Scaramella
"Un bugiardo, voleva rovinare Prodi"
di CARLO BONINI e GIUSEPPE D'AVANZO
DUE SQUILLI di telefono. Una voce decisa. "Sono Oleg Gordievskij". Il colonnello Oleg Gordievskij, pochi giorni prima di fuggire dall'Unione Sovietica nel 1985, era stato nominato residente del Kgb a Londra. Aveva cominciato nel 1974 a lavorare per il Sis, il servizio informazioni segreto britannico (chiamato anche Mi6) come agente infiltrato nel Kgb: un agente doppio, dunque, in grado di raccontare di talpe e doppiogiochisti nel "grande gioco" dello spionaggio ai tempi della Guerra Fredda. Per la sua credibilità e per le sue conoscenze, Gordievskij è un nome che ritorna spesso - oggi in Italia - nelle presunte "esplosive rivelazioni" di Paolo Guzzanti e Mario Scaramella. Sarebbe Gordievskij, il desiderato, ambitissimo, attendibile testimone della commissione Mitrokhin capace di "incastrare" Romano Prodi come "uomo del Kgb".
Signor Gordievskij, vorremmo farle alcune domande su Mario Scaramella.
"Possiamo anche chiudere subito la conversazione, visto che immagino le domande. Mario Scaramella è un lurido bugiardo. Quel che ha riferito delle nostre conversazioni e del nostro rapporto è falso dalla prima all'ultima parola. Non ho mai detto che Prodi è stato un agente del Kgb, né ho mai sostenuto che sia stato "coltivato" dall'intelligence sovietica. Fatevelo dire, soltanto in Italia può essere dato credito a un caso psichiatrico come Scaramella. Devo dire altro?".
Se non le dispiace, vorremmo avere da lei qualche dettaglio più preciso. E cominceremmo dall'inizio di questa storia. Quando e come ha conosciuto Mario Scaramella?
"Purtroppo mi sono imbattuto in questo stupido bugiardo circa tre anni fa. Ricevetti una e-mail dal senatore Paolo Guzzanti, che conosco da tempo. Mi chiese di ricevere in Inghilterra questo suo consulente, in cui riponeva massima fiducia, sollecitandomi a collaborare con lui e con le sue indagini sul dossier Mitrokhin. Così iniziò il mio tormento".
Perché "tormento"?
"Scaramella cominciò ad alluvionarmi con e-mail prolisse, logicamente sconnesse, zeppe di richieste incomprensibili, basate su informazioni altrettanto incomprensibili e, soprattutto, di misteriosa provenienza. La conoscenza diretta e personale di questo spostato non migliorò la situazione. Io mi illudevo che l'interesse di Guzzanti e di Scaramella fosse legato ai tentativi di penetrazione del Kgb nella sinistra italiana negli anni '70-'80. Come del resto era avvenuto in Francia e in Germania. Dunque, pensavo che la vostra commissione Mitrokhin volesse approfondire il lavoro svolto da un centinaio di agenti del servizio segreto sovietico in Italia. Le cose purtroppo non stavano così".
E come stavano?
"Scaramella, sostenuto da Guzzanti, cominciò a ossessionarmi chiedendomi di consegnargli le parti non diffuse dell'archivio Mitrokhin. La richiesta in sé era un non senso. Ma, siccome sono una persona educata, gli spiegai come stavano le cose. Gli dissi che ero un semplice cittadino e non avevo la disponibilità materiale dell'archivio Mitrokhin. Gli dissi che certe domande andavano fatte eventualmente alle autorità inglesi. Una persona normale, se si sente dare una risposta del genere, che fa? La smette. Al contrario, ottenni l'effetto opposto come se la mia indisponibilità eccitasse Scaramella. Mi torturava, lasciandomi capire - tra l'altro - che non gli importava poi molto degli argomenti su cui avrei potuto essergli davvero d'aiuto".
Che cosa voleva allora Scaramella?
"Voleva la testa di Prodi. Ma non fui io a dargliela. Fu Aleksandr Litvinenko. Ricordo ancora perfettamente cosa accadde".
Che cosa ricorda?
"Ricordo il bar di un elegante hotel di Regent Street, un magnifico calice di vino rosso e Aleksandr che, alla mia presenza, racconta a Scaramella una confidenza ricevuta, a suo dire, a Mosca, e prima di fuggire a Londra, da quello che allora era il suo vicedirettore al Fsb, Anatolij Trofimov. Ricordo ancora le parole di Aleksandr. Disse: 'Quando confidai a Trofimov la mia idea di lasciare Mosca e riparare in Italia, il generale mi mise in guardia. Mi disse: stai attento, perché in Italia ci sono molti ex uomini del Kgb. Persino Prodi è un nostro uomo'".
Scaramella sostiene che l'espressione "Prodi è un nostro uomo" sia sua. Di più: Scaramella sostiene che lei si sia spinto ad indicare il dipartimento del Kgb (il V, quello responsabile per le "misure attive") che avrebbe "coltivato" l'attuale premier italiano.
"E' un'immonda bugia. Quella frase, come stavo dicendo, fu pronunciata da Aleksandr Litvinenko. Io rimasi in silenzio e lo fissai a lungo. Evitai di dire in sua presenza quello che pensavo e che dissi e continuai a ripetere sia a Scaramella che a Guzzanti. Io non solo non avevo alcuna informazione su un qualsivoglia rapporto, di qualsivoglia genere, tra Prodi e il Kgb. Ma ero anche convinto che Aleksandr stesse mentendo due volte. Perché non solo riferiva una circostanza non vera, ma per giunta la attribuiva a una fonte, Trofimov, che non avrebbe potuto smentirla perché era stato ucciso. Insomma, ero convinto ieri e lo sono ancora di più oggi che Aleksandr, per ragioni legate alle continue difficoltà economiche, avesse alla fine deciso di dire a Scaramella quel che Scaramella voleva sentirsi dire. Forse perché da questo immaginava di trarre qualche vantaggio in futuro. Del resto, Aleksandr screditò Prodi non solo con Scaramella, ma anche con alcuni deputati europei inglesi che avevano lo stesso interesse. Questa è una cosa che so per certa, perché quei deputati europei inglesi mi avvicinarono per tentare, inutilmente, di farmi confermare le confidenze di Litvinenko".
Scaramella la sollecitò anche su altri uomini politici della sinistra italiana?
"Sì. Non me ne chiedete però i nomi. Non glieli lasciai neppure pronunciare".
Signor Gordievskij, come è possibile che, con il pessimo giudizio che lei aveva di Scaramella, i vostri rapporti non si siano interrotti subito?
"Io provai quasi subito a troncare, non appena mi fu assolutamente chiaro che prima mi liberavo di questo buffone e meglio sarebbe stato. Lo feci una prima volta rivolgendomi a Guzzanti. Gli mandai una mail dandogli conto delle insopportabili pressioni cui mi sottoponeva il suo consulente. Ricordo perfettamente che gli scrissi: "Scaramella is a mental case", Scaramella è un caso psichiatrico".
E Guzzanti che cosa le rispose?
"Rispose, con quel suo modo bonario, che non dovevo preoccuparmi. Che stavo esagerando, che Scaramella era semplicemente una persona un po' sopra le righe, ma che questo non doveva preoccuparmi".
Così continuaste a vedervi.
"Cercai di evitarlo. E quando capii che Guzzanti non me lo avrebbe tolto dai piedi e le pressioni su Prodi si fecero ancor più intollerabili, decisi di rivolgermi formalmente al controspionaggio inglese, l'Mi6. Raccontai cosa stava accadendo. Spiegai chi era questo buffone di Scaramella e che cosa pretendeva di farmi dire. L'Mi6 diede immediatamente corso alla mia denuncia, informandone il Foreign Office e il Sismi, cui venne chiesto che le attività di disturbo di Scaramella cessassero immediatamente. Ancora una volta, da persona abituata ad avere a che fare con persone serie, immaginavo di averci messo un punto a questa storia. Mi sbagliavo. Non molto tempo dopo i miei colloqui con l'Mi6, incontrai il mio amico Vladimir Bukovskij. Come sapete anche lui ha rapporti con Guzzanti per la "Mitrokhin" ed è stato contattato nel tempo da Scaramella. Bene, sapete che cosa mi viene a dire Vladimir? 'Ho saputo da Guzzanti e Scaramella che ti sei lamentato con l'Mi6. I due sono molto preoccupati che tu trasformi questa storia in un caso diplomatico'. Andai su tutte le furie. I miei colloqui con l'Mi6 erano avvenuti nella più assoluta discrezione. Guzzanti e Scaramella non solo non avrebbero dovuto esserne a conoscenza, ma, soprattutto, non avrebbero mai dovuto parlarne. Vladimir Bukovskij provò a tranquillizzarmi, ma non ci riuscì. Abbiamo caratteri diversi. Lui ha un temperamento molto tollerante, al contrario del sottoscritto. E non ha mai reagito".
Perché avrebbe dovuto reagire? Anche lui è stato messo sotto pressione da Scaramella?
"Certo che è stato messo sotto pressione. Fu lui stesso a dirmelo. Ma, evidentemente, persino uno come Scaramella dovette presto capire che non avrebbe potuto in nessun modo accreditare le sue fandonie attraverso Vladimir. Anche perché lui, davvero, se non altro per età e per conoscenze, non avrebbe mai potuto verosimilmente essere indicato come riscontro di certe menzogne".
Quando ha incontrato l'ultima volta Scaramella?
"Non voglio essere impreciso. Ma forse non sbaglio se vi dico quasi due anni fa. Era venuto in Inghilterra per una conferenza sull'inquinamento da radioattività del Mediterraneo. Dopo la conferenza, insistette per restare con me a cena e ricordo che lo portai in un piccolo ristorante cinese, molto economico e molto buono. Come al solito mi assillò, ma ebbi gioco facile mettendomi a parlare di cibo cinese. Per fortuna non dovrò più vedere la sua faccia. Soprattutto, spero di non dover più dover dar conto di lui. Un uomo del genere va soltanto dimenticato".
Dimenticato? Lei sa che cosa sta succedendo in Italia?
"Eccome se non lo so. So che è sotto inchiesta e so che rilascia tre interviste al giorno. Bene, io penso che questo spettacolo sia indegno dell'intelligenza umana. Anzi, penso che sia un'offesa all'intelligenza. Ma come si può ancora stare a sentire un megalomane che è stato capace di mentire persino sul suo stato di salute? Che è arrivato a dire che nel suo corpo c'era una dose di polonio cinque volte superiore a quella letale, salvo uscire oggi (ieri, ndr) con le sue gambe dall'ospedale? Lo dico un'ultima volta. Credetemi: Scaramella is a mental case. Non va messo sotto inchiesta, non va buttato in un carcere: va consegnato alle cure di un efficiente staff medico che si prenda cura della sua psiche e, in silenzio e per il suo equilibrio, lo faccia dimenticare".
(7 dicembre 2006)
Ma da dove viene sto Polonio?!?!?!
http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/esteri/caso-litvinenko-2/articolo-nature/articolo-nature.html
franklar
07-12-2006, 09:08
:sofico:
http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/esteri/caso-litvinenko-2/scaramella-testa-prodi/scaramella-testa-prodi.html
Parla il colonnello Gordievskij, la "fonte" del faccendiere
"Aveva una sola ossessione: trovare prove contro uomini della sinistra"
L'ex spia del Kgb su Scaramella
"Un bugiardo, voleva rovinare Prodi"
di CARLO BONINI e GIUSEPPE D'AVANZO
Gordievskij è un personaggio quasi mitico, per via della sua rocambolesca fuga in Inghilterra; gode dunque di una certa credibilità, molto molto più di questo Scaramella che adesso, se è furbo, farebbe bene a fuggire in un paese del sudamerica ( magari portandosi appresso Guzzanti ) dove non c'è l'estradizione, perchè le ha sparate così tante e così grosse che il dvd di Deaglio ( con relativa indagine :rolleyes: ) a confronto non è niente :fagiano:
generals
07-12-2006, 11:40
Parla il colonnello Gordievskij, la "fonte" del faccendiere:
Ricordo perfettamente che gli scrissi: "Scaramella is a mental case", Scaramella è un caso psichiatrico".
Dimenticato? Lei sa che cosa sta succedendo in Italia?
"Eccome se non lo so. So che è sotto inchiesta e so che rilascia tre interviste al giorno. Bene, io penso che questo spettacolo sia indegno dell'intelligenza umana. Anzi, penso che sia un'offesa all'intelligenza. Ma come si può ancora stare a sentire un megalomane che è stato capace di mentire persino sul suo stato di salute? Che è arrivato a dire che nel suo corpo c'era una dose di polonio cinque volte superiore a quella letale, salvo uscire oggi (ieri, ndr) con le sue gambe dall'ospedale? Lo dico un'ultima volta. Credetemi: Scaramella is a mental case. Non va messo sotto inchiesta, non va buttato in un carcere: va consegnato alle cure di un efficiente staff medico che si prenda cura della sua psiche e, in silenzio e per il suo equilibrio, lo faccia dimenticare".
:asd:
Tutta invidia :O :sofico:
Parla il colonnello Gordievskij, la "fonte" del faccendiere:
Ricordo perfettamente che gli scrissi: "Scaramella is a mental case", Scaramella è un caso psichiatrico".
Dimenticato? Lei sa che cosa sta succedendo in Italia?
"Eccome se non lo so. So che è sotto inchiesta e so che rilascia tre interviste al giorno. Bene, io penso che questo spettacolo sia indegno dell'intelligenza umana. Anzi, penso che sia un'offesa all'intelligenza. Ma come si può ancora stare a sentire un megalomane che è stato capace di mentire persino sul suo stato di salute? Che è arrivato a dire che nel suo corpo c'era una dose di polonio cinque volte superiore a quella letale, salvo uscire oggi (ieri, ndr) con le sue gambe dall'ospedale? Lo dico un'ultima volta. Credetemi: Scaramella is a mental case. Non va messo sotto inchiesta, non va buttato in un carcere: va consegnato alle cure di un efficiente staff medico che si prenda cura della sua psiche e, in silenzio e per il suo equilibrio, lo faccia dimenticare".
:asd:
:asd: :asd:
Il cacciatore di Mosc...he :D:D
http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/esteri/spia-avvelenata-3/spia-avvelenata-3/spia-avvelenata-3.html
Parla il leader dei dissidenti russi: "Su Prodi e Kgb
non c'è nulla, così Mario cercava prove che non esistono"
Bukovskij: "Scaramella?
Un cacciatore di mosche"
di CARLO BONINI e GIUSEPPE D'AVANZO
"MARIO Scaramella?", ripete in fretta. All'altro capo del telefono, nella sua casa di Cambridge, la voce di Vladimir Bukovskij si scioglie in una risata grassa, omerica.
Vladimir Bukovskij, 64 anni, scrittore, è un nome e un'esperienza molto importante nella storia della dissidenza sovietica.
Da ragazzo, paga le sue idee con il lager e l'ospedale psichiatrico fino a quando, nel 1976, la sua vita e la sua libertà vengono barattate con la vita e la libertà del comunista cileno Luis Corvalan, consegnato a Mosca dalle prigioni di Pinochet. Da allora Bukovskij vive in Inghilterra, dove non ha mai smesso di essere punto di riferimento della comunità dei rifugiati, degli esuli, degli ex ufficiali del Kgb come Alekander Litvinenko e Oleg Gordievskij, ai quali è stato ed è legato da una sincera amicizia. E Come Gordievskij e Litvinenko, anche Bukovskij è finito nel cono di attenzione della commissione Mitrokhin e del lavoro ossessivo e storto di Mario Scaramella.
Signor Bukovskij, perché ride sentendo pronunciare il nome di Scaramella?
"Perché quel ragazzo italiano mi ha sempre fatto pensare a un modo di dire russo per descrivere un tipo umano in cui non è infrequente imbattersi. In Russia si dice: 'Quell'uomo pretende di fare, di una mosca, un elefante'. Ecco, Scaramella è esattamente così. Andava a caccia di elefanti e appena afferrava una mosca spiegava a tutti, entusiasta, che finalmente aveva trovato l'elefante che cercava. Ho addirittura letto, ad un certo punto, che qualcuno - forse lo stesso Litvinenko - lo sospettasse dell'avvelenamento al polonio. Per carità, neanche se lo vedessi".
Oleg Gordievskij sostiene che Scaramella è "un caso psichiatrico".
Bukovskij ride di cuore: "Adoro Oleg. È un grande amico. Io però che gli ospedali psichiatrici, quelli sovietici, li ho conosciuti davvero, credo di saperne abbastanza di psicotici per escludere che Scaramella lo sia. La verità è che Oleg continua a essere molto arrabbiato con Scaramella per le pressioni che ha ricevuto su Prodi. E, soprattutto, nella sua 'prima' vita di ufficiale del Kgb, Oleg è sempre stato abituato a fare lui le domande. Non tollera l'insistenza o le furbizie del suo interlocutore. Io, al contrario - non so se per mia fortuna o meno - ho imparato fin da ragazzo che cosa significa avere di fronte qualcuno che continua a martellarti con delle richieste, convinto che tu nasconda chissà quali verità. Ho imparato a sopportare".
Dunque anche lei fu pressato da Scaramella per raccogliere informazioni su Prodi?
"E' così. Scaramella mi chiese con insistenza di Prodi e dei suoi presunti legami con il Kgb. Quel che gli dissi, fin dall'inizio del nostro rapporto, dovette deluderlo molto. Anche se non lo scoraggiò".
Cosa gli disse?
"Come forse è noto, io sono in possesso di un consistente materiale di archivio sui rapporti dell'ex Unione Sovietica e del Kgb con i Paesi dell'allora blocco occidentale. Mario mi chiese di controllare in quei documenti se vi fossero riferimenti a un legame organico, o anche soltanto indiretto, di Romano Prodi con lo spionaggio sovietico. Controllai accuratamente e non trovai nulla di quel che Mario e il senatore Paolo Guzzanti cercavano. Lo dissi a Mario e lui, dopo aver lasciato passare un po' di tempo, tornò alla carica con più insistenza di prima".
Come?
"Mi scrisse una e-mail invitandomi a riesaminare i documenti che già avevo controllato. Cosa che naturalmente non feci, perché io sono abituato a dare al 'no' e al 'sì' il significato che queste due parole hanno. Chi mi conosce sa che, se dico che una cosa non la so o che una cosa non c'è, queste due risposte significano esattamente che una cosa non la so e che una cosa non c'è. Punto. Nella mia vita ho imparato che il bene più prezioso da difendere è la propria reputazione. Io non l'ho mai barattata. Tantomeno, credetemi, l'avrei barattata con uno Scaramella qualunque".
Scaramella la sollecitò sui nomi di altri politici italiani del centro-sinistra?
"Non mi fece singoli nomi. Mi invitò soltanto a verificare cosa saltasse fuori dai miei documenti. Qualcosa indubbiamente c'era. Nelle carte in mio possesso erano documentati i rapporti tra Mosca e Armando Cossutta. I finanziamenti occulti del Pcus al quotidiano Paese Sera. Il ruolo di cassiere dei soldi provenienti dall'Urss che svolgeva Cervetti per conto del Pci. Ricordo anche che trovai un elenco di società schermo che il Pcus aveva deciso di utilizzare in Italia per far affluire denaro a Botteghe Oscure. Ma tutto questo non sembrava interessare molto Scaramella. Anzi, mi sembrò che non gli interessasse affatto".
Contava solo Prodi?
"Direi di sì. E in qualche modo, alla fine, quel nome lo ottenne".
Da chi?
"Da Aleksandr Litvinenko".
Sa come andarono le cose?
"Ero presente anche io all'incontro tra Mario Scaramella e Aleksandr Litvinenko. Ricordo anche che c'era Gordievskij e, se non sbaglio, un deputato europeo inglese di cui ora non ho a mente il nome. Aleksandr riferì ciò che aveva appreso da un generale russo a tre stelle, il suo vicedirettore ai tempi del Fsb, Anatolij Trofimov, che come sapete è stato ucciso. Ebbene, Aleksandr disse: 'Quando confidai a Trofimov la mia idea di lasciare Mosca e riparare in Italia, dove vive mio fratello, il generale mi mise in guardia. Mi disse: stai attento, perché in Italia ci sono molti ex uomini del Kgb. Persino Prodi è un nostro uomo'".
Di quella confidenza, lei che idea si fece? Che quel che stava ascoltando era vero? Che Aleksandr Litvinenko stesse raccontando la verità?
"Non mi feci nessuna idea. Era la prima volta che ascoltavo quella storia. E sono abituato, in queste vicende che hanno a che fare con il Kgb, a credere soltanto a ciò di cui ho conoscenza diretta o che è sostenuto da documenti inoppugnabili. Per quanto mi riguardava, la storia di Prodi non cambiava. Io non avevo mai sentito accostare il nome del premier italiano al Kgb, né avevo alcun documento che lasciasse anche soltanto ipotizzare una 'coltivazione' del Servizio nei suoi confronti. Per me, anche dopo aver ascoltato Litvinenko, valeva ciò che avevo detto a Mario sin dall'inizio: su Prodi e il Kgb non esiste nulla".
Oleg Gordievskij ha riferito a Repubblica che, esasperato da Scaramella, si rivolse al MI6, il controspionaggio inglese, perché chiedesse al Sismi di toglierglielo dai piedi. Ha aggiunto che, con grande sorpresa, scoprì tempo dopo che Scaramella e Guzzanti si erano lamentati con lei di questa sua iniziativa, che pure sarebbe dovuta rimanere segreta. Questa ricostruzione è esatta?
"Di questo aspetto della vicenda, preferisco non parlare. Quel che vi ha raccontato Oleg è esatto. Ma proprio perché è una questione che ha riguardato lui e i suoi rapporti con l'Mi6, da un lato, e Scaramella e Guzzanti, dall'altro, non voglio aggiungere altro. Mi capirete".
Torniamo ancora all'inizio di questa storia. Come e quando ha conosciuto Scaramella? Le offrì delle credenziali?
"Direi che l'ho conosciuto nel 2003. il nostro contatto fu un comune amico russo, nella comunità dei rifugiati in Inghilterra. Una persona di cui, francamente, in questo momento non ricordo neppure il nome. Mario si presentò come consulente della Mitrokhin e amico del senatore Paolo Guzzanti, persona che conosco e rispetto. Per me, erano due credenziali sufficienti, senza contare il fatto che mi rassicurava la circostanza che era in contatto anche con Litvinenko e Gordievskij. Detto questo, la prima impressione che ebbi di lui, fu quella definitiva. Un fracassone entusiasta. Che credeva in ciò che ascoltava prima ancora di verificarlo, soprattutto se quel che ascoltava era ciò che voleva sentirsi dire. E poi, come ho detto, un ragazzo piuttosto petulante e pressante. A cui ho fatto presto il callo".
Quando l'ha visto l'ultima volta?
"Direi due anni fa. Era di passaggio a Londra e sembrava avesse urgenza di vedermi. Ci incontrammo e scoprii che non avevamo in realtà nulla di fondamentale da dirci. Né ovviamente compresi le ragioni del suo viaggio inglese. Mario è così. Impossibile capire che cosa stia facendo davvero e che cosa gli passi per la testa. E' il suo stile". Vladimir Bukovskij ride un'ultima volta, quasi compassionevole.
(9 dicembre 2006)
franklar
13-12-2006, 09:45
Ieri sera da Minoli abbiamo potuto sentire dalla viva voce di Gordievskij: "Scaramella is a mental case" :sofico:
Ieri sera da Minoli abbiamo potuto sentire dalla viva voce di Gordievskij: "Scaramella is a mental case" :sofico:
:rotfl: che spasso l'ho visto anch'io la CDL sta proprio alla frutta.
da repubblica
Signor Gordievskij, come è possibile che, con il pessimo giudizio che lei aveva di Scaramella, i vostri rapporti non si siano interrotti subito?
"Io provai quasi subito a troncare, non appena mi fu assolutamente chiaro che prima mi liberavo di questo buffone e meglio sarebbe stato. Lo feci una prima volta rivolgendomi a Guzzanti. Gli mandai una mail dandogli conto delle insopportabili pressioni cui mi sottoponeva il suo consulente. Ricordo perfettamente che gli scrissi: "Scaramella is a mental case".
Quando ha incontrato l'ultima volta Scaramella?
"Non voglio essere impreciso. Ma forse non sbaglio se vi dico quasi due anni fa. Era venuto in Inghilterra per una conferenza sull'inquinamento da radioattività del Mediterraneo. Dopo la conferenza, insistette per restare con me a cena e ricordo che lo portai in un piccolo ristorante cinese, molto economico e molto buono. Come al solito mi assillò, ma ebbi gioco facile mettendomi a parlare di cibo cinese. Per fortuna non dovrò più vedere la sua faccia. Soprattutto, spero di non dover più dover dar conto di lui. Un uomo del genere va soltanto dimenticato".
generals
13-12-2006, 13:02
ma che fine ha fatto Scaramella? non era uscito dall'ospedale? nessuno ancora gli ha sputato in un occhio? :D
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