DonaldDuck
22-11-2006, 19:52
http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=1079954&Sectionid=5&Editionid=5
Dopo gli insulti ai martiri di Nassiriya urlati nel corteo romano al quale ha partecipato anche lui, i leader dei Ds e della Margherita «condannano» il segretariio dei Comunisti Italiani. Una condanna definitiva, e senza appello. «Diliberto non poteva non vedere che le due manifestazioni erano diverse nell'impostazione e quella di Roma era unilaterale», osserva Piero Fassino a «Porta a Porta», criticando la presenza del segretario Pdci alla manifestazione. «La manifestazione di Roma - afferma Fassino - è stata funestata da provocazioni di un gruppo di persone con slogan inaccettabili e infami ma già la piattaforma era unilaterale perchè una cosa è chiedere la pace solo per i palestinesi e un’altra è chiederla sia per i palestinesi sia per gli israeliani, come affermava la piattaforma della manifestazione milanese». Alla luce di quanto successo, il leader della Quercia si augura che «quanto è accaduto induca a riflettere chi vuole manifestare pacificamente». Su Diliberto va giù duro anche Francesco Rutelli: «Un politico con la testa sulle spalle sa scegliere le manifestazioni di piazza e può prevedere in quale manifestazione venga a trovarsi», sottolinea il leader dei Dl. «Non ho nulla da dire a Diliberto - prosegue Rutelli - nel senso che tutto quello che doveva essergli detto è stato fatto. Però certe manifestazioni, un politico con la testa sulle spalle, può evitarle accuratamente proprio perchè - precisa - sa in quale situazione può venirsi a trovare». Il leader della Margherita ha poi ribadito che «non dovrebbe essere dato tutto questo spazio e tutto questo "spago" a dei fanatici estremisti che non lo meritano, molto meglio il silenzio, la totale disapprovazione nei loro confronti che non questo sorprendente clamore. Solo in Italia diamo spazio a delle iniziative pittoresche ed estremiste, che coinvolgono un pugno di persone e conquistano le prime pagine dei giornali e le aperture dei telegiornali». E con il segretario dei Comunisti sono ancora più duri i «cugini». A partire da Armando Cossutta, che ha lasciato la presidenza del partito proprio in polemica con Diliberto e che proclama di non condividere più nulla con l'attuale gestione dei Comunisti Italiani.
martedì 21 novembre 2006
Dopo gli insulti ai martiri di Nassiriya urlati nel corteo romano al quale ha partecipato anche lui, i leader dei Ds e della Margherita «condannano» il segretariio dei Comunisti Italiani. Una condanna definitiva, e senza appello. «Diliberto non poteva non vedere che le due manifestazioni erano diverse nell'impostazione e quella di Roma era unilaterale», osserva Piero Fassino a «Porta a Porta», criticando la presenza del segretario Pdci alla manifestazione. «La manifestazione di Roma - afferma Fassino - è stata funestata da provocazioni di un gruppo di persone con slogan inaccettabili e infami ma già la piattaforma era unilaterale perchè una cosa è chiedere la pace solo per i palestinesi e un’altra è chiederla sia per i palestinesi sia per gli israeliani, come affermava la piattaforma della manifestazione milanese». Alla luce di quanto successo, il leader della Quercia si augura che «quanto è accaduto induca a riflettere chi vuole manifestare pacificamente». Su Diliberto va giù duro anche Francesco Rutelli: «Un politico con la testa sulle spalle sa scegliere le manifestazioni di piazza e può prevedere in quale manifestazione venga a trovarsi», sottolinea il leader dei Dl. «Non ho nulla da dire a Diliberto - prosegue Rutelli - nel senso che tutto quello che doveva essergli detto è stato fatto. Però certe manifestazioni, un politico con la testa sulle spalle, può evitarle accuratamente proprio perchè - precisa - sa in quale situazione può venirsi a trovare». Il leader della Margherita ha poi ribadito che «non dovrebbe essere dato tutto questo spazio e tutto questo "spago" a dei fanatici estremisti che non lo meritano, molto meglio il silenzio, la totale disapprovazione nei loro confronti che non questo sorprendente clamore. Solo in Italia diamo spazio a delle iniziative pittoresche ed estremiste, che coinvolgono un pugno di persone e conquistano le prime pagine dei giornali e le aperture dei telegiornali». E con il segretario dei Comunisti sono ancora più duri i «cugini». A partire da Armando Cossutta, che ha lasciato la presidenza del partito proprio in polemica con Diliberto e che proclama di non condividere più nulla con l'attuale gestione dei Comunisti Italiani.
martedì 21 novembre 2006