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View Full Version : Iraq, spari su ambulanza, per il lagunare verso l’archiviazione


easyand
21-11-2006, 21:51
Archiviazione in vista per il lagunare accusato di aver sparato contro un'ambulanza nella cosiddetta terza battaglia dei ponti, combattuta a Nassiriya nell'agosto 2004. La procura militare di Roma, infatti, secondo quanto si è appreso, non avrebbe ravvisato responsabilità nel comportamento del soldato. La richiesta di archiviazione nei confronti del caporalmaggiore Raffaele Allocca sarebbe già stata inoltrata al Gip, che non ha ancora deciso. Non è chiaro se analoga istanza sia stata presentata anche per un secondo militare, il comandante di plotone che avrebbe dato l'ordine di sparare, indagato per la stessa vicenda.
I fatti risalgono alla notte tra il 5 ed il 6 agosto di due anni fa, quando ci furono violenti scontri tra gli uomini del leader fondamentalista sciita Moqtada Al Sadr e i lagunari del reggimento Serenissima, che difendevano i tre ponti sull'Eufrate. Le notizie di stampa successive a quegli scontri riferirono, tra gli altri episodi, di un'autobomba diretta contro gli italiani, che venne fatta esplodere, ma anche di una ambulanza, centrata da un razzo. In particolare, in tv venne trasmesso un filmato girato dal giornalista americano Micah Garen (che fu anche sequestrato durante la sua permanenza a Nassiriya e poi liberato), in cui veniva intervistato il sedicente conducente di un'ambulanza (e mostrato il veicolo semidistrutto), il quale sosteneva che i militari italiani avevano sparato contro il mezzo che trasportava una partoriente in ospedale, causando la morte della donna e di altre persone.

Da parte del comando del contingente italiano arrivarono immediatamente nette smentite, così come dal Governo. Sulla vicenda ha aperto un'inchiesta la procura militare di Roma per "uso delle armi contro ambulanze", un reato previsto dall'art. 191 del Codice penale militare di guerra. Tra gli altri è stato naturalmente sentito anche Allocca (difeso dall'avvocato Mario De Caprio) il quale avrebbe respinto ogni accusa sostenendo che di fronte ad un'ambulanza mai e poi mai avrebbe fatto fuoco. Nel caso specifico, piuttosto - è questa la tesi difensiva - avrebbe sparato contro un comune automezzo che, a luci spente, procedeva in direzione dei soldati italiani; tutto ciò, "nel pieno rispetto delle procedure e delle regole d'ingaggio". Quando è stato colpito dalla raffica, poi, il veicolo sarebbe letteralmente saltato in aria.

Un'autobomba, dunque. Questa, del resto, è la versione accreditata fin dal primo momento dal contingente italiano. Nella stessa relazione tecnico-disciplinare del comandante della task force Serenissima, redatta subito dopo i combattimenti, non si fa riferimento ad alcuna ambulanza colpita. L'episodio viene piuttosto raccontato così. "Alle ore 03:25, il complesso su base 2/a compagnia, disposto in prossimità del ponte Charlie veniva attivato da colpi provenienti da un mezzo civile che transitava lungo il ponte verso le sue posizioni. All'alt intimato dai miliari, accompagnato da colpi di avvertimento, il mezzo non si fermava e il dispositivo rispondeva prontamente alla minaccia aprendo il fuoco con armi di reparto causando l'esplosione del mezzo, il quale - si legge nel documento - verosimilmente conteneva esplosivo".

Fonte: Ansa