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View Full Version : GEA - ma ne vogliamo parlare?


ALBIZZIE
21-11-2006, 16:58
strano che nessuno abbia ancora aperto un topic sulla GEA.
da interista e sportivo me ne assumo l'onere.

Ecco i verbali che incastrano Luciano Moggi, "socio di fatto" della GEA

11:39 del 21 novembre

Moggi Sr. e Jr.ROMA - Le "capacità di sopraffazione" di Luciano Moggi, per gli accusatori romani un "socio di fatto" della Gea World spa (e contemporaneamente il direttore generale della Juventus), si sono manifestate in almeno tredici occasioni. Dal settembre 2001 al luglio 2006. Spesso, consuma il reato insieme al figlio che - raccontano molti testimoni - appariva perlopiù soggiogato dal padre, incapace di aprire bocca nel corso delle trattative sulle procure dei giocatori, portate avanti in maniera poco ortodossa nella sede storica della Juventus.

Grabbi e la falsa rissa
Contro una delle grandi promesse del calcio italiano, Corrado Grabbi, stella delle giovanili della Juventus, capocannoniere in serie B con la Ternana, Luciano Moggi formulerà "minacce con toni perentori e arroganti". Di fatto, gli interruppe la carriera. Ecco l'interrogatorio del calciatore: "Le vere ragioni della mia cessione dalla Juventus suppongo siano dovute ai pessimi rapporti che ho sempre avuto con Luciano Moggi... Alessandro Moggi e Franco Zavaglia, sin dal 1994, per tre-quattro mesi hanno esercitato una pressione costante nei miei confronti per avere la procura. La mia resistenza ha determinato un deterioramento dei rapporti in particolare con Luciano Moggi. Nel 1995 mi chiamò in sede, pretendendo che andassi da solo. Mi mise fuori rosa nonostante avessi già fatte altre partite e segnato diversi gol: mi disse che avevo fatto una rissa in discoteca al Sestriere la notte di Capodanno. Era una totale falsità, mi disse che glielo aveva detto un certo maresciallo. Dopo un paio di giorni questa notizia fu pubblicata sui giornali a livello nazionale... Andai a parlare con Marcello Lippi e si limitò a dirmi che le decisioni le prendeva la società. Lippi risentiva notevolmente dell'influenza di Moggi. Così fui estromesso dalla prima squadra per un paio di mesi, poi mi reintegrarono... Alla fine del campionato 1994-1995 fui ceduto alla Lucchese in serie B. Nel 1996 Moggi mi chiamò in sede da solo per mandarmi al Cosenza, rifiutai perché volevo stare vicino a mio padre che non stava bene e lui mi disse che "c'erano gli aeroporti a Cosenza". Io rifiutai e si arrabbiò molto. L'ultimo giorno del calciomercato Beppe Galli mi chiamò dall'albergo a Milano e mi disse di raggiungerlo, c'era un interesse su di me da parte del Prato di Toccafondi, ma io dissi di no: mi offrivano una cifra di 80 milioni l'anno inferiore ai 120 che mi diede un mese dopo il Modena. Al mio rifiuto Moggi mi cacciò fuori dal box Juventus al calciomercato di Milano dicendomi che avrei potuto giocare nel giardino di casa mia... Alessandro Moggi e Franco Zavaglia mi raggiungevano all'albergo in cui eravamo in ritiro e mi dicevano che se avessi conferito loro la procura avrei giocato ad alti livelli e che mi avrebbero fatto il contratto con la Juventus... Tutto questo l'ho raccontato all'Espresso nel luglio 2005 e Luciano Moggi mi telefonò per chiedermi di smentire l'intervista con tono arrogante. Non l'ho mai smentita".


Il regalo di Fresi
Il tema delle minacce torna nelle rivelazioni di Salvatore Fresi, libero lento e tecnico che, a un certo punto, si rese conto delle alte percentuali e dei bassi servizi offerti dalla Gea. Racconta ai pm: "Alessandro Moggi e Pasquale Gallo mi hanno sottoposto a continue minacce dicendomi a un certo punto che se non andavo via dalla Juventus sarei andato ad allenarmi in montagna dalla mattina alla sera. Sono stato costretto ad andare a giocare nel Perugia, trasferimento non voluto... Ero stato consigliato dal signor Pasquale Gallo, visto che avevo ricevuto in anticipo dalla Juventus i sei mesi di stipendio a me spettanti, di fare un piccolo regalo alla Gea World, intendendo con ciò dire denaro, cosa da me non fatta in quanto ritenuta immorale. Alessandro Moggi? Lavorava per la Juventus e il Napoli".

Amoruso e Miccoli
Ad Amoruso e Miccoli la Gea fa grandi promesse per ottenere la procura, quindi, ottenutala, si disinteressa dei loro destini. Ecco Nicola Amoruso: "Quando sono andato a Perugia a titolo definitivo, nel 2003, dovetti trattare direttamente il mio contratto con Luciano Moggi. Nonostante avessi detto ad Alessandro che non volevo essere coinvolto, lui mi abbandonò allo scontro diretto con il padre. Alessandro non assunse mai iniziative utili a mio favore". Questo è Miccoli: "Alla Juventus non avrei trovato spazio per l'elevato numero di attaccanti, ma soprattutto per un discorso ritorsivo nei miei confronti da parte del direttore generale... Luciano Moggi contattò il mio procuratore dicendogli di dirmi che, grazie a lui, ero arrivato in nazionale, di fare quello che diceva lui altrimenti non avrei più vestito la maglia azzurra".

Al primavera russo Zeytulaev il dg Moggi riuscì a dire: "Ti renderai conto un giorno che hai sbagliato a metterti contro la Juve... e che tornerai a giocare con noi che siamo potenti". Il ragazzo spiega ai pm: "In quel periodo tenevo il telefonino spento per la paura". E sul tema intimidazioni, la finanza perquisendo la stanza Gea di Franco Zavaglia trovò questo appunto scritto a mano: "E' bene dire ai nostri collaboratori di non andare a sbandierare il nome di Luciano Moggi, ma illustrare qual è la nostra organizzazione senza minacciare nessuno come già avvenuto in passato".

Fatture e cravatte
L'inchiesta ha fatto emergere triangoli contabili per fare in modo che i procuratori della Gea fossero pagati direttamente dalle società, cosa vietata. E moduli federali senza timbro, contratti Juventus privi di data. La Gea riuscì a chiedere per Gatti e Baiocco commissioni monstre del 30%. Luciano Moggi, emerge, è riuscito a far cacciare dal Siena l'allenatore Gigi Simoni, che si opponeva alla Gea. E l'ex ds della Salernitana, Giuseppe Cannella, mette a verbale: "Il Messina pagò cifre elevate per 4-5 giocatori di proprietà della Juventus per avere un rientro a livello arbitrale. Ma il sistema di accaparrarsi quanti più allenatori e società possibili per poi collocare alle società quanti più giocatori possibili è riconducibile anche a procuratori come Federico Pastorello, D'amico e Corvino, ds della Fiorentina il cui figlio è procuratore sportivo". Elementi all'accusa li hanno portati Zeman, Capello, soprattutto Baldini. "Un anno si lavora, un anno no", gli sibilò Moggi in Figc.

I metodi Moggi hanno consentito ad Alessandro di sedersi, come procuratore, sulla panchina della Juve nelle partite non ufficiali e a Davide Lippi di incontrare a Parigi Chiellini (per soffiarlo all'agente Bordonaro) nonostante non avesse ancora superato l'esame. La Federcalcio appare complice del sistema. Quando la commissione agenti chiede denari per affidare a una società di ricerche un'inchiesta sulla Gea, il segretario generale Ghirelli risponde che soldi non se ne possono spendere. Se non si minaccia, però, s'invita. Si legge negli atti di chiusura indagine: "Ospiti della Juventus ad Amsterdam c'erano Biscardi, Damascelli, Sposini e Idris". E le fatture per le molte cravatte comprate da Marinella, a Napoli, Luciano Moggi le addossa alla Gea. Con disappunto di Zavaglia, che per quei pagamenti farà fatture false. (m. bis. e c. z.)

fonte:la repubblica.it riportato da calciomercato.com

ALBIZZIE
21-11-2006, 17:00
Caso Gea: Moggi e altre 7 persone a rischio processo

12:05 del 20 novembre


E' terminata a Roma l'inchiesta sui presunti illeciti della Gea, la societa' di procura di calciatori di cui era a capo Alessandro Moggi. Si va verso la richiesta di rinvio a giudizio per lo stesso Alessandro Moggi, il padre Luciano, Franco Zavaglia, Davide Lippi, Riccardo Calleri, Luciano Gaucci, Pasquale Gallo e Francesco Ceravolo. Stralciate le posizioni di Chiara Geronzi, Giuseppe De Mita e Tommaso Cellini.

Nel mirino degli inquirenti che indagano sulla Gea ci sono i rinnovi contrattuali di David Trezeguet e di Manuele Blasi alla Juventus, i trasferimenti di Nicola Amoruso (alla Juve e poi al Perugia), di Giorgio Chiellini e Davide Baiocco (Juventus) e di Giovanni Tedesco (Perugia). Secondo i pm quelle operazioni avvennero in seguito alle pressioni esercitate sui calciatori affinchè rescindessero il proprio rapporto con i loro procuratori, tra questi Antonio Caliendo e Stefano Antonelli, ed si affidassero alla Gea World.

I legali di Alessandro Moggi, Paolo Rodella e Giulia Bongiorno, sono convinti dell'innocenza del loro assistito e sono pronti a dare battaglia dopo il deposito degli atti sull'inchiesta Gea e il probabile rinvio a giudizio del figlio dell'ex dg della Juve. "Dopo un attento esame degli atti - hanno detto - inizieremo a contestare punto per punto le accuse e siamo convinti di potere dimostrare l'assoluta estraneità di Moggi dai capi di imputazione".

^free^
21-11-2006, 17:13
Sinceramente? No, non ne voglio parlare... sto a fatica riprendendo la voglia di seguire il calcio italiano... ste cose mi fan subito ripassare la voglia

ALBIZZIE
22-11-2006, 08:54
Caso GEA: Lippi&Moggi jr saranno sospesi. La Geronzi 'Tra gli azionisti c'era Mancini'

08:31 del 22 novembre


I figli di Marcello Lippi e Luciano Moggi saranno sospesi come procuratori e rischiano anche la licenza: la Commissione agenti si esprimerà entro martedì.
Intanto riparte l'indagine di Borrelli, che domani incontrerà i pm dell'inchiesta sulla GEA.
Dai verbali altre testimonianze significative. Gatti, ex centrocampista del Perugia: "Gaucci mi disse che mi conveniva passare alla Gea". Boudianski: "Moggi? Loro erano forti e potenti..."
(Gazzetta dello Sport)

L'interrogatorio di Chiara Geronzi, figlia del banchiere Cesare: "Roberto Mancini era tra gli azionisti della GEA. Il 40% delle quote era in mano alla società Roma Fides, fiduciaria composta da Giuseppe De Mita e Roberto Mancini".
L'allora attaccante e poi allenatore della Lazio, oggi tecnico dell'Inter tra i più duri avversari di Moggi e del suo mondo, ha sempre negato tutto.
(Repubblica)

ALBIZZIE
22-11-2006, 08:54
ma 44 Gatti, che fine ha fatto???

ALBIZZIE
22-11-2006, 09:13
C'era una volta la Moggi League
di Marco Liguori
> 21/11/2006


Martedì 21 novembre 2006

L’inchiesta sui presunti illeciti della Gea World si è conclusa. Ieri, sono stati depositati dai Pm Maria Cristina Palaia e Luca Palamara gli atti relativi all’indagine. Adesso, il prossimo passo sarà l’eventuale rinvio a giudizio dei numerosi indagati della società romana, posta in liquidazione volontaria dallo scorso 1° agosto. Due le ipotesi di reato: l’associazione per delinquere finalizzata all'illecita concorrenza tramite minaccia e violenza privata è stata contestata al presidente, Alessandro Moggi, a suo padre Luciano, ex direttore generale ed ex membro del cda Juventus, Franco Zavaglia (socio Gea), Davide Lippi (procuratore), Riccardo Calleri (socio), Pasquale Gallo e Francesco Ceravolo (ex collaboratori dei due Moggi). Invece sono state stralciate dai magistrati le posizioni di Chiara Geronzi, Giuseppe De Mita e Tommaso Cellini: forse questi tre potrebbero essere non più coinvolti nella vicenda. Luciano Gaucci, ex patron del Perugia incluso in un altro ramo dell’inchiesta, è indagato di illecita concorrenza. I legali di “Moggino” prepareranno nei prossimi giorni una memoria difensiva. Secondo i Pm Palaia e Palamara, Luciano e Alessandro Moggi con Franco Zavaglia sarebbero i promotori dell'associazione per delinquere che avrebbe portato la Gea World ad esercitare un ruolo dominante nel mondo del calcio. Nel loro provvedimento si legge che i tre l’avrebbero creata al fine di “acquisire il maggior numero di procure sportive e, tramite esse, ottenere un potere contrattuale in grado di incidere in maniera determinante sul mercato calcistico per condizionare la gestione dei calciatori e, di riflesso, quella di svariate squadre del campionato di calcio”. Tra queste Siena, Reggina, Messina, Crotone e Avellino. Gli inquirenti puntano l’indice contro il ruolo chiave svolto da Luciano Moggi, che poteva sfruttare il “potere e la forza di intimidazione derivantegli dai metodi usati nella sua ultratrentennale esperienza nel mondo del calcio e la capacità di sopraffazione che sempre più aveva acquisito sui giocatori, su taluni dirigenti delle società di calcio nonchè sugli organi preposti al controllo dell'attività degli agenti dei calciatori e, quindi, anche nei confronti dell'attività svolta dalla stessa Gea”. Le accuse mosse agli indagati riguardano i metodi con i quali avrebbero indotto diversi calciatori a lasciare i loro agenti e ad affidarsi alla Gea, in modo da ottenere rinnovi ed adeguamenti contrattuali o per ottenere il trasferimento ad altre società (tra tutte la Juventus). Un esempio tra questi, contestato a “Moggino” e a Davide Lippi, è stata l’ipotesi di trasferimento alla Juventus per il difensore Giorgio Chellini e “la possibilità di ottenere una convocazione nella nazionale di calcio grazie al rapporto parentale esistente tra Davide Lippi e Marcello Lippi”. Quanto alle posizioni di Chiara Geronzi, Giuseppe De Mita e Tommaso Cellini, finiti nell'inchiesta riguardo all’adesione alla Gea di Alessandro Nesta, i pm Palaia e Palamara non hanno riscontrato fattispecie penalmente rilevanti. Per questo hanno deciso lo stralcio e la eventuale richiesta di archiviazione. Ma sulla Gea pende ancora un dubbio sollevato nel novembre 2002, da Francesco Tirelli, allora senatore, in un’interpellanza presentata al governo Berlusconi con il collega Stiffoni. “Sottolineammo che nell’azionariato della Gea – conclude Tirelli – era presente Romafides, fiduciaria di Capitalia, che nascondeva un socio inconfessabile: ipotizzammo che fosse Luigi Carraro, figlio di Franco allora presidente della Federcalcio. Il sistema calcio ebbe un reazione molto cattiva nei nostri confronti: attendo ancora di sapere chi si nascondesse dietro Romafides”.

Marco Liguori
[email protected]

(per gentile concessione dell'autore, fonte: La Padania di martedì 21 novembre 2006)

MARCO LIGUORI SU INDISCRETO

ferste
22-11-2006, 09:21
ma 44 Gatti, che fine ha fatto???

non gioca nel napoli?

superpap
22-11-2006, 09:41
A Calciopoli, con Borrelli era iniziato bene, è finita come abbiamo visto con qualche scappellotto in testa e tante scuse. :mad:

Mi auguro che la magistratura, quella vera e non gli amici di Carraro, faccia il suo dovere e li punisca fino in fondo per le loro malefatte. :read: :mad:

fluke81
22-11-2006, 10:53
ma che brava gente :sofico:

-kurgan-
22-11-2006, 10:59
L'interrogatorio di Chiara Geronzi, figlia del banchiere Cesare: "Roberto Mancini era tra gli azionisti della GEA. Il 40% delle quote era in mano alla società Roma Fides, fiduciaria composta da Giuseppe De Mita e Roberto Mancini".
L'allora attaccante e poi allenatore della Lazio, oggi tecnico dell'Inter tra i più duri avversari di Moggi e del suo mondo, ha sempre negato tutto.
(Repubblica)

come si fa a negare una partecipazione azionaria? è cosa pubblica, a meno che non avesse sede fiscale in qualche posto tipo le isole cayman :mbe:

awake_9999
22-11-2006, 11:35
non gioca nel napoli?


Al posto del punto interrogativo avresti dovuto mettere il punto e basta, nel senso che Gatti è un tesserato del Napoli(anche molto bravo, a mio avviso) ma NON GIOCA nel Napoli nel senso che scalda la panchina. :D

ferste
22-11-2006, 14:01
Al posto del punto interrogativo avresti dovuto mettere il punto e basta, nel senso che Gatti è un tesserato del Napoli(anche molto bravo, a mio avviso) ma NON GIOCA nel Napoli nel senso che scalda la panchina. :D

mi ricordavo qualcosa......in un'amichevole estiva si era scornato con Nedved........

grandissima promessa ma in realtà un mezzo giocatore (coem doti e come altezza) :D