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18-11-2006, 13:35
2006-11-18 09:31
SESSO, VIOLENZA, ABUSI: E' EMERGENZA MINORI
Reggio Calabria
I carabinieri hanno arrestato a Reggio Calabria quattro minori con l' accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza di 12 anni. Gli arresti sono stati fatti dopo la denuncia presentata ai militari di Reggio Calabria dai genitori della vittima della violenza sessuale, ai quali i fatti erano stati segnalati da un' amica della figlia. La dodicenne ha subito la violenza sessuale, secondo quanto riferito dai carabinieri, una decina di giorni fa. I quattro arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale per i minorenni di Reggio su richiesta del procuratore della Repubblica dei minorenni, Carlo Macrì. I quattro arrestati sono stati portati nel carcere minorile di Reggio Calabria.
Livorno
Minorenni i produttori e minorenni i protagonisti del materiale pornografico scoperto dalla squadra mobile di Livorno su segnalazione di una madre insospettita dal comportamento della figlia. L' indagine ha portato alla denuncia di tre ragazzi livornesi per produzione e detenzione di materiale pornografico. I filmati, realizzati con telefonini di ultima generazione, coinvolgono otto ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni, tutti consapevoli e consenzienti. Le immagini sembra fossero per uso personale e non sono state diffuse via Internet. I filmati porno venivano girati
in appartamenti o seconde case nelle disponibilità dei minorenni quando i genitori non c' erano. E' stata la madre di una ragazzina appena quattordicenne a insospettirsi in seguito ai comportamenti anomali della figlia e a informare la sezione reati contro i minori della squadra Mobile che c' era qualcosa di strano. La donna, dopo aver trovato il lembo di un profilattico, ha chiesto spiegazioni alla figlia, ma le risposte sfuggenti della ragazzina l' hanno ulteriormente insospettita e ha deciso di informare la polizia. I protagonisti dei video porno sono adolescenti tra i 14 e i 18 anni: sette, forse otto, ragazzi di buona famiglia, perfettamente consapevoli di quello che facevano e tutti consenzienti. L' unico aspetto non preso in considerazione è che stavano commettendo un reato e persino grave, punito con la detenzione fino a sei anni. La denuncia è scattata solo per tre ragazzi che avevano avuto il compito di produrre i video: venivano filmati amplessi di gruppo. I rapporti completi erano protetti dal preservativo e 'attori' e 'attrici' riprendevano le scene di sesso a uso personale. Nessun filmato è stato diffuso via web. La squadra Mobile ha infatti incaricato la polizia postale di effettuare accertamenti sui computer dei ragazzi e questa eventualità è stata esclusa. Anche se le 'opere' prodotte erano concepite come film veri e propri, con tanto di titoli e logo della produzione.
Bergamo
Una giovane è stata rapinata dell'auto e sequestrata per oltre mezz'ora da un marocchino minorenne che alla fine è stato arrestato lungo l'autostrada A4 dagli agenti della polizia stradale. E' successo nella tarda serata di ieri. Vittima una commessa di 26 anni residente a Villongo (Bergamo). L'aggressore abita nell'hinterland di Bergamo. Dopo aver chiuso il negozio di calzature in cui lavora a Credaro (Bergamo), la ragazza è stata affrontata dal malvivente che l'ha costretta, minacciandola con una pistola, a farlo salire sulla propria auto, una Peugeot 307 appena acquistata. La giovane è stata liberata all'Autogrill di Osio Sopra, e da lì ha chiesto aiuto, mentre il rapinatore fuggiva con la vettura. Il minore è stato bloccato alcuni minuti dopo nel tratto tra Agrate e l'uscita della Tangenziale Est dagli agenti della polizia stradale di Seriate. Aveva appena tamponato un'altra auto e stava cercando di rimettere in moto la vettura a lato della carreggiata.
Ancona
Una ragazzina di 13 anni è stata filmata con il videotelefonino da un gruppetto di minorenni di età compresa tra i 14 e i 17 anni; non sarebbe stata stuprata ma avrebbe subito palpeggiamenti e atti simili protrattisi nel tempo. Il fatti, su cui indaga la polizia, sono accaduti a Torrette di Ancona, e avrebbero avuto per teatro un parco cittadino, il parco del Gabbiano. Sulla vicenda, pubblicata oggi su alcuni quotidiani, la Procura per i minorenni di Ancona ha aperto un'inchiesta. Al momento, non sarebbero state adottate misure cautelari a carico dei ragazzini (una decina) coinvolti a vario titolo nelle presunte violenze. Alcuni di essi, infatti, non vi avrebbero preso parte ma solo ricevuto i filmati girati dai loro coetanei: tre-quattro video ora al vaglio della polizia postale, che sta visionando anche dischetti e cd sequestrati nelle abitazioni dei giovani. I reati ipotizzati sono la violenza sessuale singola e di gruppo; la produzione, divulgazione e commercializzazione di materiale pedopornografico. La vicenda è emersa grazie al riscontro di "elementi oggettivi": questo il termine usato dagli inquirenti, che non hanno voluto precisare di più. Sembra di capire, però, che si sia arrivati a scoprire gli episodi di abusi sulla tredicenne a seguito della vasta diffusione - almeno tra i ragazzini - del materiale sequestrato, e che qualcuno, presumibilmente un genitore, abbia 'intercettato' un video e sporto quindi immediata denuncia. Delle riprese proibite sembra che fossero in molti a conoscenza. Per la Procura dei minorenni, dunque, si profila una mole di lavoro notevole, perché sono "molte, molte" le persone da sentire, tra ragazzi, genitori, personale della scuola frequentata dai minorenni (alcuni non ancora quattordicenni), per capire come mai la vicenda sia venuta allo scoperto solo dopo diverso tempo, addirittura qualche mese. E accertare se oltre alla tredicenne vi siano altre vittime del 'branco'. Diversi, oltre una decina, i ragazzi indagati, nelle cui abitazioni gli agenti della Squadra mobile hanno eseguito delle perquisizioni, ma il numero delle persone coinvolte a vario titolo potrebbe lievitare. Le immagini choc con la ragazzina vittima di violenze sarebbero state scaricate sul computer, dopo le riprese con il telefonino, e ampiamente diffuse tra i minorenni. Una storia dai contorni ancora da definire che si è sviluppata in ambienti assolutamente 'normali', certamente non degradati. "E' la tragica normalita", ha commentato - riferendosi anche ai recenti episodi di Napoli e Ginevra - il procuratore per i minorenni Ugo Pastore, il quale ha escluso tuttavia che vi siano stati, nel caso di Torrette, effetti imitativi.
Perugia
Sei ragazze, con età tra 13 e 16 anni, sono state denunciate dalla polizia al tribunale dei minorenni in relazione ad aggressioni subite da alcune loro coetanee. Gli episodi sono avvenuti al luna park allestito nel capoluogo umbro in occasione della tradizionale Festa dei morti. Almeno tre le presunte violenze contestate. In base a quanto accertato dagli investigatori le vittime avevano tutte tra 12 e 15 anni. Delle ragazze denunciate due
sono di origine albanese (le loro famiglie sono comunque regolarmente residenti a Perugia), due sono originarie del capoluogo umbro, una di Roma e una di Caserta. La squadra mobile ritiene che del gruppo facessero parte almeno una decina di ragazze. Sono quindi in corso indagini per identificare le altre. Diversi anche gli episodi di violenza sui quali si stanno svolgendo accertamenti. Le violenze avvenivano in particolare - hanno riferito gli investigatori - agli autoscontri. Le ragazze denunciate e le altre che secondo la polizia facevano parte del gruppo prendevano di mira loro coetanee fino al quel momento sconosciute e incontrate per caso. Inizialmente le insultavano invitandole a allontanarsi, poi le
sottoponevano - in base all'accusa - a prepotenze e vessazioni, tirando i capelli, colpendole talvolta con calci o schiaffi. Le indagini mirano a ricostruire il ruolo avuta da ciascuna. Gli accertamenti svolti dalla squadra mobile - guidata dal primo dirigente Luigi Nappi - hanno escluso che dietro agli episodi ci fossero richieste di denaro o vicende legate magari al mondo degli stupefacenti. Le violenze sarebbero state invece fini a sé stesse e gli investigatori le considerano una manifestazione di una sorta di bullismo al femminile. L'indagine è stata avviata dopo che alla polizia erano giunte ripetute segnalazioni di risse tra giovani nell'area dove é allestito il luna park. Dopo l'intervento della squadra volante degli episodi si è occupata la sezioni minori della squadra mobile coordinata dal sostituto commissario Monica Napoleoni per chiarire le ragioni di quanto successo. Nella conferenza stampa di oggi il dottor Nappi ha evidenziato il "clima di paura" riscontrato nel corso dell'indagine e una particolare difficoltà a raccogliere testimonianze. Il dirigente della mobile ha quindi rivolto un appello alle famiglie perché si rivolgano alla polizia.
E' l'emblema dello sfascio, della degenerazione e del delirio della società di oggi
:(
SESSO, VIOLENZA, ABUSI: E' EMERGENZA MINORI
Reggio Calabria
I carabinieri hanno arrestato a Reggio Calabria quattro minori con l' accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza di 12 anni. Gli arresti sono stati fatti dopo la denuncia presentata ai militari di Reggio Calabria dai genitori della vittima della violenza sessuale, ai quali i fatti erano stati segnalati da un' amica della figlia. La dodicenne ha subito la violenza sessuale, secondo quanto riferito dai carabinieri, una decina di giorni fa. I quattro arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale per i minorenni di Reggio su richiesta del procuratore della Repubblica dei minorenni, Carlo Macrì. I quattro arrestati sono stati portati nel carcere minorile di Reggio Calabria.
Livorno
Minorenni i produttori e minorenni i protagonisti del materiale pornografico scoperto dalla squadra mobile di Livorno su segnalazione di una madre insospettita dal comportamento della figlia. L' indagine ha portato alla denuncia di tre ragazzi livornesi per produzione e detenzione di materiale pornografico. I filmati, realizzati con telefonini di ultima generazione, coinvolgono otto ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni, tutti consapevoli e consenzienti. Le immagini sembra fossero per uso personale e non sono state diffuse via Internet. I filmati porno venivano girati
in appartamenti o seconde case nelle disponibilità dei minorenni quando i genitori non c' erano. E' stata la madre di una ragazzina appena quattordicenne a insospettirsi in seguito ai comportamenti anomali della figlia e a informare la sezione reati contro i minori della squadra Mobile che c' era qualcosa di strano. La donna, dopo aver trovato il lembo di un profilattico, ha chiesto spiegazioni alla figlia, ma le risposte sfuggenti della ragazzina l' hanno ulteriormente insospettita e ha deciso di informare la polizia. I protagonisti dei video porno sono adolescenti tra i 14 e i 18 anni: sette, forse otto, ragazzi di buona famiglia, perfettamente consapevoli di quello che facevano e tutti consenzienti. L' unico aspetto non preso in considerazione è che stavano commettendo un reato e persino grave, punito con la detenzione fino a sei anni. La denuncia è scattata solo per tre ragazzi che avevano avuto il compito di produrre i video: venivano filmati amplessi di gruppo. I rapporti completi erano protetti dal preservativo e 'attori' e 'attrici' riprendevano le scene di sesso a uso personale. Nessun filmato è stato diffuso via web. La squadra Mobile ha infatti incaricato la polizia postale di effettuare accertamenti sui computer dei ragazzi e questa eventualità è stata esclusa. Anche se le 'opere' prodotte erano concepite come film veri e propri, con tanto di titoli e logo della produzione.
Bergamo
Una giovane è stata rapinata dell'auto e sequestrata per oltre mezz'ora da un marocchino minorenne che alla fine è stato arrestato lungo l'autostrada A4 dagli agenti della polizia stradale. E' successo nella tarda serata di ieri. Vittima una commessa di 26 anni residente a Villongo (Bergamo). L'aggressore abita nell'hinterland di Bergamo. Dopo aver chiuso il negozio di calzature in cui lavora a Credaro (Bergamo), la ragazza è stata affrontata dal malvivente che l'ha costretta, minacciandola con una pistola, a farlo salire sulla propria auto, una Peugeot 307 appena acquistata. La giovane è stata liberata all'Autogrill di Osio Sopra, e da lì ha chiesto aiuto, mentre il rapinatore fuggiva con la vettura. Il minore è stato bloccato alcuni minuti dopo nel tratto tra Agrate e l'uscita della Tangenziale Est dagli agenti della polizia stradale di Seriate. Aveva appena tamponato un'altra auto e stava cercando di rimettere in moto la vettura a lato della carreggiata.
Ancona
Una ragazzina di 13 anni è stata filmata con il videotelefonino da un gruppetto di minorenni di età compresa tra i 14 e i 17 anni; non sarebbe stata stuprata ma avrebbe subito palpeggiamenti e atti simili protrattisi nel tempo. Il fatti, su cui indaga la polizia, sono accaduti a Torrette di Ancona, e avrebbero avuto per teatro un parco cittadino, il parco del Gabbiano. Sulla vicenda, pubblicata oggi su alcuni quotidiani, la Procura per i minorenni di Ancona ha aperto un'inchiesta. Al momento, non sarebbero state adottate misure cautelari a carico dei ragazzini (una decina) coinvolti a vario titolo nelle presunte violenze. Alcuni di essi, infatti, non vi avrebbero preso parte ma solo ricevuto i filmati girati dai loro coetanei: tre-quattro video ora al vaglio della polizia postale, che sta visionando anche dischetti e cd sequestrati nelle abitazioni dei giovani. I reati ipotizzati sono la violenza sessuale singola e di gruppo; la produzione, divulgazione e commercializzazione di materiale pedopornografico. La vicenda è emersa grazie al riscontro di "elementi oggettivi": questo il termine usato dagli inquirenti, che non hanno voluto precisare di più. Sembra di capire, però, che si sia arrivati a scoprire gli episodi di abusi sulla tredicenne a seguito della vasta diffusione - almeno tra i ragazzini - del materiale sequestrato, e che qualcuno, presumibilmente un genitore, abbia 'intercettato' un video e sporto quindi immediata denuncia. Delle riprese proibite sembra che fossero in molti a conoscenza. Per la Procura dei minorenni, dunque, si profila una mole di lavoro notevole, perché sono "molte, molte" le persone da sentire, tra ragazzi, genitori, personale della scuola frequentata dai minorenni (alcuni non ancora quattordicenni), per capire come mai la vicenda sia venuta allo scoperto solo dopo diverso tempo, addirittura qualche mese. E accertare se oltre alla tredicenne vi siano altre vittime del 'branco'. Diversi, oltre una decina, i ragazzi indagati, nelle cui abitazioni gli agenti della Squadra mobile hanno eseguito delle perquisizioni, ma il numero delle persone coinvolte a vario titolo potrebbe lievitare. Le immagini choc con la ragazzina vittima di violenze sarebbero state scaricate sul computer, dopo le riprese con il telefonino, e ampiamente diffuse tra i minorenni. Una storia dai contorni ancora da definire che si è sviluppata in ambienti assolutamente 'normali', certamente non degradati. "E' la tragica normalita", ha commentato - riferendosi anche ai recenti episodi di Napoli e Ginevra - il procuratore per i minorenni Ugo Pastore, il quale ha escluso tuttavia che vi siano stati, nel caso di Torrette, effetti imitativi.
Perugia
Sei ragazze, con età tra 13 e 16 anni, sono state denunciate dalla polizia al tribunale dei minorenni in relazione ad aggressioni subite da alcune loro coetanee. Gli episodi sono avvenuti al luna park allestito nel capoluogo umbro in occasione della tradizionale Festa dei morti. Almeno tre le presunte violenze contestate. In base a quanto accertato dagli investigatori le vittime avevano tutte tra 12 e 15 anni. Delle ragazze denunciate due
sono di origine albanese (le loro famiglie sono comunque regolarmente residenti a Perugia), due sono originarie del capoluogo umbro, una di Roma e una di Caserta. La squadra mobile ritiene che del gruppo facessero parte almeno una decina di ragazze. Sono quindi in corso indagini per identificare le altre. Diversi anche gli episodi di violenza sui quali si stanno svolgendo accertamenti. Le violenze avvenivano in particolare - hanno riferito gli investigatori - agli autoscontri. Le ragazze denunciate e le altre che secondo la polizia facevano parte del gruppo prendevano di mira loro coetanee fino al quel momento sconosciute e incontrate per caso. Inizialmente le insultavano invitandole a allontanarsi, poi le
sottoponevano - in base all'accusa - a prepotenze e vessazioni, tirando i capelli, colpendole talvolta con calci o schiaffi. Le indagini mirano a ricostruire il ruolo avuta da ciascuna. Gli accertamenti svolti dalla squadra mobile - guidata dal primo dirigente Luigi Nappi - hanno escluso che dietro agli episodi ci fossero richieste di denaro o vicende legate magari al mondo degli stupefacenti. Le violenze sarebbero state invece fini a sé stesse e gli investigatori le considerano una manifestazione di una sorta di bullismo al femminile. L'indagine è stata avviata dopo che alla polizia erano giunte ripetute segnalazioni di risse tra giovani nell'area dove é allestito il luna park. Dopo l'intervento della squadra volante degli episodi si è occupata la sezioni minori della squadra mobile coordinata dal sostituto commissario Monica Napoleoni per chiarire le ragioni di quanto successo. Nella conferenza stampa di oggi il dottor Nappi ha evidenziato il "clima di paura" riscontrato nel corso dell'indagine e una particolare difficoltà a raccogliere testimonianze. Il dirigente della mobile ha quindi rivolto un appello alle famiglie perché si rivolgano alla polizia.
E' l'emblema dello sfascio, della degenerazione e del delirio della società di oggi
:(