FastFreddy
14-11-2006, 18:40
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/indulto-csm/numeri-indulto/numeri-indulto.html
CRONACA
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I dati forniti dal ministero evidenziano che i beneficiari
sarebbero oltre il doppio di quanto preventivato
Indulto, usciti oltre 29 mila detenuti
ma sulle cifre c'è una certa confusione
An e Lega: "Il governo ha mentito sugli effetti del provvedimento"
Brutti (Ds): "Numeri approssimativi e confusi, serve più precisione"
<B>Indulto, usciti oltre 29 mila detenuti<br>ma sulle cifre c'è una certa confusione</B>
ROMA - Dell'indulto hanno beneficiato oltre 29.000 detenuti, molto più del doppio di quanto previsto al momento dell'entrata in vigore della legge, il primo agosto scorso (per l'esattezza in quel momento si preventivarono 12.756 scarcerazioni). Il dato, fornito dal Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria (Dap), è stato trasmesso dal sottosegretario alla Giustizia Daniela Melchiorre alla Commissione Giustizia del Senato. E comprende sia i 24.543 detenuti che sono tornati in libertà per effetto dell'indulto sia i 4.964 che hanno potuto usufruire, con il prevvedimento di clemenza, delle misure alternative al carcere.
In realtà su queste cifre sembra essersi creata una certa confusione perché il dato riferito dal ministero dei 24.543 detenuti scarcerati, aggiornato al 9 novembre, sarebbe il frutto di un calcolo "sbagliato", che risulta evidente in una prima lettera del sottosegretario: quella che la commissione Giustizia ha protocollato ieri.
In questa prima missiva, alla cifra di 24.543 ci si arriverebbe sommando il numero dei detenuti usciti dai penitenziari "definitivi" che sono 17.418 con quello di coloro che avevano una misura cautelare: 2.704. Alcuni senatori, notando l'errore (perché in questo caso il risultato sarebbe di 20.122 anziché 24.543) hanno di nuovo chiesto "lumi" al sottosegretario Melchiorre. La quale ha scritto una seconda lettera. Quella arrivata oggi alla commissione presieduta da Cesare Salvi.
In questo secondo messaggio però, il dato di 24.543 detenuti liberati, viene riportato, senza specificare da quali fattori fosse composto.
Così il senatore dei Ds Felice Casson, per nulla convinto, chiede al sottosegretario oggi presente in commissione Luigi Scotti ulteriori spiegazioni. "Gli abbiamo chiesto cioè - racconta Casson - di avere i dati disaggregati di quanti sono quelli che risultano usciti dal carcere da fine luglio ad oggi, quanti quelli in semilibertà e quanti agli arresti domiciliari. Con somme e numeri esatti". "Abbiamo chiesto insomma - aggiunge Casson - dei dati attendibili e chiari E li abbiamo chiesti prima che i ministri dell'Interno Amato e della Giustizia Mastella vengano qui a fare la loro audizione al Senato proprio sul tema dell'indulto...".
I dati hanno suscitato l'immediata reazione di alcune componenti del centrodestra. A cominciare dall'ex ministro della Giustizia e presidente della Lega Nord Roberto Castelli: "Il governo aveva dato dei numeri precisi, ci hanno mentito. Il sottosegretario Manconi è venuto deliberatamente a mentire al Parlamento su questa questione. Oggi è evidente il vero scopo della sinistra e del governo su questo tema, svuotare completamente le carceri e creare enormi danni ai cittadini". Giuseppe Consolo, capogruppo di An in commissione Giustizia alla Camera, osserva dal canto suo: "L'aver appreso da un documento ufficiale dell'uscita dal carcere del doppio dei detenuti previsti non ci riepie certo di gioia, pur essendo stati facili profeti... Assistiamo a una amara ma concreta realtà: i guasti dell'indulto crescono sempre".
Per la maggioranza replica Massimo Brutti, responsabile giustizia dei Ds: "Le cifre relative all'indulto, per altro approssimative e confuse, sulle quali si stanno costruendo versioni allarmistiche, non corrispondono alla realtà dei fatti. Non è questo il numero delle persone che sono effettivamente uscite dalle carceri italiani per effetto dell'indulto. Infatti, una parte assai consistente delle persone calcolate dal Dap erano già fuori dalle carceri perché agli arresti domiciliari con permesso di lavoro, perché in affidamento in prova ai servizi sociali, perché in semilibertà". Brutti aggiunge che "il Dap dovrebbe fornire dati più precisi, tenendo conto del fatto che già in base alle leggi vigenti e prima dell'indulto era assai alto il numero dei detenuti a vario titolo scarcerati prima di aver esaurito l'espiazione della pena detentiva. Sarebbe utile una ricognizione più puntuale per fornire dati veritieri all'opinione pubblica e forse ciò eviterebbbe le strumentalizzazioni alle quali stiamo assistendo".
(14 novembre 2006)
CRONACA
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I dati forniti dal ministero evidenziano che i beneficiari
sarebbero oltre il doppio di quanto preventivato
Indulto, usciti oltre 29 mila detenuti
ma sulle cifre c'è una certa confusione
An e Lega: "Il governo ha mentito sugli effetti del provvedimento"
Brutti (Ds): "Numeri approssimativi e confusi, serve più precisione"
<B>Indulto, usciti oltre 29 mila detenuti<br>ma sulle cifre c'è una certa confusione</B>
ROMA - Dell'indulto hanno beneficiato oltre 29.000 detenuti, molto più del doppio di quanto previsto al momento dell'entrata in vigore della legge, il primo agosto scorso (per l'esattezza in quel momento si preventivarono 12.756 scarcerazioni). Il dato, fornito dal Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria (Dap), è stato trasmesso dal sottosegretario alla Giustizia Daniela Melchiorre alla Commissione Giustizia del Senato. E comprende sia i 24.543 detenuti che sono tornati in libertà per effetto dell'indulto sia i 4.964 che hanno potuto usufruire, con il prevvedimento di clemenza, delle misure alternative al carcere.
In realtà su queste cifre sembra essersi creata una certa confusione perché il dato riferito dal ministero dei 24.543 detenuti scarcerati, aggiornato al 9 novembre, sarebbe il frutto di un calcolo "sbagliato", che risulta evidente in una prima lettera del sottosegretario: quella che la commissione Giustizia ha protocollato ieri.
In questa prima missiva, alla cifra di 24.543 ci si arriverebbe sommando il numero dei detenuti usciti dai penitenziari "definitivi" che sono 17.418 con quello di coloro che avevano una misura cautelare: 2.704. Alcuni senatori, notando l'errore (perché in questo caso il risultato sarebbe di 20.122 anziché 24.543) hanno di nuovo chiesto "lumi" al sottosegretario Melchiorre. La quale ha scritto una seconda lettera. Quella arrivata oggi alla commissione presieduta da Cesare Salvi.
In questo secondo messaggio però, il dato di 24.543 detenuti liberati, viene riportato, senza specificare da quali fattori fosse composto.
Così il senatore dei Ds Felice Casson, per nulla convinto, chiede al sottosegretario oggi presente in commissione Luigi Scotti ulteriori spiegazioni. "Gli abbiamo chiesto cioè - racconta Casson - di avere i dati disaggregati di quanti sono quelli che risultano usciti dal carcere da fine luglio ad oggi, quanti quelli in semilibertà e quanti agli arresti domiciliari. Con somme e numeri esatti". "Abbiamo chiesto insomma - aggiunge Casson - dei dati attendibili e chiari E li abbiamo chiesti prima che i ministri dell'Interno Amato e della Giustizia Mastella vengano qui a fare la loro audizione al Senato proprio sul tema dell'indulto...".
I dati hanno suscitato l'immediata reazione di alcune componenti del centrodestra. A cominciare dall'ex ministro della Giustizia e presidente della Lega Nord Roberto Castelli: "Il governo aveva dato dei numeri precisi, ci hanno mentito. Il sottosegretario Manconi è venuto deliberatamente a mentire al Parlamento su questa questione. Oggi è evidente il vero scopo della sinistra e del governo su questo tema, svuotare completamente le carceri e creare enormi danni ai cittadini". Giuseppe Consolo, capogruppo di An in commissione Giustizia alla Camera, osserva dal canto suo: "L'aver appreso da un documento ufficiale dell'uscita dal carcere del doppio dei detenuti previsti non ci riepie certo di gioia, pur essendo stati facili profeti... Assistiamo a una amara ma concreta realtà: i guasti dell'indulto crescono sempre".
Per la maggioranza replica Massimo Brutti, responsabile giustizia dei Ds: "Le cifre relative all'indulto, per altro approssimative e confuse, sulle quali si stanno costruendo versioni allarmistiche, non corrispondono alla realtà dei fatti. Non è questo il numero delle persone che sono effettivamente uscite dalle carceri italiani per effetto dell'indulto. Infatti, una parte assai consistente delle persone calcolate dal Dap erano già fuori dalle carceri perché agli arresti domiciliari con permesso di lavoro, perché in affidamento in prova ai servizi sociali, perché in semilibertà". Brutti aggiunge che "il Dap dovrebbe fornire dati più precisi, tenendo conto del fatto che già in base alle leggi vigenti e prima dell'indulto era assai alto il numero dei detenuti a vario titolo scarcerati prima di aver esaurito l'espiazione della pena detentiva. Sarebbe utile una ricognizione più puntuale per fornire dati veritieri all'opinione pubblica e forse ciò eviterebbbe le strumentalizzazioni alle quali stiamo assistendo".
(14 novembre 2006)