PDA

View Full Version : Pacifici (comunità ebraica romana) contro D'Alema: "delirio di onnipotenza"


Adric
14-11-2006, 15:44
Pacifici: D'Alema soffre di una sorta di delirio di onnipotenza
Lunedì, 13 novembre

"Il ministro degli Esteri soffre di una sorta di delirio di onnipotenza": il portavoce della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, torna con questo sulle polemiche a distanza con il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, e sull'embargo dell'Italia al governo di Hamas dice: "Non riusciamo a capire la differenza tra un ministro di Hamas e un ministro di Hezbollah"



"Ci troviamo di fronte a sorta di delirio di onnipotenza del nostro ministro degli Esteri", afferma Pacifici. "Cerca di darci degli incompetenti, come se non conoscessimo la realtà quanto lui. Noi vogliono continuare ad esercitare il diritto-dovere di criticare questo o quel ministro, come lui ha il diritto-dovere di esercitare il mandato ricevuto dagli elettori", afferma Pacifici. L'Italia ha applicato l'embrago al governo di Hamas? "Quella decisione è stata presa dagli Stati Uniti e dall'Unione europea e difficilmente l'Italia si sarebbe potuta sottrarre", afferma Pacifici.

"E poi non riusciamo a capire la differenza tra un ministro di Hamas e un ministro di Hezbollah", aggiunge Pacifici in riferimento ad una foto che ritrae D'Alema a braccetto con un esponente del 'partito di Dio' libanese al sud di Beirut dopo un bombardamento dell'aviazione israeliana, questa estate. Pacifici, che esprime "solidarietà" per il deputato ebreo Ds Emanuele Fiano, "reo agli occhi di D'Alema di averlo criticato", e "apprezzamento" per il "memorabile" editoriale di Furio Colombo sull'Unità di oggi, afferma: "Siamo increduli di constatare che oggi D'Alema non risponde alle nostre osservazioni e critiche, pur associandoci noi al dolore delle vittime innocenti di Beit Hanun e Gaza, che sono però frutto non di una scelta deliberata come fanno invece i kamikaze palestinesi o i missili kassam sempre palestinesi".

Il portavoce della comunità ebraica romana, infine, critica la "operazione sottile di stile inquisitorio" con cui "si cerca di dividere il mondo ebraico tra democratici e non democratici". "Ricordo a D'Alema che l'ultima volta che questo paese fece una conta del genere, in un appello intitolato 'Davide discoplati' e pubblicato nel 1982 su un quotidiano nazionale, partecipò a creare il terreno fertile per l'attentato alla sinagoga ad opera di un commando palestinese agli ordini di Arafat e dell'Olp in cui morì un bambino ebreo". "Devo constatare che, però, lo Stato di Israele molto spesso unisce invece che dividere il nostro paese", aggiunge Pacifici. "Ricordiamo molto bene l'assenza del ministro D'Alema alla fiaccolata dello scorso 17 luglio in favore di Israele, che vide un'ampia partecipazione bipartisan".
(canisciolti.info)