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View Full Version : Satira su Ratzinger, insorge «Avvenire»


indelebile
12-11-2006, 17:30
Le parodie Satira su Ratzinger, insorge «Avvenire» Sotto accusa Crozza e Fiorello. Il direttore di Radio due: nelle imitazioni c'è affetto


ROMA — Di qua (La7, Maurizio Crozza) c’è un simil-Ratzinger «isterico e con le dita gonfie di anelloni, spalleggiato da due cardinal-chierichetti», di là (Viva Radio2, Fiorello) c’è un finto padre Georg (segretario di Ratzinger) modaiolo e palestrato che gioca a curling dentro San Pietro. O un Benedetto XVI che «fuma tre pacchetti di sigarette, come un turco, per prepararsi al prossimo viaggio in Turchia» (ancora Fiorello).

Parodie su radio e tv che ieri l’Avvenire con un doppio editoriale (Giuseppe Dalla Torre e Umberto Folena) ha definito «satira fallimentare non priva di vigliaccheria». Scagliandosi contro «chi fa strame del Papa nel tentativo continuo di ridicolizzare figure care al mondo cattolico». C’è molta più indulgenza, sul quotidiano della Cei, verso Fiorello «che si sa è bravissimo ma anche lui ha i suoi passaggi a vuoto». Quasi una scomunica invece il giudizio sul protagonista dell’omonimo show (Crozza, Italia) che «allegramente svillaneggia» il Pontefice in una «parodia dopolavoristica», senza rispetto «per le centinaia di milioni di cattolici che seguendovi danno da vivere a voi clown». Le gag papali in effetti furoreggiano ovunque.

A Che tempo che fa su Raitre Luciana Littizzetto spesso e volentieri ironizza su Ratzinger e più spesso e più volentieri ancora sul cardinale Camillo Ruini ribattezzato Eminence. E forse all’Avvenire (ma non al pubblico) è sfuggita l’imitazione radiofonica di Fabio Fazio che per Black Out (sabato e domenica dalle 8.45 su Radio2) rifà un Ratzinger che si allena a sparare ai piccioni «che fencono qui a tare fastitio a cente che lafora» o si affaccia per lanciare «karamelle kalte» (ustionanti) sui bambini in piazza San Pietro. Crozza e i suoi autori non vogliono commentare.

Difende Fiorello invece Sergio Valzania, direttore di Radio Rai: «Quando Fiore fa l’imitazione di qualcuno è assolutamente per affetto verso il personaggio. Mi stupisce che i cattolici, sofisticati esperti di comunicazione, non capiscano. La parodia di padre Georg è benevola, un sorriso non può mai essere negativo: da teologo la penserebbe così pure Benedetto XVI. E poi questi ragazzi, la Littizzetto che è una persona dolcissima, o Fazio, vengono tutti da scuole cattoliche, Fiorello l’altro giorno recitava l’atto di dolore, Marco Baldini ha uno zio prete». Ci saranno ripensamenti a Viva Radio2? «Mah, sentivamo che c’era qualcosa nell’aria, ho paura che Fiorello, sensibile com’è, possa provare amarezza per queste critiche».

E sul perché l’imitazione «santa» sia così di moda, Valzania spiega: «Il Santo Padre parla in modo un po’ buffo... e poi l’attuale governo mal si presta alla satira, Berlusconi era un conto ma Prodi e Rutelli non vengono bene». Diverso l’approccio di Enrico Vaime, glorioso autore di tv e teatro, che prepara con Fazio i testi di Black Out: «Il nostro Ratzinger è simpatico perché lui ci è simpatico, non credo si sia offeso, se la prendono sempre i camerieri, mai i padroni. Crozza invece, che è bravo, secondo me esagera, lo propone come una zia scatenata, dai modi equivoci. La Littizzetto invece è autorizzata a sfottere Ruini che si impiccia continuamente. Noi nella mancanza di rispetto siamo rispettosi. Si vede benissimo che tutti quei pellegrini vocianti sotto le finestre a Ratzinger gli rompono le scatole. Appena si è insediato subito ha detto: "E ora facciamo silenzio", l’avrei abbracciato. Ci diverte immaginare che, potendo, butterebbe sulla folla delle gran secchiate d’acqua. Benedetta però».
Giovanna Cavalli
12 novembre 2006



intoccabili sono

Gaspe91
12-11-2006, 17:35
Poverini... li hanno offesi :cry:

No seriamente non bisogna prenderli in giro! E' sacrilego!
Che ridere... :D

shambler1
12-11-2006, 17:39
La trasmissione è davvero brutta, persino Stefano Disegni lo ha fatto sottilmente capire.

Crozza preferisco ricordarmelo , senza fisime, quando lui e i Broncovitz faceva cosa divertenti.
http://www.youtube.com/watch?v=Dz9tEnzk6l0

http://www.youtube.com/watch?v=JUQNT9yY_SY
Crozza è un imitatore non un mattatore.
Fare l'one man show davvero non gli riesce.

beppegrillo
12-11-2006, 17:40
intoccabili sono
Almeno non ci sono scene di isterismo collettivo.

dantes76
12-11-2006, 17:44
Almeno non ci sono scene di isterismo collettivo.

come mai?
grazie alla chiesa, o quello che circonda la chiesa
grazie ai vari Bozzo, Ruini, ecc..
o grazie a quelli che la pensano diversamente

shambler1
12-11-2006, 17:51
eppure 10 anni fa, costoro facevano anche cose molto divertenti http://www.youtube.com/watch?v=nF3xmWxYkng

indelebile
14-11-2006, 20:46
All'indomani dell'anatema lanciato dall'Avvenire contro le gag papali Padre Georg: «Basta con la satira sul Papa» Il segretario personale del Pontefice: «Queste "cose" non hanno livello intellettuale e offendono uomini di Chiesa»

ROMA - Basta con la satira su Papa Ratzinger, «spero che smetta subito». Così il segretario personale del Pontefice, don Georg Genswein all'indomani dell'anatema lanciato dall'Avvenire contro le gag papali di Maurizio Crozza su La 7e contro l'imitazione di un finto don Georg, fatta da Fiorello su Viva Radio 2. Il segretario personale di Ratzinger, interpellato dall'Adnkronos, pur premettendo che «non ho mai visto queste trasmissioni e neanche le guarderò mai», accetta di dire la sua dopo la bufera che si è scatenata sulle gag satiriche contro le quali è insorto il quotidiano dei vescovi che non ha risparmiato critiche al «tentativo continuo di ridicolizzare figure cattoliche».

«OFFESA» - Proprio a questo proposito, don Georg Genswein afferma: «Ho preso atto della polemica e spero che trasmissioni di questo tipo smettano: d'accordo la satira, ma queste "cose" non hanno livello intellettuale e offendono uomini di Chiesa. Non sono accettabili. Spero davvero che smettano subito», ribadisce il segretario del Papa, che si informa anche sul tenore di queste imitazioni. «Non le vedrò mai - insisite don Georg - Trasmissioni così sono poco costruttive. Ho preso atto del fatto e voglio dimenticare».
Si racconta al segretario qualche sequenza delle gag sul Papa, come ad esempio quella in cui «fuma tre pacchetti di sigarette, come un turco, per prepararsi al prossimo viaggio in Turchia» e che il quotidiano della Cei ha bollato come «satira fallimentare non priva di viagliaccheria».


14 novembre 2006



siamo oltre al ridicolo, ma chi si credono di essere?

recoil
14-11-2006, 21:01
chiudetevi in casa, domani i feroci cattolici prenderanno d'assalto le ambasciate italiane!!!
magari anche quelle americane, io lavoro li vicino :eek:

dite che metteranno a ferro e fuoco gli studi di La7?

sander4
14-11-2006, 21:07
siamo oltre al ridicolo, ma chi si credono di essere?

mah
ci manca poco che partono pure le epurazioni, imitando silvio
direttamente dal vaticano :D

bluelake
15-11-2006, 10:37
sinceramente sentire tutte queste proteste per la satira verso papa ratzinger mi ha lasciato letteralmente basito; i più giovani ovviamente non pososno ricordarlo, ma qualche annetto fa la satira su Wojtyla (il "wojtylaccio" di Benigni, o il "Wojtyla disco dance", per dirne due) o sugli alti prelati cattolici (Fassari che faceva il cardinal Martini, o la Guzzanti che faceva Ruini... il tutto sulla Rai in prima serata) era diffusissima, e nessuno ha mai avuto da ridire alcunché salvo rari casi. Anzi, era il Papa il primo a riderne e a scherzare sulle sue "difficoltà" nel parlare in italiano, in uno dei suoi primi discorsi disse un "se sbalio mi corrigerete" che ha fatto storia... quindi, perché con Wojtyla sì e con ratzinger no? Cosa è cambiato in tre anni nella figura del papa? Era il capo della chiesa cattolica, e lo è tutt'ora... quindi se fino a tre anni fa non si parlava di vilipendio o robe simili e ora se ne parla, significa che il problema non è della satira, ma di chi ha paura della satira...

-Si parlava del riso- disse seccamente Jorge – Le commedie sono scritte dai pagani per muovere gli spettatori al riso, e male facevano. Gesù Nostro Signore non raccontò mai commedie né favole, ma solo limpide parabole che allegoricamente ci istruiscono su come guadagnarci il paradiso, e così sia -.- Mi chiedo, - disse Guglielmo - perché siete tanto contrario a pensare che Gesù abbia mai riso. Io credo che il riso sia una buona medicina, come i bagni, per curare gli umori e le altre affezioni del corpo, in particolare la melanconia. […] Le scimmie non ridono, il riso è proprio dell’uomo, è segno della sua razionalità. […] Spesso il riso serve a confondere i malvagi e far rifulgere la loro stoltezza.

speck
15-11-2006, 10:55
non prendono in giro maometto , qualche imman o l'islam in genere ma solo la chiesa ?
La risposta è semplice perché saprebbero che rischiano molto di più che qualche protesta !!!

dantes76
15-11-2006, 11:00
non prendono in giro maometto , qualche imman o l'islam in genere ma solo la chiesa ?
La risposta è semplice perché saprebbero che rischiano molto di più che qualche protesta !!!

non mi ricordavo che a roma ci fosse l'imman e in arabia saudita il vaticano...

dantes76
15-11-2006, 11:00
chiudetevi in casa, domani i feroci cattolici prenderanno d'assalto le ambasciate italiane!!!
magari anche quelle americane, io lavoro li vicino :eek:

dite che metteranno a ferro e fuoco gli studi di La7?

no faranno come per i ripetitori di radio vaticana...arragonaza subdola

bluelake
15-11-2006, 11:03
non prendono in giro maometto , qualche imman o l'islam in genere ma solo la chiesa ?
La risposta è semplice perché saprebbero che rischiano molto di più che qualche protesta !!!
la satira prende in giro i personaggi famosi... vi sono imam tra i personaggi famosi? :mbe:

dantes76
15-11-2006, 11:08
la satira prende in giro i personaggi famosi... vi sono imam tra i personaggi famosi? :mbe:

forse voleva intendere, che non si puo' toccare il papa, perche e come nei paesi teocratici, sacro per tutti, o con le buone o con le cattive, nessuna differenza di contenuto, e' solo il contorno(fortunatamente) che cambia

stbarlet
15-11-2006, 11:12
non prendono in giro maometto , qualche imman o l'islam in genere ma solo la chiesa ?
La risposta è semplice perché saprebbero che rischiano molto di più che qualche protesta !!!


ma smettila.. allora secondo te luca e paolo dele iene avrebbero dovuto disintegrarsi anni fa...



questi parlano di livello culturale pur sapendo benissimo che la satira storicamente é cosí.. e non parlo degli ultimi 30 anni, ma delle origini della satira stessa

Ziosilvio
15-11-2006, 11:23
sinceramente sentire tutte queste proteste per la satira verso papa ratzinger mi ha lasciato letteralmente basito; i più giovani ovviamente non pososno ricordarlo, ma qualche annetto fa la satira su Wojtyla (il "wojtylaccio" di Benigni, o il "Wojtyla disco dance", per dirne due) o sugli alti prelati cattolici (Fassari che faceva il cardinal Martini, o la Guzzanti che faceva Ruini... il tutto sulla Rai in prima serata) era diffusissima, e nessuno ha mai avuto da ridire alcunché salvo rari casi. Anzi, era il Papa il primo a riderne e a scherzare sulle sue "difficoltà" nel parlare in italiano, in uno dei suoi primi discorsi disse un "se sbalio mi corrigerete" che ha fatto storia... quindi, perché con Wojtyla sì e con ratzinger no? Cosa è cambiato in tre anni nella figura del papa? Era il capo della chiesa cattolica, e lo è tutt'ora... quindi se fino a tre anni fa non si parlava di vilipendio o robe simili e ora se ne parla, significa che il problema non è della satira, ma di chi ha paura della satira...
Credo non si stia parlando contro la satira in sé, ma contro il modo in cui è fatta.
Una cosa è prendere in giro i difetti e gli atteggiamenti; un'altra è mettere in scena un personaggio ridicolo, il cui unico legame con la persona oggetto della satira è il nome.
Io non ho visto gli spettacoli in questione, ma ho parlato con una persona di cui ho grandissima stima, e che manifestava perplessità su questo genere di umorismo.
Dopotutto, lo stesso Aristofane (http://it.wikipedia.org/wiki/Aristofane) faceva dire a uno dei suoi personaggi "noi non abbiamo bisogno, per farvi ridere, di mostrare una vecchia che balla il cordace (http://it.wikipedia.org/wiki/Cordace)" (e anche: "e per questa volta, lasceremo in pace Cleone (http://it.wikipedia.org/wiki/Cleone)").

dantes76
15-11-2006, 11:27
Credo non si stia parlando contro la satira in sé, ma contro il modo in cui è fatta.


Allora prima di fare Satira, su Prodi, i vari Guzzanti , chiedevano il permesso......

stbarlet
15-11-2006, 11:33
Dopotutto, lo stesso Aristofane (http://it.wikipedia.org/wiki/Aristofane) faceva dire a uno dei suoi personaggi "noi non abbiamo bisogno, per farvi ridere, di mostrare una vecchia che balla il cordace (http://it.wikipedia.org/wiki/Cordace)" (e anche: "e per questa volta, lasceremo in pace Cleone (http://it.wikipedia.org/wiki/Cleone)").



Sai molto meglio di me cosa é stata la satira..

skywalker77
15-11-2006, 11:37
Credo non si stia parlando contro la satira in sé, ma contro il modo in cui è fatta.
Una cosa è prendere in giro i difetti e gli atteggiamenti; un'altra è mettere in scena un personaggio ridicolo, il cui unico legame con la persona oggetto della satira è il nome.
Io non ho visto gli spettacoli in questione, ma ho parlato con una persona di cui ho grandissima stima, e che manifestava perplessità su questo genere di umorismo.
Dopotutto, lo stesso Aristofane (http://it.wikipedia.org/wiki/Aristofane) faceva dire a uno dei suoi personaggi "noi non abbiamo bisogno, per farvi ridere, di mostrare una vecchia che balla il cordace (http://it.wikipedia.org/wiki/Cordace)" (e anche: "e per questa volta, lasceremo in pace Cleone (http://it.wikipedia.org/wiki/Cleone)").


A parte che "Satura tota nostra est", ma basta con sta storia delle modalità, la satira deve essere dissacrante, il problema di quella satira è che evidentemente coglie nel segno, il segno è il declino delle istituzioni cattoliche uccise dal loro stesso becero oscurantismo. Il mondo va avanti .......loro vanno indietro. Basta con la storia che dei milioni di cattolici, i cattolici non guardino questi programmi e vadano a messa! Tra parentesi più che lo scandalo nella satira contro il papa, credo che sia proprio uno scandalo avere un papa che ha fatto parte della gioventù hitleriana, un papa che fa dichiarazioni vergognose escludendo questo o quel genere di persona dalla dignità di essere umano......

rip82
15-11-2006, 11:56
Credo non si stia parlando contro la satira in sé, ma contro il modo in cui è fatta.
Una cosa è prendere in giro i difetti e gli atteggiamenti; un'altra è mettere in scena un personaggio ridicolo, il cui unico legame con la persona oggetto della satira è il nome.
Io non ho visto gli spettacoli in questione, ma ho parlato con una persona di cui ho grandissima stima, e che manifestava perplessità su questo genere di umorismo. [...]
Giudicando i programmi incriminati senza averli mai visti incappi nello stesso errore commesso (se non ricordo male) dal segretario del papa . Prima di farmi un'opinione mi sono cercato spezzoni in giro per il web, a mio avviso si tratta di sfottimento bonario, ne' Crozza ne' Fiorello e la Littizzetto cadono nell'offensivo.
Le modalita' della satira non stanno scritte da nessuna parte, puo' spaziare molto senza andare contro la legge; per citare Luttazzi: "La satira informa, deforma e fa quel cazzo che le pare".
Se invece la questione stesse nel fatto che non si vuole si faccia satira sulla chiesa... benvenuti nel XXI secolo.

Giovannino
15-11-2006, 11:57
Concordo con lo sfottimento bonario.
Stanno cercando di alzare un polverino su un fatto che non sussiste e non capisco perché lo facciano.

Cfranco
15-11-2006, 12:18
L'autoironia

Ridere, sorridere sono una prerogativa tutta umana di cogliere il comico in ciò che viene detto o fatto. Questa disposizione a cogliere gli aspetti contraddittori e bizzarri della vita viene comunemente detta "umorismo". Le persone equilibrate presentano un particolare tipo di umorismo: non quello maligno che nasce dall’offesa di altri o di ciò che si ritiene inferiore, ma quello che vede il lato comico di se stessi e delle situazioni nelle quali ci si viene a trovare. Ridere di sé può essere un vero spasso. Chi riesce a farlo è una persona che sa giocare con se stessa e dunque anche con gli altri. E’ importante imparare a prendere benevolmente in giro il nostro io, così pieno di sé, che si prende troppo sul serio, che è suscettibile e diffidente. Se il saper ridere di se stessi è un ottimo combustibile per accendere l’umorismo, altrettanto può essere considerato il saper cogliere il lato buffo insito nei fatti. Tutto ciò che facciamo, il lavoro, lo studio, il gioco, le uscite con gli amici, portano con sé un pizzico di comicità che non aspetta altro che di essere colto. La capacità di individuare i propri lati umoristici porta a conoscersi e ad amarsi per quel che si è. Anche quelle che consideriamo delle figuracce possono rivelarsi delle situazioni molto divertenti che permettono di relativizzare e sdrammatizzare ciò che facciamo. Con l’umorismo inoltre abbiamo la possibilità di scaricare le piccole tensioni che accumuliamo durante la giornata. Vedere sotto quest’ottica noi stessi, gli altri e ciò che ci capita ha degli effetti benefici garantiti.

Il prendersi cura di sé, che implica anche la cura per l’ambiente nel quale viviamo, non è fine a se stesso: è il trampolino di lancio per amare gli altri. Infatti possiamo ascoltare, capire, aiutare, voler bene chi ci sta accanto nella misura in cui facciamo tutto ciò nei nostri confronti. La frase del Vangelo "ama il prossimo tuo come te stesso " rafforza e dà valore a tutto ciò.

http://www.somgiovani.it/areagiovani/psicologia/psc0304.htm

Fabiaccio
15-11-2006, 12:23
http://raybdbomb.com/uploads/pope_sith.jpg

http://www.deadkenny.co.uk/gallery/albums/funny/Darth_Pope.jpg

personalmente non ci vedo nulla di strano a fare satira con le imitazioni e poi onestamente di contro li fanno vedere pure più simpatici...
Per quel che riguarda Crozza non sto vedendo Crozza Italia (se non a brevissimi spezzoni) e fondamentalmente mi ha un pò stancato... preferivo quando faceva Arrighe Sacchi (di un'umiltè straordinèria :D) e Cosmi (Materaaaaaaaazzi m'hai sbajato er crosse ti spezzo una gambaaa :D:D:D).
Fiorello mai sopportato.

Certo che da lì a "censurare" le loro imitazioni ce ne corre :stordita:

thunderaccio
15-11-2006, 13:12
W papa Nazingher !! :D

Ziosilvio
15-11-2006, 13:57
Credo non si stia parlando contro la satira in sé, ma contro il modo in cui è fatta.Allora prima di fare Satira, su Prodi, i vari Guzzanti , chiedevano il permesso......
Hai saltato a pie' pari una parte importante: "Una cosa è prendere in giro i difetti e gli atteggiamenti; un'altra è mettere in scena un personaggio ridicolo, il cui unico legame con la persona oggetto della satira è il nome."
Il punto non è se sia lecito fare satira, ma quale delle due cose suddette stia succedendo veramente nel caso di Fiorello e Crozza.
Giudicando i programmi incriminati senza averli mai visti incappi nello stesso errore commesso (se non ricordo male) dal segretario del papa . Prima di farmi un'opinione mi sono cercato spezzoni in giro per il web, a mio avviso si tratta di sfottimento bonario, ne' Crozza ne' Fiorello e la Littizzetto cadono nell'offensivo.
Se giudicare i programmi incriminati senza averli mai visti è sbagliato, allora però vedi da te che sarebbe un errore altrettanto grave andare acriticamente appresso a quello che dicono i "paladini del libero pensiero" di questo forum.
Mi prenderò anch'io il mio tempo, farò un giro sul Web, e spero di essere fortunato.

bluelake
15-11-2006, 14:06
Hai saltato a pie' pari una parte importante: "Una cosa è prendere in giro i difetti e gli atteggiamenti; un'altra è mettere in scena un personaggio ridicolo, il cui unico legame con la persona oggetto della satira è il nome."
Il punto non è se sia lecito fare satira, ma quale delle due cose suddette stia succedendo veramente nel caso di Fiorello e Crozza.
leggendo i giornali, sembra che a far arrabbiare siano stati: la battuta di Fiorello in cui diceva che il papa si era messo a fumare 3 pacchetti di sigarette al giorno, perché fumando come un turco si preparava alla visita a Istanbul; Crozza affacciato alla finestra che leggeva "papa dice: pax in terram. no, no, chi scrive questi discorsi, niente pacs, ma siamo matti? Gli uomini devono amarsi tra loro... no, caspita, sembra scritto da zapatero questo discorso, non va bene!!!"; la Littizzetto che riferendosi alla bellezza del segretario del papa ha detto "se ruini era il pane, il segretario del papa è il prosciuto... Eminems, se mi manda il segretario del papa a casa glielo do anche io l'otto per mille... ma anche il sedici le do!".
Se così fosse, non mi sembra che siano cose così scandalose o triviali... il fumare come un turco è un modo di dire vecchio come il mondo, l'accanimento di ratzinger contro pacs e gay è sotto gli occhi di tutti, e che il segretario del papa ispiri pensieri non proprio da educande è abbastanza veritiero... :fagiano:

dantes76
15-11-2006, 14:36
Don Georg si arrabbia: cancellato Fiorello?

Il Tenero Giacomo torna a colpire su queste pagine. Questa volta, ci riferisce voci di corridoio che riguardano la messa in onda di domenica dello speciale Viva Radio2 con Fiorello. Per ora si tratta di rumors e come tali li trattiamo: staremo a vedere cosa accadrà.

Baldini e FiorelloSecondo indiscrezioni potrebbe saltare lo show televisivo di Fiorello su RaiUno inizialmente annunciato per questa domenica. Le proteste del quotidiano “Avvenire” per le ripetute imitazioni di Papa Ratzinger (il giornale vescovile si era già pronunciato negativamente, ma evidentemente con meno veemenza, sulle imitazioni papali di Crozza, ndR) e del suo segretario Don Georg da parte dei migliori comici italiani hanno dato il via alla neo-controriforma televisiva.
E il primo effetto sarebbe proprio quello della cancellazione dell’atteso show di Fiorello reo di aver proseguito nella sua satira senza ascoltare il richiamo all’ordine del quotidiano dei vescovi. Il colpo di grazia è stato comunque sferrato dalle dichiarazioni dello stesso Don Georg che, interpellato dall’Adnkronos, ha augurato con toni che non ammettono repliche che “queste trasmissioni smettano”. E’ proprio Don Georg l’oggetto di una delle nuove imitazioni di Fiorello e pare che lo stesso si sia informato sul contenuto di queste gag non lasciando spazio ad alcuna autoironia.
Vedremo nei prossimi giorni se queste indiscrezioni troveranno fondamento nella realtà, ma è evidente che RaiUno, rete storicamente sotto osservazione da parte delle gerarchie cattoliche, avrebbe difficoltà a giustificare la messa in onda di uno show televisivo che, nella sua versione radiofonica, è stato fortemente censurato dal primo collaboratore del Papa.
Cancellare Fiorello, l’unico italiano che mette d’accordo destra e sinistra, non sembra una grande mossa di comunicazione.

http://www.tvblog.it/post/3562/don-georg-si-arrabbia-cancellato-fiorello

dantes76
15-11-2006, 14:38
Hai saltato a pie' pari una parte importante: "Una cosa è prendere in giro i difetti e gli atteggiamenti; un'altra è mettere in scena un personaggio ridicolo, il cui unico legame con la persona oggetto della satira è il nome."

saro' molto coinciso, senza bisogno di andare a parare in qualche filosofo...

Ctv trasmette e censura quello che azzo gli pare, fuori dal vaticano a 90°

bluelake
15-11-2006, 14:41
Che chiudano o dimezzino il programma di Fiorello è impossibile... a viale Mazzini sanno perfettamente che in via Massena a Milano o alla sede di Repubblica a Roma c'è un contratto con le cifre in bianco e libertà assoluta di fare ciò che vuole che aspetta solo la firma di Rosario Fiorello e Marco Baldini...

dantes76
15-11-2006, 14:43
Che chiudano o dimezzino il programma di Fiorello è impossibile... a viale Mazzini sanno perfettamente che in via Massena a Milano o alla sede di Repubblica a Roma c'è un contratto con le cifre in bianco e libertà assoluta di fare ciò che vuole che aspetta solo la firma di Rosario Fiorello e Marco Baldini...

inquinano l'etere, fottendosene della legge, pensa dei contratti

bluelake
15-11-2006, 14:48
inquinano l'etere, fottendosene della legge, pensa dei contratti
ti è sfuggito un dettaglio... se la Rai fa incazzare Fiorello, lui se ne va dalla Rai al volo (non gli mancano i soldi per pagare qualunque penale), corre da Elemedia e si fa un programma su Radio Deejay (che già ora fa 7 milioni di ascoltatori al giorno ed è la più ascoltata in Italia, pensa te cosa farebbe con Fiorello) e uno in tv su AllMusic magari il sabato sera... oppure va da Mediaset e si fa un programma in radio su R101 e in tv su Canale5. Hai idea della perdita che sarebbe per la Rai in termini di fatturato pubblicitario e di immagine? :D

Ferdy78
15-11-2006, 14:53
Mah premesso che Fiorello mi sta sui...non vedo perchè lui, Crozza, Litizzetto e Company, non possano fare qualche battuta sul papa...in fondo che sia il successore di pietro, nonchè la più alta figura vicino a Dio e o gesù...me lo debbono dimostrare... :D :O
per me è una persona come le altre..anzi un politico come gli altri ed è sacrosanto venga preso di mira anche dai satiri :D

Non gli piace?
Che sloggi dall'italia e si porti dietro il vaticano...che onestamente non ci ha dato chissà che se non solo proibizionismi ed interferenze, talvolta anche profonde... nella politica italiana. ;)

sider
15-11-2006, 15:03
Crozza ha reso il personaggio del papa simpatico, all' incontrario dell'originale

Giovannino
15-11-2006, 15:05
OT Fiorello ha copiato spudoratamente da Celentano fine OT

dantes76
15-11-2006, 15:12
OT Fiorello ha copiato spudoratamente da Celentano fine OT

il papa e' rock....

Ferdy78
15-11-2006, 15:54
Crozza ha reso il personaggio del papa simpatico, all' incontrario dell'originale

:asd:

jumpermax
15-11-2006, 16:13
ti è sfuggito un dettaglio... se la Rai fa incazzare Fiorello, lui se ne va dalla Rai al volo (non gli mancano i soldi per pagare qualunque penale), corre da Elemedia e si fa un programma su Radio Deejay (che già ora fa 7 milioni di ascoltatori al giorno ed è la più ascoltata in Italia, pensa te cosa farebbe con Fiorello) e uno in tv su AllMusic magari il sabato sera... oppure va da Mediaset e si fa un programma in radio su R101 e in tv su Canale5. Hai idea della perdita che sarebbe per la Rai in termini di fatturato pubblicitario e di immagine? :D

da quando in qua la RAI segue le regole di mercato? In RAI si segue il manuale Cencelli... e c'è anche chi ha diritto di veto. Vedrai che in un modo o nell'altro accontenteranno il vaticano...

trecca
15-11-2006, 16:18
non prendono in giro maometto , qualche imman o l'islam in genere ma solo la chiesa ?
Forse perchè burlandosi di esponenti islamici non arriverebbero vivi alla giornata successiva...

alex10
15-11-2006, 16:21
Il buon Dario Fo non si è ancora espresso sulla cosa ..... strano :D

Ziosilvio
15-11-2006, 16:52
Hai saltato a pie' pari una parte importante: "Una cosa è prendere in giro i difetti e gli atteggiamenti; un'altra è mettere in scena un personaggio ridicolo, il cui unico legame con la persona oggetto della satira è il nome."saro' molto coinciso, senza bisogno di andare a parare in qualche filosofo...

Ctv trasmette e censura quello che azzo gli pare, fuori dal vaticano a 90°
E cosa c'entrerebbe la tua replica con il mio appunto nonché con l'argomento del thread?

dantes76
15-11-2006, 16:54
E cosa c'entrerebbe la tua replica con il mio appunto nonché con l'argomento del thread?

che il vaticano puo' dettare legge sulle propie tv

attix
15-11-2006, 17:21
Ma come??

Quando in Danimarca presero per i fondelli Maometto con le famose vignette (che non è come fare satira sul Papa,bensì sarebbe come farla su Gesù), in seguito al risentimento dei musulmani si scatenò un putiferio (tra l'altro non mi risulta che gli autori delle vignette siano stati uccisi brutalmente).
Si parlò di libertà di pensiero,di satira censurata e quant'altro... ancora ho negli occhi le migliaia di bandiere danesi ostentate come simbolo di libertà di espressione negli avatar di questo e di migliaia di altri forum di tutta la rete e le innumerevoli discussioni in merito...


E adesso?? La libertà non conta più??

Mi sto spellikanto talle risate,ja!! :rotfl:

Senza Fili
15-11-2006, 17:31
Ma come??

Quando in Danimarca presero per i fondelli Maometto con le famose vignette (che non è come fare satira sul Papa,bensì sarebbe come farla su Gesù), in seguito al risentimento dei musulmani si scatenò un putiferio (tra l'altro non mi risulta che gli autori delle vignette siano stati uccisi brutalmente).
Si parlò di libertà di pensiero,di satira censurata e quant'altro... ancora ho negli occhi le migliaia di bandiere danesi ostentate come simbolo di libertà di espressione negli avatar di questo e di migliaia di altri forum di tutta la rete e le innumerevoli discussioni in merito...


E adesso?? La libertà non conta più??

Mi sto spellikanto talle risate,ja!! :rotfl:


Eh già ;)

nothinghr
15-11-2006, 18:04
Io esproprierei il vaticano e li manderei a far del bene... ma fuori dall'Italia

Dagon
15-11-2006, 18:23
Io esproprierei il vaticano e li manderei a far del bene... ma fuori dall'Italia

Come non quotarti :D !!!!

In ogni caso sono davvero ridicoli. Tra l'altro padre ralph...ahem, georg ha detto che lui quei programmi manco li guarda (si, come no!) e che il papa non risponde per non dare troppo onore a "quella gente".
La realtà è che questi qua credono di essere ancora nel 1200.
Avete fatto il vostro tempo, lasciate libera l'umanità!!!!!

Fabiaccio
15-11-2006, 18:28
Non gli piace?
Che sloggi dall'italia e si porti dietro il vaticano...che onestamente non ci ha dato chissà che se non solo proibizionismi ed interferenze, talvolta anche profonde... nella politica italiana. ;)

:ave::ave::ave::ave::ave::ave::ave::ave::ave:

dantes76
15-11-2006, 18:55
Ma come??

Quando in Danimarca presero per i fondelli Maometto con le famose vignette (che non è come fare satira sul Papa,bensì sarebbe come farla su Gesù), in seguito al risentimento dei musulmani si scatenò un putiferio (tra l'altro non mi risulta che gli autori delle vignette siano stati uccisi brutalmente).
Si parlò di libertà di pensiero,di satira censurata e quant'altro... ancora ho negli occhi le migliaia di bandiere danesi ostentate come simbolo di libertà di espressione negli avatar di questo e di migliaia di altri forum di tutta la rete e le innumerevoli discussioni in merito...


E adesso?? La libertà non conta più??

Mi sto spellikanto talle risate,ja!! :rotfl:

il vaticano non si e mai schierato a favore di quelle vignette.....
e nemmeno in difesa dei rispettivi autori

anonimizzato
15-11-2006, 19:03
Io esproprierei il vaticano e li manderei a far del bene... ma fuori dall'Italia

Vangelo! :D

Leron
15-11-2006, 19:15
COSA E' LA SATIRA
una letta qui per favore
http://www.dirittodellainformazione.it/studenti/2002/il_diritto_di_satira.htm

DIFFERENZA TRA SATIRA E SFOTTO'
http://www.danieleluttazzi.it/?q=node/149



in definitiva: se il papa non ha senso dell'umorismo è un suo diritto, può manifestare la sua opinione o quella della chiesa fin che vuole finchè resta nel SUO ambito


lui libero di essere in disaccordo, noi liberi di IGNORARLO e di continuare a guardarci qualche programma comico. a chi non piace basta cambiare canale.

QUESTA è la democrazia.




è semplice ;)

Dagon
15-11-2006, 19:35
in definitiva: se il papa non ha senso dell'umorismo è un suo diritto, può manifestare la sua opinione o quella della chiesa fin che vuole finchè resta nel SUO ambito


lui libero di essere in disaccordo, noi liberi di IGNORARLO e di continuare a guardarci qualche programma comico. a chi non piace basta cambiare canale.

QUESTA è la democrazia.




è semplice ;)

Potrei essere d'accordo con te se fossi sicuro che la chiesa a questo punto non sta scatennando qualche occulta reazione delle sue per inibire i comici di cui sopra. E' nel loro DNA agire in questo modo.

Leron
15-11-2006, 19:37
Potrei essere d'accordo con te se fossi sicuro che la chiesa a questo punto non sta scatennando qualche occulta reazione delle sue per inibire i comici di cui sopra. E' nel loro DNA agire in questo modo.
allora sei daccordo con me, per questo infatti ho detto

finchè resta nel SUO ambito


:D

Dagon
15-11-2006, 19:43
allora sei daccordo con me, per questo infatti ho detto

finchè resta nel SUO ambito


:D

Agree :D .

Ma è pura follia sperarlo. Come quando il papa ha detto che non fa politica...

zerothehero
15-11-2006, 21:29
siamo oltre al ridicolo, ma chi si credono di essere?

Fatwe e ambasciate messe a ferro e fuoco non ne ho viste..per il resto non si può pretendere che chi è oggetto di satira debba per forza fare buon viso a cattivo gioco, anche se a me l'imitazione di Crozza su Benedetto XVI fa sorridere..anzi, me l'ha reso persino più simpatico il papa.. :D
Anche Ricucci si è lamentato per la pesante satira a quelli che il calcio...quindi finchè ci si lamenta, non vedo il problema.

zerothehero
15-11-2006, 21:33
la satira prende in giro i personaggi famosi... vi sono imam tra i personaggi famosi? :mbe:

Be, sì..ma non auguro a nessuno di prendere in giro uno come Khomeini, ad es...altro che civile lamentela...finisci direttamente con la scorta... :p

zerothehero
15-11-2006, 21:35
Credo non si stia parlando contro la satira in sé, ma contro il modo in cui è fatta.
Una cosa è prendere in giro i difetti e gli atteggiamenti; un'altra è mettere in scena un personaggio ridicolo, il cui unico legame con la persona oggetto della satira è il nome.
Io non ho visto gli spettacoli in questione, ma ho parlato con una persona di cui ho grandissima stima, e che manifestava perplessità su questo genere di umorismo.
Dopotutto, lo stesso Aristofane (http://it.wikipedia.org/wiki/Aristofane) faceva dire a uno dei suoi personaggi "noi non abbiamo bisogno, per farvi ridere, di mostrare una vecchia che balla il cordace (http://it.wikipedia.org/wiki/Cordace)" (e anche: "e per questa volta, lasceremo in pace Cleone (http://it.wikipedia.org/wiki/Cleone)").


Bè ma proprio Aristofane, mi prendi...quello che insultava pesantemente (nelle "rane") Socrate?
:fagiano:

zerothehero
15-11-2006, 21:39
.... avere un papa che ha fatto parte della gioventù hitleriana, un papa che fa dichiarazioni vergognose escludendo questo o quel genere di persona dalla dignità di essere umano......

gioventù hitleriana...tutti i nostri nonni erano figli della lupa..quindi mi pare pretestuoso l'attacco..poi in quale discorso del papa c'è la "vergognosa dichiarazione di esclusione di questo o quel genere di persona dalla dignità di essere umano"? :confused:
solo perchè dice che gli omosessuali sono dei peccatori? :fagiano:
Già il fatto di essere peccatori, implica che i gay afferiscono al genere umano..quindi..

Ziosilvio
15-11-2006, 22:26
Fatwe e ambasciate messe a ferro e fuoco non ne ho viste..per il resto non si può pretendere che chi è oggetto di satira debba per forza fare buon viso a cattivo gioco, anche se a me l'imitazione di Crozza su Benedetto XVI fa sorridere..anzi, me l'ha reso persino più simpatico il papa.. :D
Anche Ricucci si è lamentato per la pesante satira a quelli che il calcio...quindi finchè ci si lamenta, non vedo il problema.
:mano:
Bè ma proprio Aristofane, mi prendi...quello che insultava pesantemente (nelle "rane") Socrate?
:fagiano:
Appunto: pensare che perfino lui è riuscito a darsi una calmata... e chissà cos'erano gli altri, di cui si sono perse le tracce...

P.S.: sicuro che non fossero la "Nuvole"?

lowenz
15-11-2006, 22:27
Già il fatto di essere peccatori, implica che i gay afferiscono al genere umano..quindi..
Giusta osservazione :D

zerothehero
15-11-2006, 22:33
:mano:

Appunto: pensare che perfino lui è riuscito a darsi una calmata... e chissà cos'erano gli altri, di cui si sono perse le tracce...

P.S.: sicuro che non fossero la "Nuvole"?

Hai ragione tu... :fagiano:

skywalker77
16-11-2006, 09:22
gioventù hitleriana...tutti i nostri nonni erano figli della lupa..quindi mi pare pretestuoso l'attacco..poi in quale discorso del papa c'è la "vergognosa dichiarazione di esclusione di questo o quel genere di persona dalla dignità di essere umano"? :confused:
solo perchè dice che gli omosessuali sono dei peccatori? :fagiano:
Già il fatto di essere peccatori, implica che i gay afferiscono al genere umano..quindi..

Innanzitutto la gioventù hitleriana era una cosa ben diversa dai figli della lupa, la gioventù hitleriana era l'anticamera delle SS e inoltre negli ultimi anni della guerra fu impiegata direttamente come corpo combattente.
Per l'altra affermazione credo ci debba essere un thread, il papap ha affermato che chi non crede in dio non ha dignità di essere umano.

bluelake
16-11-2006, 12:31
in quale discorso del papa c'è la "vergognosa dichiarazione di esclusione di questo o quel genere di persona dalla dignità di essere umano"? :confused:
nel Lexicon: http://www.digayproject.org/notizie/notizia.asp?news=1255&categoria=RELIGIONI ovvero "L'omosessualità - si legge nel volume pubblicato dalle Edizioni Dehoniane - non è soggetto di diritti poiché non ha valore sociale", testo curato dal Pontificio consiglio per la famiglia e approvato dal cardinale Joseph Ratzinger.

bluelake
16-11-2006, 12:36
comunque, tornando all'ggetto del thread, nel programma Viva Radio2 Fiorello faceva lo scorso anno e fa adesso imitazioni spesso non proprio "politically correct" su Carlo Azeglio Ciampi e su Giorgio Napolitano, presidenti della Repubblica Italiana (oltreché su Silvio Berlusconi, Romano Prodi e vari esponenti politici che ricoprivano o ricoprono incarichi istituzionali nella nostra Repubblica)... nessuno si è mai nemmeno lontanamente sognato di intervenire o auspicare che queste imitazioni smettessero subito, tantomeno i diretti interessati. Che si debba tutelare il monarca assoluto della Città del Vaticano e non il Presidente della Repubblica Italiana mi suona alquanto strano :mbe:


e poi, eccheccavolo, stai a vedere è colpa nostra se Ratzinger parla come il professor Kranz dei film di Fracchia!!!!!!! :D

rip82
16-11-2006, 12:42
comunque, tornando all'ggetto del thread, nel programma Viva Radio2 Fiorello faceva lo scorso anno e fa adesso imitazioni spesso non proprio "politically correct" su Carlo Azeglio Ciampi e su Giorgio Napolitano, presidenti della Repubblica Italiana (oltreché su Silvio Berlusconi, Romano Prodi e vari esponenti politici che ricoprivano o ricoprono incarichi istituzionali nella nostra Repubblica)... nessuno si è mai nemmeno lontanamente sognato di intervenire o auspicare che queste imitazioni smettessero subito, tantomeno i diretti interessati. Che si debba tutelare il monarca assoluto della Città del Vaticano e non il Presidente della Repubblica Italiana mi suona alquanto strano :mbe:


e poi, eccheccavolo, stai a vedere è colpa nostra se Ratzinger parla come il professor Kranz dei film di Fracchia!!!!!!! :D
Mi risulta che alcuni degli interessati siano persino andati in trasmissione a farsi sfottere, dunque non l'hanno presa tanto male come der papst.

bluelake
16-11-2006, 12:47
Mi risulta che alcuni degli interessati siano persino andati in trasmissione a farsi sfottere, dunque non l'hanno presa tanto male come der papst.
eccome :D sia Berlusconi che Prodi hanno "duettato" con Fiorello (non so se si siano anche "incrociati" sempre lì in trasmissione prima delle elezioni, non ricordo con esattezza), idem napolitano il giorno dopo la sua elezione, così come Ciampi il giorno dopo la fine del suo incarico...

Ziosilvio
16-11-2006, 14:20
E anche Fiorello dice la sua.

Dal Corriere della Sera (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2006/11_Novembre/16/fiorello.shtml):

--------

La satira su Benedetto XVI e sul suo segretario personale
«Non andrò all'inferno per le mie imitazioni»
Il comico Fiorello risponde a padre Georg: «Questa è una polemica che non sta né in cielo né in terra»

ROMA - «Non credo che andrò all'inferno per aver fatto questo tipo di satira». Fiorello risponde così alle critiche sollevate da padre Georg Genswein, segretario personale del Papa, a proposito di alcune imitazioni dello showman. «È una polemica che non sta né in cielo né in terra», ha aggiunto, durante uno dei seminari interdisciplinari dell'Università Cattolica di Roma.

POLEMICA - Nei giorni scorsi il quotidiano 'Avvenire' aveva stigmatizzato «il tentativo continuo di ridicolizzare figure cattoliche». Nel mirino anche Fiorello per la sua imitazione di padre Georg durante il programma radiofonico «Viva Radio2» (ascolta). Successivamente è intervenuto sulla vicenda lo stesso segretario personale di Benedetto XVI: «Basta con la satira sul Papa e su di me», ha dichiarato padre George, riferendosi ai programmi di Fiorello e a quello di Maurizio Crozza su La7. «Queste cose non hanno livello intellettuale e offendono uomini di Chiesa - ha detto. - Non sono accettabili». Ora, la risposta di Fiorello: «Non andrò all'inferno per queste cose».

L'OCCASIONE - Il comico ha parlato durante un seminario organizzato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, dal titolo «La pazienza del paziente». L'arrivo di Fiorello è salutato da un boato, e lui si lancia in un racconto tragicomico della sua vita «ospedaliera», a partire dalla nascita, quando «gli infermieri credevano che avrebbero perso sia la madre che il figlio, e non a caso mi chiamarono Rosario come mia mamma». E poi i suoi ricoveri al Gemelli (per calcoli alla cistifellea, proprio nello stesso periodo dell'ultima degenza di papa Wojtyla) e l'ultimo, a Cortina l'estate scorsa, dove gli è stata asportata proprio la cistifellea. E ancora, dialoghi surreali con i medici in sala («Lei è radiologa? Allora siamo colleghi, anche io faccio la radio») e addirittura con il medico della nazionale, Paolo Zeppilli, con cui si lancia in uno spericolato duetto sulla pericolosità dei falli da dietro.

16 novembre 2006

--------

verloc
16-11-2006, 15:48
e poi, eccheccavolo, stai a vedere è colpa nostra se Ratzinger parla come il professor Kranz dei film di Fracchia!!!!!!! :D

oh,finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di dirlo...Il comico Paolo Rossi l'aveva detto al momento dell'elezione(...abbiamo il lavoro assicurato per un pò di anni).
Se eleggi Papa uno che parla così,vuol dire che te le vai a cercare ;).
La domenica a Tavola quando scatta il servizio di rito al tg1,io e mio fratello ci guardiamo e scatta lo sghignazzo irrefrenabile (eppure lui è cattolico!). :D

...e puntualmente mia madre si incazza! :mad: :D

setterernga
16-11-2006, 16:14
Parodie su radio e tv che ieri l’Avvenire con un doppio editoriale (Giuseppe Dalla Torre e Umberto Folena) ha definito «satira fallimentare non priva di vigliaccheria». Scagliandosi contro «chi fa strame del Papa nel tentativo continuo di ridicolizzare figure care al mondo cattolico». C’è molta più indulgenza, sul quotidiano della Cei, verso Fiorello «che si sa è bravissimo ma anche lui ha i suoi passaggi a vuoto». Quasi una scomunica invece il giudizio sul protagonista dell’omonimo show (Crozza, Italia) che «allegramente svillaneggia» il Pontefice in una «parodia dopolavoristica», senza rispetto «per le centinaia di milioni di cattolici che seguendovi danno da vivere a voi clown». Le gag papali in effetti furoreggiano ovunque.

A Che tempo che fa su Raitre Luciana Littizzetto spesso e volentieri ironizza su Ratzinger e più spesso e più volentieri ancora sul cardinale Camillo Ruini ribattezzato Eminence. E forse all’Avvenire (ma non al pubblico) è sfuggita l’imitazione radiofonica di Fabio Fazio che per Black Out (sabato e domenica dalle 8.45 su Radio2) rifà un Ratzinger che si allena a sparare ai piccioni «che fencono qui a tare fastitio a cente che lafora» o si affaccia per lanciare «karamelle kalte» (ustionanti) sui bambini in piazza San Pietro. Crozza e i suoi autori non vogliono commentare.



Ma che non rompessero la minkia! Scassano già a 360°. Che ci lascino almeno esercitare il diritto di satira!

bluelake
16-11-2006, 18:21
oh,finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di dirlo...Il comico Paolo Rossi l'aveva detto al momento dell'elezione(...abbiamo il lavoro assicurato per un pò di anni).
Se eleggi Papa uno che parla così,vuol dire che te le vai a cercare ;).
La domenica a Tavola quando scatta il servizio di rito al tg1,io e mio fratello ci guardiamo e scatta lo sghignazzo irrefrenabile (eppure lui è cattolico!). :D

...e puntualmente mia madre si incazza! :mad: :D
guarda, so che può sembrare il classico raccontino inventato, ma è tutto vero. Io ho due amici con cui sono cresciuto insieme che sono diventati sacerdoti (ovviamente sanno che sono gay, hanno conosciuto un ragazzo con cui stavo insieme, e così via); la domenica della prima messa del Papa loro ovviamente dovevano celebrare in parrocchia, quindi mi hanno chiesto di registrargli la messa; il pomeriggio poi ci siamo trovati e l'abbiamo guardata insieme... durante l'omelia, siamo stati tutto il tempo a ridere come dannati, e i giorni successivi quando ci vedevamo era tutto un dire "oCCi in KFesto Ciorno, con KFesto Zole che ci aPPronza... Frakkia, scendi Tal Palcone Tella piazza!" :rotfl:

verloc
16-11-2006, 18:34
guarda, so che può sembrare il classico raccontino inventato, ma è tutto vero. Io ho due amici con cui sono cresciuto insieme che sono diventati sacerdoti (ovviamente sanno che sono gay, hanno conosciuto un ragazzo con cui stavo insieme, e così via); la domenica della prima messa del Papa loro ovviamente dovevano celebrare in parrocchia, quindi mi hanno chiesto di registrargli la messa; il pomeriggio poi ci siamo trovati e l'abbiamo guardata insieme... durante l'omelia, siamo stati tutto il tempo a ridere come dannati, e i giorni successivi quando ci vedevamo era tutto un dire "oCCi in KFesto Ciorno, con KFesto Zole che ci aPPronza... Frakkia, scendi Tal Palcone Tella piazza!" :rotfl:

come si fa,come si fa... a non
:rotfl:

EDIT: dai non ve la prendete :)

zerothehero
16-11-2006, 21:04
Innanzitutto la gioventù hitleriana era una cosa ben diversa dai figli della lupa, la gioventù hitleriana era l'anticamera delle SS e inoltre negli ultimi anni della guerra fu impiegata direttamente come corpo combattente.

Quindi tu affermi che in un regime totalitario è possibile, liberamente e volontariamente, fare i liberali e pensare di testa propria...milioni di persone, in quanto cittadini tedeschi, hanno collaborato con il proprio stato, cioè con il partito, che in un regime totalitario (per via del partito rivoluzionario di massa ,Aron) sono la stessa cosa. Ma allora perchè non abbiamo impiccato e fucilato il 90% dei tedeschi (e anche degli italiani) che appoggiarono fascismo e nazismo?
Quindi è un papa nazista, perchè è questo che tu stai affermando, slegando la sua partecipazione al corpo dal contesto storico. Bel modo di fare analisi storiche.. :fagiano:

Per l'altra affermazione credo ci debba essere un thread, il papap ha affermato che chi non crede in dio non ha dignità di essere umano.

Può essere che hai ragione, ma io vorrei leggere una sua affermazione letterale in cui si afferma che chi è ateo non è un essere umano, non la tua interpretazione di quanto ha affermato un religioso, visto che mi pare un pò velata di pregiudizio. :fagiano:

zerothehero
16-11-2006, 21:10
nel Lexicon: http://www.digayproject.org/notizie/notizia.asp?news=1255&categoria=RELIGIONI ovvero "L'omosessualità - si legge nel volume pubblicato dalle Edizioni Dehoniane - non è soggetto di diritti poiché non ha valore sociale", testo curato dal Pontificio consiglio per la famiglia e approvato dal cardinale Joseph Ratzinger.

E quindi?
Non si dice che chi è gay non è un essere umano, si dice che l'omosessualità non deve avere un riconoscimento nè giuridico nè sociale da parte dello stato, che, secondo la visione cattolica, deve privilegiare il diritto naturale della famiglia eterosessuale, non tanto distante da quello che pensa Hegel della famiglia, nucleo primario di socializzazione.
Il che non mi trova molto d'accordo, ma non è cmq quello che ha affermato un utente qui sul forum.

dantes76
16-11-2006, 21:13
E quindi?
Non si dice che chi è gay non è un essere umano, si dice che l'omosessualità non deve avere un riconoscimento nè giuridico nè sociale da parte dello stato, che, secondo la visione cattolica, deve privilegiare il diritto naturale della famiglia eterosessuale, non tanto distante da quello che pensa Hegel della famiglia, nucleo primario di socializzazione.
Il che non mi trova molto d'accordo, ma non è cmq quello che ha affermato un utente qui sul forum.

quale stato?

zerothehero
16-11-2006, 21:17
quale stato?

Quello italiano..io cmq non sto riportando il mio pensiero, dico solo che non mi risulta (a meno di evidenze nel merito diverse) che il papa abbia mai detto che i gay o gli atei non siano degni di appartenere al genere umano.

dantes76
16-11-2006, 21:19
Quello italiano..io cmq non sto riportando il mio pensiero, dico solo che non mi risulta (a meno di evidenze nel merito diverse) che il papa abbia mai detto che i gay o gli atei non siano degni di appartenere al genere umano.

finche non si pentono, e ammettono di aver sbagliato....prendendo coscienza del propio errore....

dantes76
16-11-2006, 21:33
CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

Lettera sulla cura pastorale delle persone omosessuali

– Homosexualitatis problema (Epistula de pastorali personarum homosexualium cura),



1° ottobre 1986
AAS 79 (1987) 543-554; DeS 11 (1995)
OR 31.10.1986, 5 [Ital.];CivCat 137 (1986) 4, 367-376; EV 10, 666-693; LE 5206; Dokumenty, II, 18



1. Il problema dell'omosessualità e del giudizio etico sugli atti omosessuali è divenuto sempre più oggetto di pubblico dibattito, anche in ambienti cattolici. In questa discussione vengono spesso proposte argomentazioni ed espresse posizioni non conformi con l'insegnamento della Chiesa Cattolica, destando una giusta preoccupazione in tutti coloro che sono impegnati nel ministero pastorale. Di conseguenza questa Congregazione ha ritenuto il problema così grave e diffuso da giustificare la presente Lettera sulla cura pastorale delle persone omosessuali, indirizzata a tutti i Vescovi della Chiesa Cattolica.

2. Naturalmente in questa sede non può essere affrontata una trattazione esaustiva di tale complesso problema; si concentrerà piuttosto l'attenzione sul contesto specifico della prospettiva morale cattolica. Essa trova conforto anche in sicuri risultati delle scienze umane, le quali pure hanno un oggetto e un metodo loro proprio, che godono di legittima autonomia. La posizione della morale cattolica è fondata sulla ragione umana illuminata dalla fede e guidata consapevolmente dall'intento di fare la volontà di Dio, nostro Padre. In tal modo la Chiesa è in grado non solo di poter imparare dalle scoperte scientifiche, ma anche di trascenderne l'orizzonte; essa è certa che la sua visione più completa rispetta la complessa realtà della persona umana che, nelle sue dimensioni spirituale e corporea, è stata creata da Dio e, per sua grazia, chiamata a essere erede della vita eterna. Solo all'interno di questo contesto, si può dunque comprendere con chiarezza in che senso il fenomeno dell'omosessualità, con le sue molteplici dimensioni e con i suoi effetti sulla società e sulla vita ecclesiale, sia un problema che riguarda propriamente la preoccupazione pastorale della Chiesa. Pertanto dai suoi ministri si richiede studio attento, impegno concreto e riflessione onesta, teologicamente equilibrata.

3. Già nella Dichiarazione su alcune questioni di etica sessuale, del 29 dicembre 1975, la Congregazione per la Dottrina della Fede aveva esplicitamente trattato questo problema. In quella Dichiarazione si sottolineava il dovere di cercare di comprendere la condizione omosessuale, e si osservava come la colpevolezza degli atti omosessuali dovesse essere giudicata con prudenza. Nello stesso tempo la Congregazione teneva conto della distinzione comunemente operata fra condizione e tendenza omosessuale e atti omosessuali. Questi ultimi venivano descritti come atti che vengono privati della loro finalità essenziale e indispensabile, come "intrinsecamente disordinati" e tali che non possono essere approvati in nessun caso (cf n. 8, par. 4). Tuttavia nella discussione che seguì la pubblicazione della Dichiarazione, furono proposte delle interpretazioni eccessivamente benevole della condizione omosessuale stessa, tanto che qualcuno si spinse fino a definirla indifferente o addirittura buona. Occorre invece precisare che la particolare inclinazione della persona omosessuale, benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza, più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale. Per questo motivo l'inclinazione stessa dev'essere considerata come oggettivamente disordinata. Pertanto coloro che si trovano in questa condizione dovrebbero essere oggetto di una particolare sollecitudine pastorale perché non siano portati a credere che l'attuazione di tale tendenza nelle relazioni omosessuali sia un'opzione moralmente accettabile.

4. Una delle dimensioni essenziali di un'autentica cura pastorale è l'identificazione delle cause che hanno portato confusione nei confronti dell'insegnamento della Chiesa. Tra esse va segnalata una nuova esegesi della Sacra Scrittura, secondo cui la Bibbia o non avrebbe niente da dire sul problema dell'omosessualità, o addirittura ne darebbe in qualche modo una tacita approvazione, oppure infine offrirebbe prescrizioni morali così culturalmente e storicamente condizionate che non potrebbero più essere applicate alla vita contemporanea. Tali opinioni, gravemente erronee e fuorvianti, richiedono dunque speciale vigilanza.

5. È vero che la letteratura biblica è debitrice verso le varie epoche, nelle quali fu scritta, di gran parte dei suoi modelli di pensiero e di espressione (cf Dei Verbum, n. 12). Certamente, la Chiesa di oggi proclama il Vangelo a un mondo che è assai diverso da quello antico. D'altra parte il mondo nel quale il Nuovo Testamento fu scritto era già notevolmente mutato, per esempio, rispetto alla situazione nella quale furono scritte o redatte le Sacre Scritture del popolo ebraico. Dev'essere tuttavia rilevato che, pur nel contesto di tale notevole diversità, esiste un'evidente coerenza all'interno delle Scritture stesse sul comportamento omosessuale. Perciò la dottrina della Chiesa su questo punto non è basata solo su frasi isolate, da cui si possono trarre discutibili argomentazioni teologiche, ma piuttosto sul solido fondamento di una costante testimonianza biblica. L'odierna comunità di fede, in ininterrotta continuità con le comunità giudaiche e cristiane all'interno delle quali le antiche Scritture furono redatte, continua a essere nutrita da quelle stesse Scritture e dallo Spirito di verità di cui esse sono Parola. È egualmente essenziale riconoscere che i testi sacri non sono realmente compresi quando vengono interpretati in un modo che contraddice la Tradizione vivente della Chiesa. Per essere corretta, l'interpretazione della Scrittura dev'essere in effettivo accordo con questa Tradizione. Il Concilio Vaticano II così si esprime al riguardo: "È chiaro dunque che la Sacra Tradizione, la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa, per sapientissima disposizione di Dio, sono tra loro talmente connessi e congiunti da non poter indipendentemente sussistere, e tutti insieme, secondo il proprio modo, sotto l'azione di un solo Spirito Santo, contribuiscono efficacemente alla salvezza delle anime" (Dei Verbum, n. 10). Alla luce di queste affermazioni viene ora brevemente delineato l'insegnamento della Bibbia in materia.

6. La teologia della creazione, presente nel libro della Genesi, fornisce il punto di vista fondamentale per la comprensione adeguata dei problemi posti dall'omosessualità. Dio, nella sua infinita sapienza e nel suo amore onnipotente, chiama all'esistenza tutta la realtà, quale riflesso della sua bontà. Egli crea a sua immagine e somiglianza l'uomo, come maschio e femmina. Gli esseri umani perciò sono creature di Dio, chiamate a rispecchiare, nella complementarità dei sessi, l'interiore unità del Creatore. Essi realizzano questo compito in modo singolare, quando cooperano con lui nella trasmissione della vita, mediante la reciproca donazione sponsale. Il cap. 3 della Genesi mostra come questa verità sulla persona umana quale immagine di Dio sia stata oscurata dal peccato originale. Ne segue inevitabilmente una perdita della consapevolezza del carattere di alleanza, proprio dell'unione che le persone umane avevano con Dio e fra di loro. Benché il corpo umano conservi ancora il suo "significato sponsale", ora questo è oscurato dal peccato. Così il deterioramento dovuto al peccato continua a svilupparsi nella storia degli uomini di Sodoma (cf Gen 19, 1-11). Non vi può essere dubbio sul giudizio morale ivi espresso contro le relazioni omosessuali. In Levitico 18, 22 e 20, 13, quando vengono indicate le condizioni necessarie per appartenere al popolo eletto, l'autore esclude dal popolo di Dio coloro che hanno un comportamento omosessuale. Sullo sfondo di questa legislazione teocratica, san Paolo sviluppa una prospettiva escatologica, all'interno della quale egli ripropone la stessa dottrina, elencando tra coloro che non entreranno nel regno di Dio anche chi agisce da omosessuale (cf 1 Cor 6, 9). In un altro passaggio del suo epistolario egli, fondandosi sulle tradizioni morali dei suoi antenati, ma collocandosi nel nuovo contesto del confronto tra il cristianesimo e la società pagana dei suoi tempi, presenta il comportamento omosessuale come un esempio della cecità nella quale è caduta l'umanità. Sostituendosi all'armonia originaria fra il Creatore e le creature, la grave deviazione dell'idolatria ha condotto a ogni sorta di eccessi nel campo morale. San Paolo trova l'esempio più chiaro di questa disarmonia proprio nelle relazioni omosessuali (cf Rom 1, 18-32). Infine, in perfetta continuità con l'insegnamento biblico, nell'elenco di coloro che agiscono contrariamente alla sana dottrina, vengono esplicitamente menzionati come peccatori coloro che compiono atti omosessuali (cf 1 Tim 1, 10).

7. La Chiesa, obbediente al Signore che l'ha fondata e le ha fatto dono della vita sacramentale, celebra nel sacramento del matrimonio il disegno divino dell'unione amorosa e donatrice di vita dell'uomo e della donna. È solo nella relazione coniugale che l'uso della facoltà sessuale può essere moralmente retto. Pertanto una persona che si comporta in modo omosessuale agisce immoralmente. Scegliere un'attività sessuale con una persona dello stesso sesso equivale ad annullare il ricco simbolismo e il significato, per non parlare dei fini, del disegno del Creatore a riguardo della realtà sessuale. L'attività omosessuale non esprime un'unione complementare, capace di trasmettere la vita, e pertanto contraddice la vocazione a un'esistenza vissuta in quella forma di autodonazione che, secondo il Vangelo, è l'essenza stessa della vita cristiana. Ciò non significa che le persone omosessuali non siano spesso generose e non facciano dono di se stesse, ma quando si impegnano in un'attività omosessuale esse rafforzano al loro interno una inclinazione sessuale disordinata, per se stessa caratterizzata dall'autocompiacimento. Come accade per ogni altro disordine morale, l'attività omosessuale impedisce la propria realizzazione e felicità perché è contraria alla sapienza creatrice di Dio. Quando respinge le dottrine erronee riguardanti l'omosessualità, la Chiesa non limita ma piuttosto difende la libertà e la dignità della persona, intese in modo realistico e autentico.

8. L'insegnamento della Chiesa di oggi è quindi in continuità organica con la visione della S. Scrittura e con la costante Tradizione. Anche se il mondo di oggi è da molti punti di vista veramente cambiato, la comunità cristiana è consapevole del legame profondo e duraturo che la unisce alle generazioni che l'hanno preceduta "nel segno della fede". Tuttavia oggi un numero sempre più vasto di persone, anche all'interno della Chiesa, esercitano una fortissima pressione per portarla ad accettare la condizione omosessuale, come se non fosse disordinata, e a legittimare gli atti omosessuali. Quelli che, all'interno della comunità di fede, spingono in questa direzione, hanno sovente stretti legami con coloro che agiscono al di fuori di essa. Ora questi gruppi esterni sono mossi da una visione opposta alla verità sulla persona umana, che ci è stata pienamente rivelata nel mistero di Cristo. Essi manifestano, anche se non in modo del tutto cosciente, un'ideologia materialistica, che nega la natura trascendente della persona umana, così come la vocazione soprannaturale di ogni individuo. I ministri della Chiesa devono far in modo che le persone omosessuali affidate alle loro cure non siano fuorviate da queste opinioni, così profondamente opposte all'insegnamento della Chiesa. Tuttavia il rischio è grande e ci sono molti che cercano di creare confusione nei riguardi della posizione della Chiesa e di sfruttare questa confusione per i loro scopi.

9. Anche all'interno della Chiesa si è formata una tendenza, costituita da gruppi di pressione con diversi nomi e diversa ampiezza, che tenta di accreditarsi quale rappresentante di tutte le persone omosessuali che sono cattoliche. Di fatto i suoi seguaci sono per lo più persone che o ignorano l'insegnamento della Chiesa o cercano in qualche modo di sovvertirlo. Si tenta di raccogliere sotto l'egida del cattolicesimo persone omosessuali che non hanno alcuna intenzione di abbandonare il loro comportamento omosessuale. Una delle tattiche usate è quella di affermare, con toni di protesta, che qualsiasi critica o riserva nei confronti delle persone omosessuali, delle loro attività e del loro stile di vita, è semplicemente una forma di ingiusta discriminazione. È pertanto in atto in alcune nazioni un vero e proprio tentativo di manipolare la Chiesa conquistandosi il sostegno, spesso in buona fede, dei suoi pastori, nello sforzo volto a cambiare le norme della legislazione civile. Il fine di tale azione è conformare questa legislazione alla concezione propria di questi gruppi di pressione, secondo cui l'omosessualità è almeno una realtà perfettamente innocua, se non totalmente buona. Benché la pratica dell'omosessualità stia minacciando seriamente la vita e il benessere di un gran numero di persone, i fautori di questa tendenza non desistono dalla loro azione e rifiutano di prendere in considerazione le proporzioni del rischio, che vi è implicato. La Chiesa non può non preoccuparsi di tutto questo e pertanto mantiene ferma la sua chiara posizione al riguardo, che non può essere modificata sotto la pressione della legislazione civile o della moda del momento. Essa si preoccupa sinceramente anche dei molti che non si sentono rappresentati dai movimenti proomosessuali, e di quelli che potrebbero essere tentati di credere alla loro ingannevole propaganda. Essa è consapevole che l'opinione, secondo la quale l'attività omosessuale sarebbe equivalente, o almeno altrettanto accettabile, quanto l'espressione sessuale dell'amore coniugale, ha un'incidenza diretta sulla concezione che la società ha della natura e dei diritti della famiglia, e li mette seriamente in pericolo.

10. Va deplorato con fermezza che le persone omosessuali siano state e siano ancora oggetto di espressioni malevole e di azioni violente. Simili comportamenti meritano la condanna dei pastori della Chiesa, ovunque si verifichino. Essi rivelano una mancanza di rispetto per gli altri, lesiva dei principi elementari su cui si basa una sana convivenza civile. La dignità propria di ogni persona dev'essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni. Tuttavia, la doverosa reazione alle ingiustizie commesse contro le persone omosessuali non può portare in nessun modo all'affermazione che la condizione omosessuale non sia disordinata. Quando tale affermazione viene accolta e di conseguenza l'attività omosessuale è accettata come buona, oppure quando viene introdotta una legislazione civile per proteggere un comportamento al quale nessuno può rivendicare un qualsiasi diritto, né la Chiesa né la società nel suo complesso dovrebbero poi sorprendersi se anche altre opinioni e pratiche distorte guadagnano terreno e se i comportamenti irrazionali e violenti aumentano.

11. Alcuni sostengono che la tendenza omosessuale, in certi casi, non è il risultato di una scelta deliberata e che la persona omosessuale non ha alternative, ma è costretta a comportarsi in modo omosessuale. Di conseguenza si afferma che essa agirebbe in questi casi senza colpa, non essendo veramente libera. A questo proposito è necessario rifarsi alla saggia tradizione morale della Chiesa, la quale mette in guardia dalle generalizzazioni nel giudizio dei casi singoli. Di fatto in un caso determinato possono essere esistite nel passato e possono tuttora sussistere circostanze tali da ridurre o addirittura da togliere la colpevolezza del singolo; altre circostanze al contrario possono accrescerla. Dev'essere comunque evitata la presunzione infondata e umiliante che il comportamento omosessuale delle persone omosessuali sia sempre e totalmente soggetto a coazione e pertanto senza colpa. In realtà anche nelle persone con tendenza omosessuale dev'essere riconosciuta quella libertà fondamentale che caratterizza la persona umana e le conferisce la sua particolare dignità. Come in ogni conversione dal male, grazie a questa libertà, lo sforzo umano, illuminato e sostenuto dalla grazia di Dio, potrà consentire ad esse di evitare l'attività omosessuale.

12. Che cosa deve fare dunque una persona omosessuale, che cerca di seguire il Signore? Sostanzialmente, queste persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, unendo ogni sofferenza e difficoltà che possano sperimentare a motivo della loro condizione, al sacrificio della croce del Signore. Per il credente, la croce è un sacrificio fruttuoso, poiché da quella morte provengono la vita e la redenzione. Anche se ogni invito a portare la croce o a intendere in tal modo la sofferenza del cristiano sarà prevedibilmente deriso da qualcuno, si dovrebbe ricordare che questa è la via della salvezza per tutti coloro che sono seguaci di Cristo. In realtà questo non è altro che l'insegnamento rivolto dall'apostolo Paolo ai Galati, quando egli dice che lo Spirito produce nella vita del fedele: "amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza e dominio di sé" e più oltre: "Non potete appartenere a Cristo senza crocifiggere la carne con le sue passioni e i suoi desideri" (Gal 5, 22.24). Tuttavia facilmente questo invito viene male interpretato, se è considerato solo come un inutile sforzo di autorinnegamento. La croce è sì un rinnegamento di sé, ma nell'abbandono alla volontà di quel Dio che dalla morte trae fuori la vita e abilita coloro, che pongono in lui la loro fiducia, a praticare la virtù invece del vizio. Si celebra veramente il mistero pasquale solo se si lascia che esso permei il tessuto della vita quotidiana. Rifiutare il sacrificio della propria volontà nell'obbedienza alla volontà del Signore è di fatto porre ostacolo alla salvezza. Proprio come la croce è il centro della manifestazione dell'amore redentivo di Dio per noi in Gesù, così la conformità dell'autorinnegamento di uomini e donne omosessuali con il sacrificio del Signore costituirà per loro una fonte di autodonazione che li salverà da una forma di vita che minaccia continuamente di distruggerli. Le persone omosessuali sono chiamate come gli altri cristiani a vivere la castità. Se si dedicano con assiduità a comprendere la natura della chiamata personale di Dio nei loro confronti, esse saranno in grado di celebrare più fedelmente il sacramento della Penitenza, e di ricevere la grazia del Signore, in esso così generosamente offerta, per potersi convertire più pienamente alla sua sequela.

13. È evidente, d'altra parte, che una chiara ed efficace trasmissione della dottrina della Chiesa a tutti i fedeli e alla società nel suo complesso dipende in larga misura dal corretto insegnamento e dalla fedeltà di chi esercita il ministero pastorale. I Vescovi hanno la responsabilità particolarmente grave di preoccuparsi che i loro collaboratori nel ministero, e soprattutto i sacerdoti, siano rettamente informati e personalmente ben disposti a comunicare a ognuno la dottrina della Chiesa nella sua integrità. La particolare sollecitudine e la buona volontà dimostrata da molti sacerdoti e religiosi nella cura pastorale per le persone omosessuali è ammirevole, e questa Congregazione spera che essa non diminuirà. Tali ministri zelanti devono nutrire la certezza che stanno seguendo fedelmente la volontà del Signore, allorché incoraggiano la persona omosessuale a condurre una vita casta, e ricordano la dignità incomparabile che Dio ha donato anche ad essa.

14. Considerando quanto sopra, questa Congregazione desidera chiedere ai Vescovi di essere particolarmente vigilanti nei confronti di quei programmi che di fatto tentano di esercitare una pressione sulla Chiesa perché essa cambi la sua dottrina, anche se a parole talvolta si nega che sia così. Un attento studio delle dichiarazioni pubbliche in essi contenute e delle attività che promuovono rivela una calcolata ambiguità, attraverso cui cercano di fuorviare i pastori e i fedeli. Per esempio, essi presentano talvolta l'insegnamento del Magistero, ma solo come una fonte facoltativa in ordine alla formazione della coscienza. La sua autorità peculiare non è riconosciuta. Alcuni gruppi usano perfino qualificare come "cattoliche" le loro organizzazioni o le persone a cui intendono rivolgersi, ma in realtà essi non difendono e non promuovono l'insegnamento del Magistero, anzi talvolta lo attaccano apertamente. Per quanto i loro membri rivendichino di voler conformare la loro vita all'insegnamento di Gesù, di fatto essi abbandonano l'insegnamento della sua Chiesa. Questo comportamento contraddittorio non può avere in nessun modo l'appoggio dei Vescovi.

15. Questa Congregazione incoraggia pertanto i Vescovi a promuovere, nella loro diocesi, una pastorale verso le persone omosessuali in pieno accordo con l'insegnamento della Chiesa. Nessun programma pastorale autentico potrà includere organizzazioni, nelle quali persone omosessuali si associno tra loro, senza che sia chiaramente stabilito che l'attività omosessuale è immorale. Un atteggiamento veramente pastorale comprenderà la necessità di evitare alle persone omosessuali le occasioni prossime di peccato. Vanno incoraggiati quei programmi in cui questi pericoli sono evitati. Ma occorre chiarire bene che ogni allontanamento dall'insegnamento della Chiesa, o il silenzio su di esso, nella preoccupazione di offrire una cura pastorale, non è forma né di autentica attenzione né di valida pastorale. Solo ciò che è vero può ultimamente essere anche pastorale. Quando non si tiene presente la posizione della Chiesa si impedisce che uomini e donne omosessuali ricevano quella cura, di cui hanno bisogno e diritto. Un programma pastorale autentico aiuterà le persone omosessuali a tutti i livelli della loro vita spirituale, mediante i sacramenti e in particolare la frequente e sincera confessione sacramentale, mediante la preghiera, la testimonianza, il consiglio e l'aiuto individuale. In tal modo, l'intera comunità cristiana può giungere a riconoscere la sua vocazione ad assistere questi suoi fratelli e queste sue sorelle, evitando loro sia la delusione sia l'isolamento.

16. Da questo approccio diversificato possono derivare molti vantaggi, non ultimo la constatazione che una persona omosessuale, come del resto ogni essere umano, ha una profonda esigenza di essere aiutato contemporaneamente a vari livelli. La persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, non può essere definita in modo adeguato con un riduttivo riferimento solo al suo orientamento sessuale. Qualsiasi persona che vive sulla faccia della terra ha problemi e difficoltà personali, ma anche opportunità di crescita, risorse, talenti e doni propri. La Chiesa offre quel contesto del quale oggi si sente una estrema esigenza per la cura della persona umana, proprio quando rifiuta di considerare la persona puramente come un "eterosessuale" o un "omosessuale" e sottolinea che ognuno ha la stessa identità fondamentale: essere creatura e, per grazia, figlio di Dio, erede della vita eterna.

17. Offrendo all'attenzione dei Vescovi tali chiarificazioni e orientamenti pastorali, questa Congregazione desidera aiutare i loro sforzi volti ad assicurare che l'insegnamento del Signore e della sua Chiesa su questo importante tema sia trasmesso a tutti i fedeli in modo integro. Alla luce di quanto ora esposto, gli Ordinari del luogo sono invitati a valutare, nell'ambito della loro competenza, la necessità di particolari interventi. Inoltre, se ritenuto utile, si potrà ricorrere ad una ulteriore azione coordinata a livello delle conferenze episcopali nazionali. In particolare i Vescovi si premureranno di sostenere con i mezzi a loro disposizione lo sviluppo di forme specializzate di cura pastorale per persone omosessuali. Ciò potrebbe includere la collaborazione delle scienze psicologiche, sociologiche e mediche, sempre mantenendosi in piena fedeltà alla dottrina della Chiesa. Soprattutto i Vescovi non mancheranno di sollecitare la collaborazione di tutti i teologi cattolici, i quali, insegnando ciò che la Chiesa insegna e approfondendo con le loro riflessioni il significato autentico della sessualità umana e del matrimonio cristiano nel piano divino, nonché delle virtù che esso comporta, potranno così offrire un valido aiuto in questo campo specifico dell'attività pastorale. Particolare attenzione dovranno quindi avere i Vescovi nella scelta dei ministri incaricati di questo delicato compito, in modo che essi, per la loro fedeltà al Magistero e per il loro elevato grado di maturità spirituale e psicologica, possano essere di reale aiuto alle persone omosessuali, per il conseguimento del loro bene integrale. Tali ministri respingeranno le opinioni teologiche che sono contrarie all'insegnamento della Chiesa e che quindi non possono servire da direttive in campo pastorale. Inoltre sarà conveniente promuovere appropriati programmi di catechesi, fondati sulla verità riguardante la sessualità umana, nella sua relazione con la vita della famiglia, così come è insegnata dalla Chiesa. Tali programmi forniscono infatti un ottimo contesto, all'interno del quale può essere trattata anche la questione dell'omosessualità. Questa catechesi potrà aiutare anche quelle famiglie, in cui si trovano persone omosessuali, nell'affrontare un problema che le tocca così profondamente. Dovrà essere ritirato ogni appoggio a qualunque organizzazione che cerchi di sovvertire l'insegnamento della Chiesa, che sia ambigua nei suoi confronti, o che lo trascuri completamente. Un tale appoggio, o anche l'apparenza di esso può dare origine a gravi fraintendimenti. Speciale attenzione dovrebbe essere rivolta alla pratica della programmazione di celebrazioni religiose e all'uso di edifici appartenenti alla Chiesa da parte di questi gruppi, compresa la possibilità di disporre delle scuole e degli istituti cattolici di studi superiori. A qualcuno tale permesso di far uso di una proprietà della Chiesa può sembrare solo un gesto di giustizia e di carità, ma in realtà esso è in contraddizione con gli scopi stessi per i quali queste istituzioni sono state fondate, e può essere fonte di malintesi e di scandalo. Nel valutare eventuali progetti legislativi, si dovrà porre in primo piano l'impegno a difendere e promuovere la vita della famiglia.

18. Il Signore Gesù ha detto: "Voi conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv 8, 32). La Scrittura ci comanda di fare la verità nella carità (cf Ef 4, 15). Dio che è insieme verità e amore chiama la Chiesa a mettersi al servizio di ogni uomo, donna e bambino con la sollecitudine pastorale del nostro Signore misericordioso. In questo spirito la Congregazione per la Dottrina della Fede ha rivolto questa Lettera a voi, Vescovi della Chiesa, con la speranza che vi sia di aiuto nella cura pastorale di persone, le cui sofferenze possono solo essere aggravate da dottrine errate e alleviate invece dalla parola della verità.

Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nel corso dell'Udienza accordata al sottoscritto Prefetto, ha approvato la presente Lettera, decisa nella riunione ordinaria di questa Congregazione e ne ha ordinato la pubblicazione.

Roma, dalla Sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, 1° ottobre 1986.

+ JOSEPH Card. RATZINGER - Prefetto

+ ALBERTO BOVONE - Arc. tit. di Cesarea di Numidia - Segretario


a cura di Gianni Geraci
traduzione de:
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_en.html

zerothehero
16-11-2006, 21:33
finche non si pentono, e ammettono di aver sbagliato....prendendo coscienza del propio errore....

Bè attenzione però....un conto è essere "intrinsecamente disordinati" per coloro che sono gay "praticanti" (fa un pò ridere la cosa, ma tant'è) la qual cosa afferisce e riguarda solo i gay cattolici credenti (che esistono e si trovano di fatto in un conflitto interno tra la loro essenza e la loro credenza), un altro è affermare che i gay non sono degni di essere annoverati nel genere umano, che è tutt'altra cosa...il paradosso è che l'essere in una situazione di "disordine morale" implica necessariamente il fatto di non poter essere escludibili dal genere umano, perchè il peccato presuppone necessariamente un soggetto consapevole e un atto intenzionale e dotato di significato, prerogativa pressochè esclusiva degli esseri umani.
Cmq chi se ne frega...chi non è cattolico non è toccato dal vincolo e dalle parole di un pontefice.

dantes76
16-11-2006, 21:36
Bè attenzione però....un conto è essere "intrinsecamente disordinati" per coloro che sono gay "praticanti" (fa un pò ridere la cosa, ma tant'è) la qual cosa afferisce e riguarda solo i gay cattolici credenti (che esistono e si trovano di fatto in un conflitto interno tra la loro essenza e la loro credenza), un altro è affermare che i gay non sono degni di essere annoverati nel genere umano, che è tutt'altra cosa...il paradosso è che l'essere peccatori implica necessariamente il fatto di non poter essere escludibili dal genere umano, perchè il peccato presuppone necessariamente un soggetto consapevole e un atto intenzionale e dotato di significato, prerogativa pressochè esclusiva degli esseri umani.
Cmq chi se ne frega...chi non è cattolico non è toccato dal vincolo e dalle parole di un pontefice.

hai detto bene, ma solo quando si prende coscienza di aver peccato e sbagliato,e pentiti,ffinche non arriva quel momento...

zerothehero
16-11-2006, 21:42
hai detto bene, ma solo quando si prende coscienza di aver peccato e sbagliato,e pentiti,ffinche non arriva quel momento...

Io ho chiesto un'altra cosa, anche perchè di questioni teologiche non ho enorme interesse...ho letto un'affermazione mistificata (secondo il pontefice i gay non hanno la dignità di esseri umani), che fino a prova contraria è falsa, a meno che qualcuno non mostri un testo del papa in cui si dichiara questa cosa.

:fagiano:
Un peccatore fa sempre parte del genere umano..suvvia non ho fatto neanche il catechismo, non sono neanche battezzato..ma qualcosina la so sull'argomento..pura logica... :p

dantes76
16-11-2006, 22:04
Io ho chiesto un'altra cosa, anche perchè di questioni teologiche non ho enorme interesse...ho letto un'affermazione mistificata (secondo il pontefice i gay non hanno la dignità di esseri umani), che fino a prova contraria è falsa, a meno che qualcuno non mostri un testo del papa in cui si dichiara questa cosa.

:fagiano:
Un peccatore fa sempre parte del genere umano..suvvia non ho fatto neanche il catechismo, non sono neanche battezzato..ma qualcosina la so sull'argomento..pura logica... :p

quando diventa cosciente di esserlo e si pente

[The Black]
16-11-2006, 23:10
Le parodie Satira su Ratzinger, insorge «Avvenire» Sotto accusa Crozza e Fiorello. Il direttore di Radio due: nelle imitazioni c'è affetto


ROMA — Di qua (La7, Maurizio Crozza) c’è un simil-Ratzinger «isterico e con le dita gonfie di anelloni, spalleggiato da due cardinal-chierichetti», di là (Viva Radio2, Fiorello) c’è un finto padre Georg (segretario di Ratzinger) modaiolo e palestrato che gioca a curling dentro San Pietro. O un Benedetto XVI che «fuma tre pacchetti di sigarette, come un turco, per prepararsi al prossimo viaggio in Turchia» (ancora Fiorello).

Parodie su radio e tv che ieri l’Avvenire con un doppio editoriale (Giuseppe Dalla Torre e Umberto Folena) ha definito «satira fallimentare non priva di vigliaccheria». Scagliandosi contro «chi fa strame del Papa nel tentativo continuo di ridicolizzare figure care al mondo cattolico». C’è molta più indulgenza, sul quotidiano della Cei, verso Fiorello «che si sa è bravissimo ma anche lui ha i suoi passaggi a vuoto». Quasi una scomunica invece il giudizio sul protagonista dell’omonimo show (Crozza, Italia) che «allegramente svillaneggia» il Pontefice in una «parodia dopolavoristica», senza rispetto «per le centinaia di milioni di cattolici che seguendovi danno da vivere a voi clown». Le gag papali in effetti furoreggiano ovunque.

A Che tempo che fa su Raitre Luciana Littizzetto spesso e volentieri ironizza su Ratzinger e più spesso e più volentieri ancora sul cardinale Camillo Ruini ribattezzato Eminence. E forse all’Avvenire (ma non al pubblico) è sfuggita l’imitazione radiofonica di Fabio Fazio che per Black Out (sabato e domenica dalle 8.45 su Radio2) rifà un Ratzinger che si allena a sparare ai piccioni «che fencono qui a tare fastitio a cente che lafora» o si affaccia per lanciare «karamelle kalte» (ustionanti) sui bambini in piazza San Pietro. Crozza e i suoi autori non vogliono commentare.

Difende Fiorello invece Sergio Valzania, direttore di Radio Rai: «Quando Fiore fa l’imitazione di qualcuno è assolutamente per affetto verso il personaggio. Mi stupisce che i cattolici, sofisticati esperti di comunicazione, non capiscano. La parodia di padre Georg è benevola, un sorriso non può mai essere negativo: da teologo la penserebbe così pure Benedetto XVI. E poi questi ragazzi, la Littizzetto che è una persona dolcissima, o Fazio, vengono tutti da scuole cattoliche, Fiorello l’altro giorno recitava l’atto di dolore, Marco Baldini ha uno zio prete». Ci saranno ripensamenti a Viva Radio2? «Mah, sentivamo che c’era qualcosa nell’aria, ho paura che Fiorello, sensibile com’è, possa provare amarezza per queste critiche».

E sul perché l’imitazione «santa» sia così di moda, Valzania spiega: «Il Santo Padre parla in modo un po’ buffo... e poi l’attuale governo mal si presta alla satira, Berlusconi era un conto ma Prodi e Rutelli non vengono bene». Diverso l’approccio di Enrico Vaime, glorioso autore di tv e teatro, che prepara con Fazio i testi di Black Out: «Il nostro Ratzinger è simpatico perché lui ci è simpatico, non credo si sia offeso, se la prendono sempre i camerieri, mai i padroni. Crozza invece, che è bravo, secondo me esagera, lo propone come una zia scatenata, dai modi equivoci. La Littizzetto invece è autorizzata a sfottere Ruini che si impiccia continuamente. Noi nella mancanza di rispetto siamo rispettosi. Si vede benissimo che tutti quei pellegrini vocianti sotto le finestre a Ratzinger gli rompono le scatole. Appena si è insediato subito ha detto: "E ora facciamo silenzio", l’avrei abbracciato. Ci diverte immaginare che, potendo, butterebbe sulla folla delle gran secchiate d’acqua. Benedetta però».
Giovanna Cavalli
12 novembre 2006



intoccabili sono
Disgustato.. per me Fiorello (l'altro,Crozza, manco lo conosco) è e resta un grande... insomma... io non ci vedo proprio nulla di offensivo nelle sue imitazioni... che poi non sono fatte con cattiveria! Sono fatte con affetto! Bah...

intanto in questi giorni Fiorello vive esperienze in stile posseduto dal demonio :asd:
Fiorello (voce demoniaca) <<UUUAAAAARRRRGGHHHH! SOLO PENTOLEEEEE!!! NUUUUUIENTE COPEEERCHI!!!! [...] VESTE PRUUAAAAAAAAAADAAAAAA!>>
Baldini <<Penso di aver capito chi possa essere!>>

:rotfl: :asd: