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View Full Version : Torna a casa l'uomo condannato per l'omicidio della figlia neonata


dantes76
11-11-2006, 14:47
Dario Marchionne è stato affidato in prova ai servizi sociali
con tre anni di anticipo in virtù dello "sconto" di pena dell'indulto
Torna a casa l'uomo condannato
per l'omicidio della figlia neonata

PESCARA - Negli anni Novanta fu condannato a 14 anni per l'omicidio volontario e l'occultamento del cadavere della sua bambina appena nata. Ora Dario Marchionne torna a casa, dalla moglie e dalle altre due figlie. Lo ha deciso il Tribunale di sorveglianza dell'Aquila accogliendo il ricorso per l'affidamento in prova ai servizi sociali proposto dal difensore di Marchionne, l'avvocato Vincenzo Di Nanna. L'affidamento è potuto avvenire con tre anni di anticipo rispetto a quanto previsto grazie allo "sconto" di pena dell'indulto.

La moglie di Marchionne, Gabriella Cerratti, condannata a 16 anni per gli stessi reati, è agli arresti domiciliari dal 2004 sulla base di quanto previsto dalla legge per il genitore di prole di età inferiore a dieci anni che ha espiato un terzo della pena.

Il fatto risale al giugno 1995. La bambina, nata mentre la coppia era fidanzata, fu abbandonata dal padre sotto un albero, subito dopo il parto, e qui morì. Il giorno dopo l'uomo tornò sul posto, avvolse il corpicino in una busta e lo seppellì nei pressi di un fiume. L'abbandono, come si scoprì durante il processo, era scaturito da quanto predetto da una "maga" su presunte malformazioni della neonata.

La vicenda venne denunciata ai carabinieri alcuni giorni dopo da una coppia di amici venuta a conoscenza del fatto grazie a una confidenza della madre della Cerratti. I due fidanzati furono arrestati e poi rimessi in libertà e in questo periodo si sposarono ed ebbero altre due figlie.

Passata in giudicato la condanna, alla madre fu concesso di rimanere con le figlie fino al febbraio 2001 quando lei tornò in carcere e loro furono affidate a un istituto di Pineto (Teramo). L'assenza di entrambi i genitori indusse il tribunale dei minori a dichiarare adottabili le bambine.

Contro il provvedimento, per non smembrare la famiglia, presentò ricorso il difensore Di Nanna che sostenne l'insussistenza dello stato di abbandono e, in attesa che la mamma maturasse il diritto agli arresti domiciliari, chiese e ottenne dal magistrato di sorveglianza gli arresti domiciliari del padre, Dario Marchionne. Dopo dieci mesi passati con le figlie quest'ultimo vi ha rinunciato, tornando in carcere, consentendo così alla moglie - che nel frattempo aveva scontato un terzo della pena - di scontare il resto ai domiciliari.

E' di questi giorni l'ultima decisione del magistrato di sorveglianza che consente alla famiglia, di fatto, di riunirsi.

(11 novembre 2006)

http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/pescara-omicida/pescara-omicida/pescara-omicida.html