Adric
10-11-2006, 15:22
Storace all'attacco di Gianfranco Fini: E' ora che tu ti dimetta
Giovedì, 09 novembre
"Caro Fini, è ora che ti dimetti". Sono mesi che Francesco Storace sta combattendo dentro An una battaglia per ottenere il congresso. E' arrivato perfino a fondare una corrente, battezzata a Fiuggi, e a sfidare il leader sui numeri, mettendo in dubbio i rapporti di forza dentro An. E oggi in un'intervista a 'Panorama' ha deciso di ricordare al presidente, statuto alla mano, che il momento congressuale deve cadere ogni tre anni. Immediata è arriva la risposta di Fini, dagli studi tv di 'Buon pomeriggio'. Il leader di An parla di errore "politico" e si dice convinto di avere con sé la maggioranza del partito. Con lui si schierano gli ex colonnelli, compreso Gianni Alemanno, spiegando all'unisono: non è il momento di convocare un congresso.
"Sono passati 4 anni dall'ultimo congresso e se non si farà neppure nel 2007 gli anni saranno 5", è la denuncia di Storace riportata dalle agenzie. E proprio Fini decide di replicare all'ex ministro della Salute: "Secondo me Storace sta sbagliando tutto in termini politici, ma siamo in un partito democratico ed è lecito il dissenso". Il leader di An prima ribadisce "l'amicizia" per Storace, poi però rivendica: "Sono stato eletto da un congresso, credo di avere ancora la mnaggioranza dei consensi nel partito". Storace, che aveva prima utilizzato l'arma dell'ironia, ipotizzando la fondazione di "comitati per le celebrazioni del ventennale di Fini alla guida della destra politica italiana", risponde a muso duro alle osservazioni del leader.
Non considera pienamente "legittimo", Storace, "presumere di avere la maggioranza in eterno". Ma "se il presidente di Alleanza nazionale ne è comunque convinto - aggiunge - non avrà difficoltà a convocare un congresso nazionale per vedere confermata la sua tesi". Il resto di Alleanza nazionale, dal canto suo, osserva le liti interne prendendo posizione. E prendendola in modo netto a favore di Fini. In Transatlantico c'è tutto lo stato maggiore del partito, compreso il capogruppo al Senato Altero Matteoli. Proprio lui ricorda orgoglioso che An ha trascorso "mesi a discutere del documento di Fini, votato poi dall'Assemblea nazionale dal 99,9% di Alleanza nazionale". Aggiunge, Matteoli, che "il 95% del partito appoggia Fini". Infine affronta di petto la questione Storace: "I congressi si fanno quando le classi dirigenti decidono di farlo.
Fini ha dichiarato che i partiti non sono una caserma, se il congresso lo chiede un numero consistente si farà. Ma non credo che in questo momento An abbia bisogno di un congresso". Anche perché l'appuntamento congressuale, conclude, "serve o a cambiare il segretario, o a cambiare la linea politica". Dunque, non è in agenda. Anche chi un tempo era a capo con Storace dell'anima sociale del partito, come Gianni Alemanno, non segue il senatore in questa battaglia. "Storace sta perseguendo una strategia di opposizione. L'esecutivo affronterà tutte le questioni statutarie, compreso la stagione congressuale. A me - è netto Alemanno - non sembra il momento di fare un congresso".
Che è poi la convinzione del capogruppo alla Camera, Ignazio La Russa. "Se si legge letteralmente lo statuto, non c'è niente di strano a chiedere il congresso, che prima o poi si farà. Se si aggiunge una polemica contro Fini - è il ragionamento di La Russa - allora diventa una posizione politica che non condivido. La priorità è far cadere Prodi - ribadisce - e sono sicuro che Francesco lavora per questo obiettivo". Il capogruppo alla Camera confessa infine di non voler gettare benzina sul fuoco. "Non mi sento di alimentare polemiche interne ad An, nè polemiche con Storace, a cui rinnovo la mia solidarietà per le ultime vicissitudini".
(canisciolti.info)
Giovedì, 09 novembre
"Caro Fini, è ora che ti dimetti". Sono mesi che Francesco Storace sta combattendo dentro An una battaglia per ottenere il congresso. E' arrivato perfino a fondare una corrente, battezzata a Fiuggi, e a sfidare il leader sui numeri, mettendo in dubbio i rapporti di forza dentro An. E oggi in un'intervista a 'Panorama' ha deciso di ricordare al presidente, statuto alla mano, che il momento congressuale deve cadere ogni tre anni. Immediata è arriva la risposta di Fini, dagli studi tv di 'Buon pomeriggio'. Il leader di An parla di errore "politico" e si dice convinto di avere con sé la maggioranza del partito. Con lui si schierano gli ex colonnelli, compreso Gianni Alemanno, spiegando all'unisono: non è il momento di convocare un congresso.
"Sono passati 4 anni dall'ultimo congresso e se non si farà neppure nel 2007 gli anni saranno 5", è la denuncia di Storace riportata dalle agenzie. E proprio Fini decide di replicare all'ex ministro della Salute: "Secondo me Storace sta sbagliando tutto in termini politici, ma siamo in un partito democratico ed è lecito il dissenso". Il leader di An prima ribadisce "l'amicizia" per Storace, poi però rivendica: "Sono stato eletto da un congresso, credo di avere ancora la mnaggioranza dei consensi nel partito". Storace, che aveva prima utilizzato l'arma dell'ironia, ipotizzando la fondazione di "comitati per le celebrazioni del ventennale di Fini alla guida della destra politica italiana", risponde a muso duro alle osservazioni del leader.
Non considera pienamente "legittimo", Storace, "presumere di avere la maggioranza in eterno". Ma "se il presidente di Alleanza nazionale ne è comunque convinto - aggiunge - non avrà difficoltà a convocare un congresso nazionale per vedere confermata la sua tesi". Il resto di Alleanza nazionale, dal canto suo, osserva le liti interne prendendo posizione. E prendendola in modo netto a favore di Fini. In Transatlantico c'è tutto lo stato maggiore del partito, compreso il capogruppo al Senato Altero Matteoli. Proprio lui ricorda orgoglioso che An ha trascorso "mesi a discutere del documento di Fini, votato poi dall'Assemblea nazionale dal 99,9% di Alleanza nazionale". Aggiunge, Matteoli, che "il 95% del partito appoggia Fini". Infine affronta di petto la questione Storace: "I congressi si fanno quando le classi dirigenti decidono di farlo.
Fini ha dichiarato che i partiti non sono una caserma, se il congresso lo chiede un numero consistente si farà. Ma non credo che in questo momento An abbia bisogno di un congresso". Anche perché l'appuntamento congressuale, conclude, "serve o a cambiare il segretario, o a cambiare la linea politica". Dunque, non è in agenda. Anche chi un tempo era a capo con Storace dell'anima sociale del partito, come Gianni Alemanno, non segue il senatore in questa battaglia. "Storace sta perseguendo una strategia di opposizione. L'esecutivo affronterà tutte le questioni statutarie, compreso la stagione congressuale. A me - è netto Alemanno - non sembra il momento di fare un congresso".
Che è poi la convinzione del capogruppo alla Camera, Ignazio La Russa. "Se si legge letteralmente lo statuto, non c'è niente di strano a chiedere il congresso, che prima o poi si farà. Se si aggiunge una polemica contro Fini - è il ragionamento di La Russa - allora diventa una posizione politica che non condivido. La priorità è far cadere Prodi - ribadisce - e sono sicuro che Francesco lavora per questo obiettivo". Il capogruppo alla Camera confessa infine di non voler gettare benzina sul fuoco. "Non mi sento di alimentare polemiche interne ad An, nè polemiche con Storace, a cui rinnovo la mia solidarietà per le ultime vicissitudini".
(canisciolti.info)