DonaldDuck
09-11-2006, 20:10
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/politica/scontro-finanziaria-6/protesta-prefetti/protesta-prefetti.html
Esposto del Sinpref alla Procura della Corte dei Conti e diverse interrogazioni
I funzionari da poco promossi costretti ad accettare sedi distanti e disagiate
Scatta la protesta dei viceprefetti
settanta trasferiti senza preavviso
ROMA - Promossi ma quasi subito trasferiti a sedi anche lontane e disagiate. Da qualche settimana, al ministero degli Interni (già in difficoltà per i tagli della Finanziaria) è scattata la protesta dei viceprefetti. Una settantina di alti funzionari, infatti, si sono trovati a fare i conti con una scelta immediata e devastante per le loro vite: trasferimento, con decorrenza pressoché immediata, anche a centinaia di chilometri di distanza con l'immaginabile serie di problemi personali e famigliari (tra loro ci sono anche diverse signore con prole) collegati alla decisione.
Da qui la protesta (prima per vie interne e sindacali) già sfociata in alcune cause di lavoro e che, ora, è approdata anche alla procura generale della Corte dei Conti attraverso un esposto firmato dal presidente del Sinpref (il sindacato della categoria), Claudio Palomba. Sulla questione sono già partite anche alcune interrogazioni parlamentari sia di opposizione che di maggioranza.
I viceprefetti in questione sono stati tutti promossi in due tornate con decorrenze diverse dal 2003 al 2005. Al momento della nomina, non erano stati informati della possibilità di futuro trasferimento. Né sarebbero state attivate le procedure normali delle mobilità ordinarie che prevedono due tornate annuali di posti che hanno necessità di copertura e che vengono messi a disposizione di chi è interessato. Di solito, dunque, cambia sede chi è disponibile a farlo. In questo caso, e qui sta l'anomalia, pochi giorni fa, decine di viceprefetti (volenti o nolenti) hanno ricevuto la lettera di trasferimento con la sede già assegnata e senza nessuna possibilità di scelta salvo rifiutarsi con evidente danno per la loro carriera. Una procedura dal sapore quasi punitivo.
Da qui la protesta. Molte persone si sono trovate in serie difficoltà: con bambini già iscritti a scuola, parenti e malati in casa che non possono essere ovviamente trasferiti. Secondo il sindacato, nella procedura utilizzata, sarebbero state violate diverse norme: a cominciare dalla legge 104/92 sull'assistenza e i diritti delle persone handicappate, alla 100/87 sul traferimento di coniugi di appartenenti alle Forze Armate a diverse altre procedure di incarichi all'interno della pubblica amministrazone.
Ma, soprattutto, dice il Sinpref, la vicenda rischia di portare danno all'amministrazione perché i trasferimenti difficilmente potranno diventare operativi, le sedi vacanti non verranno coperte e la funzionalità degli uffici (sia quelli di provenienza che quelli di destinazione) delle persone da trasferire, ne ricevera disservizio.
(9 novembre 2006)
Esposto del Sinpref alla Procura della Corte dei Conti e diverse interrogazioni
I funzionari da poco promossi costretti ad accettare sedi distanti e disagiate
Scatta la protesta dei viceprefetti
settanta trasferiti senza preavviso
ROMA - Promossi ma quasi subito trasferiti a sedi anche lontane e disagiate. Da qualche settimana, al ministero degli Interni (già in difficoltà per i tagli della Finanziaria) è scattata la protesta dei viceprefetti. Una settantina di alti funzionari, infatti, si sono trovati a fare i conti con una scelta immediata e devastante per le loro vite: trasferimento, con decorrenza pressoché immediata, anche a centinaia di chilometri di distanza con l'immaginabile serie di problemi personali e famigliari (tra loro ci sono anche diverse signore con prole) collegati alla decisione.
Da qui la protesta (prima per vie interne e sindacali) già sfociata in alcune cause di lavoro e che, ora, è approdata anche alla procura generale della Corte dei Conti attraverso un esposto firmato dal presidente del Sinpref (il sindacato della categoria), Claudio Palomba. Sulla questione sono già partite anche alcune interrogazioni parlamentari sia di opposizione che di maggioranza.
I viceprefetti in questione sono stati tutti promossi in due tornate con decorrenze diverse dal 2003 al 2005. Al momento della nomina, non erano stati informati della possibilità di futuro trasferimento. Né sarebbero state attivate le procedure normali delle mobilità ordinarie che prevedono due tornate annuali di posti che hanno necessità di copertura e che vengono messi a disposizione di chi è interessato. Di solito, dunque, cambia sede chi è disponibile a farlo. In questo caso, e qui sta l'anomalia, pochi giorni fa, decine di viceprefetti (volenti o nolenti) hanno ricevuto la lettera di trasferimento con la sede già assegnata e senza nessuna possibilità di scelta salvo rifiutarsi con evidente danno per la loro carriera. Una procedura dal sapore quasi punitivo.
Da qui la protesta. Molte persone si sono trovate in serie difficoltà: con bambini già iscritti a scuola, parenti e malati in casa che non possono essere ovviamente trasferiti. Secondo il sindacato, nella procedura utilizzata, sarebbero state violate diverse norme: a cominciare dalla legge 104/92 sull'assistenza e i diritti delle persone handicappate, alla 100/87 sul traferimento di coniugi di appartenenti alle Forze Armate a diverse altre procedure di incarichi all'interno della pubblica amministrazone.
Ma, soprattutto, dice il Sinpref, la vicenda rischia di portare danno all'amministrazione perché i trasferimenti difficilmente potranno diventare operativi, le sedi vacanti non verranno coperte e la funzionalità degli uffici (sia quelli di provenienza che quelli di destinazione) delle persone da trasferire, ne ricevera disservizio.
(9 novembre 2006)