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View Full Version : per sei italiani su dieci l'egoismo è una virtù non un peccato


Adric
08-11-2006, 23:43
Per sei italiani su dieci l'egoismo è una virtù non un peccato
Giovedì, 02 novembre

L'egoismo? Non è più peccato. Almeno per sei italiani su dieci, stando al sondaggio realizzato dalla rivista specializzata 'Riza Psicosomatica', in edicola domani. E' l'addio al 'buonismo', anche se ben il 77% degli italiani si considera altruista. Ma le cose, nella vita di tutti i giorni, cambiano aspetto. Così, il 67% dichiara che non mancano le situazioni in cui si pensa solo ed esclusivamente a se stessi e il 58% ritiene che, in fin dei conti, l'egosimo non sia poi una colpa grave.



Più in particolare, è giusto essere egoisti nelle questioni economiche per il 26% degli italiani intervistati, nei rapporti di lavoro per il 24%, nelle relazioni affettive per il 17% e persino nel sesso per il 13%. Vi sono poi 'categorie' di persone verso le quali si ritiene che sia sbagliato avere atteggiamenti eccessivamente altruistici: si tratta, per il 24% dei casi, degli extracomunitari; per il 23% dei parenti; per il 16% degli zingari; per il 13% dei vicini di casa; per l'11% dei colleghi di lavoro. Soltanto il 9% abbraccia la posizione buonista 'tout court', convinto che non si debba essere egoisti con nessuno. Ci sono dei gesti che si reputano altruistici per antonomasia: ad esempio, fare tanti regali a Natale o nelle ricorrenze per il 32%, fare donazioni tramite sms o conto corrente per il 29%, dare una mano in ufficio per il 17%.

Ma soltanto il 5% dichiara di fare volontariato. Al contrario, il 73% degli italiani - secondo il campione analizzato dalla rivista 'Riza Psicosomatica' - vorrebbe essere più egoista. Perché? Per soffrire di meno (34%), per prendere meno fregature (27%), per sentirsi più liberi (16%), per fare carriera (11%), per guadagnare più soldi (8%). Commentano gli psicologi della rivista: ''E' un altruismo praticato rigorosamente a distanza, in modo da non comportare un reale coinvolgimento, in grado di gratificare soprattutto se stessi: tanta disponibilità sbandierata ai quattro venti, fino a quando qualcuno non la chiede davvero. Allora, improvvisamente, si diventa irreperibili, oberati da impegni, coperti dagli alibi più improbabili. Se imparassimo a non nasconderci dietro a un dito e ad ammettere il nostro egoismo, ci sentiremmo persino meglio: essere meno altruisti - è l'invito provocatorio - per sentirsi più liberi, meno sfruttati e meno arrendevoli e, magari, anche meno ipocriti''.

A tal proposito, 'Riza Psicosomatica' ha individuato quattro tipologie di 'falsi altruisti' da evitare accuratamente, tracciandone il profilo psicologico. Anzitutto, ''l'altruista per caso'' ovvero ''l'altruista non per scelta, ma perché incapace in ogni situazione di dire no. Una vita spesa per aiutare tutti covando dentro di sé un piccolo mr. Hyde cosciente di mettere sempre se stesso all'ultimo posto nella classifica delle persone cui dedicarsi e sbottando di tanto in tanto in vere e proprie crisi liberatorie di egoismo''. Poi, ''l'altruista ipocrita'', quello che è ''sempre disponibile con i forti, carogna e prepotente con i deboli, cinico e opportunista; cerca sempre di dare un'immagine di sé piena di disponibilità e bontà d'animo, consentendo a chiunque abbia un minimo di influenza su di lui a sfruttarlo, per poi sfogare la frustrazione accumulata in privato''.

Quindi, ''l'altruista a distanza'' che ''a ogni appello tv si commuove e manda l'ormai classico sms da un euro. Sostenitore delle adozioni rigorosamente a distanza, una volta l'anno e di solito a Natale fa una donazione un po' più importante. Guai, però, a chiedergli un favore: è troppo impegnato a fare del bene''. Infine, ''l'altruista professionista'': ''Il suo idolo è Bill Gates o Bono degli U2. Se va in vacanza fa turismo responsabile; se fa la spesa compra prodotti equi e solidali. Parla in continuazione della fame nel mondo e dell'egoismo dell'Occidente e dice che a 50 anni smetterà di lavorare per dedicarsi ai poveri. E mentre lo dice, non ci crede nemmeno lui...'
(canisciolti.info)

Adric
08-11-2006, 23:44
ops volevo postarla in Storia e Politica non qui :doh:

Sawato Onizuka
09-11-2006, 00:11
no sei nel posto giusto, visto che quei 6 su 10 pensano che sono i politici a suonargliele :asd: :rotfl:

gli altri 4 o sono imprenditori compiacenti, parenti di politici o complici :Prrr:

BadMirror
09-11-2006, 01:06
sposto ;)

LUVІ
09-11-2006, 07:22
Strano! :rolleyes: A leggere certi commenti non l'avrei mai detto :sofico:

funky80
09-11-2006, 08:12
Io credo che una sana dose di egoismo sia insita nella natura umana. Non si possono caricare i problemi del mondo sulle proprie spalle! il tempo e i soldi sono quelli che sono e penso che sia anche giusto che uno pensi prima a sè e ai propri cari ( amici e parenti ) che agli altri. Io sono iscritto all'avis, ma del resto, volontariato 0. Ho poco tempo e quel poco che ho preferisco dedicarlo ai miei hobby o alla buona compagnia e per questo non mi sento affatto colpevole.

RiccardoS
09-11-2006, 08:36
fossi stato un pò più egoista in passato, non l'avrebbi preso nel :ciapet: perciò... sotto un certo punto di vista potrebbi anche essere d'accordo!

:O

Nevermind
09-11-2006, 08:54
Tutti almeno un po' siamo egoisti.

Anche se non la vedo certo come una cosa positiva.

Leron
09-11-2006, 09:08
nell'ultimo anno ho passato la maggior parte del tempo libero a fare volontariato presso un'associazione di giovani. ho passato l'estate a mandare avanti quel progetto e ora sono fisso almeno 4 giorni a settimana

questo sabato, come una volta al mese, lo passo tutta la notte al museo a animare bambini

e ne sono contento: si divertono loro e mi diverto io nel farlo.

stanca (e TANTO, non sapete cosa significa animare 40 bambini per tutta la notte in un museo :D) ma appaga

perchè dico questo? perchè vorrei far capire a molti che non serve andare in sudamerica per fare qualcosa di utile per qualcuno

interessante comunque l'analisi dei "falsi altruisti"; a momenti fa sembrare che fare qualcosa per gli altri sia questo un peccato :rolleyes:

da parte mia non ho mai mandato "sms" o ho fatto donazioni, anche perchè non navigo certo nell'oro
se devo aiutare qualcuno lo faccio in prima persona, che si tratti di semplice animazione o raccogliere ferro per il mato grosso

ma odio parlare di "altruismo", è una parola snob secondo me, a parte che non significa niente.
cosa vuol dire altruismo? se decido di dare una mano a gestire un centro giovani è altruismo? chi è "altrui"? in questo modo aiuto una determinata categoria di persone, altruismo è una parola troppo generica

io non mi giudico altruista, posso essere altruista in un campo e egoista in un altro. non sono certo io quello in grado di dire di essere altruista (a parte che è peccato di superbia, non che me ne freghi granchè :D ma è eticamente sbagliato)
questo per dire che se mi avessero intervistato chiedendomi "sei altruista" non avrei saputo rispondere

cosa significa essere altruisti? NIENTE.

se passo gran parte del tempo libero a fare volontariato in questo modo posso essere definito altruista?
so solo che se dico di si allora mi vien da pensare a un mio ex compagno di classe che da un anno è in sud america a costruire case in un villaggio dove non arrivano strade e non c'è la luce, e vive in una capanna di lamiera con altre 5 persone

se uno si sente di far qualcosa per qualcun altro ben venga, altrimenti pace, non vanno certo giudicati (come fa l'articolo) come non vanno giudicati quelli che decidono di fare qualcosa di utile: a sentire alcuni sembra che siano FESSI quelli che fanno volontariato .

è una scelta PERSONALE quella di fare volontariato, l'appagamento personale viene in secondo piano e non deve essere il FINE, altrimenti è solo ipocrisia

Notare una cosa: chissà perchè quelli che usano su se stessi la parola "altruismo" sono quelli che non fanno niente

RiccardoS
09-11-2006, 09:43
perchè dico questo? perchè vorrei far capire a molti che non serve andare in sudamerica per fare qualcosa di utile per qualcuno.


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