Adric
08-11-2006, 23:07
Mercoledì 8 Novembre 2006
LA STANGATA
di CARLO SANTI
ROMA - Lo sport azzurro accende la spia rossa dell’emergenza, guarda al futuro con pessimismo e senza certezze. Dopo le assicurazioni avute dal governo da parte del premier Romano Prodi, è arrivata una beffa per il Coni. Nei prossimi due anni il comitato olimpico avrà meno soldi, un taglio complessivo di 121,5 milioni di euro rispetto ai 450,8 milioni garantiti per ogni anno. Un taglio drastico, 57.194.865 euro per il 2007 e 64.443.425 per il 2008, il 12,7% complessivo in meno per l’anno prossimo e il 14,3% per la stagione successiva, percentuali che diventano addirittura il 23% in meno per le Federazioni visto che molte spese (ad esempio gli stipendi dei dipendenti) non possono essere ridotte. Il taglio apre anche una frattura da non sottovalutare tra i ministri Giovanna Melandri e Tommaso Padoa Schioppa. La responsabile dello sport non solo pochi giorni fa aveva garantito il finanziamento al Foro Italico ma non sapeva, così ha affermato, del dimagrimento quasi fosse estranea al governo e alla vicenda. In più, il taglio previsto, 121,5 milioni, potrebbe essere anche superiore visto che le ricadute del cosiddetto Decreto Bersani non lascerebbe esente da ulteriori tagli il sistema sportivo italiano.
Le Olimpiadi di Pechino, ormai alle porte, rischiano di essere penalizzate perché la preparazione degli atleti di alto livello verrà certamente rivista e ridotta. Ma rischiano ancora di più gli atleti (e le squadre) che nel 2007 dovranno qualificarsi per i Giochi. Le ripercussioni, però, si avvertiranno ben oltre il 2008: ci sarà un buco generazionale perché le Federazioni saranno costrette a limitare la loro attività nel 2007 a meno che non riusciranno, essendo di fatto strutture private, a garantirsi altri fondi attraverso gli sponsor. Non si devono escludere ulteriori tagli alle spese inutili nelle Federazioni, ma in questo ambito gli interventi non porteranno risultati soddisfacenti. La prima attività ad essere cancellata sarà quella dei giovani. I Giochi della Gioventù, ritornati quale test nel 2006, l’anno prossimo stante questa situazione economica non si faranno più, esattamente come i campionati Studenteschi.
La Commissione Bilancio della Camera ha deciso di non tenere fede alle promesse dell’attuale governo e della Finanziaria del 2004 che aveva stabilito l’erogazione al Coni di un contributo di 420 milioni l’anno per il quadriennio 2005-2008, contributo aumentato per ciascuna stagione di 30 milioni per la preparazione olimpica. Lo aveva garantito anche il ministro delle attività sportive, Giovanna Melandri, in occasione della recentissima premiazione dei Collari d’oro al Coni, presente il premier Prodi davanti a tantissimi campioni dei quali tutti, politici e dirigenti, si sono fatti vanto. «La dotazione del Coni - aveva detto la Melandri - rimane invariata. E’ sfuggita alla scure del ministro dell’Economia». Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, aveva esultato ed elogiato la Finanziaria. «E’ stata perfetta - aveva spiegato Petrucci - ci ha confermato il finanziamento e preso anche misure importanti per il mondo dello sport».
Adesso arriva questa novità - anzi: questa tegola - e il ministro di riferimento del Coni, Melandri, si interroga su quanto avvenuto. «Non voglio nemmeno prendere in considerazione possibili tagli e riduzioni alle risorse - ha osservato - destinate allo sport. Non era stato previsto allora, non è lontanamente ipotizzabile ed accettabile oggi». Una dichiarazione, questa, che non sembra appartenere a un ministro che fa parte del governo, ministro peraltro punto di riferimento per il Coni. Petrucci, furente per il trattamento ricevuto, chiederà spiegazioni al premier che ha tanto elogiato. Intanto cresce la raccolta nel comparto delle scommesse che, secondo dati forniti da Apcom, nel 2006 raggiungerà i 32 miliardi di euro.
(Il Messaggero)
LA STANGATA
di CARLO SANTI
ROMA - Lo sport azzurro accende la spia rossa dell’emergenza, guarda al futuro con pessimismo e senza certezze. Dopo le assicurazioni avute dal governo da parte del premier Romano Prodi, è arrivata una beffa per il Coni. Nei prossimi due anni il comitato olimpico avrà meno soldi, un taglio complessivo di 121,5 milioni di euro rispetto ai 450,8 milioni garantiti per ogni anno. Un taglio drastico, 57.194.865 euro per il 2007 e 64.443.425 per il 2008, il 12,7% complessivo in meno per l’anno prossimo e il 14,3% per la stagione successiva, percentuali che diventano addirittura il 23% in meno per le Federazioni visto che molte spese (ad esempio gli stipendi dei dipendenti) non possono essere ridotte. Il taglio apre anche una frattura da non sottovalutare tra i ministri Giovanna Melandri e Tommaso Padoa Schioppa. La responsabile dello sport non solo pochi giorni fa aveva garantito il finanziamento al Foro Italico ma non sapeva, così ha affermato, del dimagrimento quasi fosse estranea al governo e alla vicenda. In più, il taglio previsto, 121,5 milioni, potrebbe essere anche superiore visto che le ricadute del cosiddetto Decreto Bersani non lascerebbe esente da ulteriori tagli il sistema sportivo italiano.
Le Olimpiadi di Pechino, ormai alle porte, rischiano di essere penalizzate perché la preparazione degli atleti di alto livello verrà certamente rivista e ridotta. Ma rischiano ancora di più gli atleti (e le squadre) che nel 2007 dovranno qualificarsi per i Giochi. Le ripercussioni, però, si avvertiranno ben oltre il 2008: ci sarà un buco generazionale perché le Federazioni saranno costrette a limitare la loro attività nel 2007 a meno che non riusciranno, essendo di fatto strutture private, a garantirsi altri fondi attraverso gli sponsor. Non si devono escludere ulteriori tagli alle spese inutili nelle Federazioni, ma in questo ambito gli interventi non porteranno risultati soddisfacenti. La prima attività ad essere cancellata sarà quella dei giovani. I Giochi della Gioventù, ritornati quale test nel 2006, l’anno prossimo stante questa situazione economica non si faranno più, esattamente come i campionati Studenteschi.
La Commissione Bilancio della Camera ha deciso di non tenere fede alle promesse dell’attuale governo e della Finanziaria del 2004 che aveva stabilito l’erogazione al Coni di un contributo di 420 milioni l’anno per il quadriennio 2005-2008, contributo aumentato per ciascuna stagione di 30 milioni per la preparazione olimpica. Lo aveva garantito anche il ministro delle attività sportive, Giovanna Melandri, in occasione della recentissima premiazione dei Collari d’oro al Coni, presente il premier Prodi davanti a tantissimi campioni dei quali tutti, politici e dirigenti, si sono fatti vanto. «La dotazione del Coni - aveva detto la Melandri - rimane invariata. E’ sfuggita alla scure del ministro dell’Economia». Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, aveva esultato ed elogiato la Finanziaria. «E’ stata perfetta - aveva spiegato Petrucci - ci ha confermato il finanziamento e preso anche misure importanti per il mondo dello sport».
Adesso arriva questa novità - anzi: questa tegola - e il ministro di riferimento del Coni, Melandri, si interroga su quanto avvenuto. «Non voglio nemmeno prendere in considerazione possibili tagli e riduzioni alle risorse - ha osservato - destinate allo sport. Non era stato previsto allora, non è lontanamente ipotizzabile ed accettabile oggi». Una dichiarazione, questa, che non sembra appartenere a un ministro che fa parte del governo, ministro peraltro punto di riferimento per il Coni. Petrucci, furente per il trattamento ricevuto, chiederà spiegazioni al premier che ha tanto elogiato. Intanto cresce la raccolta nel comparto delle scommesse che, secondo dati forniti da Apcom, nel 2006 raggiungerà i 32 miliardi di euro.
(Il Messaggero)