View Full Version : Napolitano: Fermare i conati di secessione
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/4-novembre/4-novembre/4-novembre.html
L'intervento del Capo dello Stato alle celebrazioni del 4 novembre
Sul Libano: "Missione fedele all'articolo 11 della Costituzione"
Napolitano, unità nazionale va preservata da conati secessione
"Bilancio dello Stato in condizioni difficili. Servono razionalizzazioni"
Calderoli: "L'unità si tutela lasciando le persone libere a casa propria"
ROMA - L'unità nazionale "va preservata, anche
in una possibile articolazione federale, dall'insidia di contrapposizioni fuorivianti e di antistorici conati di secessione". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo intervento in occasione delle celebrazioni della giornata dell'Unità d'Italia e della Festa delle Forze armate.
Napolitano ha anche accennato alla missione in Libano che si ispira, ha detto il Capo dello Stato, ai valori dell'articolo 11 della Costituzione ai quali "si può ricondurre la partecipazione delle forze armate italiane alle missioni all'estero" e oggi "più che mai la partecipazione, anche con ruoli di leadership, alla cruciale missione in Libano".
Quindi il presidente della Repubblica ha spiegato che il bilancio dello Stato, così come l'assetto complessivo, versano in una "difficile condizione", invocando una razionalizzazione delle Forza Armate.
Le parole di Napolitano sull'unità del Paese suscitano la replica stizzita del vice presidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli: "L'unità nazionale non si difende con i proclami o insultando la secessione, ma la si tutela riconoscendo il federalismo e quindi la possibilità di essere liberi e padroni a casa propria".
Questa mattina il Presidente della Repubblica, insieme al premier Romano Prodi e alle più alte cariche dello Stato, ha deposto una Corona di alloro davanti alla tomba del milite ignoto, all'Altare della patria.
Erano presenti anche il ministro della Difesa, Arturo Parisi, i presidenti di Camera e Senato, Fausto Bertinotti e Franco Marini, il sindaco di Roma Walter Veltroni, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, il prefetto e il questore di Roma Achille Serra e Marcello Fulvi e i capi di stato maggiore delle Forze armate. Alle 9 in punto Napolitano e Parisi hanno passato in rassegna il battaglione interforze schierato di fronte all'Altare della patria.
Il Capo dello Stato, seguito dalle alte cariche presenti, è poi salito fino alla tomba del milite ignoto, sorvegliata da un picchetto di corazzieri, e ha deposto una Corona di alloro davanti alla quale ha sostato alcuni istanti. La breve cerimonia si è conclusa con il tradizionale passaggio in cielo delle Frecce tricolori.
(4 novembre 2006)
Secessione no,ma in un federalismo vero ci spero
Bizkaiko
04-11-2006, 14:11
Imparino da Zapatero e da quello che ha fatto (o sta facendo) per Catalogna e Paesi Baschi
jpjcssource
04-11-2006, 14:38
Secessione no,ma in un federalismo vero ci spero
Pure io ;)
Secessione no,ma in un federalismo vero ci spero
soprattutto fiscale ed a livello rionale :D
soprattutto fiscale ed a livello rionale :D
Condominiale!!
Condominiale!!
non vivo in un condominio :D
non vivo in un condominio :D
Più autonomia anche per chi vive nelle baracche! :O
e cos'altro poteva dire? andate a farvi benedire voi che mi avete votato, non dovete più prendere i soldi dal nord???
sarà di parte, ma non è mica stupido, anzi.
secondariamente, l'italia potrà anche essere unita, quelli che la vogliono separare è per motivi prettamente fiscali, che si faccia un VERO federalismo fiscale, e fine.
dantes76
04-11-2006, 15:42
l'unico lampo di federalismo fiscale che io abbia mai visto , fu fatto , forse per sbaglio(???) nel 1997, quando appovarono una piccola norma:
tutti i contributi dovevano essere versati dove ha sede legale l'azienda:
di fatto per esempio Fiat che aveva uno stabilimento in sicilia, con la nuova legge versava i contributi in Piemonte( come di logica)
tranne che un ricorso del PRes Cuffaro a un tribunale tribunale, ha dato ragione alla regione Sicilia del contrario, e lo stato dovra versare nelle tasche( e che tasche) della Reg Sicilia, svariati miliardi di Euro...
Ecco le parole del capo dello Stato per le celebrazioni al Quirinale del 4 novembre
Unità nazionale, impegno per la pace
Il discorso del presidente Napolitano
Ecco il discorso del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo discorso in occasione delle celebrazioni al Quirinale della Giornata dell'Unità d'Italia e della Festa delle Forze Armate.
"La storia cui oggi ci richiamiamo è una storia di dure prove e di eroici, dolorosi sacrifici, da quelli che segnarono la grande guerra del 14-18 a quelli più recenti ben impressi nella nostra memoria, che sollecitano tutti il nostro commosso reverente omaggio. Celebriamo qui anche quest'anno la triplice ricorrenza del 4 novembre: l'anniversario di una Vittoria che segnò il conclusivo ricongiungimento con l'Italia di ogni sua parte, il giorno dell'Unità nazionale così pienamente conseguita e consolidata, e la Festa delle Forze Armate, che sono state protagoniste del formarsi dell'Italia unita e ne presidiano oggi le conquiste storiche e il nuovo ruolo nel mondo".
"Gli obbiettivi e i valori dell'unità nazionale e dell'indipendenza hanno rappresentato il filo conduttore delle fondamentali esperienze vissute dal nostro popolo in un periodo più che secolare: dal Risorgimento alla Grande Guerra, dalla Liberazione alla Ricostruzione. Fu necessario, oltre sessant'anni fa, uno sforzo straordinario per riscattare l'Italia da una rovinosa impresa bellica sfociata nella disfatta e da una nuova occupazione straniera, riconquistando alla patria indipendenza, dignità e libertà e scongiurando possibili lacerazioni del tessuto unitario. Oggi, deve sempre considerarsi bene prezioso e imperativo supremo l'unità nazionale, che va preservata - anche in una possibile articolazione federale - dall'insidia di contrapposizioni fuorvianti e di antistorici conati di secessione".
"E' solo rafforzando la comune identità e l'effettiva coesione del paese, che l'Italia può mettere a frutto le sue potenzialità e far valere - nel nuovo contesto globale - il suo contributo di nazione indipendente e pienamente partecipe del concerto delle nazioni europee. Di questa visione e di questo impegno le Forze Armate costituiscono una delle più importanti e innovative espressioni nel presente. Sulla base dei compiti loro attribuiti nel seno delle grandi organizzazioni internazionali e in primo luogo dell'Unione Europea, di cui l'Italia è partner consapevole e attivo, esse sono protagoniste di una strategia di sicurezza fattasi sempre pi aperta alle esigenze di un mondo investito da profondi mutamenti".
"Si tratta di una strategia inclusiva, che tende ad allargare l'area di un impegno comune in funzione di obbiettivi di pace, di democrazia e di sviluppo da perseguire ben oltre i confini nazionali e gli stessi confini dell'Europa. Solo così si possono ormai proteggere gli interessi dell'Italia e dell'Europa, e il nostro diritto a vivere nella sicurezza e nella libertà. Ciò richiede anche interventi concertati in situazioni di crisi, che vanno affrontate con strumenti molteplici, compreso, e non da ultimo, quello della presenza militare. Di qui il ruolo nuovo ed essenziale delle nostre Forze Armate, che fin dai primi anni novanta del secolo da poco conclusosi hanno concorso a importanti missioni, sotto l'egida delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea e della Nato".
"Le linee essenziali della strategia di sicurezza europea sono state per la prima volta elaborate in modo compiuto nel 2003, con una dichiarazione di straordinario valore: e ad essa occorre attenersi, cogliendone tutta la complessità e la ricchezza. Mi piace a questo proposito richiamare le considerazioni e le precise formulazioni espresse nel più recente discorso dell'Alto Rappresentante dell'Unione Europea per la politica estera e di sicurezza, signor Javier Solana. Quel che deve guidarci è il senso di una identità europea formata da un nucleo essenziale - egli ha detto - di 'valori, convinzioni ed esperienze'. Tra gli elementi principali che ci vengono riconosciuti nel mondo ci sono - ha affermato Solana - 'la vicinanza a coloro che soffrono; la pace e la riconciliazione attraverso l'integrazione; un forte attaccamento ai diritti umani, alla democrazia e all'imperio del dirittò; l'attitudine al negoziato e alla ricerca del compromesso, 'l'impegno a promuovere con pragmatismo un sistema internazionale basato su regole condivisè. E infine, un alto senso del ruolo della storia e della cultura".
"A questi concetti e a questi valori - che pienamente corrispondono ai motivi ispiratori della Costituzione repubblicana - può ben ricondursi, io credo, il modo di essere e di operare delle nostre nuove Forze Armate. Vi si può ricondurre in particolare la partecipazione a quelle missioni all'estero che ho già ricordato, e che discendono dalla lungimirante impostazione dell'articolo 11 della Carta costituzionale; oggi, più che mai, la partecipazione, anche con ruoli di leadership, alla cruciale missione in Libano. Sulla base dell'accresciuta e sempre più accentuata professionalità delle Forze Armate, cui è dedicata questa Festa, si deve e si può puntare su strutture razionali e al passo con i tempi, anche attraverso verifiche e revisioni di moduli organizzativi e amministrativi, e conseguire così il pi efficiente impiego delle risorse disponibili, nella difficile condizione del bilancio e dell'assetto complessivo dello Stato".
"Mi propongo di chiamare il Consiglio Supremo di Difesa, nella piena valorizzazione del mandato costituzionale e nel rispetto dei suoi limiti, a fare ancor meglio la propria parte nel contesto appena richiamato. Sono certo che le Forze Armate, in virtù della loro consolidata tradizione e apertura all'innovazione, sapranno concorrere in modo decisivo, in sinergia con le altre componenti funzionali dello Stato, all'esercizio di un ruolo primario dell'Italia nell'ambito del sistema di sicurezza internazionale e nel processo di crescita del nostro Paese. In questo spirito, rivolgo il più alto compiacimento e le più vive felicitazioni ai nuovi decorati dell'Ordine Militare d'Italia, magnificamente distintisi in difficili operazioni anche nei teatri lontani dai confini nazionali. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l'Italia".
(4 novembre 2006)
lnessuno
04-11-2006, 18:36
Secessione no,ma in un federalismo vero ci spero
nel secondo ci spero apertamente, il primo a volte (quando sento certe cose) lo spero segretamente... :p
nel secondo ci spero apertamente, il primo a volte (quando sento certe cose) lo spero segretamente... :p
;)
Più autonomia anche per chi vive nelle baracche! :O
e a quelli che vivono sotto i ponti :D
Jamal Crawford
04-11-2006, 21:00
Se ci fosse la secessione in tutti i sensi, il sud itaglia finirebbe al livello di Zimbabwe o giu' di li
però, chissà perchè un discorso del genere dopo che è salito al governo il prodi e compagnia bella: mah
non sono sempre d'accordo con Napolitano
però stavolta si, anche perchè direi sia doveroso che un pdc si esprima a favore dell'unità nazionale
non sono sempre d'accordo con Napolitano
però stavolta si, anche perchè direi sia doveroso che un pdc si esprima a favore dell'unità nazionale
Basta che ai proclami seguano i fatti; ossia un fermo NO, ad ogni tentativo di secessione e/o divisione economica dell'Italia proveniente dal parlamento.
LuVi
Antonio Avitabile
05-11-2006, 07:48
Il discorso secessione potrebbe, dico potrebbe, anche avere un senso, putroppo come in tutte le separazioni sorge il problema di cosa è mio e cosa è tuo, chi sono io e chi sei tu e se hai diritto di restare dove stai. E' una guerra civile garantita non solo un confronto più meno acceso su questo forum.
Per quanto riguarda la storia del Nord che mantiene il Sud finanziariamente, si tratta di un luogo comune puro e semplice.
Io che conosco il sistema degli incentivi alle imprese posso dirvi che assolutamente poco di questi fondi rimane al Sud (lo stimerei al di sotto del 10%) e quel che viene speso in ammortizzatori sociali in favore di certe imprese ribalta la cosa in maniera spettacolare.
Per non parlare del sistema bancario (ovviamente questo non c'entra direttamente con lo Stato), che a Sud non ti presta soldi se non entri col mitra (e lo fa a tassi di interesse nettamente superiori al Nord) e raccoglie solo il risparmio privato.
guglielmit
05-11-2006, 08:56
A me personalmente stupisce il solo fatto che un capo dello stato non abbia argomenti piu' concreti e seri di cui parlare :rolleyes: (non mancano certo gli spunti)
Neppure i leghisti piu' "duri" credono alla barzelletta della secessione,c'e' bisogno che ne parli il capo dello stato? :doh:
Che banda di matti :muro:
A me personalmente stupisce il solo fatto che un capo dello stato non abbia argomenti piu' concreti e seri di cui parlare :rolleyes: (non mancano certo gli spunti)
Neppure i leghisti piu' "duri" credono alla barzelletta della secessione,c'e' bisogno che ne parli il capo dello stato? :doh:
Che banda di matti :muro:
Veramente ce ne sono anche in questo thread, a crederci. :rolleyes:
"Banda di matti" riferito a chi? Ai secessionisti della lega? :confused:
LuVi
guglielmit
05-11-2006, 10:44
Veramente ce ne sono anche in questo thread, a crederci. :rolleyes:
"Banda di matti" riferito a chi? Ai secessionisti della lega? :confused:
LuVi
Banda di matti? A 360°
I secessionisti della Lega ? Ridicoli... Il capo dello stato che spende parole per la secessione? Ridicolo.
Mi sembra di parlare degli asini che volano :rolleyes:
Non pensi anche tu che i problemi REALI siano altri?
Banda di matti? A 360°
I secessionisti della Lega ? Ridicoli... Il capo dello stato che spende parole per la secessione? Ridicolo.
Mi sembra di parlare degli asini che volano :rolleyes:
Non pensi anche tu che i problemi REALI siano altri?
se il presidente esce con sparate del genere significa che pure lui si è accorto e lo sta ammettendo, che qualcosa non sta funzionando nell'attuale governo :D
Banda di matti? A 360°
I secessionisti della Lega ? Ridicoli... Il capo dello stato che spende parole per la secessione? Ridicolo.
Mi sembra di parlare degli asini che volano :rolleyes:
Non pensi anche tu che i problemi REALI siano altri?
Ah questo si, ma mi sembra doveroso parlarne, in un discorso ufficiale che celebra l'Unità d'Italia! ;)
Il Presidente è li per questo, non per orientare il governo!
LuVi
guglielmit
05-11-2006, 11:34
Ah questo si, ma mi sembra doveroso parlarne, in un discorso ufficiale che celebra l'Unità d'Italia! ;)
Il Presidente è li per questo, non per orientare il governo!
LuVi
Scusa se ribasco ma mi sembra una cosa tanto palese che non vedo lo spreco di parole. L'unita' d'Italia mi sembra che non sia mai stata messa in discussione. Se il capo dello stato dovesse ribadire ad ogni folle uscita di qualche gruppetto di allucinati sarebbero guai :sofico:
Io la vedo una cosa da non prendere neppure in considerazione,anzi in questo caso da' piu' peso alla follia il capo dello stato parlandone.
nomeutente
05-11-2006, 12:55
Che banda di matti :muro:
Almeno quando si commenta un messaggio del presidente della Repubblica, non si riesce a contenersi un po'?
Per questa volta lo prendo come un legittimo esercizio di critica, ma cerca di utilizzare termini maggiormente educati per esprimere le tue opinioni o la prossima volta ci sarà la sanzione.
miciopazzo198x
05-11-2006, 19:40
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/4-novembre/4-novembre/4-novembre.html
L'intervento del Capo dello Stato alle celebrazioni del 4 novembre
Sul Libano: "Missione fedele all'articolo 11 della Costituzione"
Napolitano, unità nazionale va preservata da conati secessione
"Bilancio dello Stato in condizioni difficili. Servono razionalizzazioni"
Calderoli: "L'unità si tutela lasciando le persone libere a casa propria"
ROMA - L'unità nazionale "va preservata, anche
in una possibile articolazione federale, dall'insidia di contrapposizioni fuorivianti e di antistorici conati di secessione". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo intervento in occasione delle celebrazioni della giornata dell'Unità d'Italia e della Festa delle Forze armate.
Napolitano ha anche accennato alla missione in Libano che si ispira, ha detto il Capo dello Stato, ai valori dell'articolo 11 della Costituzione ai quali "si può ricondurre la partecipazione delle forze armate italiane alle missioni all'estero" e oggi "più che mai la partecipazione, anche con ruoli di leadership, alla cruciale missione in Libano".
Quindi il presidente della Repubblica ha spiegato che il bilancio dello Stato, così come l'assetto complessivo, versano in una "difficile condizione", invocando una razionalizzazione delle Forza Armate.
Le parole di Napolitano sull'unità del Paese suscitano la replica stizzita del vice presidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli: "L'unità nazionale non si difende con i proclami o insultando la secessione, ma la si tutela riconoscendo il federalismo e quindi la possibilità di essere liberi e padroni a casa propria".
Questa mattina il Presidente della Repubblica, insieme al premier Romano Prodi e alle più alte cariche dello Stato, ha deposto una Corona di alloro davanti alla tomba del milite ignoto, all'Altare della patria.
Erano presenti anche il ministro della Difesa, Arturo Parisi, i presidenti di Camera e Senato, Fausto Bertinotti e Franco Marini, il sindaco di Roma Walter Veltroni, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, il prefetto e il questore di Roma Achille Serra e Marcello Fulvi e i capi di stato maggiore delle Forze armate. Alle 9 in punto Napolitano e Parisi hanno passato in rassegna il battaglione interforze schierato di fronte all'Altare della patria.
Il Capo dello Stato, seguito dalle alte cariche presenti, è poi salito fino alla tomba del milite ignoto, sorvegliata da un picchetto di corazzieri, e ha deposto una Corona di alloro davanti alla quale ha sostato alcuni istanti. La breve cerimonia si è conclusa con il tradizionale passaggio in cielo delle Frecce tricolori.
(4 novembre 2006)
Chi si indigna a queste parole è la Lega.
Lega che ha fatto un voltafaccia nei confronti dell'ex-premier Berlusconi dopo i vecchi litigi con Bossi.
Lega che guarda a nazioni come Corsica, Scozia, Irlanda...senza motivo, senza motivazione.
Irlanda e Padania cosa hanno in comune? 800 anni di lotte? Non mi pare proprio.
Nonostante Napolitano sia piu' di là che di qua (piu' a destra che a sinistra) ha detto una cosa saggia.
guglielmit
05-11-2006, 20:02
Nonostante Napolitano sia piu' di là che di qua (piu' a destra che a sinistra) ha detto una cosa saggia.
Anche il Papa quando parla di pace :rolleyes: Saggio ma scontato.
Per quanto riguarda la Lega...all'inizio ho creduto che potesse essere una forza di cambiamento,ho partecipato ad un paio di raduni a Pontida e qualche comizio(mi riferisco a quando e' nata la lega). Purtroppo pero' il sogno e' svanito molto in fretta. Quando si e' iniziato a parlare di secessione...l'acqua del Po' e cazzate varie,la cosa non mi e' piu' piaciuta.Potevo simpatizzare per un federlalismo fiscale,un decentramento del potere romano...un ipotetica Italia in macroregioni,ma poi si e' andato ben oltre,troppo per i miei gusti...odio gli estremismi.
Tutt'oggi mi reputo elettore di centro destra moderato,certe sparate non le sopporto proprio,fosse per me i vari Calderoli...lasciamo perdere,seno' rischio la sospensione :sofico:
zerothehero
05-11-2006, 23:09
Banda di matti? A 360°
I secessionisti della Lega ? Ridicoli... Il capo dello stato che spende parole per la secessione? Ridicolo.
Mi sembra di parlare degli asini che volano :rolleyes:
Non pensi anche tu che i problemi REALI siano altri?
Ma che deve fare il presidente della repubblica?
Dei problemi reali, con mio sommo gaudio, se ne occupa il governo attuale..il presidente della repubblica è garante della repubblica e della costituzione repubblicana, indi per cui fa bene a rimarcare in senso negativo ogni conato (cioè=tentativo) di separazione di alcune regioni dall'Italia.
Non siamo in un sistema presidenziale, dove vi è una coabitazione tra presidente della repubblica e primo ministro.
Manco avesse messo la bandiera rossa al Quirinale..fin'ora si è comportato in modo egregio nonostante il suo passato inquietante.
BountyKiller
06-11-2006, 10:09
Per quanto riguarda la storia del Nord che mantiene il Sud finanziariamente, si tratta di un luogo comune puro e semplice.
vabbè....non scrivo niente che è meglio..
Antonio Avitabile
06-11-2006, 11:07
vabbè....non scrivo niente che è meglio..
scrivi, scrivi... che ti rispondo
BountyKiller
06-11-2006, 12:15
Non ce l'ho assolutamente con te nè coi tuoi conterranei, perchè immagino che la vita per voi sia ben più difficile di quella che faccio io qui al nord, ma mi sembra innegabile che il paese (dal punto di vista produttivo)sia fortemente sbilanciato verso il nord, e questo è il motivo per cui (non a torto) la Lega Nord afferma che la gran parte della spesa pubblica viene coperta dal nord.
Secessione no,ma in un federalismo vero ci spero
*
tdi150cv
06-11-2006, 13:20
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/4-novembre/4-novembre/4-novembre.html
ROMA - L'unità nazionale "va preservata, anche
in una possibile articolazione federale, dall'insidia di contrapposizioni fuorivianti e di antistorici conati di secessione". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo intervento in occasione delle celebrazioni della giornata dell'Unità d'Italia e della Festa delle Forze armate.
e te credo ... altrimenti il suo stipendio , quello di tutti i parlamentari , e il sud in generale poi chi lo mantiene piu' ?
:rolleyes:
Antonio Avitabile
06-11-2006, 14:07
Non ce l'ho assolutamente con te nè coi tuoi conterranei, perchè immagino che la vita per voi sia ben più difficile di quella che faccio io qui al nord, ma mi sembra innegabile che il paese (dal punto di vista produttivo)sia fortemente sbilanciato verso il nord, e questo è il motivo per cui (non a torto) la Lega Nord afferma che la gran parte della spesa pubblica viene coperta dal nord.
Ovviamente niente di personale, tuttavia esistono dei luoghi comuni più tecnici che fanno invidia alla pizza e mandolino.
Io mi sono concentrato, per la mia affermazione, al sistema degli incentivi pubblici alle imprese, settore in cui lavoro da 12 anni. Purtroppo si strombazzano tanto i dati sugli incentivi elargiti al Sud, prevalentemente di origine comunitaria, senza sottolineare alcuni problemi.
1) Il costo degli incentivi, spesso occorrono più soldi per sostenere le istruttorie preliminari alla valutazione dei progetti ed alla gestione dei controlli che le dotazioni destinate agli imprenditori.
2) Al Sud, per avere questi incentivi, occorre molto spesso sostenere impegni economici e finanziari tali da non renderli utili. Esempio, per ottenere un incentivo pari al 65% circa su 100 milioni di lire necessari per l'allestimento di un negozio di abbihgliamento, occorreva, per il bando del 2002 assumere 5,5 dipendenti donne, oltre la titolare. Che facciamo al Sud... manteniamo gli scaffali?
3) La più famosa legge di agevolazione nazionale la 488/92, vede poco più del 10% di imprese che portano a termine il programma agevolato. Certo c'è chi scappa coi soldi come visto un paoi di domeniche fa su Report Rai3 (e mediamente non è gente del sud), ma ci sono anche quelli che dicono: no grazie, facciamo da noi.
Potrei continuare, se casomai voleste approfondire, questi scandali, potreste ricercare nel sito di Radio RAI le puntate de "la radio a colori" di Oliviero Beha, in cui ho collaborato per denuciare truffe ed inefficienze collegate alla finanza cosiddetta agevolata; Divertente è quella di un bando pubblicato dal Patto territoriale del Miglio D'Oro, che non riusciva ad essere completato nel suo iter istruttorio perché il ministero non pagava, appunto l'ente istruttore - alla fine si scopre che il bando era per così dire "abusivo".
PS: "La Radio a colori" è stata tagliata dai palinsesti RAI
Antonio Avitabile
06-11-2006, 14:28
Il secessionismo è un filino anacronistico.
E ripeto pericolosissimo.
A onor del vero la stessa Lega parla di una Europa delle regioni, saltando a piè pari il concetto di Italia. :D
Antonio Avitabile
06-11-2006, 15:04
Un federalismo fiscale reale è auspicabile e credo possa giovare anche alle regioni del sud Italia.
Il federalismo nel suo complesso può giovare alle regioni del Sud, solo quello fiscale è un non senso per il Sud, dove non esiste tutto il resto a livello istituzionale e privato; ad esempio prova a trovarmi nell'albo una Banca del Sud che non sia la BCC di Acasamiresto.
credo sia un dovere morale dei lombardi dare un continuo aiuto sociale ed economico ai napoletani.
propongo che la lombardia si prenda carico dello smaltimento di tutti i rifiuti napoletani.
Basta che ai proclami seguano i fatti; ossia un fermo NO, ad ogni tentativo di secessione e/o divisione economica dell'Italia proveniente dal parlamento.
LuVi
SANTE PAROLE!
è preciso compito dei padani mantenere gli statali di roma e le finte pensioni d'invalidità di quelli del sud italia.
secessione? ma siamo matti? mi accodo al fermo NO alla secessione.
lnessuno
06-11-2006, 19:02
SANTE PAROLE!
è preciso compito dei padani mantenere gli statali di roma e le finte pensioni d'invalidità di quelli del sud italia.
secessione? ma siamo matti? mi accodo al fermo NO alla secessione.
anche se il tuo post era sarcastico non riesco a non dirlo...
non quoto nemmeno un pò, manco per il cats :D
Antonio Avitabile
07-11-2006, 08:34
GIUSTO! Anche a Napoli siamo in prima fila a far costruire le cattedrali nel deserto, è un investimento a lungo termine quello dell'archeologia industriale.
Non ci tireremo indietro di fronte alla concorrenza lombarda... quando si tratta di far bella figura, nel nostro piccolo... questione di buon cuore :D :D :D
La cosa curiosa è che la secessione la stanno già facendo al sud:
rivolte contro la polizia,
criminali e boss che divengono punto di riferimento per una sempre più ampia fascia di popolazione,
basta nicchiare ancora un po' perdendo tempo in parole inutili che il prefetto di Napoli sarà rispedito a Roma per direttissima.
Tanto lo stato ha già rinunciato alla propria sovranità su quell'area.
tdi150cv
07-11-2006, 10:34
Per quanto riguarda la storia del Nord che mantiene il Sud finanziariamente, si tratta di un luogo comune puro e semplice.
:rotfl: :rotfl:
che bello sarebbe poter avere i dati dei versamenti regionali che vengono effettuati allo stato ...
Oppure i dati della gente che scappa dal sud per venire a trovare lavoro al nord ...
Oppure le richieste di incentivi per calamita' naturali , varie e eventuali ...
e perchè no magari i dati della disoccupazione ...
dammi questi dati e troverai tutte le risposte atte a smentire la tua magra affermazione.
Antonio Avitabile
07-11-2006, 23:52
:rotfl: :rotfl:
che bello sarebbe poter avere i dati dei versamenti regionali che vengono effettuati allo stato ...
Oppure i dati della gente che scappa dal sud per venire a trovare lavoro al nord ...
Oppure le richieste di incentivi per calamita' naturali , varie e eventuali ...
e perchè no magari i dati della disoccupazione ...
dammi questi dati e troverai tutte le risposte atte a smentire la tua magra affermazione.
La storia della gente che dal Sud va a lavorare al Nord mi sfugge come concetto di "Nord che mantiene il Sud finanziariamente" (forse ti riferisci alle rimesse degli emigranti nel bilancio nazionale del Sud?).
Quanto alle indennità per calamità naturali, non credo che da noi ci siano state più calamità rispetto a voi del Nord e tanto meno ritengo che ci siano stati dati più soldi. Forse sono stati spesi male, nel senso che sono stati accaparrati da soggetti "truffaldini o peggio" (... e non tutti del Sud).
Ti potrei invitare a trovare i dati sugli incentivi che da' lo Stato alle grandi imprese del Nord in forma di ammortizzatori sociali e soprettutto del drenaggio di risorse che fa' il sistema bancario a favore delle regioni settentrionali.
Ti accorgerai che il saldo non è quello che credi. Prova ad aprire un'attività economica al Sud (e a contribuire di più alle tasse) e ti accorgerai che, il contesto è da trincea da combattimento, che gli incentivi sono spesso una burla e che le banche non ti considerano nemmeno.
In questo senso il Nord non sovvenziona certo il Sud.
Ovviamente fa più comodo dire in giro che i terroni non hanno voglia di fare nulla e che campano alle spalle dei padani oppure, dal nostro punto di vista, che i settentrionali vengono solo a prendersi risorse al sud per riportarsele a casa.
Questo potrà anche essere vero in piccola parte, ma sono discorsi fatti solo per far litigare le brave persone del Nord e del Sud che pagano sulla loro pelle il peso di una classe parassitaria e affaristica, che ci fa accapigliare come i capponi di Renzo.
Questa è la logica del mio intervento, se vacciamo uno sforzo in più, ci renderemo conto di quanto certi interessi e certi obiettivi siano comuni per tutti.
La storia della gente che dal Sud va a lavorare al Nord mi sfugge come concetto di "Nord che mantiene il Sud finanziariamente" (forse ti riferisci alle rimesse degli emigranti nel bilancio nazionale del Sud?).
Quanto alle indennità per calamità naturali, non credo che da noi ci siano state più calamità rispetto a voi del Nord e tanto meno ritengo che ci siano stati dati più soldi. Forse sono stati spesi male, nel senso che sono stati accaparrati da soggetti "truffaldini o peggio" (... e non tutti del Sud).
Ti potrei invitare a trovare i dati sugli incentivi che da' lo Stato alle grandi imprese del Nord in forma di ammortizzatori sociali e soprettutto del drenaggio di risorse che fa' il sistema bancario a favore delle regioni settentrionali.
Ti accorgerai che il saldo non è quello che credi. Prova ad aprire un'attività economica al Sud (e a contribuire di più alle tasse) e ti accorgerai che, il contesto è da trincea da combattimento, che gli incentivi sono spesso una burla e che le banche non ti considerano nemmeno.
In questo senso il Nord non sovvenziona certo il Sud.
Ovviamente fa più comodo dire in giro che i terroni non hanno voglia di fare nulla e che campano alle spalle dei padani oppure, dal nostro punto di vista, che i settentrionali vengono solo a prendersi risorse al sud per riportarsele a casa.
Questo potrà anche essere vero in piccola parte, ma sono discorsi fatti solo per far litigare le brave persone del Nord e del Sud che pagano sulla loro pelle il peso di una classe parassitaria e affaristica, che ci fa accapigliare come i capponi di Renzo.
Questa è la logica del mio intervento, se vacciamo uno sforzo in più, ci renderemo conto di quanto certi interessi e certi obiettivi siano comuni per tutti.
Per tutti. Per tutti gli ITALIANI.
I problemi sono di tutti, non del nord o del sud.
:)
LuVi
Che si preoccupasse dello sviluppo nelle regioni meridionali, vista le migliaia di miliardi che vengono spesi invano ogni anno, o la situazione da "Afghanistan" che c'è nella sua Napoli, piuttosto che elargire commenti superflui.
Ancora una volta pessimo, banale e inopportuno.
Forse sarebbe stato davvero meglio D'Alema...almeno queste cose scontate e inutili ce le avrebbe evitate.
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