fluke81
04-11-2006, 10:09
"Indulto, Roma ha sbagliato
l'ondata criminale crescerà"
Il procuratore generale Galgano: "Cosa pensavano, che Napoli fosse il paese di Biancaneve?"
di GIOVANNI MARINO
NAPOLI - Procuratore generale Galgano, sull'indulto è scontro aperto tra i pm e il ministro della Giustizia. Esiste un collegamento diretto tra le scarcerazioni e l'ondata criminale che sta travolgendo Napoli?
"Io voglio parlare solo di dati di fatto, non intendo polemizzare nè rispondere a scelte politiche. Ma i dati di fatto sono incontrovertibili e dicono che a Napoli, con l'indulto, non sono certo usciti ladri di mele e merendine o furfanti del mercatino, ma in gran parte uomini accusati di rapine, lesioni di vario genere, furti nelle case. Gente pronta a rientrare nel circuito dei reati. A rioccupare posizioni perdute con metodi non certo pacifici".
Dunque l'effetto indulto c'è.
"L'effetto, qui da noi, è sotto gli occhi di tutti: una cosa è l'indulto a Parma, una cosa è l'indulto a Napoli. Però, dico io, bisognava pensarci prima, adesso è un po' tardi. Cosa si pensava? Che Napoli fosse il paese di Biancaneve?". Il pg Vincenzo Galgano non le manda a dire. Nel giorno in cui il capo del pool anticamorra Franco Roberti risponde a Mastella ("Perché, invece di perdere tempo a difendere l'indifendibile indulto, il ministro non mette mano alle riforme per restituire efficienza alla giustizia?"), l'alto magistrato interviene con spirito critico sul provvedimento di clemenza.
Procuratore generale, per lei il provvedimento svuotacarceri ha soprattutto rimesso in gioco un bel numero di delinquenti.
"L'indulto è stata una scelta politica, il Parlamento ha ritenuto che ci fossero più vantaggi che svantaggi nell'applicarlo. Ma ora che è divenuto effettivo, nella nostra realtà, si scopre che questi oltre duemila napoletani scarcerati hanno ripreso ad agire come prima. Per me, da quasi mezzo secolo in magistratura, nessuna sorpresa. Ma cosa ci si poteva attendere da gente adusa al crimine? Era inevitabile".
Tra ministero e inquirenti siamo alla guerra dei numeri e delle percentuali tra scarcerati e reati conseguenti. Mentre da Napoli giunge l'allarme di una imprenditrice che ha accusato gli uomini del racket, Silvana Fucito: "La paura c'è sempre, specie dopo l'indulto. Non è bello per un commerciante denunciare e poi vedere dopo pochi mesi passare in strada, davanti al suo negozio, chi lo ha tartassato per anni".
"Con amarezza dico che era prevedibile. Tuttavia allarma più il futuro prossimo che il presente".
Vuol dire?
"Qui da noi l'impatto è grave e non soltanto per ciò che è avvenuto nei primi novanta giorni dall'indulto, ma particolarmente per ciò che avverrà in seguito. I numeri e le tristi statistiche sono destinati ad aumentare esponenzialmente: più passa il tempo più reati verranno commessi da persone che ritengono maggiormente redditizio il crimine rispetto a un lavoro lecito. C'è poi un'altra beffa giudiziaria di cui si parla poco".
Una beffa giudiziaria?
"Un altro effetto del gesto di clemenza: i magistrati lavoreranno per molto tempo a vuoto per operare su vicende coperte da indulto, reati commessi sino al maggio 2006; procedimenti che si concluderanno nel nulla, lavoro giudiziario destinato a perdersi. Le cose parlano da sole, ogni polemica è superflua".
Cosa farebbe per attutire gli effetti negativi dell'indulto?
"Non sono io a dover dare suggerimenti. Piuttosto, al punto in cui siamo, possiamo soltanto augurarci che vengano dati a noi magistrati tutti i mezzi necessari per fare al meglio il nostro dovere; più mezzi e in fretta, per riprendere il lavoro da dove è stato interrotto".
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/esercito-napoli-1-/indulto-emergenza-napoli/indulto-emergenza-napoli.html
l'ondata criminale crescerà"
Il procuratore generale Galgano: "Cosa pensavano, che Napoli fosse il paese di Biancaneve?"
di GIOVANNI MARINO
NAPOLI - Procuratore generale Galgano, sull'indulto è scontro aperto tra i pm e il ministro della Giustizia. Esiste un collegamento diretto tra le scarcerazioni e l'ondata criminale che sta travolgendo Napoli?
"Io voglio parlare solo di dati di fatto, non intendo polemizzare nè rispondere a scelte politiche. Ma i dati di fatto sono incontrovertibili e dicono che a Napoli, con l'indulto, non sono certo usciti ladri di mele e merendine o furfanti del mercatino, ma in gran parte uomini accusati di rapine, lesioni di vario genere, furti nelle case. Gente pronta a rientrare nel circuito dei reati. A rioccupare posizioni perdute con metodi non certo pacifici".
Dunque l'effetto indulto c'è.
"L'effetto, qui da noi, è sotto gli occhi di tutti: una cosa è l'indulto a Parma, una cosa è l'indulto a Napoli. Però, dico io, bisognava pensarci prima, adesso è un po' tardi. Cosa si pensava? Che Napoli fosse il paese di Biancaneve?". Il pg Vincenzo Galgano non le manda a dire. Nel giorno in cui il capo del pool anticamorra Franco Roberti risponde a Mastella ("Perché, invece di perdere tempo a difendere l'indifendibile indulto, il ministro non mette mano alle riforme per restituire efficienza alla giustizia?"), l'alto magistrato interviene con spirito critico sul provvedimento di clemenza.
Procuratore generale, per lei il provvedimento svuotacarceri ha soprattutto rimesso in gioco un bel numero di delinquenti.
"L'indulto è stata una scelta politica, il Parlamento ha ritenuto che ci fossero più vantaggi che svantaggi nell'applicarlo. Ma ora che è divenuto effettivo, nella nostra realtà, si scopre che questi oltre duemila napoletani scarcerati hanno ripreso ad agire come prima. Per me, da quasi mezzo secolo in magistratura, nessuna sorpresa. Ma cosa ci si poteva attendere da gente adusa al crimine? Era inevitabile".
Tra ministero e inquirenti siamo alla guerra dei numeri e delle percentuali tra scarcerati e reati conseguenti. Mentre da Napoli giunge l'allarme di una imprenditrice che ha accusato gli uomini del racket, Silvana Fucito: "La paura c'è sempre, specie dopo l'indulto. Non è bello per un commerciante denunciare e poi vedere dopo pochi mesi passare in strada, davanti al suo negozio, chi lo ha tartassato per anni".
"Con amarezza dico che era prevedibile. Tuttavia allarma più il futuro prossimo che il presente".
Vuol dire?
"Qui da noi l'impatto è grave e non soltanto per ciò che è avvenuto nei primi novanta giorni dall'indulto, ma particolarmente per ciò che avverrà in seguito. I numeri e le tristi statistiche sono destinati ad aumentare esponenzialmente: più passa il tempo più reati verranno commessi da persone che ritengono maggiormente redditizio il crimine rispetto a un lavoro lecito. C'è poi un'altra beffa giudiziaria di cui si parla poco".
Una beffa giudiziaria?
"Un altro effetto del gesto di clemenza: i magistrati lavoreranno per molto tempo a vuoto per operare su vicende coperte da indulto, reati commessi sino al maggio 2006; procedimenti che si concluderanno nel nulla, lavoro giudiziario destinato a perdersi. Le cose parlano da sole, ogni polemica è superflua".
Cosa farebbe per attutire gli effetti negativi dell'indulto?
"Non sono io a dover dare suggerimenti. Piuttosto, al punto in cui siamo, possiamo soltanto augurarci che vengano dati a noi magistrati tutti i mezzi necessari per fare al meglio il nostro dovere; più mezzi e in fretta, per riprendere il lavoro da dove è stato interrotto".
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/esercito-napoli-1-/indulto-emergenza-napoli/indulto-emergenza-napoli.html