Ziosilvio
02-11-2006, 14:53
... estremisti islamici, a quanto pare...
Dal Corriere della Sera (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/11_Novembre/02/parigi.shtml):
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Sette di loro hanno presentato ricorso
Aeroporto Parigi, 72 dipendenti «interdetti»
Sono tutti di fede musulmana e si sono visti ritirare il permesso di accesso alle zone sensibili dello scalo dopo un'«inchiesta minuziosa»
PARIGI - Settantadue dipendenti dell'aeroporto francese Charles de Gaulle, tutti addetti al trasporto bagagli, si sono visti ritirare il permesso di accesso alle zone sensibili dello scalo, cosa che impedisce loro di fatto di svolgere le proprie mansioni. La caratteristica che li accomuna è la fede musulmana e la motivazione del provvedimento è che l'«attività fondamentalista» di queste persone potrebbe rappresentare una minaccia alla sicurezza dei passeggeri. La Bbc riporta la notizia che i 72 lavoratori avrebbero frequentato campi di addestramento per futuri terroristi in Pakistan e in Afghanistan. Uno di loro è sospettato di essere amico di Richard Reid, il cittadino britannico arrestato nel 2001 per aver cercato di far saltare in aria un volo partito da Parigi per gli Stati Uniti con l'esplosivo nascosto nelle scarpe.
RICORSO - All'inizio dell'anno, le autorità dell'aeroporto francese avevano avviato un processo di revisione del personale impiegato nello scalo e hanno interrogato decine di dipendenti musulmani. «Una lunga e minuziosa inchiesta», com è stata definita, condotta dall'Unità centrale di lotta al terrorismo. Oltre 100 persone addette alle pulizie e al trasporto bagagli sono state controllate per mesi. Sette dei 72 dipendenti hanno deciso di ricorrere alla magistratura, presso il tribunale di Bobigny, sostenendo di essere discriminati a causa della loro religione.
SARKOZY - Il ministro dell'Interno, Nicolas Sarkozy, ha precisato che «ci sono elementi precisi che hanno portato al divieto di accedere in determinate zone». «Non posso accettare che persone che svolgono attività fondamentaliste lavorino in un aeroporto - ha aggiunto -. È anche possibile che ci siamo sbagliati sul loro conto, in questo caso che facciano valere i loro diritti in tribunale». Éric Moutet, legale di uno dei sette dipendenti che hanno presentato ricorso, ha detto che la decisione di interdire loro le zone sensibili avrebbe un senso se basata su «elementi concreti», mentre - riferisce - si fa appello solo alla loro pratica religiosa, come le cinque preghiere quotidiane o il pellegrinaggio alla Mecca. «Alcuni di loro in Pakistan non ci sono andati nemmeno in vacanza» ha detto Moutet.
USA E GB - Altre informazioni sulla vicenda si trovano sul sito del Conseil Francais du Culte Musulman, secondo il quale dietro la decisioni delle autorità del Charles de Gaulle ci sarebbero pressioni degli Usa e della Gran Bretagna, che avrebbero chiesto alla Francia maggiori garanzie sulla sicurezza nei voli. L'avrebbe ammesso, secondo quanto riportato da esponenti dell'Union des associations musulmanes de Seine Saint Denis, lo stesso prefetto che ha firmato l'ordinanza, Jean-François Cordet: «Il prefetto ci ha svelato di non aver agito di sua iniziativa e che la Francia avrebbe subito pressioni da Stati Uniti e Inghilterra». La parola ora va agli avvocati.
02 novembre 2006
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Che ci sia stata discriminazione religiosa, o che le accuse siano fondate, è comunque una faccenda molto grave.
Staremo a vedere...
Dal Corriere della Sera (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/11_Novembre/02/parigi.shtml):
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Sette di loro hanno presentato ricorso
Aeroporto Parigi, 72 dipendenti «interdetti»
Sono tutti di fede musulmana e si sono visti ritirare il permesso di accesso alle zone sensibili dello scalo dopo un'«inchiesta minuziosa»
PARIGI - Settantadue dipendenti dell'aeroporto francese Charles de Gaulle, tutti addetti al trasporto bagagli, si sono visti ritirare il permesso di accesso alle zone sensibili dello scalo, cosa che impedisce loro di fatto di svolgere le proprie mansioni. La caratteristica che li accomuna è la fede musulmana e la motivazione del provvedimento è che l'«attività fondamentalista» di queste persone potrebbe rappresentare una minaccia alla sicurezza dei passeggeri. La Bbc riporta la notizia che i 72 lavoratori avrebbero frequentato campi di addestramento per futuri terroristi in Pakistan e in Afghanistan. Uno di loro è sospettato di essere amico di Richard Reid, il cittadino britannico arrestato nel 2001 per aver cercato di far saltare in aria un volo partito da Parigi per gli Stati Uniti con l'esplosivo nascosto nelle scarpe.
RICORSO - All'inizio dell'anno, le autorità dell'aeroporto francese avevano avviato un processo di revisione del personale impiegato nello scalo e hanno interrogato decine di dipendenti musulmani. «Una lunga e minuziosa inchiesta», com è stata definita, condotta dall'Unità centrale di lotta al terrorismo. Oltre 100 persone addette alle pulizie e al trasporto bagagli sono state controllate per mesi. Sette dei 72 dipendenti hanno deciso di ricorrere alla magistratura, presso il tribunale di Bobigny, sostenendo di essere discriminati a causa della loro religione.
SARKOZY - Il ministro dell'Interno, Nicolas Sarkozy, ha precisato che «ci sono elementi precisi che hanno portato al divieto di accedere in determinate zone». «Non posso accettare che persone che svolgono attività fondamentaliste lavorino in un aeroporto - ha aggiunto -. È anche possibile che ci siamo sbagliati sul loro conto, in questo caso che facciano valere i loro diritti in tribunale». Éric Moutet, legale di uno dei sette dipendenti che hanno presentato ricorso, ha detto che la decisione di interdire loro le zone sensibili avrebbe un senso se basata su «elementi concreti», mentre - riferisce - si fa appello solo alla loro pratica religiosa, come le cinque preghiere quotidiane o il pellegrinaggio alla Mecca. «Alcuni di loro in Pakistan non ci sono andati nemmeno in vacanza» ha detto Moutet.
USA E GB - Altre informazioni sulla vicenda si trovano sul sito del Conseil Francais du Culte Musulman, secondo il quale dietro la decisioni delle autorità del Charles de Gaulle ci sarebbero pressioni degli Usa e della Gran Bretagna, che avrebbero chiesto alla Francia maggiori garanzie sulla sicurezza nei voli. L'avrebbe ammesso, secondo quanto riportato da esponenti dell'Union des associations musulmanes de Seine Saint Denis, lo stesso prefetto che ha firmato l'ordinanza, Jean-François Cordet: «Il prefetto ci ha svelato di non aver agito di sua iniziativa e che la Francia avrebbe subito pressioni da Stati Uniti e Inghilterra». La parola ora va agli avvocati.
02 novembre 2006
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Che ci sia stata discriminazione religiosa, o che le accuse siano fondate, è comunque una faccenda molto grave.
Staremo a vedere...