00Luca
01-11-2006, 12:16
Il ministro delle finanze italiano in coda nella classifica del quotidiano
Con la stroncatura anche un augurio: "Forse taglierà il deficit"
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/economia/padoa-schioppa-ultimo/padoa-schioppa-ultimo/padoa-schioppa-ultimo.html
ROMA - Tommaso Padoa-Schioppa fanalino di coda nella hit parade dei ministri delle Finanze europei stilata dal Financial Times. Nella pagella, il responsabile di via XX Settembre è finito in coda alla classifica che stabilisce chi è il più 'fair' (in buona sostanza, il 'migliore', il più abile) tra tutti, facendolo risalire di un paio di posizione quando si prendono in esame criteri economici più oggettivi.
Secondo il quotidiano finanziario, che prende in considerazione il giudizio dei propri corrispondenti nei vari Paesi in base all'effettiva efficacia politica dei ministri che governano l'economia, Padoa-Schioppa ha vissuto "tempi più duri" dei suoi colleghi europei: "Ha incontrato - spiega il Ft - difficoltà nel mettere in pratica le virtù della disciplina di bilancio che predicava quando era un membro del board della Bce". Padoa-Schioppa, conclude tuttavia il quotidiano, "ha fatto ricorso a qualche stratagemma in Finanziaria, ma probabilmente riuscirà a tagliare il deficit".
Tutt'altra musica per i ministri che si trovano in vetta alla classifica, tutti con tre stellette: Grasser, che secondo il Ft "ha assunto un ruolo interno di punta", il lussemburghese Jean-Claude Juncker, il belga Didier Reynders e l'olandese Gerrit Zalm. A metà graduatoria, con due stellette, figurano invece il francese Thierry Breton, l'irlandese Brian Cowen, il finlandese Eero Heinlauoma, lo spagnolo Pedro Solbes, il tedesco Peer Steinbruck e il portoghese Fernando Teixeira Dos Santos.
Il quotidiano stila poi una classifica dei 12 in base ad alcuni criteri economici più oggettivi, come il taglio del deficit e le riforme fiscali messe a punto negli ultimi anni, passando dunque a giudicare "i ministeri, più che i ministri": in questo caso, l'Italia scala qualche posizione, piazzandosi al decimo posto, davanti a Belgio e Francia. La graduatoria è guidata dall'Irlanda, seguita da Olanda e Finlandia: tre Paesi, riconosce il Ft, dalle piccole economie, e che probabilmente rendono il lavoro dei rispettivi ministri, "più facile".
(1 novembre 2006)
Con la stroncatura anche un augurio: "Forse taglierà il deficit"
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/economia/padoa-schioppa-ultimo/padoa-schioppa-ultimo/padoa-schioppa-ultimo.html
ROMA - Tommaso Padoa-Schioppa fanalino di coda nella hit parade dei ministri delle Finanze europei stilata dal Financial Times. Nella pagella, il responsabile di via XX Settembre è finito in coda alla classifica che stabilisce chi è il più 'fair' (in buona sostanza, il 'migliore', il più abile) tra tutti, facendolo risalire di un paio di posizione quando si prendono in esame criteri economici più oggettivi.
Secondo il quotidiano finanziario, che prende in considerazione il giudizio dei propri corrispondenti nei vari Paesi in base all'effettiva efficacia politica dei ministri che governano l'economia, Padoa-Schioppa ha vissuto "tempi più duri" dei suoi colleghi europei: "Ha incontrato - spiega il Ft - difficoltà nel mettere in pratica le virtù della disciplina di bilancio che predicava quando era un membro del board della Bce". Padoa-Schioppa, conclude tuttavia il quotidiano, "ha fatto ricorso a qualche stratagemma in Finanziaria, ma probabilmente riuscirà a tagliare il deficit".
Tutt'altra musica per i ministri che si trovano in vetta alla classifica, tutti con tre stellette: Grasser, che secondo il Ft "ha assunto un ruolo interno di punta", il lussemburghese Jean-Claude Juncker, il belga Didier Reynders e l'olandese Gerrit Zalm. A metà graduatoria, con due stellette, figurano invece il francese Thierry Breton, l'irlandese Brian Cowen, il finlandese Eero Heinlauoma, lo spagnolo Pedro Solbes, il tedesco Peer Steinbruck e il portoghese Fernando Teixeira Dos Santos.
Il quotidiano stila poi una classifica dei 12 in base ad alcuni criteri economici più oggettivi, come il taglio del deficit e le riforme fiscali messe a punto negli ultimi anni, passando dunque a giudicare "i ministeri, più che i ministri": in questo caso, l'Italia scala qualche posizione, piazzandosi al decimo posto, davanti a Belgio e Francia. La graduatoria è guidata dall'Irlanda, seguita da Olanda e Finlandia: tre Paesi, riconosce il Ft, dalle piccole economie, e che probabilmente rendono il lavoro dei rispettivi ministri, "più facile".
(1 novembre 2006)