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28-10-2006, 12:08
Si punta a ricucire gli strappi e sfoltire il numero degli emendamenti Prodi: «Una Finanziaria per crescere» Il premier e i ministri riuniti «conclave» con i rappresentanti dei partiti. Obiettivo: definire una linea comune sulla manovra 2007 .
ROMA - Le sorti della finanziaria e, forse, dello stesso governo Prodi si decisono questa mattina a Villa Doria Pamphilj, dove il premier e i suoi ministri hanno iniziiato un confronto serrato con i rappresentanti di tutti i partiti della coalizione. Il vertice, voluto dallo stesso Prodi per mettere a punto le strategie del centrosinistra in vista della battaglia parlamentare sulla manovra, servirà per chiarire le posizioni dei vari gruppi e per definire una linea unitaria, indispensabile per non lasciare spazio all'offensiva già annunciata dalla Cdl, che punta ad affossare la Finanziara e, ancor di più, a dare quella spallata che, negli auspici del centrodestra, potrebbe portare alla caduta dell'esecutivo e all'apertura di nuovi scenari. Non ultimo quello di un governo delle grandi intese, una sorta di Grosse Koalition sul modello tedesco, rilanciato venerdì dal leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
GLI OBIETTIVI - E' anche per allontanare questa prospettiva che Prodi e i suoi si sono riuniti in questa sorta di conclave pre-parlamentare. Qualcuno l'ha giá ribattezzato «la carica del 45», visto il numero di esponenti del governo e del centrosinistra presenti (■ Guarda il grafico). Al summit partecipano i capigruppo del centrosinistra e i presidenti delle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Sará l'occasione per rinsaldare i rapporti nella maggioranza ed un maggior coordinamento tra l'esecutivo e la sua coalizione, anche per una migliore comunicazione all'esterno di quanto viene fatto. Un altro degli obiettivi è sfoltire gli emendamenti alla manovra e trovare l'intesa su le possibili modifiche per affrontare preparati alle Camere il tradizionale «assalto alla diligenza» ed evitare passi falsi. Si tratta quindi di uno dei vertici più affollati nella storia della Repubblica. I lavori sono a porte chiuse e al termine è prevista una conferenza stampa.
«TRAGUARDI ECCELLENTI» - «Il nostro governo ha tagliato traguardi eccellenti in soli 5 mesi - ha detto prodi durante il summit - , nonostante l’eredità ricevuta e la difficile situazione parlamentare, figlia della vergognosa legge elettorale che resta una delle priorità morali di riforma». Il premier ha sottolineato che i guasti lasciati dalla Cdl sono stati «una vera tassa di successione sulla quale non abbiamo potuto neppure esercitare il beneficio di inventario!». Il premier esordisce però rilevando che «ci sono grandi soddisfazioni, sia nel voltarsi indietro che nel guardare avanti».
«IL PROGRAMMA E' LA BUSSOLA» - Prodi ha anche sottolineato che la Finanziaria è in linea con il programma elettorale e che «la nostra bussola non può che essere il programma, fortemente segnato dai tre assi su cui dall’inizio ci siamo mossi: risanamento, equità e sviluppo». Il premier ha quindi insistito sul fatto che «l’Unione è un progetto politico per il governo, voluto dagli elettori. Non una strada obbligata per ragioni elettorali, sia chiaro, ma una scelta convinta e condivisa. Un processo che, dopo quasi due anni di lavoro, è stato coronato dalla vittoria».
DEFICIT E CRESCITA - «Non ci accontentiamo del risanamento - ha detto ancora il leader dell'Unione -, ovvero scendere sotto il 3% del deficit annuo, vogliamo un'Italia che cresca almeno del 3% all'anno. C'è nel Paese, nel nord come nel sud, una grande domanda di crescita. A questa domanda, questa finanziaria comincia a dare risposte».
28 ottobre 2006
LINK:http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/10_Ottobre/28/vertice.shtml
ROMA - Le sorti della finanziaria e, forse, dello stesso governo Prodi si decisono questa mattina a Villa Doria Pamphilj, dove il premier e i suoi ministri hanno iniziiato un confronto serrato con i rappresentanti di tutti i partiti della coalizione. Il vertice, voluto dallo stesso Prodi per mettere a punto le strategie del centrosinistra in vista della battaglia parlamentare sulla manovra, servirà per chiarire le posizioni dei vari gruppi e per definire una linea unitaria, indispensabile per non lasciare spazio all'offensiva già annunciata dalla Cdl, che punta ad affossare la Finanziara e, ancor di più, a dare quella spallata che, negli auspici del centrodestra, potrebbe portare alla caduta dell'esecutivo e all'apertura di nuovi scenari. Non ultimo quello di un governo delle grandi intese, una sorta di Grosse Koalition sul modello tedesco, rilanciato venerdì dal leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
GLI OBIETTIVI - E' anche per allontanare questa prospettiva che Prodi e i suoi si sono riuniti in questa sorta di conclave pre-parlamentare. Qualcuno l'ha giá ribattezzato «la carica del 45», visto il numero di esponenti del governo e del centrosinistra presenti (■ Guarda il grafico). Al summit partecipano i capigruppo del centrosinistra e i presidenti delle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Sará l'occasione per rinsaldare i rapporti nella maggioranza ed un maggior coordinamento tra l'esecutivo e la sua coalizione, anche per una migliore comunicazione all'esterno di quanto viene fatto. Un altro degli obiettivi è sfoltire gli emendamenti alla manovra e trovare l'intesa su le possibili modifiche per affrontare preparati alle Camere il tradizionale «assalto alla diligenza» ed evitare passi falsi. Si tratta quindi di uno dei vertici più affollati nella storia della Repubblica. I lavori sono a porte chiuse e al termine è prevista una conferenza stampa.
«TRAGUARDI ECCELLENTI» - «Il nostro governo ha tagliato traguardi eccellenti in soli 5 mesi - ha detto prodi durante il summit - , nonostante l’eredità ricevuta e la difficile situazione parlamentare, figlia della vergognosa legge elettorale che resta una delle priorità morali di riforma». Il premier ha sottolineato che i guasti lasciati dalla Cdl sono stati «una vera tassa di successione sulla quale non abbiamo potuto neppure esercitare il beneficio di inventario!». Il premier esordisce però rilevando che «ci sono grandi soddisfazioni, sia nel voltarsi indietro che nel guardare avanti».
«IL PROGRAMMA E' LA BUSSOLA» - Prodi ha anche sottolineato che la Finanziaria è in linea con il programma elettorale e che «la nostra bussola non può che essere il programma, fortemente segnato dai tre assi su cui dall’inizio ci siamo mossi: risanamento, equità e sviluppo». Il premier ha quindi insistito sul fatto che «l’Unione è un progetto politico per il governo, voluto dagli elettori. Non una strada obbligata per ragioni elettorali, sia chiaro, ma una scelta convinta e condivisa. Un processo che, dopo quasi due anni di lavoro, è stato coronato dalla vittoria».
DEFICIT E CRESCITA - «Non ci accontentiamo del risanamento - ha detto ancora il leader dell'Unione -, ovvero scendere sotto il 3% del deficit annuo, vogliamo un'Italia che cresca almeno del 3% all'anno. C'è nel Paese, nel nord come nel sud, una grande domanda di crescita. A questa domanda, questa finanziaria comincia a dare risposte».
28 ottobre 2006
LINK:http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/10_Ottobre/28/vertice.shtml