Do85
20-10-2006, 22:22
http://www.xboxway.com/speciali/archive/2006/10/19/speciale_world_cyber_games_2006_xbox_360_svela_molti_dei_suoi_assi.aspx
L'Evento
Per chi non lo sapesse, i World Cyber Games sono qualcosa di simile alle Olimpiadi per video-giochi. Solo due cose li differenziano dalle ben più famose competizioni greche: il fatto che si tengono annualmente e che sono "solo" alla loro settima edizione (il primo WCG fu organizzato nel 2000).
Durante questi cinque giorni monzesi, i WCG eleggeranno i migliori giocatori del mondo in 6 differenti specialità: "StarCraft: Brood War", "Half Life: Counter-Strike 1.6", "Fifa Soccer 2006", "Need for Speed: Most Wanted" per quanto riguarda i PC e "Project Gotham Racing 3", "Dead or Alive 4" per Xbox 360.
E' naturalmente ancora presto per tirare le somme di questo evento, dato che oggi è il primo giorno di gare ufficiali, ma due cose sono certe: la prima è che, nonostante la pioggia, il giorno infrasettimanale non certo felicissimo ed una certa lontananza da Milano, l'afflusso di pubblico è buono se non ottimo; la seconda è la sconfitta del clan italiano di Counter Strike contro la Russia (se non ho capito male). Fortunatamente, nulla di grave: i nostri ragazzi potranno sicuramente rifarsi e questa sconfitta (peraltro immeritata) potrà essere lavata facilmente nei prossimi giorni.
Lo Stand Xbox 360
Ammetto però che, data la pioggia e la mancanza cronica di un ombrello, non mi sono soffermato molto nella mia visita alla convention ed ho mirato direttamente al piatto forte: lo stand Microsoft!
Appena entrato, la disposizione del locale mi appare subito chiara: sulla destra una decina di postazioni PC con Halo 2 (per Windows Vista) e Age of Empire III: The Warchiefs, e sulla sinistra qualcosa come altri 20 schermi ad alta definizione collegati ad altrettante Xbox 360.
Ma, dopo una breve "introduzione" ai giochi da parte di un PR Microsoft/Imageware, nulla ha avuto più importanza: i titoli presenti hanno avuto tutta la mia attenzione! Eccomi quindi fare la fila per Sprinter Cell Double Agent e Rainbow Six: Vegas, tifare per FIFA '07 e PES6, ed ammirare ancora una volta Call of Duty 3 ed il "bouncing" ("sballonzolamento", tradotto non proprio letteralmente, n.d.r.) di Dead or Alive Xtreme 2.
Volete sapere com'è andata? Basta che leggiate il resto dell'articolo. Credetemi, sicuramente ne vale la pena dato che ho avuto modo di provare, per più di 1 ora, anche un "giochino" di prossima uscita che, secondo me, potrebbe essere una bella sorpresa. Com'è che si chiamava?...Ah, si... GEARS OF WAR!
Prove sul campo
FIFA 07
FIFA 07: Due postazioni dedicate e giocatori sempre pronti a sfidarsi. Questa è il sunto di un gioco che, come sempre, crea molta attesa e fa molto parlare di sé per un game-play che ogni anno promette faville e che si ritrova sempre ridimensionato. Il gioco che ho provato ha il buon game-play presente nella demo ma una grafica sicuramente migliore, almeno per quanto riguarda la visuale di gioco: le cut-scene, infatti, mantengono quell'atmosfera sbavata e quel frame rate poco convincente presente anche nella versione di prova sul marketplace. Com'è FIFA '07? Ho come l'impressione che lo sapremo solo a gioco sugli scaffali, ma bisogna ammettere che ogni volta che lo vedo è sempre un po' meglio di quella precendente.
PES6
Pro Evolution Soccer 6: quanto a postazioni PES6 vince il duello con FIFA '07: 4 a 2 (anche se gli schermi erano più piccoli); quanto a spettatori, PES6 vince su FIFA '07 per tanti a pochi (ma su PES6 c'era un torneo). Tutto facile per PES6? Non proprio, infatti ho avuto per la prima volta la possibilità di guardare i due simulatori di calcio uno accanto all'altro e graficamente FIFA è una generazione avanti rispetto a PES, che però riduce lo svantaggio durante le cut-scene. Per il resto, confermo in toto le impressioni riportate nell'Hands-On di un paio di settimane fa: il game-play è ottimo come sempre e le animazioni sono a tratti molto spettacolari. Unico neo: la corsa degli atleti non sembra combaciare con lo spazio percorso ed, in generale, sembra un po'.. .forzata. Speriamo che nella build finale, questo particolare sia perfezionato perché potrebbe all'inizio essere "noioso".
Crackdown
Crackdown: è stato un po', assieme a Rainbow Six: Vegas, la delusione dell'evento e, ancor più grave, lo è stato non per demeriti propri. Le build presenti nelle due postazioni erano, infatti, molto vecchie e poco stabili: "molto vecchie" perché diverse parti del gioco risultavano vuote con schermate bookmark per eventuali cut-scenes e "poco stabili" per il frame rate poco costante e per gli innumerevoli blocchi che hanno avuto le due console durante le mie prove. Per quel poco che ho visto, il gioco si pone come un free-roaming fantascientifico con tanto di ottima grafica: però, purtroppo, oltre a qualche sparatoria con tanto di mira assistita (grilletto sinistro) e qualche giro a bordo di un veicolo (SUV e macchina sportiva), non mi è stato possibile testare null'altro. Peccato!
Splinter Cell Double Agent
Tom Clancy's Splinter Cell: Double Agent: è uscito oggi e, devo ammettere, ha un impatto grafico veramente incredibile. Sam Fisher è così ben fatto che ci sembrerà reale. Non mi dilungo particolarmente perché a giorni pubblicheremo la recensione del gioco, però vale la pena dire che il numero di opzioni stealth in nostro possesso sarà innumerevole e le ambientazioni smisurate ed accattivanti. Poi, certo, il titolo è pieno di particolari: come gli occhiali da sole che, indossati, faranno cambiare l'illuminazione a schermo. Insomma, un titolo che molto ha promesso e molto è stato rimandato ma che ora, uscito, tutto ha mantenuto!
Rainbow Six Vegas
Rainbow Six: Vegas: Come detto anche per Crackdown, è stata la vera delusione. Il frame-rate era così basso da far risultare la demo letteralmente ingiocabile: per il resto, il titolo graficamente sembra ottimo ed il game-play dovrebbe essere assicurato da quegli stessi video che girano per il web ormai da mesi. Inutile pretendere di fornire giudizi su una build evidentemente così vecchia perché non sarebbe giusto nei confronti del gioco e, soprattutto, nei vostri: discorso rimandato in sede di recensione.
Virtua Tennis 3
Virtua Tennis 3: vedendo uno schermo con all'interno una partita di tennis in diretta televisiva mi sono avvicinato. Era Virtua Tennis 3, il canale era il LIVE ed il mio giocatore James Blake! Graficamente, come si è forse capito, il titolo è ottimo ed il game-play quello classico Virtua: veloce, scattante, con più tuffi che rovesci e più veroniche che dritti... insomma, arcade. Durante la veloce partita, ho potuto constatare come l'IA dei nostri avversari sia abbastanza evoluta da approfittare dei nostri errori tattici, soprattutto se il gioco viene settato alla difficoltà massima. I nei? Un pubblico che, a volte, sembra in 2D (problema assolutamente da sistemare) ed un game-play che permette un po' troppo... anche per un arcade!
DOAX2
Dead or Alive eXtreme 2: bouncing, bouncing, bouncing ed ancora... bouncing. Questo termine, bouncing, riassume perfettamente un titolo che sembra, più che un gioco, una scusa per ammirare le bellezze di Dead or Alive 4 in vestiti piuttosto succinti (togliete pure il "piuttosto"). Non nego che i vari mini-giochi siano molto divertenti e gustosi, non nego che il Team Ninja abbia raggiunto la perfezione grafica, e non nego neanche che, insieme ad amici, sarà molto divertente giocarci e farsi quattro risate: quello che però proprio non riesco ad afferrare è come un titolo alla DOAX2 possa aspirare ad essere giocato in maniera continuativa in single-player. Misteri del bouncing!
E per finire in bellezza:
Gears of War: si, avete capito bene. Sono stato a contatto col preannunciato capolavoro di Epic Games per più di un'ora, ho finito un paio di livelli ed ho ucciso una montagna di locuste! Ma, non volendo essere avido, ho frenato i miei entusiasmi e, con tanto di block notes e matita, ho cominciato a spulciarmi un titolo che promette di riscrivere la storia dei videogiochi d'azione. Noi tutti lo possiederemo fra meno di un mese, XboxWay, però, ve lo porta in casa oggi stesso... col nostro dettagliatissimo e molto succoso Hands-On!
http://www.xboxway.com/anteprime/archive/2006/10/20/anteprima_hands_on_gears_of_war_xbox_360.aspx
Inizio l'articolo chiedendovi scusa: questi sono, senza dubbio, i 15.000 caratteri più importanti della mia carriera di redattore a XboxWay e mi sono reso conto che scrivere un "Hands-On" sul gioco più atteso di sempre nella breve ma intensa storia di Xbox 360 non è un compito semplice e richiederebbe diversi "giorni" di lavoro.
Parallelamente, però, ritengo che i nostri (e, permettetemi, anche un po' miei) lettori meritino di avere ogni informazione in modo veloce e professionale, perché ciò che un giorno può essere ritenuta una notizia di rilievo, il giorno dopo è solo una miriade di inutili "bit" sul web o, come alcuni di voi amano dire, è "old".
Quest'articolo forse non conterrà le mie solite freddure, le solite frecciatine ai programmatori ed i soliti giochi di parole; perdonatemi e siate certi che il mio obiettivo è solo uno:
Portarvi Gears of War a casa con un mese d'anticipo!
Le Opzioni
Non so se vi sia mai capitato, ma nel corso di questi miei 27 anni di vita mi sono trovato solo due volte nella situazione di avere tra le mani la confezione di un videogioco o di un libro grandemente atteso ma di non avere il coraggio di aprirla, come se il capolavoro contenutovi non potesse veramente esistere. Ieri, mi è capitato per la terza volta: mi sono ritrovato con il pad tra le mani ed il menù di gioco di GoW con la scritta "Premi Start" lampeggiante senza sapere cosa fare, dove andare.
GoW è un gioco che ha ricevuto moltissima pubblicità da un anno a questa parte, quindi è importante affrontarlo nel modo giusto, saperne gustare ogni particolare e fare le cose con calma: cercare di finirlo in cinque ore non sarebbe stato un modo saggio di utilizzare questo titolo che ha promesso moltissimo e che tra poco scopriremo cosa ha mantenuto.
Parto, quindi, leggero e comincio parlandovi delle opzioni principali disponibili: come ogni gioco da console che si rispetti, non vi sono grandissime possibilità di personalizzazione al livello di grafica e sonoro ed in generale GoW si limita a fornire la classica possibilità di adattare la luminosità del titolo al nostro schermo, il livello dell'audio e di selezionare o meno la presenza di "aiutini" sui pulsanti da utilizzare. Nonostante questa "mediocrità", dalla presenza di un'opzione per disabilitare le scene violente si capisce subito che abbiamo a che fare con un titolo dai forti contenuti: nella sostanza, con questa opzione abilitata vi saranno meno litri di sangue a schermo, ma il game-play ed i contenuti grafici del titolo rimarranno invariati. Sinceramente, sono rimasto molto stupito dalla presenza di questo particolare in un titolo come GoW ed è segno evidente di come Epic Games abbia cercato di "passare" in tutti i modi il taglio dell'agenzia di rating tedesca; il fatto che non vi sia riuscita è, per il sottoscritto, la dimostrazione lampante che la bocciatura da parte di USK (Unterhaltungssoftware Selbstkontrolle) sia dovuta più al concept che non ai contenuti e, purtroppo, costituisce un precedente (insieme a Dead Rising) pericoloso non solo per i tedeschi!
Comunque, dopo una veloce occhiata alle modalità disponibili (oltre alla "Story Mode" single-player, posso confermare la presenza del System Link e dello Splitscreen), il richiamo delle Locuste è stato troppo forte.
Ecco a voi, finalmente, il gioco!
La Grafica
GoW sembra iniziare con la stessa identica scena che ci viene riproposta oramai da mesi: un paio di "gollum" che sbavano da sopra le grate della nostra cella e la nostra liberazione da parte di un vecchio compagno d'armi. Sinceramente speravo in una specie di trailer con gli antefatti della storia ma, come vedremo, evidentemente la scelta degli sviluppatori è stata quella di farci scoprire le cose tra un livello e l'altro.
Pochi secondi ed ecco che entreremo in "possesso" di Marcus Phoenix: usciti dalla cella, il primo impatto con la grafica è devastante! Non vi sono muri di Perfect Dark Zero che tengano, non vi sono riflessi delle armature di Oblivion paragonabili e gli effetti di luce della stanza del trono di Kameo vi sembreranno un lontanissimo ricordo: Gears of War gode di una grafica mai vista prima in un videogioco e di un dettaglio che, sinceramente, ritenevo impossibile per una risoluzione "limitata", per ora, ai "soli" 720p.
In generale, il titolo Epic Games offre un colpo d'occhio veramente magnifico e la grafica ha il pregio di mantenere un ottimo livello anche zoomando in maniera inverosimile sugli oggetti. Mettiamo però le cose in chiaro: la grafica di GoW non mi ha colpito in positivo soltanto per la sua perfezione, ma ancor più perché ne ho potuto constatare i limiti. Bisogna, infatti, considerare che il gioco è il parto di programmatori eccezionali che sono riusciti a sfruttare benissimo una console al suo primo anno di vita e che Gears of War, vista la sua data d'uscita, può a tutti gli effetti essere considerato il gioco che andrà a chiudere la prima generazione dei giochi per Xbox 360. Ecco che, vedere qualche ombra traballare sui volti dei personaggi e qualche texture perdere di definizione dopo uno zoom un po' eccessivo è un sollievo: siamo solo all'inizio!
Però, oltre a questi difetti devo ammettere che è difficile fare un appunto dal punto di vista grafico all'uso dell'Unreal Engine 3: certo, vi sono stati un paio di corpi misteriosamente scomparsi e dei dettagli del terreno (cartacce, cicche, ecc...) che scomparivano spostando il personaggio in una determinata posizione, ma sono tutte cose, assieme alle ombre leggermente traballanti di prima, tranquillamente adducibili alla build non definitiva (ho chiesto conferma, quindi sono certo che non lo fosse) contenuta nelle demo-station dei World Cyber Games.
In definitiva, se siete tra coloro che temono di rimanere delusi dalla grafica di Gears of War, prenotate tranquillamente la vostra copia del gioco: dal punto di vista grafico il titolo è ineccepibile. Inoltre, per i palati fini che esigono effetti di luce anche nel buio e muri pieni di imperfezioni, GoW rilancia nel piatto proponendo alcuni tatuaggi sulle braccia di un membro della nostra squadra che si stirano e si deformano in tempo reale a seconda dell'animazione del momento.
Prima di passare oltre, aggiungo un'ultima considerazione. Il 17 Novembre, Gears of War costituirà la prova vivente del fatto che la grafica CG (Computer Grafica) non ha più ragione di esistere nei video-giochi: se siete rimasti colpiti due anni fa dal video CG di Killzone 2 (PlayStation 3) o dal più recente e spettacolare trailer di Lost Odyssey (Xbox 360), preparatevi a piangere di commozione davanti alle cut-scene di Gears of War!
Il Game-play
Nel momento in cui mi è stata posta la scelta se affrontare il tutorial o buttarmi subito nella mischia ho, finalmente, scoperto in che modo Epic Games ha intenzione di insegnarci a giocare a Gears of War: NON ci insegna. Il tutorial dura poco più di cinque minuti e consiste più che altro in un paio di location, una all'interno ed una all'esterno, in cui vengono spiegate le basi del gioco: come si spara, come si aprono le porte e come ci si ripara. Tutto il resto è lasciato, evidentemente, al giocatore e, speriamo, al manuale d'istruzione.
Ma andiamo a vedere quali saranno le principali azioni disponibili ed i relativi pulsanti:
Movimento: Levetta Analogica Sinistra
Telecamera: Levetta Analogica Destra
Sparare: Grilletto Destro
Sparare con mira: Grilletto Destro + Grilletto Sinistro
Attacco corpo a corpo: B, tenuto premuto
Correre: A, tenuto premuto
Aprire una porta, spingere un pulsante, raccogliere oggetti: X
Aprire una porta a calci e correre: X + A, tenuto premuto
Ripararsi: A, se vicino ad un muro (automatico se stiamo correndo)
Tuffarsi: A + Levetta Analogica sinistra
Saltare un ostacolo: A + Levetta Analogica sinistra (se vi è un ostacolo)
Osservare luoghi e persone d'interesse: Y
Cambiare armi: croce direzionale (4 slot disponibili)
Rianimare: X, accanto ad un commilitone "svenuto"
Ricaricare: Pulsante dorsale destro
Informazioni HUD: Pulsante dorsale sinistro
Come si può notare, il pulsante più usato sarà sicuramente "A", che cambierà funzione a seconda delle circostanze e dell'uso combinato con altri comandi: questa è una caratteristica chiave del gioco che, come appare chiaro sin dai primi minuti, mira ad una grande spettacolarità delle azioni degli avversari, così come delle nostre. Quindi, l'uso sapiente dello stesso pulsante ci permetterà di perdere poco tempo in un titolo dai ritmi incalzanti, offrendoci al contempo una curva d'apprendimento ripidissima anche grazie ai de-selezionabili aiuti a schermo.
Continuando nell'analisi, mi piace sottolineare l'interessantissimo uso del pulsante "Y", un pulsante spesso bistrattato dai giochi, che in Gears of War ha il compito di farci seguire l'azione: ma, per spiegarne meglio l'utilità, devo far ricorso alla vostra memoria. Durante le sue recenti uscite col gioco, Cliff B (capo sviluppatore di Epic Games per il progetto GoW) ha più volte fatto vedere una scena in cui un elicottero passa sopra la nostra testa ed abbatte un pilastro che si schianta a pochi centimetri da Marcus: tutta la scena viene seguita dalla telecamera come se fosse una cut-scene, ma in realtà siamo in tempo reale, il gioco lo controlliamo noi e la scena viene ripresa in questo modo perché stiamo usando il pulsante "Y". Naturalmente, non sempre schiacciare questo pulsante sarà così spettacolare (durante le non poche scene che meritano, il gioco ci avvertirà di premerlo), ma mal che vada sarà utile per individuare i nostri commilitoni. In sede di recensione sarà possibile inoltre scoprire come il bottone "Y" si "mapperà" alla modalità multiplayer: si accettano scommesse!
Il resto dei comandi è abbastanza "standard", se si esclude l'interessantissimo mini-gioco del caricamento dell'arma e la modalità corsa: quest'ultima, infatti, non solo restringe la visuale sul personaggio, ma contrappone il vantaggio di ripararci automaticamente contro i muri con lo svantaggio di cambi di direzione più difficili. Questo è un punto fondamentale del game-play: Gears of War non è un titolo che può essere affrontato velocemente, non si può scappare dai nemici, ma bisogna saper gestire le proprie forze e passare da riparo a riparo, anche correndo, ma stando soprattutto attenti a non ritrovarci col fianco scoperto.
Il game-play "stop-and-pop" del titolo viene, oltretutto, esaltato da un HUD molto scarno che può essere messo in modalità "a scomparsa", in modo da avere lo schermo sempre il più vuoto possibile e da un "barra di vita" rappresentata dal simbolo del teschio di Emergence Day che apparirà al centro della visuale sempre più "intenso" a mano a mano che la nostra morte si avvicina.
L'IA (Intelligenza Artificiale) dei nemici, purtroppo, non mi ha colpito più di tanto: in generale le locuste sono così grosse da non riuscire a coprirsi del tutto dietro ad un pilastro o ad un pezzo di muro caduto: nella sostanza, con un po' di pazienza saremo in grado di colpire i nostri avversari restando tranquillamente dietro al nostro riparo ed approfittando dei momenti in cui ricaricano le armi. Fortunatamente, scegliendo la difficoltà più alta (tra le due disponibili), le "Locuste" sciamano così velocemente ed in quantità da non permetterci di applicare la precedente tattica, rendendo il gioco più spettacolare e meno "penalizzato". A questo proposito, vale la pena sottolineare come, avendo giocato "solo" tutto il tutorial (quello che finisce con la fuga in elicottero) e tutto il primo livello, io non sia nella posizione di giudicare completamente una IA che potrebbe anche dipendere dalla "razza" dei nemici che abbiamo di fronte; quello che invece posso assicurare, è una buona intelligenza dei nostri compagni che però faremo bene a non mandare avanti da soli, pena un suicidio collettivo e diverso tempo passato a rianimarli.
Infine, per quanto riguarda il game-play, qualche riga sull'impatto della fisica nel gioco. Gli ambienti non sono completamente distruttibili, anche se in sede di recensione potremo capire se dipende solo dal fatto che la scenografia dei primi livelli è composta quasi esclusivamente da cemento armato (materiale non esattamente facile da frantumare), ed i corpi dei nemici morti costituiranno ostacolo al nostro avanzamento e reagiranno in maniera accettabile alle nostre angherie. Inoltre, se il titolo è riuscito a stupirmi per la mancanza di una qualsiasi compenetrazione dei poligoni (da menzione d'onore), dall'altro mi ha deluso nel momento in cui ho provato a tuffarmi dentro una delle tane delle Locuste: ci si scontra contro un muro invisibile, cosa inaccettabile in un titolo di questo livello e che spero vivamente non sia presente nella versione finale del gioco.
Tutto quello che vi ho raccontato fino ad ora è sicuramente interessante (vero?) ed in alcuni casi si tratta di primizie che nessun altro sito ha mai avuto l'occasione e la fortuna di poter mettere in evidenza, ma...
La Storia
...tutto questo è nulla a confronto con ciò che mi sono tenuto per la parte finale di questo lungo articolo: la Storia! Non preoccupatevi, non intendo svelarvi la trama del gioco, ma solo farvi capire se Gears of War "valga la pena" o meno.
Epic Games ha da sempre messo in chiaro che, anche se la cosa che colpisce di più del gioco è il comparto grafico, Gears of War avrà una trama non da meno e ce ne ha dato un barlume d'idea nel sito internet da poco aperto dove, con l'uso di un fiammifero virtuale si possono ammirare delle scene che ci introducono alla storia del gioco: la ricerca di una fonte di energia alternativa, la sua scoperta, la guerra tra le nazioni, una pace difficile e l'arrivo delle Locuste.
Avendo provato il gioco per poco più di un'ora, non posso promettere che la trama sarà da Oscar (o, forse meglio, da Leone d'Oro), ma quello che posso dirvi è che la storia ha un profondo impatto sul game-play e sul gioco in generale. Infatti, verremo trasportati da un livello all'altro con cut-scene che ci introdurranno ai personaggi, le azioni inizieranno con video in tempo reale in cui i nostri uomini si schiereranno e risponderanno al fuoco nemico e molti elementi chiave rivelatori saranno messi in evidenza grazie al provvidenziale tasto "Y".
Insomma, la trama pervade il gioco in ogni sua parte ed i dialoghi, seppur leggermente esagerati, denotano una buona sceneggiatura ed una cura che forse non ci aspetteremmo da un gioco d'azione. Una donna che accompagna il gruppo e che bisogna proteggere, un capo Resistenza di cui abbiamo brutti ricordi e i corpi devastati (con tanto di tuta da combattimento!) di commilitoni misteriosamente morti, sono tutti elementi che possono dare adito alle mie (e nostre) speranze di un gioco single-player di grande spessore.
Conclusioni
Ed eccomi, dopo l'introduzione al secondo livello, premere il pulsante "Start" del pad in modo da riavviare il gioco: decisione difficile ma obbligata dato che sono stato avvertito del fatto che la build era ottimizzata solo per il primo livello di gioco e sarebbe stata a rischio crash.
Quindi, per concludere, cosa dire di un titolo che mi ha rapito dal mondo reale, che mi ha portato in un universo in cui avremo a che fare con disastri ecologici, con la natura (sottoforma delle Locuste) che si ribella al suo sfruttamento, con i governi planetari che sembrano badare più a farsi la guerra che a prepararsi per la pace e con organi di stampa che minimizzano le notizie importanti dedicando ore ad eventi mondani?...
...Dico che il mondo di Gears of War è anche troppo simile al terzo pianeta del Sistema Solare, appena entrato nel terzo millennio della sua storia moderna. È forse questo il realismo che ha impressionato i censori tedeschi? In tal caso, consigliamo loro di chiudere gli occhi e di passare le giornate chiusi in casa.
Nel frattempo, NOI abbiamo un mondo per cui combattere e neanche le Locuste potranno fermarci!
L'Evento
Per chi non lo sapesse, i World Cyber Games sono qualcosa di simile alle Olimpiadi per video-giochi. Solo due cose li differenziano dalle ben più famose competizioni greche: il fatto che si tengono annualmente e che sono "solo" alla loro settima edizione (il primo WCG fu organizzato nel 2000).
Durante questi cinque giorni monzesi, i WCG eleggeranno i migliori giocatori del mondo in 6 differenti specialità: "StarCraft: Brood War", "Half Life: Counter-Strike 1.6", "Fifa Soccer 2006", "Need for Speed: Most Wanted" per quanto riguarda i PC e "Project Gotham Racing 3", "Dead or Alive 4" per Xbox 360.
E' naturalmente ancora presto per tirare le somme di questo evento, dato che oggi è il primo giorno di gare ufficiali, ma due cose sono certe: la prima è che, nonostante la pioggia, il giorno infrasettimanale non certo felicissimo ed una certa lontananza da Milano, l'afflusso di pubblico è buono se non ottimo; la seconda è la sconfitta del clan italiano di Counter Strike contro la Russia (se non ho capito male). Fortunatamente, nulla di grave: i nostri ragazzi potranno sicuramente rifarsi e questa sconfitta (peraltro immeritata) potrà essere lavata facilmente nei prossimi giorni.
Lo Stand Xbox 360
Ammetto però che, data la pioggia e la mancanza cronica di un ombrello, non mi sono soffermato molto nella mia visita alla convention ed ho mirato direttamente al piatto forte: lo stand Microsoft!
Appena entrato, la disposizione del locale mi appare subito chiara: sulla destra una decina di postazioni PC con Halo 2 (per Windows Vista) e Age of Empire III: The Warchiefs, e sulla sinistra qualcosa come altri 20 schermi ad alta definizione collegati ad altrettante Xbox 360.
Ma, dopo una breve "introduzione" ai giochi da parte di un PR Microsoft/Imageware, nulla ha avuto più importanza: i titoli presenti hanno avuto tutta la mia attenzione! Eccomi quindi fare la fila per Sprinter Cell Double Agent e Rainbow Six: Vegas, tifare per FIFA '07 e PES6, ed ammirare ancora una volta Call of Duty 3 ed il "bouncing" ("sballonzolamento", tradotto non proprio letteralmente, n.d.r.) di Dead or Alive Xtreme 2.
Volete sapere com'è andata? Basta che leggiate il resto dell'articolo. Credetemi, sicuramente ne vale la pena dato che ho avuto modo di provare, per più di 1 ora, anche un "giochino" di prossima uscita che, secondo me, potrebbe essere una bella sorpresa. Com'è che si chiamava?...Ah, si... GEARS OF WAR!
Prove sul campo
FIFA 07
FIFA 07: Due postazioni dedicate e giocatori sempre pronti a sfidarsi. Questa è il sunto di un gioco che, come sempre, crea molta attesa e fa molto parlare di sé per un game-play che ogni anno promette faville e che si ritrova sempre ridimensionato. Il gioco che ho provato ha il buon game-play presente nella demo ma una grafica sicuramente migliore, almeno per quanto riguarda la visuale di gioco: le cut-scene, infatti, mantengono quell'atmosfera sbavata e quel frame rate poco convincente presente anche nella versione di prova sul marketplace. Com'è FIFA '07? Ho come l'impressione che lo sapremo solo a gioco sugli scaffali, ma bisogna ammettere che ogni volta che lo vedo è sempre un po' meglio di quella precendente.
PES6
Pro Evolution Soccer 6: quanto a postazioni PES6 vince il duello con FIFA '07: 4 a 2 (anche se gli schermi erano più piccoli); quanto a spettatori, PES6 vince su FIFA '07 per tanti a pochi (ma su PES6 c'era un torneo). Tutto facile per PES6? Non proprio, infatti ho avuto per la prima volta la possibilità di guardare i due simulatori di calcio uno accanto all'altro e graficamente FIFA è una generazione avanti rispetto a PES, che però riduce lo svantaggio durante le cut-scene. Per il resto, confermo in toto le impressioni riportate nell'Hands-On di un paio di settimane fa: il game-play è ottimo come sempre e le animazioni sono a tratti molto spettacolari. Unico neo: la corsa degli atleti non sembra combaciare con lo spazio percorso ed, in generale, sembra un po'.. .forzata. Speriamo che nella build finale, questo particolare sia perfezionato perché potrebbe all'inizio essere "noioso".
Crackdown
Crackdown: è stato un po', assieme a Rainbow Six: Vegas, la delusione dell'evento e, ancor più grave, lo è stato non per demeriti propri. Le build presenti nelle due postazioni erano, infatti, molto vecchie e poco stabili: "molto vecchie" perché diverse parti del gioco risultavano vuote con schermate bookmark per eventuali cut-scenes e "poco stabili" per il frame rate poco costante e per gli innumerevoli blocchi che hanno avuto le due console durante le mie prove. Per quel poco che ho visto, il gioco si pone come un free-roaming fantascientifico con tanto di ottima grafica: però, purtroppo, oltre a qualche sparatoria con tanto di mira assistita (grilletto sinistro) e qualche giro a bordo di un veicolo (SUV e macchina sportiva), non mi è stato possibile testare null'altro. Peccato!
Splinter Cell Double Agent
Tom Clancy's Splinter Cell: Double Agent: è uscito oggi e, devo ammettere, ha un impatto grafico veramente incredibile. Sam Fisher è così ben fatto che ci sembrerà reale. Non mi dilungo particolarmente perché a giorni pubblicheremo la recensione del gioco, però vale la pena dire che il numero di opzioni stealth in nostro possesso sarà innumerevole e le ambientazioni smisurate ed accattivanti. Poi, certo, il titolo è pieno di particolari: come gli occhiali da sole che, indossati, faranno cambiare l'illuminazione a schermo. Insomma, un titolo che molto ha promesso e molto è stato rimandato ma che ora, uscito, tutto ha mantenuto!
Rainbow Six Vegas
Rainbow Six: Vegas: Come detto anche per Crackdown, è stata la vera delusione. Il frame-rate era così basso da far risultare la demo letteralmente ingiocabile: per il resto, il titolo graficamente sembra ottimo ed il game-play dovrebbe essere assicurato da quegli stessi video che girano per il web ormai da mesi. Inutile pretendere di fornire giudizi su una build evidentemente così vecchia perché non sarebbe giusto nei confronti del gioco e, soprattutto, nei vostri: discorso rimandato in sede di recensione.
Virtua Tennis 3
Virtua Tennis 3: vedendo uno schermo con all'interno una partita di tennis in diretta televisiva mi sono avvicinato. Era Virtua Tennis 3, il canale era il LIVE ed il mio giocatore James Blake! Graficamente, come si è forse capito, il titolo è ottimo ed il game-play quello classico Virtua: veloce, scattante, con più tuffi che rovesci e più veroniche che dritti... insomma, arcade. Durante la veloce partita, ho potuto constatare come l'IA dei nostri avversari sia abbastanza evoluta da approfittare dei nostri errori tattici, soprattutto se il gioco viene settato alla difficoltà massima. I nei? Un pubblico che, a volte, sembra in 2D (problema assolutamente da sistemare) ed un game-play che permette un po' troppo... anche per un arcade!
DOAX2
Dead or Alive eXtreme 2: bouncing, bouncing, bouncing ed ancora... bouncing. Questo termine, bouncing, riassume perfettamente un titolo che sembra, più che un gioco, una scusa per ammirare le bellezze di Dead or Alive 4 in vestiti piuttosto succinti (togliete pure il "piuttosto"). Non nego che i vari mini-giochi siano molto divertenti e gustosi, non nego che il Team Ninja abbia raggiunto la perfezione grafica, e non nego neanche che, insieme ad amici, sarà molto divertente giocarci e farsi quattro risate: quello che però proprio non riesco ad afferrare è come un titolo alla DOAX2 possa aspirare ad essere giocato in maniera continuativa in single-player. Misteri del bouncing!
E per finire in bellezza:
Gears of War: si, avete capito bene. Sono stato a contatto col preannunciato capolavoro di Epic Games per più di un'ora, ho finito un paio di livelli ed ho ucciso una montagna di locuste! Ma, non volendo essere avido, ho frenato i miei entusiasmi e, con tanto di block notes e matita, ho cominciato a spulciarmi un titolo che promette di riscrivere la storia dei videogiochi d'azione. Noi tutti lo possiederemo fra meno di un mese, XboxWay, però, ve lo porta in casa oggi stesso... col nostro dettagliatissimo e molto succoso Hands-On!
http://www.xboxway.com/anteprime/archive/2006/10/20/anteprima_hands_on_gears_of_war_xbox_360.aspx
Inizio l'articolo chiedendovi scusa: questi sono, senza dubbio, i 15.000 caratteri più importanti della mia carriera di redattore a XboxWay e mi sono reso conto che scrivere un "Hands-On" sul gioco più atteso di sempre nella breve ma intensa storia di Xbox 360 non è un compito semplice e richiederebbe diversi "giorni" di lavoro.
Parallelamente, però, ritengo che i nostri (e, permettetemi, anche un po' miei) lettori meritino di avere ogni informazione in modo veloce e professionale, perché ciò che un giorno può essere ritenuta una notizia di rilievo, il giorno dopo è solo una miriade di inutili "bit" sul web o, come alcuni di voi amano dire, è "old".
Quest'articolo forse non conterrà le mie solite freddure, le solite frecciatine ai programmatori ed i soliti giochi di parole; perdonatemi e siate certi che il mio obiettivo è solo uno:
Portarvi Gears of War a casa con un mese d'anticipo!
Le Opzioni
Non so se vi sia mai capitato, ma nel corso di questi miei 27 anni di vita mi sono trovato solo due volte nella situazione di avere tra le mani la confezione di un videogioco o di un libro grandemente atteso ma di non avere il coraggio di aprirla, come se il capolavoro contenutovi non potesse veramente esistere. Ieri, mi è capitato per la terza volta: mi sono ritrovato con il pad tra le mani ed il menù di gioco di GoW con la scritta "Premi Start" lampeggiante senza sapere cosa fare, dove andare.
GoW è un gioco che ha ricevuto moltissima pubblicità da un anno a questa parte, quindi è importante affrontarlo nel modo giusto, saperne gustare ogni particolare e fare le cose con calma: cercare di finirlo in cinque ore non sarebbe stato un modo saggio di utilizzare questo titolo che ha promesso moltissimo e che tra poco scopriremo cosa ha mantenuto.
Parto, quindi, leggero e comincio parlandovi delle opzioni principali disponibili: come ogni gioco da console che si rispetti, non vi sono grandissime possibilità di personalizzazione al livello di grafica e sonoro ed in generale GoW si limita a fornire la classica possibilità di adattare la luminosità del titolo al nostro schermo, il livello dell'audio e di selezionare o meno la presenza di "aiutini" sui pulsanti da utilizzare. Nonostante questa "mediocrità", dalla presenza di un'opzione per disabilitare le scene violente si capisce subito che abbiamo a che fare con un titolo dai forti contenuti: nella sostanza, con questa opzione abilitata vi saranno meno litri di sangue a schermo, ma il game-play ed i contenuti grafici del titolo rimarranno invariati. Sinceramente, sono rimasto molto stupito dalla presenza di questo particolare in un titolo come GoW ed è segno evidente di come Epic Games abbia cercato di "passare" in tutti i modi il taglio dell'agenzia di rating tedesca; il fatto che non vi sia riuscita è, per il sottoscritto, la dimostrazione lampante che la bocciatura da parte di USK (Unterhaltungssoftware Selbstkontrolle) sia dovuta più al concept che non ai contenuti e, purtroppo, costituisce un precedente (insieme a Dead Rising) pericoloso non solo per i tedeschi!
Comunque, dopo una veloce occhiata alle modalità disponibili (oltre alla "Story Mode" single-player, posso confermare la presenza del System Link e dello Splitscreen), il richiamo delle Locuste è stato troppo forte.
Ecco a voi, finalmente, il gioco!
La Grafica
GoW sembra iniziare con la stessa identica scena che ci viene riproposta oramai da mesi: un paio di "gollum" che sbavano da sopra le grate della nostra cella e la nostra liberazione da parte di un vecchio compagno d'armi. Sinceramente speravo in una specie di trailer con gli antefatti della storia ma, come vedremo, evidentemente la scelta degli sviluppatori è stata quella di farci scoprire le cose tra un livello e l'altro.
Pochi secondi ed ecco che entreremo in "possesso" di Marcus Phoenix: usciti dalla cella, il primo impatto con la grafica è devastante! Non vi sono muri di Perfect Dark Zero che tengano, non vi sono riflessi delle armature di Oblivion paragonabili e gli effetti di luce della stanza del trono di Kameo vi sembreranno un lontanissimo ricordo: Gears of War gode di una grafica mai vista prima in un videogioco e di un dettaglio che, sinceramente, ritenevo impossibile per una risoluzione "limitata", per ora, ai "soli" 720p.
In generale, il titolo Epic Games offre un colpo d'occhio veramente magnifico e la grafica ha il pregio di mantenere un ottimo livello anche zoomando in maniera inverosimile sugli oggetti. Mettiamo però le cose in chiaro: la grafica di GoW non mi ha colpito in positivo soltanto per la sua perfezione, ma ancor più perché ne ho potuto constatare i limiti. Bisogna, infatti, considerare che il gioco è il parto di programmatori eccezionali che sono riusciti a sfruttare benissimo una console al suo primo anno di vita e che Gears of War, vista la sua data d'uscita, può a tutti gli effetti essere considerato il gioco che andrà a chiudere la prima generazione dei giochi per Xbox 360. Ecco che, vedere qualche ombra traballare sui volti dei personaggi e qualche texture perdere di definizione dopo uno zoom un po' eccessivo è un sollievo: siamo solo all'inizio!
Però, oltre a questi difetti devo ammettere che è difficile fare un appunto dal punto di vista grafico all'uso dell'Unreal Engine 3: certo, vi sono stati un paio di corpi misteriosamente scomparsi e dei dettagli del terreno (cartacce, cicche, ecc...) che scomparivano spostando il personaggio in una determinata posizione, ma sono tutte cose, assieme alle ombre leggermente traballanti di prima, tranquillamente adducibili alla build non definitiva (ho chiesto conferma, quindi sono certo che non lo fosse) contenuta nelle demo-station dei World Cyber Games.
In definitiva, se siete tra coloro che temono di rimanere delusi dalla grafica di Gears of War, prenotate tranquillamente la vostra copia del gioco: dal punto di vista grafico il titolo è ineccepibile. Inoltre, per i palati fini che esigono effetti di luce anche nel buio e muri pieni di imperfezioni, GoW rilancia nel piatto proponendo alcuni tatuaggi sulle braccia di un membro della nostra squadra che si stirano e si deformano in tempo reale a seconda dell'animazione del momento.
Prima di passare oltre, aggiungo un'ultima considerazione. Il 17 Novembre, Gears of War costituirà la prova vivente del fatto che la grafica CG (Computer Grafica) non ha più ragione di esistere nei video-giochi: se siete rimasti colpiti due anni fa dal video CG di Killzone 2 (PlayStation 3) o dal più recente e spettacolare trailer di Lost Odyssey (Xbox 360), preparatevi a piangere di commozione davanti alle cut-scene di Gears of War!
Il Game-play
Nel momento in cui mi è stata posta la scelta se affrontare il tutorial o buttarmi subito nella mischia ho, finalmente, scoperto in che modo Epic Games ha intenzione di insegnarci a giocare a Gears of War: NON ci insegna. Il tutorial dura poco più di cinque minuti e consiste più che altro in un paio di location, una all'interno ed una all'esterno, in cui vengono spiegate le basi del gioco: come si spara, come si aprono le porte e come ci si ripara. Tutto il resto è lasciato, evidentemente, al giocatore e, speriamo, al manuale d'istruzione.
Ma andiamo a vedere quali saranno le principali azioni disponibili ed i relativi pulsanti:
Movimento: Levetta Analogica Sinistra
Telecamera: Levetta Analogica Destra
Sparare: Grilletto Destro
Sparare con mira: Grilletto Destro + Grilletto Sinistro
Attacco corpo a corpo: B, tenuto premuto
Correre: A, tenuto premuto
Aprire una porta, spingere un pulsante, raccogliere oggetti: X
Aprire una porta a calci e correre: X + A, tenuto premuto
Ripararsi: A, se vicino ad un muro (automatico se stiamo correndo)
Tuffarsi: A + Levetta Analogica sinistra
Saltare un ostacolo: A + Levetta Analogica sinistra (se vi è un ostacolo)
Osservare luoghi e persone d'interesse: Y
Cambiare armi: croce direzionale (4 slot disponibili)
Rianimare: X, accanto ad un commilitone "svenuto"
Ricaricare: Pulsante dorsale destro
Informazioni HUD: Pulsante dorsale sinistro
Come si può notare, il pulsante più usato sarà sicuramente "A", che cambierà funzione a seconda delle circostanze e dell'uso combinato con altri comandi: questa è una caratteristica chiave del gioco che, come appare chiaro sin dai primi minuti, mira ad una grande spettacolarità delle azioni degli avversari, così come delle nostre. Quindi, l'uso sapiente dello stesso pulsante ci permetterà di perdere poco tempo in un titolo dai ritmi incalzanti, offrendoci al contempo una curva d'apprendimento ripidissima anche grazie ai de-selezionabili aiuti a schermo.
Continuando nell'analisi, mi piace sottolineare l'interessantissimo uso del pulsante "Y", un pulsante spesso bistrattato dai giochi, che in Gears of War ha il compito di farci seguire l'azione: ma, per spiegarne meglio l'utilità, devo far ricorso alla vostra memoria. Durante le sue recenti uscite col gioco, Cliff B (capo sviluppatore di Epic Games per il progetto GoW) ha più volte fatto vedere una scena in cui un elicottero passa sopra la nostra testa ed abbatte un pilastro che si schianta a pochi centimetri da Marcus: tutta la scena viene seguita dalla telecamera come se fosse una cut-scene, ma in realtà siamo in tempo reale, il gioco lo controlliamo noi e la scena viene ripresa in questo modo perché stiamo usando il pulsante "Y". Naturalmente, non sempre schiacciare questo pulsante sarà così spettacolare (durante le non poche scene che meritano, il gioco ci avvertirà di premerlo), ma mal che vada sarà utile per individuare i nostri commilitoni. In sede di recensione sarà possibile inoltre scoprire come il bottone "Y" si "mapperà" alla modalità multiplayer: si accettano scommesse!
Il resto dei comandi è abbastanza "standard", se si esclude l'interessantissimo mini-gioco del caricamento dell'arma e la modalità corsa: quest'ultima, infatti, non solo restringe la visuale sul personaggio, ma contrappone il vantaggio di ripararci automaticamente contro i muri con lo svantaggio di cambi di direzione più difficili. Questo è un punto fondamentale del game-play: Gears of War non è un titolo che può essere affrontato velocemente, non si può scappare dai nemici, ma bisogna saper gestire le proprie forze e passare da riparo a riparo, anche correndo, ma stando soprattutto attenti a non ritrovarci col fianco scoperto.
Il game-play "stop-and-pop" del titolo viene, oltretutto, esaltato da un HUD molto scarno che può essere messo in modalità "a scomparsa", in modo da avere lo schermo sempre il più vuoto possibile e da un "barra di vita" rappresentata dal simbolo del teschio di Emergence Day che apparirà al centro della visuale sempre più "intenso" a mano a mano che la nostra morte si avvicina.
L'IA (Intelligenza Artificiale) dei nemici, purtroppo, non mi ha colpito più di tanto: in generale le locuste sono così grosse da non riuscire a coprirsi del tutto dietro ad un pilastro o ad un pezzo di muro caduto: nella sostanza, con un po' di pazienza saremo in grado di colpire i nostri avversari restando tranquillamente dietro al nostro riparo ed approfittando dei momenti in cui ricaricano le armi. Fortunatamente, scegliendo la difficoltà più alta (tra le due disponibili), le "Locuste" sciamano così velocemente ed in quantità da non permetterci di applicare la precedente tattica, rendendo il gioco più spettacolare e meno "penalizzato". A questo proposito, vale la pena sottolineare come, avendo giocato "solo" tutto il tutorial (quello che finisce con la fuga in elicottero) e tutto il primo livello, io non sia nella posizione di giudicare completamente una IA che potrebbe anche dipendere dalla "razza" dei nemici che abbiamo di fronte; quello che invece posso assicurare, è una buona intelligenza dei nostri compagni che però faremo bene a non mandare avanti da soli, pena un suicidio collettivo e diverso tempo passato a rianimarli.
Infine, per quanto riguarda il game-play, qualche riga sull'impatto della fisica nel gioco. Gli ambienti non sono completamente distruttibili, anche se in sede di recensione potremo capire se dipende solo dal fatto che la scenografia dei primi livelli è composta quasi esclusivamente da cemento armato (materiale non esattamente facile da frantumare), ed i corpi dei nemici morti costituiranno ostacolo al nostro avanzamento e reagiranno in maniera accettabile alle nostre angherie. Inoltre, se il titolo è riuscito a stupirmi per la mancanza di una qualsiasi compenetrazione dei poligoni (da menzione d'onore), dall'altro mi ha deluso nel momento in cui ho provato a tuffarmi dentro una delle tane delle Locuste: ci si scontra contro un muro invisibile, cosa inaccettabile in un titolo di questo livello e che spero vivamente non sia presente nella versione finale del gioco.
Tutto quello che vi ho raccontato fino ad ora è sicuramente interessante (vero?) ed in alcuni casi si tratta di primizie che nessun altro sito ha mai avuto l'occasione e la fortuna di poter mettere in evidenza, ma...
La Storia
...tutto questo è nulla a confronto con ciò che mi sono tenuto per la parte finale di questo lungo articolo: la Storia! Non preoccupatevi, non intendo svelarvi la trama del gioco, ma solo farvi capire se Gears of War "valga la pena" o meno.
Epic Games ha da sempre messo in chiaro che, anche se la cosa che colpisce di più del gioco è il comparto grafico, Gears of War avrà una trama non da meno e ce ne ha dato un barlume d'idea nel sito internet da poco aperto dove, con l'uso di un fiammifero virtuale si possono ammirare delle scene che ci introducono alla storia del gioco: la ricerca di una fonte di energia alternativa, la sua scoperta, la guerra tra le nazioni, una pace difficile e l'arrivo delle Locuste.
Avendo provato il gioco per poco più di un'ora, non posso promettere che la trama sarà da Oscar (o, forse meglio, da Leone d'Oro), ma quello che posso dirvi è che la storia ha un profondo impatto sul game-play e sul gioco in generale. Infatti, verremo trasportati da un livello all'altro con cut-scene che ci introdurranno ai personaggi, le azioni inizieranno con video in tempo reale in cui i nostri uomini si schiereranno e risponderanno al fuoco nemico e molti elementi chiave rivelatori saranno messi in evidenza grazie al provvidenziale tasto "Y".
Insomma, la trama pervade il gioco in ogni sua parte ed i dialoghi, seppur leggermente esagerati, denotano una buona sceneggiatura ed una cura che forse non ci aspetteremmo da un gioco d'azione. Una donna che accompagna il gruppo e che bisogna proteggere, un capo Resistenza di cui abbiamo brutti ricordi e i corpi devastati (con tanto di tuta da combattimento!) di commilitoni misteriosamente morti, sono tutti elementi che possono dare adito alle mie (e nostre) speranze di un gioco single-player di grande spessore.
Conclusioni
Ed eccomi, dopo l'introduzione al secondo livello, premere il pulsante "Start" del pad in modo da riavviare il gioco: decisione difficile ma obbligata dato che sono stato avvertito del fatto che la build era ottimizzata solo per il primo livello di gioco e sarebbe stata a rischio crash.
Quindi, per concludere, cosa dire di un titolo che mi ha rapito dal mondo reale, che mi ha portato in un universo in cui avremo a che fare con disastri ecologici, con la natura (sottoforma delle Locuste) che si ribella al suo sfruttamento, con i governi planetari che sembrano badare più a farsi la guerra che a prepararsi per la pace e con organi di stampa che minimizzano le notizie importanti dedicando ore ad eventi mondani?...
...Dico che il mondo di Gears of War è anche troppo simile al terzo pianeta del Sistema Solare, appena entrato nel terzo millennio della sua storia moderna. È forse questo il realismo che ha impressionato i censori tedeschi? In tal caso, consigliamo loro di chiudere gli occhi e di passare le giornate chiusi in casa.
Nel frattempo, NOI abbiamo un mondo per cui combattere e neanche le Locuste potranno fermarci!