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View Full Version : Sequestro Torsello:Dateci il cristiano convertito o l'uccideremo


fluke81
17-10-2006, 19:21
I rapitori di Torsello dettano le loro condizioni
“Entro domenica sera vogliamo l’apostata rifugiato in Italia. Sennò uccidiamo l'ostaggio”



Alle 20:30 ora afgana, le 18 in Italia, i rapitori di Gabriele Torsello si sono rifatti vivi. Questa volta, comunicando la loro richiesta per il rilascio dell’ostaggio: il ritorno in Afghanistan di Abdul Rahman, l’afgano convertito al cristianesimo, rifugiatosi in Italia alla fine del marzo scorso per sfuggire alla condanna a morte per apostasìa. E hanno anche dato un termine di tempo: la fine del Ramadan, che in Afghanistan si conclude domenica notte. “Altrimenti – hanno detto – lo uccidiamo”.
Secondo Rahmatullah Hanefi, il responsabile afgano della sicurezza dell’ospedale di Emergency che ha ricevuto la chiamata, “i rapitori si sono mostrati irremovibili nella loro richiesta e hanno detto che non vogliono sentire parlare di soldi”.
Prima di comunicare con i sequestratori, Rahmatullah è riuscito a scambiare due parole con Torsello. “Mi ha detto che oggi stava ‘così così’, mentre ieri aveva detto che stava bene”.

Abdul Rahman è un afgano di 41 anni. Sedici anni fa, mentre lavorava in Pakistan per una Ong cristiana che assisteva i profughi di guerra afgani, ha deciso di convertirsi al cristianesimo. Pensava di avere la libertà di farlo, vivendo ora nella democrazia afgana ‘made in Usa’. Sbagliato.
Lo scorso febbraio, Abdul è stato denunciato per apostasìa da suo suocero, il quale non voleva che le sue nipotine venissero cresciute da un “infedele”. La polizia ha arrestato Abdul, trovando anche la prova del suo crimine: una Bibbia nella sua borsa.
Dopo un paio di settimane di galera, l’apostata è stato portato davanti alla Corte Suprema, dove ha candidamente confessato di aver abbracciato la religione cristiana.
Il giudice Ansarullah Mawlavezada ha quindi spiegato all’imputato che il ripudio della religione islamica è un atto grave, un inammissibile attacco all’islam per cui la sharìa, su cui la Costituzione afgana si basa, prevede la pena capitale.
A quel punto è intervenuta la pubblica accusa, rappresentata dal giudice Abdul Wasi: “L’islam è la religione della tolleranza e quindi offriamo all’imputato la possibilità di venire perdonato se accetta di rinnegare la sua conversione e di riabbracciare la religione musulmana”.
Ma Abdul ha rifiutato: “Sono cristiano e lo sarò sempre”, ha risposto.
Rahman è poi stato rilasciato in attesa della condanna definitiva, prevista per due mesi più tardi: morte per impiccagione.

Il suo caso ha prodotto una forte mobilitazione in tutto il mondo, con un’ondata di proteste che ha investito il governo afgano.
Il governo italiano dell’epoca, in particolare l’allora ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, si è subito mobilitato per offrire asilo politico ad Abdul Rahman.
Il processo contro Abdul Rahman è stato interrotto “per vizi di forma” e lui è stato rilasciato e alloggiato in una struttura segreta e sicura.
Molti membri del parlamento afgano hanno affermato che Rahman dovrebbe essere trattenuto e giustiziato. L’imam Abdul Aziz, che è anche un deputato, ha detto: ''Tutto ciò spianerà la strada agli oppositori del governo per affermare che la guerra al governo è legittima''.
''Il rilascio di Abdul Rahman è contrario alle leggi dell'Afghanistan. A Rahman non deve essere permesso di lasciare l'Afghanistan. Dovrebbe essere posto sotto custodia''. Lo ha detto anche Yunus Qanuni, presidente della camera bassa, nel corso del dibattito in parlamento.
Il 29 marzo, l’afgano è stato fatto clandestinamente uscire dall’Afghanistan e portato in Italia.
http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=&idart=6517

Scoperchiatore
17-10-2006, 20:37
Tutto ciò è assurdo. Stiamo veramente cercando di mischiare modernità e ottusità, non è possibile avere diritti civili, in un contesto del genere.

E' veramente impossibile che una religione condizioni così le menti della gente. Sono allibito.

gor
18-10-2006, 06:39
Tutto ciò è assurdo. Stiamo veramente cercando di mischiare modernità e ottusità, non è possibile avere diritti civili, in un contesto del genere.

E' veramente impossibile che una religione condizioni così le menti della gente. Sono allibito.
sbagli,e piu che possibile che una religione(scegli una a caso)condizioni un gruppo\popolo alle sue leggi,per quanto assurde possano sembrare,per il poveraccio sequestrato la vedo grigia :(

bjt2
18-10-2006, 07:44
Mi chiedo come mai nessuno si ribelli a queste "leggi" :mbe: Sapendo che negli altri paesi è possibile avere molte libertà in più... :mbe: Ma forse non ne sono a conoscenza... I vari regimi sono in grado di condizionare le menti a tal punto di fargli crederere che loro sono nel giusto e noi nel torto e che per di più andiamo eliminati... E quei pochi che, nonostante tutto, lo capiscono... Emigrano... Verso di noi...

beppegrillo
18-10-2006, 14:05
Purtroppo io me ne sono accorto da un pò.
E' tutto inutile possiamo solo essere spettatori passivi della loro cultura, non è possibile far progredire in maniera coercitiva un popolo, ma ciò è possibile solo se ci arrivano da soli.
La democrazia non è la forma più giusta per quei popoli, temo che l'unica più adatta sia la dittatura.