View Full Version : Articolo di Panebianco
Dal Corriere dell sera
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2006/10_Ottobre/15/panebianco.shtml
15 ottobre 2006
Il caso francese e il conformismo europeo
Le libertà censurate
Non è, come ha scritto il quotidiano Liberation, una «legge inutile» quella votata da un ramo del Parlamento francese, l’Assemblea nazionale, che prevede il carcere per chi nega il genocidio degli armeni. E’ una legge liberticida, l’ultima in ordine di tempo di una serie di leggi liberticide che in Europa, passo dopo passo, stanno stringendo un cappio intorno alla libertà di opinione. Lo ha detto benissimo Giovanni Belardelli sul Corriere di ieri: la libertà di opinione si misura in rapporto alla possibilità di sostenere opinioni aberranti o che appaiano tali alle maggioranze. Nei regimi autoritari non c’è libertà di opinione ma tutti sono padronissimi di manifestare opinioni conformi a quelle dei governi.
I regimi liberali sono tali se, e solo se, lasciano alle persone il diritto di esprimere opinioni non conformiste, anche aberranti alle orecchie di governi e maggioranze. In Europa mettiamo ormai in galera (è accaduto in Austria con il caso Irving) gli storici negazionisti dell’Olocausto, anziché, come dovremmo, limitarci a sbeffeggiarli. E mettiamo in piedi processi contro chi «diffama» l’islam (è accaduto con i libri di Oriana Fallaci). Fingiamo di non vedere che sono i principi liberali quelli che stiamo calpestando. Ben venga allora il clamoroso passo falso dell’Assemblea nazionale francese (criticato anche dal neo premio Nobel Orhan Pamuk a sua volta messo in croce in patria proprio per la questione armena), se servirà all’Europa a riflettere su se stessa, sulla china pericolosa che ha da tempo imboccato.
A parte la circostanza, rilevata in tutti i commenti critici, che è assurdo affidare al codice penale il «giudizio» sui giudizi storici, ci sono almeno altri due aspetti che vale la pena di considerare. Il primo è che allo zelo censorio nei confronti delle opinioni politicamente scorrette si accompagna il silenzio sulle vere aggressioni che sono oggi in atto contro la libertà. Se non fosse stato per la mobilitazione di un pugno di prestigiosi intellettuali la Francia avrebbe scelto l’indifferenza di fronte alle minacce di morte al povero professore di filosofia, Robert Redeker, braccato in patria, colpevole di avere detto ciò che pensava dell’islam. Per non parlare dei rischi che continuano a correre tutti i coinvolti nella vicenda delle vignette satiriche su Maometto. O della solitudine in cui è stato lasciato dall’Europa Papa Ratzinger, oggetto di un’aggressione senza precedenti. Tra leggi che colpiscono la libertà di opinione e arrendevolezza verso i violenti, l’Europa rischia di diventare davvero un posto molto poco salubre per la libertà.
Il secondo aspetto riguarda l’ipocrisia con cui, inevitabilmente, questioni come quella oggetto della legge francese vengono sempre trattate. Dietro al disegno di legge c’è la volontà di compiacere un’opinione pubblica interna alla quale poco importa del genocidio armeno ma tanto importa, invece, di far fallire il negoziato per l’adesione della Turchia all’Unione europea. E’ sempre così, d’altra parte, nelle questioni internazionali. Trattiamo bene Putin nonostante ciò che fa in Cecenia e altrove perché è potente e ci serve il suo gas. E facciamo affari con la Cina nonostante la sua politica liberticida. I diritti umani sono insomma un’arma che sfoderiamo o rinfoderiamo a seconda delle convenienze politiche. Come nel caso del povero popolo armeno massacrato quasi un secolo fa dai turchi. Del quale ci si ricorda o no a seconda dell’atteggiamento che si decide di tenere verso la Turchia. Forse è inevitabile che sia così. Ma, almeno, non prendiamoci in giro.
Angelo Panebianco
Mi sembra un articolo interessante con molti spunti su cui discutere.
e un ottimo articolo ma temo restera lettera morta,a nessun politico conviene mettere in discussione cose su cui non ha guadagno(vedasi adesione turchia in ue e genocidio armeno)ciao.
sempreio
16-10-2006, 13:09
di cosa vi meravigliate? domanda retorica, perchè l' europa intesa come germania , francia e italia è sempre stata cosi, abbiamo fatto affari con tutti pur di rimanere in cima, la libertà di stampa c' è sempre stata data a periodi alterni e da quei 4 editori che monopolizzano l' informazione, ora come ora se mi dicono è più democratica la cina o l' italia o la francia io dico senza ombra di dubbio la cina, ricordiamoci che in francia forse va un pò megliuo di noi, ma la massoneria è molto ma molto più forte
Feric Jaggar
16-10-2006, 14:12
Fa piacere leggere queste cose, soprattutto da un giornalista del Corsera. Se fossero dette con indignata sincerità, potrei addirittura commuovermi.
Se c'è qualcuno che in Italia non fa niente per la libertà di stampa, e che mi sembra che non sappia proprio che cosa farsene, di detta libertà, sono proprio i giornalisti delle grandi testate stampate e televisive.
Provate a leggere il Corsera online, la Stampa online, la Repubblica etc, e guardate di cosa parlano. Tutti delle stesse cose. Il Corsera online, poi, se andate a guardare la sezione degli editoriali, è monomaniacale: Islam, Islam e Islam, ovviamente nella declinazione che ci si può aspettare viste le firme. Ogni testata ha la sua mission, e si deve dedicare anzitutto a quella.
Non mi ricordo, da tanti ma tanti anni, di una sola grande inchiesta a puntate su qualche argomento scomodo, ma VERAMENTE scomodo, non un'inchiesta teleguidata nell'armadio degli scheletri dell'avversario politico.
Non sapevo nemmeno chi fosse, Paris Hilton; me l'hanno spiegato loro. Fate caso alle "thumbnails" dei quotidiani online, dedicate al "gossip": sono uguali, la politica obbliga alle contrapposizioni, ma il pettegolezzo va in onda a reti unificate. So di Paris Hilton più di quello che so sulla sanità calabrese o sul carovita.
Repubblica.it da qualche tempo ha inaugurato il richiamo "sex-based"; ogni giorno, un paio di argomenti di gossip hanno come contenuto visivo obbligato la carne fresca, con la scusa del sit-in di nudisti o dell'alta moda fatta coi profilattici o di un allestimento osè di Luca Ronconi. Se persino Repubblica ricorre a questi sistemi... mi sembra più onesto il Sun, con la sua terza pagina al silicone.
Poi ovviamente c'è il francobollo con il grillo parlante di turno, Massimo Fini o Travaglio o qualcun altro che nessuno si fila, che deve dire grazie se qualcuno lo pubblica, va bene anche il Corriere del Trotto, che serve come foglia di fico per tutto il carrozzone. Travaglio è come un Findus, si tira fuori e si fa in padella(ro) in cinque minuti quando serve, poi ritorna in frigo per cinque anni.
Ovviamente ci sono anche i momenti in cui partono i cosiddetti, e persino alle belle penne viene un moto di ribellione, ci scappa lo sciopero; per il rinnovo del contratto nazionale. Per la libertà di stampa non si sciopera.
von Clausewitz
16-10-2006, 15:28
Bet sicuramente l'articolo è interessante
ma senza voller fare la figura di quello che l'aveva già detto, molti degli spunti di Panebianco effettivamente li avevo già detti :p nella discussione sul genocidio degli armeni
per sintesi:
carattere liberticida per non dire demenziale (avevo detto demenziale :p ) insito nel tentativo di trasformare un fatto storico peraltro oggetto ancora di dibattito in una verità statale assunta per legge
strumentalità di questo tentativo con riguardo all'attualità d'oggi, l'ingresso della Turchia nell'UE che la Francia assolutamente non vuole
ipocrisia e opportunismo rispetto a come si tratta con altri stati (nello specifico la Russia di Putin) ai quali si bada bene dal rinfacciargli alcune loro politiche "discutibili"
ecco l'avevo detto :p :)
sempreio
16-10-2006, 15:30
Fa piacere leggere queste cose, soprattutto da un giornalista del Corsera. Se fossero dette con indignata sincerità, potrei addirittura commuovermi.
Se c'è qualcuno che in Italia non fa niente per la libertà di stampa, e che mi sembra che non sappia proprio che cosa farsene, di detta libertà, sono proprio i giornalisti delle grandi testate stampate e televisive.
Provate a leggere il Corsera online, la Stampa online, la Repubblica etc, e guardate di cosa parlano. Tutti delle stesse cose. Il Corsera online, poi, se andate a guardare la sezione degli editoriali, è monomaniacale: Islam, Islam e Islam, ovviamente nella declinazione che ci si può aspettare viste le firme. Ogni testata ha la sua mission, e si deve dedicare anzitutto a quella.
Non mi ricordo, da tanti ma tanti anni, di una sola grande inchiesta a puntate su qualche argomento scomodo, ma VERAMENTE scomodo, non un'inchiesta teleguidata nell'armadio degli scheletri dell'avversario politico.
Non sapevo nemmeno chi fosse, Paris Hilton; me l'hanno spiegato loro. Fate caso alle "thumbnails" dei quotidiani online, dedicate al "gossip": sono uguali, la politica obbliga alle contrapposizioni, ma il pettegolezzo va in onda a reti unificate. So di Paris Hilton più di quello che so sulla sanità calabrese o sul carovita.
Repubblica.it da qualche tempo ha inaugurato il richiamo "sex-based"; ogni giorno, un paio di argomenti di gossip hanno come contenuto visivo obbligato la carne fresca, con la scusa del sit-in di nudisti o dell'alta moda fatta coi profilattici o di un allestimento osè di Luca Ronconi. Se persino Repubblica ricorre a questi sistemi... mi sembra più onesto il Sun, con la sua terza pagina al silicone.
Poi ovviamente c'è il francobollo con il grillo parlante di turno, Massimo Fini o Travaglio o qualcun altro che nessuno si fila, che deve dire grazie se qualcuno lo pubblica, va bene anche il Corriere del Trotto, che serve come foglia di fico per tutto il carrozzone. Travaglio è come un Findus, si tira fuori e si fa in padella(ro) in cinque minuti quando serve, poi ritorna in frigo per cinque anni.
Ovviamente ci sono anche i momenti in cui partono i cosiddetti, e persino alle belle penne viene un moto di ribellione, ci scappa lo sciopero; per il rinnovo del contratto nazionale. Per la libertà di stampa non si sciopera.
quoto tutto
jumpermax
16-10-2006, 15:41
Fa piacere leggere queste cose, soprattutto da un giornalista del Corsera. Se fossero dette con indignata sincerità, potrei addirittura commuovermi.
Se c'è qualcuno che in Italia non fa niente per la libertà di stampa, e che mi sembra che non sappia proprio che cosa farsene, di detta libertà, sono proprio i giornalisti delle grandi testate stampate e televisive.
Provate a leggere il Corsera online, la Stampa online, la Repubblica etc, e guardate di cosa parlano. Tutti delle stesse cose. Il Corsera online, poi, se andate a guardare la sezione degli editoriali, è monomaniacale: Islam, Islam e Islam, ovviamente nella declinazione che ci si può aspettare viste le firme. Ogni testata ha la sua mission, e si deve dedicare anzitutto a quella.
Non mi ricordo, da tanti ma tanti anni, di una sola grande inchiesta a puntate su qualche argomento scomodo, ma VERAMENTE scomodo, non un'inchiesta teleguidata nell'armadio degli scheletri dell'avversario politico.
Non sapevo nemmeno chi fosse, Paris Hilton; me l'hanno spiegato loro. Fate caso alle "thumbnails" dei quotidiani online, dedicate al "gossip": sono uguali, la politica obbliga alle contrapposizioni, ma il pettegolezzo va in onda a reti unificate. So di Paris Hilton più di quello che so sulla sanità calabrese o sul carovita.
Repubblica.it da qualche tempo ha inaugurato il richiamo "sex-based"; ogni giorno, un paio di argomenti di gossip hanno come contenuto visivo obbligato la carne fresca, con la scusa del sit-in di nudisti o dell'alta moda fatta coi profilattici o di un allestimento osè di Luca Ronconi. Se persino Repubblica ricorre a questi sistemi... mi sembra più onesto il Sun, con la sua terza pagina al silicone.
Poi ovviamente c'è il francobollo con il grillo parlante di turno, Massimo Fini o Travaglio o qualcun altro che nessuno si fila, che deve dire grazie se qualcuno lo pubblica, va bene anche il Corriere del Trotto, che serve come foglia di fico per tutto il carrozzone. Travaglio è come un Findus, si tira fuori e si fa in padella(ro) in cinque minuti quando serve, poi ritorna in frigo per cinque anni.
Ovviamente ci sono anche i momenti in cui partono i cosiddetti, e persino alle belle penne viene un moto di ribellione, ci scappa lo sciopero; per il rinnovo del contratto nazionale. Per la libertà di stampa non si sciopera.
Massimo Fini e Travaglio sono un prodotto ad uso e consumo del cliente Feric Jaggar- like, niente di più. Ci si dimentica sempre un piccolo dettaglio, i giornali si fanno per essere venduti e non per fini pedagogici. Perchè c'è tanto spazio sull'islam? Perchè l'argomento interessa. Perchè Massimo Fini ha un francobollo a pagina 20? Perchè interessa a poche persone. Personalmente non ci trovo niente di originale o interessante in quello che scrive ha fatto della sua posizione anti-democrazie occidentali un modo onesto per guadagnarsi il pane, niente di più. So già dove andrà a parare solo leggendo il titolo. Non parliamo poi del giustizialista Travaglio. Ma è giusto che ci sia se qualcuno trova il loro prodotto interessante... :D
Il discorso di Panebianco era un filino di più ampio respiro, riguardava la libertà di parola vera e propria, da non confondere con la libertà di apparire in prima pagina sul corriere, che non mi pare sancita dalla costituzione. Ci sono idee e posizioni politiche antitetiche ai principi fondatori della nostra società. Tra i principi fondatori della nostra società c'è però anche la libertà di parola. Orbene censurare queste posizioni per difendere i nostri principi, non è, ironia della sorte, una palese violazione dei nostri principi? Posso sostenere di essere per la libertà di parola da un lato, e allo stesso tempo stabilire che vi siano delle opinioni che non si è liberi di sostenere? Che direbbe Voltaire di uno stato che mette in galera chi non si uniforma ai suoi principi cardine? Nell'era in cui chiunque può aprirsi un blog e condividere con il mondo intero le proprie opinioni questo mi sembra più rilevante che non quello che compare sui mass media, che sono alla fin fine solo un prodotto da vendere al pari della mortadella e le magliette...
sempreio
16-10-2006, 16:04
Massimo Fini e Travaglio sono un prodotto ad uso e consumo del cliente Feric Jaggar- like, niente di più. Ci si dimentica sempre un piccolo dettaglio, i giornali si fanno per essere venduti e non per fini pedagogici. Perchè c'è tanto spazio sull'islam? Perchè l'argomento interessa. Perchè Massimo Fini ha un francobollo a pagina 20? Perchè interessa a poche persone. Personalmente non ci trovo niente di originale o interessante in quello che scrive ha fatto della sua posizione anti-democrazie occidentali un modo onesto per guadagnarsi il pane, niente di più. So già dove andrà a parare solo leggendo il titolo. Non parliamo poi del giustizialista Travaglio. Ma è giusto che ci sia se qualcuno trova il loro prodotto interessante... :D
Il discorso di Panebianco era un filino di più ampio respiro, riguardava la libertà di parola vera e propria, da non confondere con la libertà di apparire in prima pagina sul corriere, che non mi pare sancita dalla costituzione. Ci sono idee e posizioni politiche antitetiche ai principi fondatori della nostra società. Tra i principi fondatori della nostra società c'è però anche la libertà di parola. Orbene censurare queste posizioni per difendere i nostri principi, non è, ironia della sorte, una palese violazione dei nostri principi? Posso sostenere di essere per la libertà di parola da un lato, e allo stesso tempo stabilire che vi siano delle opinioni che non si è liberi di sostenere? Che direbbe Voltaire di uno stato che mette in galera chi non si uniforma ai suoi principi cardine? Nell'era in cui chiunque può aprirsi un blog e condividere con il mondo intero le proprie opinioni questo mi sembra più rilevante che non quello che compare sui mass media, che sono alla fin fine solo un prodotto da vendere al pari della mortadella e le magliette...
ma stai scherzando, vero? sai che il blog di beppe grillo ha più visite sia di repubblica sia del corriere? quei gironali sono servili ai potenti e danno spazio un pò a tutti per essere credibili, tranne a ridosso delle elezioni, se ci fosse trvaglio, pensa e fini nella prima pagina avrebbero sicuramente una tiratura maggiore o per lo meno molti più lettori lo loggerebbero, ma intanto la carta stampata e la tv sono sostenuti gran parte dallo stato e possono fare quello che gli pare ;)
jumpermax
16-10-2006, 17:45
ma stai scherzando, vero? sai che il blog di beppe grillo ha più visite sia di repubblica sia del corriere? quei gironali sono servili ai potenti e danno spazio un pò a tutti per essere credibili, tranne a ridosso delle elezioni, se ci fosse trvaglio, pensa e fini nella prima pagina avrebbero sicuramente una tiratura maggiore o per lo meno molti più lettori lo loggerebbero, ma intanto la carta stampata e la tv sono sostenuti gran parte dallo stato e possono fare quello che gli pare ;)
Corriere e Repubblica hanno la maggior parte dei loro introiti dalla pubblicità e dalle vendite e non dalle sovvenzioni statali. Vendere oltre mezzo milione di copie a un euro l'una non solo è un guadagno, ma anche un'ottima vetrina pubblicitaria. Non a caso lo stesso grillo ha comprato pagine del corriere per fare pubblicità alle sue iniziative. Dubito molto che il blog di beppe grillo, per quanto seguito, batta siti professionali del calibro del corriere o repubblica. Avrebbe introiti pubblicitari mostruosi altrimenti, cmq se hai dati in tal senso passami il link. Quanto al resto, per quanto sia vero che ogni giornale ha il suo editore con tanto di conflitto di interessi, è altrettanto vero che devono esserci i profitti. Paolo Mieli si porta a casa un signor stipendio e chi lo paga vuol vedere i risultati. Credo quindi, tanto per citarne una, che la scelta di schierare il giornale a favore dell'ulivo nelle ultime elezioni, vista l'emorragia di copie a favore di libero e de "il giornale" non sia stata poi così apprezzata. E non perchè l'editore preferisce Berlusconi a Prodi... ma perchè anche gli elettori di Berlusconi comprano i giornali...
ma perchè anche gli elettori di Berlusconi comprano i giornali...gli elettori di berlusconi e del cdx sono notoriamente ignoranti ed analfabeti, gli intellettuali sono a sinistra.:p
sempreio
16-10-2006, 19:53
Corriere e Repubblica hanno la maggior parte dei loro introiti dalla pubblicità e dalle vendite e non dalle sovvenzioni statali. Vendere oltre mezzo milione di copie a un euro l'una non solo è un guadagno, ma anche un'ottima vetrina pubblicitaria. Non a caso lo stesso grillo ha comprato pagine del corriere per fare pubblicità alle sue iniziative. Dubito molto che il blog di beppe grillo, per quanto seguito, batta siti professionali del calibro del corriere o repubblica. Avrebbe introiti pubblicitari mostruosi altrimenti, cmq se hai dati in tal senso passami il link. Quanto al resto, per quanto sia vero che ogni giornale ha il suo editore con tanto di conflitto di interessi, è altrettanto vero che devono esserci i profitti. Paolo Mieli si porta a casa un signor stipendio e chi lo paga vuol vedere i risultati. Credo quindi, tanto per citarne una, che la scelta di schierare il giornale a favore dell'ulivo nelle ultime elezioni, vista l'emorragia di copie a favore di libero e de "il giornale" non sia stata poi così apprezzata. E non perchè l'editore preferisce Berlusconi a Prodi... ma perchè anche gli elettori di Berlusconi comprano i giornali...
gli introiti pubblicitari arrivano da aziende tutte vicine al governo, vedi fiat, assicurazioni, banche, ecc ecc o qualche altra azienducola a cui servono piaceri. ma la pubblicit' via internet costerebbe molto ma molto meno e con i risultati maggiori, visto che la tiratura è gonfiata a dismisura ;)
jumpermax
16-10-2006, 22:42
gli introiti pubblicitari arrivano da aziende tutte vicine al governo, vedi fiat, assicurazioni, banche, ecc ecc o qualche altra azienducola a cui servono piaceri. ma la pubblicit' via internet costerebbe molto ma molto meno e con i risultati maggiori, visto che la tiratura è gonfiata a dismisura ;)
Ma secondo te chi spende i propri soldi per reclamizzare i propri prodotti non sa quello che fa? Vaglielo a spiegare tu allora come fare.... :D
sempreio
17-10-2006, 09:50
Ma secondo te chi spende i propri soldi per reclamizzare i propri prodotti non sa quello che fa? Vaglielo a spiegare tu allora come fare.... :D
dai su lo sai anche te che qui in italia funziona cosi, pubblicizzano sulle testate principale e sulle tv solo per avere l' appoggio politico di turno, vedi il gruppo fiat,
barilla(straindebitata) e molte altre. prendi ogni tanto repubblica e vedi che pubblicità sono è tutto cosi...
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