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View Full Version : finisce sotto scorta l'autore di Gomorra


d@vid
13-10-2006, 12:39
Lettere, telefonate mute e anche un isolamento ambientale che mette paura
Ora lo scrittore che con il suo best seller ha sfidato i clan deve vivere blindato

Minacce camorriste a Roberto Saviano
finisce sotto scorta l'autore di Gomorra
di DARIO DEL PORTO


NAPOLI - Minacce allo scrittore che ha raccontato la camorra imprenditrice e le storie della faida di Scampia. Lettere minatorie, telefonate mute. E anche un isolamento ambientale che mette paura forse più delle intimidazioni. Adesso dovranno essere adottate nuove misure di protezione per Roberto Saviano, 28 anni, l'autore del libro-inchiesta "Gomorra", edito da Mondadori, da cinque mesi in testa alle classifiche e vincitore del premio Viareggio Repaci. Il prefetto di Caserta, Maria Elena Stasi, ha aperto un procedimento formale che passerà al vaglio del comitato provinciale per l'ordine pubblico.

Lo rivela il settimanale "L'espresso", con il quale Saviano collabora, nel numero che sarà in edicola oggi. Esponenti di primo piano della camorra campana come Michele Zagaria e Antonio Iovine, il più celebre Francesco Schiavone soprannominato "Sandokan", "hanno mal tollerato - si legge nel lungo servizio - il successo di Gomorra, che ha imposto i loro traffici all'attenzione nazionale".

Non solo. I clan si sono anche "infuriati per la sfida che Saviano ha portato nel loro feudo, nella Casal di Principe che negli anni '90 aveva il record di omicidi". Lo scrittore, ricorda "L'espresso", si è presentato sul palco della cittadina casertana il 23 settembre scorso, insieme al presidente della Camera Fausto Bertinotti, nell'ultima di quattro giornate di mobilitazione anticamorra aperta dal ministro della Giustizia Clemente Mastella.

Saviano "ha chiamato i padrini per nome - scrive il settimanale - "Iovine, Schiavone, Zagaria, non valete nulla. Loro poggiano la loro potenza sulla vostra paura, se ne devono andare da questa terra"". Ma se l'ira della camorra poteva essere messa nel conto delle reazioni che un libro coraggioso come "Gomorra" e i reportages realizzati dal giovane scrittore avrebbero suscitato, altra cosa è l'emarginazione seguita alle sue denunce. "Colpisce il disprezzo delle autorità locali - accusa "L'espresso" - testimoniato dalle bordate di Rosa Russo Iervolino. Il sindaco partenopeo, nel consegnare a Saviano il premio Siani, lo ha definito "simbolo di quella Napoli che lui denuncia", offendendo sia l'autore sia la memoria del giornalista ammazzato 21 anni fa".

Ma c'è anche chi si sta mobilitando per non lasciarlo solo. Un appello improvvisato in sostegno di Roberto Saviano ha raccolto, evidenzia il settimanale, "firme di scrittori e lettori: tra i primi Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo. Poche righe che denunciano "un isolamento fatto da ciò che non ti fanno e che vogliono farti credere ti faranno. Ma intanto ti fermano, creano diffidenza intorno, screditano, insultano, allontanano tutti dalla tua vita perché mettendo paura ti creano attorno il deserto. A questo punto devono venire fuori altre voci".

Intanto a Napoli la camorra continua a colpire e a fare soldi. Il Viminale lavora a un piano per la città. I firmatari dell'appello non vogliono fermarsi alle parole. Pensano a una grande manifestazione che dovrebbe svolgersi proprio in provincia di Caserta. Nella terra d'origine dello scrittore, e di quella camorra che vorrebbe mettere a tacere chi ne ha denunciato pubblicamente gli intrecci e gli inganni.

(13 ottobre 2006)

fonte: http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/cronaca/scrittore-sotto-scorta/scrittore-sotto-scorta/scrittore-sotto-scorta.html

IpseDixit
13-10-2006, 12:55
Strano come in Italia ci si abitui a fatti del genere.

beppegrillo
13-10-2006, 15:21
Il sindaco partenopeo, nel consegnare a Saviano il premio Siani, lo ha definito "simbolo di quella Napoli che lui denuncia", offendendo sia l'autore sia la memoria del giornalista ammazzato 21 anni fa".


Mi è venuto il voltastomaco.. :mad:

Gemma
13-10-2006, 15:26
Mi è venuto il voltastomaco.. :mad:
in effetti vorrei tanto capire questa sparata della jervolino... cosa mi starebbe a significare? :mbe:

sempreio
13-10-2006, 15:33
in effetti vorrei tanto capire questa sparata della jervolino... cosa mi starebbe a significare? :mbe:


ormai la politica, borghesia e andrangheta sono un tutt' uno, non hai visto la puntata di santoro della scorsa settimana? ;)

Gemma
13-10-2006, 15:59
ormai la politica, borghesia e andrangheta sono un tutt' uno, non hai visto la puntata di santoro della scorsa settimana? ;)
si che l'ho vista, ma per quella frase ci vorrebbe un decodificatore... a meno che non fosse una aperta ammissione di camorrismo e contemporaneamente una minaccia da parte del sindaco stesso...

Pucceddu
13-10-2006, 16:58
non avete pensato che la jervolino e' una deficente e che avrebbe voluto dire che il tipo rappresenta la fetta di napoli che denuncia LA CRIMINALITA'? :rolleyes:


Certo che il nostro sindaco e' coglione forte eh... :mbe:

fabio80
13-10-2006, 17:02
pensato sì, ma manca qualcosa in quella frase... un'ambiguità piuttosto imbarazzante direi :mbe:

d@vid
13-10-2006, 17:11
Mi è venuto il voltastomaco.. :mad:
*


quello che colpisce è che non si tratta di nulla di eclatante in sè: qualcuno forse non conosce quei nomi? il fatto è che questi "signori" l'hanno presa come un attacco: nessuno può permettersi di dire a 'casa loro' che non valgono nulla :muro: :rolleyes:

e temo che più che aver "mal tollerato - si legge nel lungo servizio - il successo di Gomorra, che ha imposto i loro traffici all'attenzione nazionale" abbiano mal tollerato il fatto che ora, con l'evidenza della carta stampata che lo ha portato a conoscenza di tutti, le autorità non potranno più far finta di niente!

Pucceddu
13-10-2006, 17:12
pensato sì, ma manca qualcosa in quella frase... un'ambiguità piuttosto imbarazzante direi :mbe:
eh, l'ambiguita' e' la deficenza del sindaco :sofico:

nomeutente
13-10-2006, 17:24
Certo che il nostro sindaco e' coglione forte eh... :mbe:



la deficenza del sindaco


Alla luce di quella frase, posso capire che ci siano dubbi sulla capacità della Jervolino di esprimere un concetto senza che le si annodi la lingua, ma questo non autorizza le offese ad un personaggio pubblico.

Ammonito.

Edit: sospeso 5 gg per doppia ammonizione

beppegrillo
13-10-2006, 19:16
si che l'ho vista, ma per quella frase ci vorrebbe un decodificatore... a meno che non fosse una aperta ammissione di camorrismo e contemporaneamente una minaccia da parte del sindaco stesso...
dò una possibile spiegazione :
La jervolino in ogni rilascio di dichiarazioni ed interviste ha SEMPRE minimizzato la gravità di alcuni fatti che succedono spesso e volentieri a Napoli.
Insomma è una che vuole preservare la facciata della città con il silenzio, infatti vedi le sue reazioni alla trasmissione di santoro..
Per lei chiunque mette alla luce la parte marcia della città è contro la città, se fai 2+2 , capirai anche le frasi "ambigue" che ha pronunciato.

sander4
13-10-2006, 19:23
"Gomorra" è il libro più completo che ho letto sulla camorra.Consiglio davvero di comprarlo.

Non sono solo processi e sentenze ma vera e propria inchiesta, e si vede come purtroppo rischia la pelle, per tute le cose - vere - che ha scritto sul "sistema", dicendo nomi e cognomi.

Leggetevi le recensioni su internet, e vedrete che è giudicato in modo molto positivo.

fabio80
13-10-2006, 19:35
dò una possibile spiegazione :
La jervolino in ogni rilascio di dichiarazioni ed interviste ha SEMPRE minimizzato la gravità di alcuni fatti che succedono spesso e volentieri a Napoli.
Insomma è una che vuole preservare la facciata della città con il silenzio, infatti vedi le sue reazioni alla trasmissione di santoro..
Per lei chiunque mette alla luce la parte marcia della città è contro la città, se fai 2+2 , capirai anche le frasi "ambigue" che ha pronunciato.


l'ultima cosa che serve a napoli insomma... cambiare sindaco?

d@vid
13-10-2006, 19:40
l'ultima cosa che serve a napoli insomma... cambiare sindaco?
cambiare nome dici?

Wolfgang Grimmer
13-10-2006, 19:46
Quando finirà tutto ciò?
Sommersi da spazzatura, criminalità e camorra (3 sinonimi ormai :/). Non si può proprio continuare a vivere così e chi prova a ribellarsi può già considerarsi un uomo morto, se non fisicamente almeno socialmente visto che di certo dopo una cosa simile non si può più andare in giro come se niente fosse.
Ma mandarlo in qualche paeste straniero tipo Cina, Giappone o Korea del sud?
Li non sarebbe sicuro?

fabio80
13-10-2006, 19:47
cambiare nome dici?

eh :confused:

Feric Jaggar
14-10-2006, 06:23
Ho cercato il libro su Emule e l'ho trovato, lo scan contiene un po' di errori ma si legge bene, per cui gli ho dato una veloce scorsa.

Che cosa dire? Che purtroppo è una fotografia cruda, spesso grandguignolesca, ma sostanzialmente credibile.

Inutile soffermarmi sui singoli passi; dirò semplicemente, che la camorra non è una CAUSA, ma un EFFETTO. Chi deve capirmi, mi capirà.

Rispetto ad altri peana coccodrilleschi sul tema della Mafia, questo libro ha il merito di azzardarsi a dire - procedendo con i piedi di piombo, perchè neppure i natali dell'Autore possono salvarlo dalla taccia di razzismo, che è la via di fuga salvifica ed autoassolutoria con cui si impedisce di fare una seria critica dei problemi del Sud - che il fenomeno non è ristretto alla devianza criminale di pochi, ma che è la propaggine di una cultura sbagliata.

Ha sbagliato, l'Autore, solo ad andare a Casale a sbeffeggiare cinque-sei mafiosi. Doveva fare i nomi dei quindicimila Casalesi e rinfacciargli quei comportamenti ed omissioni quotidiani che sono il brodo di coltura di questi fenomeni criminali. Avrebbe dovuto dirgli tante cose. Per dare solo un pallido esempio, avrebbe dovuto dire che nella lingua italiana "onesto" non è sinonimo di "fesso". Chi deve capirmi, mi capirà. Ma si sa, ci sono dei limiti imposti dal politically correct.

Io personalmente voglio solo dire che il Sud - perchè non è solo questione di Napoli, e non è solo questione di Campania - sta cambiando. Lo vedo, da un anno all'altro. Cambia in tante cose, anche piccole, ma significative, cose che magari sembrano ininfluenti sul fenomeno criminale, ma che invece vanno ad incidere sul background culturale che della criminalità è sostrato e presupposto.

Ci sono difetti, che sono stati sempre celebrati come virtù; adesso finalmente c'è ANCHE chi comincia a prenderli come deve, e a vergognarsene. Per dirne, anche qui, soltanto una, ci sono ANCHE persone che fanno la raccolta differenziata, e che hanno capito che bruciando l'immondizia nel camino o nel fosso si produce diossina, diossina che poi anche loro respirano. Io ho imparato a fare la raccolta differenziata da mia moglie e da mia suocera, che reagiscono così, nel loro piccolo, a quell'odore acre che si sente tutto il giorno e che porta il cancro. La notte dalla terrazza si vedono i roghi dell'immondizia nei campi, oppure, più lontano, sopra Caserta Vecchia, o più a nord verso Roccaraso, le montagne che bruciano per via dei piromani.

Ci sono ANCHE persone, tra quelle che vanno a lavorare stagionalmente al Nord, che invece di fare comunella come al solito solo con i paesani, cercano di integrarsi e di portare a casa non solo la paga ma anche delle buone idee e delle buone abitudini (il che non è semplice, perchè pure al Nord di difetti ce ne sono tanti).

Accanto ai consueti deprimenti bunker squadrati a due piani, con i ferri fuori per sopraelevare per i figli, comincio a vedere ANCHE case - non ville - decisamente carine, che perlomeno esprimono un'estetica, un gusto, dove una donna può magari sentirsi padrona di casa, e non solo la sguattera che fa le pulizie e prepara 'a sansa. Ci sono ANCHE donne che nei paesini prendono la patente, che entrano nei bar da sole (e ce ne vuole, di coraggio; perchè nei bar è sì arrivato lo schermo al plasma, l'hanno messo tutti perchè "fa Nord", solo il XXI secolo non è arrivato). Ci sono ANCHE donne che finalmente hanno il coraggio di incazzarsi col marito, se sta al bar fino a tardi a sputtanarsi la paga a carte, o a fare il filo alla polacca.

Ecco, ci sarebbero tanti, tanti "ANCHE" da elencare. Significativi e non significativi, ma che fanno tutti parte di un puzzle; quando questi "ANCHE" saranno dei "SOPRATTUTTO", le cose cambieranno, la criminalità non scomparirà, per carità, ma anzichè crescere in questo humus come un fungo gigante, sarà un prataiolo.

Nonostante tutto, io ho fiducia. Purtroppo però non è cosa di domani.

bjt2
14-10-2006, 14:10
Ho cercato il libro su Emule e l'ho trovato, lo scan contiene un po' di errori ma si legge bene, per cui gli ho dato una veloce scorsa.

Che cosa dire? Che purtroppo è una fotografia cruda, spesso grandguignolesca, ma sostanzialmente credibile.

Inutile soffermarmi sui singoli passi; dirò semplicemente, che la camorra non è una CAUSA, ma un EFFETTO. Chi deve capirmi, mi capirà.

Rispetto ad altri peana coccodrilleschi sul tema della Mafia, questo libro ha il merito di azzardarsi a dire - procedendo con i piedi di piombo, perchè neppure i natali dell'Autore possono salvarlo dalla taccia di razzismo, che è la via di fuga salvifica ed autoassolutoria con cui si impedisce di fare una seria critica dei problemi del Sud - che il fenomeno non è ristretto alla devianza criminale di pochi, ma che è la propaggine di una cultura sbagliata.

Ha sbagliato, l'Autore, solo ad andare a Casale a sbeffeggiare cinque-sei mafiosi. Doveva fare i nomi dei quindicimila Casalesi e rinfacciargli quei comportamenti ed omissioni quotidiani che sono il brodo di coltura di questi fenomeni criminali. Avrebbe dovuto dirgli tante cose. Per dare solo un pallido esempio, avrebbe dovuto dire che nella lingua italiana "onesto" non è sinonimo di "fesso". Chi deve capirmi, mi capirà. Ma si sa, ci sono dei limiti imposti dal politically correct.

Io personalmente voglio solo dire che il Sud - perchè non è solo questione di Napoli, e non è solo questione di Campania - sta cambiando. Lo vedo, da un anno all'altro. Cambia in tante cose, anche piccole, ma significative, cose che magari sembrano ininfluenti sul fenomeno criminale, ma che invece vanno ad incidere sul background culturale che della criminalità è sostrato e presupposto.

Ci sono difetti, che sono stati sempre celebrati come virtù; adesso finalmente c'è ANCHE chi comincia a prenderli come deve, e a vergognarsene. Per dirne, anche qui, soltanto una, ci sono ANCHE persone che fanno la raccolta differenziata, e che hanno capito che bruciando l'immondizia nel camino o nel fosso si produce diossina, diossina che poi anche loro respirano. Io ho imparato a fare la raccolta differenziata da mia moglie e da mia suocera, che reagiscono così, nel loro piccolo, a quell'odore acre che si sente tutto il giorno e che porta il cancro. La notte dalla terrazza si vedono i roghi dell'immondizia nei campi, oppure, più lontano, sopra Caserta Vecchia, o più a nord verso Roccaraso, le montagne che bruciano per via dei piromani.

Ci sono ANCHE persone, tra quelle che vanno a lavorare stagionalmente al Nord, che invece di fare comunella come al solito solo con i paesani, cercano di integrarsi e di portare a casa non solo la paga ma anche delle buone idee e delle buone abitudini (il che non è semplice, perchè pure al Nord di difetti ce ne sono tanti).

Accanto ai consueti deprimenti bunker squadrati a due piani, con i ferri fuori per sopraelevare per i figli, comincio a vedere ANCHE case - non ville - decisamente carine, che perlomeno esprimono un'estetica, un gusto, dove una donna può magari sentirsi padrona di casa, e non solo la sguattera che fa le pulizie e prepara 'a sansa. Ci sono ANCHE donne che nei paesini prendono la patente, che entrano nei bar da sole (e ce ne vuole, di coraggio; perchè nei bar è sì arrivato lo schermo al plasma, l'hanno messo tutti perchè "fa Nord", solo il XXI secolo non è arrivato). Ci sono ANCHE donne che finalmente hanno il coraggio di incazzarsi col marito, se sta al bar fino a tardi a sputtanarsi la paga a carte, o a fare il filo alla polacca.

Ecco, ci sarebbero tanti, tanti "ANCHE" da elencare. Significativi e non significativi, ma che fanno tutti parte di un puzzle; quando questi "ANCHE" saranno dei "SOPRATTUTTO", le cose cambieranno, la criminalità non scomparirà, per carità, ma anzichè crescere in questo humus come un fungo gigante, sarà un prataiolo.

Nonostante tutto, io ho fiducia. Purtroppo però non è cosa di domani.


Io sono orgoglioso di essere "fesso" :O :)

dantes76
14-10-2006, 15:13
l'ultima cosa che serve a napoli insomma... cambiare sindaco?

si dovrebbe cambiare anche l'alto

FastFreddy
14-10-2006, 15:51
si dovrebbe cambiare anche l'alto

Casomai il basso...















...lino :fagiano:

dantes76
14-10-2006, 15:56
Casomai il basso...















...lino :fagiano:

:D
mai detto che qualcuno dovrebbe restare :O

Feric Jaggar
14-10-2006, 19:44
O Bassolino o Jervolino, bianchi o rossi o neri o verdi non si scappa, la musica è la stessa.

Questa estate ero a Napoli durante la campagna per le comunali, quello che ho visto è la solita minestra di sempre.

Basta vedere, tanto per farsi un'idea, chi è la punta di diamante in zona persino per l'Italia dei Valori... l'anno scorso a Fuorigrotta vidi la sua faccia su un manifesto a (uno? Veramente la zona era tappezzata...), mi sembra che c'erano le regionali, rimasi colpito e mi misi a guardarlo fisso più volte, non riuscivo a staccare lo sguardo; mi pentii di non avere dietro la macchina fotografica. I passaggi televisivi non gli rendono giustizia, nel manifesto era veramente all'apice della sua somiglianza con... non lo posso dire, mi prenderei 5 gg. di sospensione. Ma chi è di Napoli, avendo visto il manifesto, capirà a chi somiglia... anche chi è di Parma, di Zibello, di Langhirano, di San Daniele, di Vignola, capirà a cosa mi riferisco...

Mi dissi "ma non è possibile, non è umano, candidare uno con quella faccia! E VOTARLO pure!"

E adesso invece siede in Parlamento. Tiè! :muro:

Scoperchiatore
15-10-2006, 11:43
Ho cercato il libro su Emule e l'ho trovato, lo scan contiene un po' di errori ma si legge bene, per cui gli ho dato una veloce scorsa.

Che cosa dire? Che purtroppo è una fotografia cruda, spesso grandguignolesca, ma sostanzialmente credibile.

Inutile soffermarmi sui singoli passi; dirò semplicemente, che la camorra non è una CAUSA, ma un EFFETTO. Chi deve capirmi, mi capirà.

Rispetto ad altri peana coccodrilleschi sul tema della Mafia, questo libro ha il merito di azzardarsi a dire - procedendo con i piedi di piombo, perchè neppure i natali dell'Autore possono salvarlo dalla taccia di razzismo, che è la via di fuga salvifica ed autoassolutoria con cui si impedisce di fare una seria critica dei problemi del Sud - che il fenomeno non è ristretto alla devianza criminale di pochi, ma che è la propaggine di una cultura sbagliata.

Ha sbagliato, l'Autore, solo ad andare a Casale a sbeffeggiare cinque-sei mafiosi. Doveva fare i nomi dei quindicimila Casalesi e rinfacciargli quei comportamenti ed omissioni quotidiani che sono il brodo di coltura di questi fenomeni criminali. Avrebbe dovuto dirgli tante cose. Per dare solo un pallido esempio, avrebbe dovuto dire che nella lingua italiana "onesto" non è sinonimo di "fesso". Chi deve capirmi, mi capirà. Ma si sa, ci sono dei limiti imposti dal politically correct.

Io personalmente voglio solo dire che il Sud - perchè non è solo questione di Napoli, e non è solo questione di Campania - sta cambiando. Lo vedo, da un anno all'altro. Cambia in tante cose, anche piccole, ma significative, cose che magari sembrano ininfluenti sul fenomeno criminale, ma che invece vanno ad incidere sul background culturale che della criminalità è sostrato e presupposto.

Ci sono difetti, che sono stati sempre celebrati come virtù; adesso finalmente c'è ANCHE chi comincia a prenderli come deve, e a vergognarsene. Per dirne, anche qui, soltanto una, ci sono ANCHE persone che fanno la raccolta differenziata, e che hanno capito che bruciando l'immondizia nel camino o nel fosso si produce diossina, diossina che poi anche loro respirano. Io ho imparato a fare la raccolta differenziata da mia moglie e da mia suocera, che reagiscono così, nel loro piccolo, a quell'odore acre che si sente tutto il giorno e che porta il cancro. La notte dalla terrazza si vedono i roghi dell'immondizia nei campi, oppure, più lontano, sopra Caserta Vecchia, o più a nord verso Roccaraso, le montagne che bruciano per via dei piromani.

Ci sono ANCHE persone, tra quelle che vanno a lavorare stagionalmente al Nord, che invece di fare comunella come al solito solo con i paesani, cercano di integrarsi e di portare a casa non solo la paga ma anche delle buone idee e delle buone abitudini (il che non è semplice, perchè pure al Nord di difetti ce ne sono tanti).

Accanto ai consueti deprimenti bunker squadrati a due piani, con i ferri fuori per sopraelevare per i figli, comincio a vedere ANCHE case - non ville - decisamente carine, che perlomeno esprimono un'estetica, un gusto, dove una donna può magari sentirsi padrona di casa, e non solo la sguattera che fa le pulizie e prepara 'a sansa. Ci sono ANCHE donne che nei paesini prendono la patente, che entrano nei bar da sole (e ce ne vuole, di coraggio; perchè nei bar è sì arrivato lo schermo al plasma, l'hanno messo tutti perchè "fa Nord", solo il XXI secolo non è arrivato). Ci sono ANCHE donne che finalmente hanno il coraggio di incazzarsi col marito, se sta al bar fino a tardi a sputtanarsi la paga a carte, o a fare il filo alla polacca.

Ecco, ci sarebbero tanti, tanti "ANCHE" da elencare. Significativi e non significativi, ma che fanno tutti parte di un puzzle; quando questi "ANCHE" saranno dei "SOPRATTUTTO", le cose cambieranno, la criminalità non scomparirà, per carità, ma anzichè crescere in questo humus come un fungo gigante, sarà un prataiolo.

Nonostante tutto, io ho fiducia. Purtroppo però non è cosa di domani.


Veramente un bel post. Grazie di questo spaccato.
Credo di aver capito perchè cose teoricamente "piccole" per te sono così importanti, anche perchè credo che a Roma stiamo al livello dei "MEDIAMENTE", ma non siamo arrivati al "SOPRATTUTTO".

Condivido con te la speranza che qualcosa pian piano cambi, che col tempo si prenda il meglio delle nuove possibilità offerte dal progesso, e lo si usi per migliorare a poco a poco la coscienza della gente.

Chissà quando succederà.