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View Full Version : prove di regime?? riforma televisiva


Pitonti
12-10-2006, 12:18
L'ex premier a Campobasso per la campagna elettorale regionale
«Se ci tolgono una rete è banditismo»
Berlusconi: «Non sarebbe più una democrazia. La leadership del centrodestra sarà scelta democraticamente. Visioni diverse con Casini»

ROMA - «Non ci credo, sarebbe un atto di banditismo e non sarebbe più una democrazia quel Paese in cui una parte politica andasse al governo e intendesse colpire l'avversario attraverso le sue aziende e le sue proprietà private. Non ci credo». Lo ha dichiarato il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, a Campobasso per la campagna elettorale regionale, rispondendo a chi gli fa notare che il governo, con la riforma Gentiloni, potrebbe togliere una rete a Mediaset (il disegno di legge che modifica la Gasparri sull'assetto radiotelevisivo prevede che entro il 2008 - ma il termine potrebbe slittare - sia la Rai che Mediaset dovranno trasferire sul digitale terrestre una delle loro tre reti, con ogni probabilità Raitre e Rete 4).
LEADER - Berlusconi ha poi parlato della questione-leadership all'interno del centrodestra. L'ex premier ha dichiarato che al momento bisogna parlare di quella del governo «che è in discussione». «Per quanto riguarda il centrodestra - ha aggiunto - si deciderà democraticamente al momento opportuno».

«VISIONI DIVERSE» - Tra i leader dell'opposizione, però, non c'è pieno accordo sulla strategia da seguire. Tanto che Berlusconi definisce l'incontro di ieri (mercoledì, ndr) con il leader dell'Udc «molto cordiale» anche se «sono emerse visioni diverse». L'ex premier spiega che con i vertici dell'Udc è stato concordato «un lavoro su emendamenti comuni» da presentare per la finanziaria. Quanto alle strategie del centrodestra Berlusconi ha spiegato che «Casini si attende che dal Partito democratico scappino molti ex democristiani che non vogliono stare con i comunisti».



Oggi il testo in Consiglio. Il leader di Idv: su Rete 4 si rinvia una decisione presa nel 1996. L’Udeur: evitare norme contra personam
Riforma della Gasparri, duello tra ministri
Limiti agli spot, una rete di Mediaset e Rai sul digitale dal 2008.
Di Pietro a Gentiloni: cambia o voto no

ROMA — Otto articoli: il disegno di legge che modifica la Gasparri sull’assetto radiotelevisivo è pronto. Ma oggi la discussione in consiglio dei ministri non sarà facile: da una parte c’è Antonio Di Pietro che chiede misure più severe, dall’altra l’Udeur di Clemente Mastella che vuole «evitare una legge contra personam » e nei fatti condivide il ragionamento di Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset.
PERCORSO A TAPPE — Fra sei anni, entro il 30 novembre 2012, il testo messo a punto dal ministro della Comunicazioni Paolo Gentiloni prevede che tutte le televisioni nazionali dovranno spegnere i vecchi ripetitori e trasferirsi sul digitale terrestre. Una tecnologia più leggera, un modo per liberare frequenze (oggi Rai, Mediaset e Telecom ne occupano 12 mila) e facilitare l’ingresso nel mercato di nuovi editori. Ma per favorire la transizione qualcosa succederà già prima. Entro il 2008, ma questa data potrebbe slittare di un anno, sia la Rai che Mediaset dovranno trasferire sul digitale terrestre una delle loro tre reti, con ogni probabilità Raitre e Rete 4. Le frequenze così liberate (fra le 3 e le 4 mila) torneranno nelle mani dello Stato che le potrà concedere a nuovi editori per aprire il mercato. Tra il 2008 e il 2009 il digitale terrestre dovrebbe raggiungere il 60 per cento degli italiani, contro il 40 di oggi.
PUBBLICITÀ — È una riduzione drastica quella prevista dal ddl Gentiloni. Le tv nazionali non potranno superare il 30 per cento delle risorse pubblicitarie del mercato, il limite era stato azzerato dalla legge Gasparri. Non solo, verranno considerati pubblicità gli spot ma anche le televendite che la legge Gasparri aveva messo fuori da questa categoria. Meno interruzioni anche per la radio: l’affollamento (cioè la fetta di pubblicità calcolate per ogni ora di trasmissione) scenderà dall’attuale 18 al 15 forse 16 per cento.
AUDITEL — Cambiano le regole anche per chi deve rilevare gli ascolti. Il soggetto controllore— dice l’articolo 4— deve «assicurare la propria indipendenza rispetto» alle televisioni. Ma ciò non vuol dire che fra controllore e controllato non ci debba essere alcun rapporto: è possibile che tra i soci della nuova Auditel ci siano anche imprese tv ma in questo caso è necessario «assicurare fra loro un’equa ripartizione del capitale sociale».
MODIFICHE — È proprio questa una delle misure che non trova d’accordo Di Pietro («Si tratta della solita tendenza del controllato ad essere controllore») che insiste per il trasferimento di Rete 4 sul satellite: «Si rinviano decisioni già spiegate dalla Corte costituzionale». Mauro Fabris—capogruppo alla Camera dell’Udeur di Mastella— la vede diversamente: «Siamo per uscire dal duopolio alcune modifiche ci stanno bene. Ma riscrivere la Gasparri non vuol dire fare una legge punitiva nei confronti di Mediaset». Un ragionamento simile a quello fatto da Confalonieri, che ieri ha avuto un incontro di tre quarti d’ora con il ministro Gentiloni: «Certamente non siamo contenti — ha detto il presidente di Mediaset al termine del colloquio —, ma non facciamo commenti, perché le cose sgradevoli non si commentano a caldo». Superato lo scoglio del consiglio dei ministri, ci sarà quello, ancora più difficile, del Parlamento.

corriere

ora, posso capire il problema della rete ma il limite della pubblicità? che sistema è? quale motivo di fondo ha questa decisione

Duncan
12-10-2006, 12:34
Sarà, ma mi paiono abbastanza equilibrate

Il tetto alla raccolta pubblicitaria è utile per aprire il mercato ad altri oltre agli attuali due competitor (Rai e Mediaset)

Ominobianco
12-10-2006, 12:51
ora, posso capire il problema della rete ma il limite della pubblicità? che sistema è? quale motivo di fondo ha questa decisione

Perchè c'era un duopolio che ha una doppia valenza,una sulle frequenze una sulla pubblicità.

Questa legge sblocca le frequenze e la pubblicità.
Mandando sul digitale e sul satellitare 2 reti si sbloccheranno 4.000 frequenze.
Dalle frequenze sbloccate potranno sorgere 2 nuovi reti indipendenti.

Le reti però si finanziano e riescono a vivere grazie alla pubblicità,ma se la pubblicità se la fagocitano tutta RAI e Mediaset non ne hanno più gli altri che vogliono far sorgere nuove reti.
Per questo hanno fissato tetti di concentrazione di pubblicità.

Olorin
12-10-2006, 13:06
ora, posso capire il problema della rete ma il limite della pubblicità? che sistema è? quale motivo di fondo ha questa decisione

Perche' in un sistema di tv free sia private che pubbliche come le nostre (e molte altre europee) la pubblicita' e' la primaria fonte di sostentamento.
Mediaset e consociate insieme alla Rai hanno il monopolio del mercato pubblicitario televisivo e buona parte degli altri media (radio, riviste...).
Ed oltre alla raccolta controllano anche diverse agenzie di pubblicita'.

Possono di fatto condizionare lo sviluppo di altri broadcaster a prescindere dello spostamento di Rai3/Rete 4 su sat/dtt.


Personalmente non capisco perche' rinviare ancora le decisioni della Corte Costituzionale su Rai3/Rete 4, che a mio parere dovrebbero essere scorporate dalle rispettive aziende e non solo viaggiare su altri media.


Inoltre gradirei che insieme a questi sacrosanti provvedimenti si avvii una volta per tutte la privatizzazione della Rai o comunque un suo allontamento dalle ingerenze politiche.
Che poi non sara' mai completo perche' anche le tv private possono trovare accordi con il "potere" in carica. Ne abbiamo un esempio in Italia, ma anche Murdoch all'estero non e' alieno da queste forme di "connivenza".

Ominobianco
12-10-2006, 13:24
Inoltre gradirei che insieme a questi sacrosanti provvedimenti si avvii una volta per tutte la privatizzazione della Rai o comunque un suo allontamento dalle ingerenze politiche.

Sì penso anche io anche se opterei più per un allontanamento dalle ingerenze politiche.
Serve una RAI indipendente.
Penso sia una riforma strettamente legata a questa.

A questo proposito linko il disegno di legge di iniziativa popolare presentato alla Camera da Tana de Zulueta e al Senato da Franca Rame e sottoposto anche alla visione del ministro Gentiloni di http://www.perunaltratv.it/

Come cambierà la Rai se questa proposta venisse approvata?
Verrà abolita la Commissione parlamentare di Vigilanza. Al suo posto, un Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, i cui membri saranno in maggioranza (11 su 21) nominati dalla società civile (sindacati, artisti, imprenditori, giornalisti, Terzo Settore, accademici, autori, associazioni degli utenti). Dei rimanenti 10 membri, 3 verranno eletti dagli enti locali e 7 saranno nominati dal Parlamento.
Il Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, e non più il governo ed i presidenti delle Camere, nominerà i 5 membri del Consiglio d'Amministrazione della Rai, che saranno scelti tramite concorso pubblico ed agendo in base a criteri di professionalità, competenza nel campo radiotelevisivo ed indipendenza, ponendo così fine alla lottizzazione ed alla spartizione politica del servizio pubblico.
Il mandato del CdA avrà una durata di 6 anni, contro i 5 anni di una legislatura.

massimo78
12-10-2006, 14:30
ora, posso capire il problema della rete ma il limite della pubblicità? che sistema è? quale motivo di fondo ha questa decisione

Forse non lo sai ma un secolo fa la pubblicità non c'era o comunque ce n'era pochissima, e venivano usati dei trucchetti :asd: (tipo l'orologio, o altri spezzetti) per intrattenere l'utente dall'attesa, durante la preparazione delle trasmissioni.

Ora è tutta pubblicità al 45% e visto che (finché uno parla di reti private si può comprendere il padrone fa come vuole) si parla di RAI quindi televisione pubblica e diventa inammissibile.

Per tanto si portano entrambi su rete digitale, e subito poi, tocca per forza limitare ste cazzo di pubblicità che c'hanno sbomballato i maroni... in questo modo mettiamo tutti sullo stesso piano, e la TV pubblica è alla pari di quella privata.

Ovviamente Berlusconi si incazza perchè fin ora ha fatto il possibile per far sì che cio non accadesse.

bluelake
12-10-2006, 15:21
se avesse curato anche un riassetto del settore radiofonico, ormai allo sbando, sarebbe stata una legge perfetta; così, è solo una buona legge ma incompleta...

skywalker77
12-10-2006, 15:32
Buon provvedimento, anche se il fatto che una delle reti rai vada solo su digitale non mi suona bene al 100%.
Capisco le esigenze di apertura del mercato sia radiotelevisivo che pubblicitario, ma avrei preferito una rete rai senza pubblicità e al 100% di pubblico servizio e utilità.
Detto questo avrei abbassato ulteriormente, diciamo del 20% i tetti pubblicitari.
Detto questo anche io sono d'accordo che un riassetto del sistema radiofonico sarebbe assolutamente necessaria.
Inoltre sottolineo che il riassetto di Auditel è fondamentale, speriamo che si considerino non solo lo share, ma anche gli indici di gradimento.
Infine la scomparsa del SIC di quell'obrobrio di legge Gasparri è un'ottima notizia per il mercato.

Ominobianco
12-10-2006, 15:51
Il ministro Gentiloni ha dichiarato che nelle prossime settimane sarà presentata una nuova riforma specifica sulla RAI:

Poi toccherà alla Rai. "Nelle prossime settimane - ha annunciato quindi il ministro - presenterò le inee guida di un progetto di legge sul futuro del sistema televisivo pubblico, della Rai. E' necessario un provvedimento ad hoc, perché su un argomento come la Rai occorre un confronto pubblico".

Pitonti
12-10-2006, 16:20
se si vuole bloccare la pubblicità in tv basta mettere un tetto ai minuti di trasmissione ma non al bilancio?
con questa legge viene danneggiata soltanto mediaset che si basa quasi tutta sui soldi della pubblicità.
se qualcuno volesse investire nei media non vedrebbe così ristretti i propri guadagni? dovrebbe in qualche modo ripianare il deficit con denaro proprio e guarda caso quale gruppo è interessato a investire nei media? gruppo l'espresso e rcs, non propriamente agovernativi.
tagliamo entrate alle aziende che producono, oscuriamo i canali scomodi, tra un pò istituiranno nuove forme di censura mentre la rai pagata dai nostri soldi è ancora al soldi del politico di turno.
è questa libertà di informazione?

gigio2005
12-10-2006, 16:28
che sia la seconda cosa buona (dopo l'annullamento del ponte sullo stretto) fatta da questo governo?

PS: nn ho capito bene una cosa...si parla di rai3 e rete4 sul digitale...ma cosa si itnende per digitale? DT o SAT?
se si intende il DT che senso ha visto che tra poco (a proposito entro quando?) la tv analogica non esistera' piu?

dantes76
12-10-2006, 16:32
ROMA - «Non ci credo, sarebbe un atto di banditismo e non sarebbe più una democrazia quel Paese in cui una parte politica andasse al governo e intendesse colpire l'avversario attraverso le sue aziende e le sue proprietà private. Non ci credo». Lo ha dichiarato il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi,


Conflitto di interessi

Ominobianco
12-10-2006, 16:33
che sia la seconda cosa buona (dopo l'annullamento del ponte sullo stretto) fatta da questo governo?

PS: nn ho capito bene una cosa...si parla di rai3 e rete4 sul digitale...ma cosa si itnende per digitale? DT o SAT?
se si intende il DT che senso ha visto che tra poco (a proposito entro quando?) la tv analogica non esistera' piu?

Penso entrambi si intenda.
Verranno mandate sia sul digitale terrestre che sul satellitare.

il ''tra poco'' sarebbe tra 6 anni e non mi sembra proprio pochissimo.
Questa riforma mira proprio a gestire a tappe la fase transitoria tra oggi e il 2012 quando verranno spenti i vecchi ripetitori e trasferirsi sul digitale terrestre.

Si vuole rompere il duopolio RAI-Mediaset togliendo frequenze e fondi pubblicitari ai 2 duopolisti così da far sorgere nuove reti ed aumentare il pluralismo di soggetti.

Duncan
12-10-2006, 16:35
se si vuole bloccare la pubblicità in tv basta mettere un tetto ai minuti di trasmissione ma non al bilancio?
con questa legge viene danneggiata soltanto mediaset che si basa quasi tutta sui soldi della pubblicità.
se qualcuno volesse investire nei media non vedrebbe così ristretti i propri guadagni? dovrebbe in qualche modo ripianare il deficit con denaro proprio e guarda caso quale gruppo è interessato a investire nei media? gruppo l'espresso e rcs, non propriamente agovernativi.
tagliamo entrate alle aziende che producono, oscuriamo i canali scomodi, tra un pò istituiranno nuove forme di censura mentre la rai pagata dai nostri soldi è ancora al soldi del politico di turno.
è questa libertà di informazione?


Ma anche all'estero sapevo che ci sono tetti o sul numero delle reti o sulla raccolta pubblicitaria...

L'Italia è un caso anomalo, in cui esiste un duopolio; questa anomalia va corretta o continuiamo così perchè altrimenti andiamo a toccare gli interessi dell'ex-premier? Che, tra le altre cose, si è già messo a gridare Banditi :rolleyes:

Ominobianco
12-10-2006, 16:36
se si vuole bloccare la pubblicità in tv basta mettere un tetto ai minuti di trasmissione ma non al bilancio?
con questa legge viene danneggiata soltanto mediaset che si basa quasi tutta sui soldi della pubblicità.
se qualcuno volesse investire nei media non vedrebbe così ristretti i propri guadagni? dovrebbe in qualche modo ripianare il deficit con denaro proprio e guarda caso quale gruppo è interessato a investire nei media? gruppo l'espresso e rcs, non propriamente agovernativi.
tagliamo entrate alle aziende che producono, oscuriamo i canali scomodi, tra un pò istituiranno nuove forme di censura mentre la rai pagata dai nostri soldi è ancora al soldi del politico di turno.
è questa libertà di informazione?

Non si vuole bloccare la pubblicità,si vuole bloccare la concentrazione del quantitativo di denaro derivato dai fondi sui duopolisti cioè su RAI e Mediset.

Se c'è 100 di pubblicità e se la spartiscono 50 Rai e 50 Mediaset non c'è spazio per nuove reti perchè queste non hanno pubblictà per finaziarsi.
Se invece vegnono posti dei tetti al limite massimo di pubblicità per Rai e Mediaset i restanti fondi pubblicitari potranno essere reindirizzati su altre reti che potranno nascere e avranno soldi con cui sostentarsi.
Si rompe così il duopolio e si favorisce il pluralismo.

dantes76
12-10-2006, 16:37
Ma anche all'estero sapevo che ci sono tetti o sul numero delle reti o sulla raccolta pubblicitaria...

L'Italia è un caso anomalo, in cui esiste un duopolio; questa anomalia va corretta o continuiamo così perchè altrimenti andiamo a toccare gli interessi dell'ex-premier? Che, tra le altre cose, si è già messo a gridare Banditi :rolleyes:

quella e la dimostrazione, che in italia esiste un anomalia:
non avrebbe potuto fare questa legge se fosse stato il PdC, perche avrebbe leso i suoi stessi interessi,
consegue che non e' adatto a fare il PdC..almeno avesse taciuto.... :D


Ps:
Chiunque avrebbe potuto fare quella legge, da Fini a Follini, ma lui no,non l'avrebbe mai fatta

the_joe
12-10-2006, 16:51
Sarebbe perfetta se per quanto riguarda la RAI

O venisse abolito il CANONE

O cessasse di comportarsi da TV commerciale

Le 2 cose sono inconciliabili perchè rendono impossibile di fatto la leale concorrenza avendo SOLO LEI gli introiti del canone, i concorrenti sono e resteranno sempre in posizione di svantaggio.

bluelake
12-10-2006, 16:58
guarda caso quale gruppo è interessato a investire nei media? gruppo l'espresso e rcs
gruppi che nei media ci investono già da anni... se i nomi Radio Deejay o RIN Radio Italia Network ti dicono qualcosa, beh, ti dicono L'Espresso ed RCS già da almeno un decennio...

Pitonti
12-10-2006, 17:06
Non si vuole bloccare la pubblicità,si vuole bloccare la concentrazione del quantitativo di denaro derivato dai fondi sui duopolisti cioè su RAI e Mediset.

Se c'è 100 di pubblicità e se la spartiscono 50 Rai e 50 Mediaset non c'è spazio per nuove reti perchè queste non hanno pubblictà per finaziarsi.
Se invece vegnono posti dei tetti al limite massimo di pubblicità per Rai e Mediaset i restanti fondi pubblicitari potranno essere reindirizzati su altre reti che potranno nascere e avranno soldi con cui sostentarsi.


nelle favole magari, servono SOLDI per nuovi poli, soldi che hanno solo due gruppi in italia e che vogliono investire nella tv. gruppi che appartengono all'ala sinistra della politica
[edit]
e quale azienda investirebbe in maniera massiccia nei nuovi poli televisivi senza un'adeguata copertura?
ben poche

Botolo rognoso
12-10-2006, 17:19
nelle favole magari, servono SOLDI per nuovi poli, soldi che hanno solo due gruppi in italia e che vogliono investire nella tv. gruppi che appartengono all'ala sinistra della politica
[edit]
e quale azienda investirebbe in maniera massiccia nei nuovi poli televisivi senza un'adeguata copertura?
ben poche

e quali sono questi poli?
secondo me non è male che ci sia un limite, finalmente un po' di risorse spero andranno ai giornali

Duncan
12-10-2006, 17:27
Qualcuno può riportare le normative vigenti in europa ed usa?

fluke81
12-10-2006, 17:39
Non si vuole bloccare la pubblicità,si vuole bloccare la concentrazione del quantitativo di denaro derivato dai fondi sui duopolisti cioè su RAI e Mediset.

Se c'è 100 di pubblicità e se la spartiscono 50 Rai e 50 Mediaset non c'è spazio per nuove reti perchè queste non hanno pubblictà per finaziarsi.
Se invece vegnono posti dei tetti al limite massimo di pubblicità per Rai e Mediaset i restanti fondi pubblicitari potranno essere reindirizzati su altre reti che potranno nascere e avranno soldi con cui sostentarsi.
Si rompe così il duopolio e si favorisce il pluralismo.
vorrei capire meglio questa legge,mi spiego qui si dice che ora canale 5 ad esempio non puo ,mi pare, avere piu del 35% delle risorse pubblicitarie cioe se prima in una striscia pubblicitaria c'èra una spot della nike,uno dell'adidas,uno della nestle e uno della fiat facciamo esempio che ora c'è ne potrebbero essere solo 2 invece di 4 ma chi impedira che su quei 2 posti liberi ci sia una ferrea concorrenza tra le case commerciali?
Se prima pagavano 100 euro per uno spot in mezzo a 4 ora potrebbero pagare 300 euro per uno spot in mezzo a 2.
Non so se mi sono spiegato :D

Duncan
12-10-2006, 17:54
Da quello che ho capito io il tetto è fissato sulla racconta pubblicitaria in base al mercato, cioè se il mercato vare 100 milioni massimo ne ne può arrivare 30 milioni

fluke81
12-10-2006, 17:57
Da quello che ho capito io il tetto è fissato sulla racconta pubblicitaria in base al mercato, cioè se il mercato vare 100 milioni massimo ne ne può arrivare 30 milioni
ma il mercato pubblicitario non mi pare sia un mercato chiuso ma totalmente aperto,come fanno a quantificarne il valore? :mbe:

Cfranco
12-10-2006, 17:59
Troppo poco e troppo tardi ( 2009 ?? )
E' da dieci anni che persiste questa situazione illegale , si poteva anche dare 15 giorni di preavviso e mandar via Rete 4 dalle frequenze che ha RUBATO .

Koji
12-10-2006, 18:26
Troppo poco e troppo tardi ( 2009 ?? )
E' da dieci anni che persiste questa situazione illegale , si poteva anche dare 15 giorni di preavviso e mandar via Rete 4 dalle frequenze che ha RUBATO .

L'importante non è il "quando" ma il "se", perchè mica è detto che riescono ad approvarla in Parlamento. :rolleyes:

Ferdy78
12-10-2006, 18:28
Mah...dico solo che questa TV è pura monnezza :muro: ...passa pure la voglia di vedere qualcosa di interessante per via della pubblicità, trasmessa a ritmi assurdi..e per lunghi periodi (5 min di fila almeno.... :eek: :muro: ), facendoti passare letteralmente la voglia.

Tralascio ovviamente i contenuti dei programmi che già per la stragrande fanno pena.

Fino a 15 anni fa un programma cossidetto di prima serata, iniziava alle 20.30---massimo alle 20.40 dai (qualsiasi canale esso fosse...) ora invece tra prgrammi spazzatura post tg vedi Striscia (iniza a diventar palloso dai...) e pacchi (che dalle mie parti poi hanno altro significato :O :D ) di la.....un film o programma non inizaia prima delle 21.10....e deve andar bene... :muro:

In merito all'articolo del theard: scusa ma dove vedi il possibile inizio di regime?

E' ora che la si pianti di vedere pubblicità su pubblicità...con modellina ignuda o quant'altro...almeno negli anni 60 c'era il carosello...e imho era più divertente e il prodotto era illustrato meglio per di più, c'era l'attore di grido o comunque un personaggio famoso (non come quelli di oggi insomma...)...non ora sta cosa a raffica e continuo :muro:

sander4
12-10-2006, 18:28
se la legge, uscita dal cdm con gli emendamenti di san pietro.. ok di di pietro (:D) viene approvata così com'è è ottima

regime però un piffero, uffa.. regime è ciò che ha fatto silvio, occupando raiuno, raidue, il cda della rai e detenendo abusivamente le frequenze di europa7 - per trasmettere rete4- privando anche il nostro paese di un terzo polo, che può solo far bene all'intero sistema radiotelevisivo.

infatti adesso che rete4 andrà sul satellite, come stabilito da una sentenza del 96 e richiesto dalla corte europea, europa7 riprenderà le sue frequenze

Koji
12-10-2006, 18:35
Ricordatevi sempre e cmq che il caro Silvio non è entrato in politica per amor patrio ma solo per salvare se stesso e la sua azienda. :rolleyes:

Il regime forse c'era quando questo signore è entrato con le mani in pasta anche alla Rai, che dite??? Senzaq parlare delle leggi per salvarsi il :ciapet: .

:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

raph45
12-10-2006, 19:09
Penso entrambi si intenda.
Verranno mandate sia sul digitale terrestre che sul satellitare.

il ''tra poco'' sarebbe tra 6 anni e non mi sembra proprio pochissimo.
Questa riforma mira proprio a gestire a tappe la fase transitoria tra oggi e il 2012 quando verranno spenti i vecchi ripetitori e trasferirsi sul digitale terrestre.



Ma adesso il digitale terrestre non passa attraverso i vecchi ripetitori?? Nel 2012 come sarà??

Faccio questa domanda perchè io mi trovo nella situazione di avere poca potenza di segnale analogico e quindi il digitale terrestre per il momento è un sogno.

Fabiaccio
12-10-2006, 19:12
prova di regime? ma chi l'ha scelto il titolo? :rolleyes:

ilprincipe78
12-10-2006, 19:15
prova di regime? ma chi l'ha scelto il titolo? :rolleyes:

Fede, Bondi, Feltri, Tgcom, Il Giornale... scegli tu! :rotfl:

Koji
12-10-2006, 19:17
Fede, Bondi, Feltri, Tgcom, Il Giornale... scegli tu! :rotfl:

Tanto corpi, un solo cervello! :D

Fabiaccio
12-10-2006, 19:40
Fede, Bondi, Feltri, Tgcom, Il Giornale... scegli tu! :rotfl:

ah ora si capiscono tante cose :asd::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

Galana
12-10-2006, 20:48
Il tetto sulla pubblicità ce l'ha eccome un senso.

Vi ricordo che a livello europeo l'Italia è lo stato in cui è più evidente lo squilibrio degli investimenti pubblicitari tra i settori televisivi, radiofonici e della carta stampata.
E' vero che l'italiano in media legge poco ma è anche vero che l'offerta editoriale è qualitativamente bassa ed uno dei motivi è proprio questo.
Vi ricordo inoltre che la legge Maccanico del 1997 fissava il limite al 30% e la legge Mammì del 1990 limitava gli incroci di proprietari, vietando a chi aveva già tre reti di possedere quotidiani.
La successiva legge Gasparri del 2004, pur abbassando il limite settoriale al 20%, consentiva invece ad un singolo soggetto di possedere e integrare mass media di diversa natura scavalcando di fatto, ed ampiamente, la quota imposta.

Se favorire la libertà di stampa a discapito dell'interesse del singolo vi pare una prova di regime, allora ditemi qual è la vostra idea di democrazia.

NoLimit
12-10-2006, 21:02
In risposta al commento #10

Perchè mettere un tetto al bilancio e non ai minuti?
Perchè un tetto al bilancio può essere controllato anche amministrativamente in tempi stretti, è regolamentata in maniera chiara ed è sicuramente più facile da eseguire.
Ad oggi esistono già tetti sui minutaggi della pubblicità, specie nelle fasce protette, che regolarmente vengono superate specie dalle reti mediaset per diversi mesi di seguito (monitorazioni pubblicate da Altroconsumo lo testimoniano) ed è insostenibile perchè nonostante le multe e gli avvertimenti i canali non intendono rispettare questo limite (rete4 in primis).

Ominobianco
12-10-2006, 21:07
Ma adesso il digitale terrestre non passa attraverso i vecchi ripetitori?? Nel 2012 come sarà??

Faccio questa domanda perchè io mi trovo nella situazione di avere poca potenza di segnale analogico e quindi il digitale terrestre per il momento è un sogno.

Il sengale in analogico è una cosa il segnale in digitale è un altra(infatti per il digitale devi essere munito di apposito decoder,alcune tv di nuova generazione lo hanno già incorporato).
Ora utilizziamo le frequenze con l'analogico ma dal 2012 verranno chiuse per passare definitivamente al digitale.

DonaldDuck
12-10-2006, 21:08
Se favorire la libertà di stampa a discapito dell'interesse del singolo vi pare una prova di regime, allora ditemi qual è la vostra idea di democrazia.
Sarebbe quella di abolire il canone e vedere come fa l'Unione a mantenersi i pulpiti da cui lanciare strali con un tetto pubblicitario molto ristretto. Facile tagliare le gambe ad una concorrenza che non impone alcun balzello, vero :D ?

Matrixbob
12-10-2006, 21:35
Fede, Bondi, Feltri, Tgcom, Il Giornale... scegli tu! :rotfl:
Maaa L:DL, la TV? Ma esiste ancora? Non è implosa?!

Onisem
12-10-2006, 22:22
ora, posso capire il problema della rete ma il limite della pubblicità? che sistema è? quale motivo di fondo ha questa decisione
Solo io penso che nelle nostre tv ci sia troppa pubblicità?

raph45
12-10-2006, 22:36
Il sengale in analogico è una cosa il segnale in digitale è un altra(infatti per il digitale devi essere munito di apposito decoder,alcune tv di nuova generazione lo hanno già incorporato).
Ora utilizziamo le frequenze con l'analogico ma dal 2012 verranno chiuse per passare definitivamente al digitale.

Vedi, ti spiego, al momento mi trovo nella situazione che anche molti canali analogici si vedono male tipo raidue, raitre, retequattro, e ho fatto anche la prova con il decoder del digitale terrestre, col risultato di prendere praticamente solo canale 5 in digitale.

Cmq dal 2012 se non con le frequenze analogiche con cosa si andra in digitale??? Con il sat o con cosa???

Matrixbob
12-10-2006, 22:54
Cmq dal 2012 se non con le frequenze analogiche con cosa si andra in digitale??? Con il sat o con cosa???
Con l'ADSL di Telecoz! :sofico: :p

Ominobianco
12-10-2006, 23:30
Vedi, ti spiego, al momento mi trovo nella situazione che anche molti canali analogici si vedono male tipo raidue, raitre, retequattro, e ho fatto anche la prova con il decoder del digitale terrestre, col risultato di prendere praticamente solo canale 5 in digitale.

Cmq dal 2012 se non con le frequenze analogiche con cosa si andra in digitale??? Con il sat o con cosa???

Dovrebbero esserci ripetitori per il digitale e ripetitori per l'analogico.
Quelli per l'analogico dovrebbero essere spenti nel 2012.
La copertura digitale del territorio avviene tramite trasmettitori detti multiplex che ad oggi dovrebbero coprire circa l'80% del territorio nazionale credo.

Galana
12-10-2006, 23:49
Sarebbe quella di abolire il canone e vedere come fa l'Unione a mantenersi i pulpiti da cui lanciare strali con un tetto pubblicitario molto ristretto. Facile tagliare le gambe ad una concorrenza che non impone alcun balzello, vero :D ?

Credo che nessuno di noi abbia interesse a tagliare le gambe alla concorrenza.
Pluralità di pensiero e di opinione sono tali solamente se esistono altrettanti mezzi che ne consentano la piena espressione. Oggettivamente il monopolio dei media può arrecare solo danni ad una democrazia, quindi ben vengano i provvedimenti utili all'ingresso di nuove figure nel mondo dell'informazione.
D'altra parte, chi ascolta deve sentirsi libero di ascoltare ed evitare di filtrare la parola solo sulla base di chi la pronuncia.

franklar
13-10-2006, 00:24
L'ex premier a Campobasso per la campagna elettorale regionale
«Se ci tolgono una rete è banditismo»
Berlusconi: «Non sarebbe più una democrazia. La leadership del centrodestra sarà scelta democraticamente. Visioni diverse con Casini»



...e sarebbe ora !!! :read: :read: :read:

t00pmi
13-10-2006, 07:52
Conflitto di interessi

ESATTO. Un leader politico non proprio esserci nella situazione di poter essere danneggiato da leggi che vanno contro le sue aziende: nel momento in cui entra in politica NON DOVREBBE PIU' AVERLE, quelle aziende!!!! Così come avviene in america ad esempio! :rolleyes: Ma vi riesce così difficile da accettare???? Ma no, qui invece di vedere l'assurdita della situazione di corre tutti a difendere Silvio sempre e comunque.... che si ispira all'america solo per quello che gli fa comodo :muro:

Poi, rete4 non trasmette già oggi illegamente su frequenze che sono già state assegnate al proprietario di La7???

giannola
13-10-2006, 08:21
Solo io penso che nelle nostre tv ci sia troppa pubblicità?
no lo penso pure io.
Però penso anche che una riorganizzazione migliore dovrebbe impedire che rete 4 e rai 3 finiscano sul satellite o sul digitale terrestre.
Riorganizzino le frequenze ma lascino le reti al loro posto, mi pare un controsenso voler rendere pluralistica la concorrenza eliminando televisioni.
Eliminare legislativamente dei concorrenti, oltre che essere un approccio contrario alle leggi del mercato, rischia di non portare i benefici sperati.
Per fare televisione occorrono grandi capitali da investire, mi pare che anche a togliere le 2 reti gli spazi lasciati liberi difficilmente verranno occupati.
Ed inoltre La 7 dimostra che, a patto di crederci e investire, possano nascere buone emittenti anche con la situazione attuale.
Infine il mio televisore prende 70 canali, di cui solo 30 sono occupati dalle emittenti nazionali e locali, possibile che non si possano sfruttare gli altri canali liberi ?

dantes76
13-10-2006, 08:36
Sarebbe quella di abolire il canone e vedere come fa l'Unione a mantenersi i pulpiti da cui lanciare strali con un tetto pubblicitario molto ristretto. Facile tagliare le gambe ad una concorrenza che non impone alcun balzello, vero :D ?

l'unico pulpito che ho visto in rai, si chiama carlucci..carlucci? ahhh la sorella...

Gemma
13-10-2006, 08:37
io non riesco a farmi andare giù il fatto che si dovrà passare tutti al digitale terrestre, costretti a comperare una scatoletta per vedere qualche straccio di programma, utilizzando una tecnologia gia vecchia ora ed invece proposta come proiezione nel futuro.
Per non parlare del graduale passaggio che mediaset sta effettuando verso il tutto a pagamento...
Che nervi.

dantes76
13-10-2006, 08:39
in genere in tutti i paesi, cosidetti avanzati, le anomalie si curano con la legge, in italia invece e' l'anomalia che cura la legge......

dantes76
13-10-2006, 08:41
io non riesco a farmi andare giù il fatto che si dovrà passare tutti al digitale terrestre, costretti a comperare una scatoletta per vedere qualche straccio di programma, utilizzando una tecnologia gia vecchia ora ed invece proposta come proiezione nel futuro.
Per non parlare del graduale passaggio che mediaset sta effettuando verso il tutto a pagamento...
Che nervi.

se l'ex Pdc avesse avuto una compagnia telefonica. pure i morti avrebbero avuto un telefono, ma siccome ha una tv...

giannola
13-10-2006, 08:41
io non riesco a farmi andare giù il fatto che si dovrà passare tutti al digitale terrestre, costretti a comperare una scatoletta per vedere qualche straccio di programma, utilizzando una tecnologia gia vecchia ora ed invece proposta come proiezione nel futuro.
Per non parlare del graduale passaggio che mediaset sta effettuando verso il tutto a pagamento...
Che nervi.
ti quoto in tutto.
In primis il fatto che si finisce per pagare ogni sputo che vedi, anche in barba alla qualità.
Eppoi perchè il digitale terrestre è una tecnologia inutile e compete (battaglia impari e sconfitta sicura) con internet.

ziozetti
13-10-2006, 09:10
«Se ci tolgono una rete è banditismo»
Correggetemi se sbaglio:
- già da tempo si vociferava si Rai3 senza pubblicità e Rete4 su satellite, bloccata a suo tempo dal governo Berlusconi;
- lo stesso governo Berlusconi ha fatto e disfatto finché, alla fine, ha deciso il passaggio al digitale terrestre (IL FUTURO!!!) e lo spegnimento dell'analogico il 31 dicembre 2006.

Detto questo come può il sig. Berlusconi rognare se una delle sue reti (tanto quanto una di quelle della concorrenza) viene spedita sul DTT, tecnologia che tutti, secondo i calcoli di quel geniaccio di Gasparri, dovremmo avere tutti in casa?
L'ha voluto lui e il suo entourage... bah!

ziozetti
13-10-2006, 09:11
io non riesco a farmi andare giù il fatto che si dovrà passare tutti al digitale terrestre, costretti a comperare una scatoletta per vedere qualche straccio di programma, utilizzando una tecnologia gia vecchia ora ed invece proposta come proiezione nel futuro.
Per non parlare del graduale passaggio che mediaset sta effettuando verso il tutto a pagamento...
Che nervi.
E' il futuro, retrograda! :O



:D

ziozetti
13-10-2006, 09:15
...
Eppoi perchè il digitale terrestre è una tecnologia inutile e compete (battaglia impari e sconfitta sicura) con internet.
Lasciamo alla tv quello che è della tv e ad internet ciò che è di internet.
Il digitale terrestre compete -ed esce sconfitto- dal digitale satellitare, già da tempo presente ed affermato sul territorio.
I soldi spesi per "adeguare l'antenna al digitale" si sarebbero dovuti spendere per una piccola parabola (per Hotbird basta e avanza una 60 cm) e un modesto impianto condominiale, se necessario. I decoder hanno costo simile.
In questo modo non si avrebbero problemi di segnali, ripetitori e tutto il resto. Dotando CHI PAGA IL CANONE di una apposita scheda, si risolverebbe anche il problema dei programmi (sportivi, di norma) criptati su sat.

the_joe
13-10-2006, 09:19
E' il futuro, retrograda! :O



:D

Pensate quello che volete, ma il 2012 è il termine EUROPEO per il passaggio al digitale quindi o prendere o prendere.

Per chi pensa che Internet sia l'alternativa CREDIBILE per la TV digitale dico:
proviamo a far passare TUTTI i canali TV dalla rete telefonica e poi vediamo la tenuta :muro:

mauriz83
13-10-2006, 09:29
certo che vedere Berlusconi parlare di banditismo dopo che la sua azienda ha RUBATO per anni le frequenze di europa7,che le aveva comprate prima di loro, per trasmetterci rete4 è incredibile.
3,5 miliardi di euro(1 terzo del suo patrimonio) da dare ad europa7 come risarcimento danni,rete4 sul digitale terrestre o satellite dato che non si può chiudere perchè la gente ci lavora e rai 3 rimane li dov'è perchè non danneggia nessuno.Questo dovrebbero fare,ma qua continuano a prostrarsi alle parole del Silvio,quando capirà che anche lui deve rispettare la legge??!
Oppure invece di 3.5 miliardi ad europa 7 si può dividere a metà ,metà agli italiani per passare in massa al digitale/satellitare o entrambi,metà ad europa7 come risarcimento.

ziozetti
13-10-2006, 09:29
Pensate quello che volete, ma il 2012 è il termine EUROPEO per il passaggio al digitale quindi o prendere o prendere.

C'è modo e modo di passare ad una nuova tecnologia, e in questo caso bisognava fare i conti con la teledipendenza e ignoranza tecnologica italiana.
Il passaggio (quale passaggio, fra l'altro? C'è ancora un gran casino in ballo) è stato gestito, perdonatemi il francesismo, col culo: parti d'Italia senza segnale, contributi ad minchiam, nessuna apparecchio dvb-t ready (fammi un elenco di 10 dvd recorder dvb-t disponibili in Italia nei grandi magazzini o di tv di dimensioni e prezzi cristiani)... però abbiamo il campionato di calcio in diretta... mavavava...

In Svizzera hanno spento da poco i ripetitori analogici: in tv c'era uno "spiegone" sul come collegare il decoder e su come configurarlo che durava 10 minuti buoni. L'ho visto tutto. Probabilmente anche mia nonna avrebbe capito.
Così come avrebbe capito che OGNI APPARECCHIO necessita del suo decoder, quindi un decoder per ogni tv, per ogni videoregistratore, per ogni dvd recorder... in sintesi un nuovo decoder per ogni sintonizzatore analogico.

Per chi pensa che Internet sia l'alternativa CREDIBILE per la TV digitale dico:
proviamo a far passare TUTTI i canali TV dalla rete telefonica e poi vediamo la tenuta :muro:
Ho espresso il mio pensiero sopra...


PS: non ce l'ho con te, perdona il tono acceso. Mi fa inalberare questa menata del digitale così come è stata gestita.

giannola
13-10-2006, 09:30
Per chi pensa che Internet sia l'alternativa CREDIBILE per la TV digitale dico:
proviamo a far passare TUTTI i canali TV dalla rete telefonica e poi vediamo la tenuta :muro:

scusa ma non ti ho capito, quando guardi la televisione vedi solo un canale per volta.
Lo stesso vale per internet.

Beelzebub
13-10-2006, 09:31
Sarebbe perfetta se per quanto riguarda la RAI

O venisse abolito il CANONE

O cessasse di comportarsi da TV commerciale

Le 2 cose sono inconciliabili perchè rendono impossibile di fatto la leale concorrenza avendo SOLO LEI gli introiti del canone, i concorrenti sono e resteranno sempre in posizione di svantaggio.
Quoto. Non si possono trattare allo stesso modo Rai e Mediaset dal punto di vista della pubblicità, perchè la prima beneficia del canone, che poi è la tassa sul possesso della televisione, o di "qualunque strumento astrattamente atto a riprodurre segnale televisivo..." :muro:

Se non si tiene conto di questo fattore tutt'altro che secondario, allora le accuse di Berlusconi non sono del tutto infondate... :O

the_joe
13-10-2006, 09:41
.........

PS: non ce l'ho con te, perdona il tono acceso. Mi fa inalberare questa menata del digitale così come è stata gestita.
Guarda che sono perfettamente d'accordo con te, ho solo detto che il termine è quello, volenti o nolenti quindi vediamo di rifarci per tempo e non arrivare come al solito al 2012 senza essere pronti.
Secondo me già da un paio di anni buoni le tv avrebbero dovuto incorporare il decoder.

scusa ma non ti ho capito, quando guardi la televisione vedi solo un canale per volta.
Lo stesso vale per internet.

Già, difatti prova a scaricarti un video in tempo reale con l'ADSL (che poi dovrebbe coprire tutto il territorio, ma proprio tutto eh!) di oggi e vedi come è facile non vedere un ...zzo.

giannola
13-10-2006, 09:50
Già, difatti prova a scaricarti un video in tempo reale con l'ADSL (che poi dovrebbe coprire tutto il territorio, ma proprio tutto eh!) di oggi e vedi come è facile non vedere un ...zzo.

beh innanzitutto dipende dalla compressione dello streaming video, eppoi trascuri un fattore fondamentale, l'adsl non è tutto uguale.
Esistono diverse capacità di banda, al momento quella più utilizzata è stata a 784 kbit al secondo, ma si sta passando ai 2mbit.
In ogni caso più importante del picco massimo è la banda minima garantita.
Privilegiando questo fattore lo streaming video con internet non sarà più un problema e credo che costi meno migliorare un servizio già diffuso che farne decollare uno nuovo.

ziozetti
13-10-2006, 09:54
...
Privilegiando questo fattore lo streaming video con internet non sarà più un problema e credo che costi meno migliorare un servizio già diffuso che farne decollare uno nuovo.
L'adsl non è diffuso ed è troppo complesso per 3/4 della popolazione. ;)

giannola
13-10-2006, 10:01
L'adsl non è diffuso ed è troppo complesso per 3/4 della popolazione. ;)
allora figurati dotarsi di digitale terrestre che presuppone a sua volta la connessione ad internet per essere interattivo :ciapet:

ziozetti
13-10-2006, 10:06
allora figurati dotarsi di digitale terrestre che presuppone a sua volta la connessione ad internet per essere interattivo :ciapet:
In effetti... :D
Però presuppone una connessione ad internet analogica, alias vecchio doppino che (non so le percentuali) è diffusissimo nelle italiche case.

dantes76
13-10-2006, 10:43
Quoto. Non si possono trattare allo stesso modo Rai e Mediaset dal punto di vista della pubblicità, perchè la prima beneficia del canone, che poi è la tassa sul possesso della televisione, o di "qualunque strumento astrattamente atto a riprodurre segnale televisivo..." :muro:

Se non si tiene conto di questo fattore tutt'altro che secondario, allora le accuse di Berlusconi non sono del tutto infondate... :O
infatti nemmeno i soildi dati come contributo statale per il decoder del Dtt...

indelebile
13-10-2006, 10:53
Ieri Fede la menava che i dipendenti qua, che ha dato lavoro, i soliti scenari apocalittici anche se ne ha parlato meno di quanto mi immaginassi, che andava nel satellite, cosa parzialmente vera, ma andrà pure nel tanto suo/loro amato digitale terrestre ovvero a berlusconi non sarà tolta nessuna rete e pure raitrè, rete di sinistra ci va,
Insomma una riforma buonista, che ha da lamentarsi?




È FURIBONDO.
il tempo


Emilio Fede reagisce con rabbia, ma senza perdere il controllo, alle notizie sull’approvazione unanime da parte del Consiglio dei ministri del disegno di legge sul riordino del sistema radiotelevisivo. Una proposta che prevede, tra l’altro, di mandare sul satellite Rete4, sulla quale va in onda il suo telegiornale. Per il direttore del Tg4 l’iniziativa del governo unionista è un attacco a Silvio Berlusconi, ma potrebbe anche rivelarsi un boomerang, cioè un «regalo politico» all’ex premier «in funzione delle prossime consultazioni elettorali». Che cosa sta succedendo, direttore? «Tentano di fare il colpo che altri hanno già tentato e che non sono riusciti a portare a termine anche grazie al referendum». Ora ci riprovano... «Ci riprovano». Ci riusciranno? «Intanto parliamo di un ddl, cioè di una proposta di legge. È comprensibile che la cosa abbia suscitato l’entusiasmo di Antonio Di Pietro. Questo era prevedibile...». Ma...? «Ma spero che in Parlamento di entusiasmo ce ne sia meno. Ho fiducia nella parte sana del centrosinistra, che esiste, anche se ci sono dei quaquaraquà». Non si sente nel mirino dell’esecutivo di centrosinistra? «Credo che l’obiettivo di qualcuno sia proprio Emilio Fede. Ma credo anche che l’obiettivo di gran parte degli esponenti di centrosinistra sia invece di rispettare l’informazione, il pluralismo e l’obiettività. E anche Fede, che di tutte queste cose è stato autorevole garante in cinquant’anni di giornalismo». Pensa che se ne terrà conto in Parlamento? «Spero che quel rispetto farà sì che in Parlamento verrà rispettata la nostra realtà, che è stata già più che rispettata nel referendum dalla stragrande maggioranza degli italiani. E aggiungo una cosa...». Cosa? «Che togliere voce a Emilio fede significa per questo governo, che già di proteste ne ha tante, sollevarne anche delle altre perché i nostri spettatori sono dei fedelissimi». Si trasferirà su un’altra rete? «No. Assolutamente, non esiste un’ipotesi del genere». E se la mandano sul satellite? «Se mi mandano sul satellite, resterò lì...». Mau. Gal.

Gemma
13-10-2006, 10:57
povero emilio, che pena mi fa...
che dite, ce lo prendiamo il disturbo di mandargli un bel fascicoletto con la documentazione che spiega per benino che LUI STA FACENDO UN PROGRAMMA SU UNA RETE ILLEGALE???????
Cribbio, ma dico io, almeno un po' di decenza. Si aggrappa all'ignoranza della gente per fare le sue scemeggiate.

Piuttosto una domanda: io so la trafila legale di rete4, ma perchè anche raitre se ne dovrebbe andare? Non essendo una emittente privata non dovrebbe esserci problema :boh:
mi spiegate come si fa coi bambini? :stordita:

ziozetti
13-10-2006, 11:00
povero emilio, che pena mi fa...
che dite, ce lo prendiamo il disturbo di mandargli un bel fascicoletto con la documentazione che spiega per benino che LUI STA FACENDO UN PROGRAMMA SU UNA RETE ILLEGALE???????
Cribbio, ma dico io, almeno un po' di decenza. Si aggrappa all'ignoranza della gente per fare le sue scemeggiate.

Piuttosto una domanda: io so la trafila legale di rete4, ma perchè anche raitre se ne dovrebbe andare? Non essendo una emittente privata non dovrebbe esserci problema :boh:
mi spiegate come si fa coi bambini? :stordita:
Prendi una parabolina e un decoder satellitare (totale < 100 €) alla faccia del dtt. ;)

GianoM
13-10-2006, 11:03
Emilio Fede non farà mica di nuovo la pagliacciata di attaccarsi il cartello al collo? Povero. :ahahah:

Gemma
13-10-2006, 11:04
Prendi una parabolina e un decoder satellitare (totale < 100 €) alla faccia del dtt. ;)
:mbe:
questa non è una risposta alla mia domanda... :uh:

bluelake
13-10-2006, 11:04
Una proposta che prevede, tra l’altro, di mandare sul satellite Rete4
NO! accidenti ai giornalisti ignoranti e ciuchi che scrivono cazzate su cazzate! :muro:
Il disegno di legge NON DICE il nome della rete che dovrà andare sul digitale terrestre a partire dal 2008 per nessuno dei tre gruppi; se Mediaset decidesse di mandarci Italia1 sarebbe libera di farlo, così come la Rai sarebbe libera di mandarci Rai2. Per inciso, già adesso Mediaset ha una copertura enorme del territorio italiano superiore a qualsiasi altro competitor, quindi potrebbe fare lo switch-off anche domani senza lasciare al buio nessuna delle zone in cui trasmette adesso.
Inoltre, tutte le reti Mediaset, Rai e Telecom sono già adesso disponibili via satellite (con la differenza che quelle Rai non hanno nessun programma criptato per chi le segue tramite decoder Sky, quelle Mediaset hanno programmi criptati per chiunque le segua via sat), quindi per chi attualmente utilizza il satellite nulla cambierà con l'arrivo del 2008.

Per inciso, sulle mailing-list degli addetti ai lavori ci sono stati finora solo commenti positivi riguardo alla proposta di legge di Gentiloni...

Beelzebub
13-10-2006, 11:08
NO! accidenti ai giornalisti ignoranti e ciuchi che scrivono cazzate su cazzate! :muro:
Il disegno di legge NON DICE il nome della rete che dovrà andare sul digitale terrestre a partire dal 2008 per nessuno dei tre gruppi; se Mediaset decidesse di mandarci Italia1 sarebbe libera di farlo, così come la Rai sarebbe libera di mandarci Rai2. Per inciso, già adesso Mediaset ha una copertura enorme del territorio italiano superiore a qualsiasi altro competitor, quindi potrebbe fare lo switch-off anche domani senza lasciare al buio nessuna delle zone in cui trasmette adesso.
Inoltre, tutte le reti Mediaset, Rai e Telecom sono già adesso disponibili via satellite (con la differenza che quelle Rai non hanno nessun programma criptato per chi le segue tramite decoder Sky, quelle Mediaset hanno programmi criptati per chiunque le segua via sat), quindi per chi attualmente utilizza il satellite nulla cambierà con l'arrivo del 2008.

Per inciso, sulle mailing-list degli addetti ai lavori ci sono stati finora solo commenti positivi riguardo alla proposta di legge di Gentiloni...
Vabbè, ma dai... secondo te tra le 3 reti mediaset e le 3 reti Rai, quali saranno le fortunate estratte? :sofico:

Non raccontiamoci quella dell'uva... :D

dantes76
13-10-2006, 11:08
di mandare sul satellite Rete4,

magari Europa, o Titano? con emilio dentro :O

bluelake
13-10-2006, 11:11
Vabbè, ma dai... secondo te tra le 3 reti mediaset e le 3 reti Rai, quali saranno le fortunate estratte? :sofico:

Non raccontiamoci quella dell'uva... :D
Tra le reti Rai è possibile che sia Rai2 quella mandata sul digitale terrestre per prima, anziché Rai3 che con l'informazione regionale e o programmi "di servizio" è anche quella che svolge maggior funzione di servizio pubblico... quindi, nulla è scontato, se la Rai butta sul digitale Rai2 non è detto che Mediaset non ci mandi Italia1 sfruttando il fatto che il pubblico di Italia1 è in prevalenza giovane, ha confidenza con la tecnologia ed è molto "fidelizzato"...

ziozetti
13-10-2006, 11:13
:mbe:
questa non è una risposta alla mia domanda... :uh:
Purtroppo le risposte alla domanda "mi spiegate come si fa coi bambini?" sono tre:
- compri un decoder DVB-T
- compri un decoder DVB-S e parabola
- non fai vedere loro la Melevisione
Desolato, ma non ne ho colpe. :)

bluelake
13-10-2006, 11:15
Purtroppo le risposte alla domanda "mi spiegate come si fa coi bambini?" sono tre:
- compri un decoder DVB-T
- compri un decoder DVB-S e parabola
- non fai vedere loro la Melevisione
Desolato, ma non ne ho colpe. :)
c'è una quarta:
- trovi il modo di obbligare ziozetti a spedirti ogni settimana le videocassette registrate della melevisione :D

Beelzebub
13-10-2006, 11:17
Tra le reti Rai è possibile che sia Rai2 quella mandata sul digitale terrestre per prima, anziché Rai3 che con l'informazione regionale e o programmi "di servizio" è anche quella che svolge maggior funzione di servizio pubblico... quindi, nulla è scontato, se la Rai butta sul digitale Rai2 non è detto che Mediaset non ci mandi Italia1 sfruttando il fatto che il pubblico di Italia1 è in prevalenza giovane, ha confidenza con la tecnologia ed è molto "fidelizzato"...
Non credo che faranno un ragionamento di "pubblica utilità"... mi sembra più realistico pensare che faranno un discorso di ascolti, in termini di share.

Secondo te mandano sul satellite Rai2, che solo con l'Isola dei famosi fa ascolti da record? :mbe:

Idem per Italia1, che punta anch'essa su telefilm e reality. :O

ziozetti
13-10-2006, 11:19
c'è una quarta:
- trovi il modo di obbligare ziozetti a spedirti ogni settimana le videocassette registrate della melevisione :D
Ma che videocassette, DVD! :O

Gemma
13-10-2006, 11:34
Purtroppo le risposte alla domanda "mi spiegate come si fa coi bambini?" sono tre:
- compri un decoder DVB-T
- compri un decoder DVB-S e parabola
- non fai vedere loro la Melevisione
Desolato, ma non ne ho colpe. :)
MUHAHAHAHAHAHAHA :sbonk:
come si fa coi bambini:
non nel senso di "come facciamo adesso coi bambini che guardavano fede e raitre", ma col significato di "spiegatemelo come si spiega ad un bambino"... cioè in parole povere.

:D checcacchio avete capito? :D

ziozetti
13-10-2006, 11:37
MUHAHAHAHAHAHAHA :sbonk:
come si fa coi bambini:
non nel senso di "come facciamo adesso coi bambini che guardavano fede e raitre", ma col significato di "spiegatemelo come si spiega ad un bambino"... cioè in parole povere.

:D checcacchio avete capito? :D
Uh... non eri tu avevi parlato molto bene della Melevisione? Ho fatto due più due... :stordita:

bluelake
13-10-2006, 11:48
Secondo te mandano sul satellite Rai2, che solo con l'Isola dei famosi fa ascolti da record? :mbe:
Non la mandano sul satellite!!!!!!! cavolo, l'ho scritto due post fa!!!! :muro:
Una rete per ogni gruppo verrà trasmessa solo sul digitale terrestre (che già esiste e sul quale viene già trasmessa da oltre un anno) entro il 2008, e le altre dovranno esserlo entro il 2012.

Beelzebub
13-10-2006, 11:51
Non la mandano sul satellite!!!!!!! cavolo, l'ho scritto due post fa!!!! :muro:
Una rete per ogni gruppo verrà trasmessa solo sul digitale terrestre (che già esiste e sul quale viene già trasmessa da oltre un anno) entro il 2008, e le altre dovranno esserlo entro il 2012.
Sì, scusa, ho detto "satellite" per abitudine... :D Nun te incazzà! :D

Comunque, sostituisci "digitale terrestre" a "satellite" nel mio post, il senso della domanda non cambia... :D

bluelake
13-10-2006, 12:27
Legge molto equilibrata.
Per chi si aspettava un decreto punitivo.

Aggiungo, che il governo Berlusconi con l'introduzione del digitale terrestre, aveva prospettato un'aumento dell'offerta di nuovi operatori televisivi.
Dopo un anno dal dispendio illimitato di contributi statali, l'unico beneficio odierno è la stata la possibilità di evitare il satellite di Rete 4 e la
possibilità per Mediaset di crearsi la pay per view altrimenti impossibile.

Dovrebbe in realta rallegrarsi, visto che saremmo in futuro tutti
obbligati per ricevere Rete 4, Rai 3 e una televisione di Tronchetti, all'acquisto del decoder terrestre, favorendo sicuramente la sua diffusione.

In sostanza nessuno toglie niente a niente, cambiera il modo di selezionare
il canale o da tv o da decoder.
Già spento l'entusiamso del digitale terrestre? proprio da chi ha finanziato tutta l'iniziativa?

Come sempre bisognerebbe avere maggiore memoria storica.
aggiungo che la norma sull'affollamenti pubblicitario eliminerà tutte le televisioni che ad oggi trasmettono solo televendite di maghi e cialtroni vari (ci ricordiamo tutti di Wanna Marchi, sì?), togliendo ulteriormente un po' di spazzatura e facendo spazio ad altri soggetti che saranno interessati ad entrare nel mercato televisivo per proporre contenuti quantomeno diversi dagli attuali.
Se si pensa che negli ultimi mesi l'ascolto rilevato dall'Auditel per le emittenti satellitari in prima serata è arrivato a superare il 10% (più di La7 per intenderci), si vede che la richiesta del pubblico italiano, una volta che gli si sono forniti i mezzi per soddisfarla, si orienta su prodotti "specifici" quali quelli attualmente trasmessi dalla piattaforma Sky (sitcom e telefilm per gli amanti del genere, approfondimenti culturali, canali all-news, programmazioni dedicate interamente ai bambini con ben 10 canali tra cui scegliere e così via); direi che ampliando questa opportunità all'intera popolazione ci sarà da "mangiare" per tutti nel mercato televisivo terrestre, come ce n'è adesso in quello satellitare.

fluke81
13-10-2006, 12:31
ma tanto se non ricordo male mi pare che dovrebbero uscire ormai le tv con ricevitore digitale integrato,quindi tra qualche anno sara la stessa cosa :D

ziozetti
13-10-2006, 12:51
ma tanto se non ricordo male mi pare che dovrebbero uscire ormai le tv con ricevitore digitale integrato,quindi tra qualche anno sara la stessa cosa :D
Ci sono già, dai 28/32 pollici in su e tft o plasma. Nulla di "normale", però.

Koji
13-10-2006, 12:53
ma tanto se non ricordo male mi pare che dovrebbero uscire ormai le tv con ricevitore digitale integrato,quindi tra qualche anno sara la stessa cosa :D

Stanno già uscendo i primi....tra qualche anno gli scatolotti non esisteranno più.

ziozetti
13-10-2006, 12:57
Stanno già uscendo i primi....tra qualche anno gli scatolotti non esisteranno più.
Già?
Lo spegnimento era previsto alla fine del 2006...

Beelzebub
13-10-2006, 13:03
Legge molto equilibrata.
Per chi si aspettava un decreto punitivo.

Aggiungo, che il governo Berlusconi con l'introduzione del digitale terrestre, aveva prospettato un'aumento dell'offerta di nuovi operatori televisivi.
Dopo un anno dal dispendio illimitato di contributi statali, l'unico beneficio odierno è la stata la possibilità di evitare il satellite di Rete 4 e la
possibilità per Mediaset di crearsi la pay per view altrimenti impossibile.

Dovrebbe in realta rallegrarsi, visto che saremmo in futuro tutti
obbligati per ricevere Rete 4, Rai 3 e una televisione di Tronchetti, all'acquisto del decoder terrestre, favorendo sicuramente la sua diffusione.

In sostanza nessuno toglie niente a niente, cambiera il modo di selezionare
il canale o da tv o da decoder.
Già spento l'entusiamso del digitale terrestre? proprio da chi ha finanziato tutta l'iniziativa?

Come sempre bisognerebbe avere maggiore memoria storica.
aggiungo che la norma sull'affollamenti pubblicitario eliminerà tutte le televisioni che ad oggi trasmettono solo televendite di maghi e cialtroni vari (ci ricordiamo tutti di Wanna Marchi, sì?), togliendo ulteriormente un po' di spazzatura e facendo spazio ad altri soggetti che saranno interessati ad entrare nel mercato televisivo per proporre contenuti quantomeno diversi dagli attuali.
Se si pensa che negli ultimi mesi l'ascolto rilevato dall'Auditel per le emittenti satellitari in prima serata è arrivato a superare il 10% (più di La7 per intenderci), si vede che la richiesta del pubblico italiano, una volta che gli si sono forniti i mezzi per soddisfarla, si orienta su prodotti "specifici" quali quelli attualmente trasmessi dalla piattaforma Sky (sitcom e telefilm per gli amanti del genere, approfondimenti culturali, canali all-news, programmazioni dedicate interamente ai bambini con ben 10 canali tra cui scegliere e così via); direi che ampliando questa opportunità all'intera popolazione ci sarà da "mangiare" per tutti nel mercato televisivo terrestre, come ce n'è adesso in quello satellitare.

Ma se anche La7, spalleggiata da Tronchetti Provera (non l'ultimo morto di fame, insomma) fatica a sopravvivere nella gara degli ascolti, mi domando chi possa essere in grado di accedere al mercato televisivo italiano, anche togliendo un'emittente a testa ai due colossi televisivi... :confused:

Per il discroso degli ascolti dei canali satellitari, è una naturale conseguenza della pessima offerta delle reti terrestri, non della domanda differenziata degli ascoltatori. :O

das
13-10-2006, 13:25
Certo che se alla fine Berlusconi vendesse rete4 a Bush morirei dal ridere.
Comunque anche Murdoch (notoriamente ha simpatie destroidi) sarebbe abbastanza comico

Ominobianco
13-10-2006, 13:48
Correggetemi se sbaglio:
- già da tempo si vociferava si Rai3 senza pubblicità e Rete4 su satellite, bloccata a suo tempo dal governo Berlusconi;
- lo stesso governo Berlusconi ha fatto e disfatto finché, alla fine, ha deciso il passaggio al digitale terrestre (IL FUTURO!!!) e lo spegnimento dell'analogico il 31 dicembre 2006.

Detto questo come può il sig. Berlusconi rognare se una delle sue reti (tanto quanto una di quelle della concorrenza) viene spedita sul DTT, tecnologia che tutti, secondo i calcoli di quel geniaccio di Gasparri, dovremmo avere tutti in casa?
L'ha voluto lui e il suo entourage... bah!

La cosa ironica è che il bandito è colui che non rispetta la legge e lui ha il coraggio di dare dei banditi agli altri dopo aver occupato abusivamente per anni le frequenze di rete4 che non gli spettavano quindi ora viene solo ripristinata una situazione di legalità.

Tutti infatti abbiamo sentito parlare sentito parlare del canale Europa7 e del suo proprietario il signor Francesco di Stefano il quale nel luglio 1999 decide di partecipare ad una gara pubblica per l' assegnazione delle frequenze televisive nazionali e riesce a vincere una concessione per Europa 7, al posto di Rete 4, il quale perde il diritto di trasmettere.

Da allora Rete4 continua imperterrita a trasmettere abusivamente.

Nel novembre 2002, interviene anche la Corte Costituzionale, la quale con la sentenza 466/2002, decide (come nel 1994) che nessun privato può possedere più di 2 frequenze televisive e le reti eccedenti, in questo caso Rete 4 (e Telepiù nero), devono cessare la trasmissione in via analogica terrestre. La Corte, inoltre, fissa un limite improrogabile entro il 31 dicembre 2003, e così dal 2004 le frequenze occupate da Rete 4 (che deve migrare sul satellite) devono andare ad Europa 7.

Gemma
13-10-2006, 13:49
Uh... non eri tu avevi parlato molto bene della Melevisione? Ho fatto due più due... :stordita:
non credo proprio: io detesto la melevisione :D

Ominobianco
13-10-2006, 13:50
Ma se anche La7, spalleggiata da Tronchetti Provera (non l'ultimo morto di fame, insomma) fatica a sopravvivere nella gara degli ascolti, mi domando chi possa essere in grado di accedere al mercato televisivo italiano, anche togliendo un'emittente a testa ai due colossi televisivi... :confused:

Ma Tronchetti Provera ha dovuto fronteggiare i due colossi senza la legge sul tetto di pubblicità che non gli permetteva di avere più pubblictà ma lasciava che fosse concentrata tutta su rai e mediaset.
Ora invece quella norma c'è.

DI imprenditori ce ne sono a iniziare dal signor Di Stefano con la sua Europa7 che aspetta da anni alle grandi società come il Gruppo espresso che già possiede la rete All Music,a RCS che ha sempre manifestato un certo interesse per il mondo delle televisioni.

Gemma
13-10-2006, 13:52
Piuttosto una domanda: io so la trafila legale di rete4, ma perchè anche raitre se ne dovrebbe andare? Non essendo una emittente privata non dovrebbe esserci problema :boh:

nessuno che risponde alla mia domanda? :help:

the_joe
13-10-2006, 14:04
nessuno che risponde alla mia domanda? :help:
Ti dirò una cosa che NON vuoi sentire....

Dunque è vero che rete4 è abusiva, ma per il bene di TUTTI è meglio che sia rimasta dov'è (mia opinione) perchè:

in un mercato dove uno dei contendenti ha 3 reti e il canone, NON è possibile sopravvivere se non si è ad armi pari quindi le 3 reti sono OBBLIGATORIE per chiunque voglia concorrere seriamente e sopravvivere.

Prova ne è il fatto che NESSUNO ad oggi è riuscito a fare buone cose nemmeno mettendo in campo ingenti capitali.

Quindi se Rete4 fosse sparita dalla circolazione, NESSUNO assicura che il sostituto avrebbe colmato il vuoto mancante, anzi più probabilmente ci sarebbe stata una grossa crisi per MEDIASET (che a qualcuno potrebbe pure fare piacere, ma ricordo si stà parlando di una azienda con migliaia di dipendenti e che NON costa una lira (euro) allo stato anzi...) perchè si sarebbe trovata in una situazione di netto svantaggio rispetto alla RAI.

Pertanto se le cose si vogliono fare seriamente danneggiando il meno possibile le controparti, l'unica soluzione è che sia RAI che MEDIASET rinuncino ad una rete ognuna.

Poi la cosa è per circa 3 anni visto che il passaggio totale e definitivo è per il 2012 e il passaggio delle 2 reti al digitale è per il 2009.

Ciao

Ominobianco
13-10-2006, 14:05
nessuno che risponde alla mia domanda? :help:

La questione non è che fosse privata o meno.
La questione è che RAI e Mediaset assieme creavano un duopolio.
Allora per rompere il duopolio e lasciar spazio a nuove reti e creare maggiore pluralismo si doveva intervenire sia su Mediaset che su RAI.
Così il disegno di legge impone che una rete RAI e una Mediaset lascino le frequenze per l'analogico ad altri operatori e passino al digitale terrestre e al satellitare.

Beelzebub
13-10-2006, 14:30
Ma Tronchetti Provera ha dovuto fronteggiare i due colossi senza la legge sul tetto di pubblicità che non gli permetteva di avere più pubblictà ma lasciava che fosse concentrata tutta su rai e mediaset.
Ora invece quella norma c'è.

DI imprenditori ce ne sono a iniziare dal signor Di Stefano con la sua Europa7 che aspetta da anni alle grandi società come il Gruppo espresso che già possiede la rete All Music,a RCS che ha sempre manifestato un certo interesse per il mondo delle televisioni.
Che c'entra il tetto? Gli spazi pubblicitari si vendono se si garantisce un determinato ascolto all'acquirente... se All Music ha un ascolto mediocre perchè fa programmi mediocri o limitati ad un target troppo ristretto, non credo che le imprese faranno a pugni per comprare gli spazi pubblicitari... o sbaglio? :mbe:

Cfranco
13-10-2006, 14:48
Ma se anche La7, spalleggiata da Tronchetti Provera (non l'ultimo morto di fame, insomma) fatica a sopravvivere nella gara degli ascolti, mi domando chi possa essere in grado di accedere al mercato televisivo italiano, anche togliendo un'emittente a testa ai due colossi televisivi... :confused:

La7 è stata affondata volontariamente da Tronchetti , quando l' ha comprata erano pronti programmi interessanti e potenzialmente vincenti , appena è arrivato ha bloccato il piano di rilancio , persino registrazioni già fatte e pronte per essere messe in onda furono cestinate , ha comprato a prezzo carissimo una rete TV e poi l' ha affossata .
Perché ? I dietrologi si possono sbizzarrire .

Ominobianco
13-10-2006, 14:49
Che c'entra il tetto? Gli spazi pubblicitari si vendono se si garantisce un determinato ascolto all'acquirente... se All Music ha un ascolto mediocre perchè fa programmi mediocri o limitati ad un target troppo ristretto, non credo che le imprese faranno a pugni per comprare gli spazi pubblicitari... o sbaglio? :mbe:

Se un un mercato ha 2 duopolisti e poniamo che ci sia 100 di pubblicità.
Questa pubblicità se la spartiranno 50/50 i due duopolisti.
Così se una nuova rete volesse sorgere non può perchè la pubblicità se la prendono tutta i due monopolisti e lei non ha quindi i fondi con cui finaziarsi.
Così non possono sorgere nuove reti e quindi avere più pluralismo.

Con questa legge invece impone dei paletti pubblicitari massimi ai due duopolisti così che gli altri fondi pubblicitari possano essere reindirizzati ad altre reti che potranno così sorgere finanziandosi con essi.

Beelzebub
13-10-2006, 15:19
Se un un mercato ha 2 duopolisti e poniamo che ci sia 100 di pubblicità.
Questa pubblicità se la spartiranno 50/50 i due duopolisti.
Così se una nuova rete volesse sorgere non può perchè la pubblicità se la prendono tutta i due monopolisti e lei non ha quindi i fondi con cui finaziarsi.
Così non possono sorgere nuove reti e quindi avere più pluralismo.

Con questa legge invece impone dei paletti pubblicitari massimi ai due duopolisti così che gli altri fondi pubblicitari possano essere reindirizzati ad altre reti che potranno così sorgere finanziandosi con essi.
Non hai capito: lo so benissimo cos'è un duopolio :D , ma il discorso è che se una rete non la guarda nessuno, nessuna impresa sarà intenzionata a comprarci degli spazi pubblicitari sopra, ti pare?

E questo con o senza paletti... :O

Il duopolio non si è creato per magia... se la7 comprasse tutti i migliori telefilm, avrebbe ascolti sicuramente più alti di adesso... ma sarebbe comunque in svantaggio rispetto a Mediaset per il numero reti, e ancor di più rispetto alla rai, che ha 3 reti finanziate con pubblicità e canone.

Teoricamente, ci dovrebbe essere un ipotetico imprenditore in grado di dar vita a un nuovo gruppo formato da 2 reti, per colmare il buco lasciato da, AD ESEMPIO, Rai3 e Rete4, e in grado di acquistare i diritti per film e format validi, che gli garantiscano un tot di share.

Duncan
13-10-2006, 15:25
Prova ad invertire il discorso.... una rete può essere di bassa qualità perchè ha poco pubblicità e quindi pochi soldi da investire, se incomincia ad avere più soldi, migliora la qualità

Ominobianco
13-10-2006, 15:30
Non hai capito: lo so benissimo cos'è un duopolio :D , ma il discorso è che se una rete non la guarda nessuno, nessuna impresa sarà intenzionata a comprarci degli spazi pubblicitari sopra, ti pare?

E questo con o senza paletti... :O

Il duopolio non si è creato per magia... se la7 comprasse tutti i migliori telefilm, avrebbe ascolti sicuramente più alti di adesso... ma sarebbe comunque in svantaggio rispetto a Mediaset per il numero reti, e ancor di più rispetto alla rai, che ha 3 reti finanziate con pubblicità e canone.

Teoricamente, ci dovrebbe essere un ipotetico imprenditore in grado di dar vita a un nuovo gruppo formato da 2 reti, per colmare il buco lasciato da, AD ESEMPIO, Rai3 e Rete4, e in grado di acquistare i diritti per film e format validi, che gli garantiscano un tot di share.

Ma se una rete non ha i soldi per comprare tutti i migliori telefilm proprio perchè non ha soldi dati dalle pubblicità ma se li fregano tutti rai e medisate.

Invece con questa legge essendoci i tetti la pubblicità si sposteranno sugli altri canali dando la possibilità di crescere a quelli che già sono sul mercato come la7 e di sorgere ad altre reti.

Beelzebub
13-10-2006, 15:31
Prova ad invertire il discorso.... una rete può essere di bassa qualità perchè ha poco pubblicità e quindi pochi soldi da investire, se incomincia ad avere più soldi, migliora la qualità
Non è sempre vero. Sia Rai che Mediaset, negli ultimi anni, hanno notevolmente abbassato il livello qualitativo medio dei programmi trasmessi. Si salvano solo i film, i telefilm stranieri, e pochissimi programmi. ;) A fronte però di un continuo incremento degli introiti pubblicitari.

E poi, mica è un problema mio: sarà un problema di chi controlla quella rete. Se non ha abbastanza soldi , che la venda a chi ne ha di più. :O

Altrimenti, come pensi di poter risolvere una simile situazione? Non mi dirai con l'intervento dell Stato, vero? :D

Duncan
13-10-2006, 15:39
Non è sempre vero. Sia Rai che Mediaset, negli ultimi anni, hanno notevolmente abbassato il livello qualitativo medio dei programmi trasmessi. Si salvano solo i film, i telefilm stranieri, e pochissimi programmi. ;) A fronte però di un continuo incremento degli introiti pubblicitari.

E poi, mica è un problema mio: sarà un problema di chi controlla quella rete. Se non ha abbastanza soldi , che la venda a chi ne ha di più. :O

Altrimenti, come pensi di poter risolvere una simile situazione? Non mi dirai con l'intervento dell Stato, vero? :D

Mi sono espresso male, invece che qualità dovevo scrivere appetibilità per il pubblico, mirare allo stomaco ;) :D

Beelzebub
13-10-2006, 15:41
Ma se una rete non ha i soldi per comprare tutti i migliori telefilm proprio perchè non ha soldi dati dalle pubblicità ma se li fregano tutti rai e medisate.

Invece con questa legge essendoci i tetti la pubblicità si sposteranno sugli altri canali dando la possibilità di crescere a quelli che già sono sul mercato come la7 e di sorgere ad altre reti.
Vedi il mio post precedente.

Beelzebub
13-10-2006, 15:42
Mi sono espresso male, invece che qualità dovevo scrivere appetibilità per il pubblico, mirare allo stomaco ;) :D
Ecco, così è già più realistico. :D

Gemma
13-10-2006, 15:48
Ti dirò una cosa che NON vuoi sentire....

Dunque è vero che rete4 è abusiva, ma per il bene di TUTTI è meglio che sia rimasta dov'è (mia opinione) perchè:

in un mercato dove uno dei contendenti ha 3 reti e il canone, NON è possibile sopravvivere se non si è ad armi pari quindi le 3 reti sono OBBLIGATORIE per chiunque voglia concorrere seriamente e sopravvivere.

Prova ne è il fatto che NESSUNO ad oggi è riuscito a fare buone cose nemmeno mettendo in campo ingenti capitali.

Quindi se Rete4 fosse sparita dalla circolazione, NESSUNO assicura che il sostituto avrebbe colmato il vuoto mancante, anzi più probabilmente ci sarebbe stata una grossa crisi per MEDIASET (che a qualcuno potrebbe pure fare piacere, ma ricordo si stà parlando di una azienda con migliaia di dipendenti e che NON costa una lira (euro) allo stato anzi...) perchè si sarebbe trovata in una situazione di netto svantaggio rispetto alla RAI.

Pertanto se le cose si vogliono fare seriamente danneggiando il meno possibile le controparti, l'unica soluzione è che sia RAI che MEDIASET rinuncino ad una rete ognuna.

Poi la cosa è per circa 3 anni visto che il passaggio totale e definitivo è per il 2012 e il passaggio delle 2 reti al digitale è per il 2009.

Ciao
partaimo dal presupposto che non c'è nulla che io NON VOGLIA sentire... e anche dal presupposto che odio e detesto essere incasellata in una ideologia politica a compartimenti stagni (quindi ti pregherei di evitare gli intro di questo tipo)...

ad ogni modo davvero mi sfugge il meccanismo di fondo.
Forse perchè io ho una visione errata dell'intera questione: avere 3 canali statali secondo me non è una cosa cattiva, in teoria la televisione di stato dovrebbe esserci anche per garantire quello che viene comunemente detto "minimo sindacale" di informazione pubblica.
Fra l'altro mi preme ricordare che raitre è l'unica rete che ospita programmi di approfondimento tipo report, quindi ho l'impressione che toglierla di mezzo potrebbe avere una doppia valenza (per esempio anche promuovere ulteriormente il rincoglinimento del pubblico per via mediatica).

Gemma
13-10-2006, 15:51
Ma se una rete non ha i soldi per comprare tutti i migliori telefilm proprio perchè non ha soldi dati dalle pubblicità ma se li fregano tutti rai e medisate.

Invece con questa legge essendoci i tetti la pubblicità si sposteranno sugli altri canali dando la possibilità di crescere a quelli che già sono sul mercato come la7 e di sorgere ad altre reti.
ma i tetti in base a cosa verrebbero fissati?
in termini di tempo o di spesa?

perchè se vengono limitati in termini temporali si può benissimo prevedere che, rendendo il campo limitato, i prezzi saliranno alle stelle, perchè i pochi spazi concessi diventerebbero ambitissimi, lasciando di nuovo e comunque agli altri solo le briciole...

Ominobianco
13-10-2006, 15:52
Fra l'altro mi preme ricordare che raitre è l'unica rete che ospita programmi di approfondimento tipo report, quindi ho l'impressione che toglierla di mezzo potrebbe avere una doppia valenza (per esempio anche promuovere ulteriormente il rincoglinimento del pubblico per via mediatica).

Non è ancora detto che sia RAI3 cmq.
Sarà l'azienda RAI a deidere quale sarà il canale ad andare su satellite e digitale.

Ominobianco
13-10-2006, 15:54
ma i tetti in base a cosa verrebbero fissati?
in termini di tempo o di spesa?

perchè se vengono limitati in termini temporali si può benissimo prevedere che, rendendo il campo limitato, i prezzi saliranno alle stelle, perchè i pochi spazi concessi diventerebbero ambitissimi, lasciando di nuovo e comunque agli altri solo le briciole...

no in termini di tempo mi pare di no però non sò esattamente nello specifico come funzionerà sò che è stato fissato un limite massimo del 45% però bisognerebbe leggersi bene il testo della legge.

Ferdy78
13-10-2006, 16:08
Non è ancora detto che sia RAI3 cmq.
Sarà l'azienda RAI a deidere quale sarà il canale ad andare su satellite e digitale.


In qualunque caso, entro due anni debbono consentire a tutti di poter accedere al DTT..ossia debbono darci la scatoletta chiamata decoder o broad box o come volete...ad un prezzo di gran lunga più basso di quello offerto oggi.

In qualunque caso...vallo a spiegare alla nonnina/o...che per vedere ciò che fin oggi vedeva tranquillamente...avrà bisogno di collegare al TV un apparecchio che riceve il segnale DTT.....

Oggi Gentiloni diceva non vedo perchè non si possa iniziare dal 2009..ormai gli italiani sono pronti...ma chi??? :muro:

Per la pubblicità: l'ho detto ieri....è troppa...ovunque ti giri ti giri vedi pubblicità..e quelle poche volte che mandano qualcosa di interessante e guardabile..è sporcato dalle fascie pubblicitarie.
:muro:
Altra cosa che poi non mi spiego è il perchè programmi importanti e o che trttano argomenti ad interesse nazionale, li debbano fare iniziare dopo le 23.30...ma che azz :muro: ...ci han preso per nottambuli? :confused:

Beelzebub
13-10-2006, 16:14
In qualunque caso, entro due anni debbono consentire a tutti di poter accedere al DTT..ossia debbono darci la scatoletta chiamata decoder o broad box o come volete...ad un prezzo di gran lunga più basso di quello offerto oggi.

In qualunque caso...vallo a spiegare alla nonnina/o...che per vedere ciò che fin oggi vedeva tranquillamente...avrà bisogno di collegare al TV un apparecchio che riceve il segnale DTT.....

Oggi Gentiloni diceva non vedo perchè non si possa iniziare dal 2009..ormai gli italiani sono pronti...ma chi??? :muro:

Per la pubblicità: l'ho detto ieri....è troppa...ovunque ti giri ti giri vedi pubblicità..e quelle poche volte che mandano qualcosa di interessante e guardabile..è sporcato dalle fascie pubblicitarie.
:muro:
Altra cosa che poi non mi spiego è il perchè programmi importanti e o che trttano argomenti ad interesse nazionale, li debbano fare iniziare dopo le 23.30...ma che azz :muro: ...ci han preso per nottambuli? :confused:
Concordo e aggiungo: i programmi in prima serata, dalle 20.30 di quando ero bambino, sono arrivati alle 21.15 se non 21.30, il che significa che, tra pubblicità e televendite varie, un programma di prima serata raramente finisce entro la mezzanotte.

Questo secondo me è un altro dei motivi che stanno spingendo i telespettatori verso l'offerta satellitare, a scapito di quella terrestre.

Una riduzione in termini di durata pubblicitaria complessiva è ben accetta, ma vorrei capire se è davvero questo il muro da abbattere per aprire il mercato alla libera concorrenza... :confused:

Ominobianco
13-10-2006, 16:16
In qualunque caso, entro due anni debbono consentire a tutti di poter accedere al DTT..ossia debbono darci la scatoletta chiamata decoder o broad box o come volete...ad un prezzo di gran lunga più basso di quello offerto oggi.

In qualunque caso...vallo a spiegare alla nonnina/o...che per vedere ciò che fin oggi vedeva tranquillamente...avrà bisogno di collegare al TV un apparecchio che riceve il segnale DTT.....

i televisori di nuova generazione hanno già i decoder incorporati ed è prevedibile che per il 2012 saranno tutti con quello standard.
La politica degli incentivi a fondo perduto si è visto che non è stata molto efficace anche perchè spesso i produttori di decoder aumentano i prezzi apposta sapendo che c'è l'incentivo statale.

Oggi Gentiloni diceva non vedo perchè non si possa iniziare dal 2009..ormai gli italiani sono pronti...ma chi??? :muro:

Per la pubblicità: l'ho detto ieri....è troppa...ovunque ti giri ti giri vedi pubblicità..e quelle poche volte che mandano qualcosa di interessante e guardabile..è sporcato dalle fascie pubblicitarie.
:muro:

La pubblictà serve perchè senza pubblictà le reti non potrebbero esistere o dovrebbero farti pagare un sostanzioso abbonamento mensile come fa sky.

Altra cosa che poi non mi spiego è il perchè programmi importanti e o che trttano argomenti ad interesse nazionale, li debbano fare iniziare dopo le 23.30...ma che azz :muro: ...ci han preso per nottambuli? :confused:

i programma sono messi a orari notturni per 2 ragioni:
-o perchè fanno poca audience e interessano quindi a poca gente
-o per motivi politici perchè sono programmi scomodi come poteva essere la satira di Sabina Guzzanti con il suo RAIot.

Ferdy78
13-10-2006, 16:33
i televisori di nuova generazione hanno già i decoder incorporati ed è prevedibile che per il 2012 saranno tutti con quello standard.
La politica degli incentivi a fondo perduto si è visto che non è stata molto efficace anche perchè spesso i produttori di decoder aumentano i prezzi apposta sapendo che c'è l'incentivo statale.

Si ..ma ti sembra normale obbligarti a cambiare TV? In casa ne ho uno di quasi 18 anni che rulla come un orologio svizzero...non vedo perchè debba spendere una barcata di soldi. L'incentivo statale per quel che mi riguarda se lo possono tenere...non è con la coercizione che si ottengono certe cose...in questo caso l'uso della forza mediatica è evidente.

La pubblictà serve perchè senza pubblictà le reti non potrebbero esistere o dovrebbero farti pagare un sostanzioso abbonamento mensile come fa sky.

Negli anni 50/60/70 la TV (ricordo che all'epoca non c'era mediaset nè Berlusconi...con le manie di acquistare TV.... ) era ricca di contenuti, qualitativamente 10000000000 anni luce avanti questa e la pubblicità non esisteva o meglio era quelle del carosello...e fatta decisamente meglio!

Per quanto concerne la pay TV: se ci sono i boccaloni che la fanno non è mia la colpa...se uno non le considererebbe sti "magna soldi" sarebbero belli che falliti ;)


i programma sono messi a orari notturni per 2 ragioni:
-o perchè fanno poca audience e interessano quindi a poca gente
-o per motivi politici perchè sono programmi scomodi come poteva essere la satira di Sabina Guzzanti con il suo RAIot.

Capisco che per l'italiano medio è più intyeressante vedersi un sedere di fuori o peggio o sentire l'ultima love story fra personaggini da bassi fondi... piuttosto che cose interessanti e che rigiuardano la collettività, ma così facendo si tirano dietro le critiche e le ire di coloro che per ragioni di lavoro non posso di certo fare i nottambuli!
Motivi politici...io ci penso sai...ma confido sempre non sia quello...perchè fosse quello...allora l'intero titolo di questo theard...sarebbe quanto meno azzeccato!

the_joe
13-10-2006, 16:43
partaimo dal presupposto che non c'è nulla che io NON VOGLIA sentire... e anche dal presupposto che odio e detesto essere incasellata in una ideologia politica a compartimenti stagni (quindi ti pregherei di evitare gli intro di questo tipo)...

ad ogni modo davvero mi sfugge il meccanismo di fondo.
Forse perchè io ho una visione errata dell'intera questione: avere 3 canali statali secondo me non è una cosa cattiva, in teoria la televisione di stato dovrebbe esserci anche per garantire quello che viene comunemente detto "minimo sindacale" di informazione pubblica.
Fra l'altro mi preme ricordare che raitre è l'unica rete che ospita programmi di approfondimento tipo report, quindi ho l'impressione che toglierla di mezzo potrebbe avere una doppia valenza (per esempio anche promuovere ulteriormente il rincoglinimento del pubblico per via mediatica).
Considera che la RAI fa più o meno lo stesso fatturato di MEDIASET per quanto riguarda la pubblicità e in più ha il canone.....
La TV pubblica potrebbe avere anche 100.000 reti se NON si comportasse da tv commerciale o NON avesse il canone altrimenti è una evidente distorsione del mercato ;)

Tu faresti concorrenza ad una ditta che ha le tue stesse caratteristiche e in più ogni mese ha un guadagno assicurato mentre tu no?

Gemma
13-10-2006, 16:54
Considera che la RAI fa più o meno lo stesso fatturato di MEDIASET per quanto riguarda la pubblicità e in più ha il canone.....
La TV pubblica potrebbe avere anche 100.000 reti se NON si comportasse da tv commerciale o NON avesse il canone altrimenti è una evidente distorsione del mercato ;)

Tu faresti concorrenza ad una ditta che ha le tue stesse caratteristiche e in più ogni mese ha un guadagno assicurato mentre tu no?
ti do una notizia: la tassa per il possesso dell'apparecchio televisivo finisce nel buco nero delle casse statali, non nei bilanci RAI.

the_joe
13-10-2006, 17:04
ti do una notizia: la tassa per il possesso dell'apparecchio televisivo finisce nel buco nero delle casse statali, non nei bilanci RAI.
Stato che prontamente rigira alla RAI ;)

http://www.abbonamenti.rai.it/Ordinari/canone.asp#CosaChi


Il canone di abbonamento rappresenta la principale fonte di finanziamento del servizio pubblico nella maggior parte dei paesi europei.
Il canone pagato in Italia è il più basso dell'Europa occidentale. Nella tabella sottostante, a titolo esemplificativo, è riportato l'importo annuale del canone in alcuni paesi europei per l'anno 2006, espresso in Euro.

Ciao

toca1979
13-10-2006, 17:06
Premetto che sono d' accordo nel trasferire due reti sul digitale terrestre, quello che però non capisco è il fatto di porre un limite alla pubblicità...
Il mercato della pubblicità come ogni altro mercato si autoregola, per cui le aziende investono in proporzione alle proprie disponibilità e allo share offerto dall' emittente televisiva, a questo punto è assolutamente inutile porre un tetto alla pubblicità, una nuova tv se non è in grado di garantire ascolti da subito non venderà i propri spazi pubblicitari, perchè nessuna azienda investe in una tv che non garantisce ascolti, altrimenti sputtanerebbe i propri soldi.
Per quanto riguarda poi i quotidiani la cosa è roidicola , se non si fa pubblicità attraverso la carta stampata è perchè si vendono poche copie quindi non vedo come si potrebbe risollevare il settore limitando la pubblicità sulle tv.
Inoltre mi sembra che RAI e Mediaset siano in una situazione di disparità evidente a favore della prima che può godere anche del canone, mentre mediaset si finanzia solo ed esclusivamente attraverso la pubblicità.
A questo punto dovrebbero privatizzare RAI se volessero davvero aprire il mercato a qualche nuovo investitore...

CIAOZZ

bluelake
13-10-2006, 17:37
Il duopolio non si è creato per magia... se la7 comprasse tutti i migliori telefilm, avrebbe ascolti sicuramente più alti di adesso... ma sarebbe comunque in svantaggio rispetto a Mediaset per il numero reti, e ancor di più rispetto alla rai, che ha 3 reti finanziate con pubblicità e canone.

Teoricamente, ci dovrebbe essere un ipotetico imprenditore in grado di dar vita a un nuovo gruppo formato da 2 reti, per colmare il buco lasciato da, AD ESEMPIO, Rai3 e Rete4, e in grado di acquistare i diritti per film e format validi, che gli garantiscano un tot di share.
Infatti questo è l'obiettivo a cui si mira riformando la Gasparri :D liberando le frequenze si permette la nascita di nuovi soggetti... che è poi quello che la Corte Costituzionale aveva sentenziato a favore di Di Stefano e della sua Europa7 anni fa. Il progetto di Di Stefano si era arenato di fronte alla mancanza totale di frequenze disponibili specialmente nelle aree più popolate (provate a trovare una frequenza libera a Milano, Roma, Firenze, Torino, Genova, Palermo, Bari, Bologna... per non parlare di Napoli dove le tv trasmettono dai balconi delle case), dato che proprio Mediaset e la Rai avevano ed hanno tuttora numerose frequenze doppie: su Milano ad esempio Mediaset trasmette sia dal grattacielo Pirelli, sia da Valcava, sia dal monte Penice.

Beelzebub
13-10-2006, 17:39
Infatti questo è l'obiettivo a cui si mira riformando la Gasparri :D liberando le frequenze si permette la nascita di nuovi soggetti... che è poi quello che la Corte Costituzionale aveva sentenziato a favore di Di Stefano e della sua Europa7 anni fa. Il progetto di Di Stefano si era arenato di fronte alla mancanza totale di frequenze disponibili specialmente nelle aree più popolate (provate a trovare una frequenza libera a Milano, Roma, Firenze, Torino, Genova, Palermo, Bari, Bologna... per non parlare di Napoli dove le tv trasmettono dai balconi delle case), dato che proprio Mediaset e la Rai avevano ed hanno tuttora numerose frequenze doppie: su Milano ad esempio Mediaset trasmette sia dal grattacielo Pirelli, sia da Valcava, sia dal monte Penice.
Io avevo capito, dai discorsi di altri utenti, che si volesse "aprire il mercato a tutti". Non che si volesse creare un "tripolio"... :sofico:

Cfranco
13-10-2006, 17:40
Il mercato della pubblicità come ogni altro mercato si autoregola,
Mica tanto , chi ha più mercato può strangolare chi ne ha meno , e la "sinergia" tra gruppi televisivi e agenzie pubblicitarie può far miracoli nel togliere mercato ai competitori , per esempio facendo sconti a chi non fa pubblicità sulle reti della concorrenza .

toca1979
13-10-2006, 17:51
Mica tanto , chi ha più mercato può strangolare chi ne ha meno , e la "sinergia" tra gruppi televisivi e agenzie pubblicitarie può far miracoli nel togliere mercato ai competitori , per esempio facendo sconti a chi non fa pubblicità sulle reti della concorrenza .

Si ma non si può intervenire sui meccanismi del mercato finchè non emerge un monopolio, il fatto che un soggetto abbia più quote di mercato deriva anche dal fatto che ha cmq una migliore o più attenta programmazione, in un mercato d' altra parte è normale che ci sia un competitor di maggior rilievo, sta agli altri rosicchiare quote di mercato, non di certo allo stato operando direttamente sul mercato.

CIAOZZ

bluelake
13-10-2006, 17:52
Il mercato della pubblicità come ogni altro mercato si autoregola, per cui le aziende investono in proporzione alle proprie disponibilità e allo share offerto dall' emittente televisiva, a questo punto è assolutamente inutile porre un tetto alla pubblicità, una nuova tv se non è in grado di garantire ascolti da subito non venderà i propri spazi pubblicitari, perchè nessuna azienda investe in una tv che non garantisce ascolti, altrimenti sputtanerebbe i propri soldi.
Come accennavo prima, frequenze e affollamento pubblicitario sono due cose connesse tra loro in maniera abbastanza stretta. Logico che a tutti noi vengono in mente Rai e Mediaset in prima battuta, ma le frequenze non sono occupate solo da Rai e Mediaset (che peralto ha già un intero canale fatto solo di televendite sul digitale terrestre), ma da numerose altre emittenti. Provate a fare un giro sul vostro televisore... e contate quante emittenti trasmettono per larga parte del giorno solo e soltanto promozioni di maghi, cartomanti e ciarlatani vari; con questo nuovo decreto, queste televisioni non potranno più farlo, dovranno trasmettere programmi realizzati autonomamente o in collaborazione con altre emittenti (i famosi "circuiti") oppure chiudere (no, nessuna ripercussione sull'occupazione, tranquilli, in genere è il proprietario stesso che alza e abbassa i cursori della messa in onda). Sembra una cosa da nulla? Beh, non lo è :) Basti pensare che uno o due anni fa proprio un circuito di una decina di emittenti locali capitanato da Antenna3 Lombardia acquistò i diritti per la trasmissione esclusiva di alcune partite delle coppe europee di calcio, e stava per acquistare anche i diritti per una partita della Nazionale quando fu frenata dalla constatazione che i diritti non sarebbero stati esclusivi ma la Rai avrebbe potuto comunque trasmettere la partita a suo piacimento senza pagare nulla: un circuito di 30 o 40 emittenti locali in tutta Italia potrebbe benissimo acquistare film o telefilm raccogliendo sia la pubblicità locale (che però paga poco) sia quella nazionale che adesso è "preda" dei tre maggiori gruppi, trasmettendo su frequenze finalmente "pulite" dal sovraffollamento, aumentando le risorse da destinare alle produzioni proprie con conseguente assunzione di personale sia per i servizi giornalistici, sia per le riprese esterne, sia per la conduzione di programmi di vario tipo.
Se vi nomino Pieraccioni, Panariello, Carlo Conti, Ceccherini sicuramente sapete di chi parlo... se vi nomino "succo d'arancia" un po' meno: ecco, quello è il titolo del programma che avevano (insieme ad altri ragazzi toscani) su Teleregione Toscana qualche anno fa; ma se non vi fosse stata emittenza locale, non sarebbero mai diventati personaggi famosi. Ecco un altro aspetto positivo del tetto alla pubblicità e della liberazione delle frequenze...

bluelake
13-10-2006, 17:57
Si ma non si può intervenire sui meccanismi del mercato finchè non emerge un monopolio, il fatto che un soggetto abbia più quote di mercato deriva anche dal fatto che ha cmq una migliore o più attenta programmazione, in un mercato d' altra parte è normale che ci sia un competitor di maggior rilievo, sta agli altri rosicchiare quote di mercato, non di certo allo stato operando direttamente sul mercato.
nel mercato mass-mediale il monopolio della raccolta pubblicitaria lo si ottiene anche eliminando ogni possibile concorrenza... quello che ha fatto Mediaset approfittando del vuoto legislativo in materia rastrellando frequenze da miriadi di piccole emittenti locali, al punto di poter offrire oggi una copertura del 96% del territorio in analogico, del 70% in digitale terrestre e del 60% nel digitale per telefonini. Chiunque oggi voglia entrare non ha materialmente spazio per farlo ;)

bluelake
13-10-2006, 17:59
Io avevo capito, dai discorsi di altri utenti, che si volesse "aprire il mercato a tutti". Non che si volesse creare un "tripolio"... :sofico:
sarebbe stato comunque un quadripolio visto che ai tempi c'era già TMC di Cecchi Gori (che oggi è diventata La7) :D comunque ho spiegato dopo in che modo si apre il mercato anche ad altri soggetti :stordita:

IpseDixit
13-10-2006, 19:09
Ddl Gentiloni, Bondi annuncia:
"Pronto allo sciopero della fame"

ROMA - Sceglie di ricorrere a una forma di protesta di cui Marco Pannella ha fatto un'arte. Stavolta, ad annunciare lo sciopero della fame "in difesa dei diritti" e contro "gli strappi alle regole fondamentali dela democrazia", è il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi che vuole manifestare così il suo dissenso contro la riforma del sistema televisivo "punitiva" nei confronti di Mediaset.

"Avverto - spiega Bondi - i segni già evidenti di una assuefazione agli strappi della legalità e delle regole fondamentali della democrazia da parte di questo governo e poiché è in gioco non solo la tutela doverosa di una azienda italiana quotata in borsa con migliaia di lavoratori, ma soprattutto il futuro della nostra democrazia, ritengo che tra le forma democratiche e non violente che vi sono, per difendere i diritti dei cittadini e la democrazia italiana vi sia quella dello sciopero della fame".

Dunque Bondi, "dopo aver valutato freddamente e consapevolmente tutte le conseguenze che ne possono derivare" smetterà di mangiare. Un gesto, continua il fozista che non è "un elemento di provocazione ma solo di testimonianza morale e politica personale".

Ironico il commento di Roberto Villetti, capogruppo della Rosa nel Pugno: "Ci aspettiamo che anche Berlusconi, che è il primo a essere interessato, annunci uno sciopero della fame. Così Rifondazione comunista potrà dire che il governo, se non riesce a far piangere i ricchi almeno li fa digiunare".

(13 ottobre 2006)

http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/politica/riforma-gasparri/sciopero-bondi/sciopero-bondi.html

DonaldDuck
13-10-2006, 19:11
Quoto. Non si possono trattare allo stesso modo Rai e Mediaset dal punto di vista della pubblicità, perchè la prima beneficia del canone, che poi è la tassa sul possesso della televisione, o di "qualunque strumento astrattamente atto a riprodurre segnale televisivo..." :muro:

Se non si tiene conto di questo fattore tutt'altro che secondario, allora le accuse di Berlusconi non sono del tutto infondate... :O
Menomale che c'è qualcuno che la pensa come me :). Tutto il resto è strumentale. Riafferma un monopolio di stato e non garantisce la libera concorrenza. Il pluralismo sarebbe solamente "unilaterale". Un metodo neanche troppo elegante. Abolissero il canone :D .

DonaldDuck
13-10-2006, 19:15
l'unico pulpito che ho visto in rai, si chiama carlucci..carlucci? ahhh la sorella...
Un esempio? Rai 3 o telekabul, come preferisci chiamarla. Le altre due reti come le chiameremo?

Beelzebub
13-10-2006, 19:17
Bluelake, ho letto i tuoi ultimi 3 post, e ho più dubbi di prima: sarò troppo scettico, ma mi pare che tu metta in evidenza solo i lati positivi di questa riforma, mostrandola come la panacea di tutti i mali del nostro sistema televisivo.

Per prima cosa, quando dici:

"oppure chiudere (no, nessuna ripercussione sull'occupazione, tranquilli, in genere è il proprietario stesso che alza e abbassa i cursori della messa in onda)."

non capisco cosa tu intenda; se un'emittente chiude, i dipendenti che ci lavoravano dove vanno a finire? :confused:

Secondo:

"un circuito di 30 o 40 emittenti locali in tutta Italia potrebbe benissimo acquistare film o telefilm raccogliendo sia la pubblicità locale (che però paga poco) sia quella nazionale che adesso è "preda" dei tre maggiori gruppi, trasmettendo su frequenze finalmente "pulite" dal sovraffollamento, aumentando le risorse da destinare alle produzioni proprie con conseguente assunzione di personale sia per i servizi giornalistici, sia per le riprese esterne, sia per la conduzione di programmi di vario tipo."

correggimi se sbaglio: tu stai ipotizzando una sorta di alleanza tra più emittenti locali, per trasmettere su scala nazionale, unendo le risorse finanziarie e non, e andare ad occupare la porzione di frequenze rimasta "vuota" dopo l'uscita di scena di 1 canale Rai e 1 Mediaset.

Ma questa è una tua ipotesi, nessuno dice che sarà così, e non credo che il la riforma di Gentiloni dia garanzie in tal senso...

Terzo:

"nel mercato mass-mediale il monopolio della raccolta pubblicitaria lo si ottiene anche eliminando ogni possibile concorrenza..."

questa è una semplice legge economica: se un settore è in mano a uno o a pochi soggetti, si creeranno barriere all'entrata, per far sì che i nuovi arrivati debbano sostenere costi altissimi per penetrare nel mercato, segandogli le gambe a priori; oppure, si acquisiscono i concorrenti minori, acquisendo allo stesso tempo la piccola fetta che avevano conquistato, in modo da assicurarsi la stabilità, o addirittura un aumento, della propria fetta di mercato.

bluelake
13-10-2006, 19:55
Bluelake, ho letto i tuoi ultimi 3 post, e ho più dubbi di prima: sarò troppo scettico, ma mi pare che tu metta in evidenza solo i lati positivi di questa riforma, mostrandola come la panacea di tutti i mali del nostro sistema televisivo.

Per prima cosa, quando dici:

"oppure chiudere (no, nessuna ripercussione sull'occupazione, tranquilli, in genere è il proprietario stesso che alza e abbassa i cursori della messa in onda)."

non capisco cosa tu intenda; se un'emittente chiude, i dipendenti che ci lavoravano dove vanno a finire? :confused:
in quelle emittenti non ci sono dipendenti ;) c'è solo una persona, che ne è anche il proprietario, che si occupa di tutto. Anche perché si tratta solo di cambiare canale sul decoder satellitare...

Secondo:

"un circuito di 30 o 40 emittenti locali in tutta Italia potrebbe benissimo acquistare film o telefilm raccogliendo sia la pubblicità locale (che però paga poco) sia quella nazionale che adesso è "preda" dei tre maggiori gruppi, trasmettendo su frequenze finalmente "pulite" dal sovraffollamento, aumentando le risorse da destinare alle produzioni proprie con conseguente assunzione di personale sia per i servizi giornalistici, sia per le riprese esterne, sia per la conduzione di programmi di vario tipo."

correggimi se sbaglio: tu stai ipotizzando una sorta di alleanza tra più emittenti locali, per trasmettere su scala nazionale, unendo le risorse finanziarie e non, e andare ad occupare la porzione di frequenze rimasta "vuota" dopo l'uscita di scena di 1 canale Rai e 1 Mediaset.

Ma questa è una tua ipotesi, nessuno dice che sarà così, e non credo che il la riforma di Gentiloni dia garanzie in tal senso...
nessuno può garantirlo, ma questo è già adesso il trend che viene seguito dalle varie televisioni; ultimo esempio, l'ingresso di SardegnaUno nel circuito 7Gold (quello che trasmette il processo di Biscardi). Aumentando lo spazio a disposizione delle tv locali, tutto lascia pensare che aumenteranno anche queste sinergie... poi, la sfera di cristallo non ce l'ha nessuno, né a destra né a sinistra né al centro ;)



Terzo:

"nel mercato mass-mediale il monopolio della raccolta pubblicitaria lo si ottiene anche eliminando ogni possibile concorrenza..."

questa è una semplice legge economica: se un settore è in mano a uno o a pochi soggetti, si creeranno barriere all'entrata, per far sì che i nuovi arrivati debbano sostenere costi altissimi per penetrare nel mercato, segandogli le gambe a priori; oppure, si acquisiscono i concorrenti minori, acquisendo allo stesso tempo la piccola fetta che avevano conquistato, in modo da assicurarsi la stabilità, o addirittura un aumento, della propria fetta di mercato.
ma qui non stiamo parlando di settore tessile o dell'industria, stiamo parlando di un settore in grado di "guidare" le masse di popolazione e "plasmare" la mentalità popolare... e di questo se n'erano accorti già 80 anni fa Mussolini in Italia e Hitler in Germania, al punto di istituire un ministero apposito per il controllo dei mezzi di comunicazione quando ancora radio e televisione erano proprio ai loro albori. Logico quindi che sia interesse pubblico far sì che tale settore sia il più possibile aperto e non riservato a pochi soggetti...

bluelake
13-10-2006, 20:02
poiché è in gioco non solo la tutela doverosa di una azienda italiana quotata in borsa con migliaia di lavoratori
ma se Mediaset era pronta a passare integralmente sul digitale già a fine 2007, come mai ora improvvisamente passarci UNA RETE nel 2009 ne mette a rischio la sopravvivenza??? è curioso questo fatto... sarà mica che con la scadenza del 2007 Mediaset sarebbe stata l'unica a coprire il 90% del territorio, mentre con il 2009 e 2012 anche gli altri riusciranno a raggiungere una copertura migliore del 40% che la Rai stessa prevede di raggiungere solo nel 2008?

inoltre, sempre per i tetti di raccolta pubblicitaria, qualora un gruppo televisivo sforasse il limite del 45% non avrebbe alcuna sanzione, salvo vedersi ridotto dal 18 al 16% il tetto dell'affollamento pubblicitario orario (cioè potrà mettere 9,6 minuti di pubblicità in un'ora anziché 10,8 minuti).

Beelzebub
13-10-2006, 20:05
in quelle emittenti non ci sono dipendenti ;) c'è solo una persona, che ne è anche il proprietario, che si occupa di tutto. Anche perché si tratta solo di cambiare canale sul decoder satellitare...

nessuno può garantirlo, ma questo è già adesso il trend che viene seguito dalle varie televisioni; ultimo esempio, l'ingresso di SardegnaUno nel circuito 7Gold (quello che trasmette il processo di Biscardi). Aumentando lo spazio a disposizione delle tv locali, tutto lascia pensare che aumenteranno anche queste sinergie... poi, la sfera di cristallo non ce l'ha nessuno, né a destra né a sinistra né al centro ;)



ma qui non stiamo parlando di settore tessile o dell'industria, stiamo parlando di un settore in grado di "guidare" le masse di popolazione e "plasmare" la mentalità popolare... e di questo se n'erano accorti già 80 anni fa Mussolini in Italia e Hitler in Germania, al punto di istituire un ministero apposito per il controllo dei mezzi di comunicazione quando ancora radio e televisione erano proprio ai loro albori. Logico quindi che sia interesse pubblico far sì che tale settore sia il più possibile aperto e non riservato a pochi soggetti...

1) Ma stai parlando di microtelevisioni! :eek: Le emittenti locali di un certo rilievo, tipo primocanale o telegenova da noi, ce li hanno eccome i dipendenti! :D

2) Appunto. :D

3) Oddio, mi sembra un più fantapolitico come motivo... e se anche fosse, non avrebbe senso che una proposta simile venga da un governo, ti pare? :D

DonaldDuck
13-10-2006, 20:19
inoltre, sempre per i tetti di raccolta pubblicitaria, qualora un gruppo televisivo sforasse il limite del 45% non avrebbe alcuna sanzione, salvo vedersi ridotto dal 18 al 16% il tetto dell'affollamento pubblicitario orario (cioè potrà mettere 9,6 minuti di pubblicità in un'ora anziché 10,8 minuti).
E questa non rappresenta una sanzione? E' giusto la durata di uno spot pubblicitario. Quanto gli costerebbe ad una emittente privata che non vive del canone televisivo?

zerothehero
13-10-2006, 21:25
Una rete sul digitale terrestre non credo che farà così male a Mediaset (rete 4, probabilmente) e alla Rai (rai 2 o rai3? Curzi sta affilando le armi.. :D )
Bisogna vedere quanti milioni di euro perderà Mediaset per la riduzione del tetto pubblicitario (e sopratutto per l'inclusione delle televendite per il tetto pubblicitario)
Qualcuno ha dei numeri concreti da esporre per la discussione? :confused:

zerothehero
13-10-2006, 21:30
questa è una semplice legge economica: se un settore è in mano a uno o a pochi soggetti, si creeranno barriere all'entrata, per far sì che i nuovi arrivati debbano sostenere costi altissimi per penetrare nel mercato, segandogli le gambe a priori; oppure, si acquisiscono i concorrenti minori, acquisendo allo stesso tempo la piccola fetta che avevano conquistato, in modo da assicurarsi la stabilità, o addirittura un aumento, della propria fetta di mercato.

Vero, però bisogna anche essere realisti..il mercato televisivo in europa è oligopolistico (non solo in Italia)..non c'è perfetta concorrenza, perchè occorrono ingenti investimenti che fanno già da barriera all'entrata...
Non credo che più di un "terzo polo" generalista sia sostenibile sul piano economico...a questo poi si aggiungono le pay per view (come sky) che cmq GIA' sta sottraendo telespettatori alle tv generaliste.

zerothehero
13-10-2006, 21:32
Non è ancora detto che sia RAI3 cmq.
Sarà l'azienda RAI a deidere quale sarà il canale ad andare su satellite e digitale.

Tradotto: parte la battaglia politica su RAIDUE e RAITRE..a naso, mi sa (visto che raitre è molto ben protetta a sinistra) che a perdere sarà raidue.

zerothehero
13-10-2006, 21:35
e quali sono questi poli?
secondo me non è male che ci sia un limite, finalmente un po' di risorse spero andranno ai giornali

I giornali in Italia sono molto poco letti rispetto alle altre nazioni europee, quindi è anche una questione di "pubblico".
A sto punto però vanno ridotti progressivamente i 500ml di euro per l'editoria, visto che dovrebbero avere più risorse a disposizione con questi tetti pubblicitari.

bluelake
13-10-2006, 22:01
E questa non rappresenta una sanzione? E' giusto la durata di uno spot pubblicitario. Quanto gli costerebbe ad una emittente privata che non vive del canone televisivo?
Uno spot pubblicitario di 9 minuti???? :eek: Attualmente i blocchi pubblicitari sono generalmente 3 ogni ora da 4 o 5 minuti l'uno (dalla pubblicità sono esclusi i promo per i programmi della rete, of course)...

comunque, riguardo allo scellerato danno procurato a Mediaset dallo spostamento sul digitale di una rete nel 2009, darei la parola a qualcuno che se ne intende di digitale terrestre...
Il passaggio definitivo dal sistema analogico al digitale terrestre resta confermato il 31 dicembre 2006: lo ha ribadito questa mattina il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, smentendo cosi' le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni su un possibile rinvio.
''Leggo titoli asinini fatti da somari'', ha detto il ministro. ''Abbiamo una scadenza alla quale si sta lavorando ed e' il 31 dicembre 2006. In Finanziaria dieci milioni di euro per finanziarie le aree 'all digital', quelle che cioe' anticiperanno il passaggio al digitale terrestre, come del resto e' accaduto in Germania. Se un' anticipazione del passaggio al digitale sui giornali si trasforma in posticipazione, allora siamo alla mistificazione. L' Italia e' all' avanguardia - ha detto ancora il ministro - in questo settore e rispettera' le scadenze''.
Lo stesso direttore generale della Commissione Comunicazione dell'Ue, Colasanti, ha ricordato Gasparri, ha smentito le voci su un possibile rinvio dello switch-off, sottolineando che ''l'orientamento della Commissione e' accelerare il piu' possibile il passaggio al digitale terrestre''.
Gasparri ha ricordato di aver incontrato nei giorni scorsi il commissario europeo alle comunicazione, Viviane Reding ''che ha ascoltato con interesse le esperienze realizzate gia' in Italia sul fronte del t-government, cioe' l'uso della tv digitale terrestre per l'offerta di servizi. La Commissione Ue e' soddisfatta e ci ha chiesto di illustrare questi risultati nella conferenza ministeriale che si terra' in Gran Bretagna nel novembre 2005''.
Altra cosa - ha ricordato il ministro - e' il documento che la stessa Commissione europea ''emanera' a primavera per esortare i paesi dell'Unione ad avviare il cammino verso il digitale'', stimolando inadempienti e ritardatari. ''Ma non e' il nostro caso perche' l'Italia e' all'avanguardia''.
La fonte? Il suo stesso sito web, http://www.gasparri.it/html2/news_id.php?id=3468

adesso voglio sapere da tutti i novelli addetti ai lavori come mai andava bene spegnere tutto l'analogico nel 2006 perché lo diceva Gasparri e non va bene farlo nel 2012 perché lo dice Gentiloni. Avanti, su, su :fagiano:

bluelake
13-10-2006, 22:10
1) Ma stai parlando di microtelevisioni! :eek: Le emittenti locali di un certo rilievo, tipo primocanale o telegenova da noi, ce li hanno eccome i dipendenti! :D
Ma Primocanale e Telegenova fanno già parte di circuiti interregionali (alcuni programmi di Primocanale vengono ritrasmessi inToscana da Rete37, non so se la cosa sia reciproca perché entrambe sono sparite dal satellite) ed hanno proprie redazioni giornalistiche iperattive! Sarebbero tra quelle che potrebbero trarre un vantaggio dall'espansione del mercato pubblicitario (esempio: uno spot su Rai1 costa troppo? ne faccio 10 in meno su Rai1 e ne faccio 10 in più su Primocanale, Canale10 Toscana, Telelombardia, Rete Oro, RTE24H, E'Tv allo stesso prezzo) e del minore sovraffollamento di frequenze... Io mi riferivo ad emittenti che trasmettono solo e soltanto televendite e programmi di magia :)

2) Appunto. :D

però se un trend c'è, ed è positivo, è bene assecondarlo ;) per inciso, se volessimo dedicarci alla dietrologia il circuito 7Gold e quello di Telelombardia sono politicamente avversi al centrosinistra, quindi avrebbero un aiuto importante proprio dai loro nemici :D

3) Oddio, mi sembra un più fantapolitico come motivo... e se anche fosse, non avrebbe senso che una proposta simile venga da un governo, ti pare? :D
beh, e chi deve occuparsene della salvaguardia dei settori di interesse nazionale, se non il governo del paese? Limiti simili esistono in ogni paese, non è una novità italiana :fagiano:

bluelake
13-10-2006, 22:22
Tradotto: parte la battaglia politica su RAIDUE e RAITRE..a naso, mi sa (visto che raitre è molto ben protetta a sinistra) che a perdere sarà raidue.
Rai3 verrebbe "salvata" soprattutto per il discorso dell'informazione regionale, dato che la Rai ha già dichiarato che per il 2009 non riuscirà a coprire più del 50% del territorio in digitale (visto che ha un tetto massimo di frequenze occupabili, e lo ha già sforato proprio per garantire la massima copertura a Rai3 dopo le numerose legittime proteste degli abitanti delle zone più impervie che minacciavano lo sciopero del canone... ricordate la semi-sommossa della Lega Nord due anni fa nel varesotto?) e potrà arrivare al 90% solo usando le frequenze (adesso analogiche) di una delle tre reti... e quella messa meglio eccezion fatta per Rai1 è proprio Rai2.

DonaldDuck
14-10-2006, 10:52
Vero, però bisogna anche essere realisti..il mercato televisivo in europa è oligopolistico (non solo in Italia)..non c'è perfetta concorrenza, perchè occorrono ingenti investimenti che fanno già da barriera all'entrata...
Non credo che più di un "terzo polo" generalista sia sostenibile sul piano economico...a questo poi si aggiungono le pay per view (come sky) che cmq GIA' sta sottraendo telespettatori alle tv generaliste.
Correggetemi se sbaglio: Sky attualmente non ha un gran bacino di utenza. Molti che alla chiusura di Stream avrebbero dovuto spostare i contratti non l'hanno fatto. Ed infatti il 2006 è il primo anno in attivo
http://www.tgfin.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo322587.shtml

Sky Italia, primo bilancio in utile
Grazie all'aumento degli abbonati
Per la prima volta in Italia una pay-tv è in attivo. L'annuncio riguarda Sky Italia ed è stato dato dal magnate australiano Rupert Murdoch, che ha diffuso i risultati finanziari sull'ultimo anno, considerando il periodo tra giugno 2005 e lo stesso mese del 2006. Un risultato dovuto all'aumento degli abbonati e dei ricavi pubblicitari, conseguenza soprattutto dei Mondiali di calcio.

"Il successo del nostro business" ha detto Murdoch "è stato evidenziato dal primo anno di profitto di Sky Italia, che negli ultimi dodici mesi ha acquisito 513mila abbonati. Sky Italia ha registrato un profitto di 84 milioni di dollari nel quarto trimestre, con un miglioramento di 10 milioni di dollari rispetto allo scorso anno. In totale nell'anno fiscale il profitto è pari a 39 milioni di dollari, con un miglioramento di 212 milioni di dollari rispetto alle perdite di 173 milioni di dollari dello scorso anno e una crescita del 15% dei ricavi in valuta locale".

"I miglioramenti del quarto trimestre e dell anno fiscale sono dovuti principalmente all'aggiunta di oltre 513mila nuovi abbonati netti durante i passati dodici mesi, che hanno portato il parco abbonati di Sky Italia a tre milioni e 830mila alla fine dell anno fiscale. La crescita dei ricavi è stata parzialmente controbilanciata nel trimestre e nell'anno fiscale dall'aumento delle spese per l'acquisizione di programmi associata all'aumento del parco abbonati, oltre a maggiori spese sostenute principalmente per l'acquisizione di ulteriori film e per l'aggiunta di nuovi canali di intrattenimento nel pacchetto basic. Inoltre, la trasmissione dei Mondiali di Calcio FIFA 2006 durante il quarto trimestre ha contribuito all'aumento delle spese ma ha generato una crescita dei ricavi pubblicitari".

Io ero un abbonato Stream ma dal momento della chiusura non mi sono più interessato del satellitare. L'aumento di utenze di cui parla questo articolo è stato frutto di sconti o agevolazioni particolari sui pacchetti. Molto ha influito non aver richiesto la cancellazione dei dati da parte dei vecchi abbonati i quali vengono periodicamente vengono ricontattati anche in modo noioso prospettando chissà quale miraggio di intrattenimento a costi vantaggiosi. Con prospettive così restrittive in campo pubblicitario e l'obbligo di passare un canale sul satelite di fatto favorisce Sky a diventare ( e non lo sarebbe ancora) il terzo polo. E, temo, nessun'altro avrà la possibilità (forza economica) di entrare in competizione. Dov'è stò pluralismo?

DonaldDuck
14-10-2006, 10:57
Uno spot pubblicitario di 9 minuti???? :eek: Attualmente i blocchi pubblicitari sono generalmente 3 ogni ora da 4 o 5 minuti l'uno (dalla pubblicità sono esclusi i promo per i programmi della rete, of course)...

Ma no :muro: . Tu hai detto
inoltre, sempre per i tetti di raccolta pubblicitaria, qualora un gruppo televisivo sforasse il limite del 45% non avrebbe alcuna sanzione, salvo vedersi ridotto dal 18 al 16% il tetto dell'affollamento pubblicitario orario (cioè potrà mettere 9,6 minuti di pubblicità in un'ora anziché 10,8 minuti).
Ma non è esatto, la sanzione c'è ed è pesante. Un minuto è più o meno la durata di uno spot pubblicitario.

DonaldDuck
14-10-2006, 11:09
E poniamo l'eventualità di una emittente privata che decidesse di spostarsi dal digitale terreste al satellite o una entità che ex novo volesse iniziare a trasmettere: si troverebbe di fronte a Sky monopolista avvantaggiata, costi di noleggio del canale satellitare, tetto pubblicitario ridotto, impossibilità a percepire il canone televisivo ( questo continuo a sottolinearlo).

indelebile
15-10-2006, 11:23
Bondi che minaccia lo sciopero della fame e Fi il referendum :cry:
ma io gli sfido a farlo questo referendum subito :doh:



La protesta contro la riforma delle Tv Mahatma Bondi e il digiuno per Re Silvio Il coordinatore azzurro prepara lo sciopero della fame. Una volta confidò: per lui andrei in carcere

Un giorno, per metter alla prova la sua dedizione, gli chiesero che cosa sarebbe stato disposto a fare, per il «suo» Silvio. Rispose: «Andare in carcere». «Al posto suo?», insistettero. «Non solo al posto suo», si immolò: «Andrei in carcere per lui». Va da sé che, quando ha annunciato di voler fare uno sciopero della fame per il Cavaliere, c'è chi ha malignato. Poi c'è chi ha riso e chi si è inchinato rispettoso. Ma non uno si è stupito: un gesto così poteva farlo solo lui, Sandro Bondi.
Per ora l'ha solo annunciato, ma per cause di forza maggiore. Stremato da mesi di battaglia quotidiana, l'altra sera è stato colpito da un malore a Lucera, in Puglia e ha dovuto farsi ricoverare in ospedale per accertamenti. Tutto bene, per fortuna.
Dimettendolo, gli hanno però raccomandato di riposare. Lui, dicono, non vuol sentir ragioni: il tempo di rimettersi un po' in forze, cosa che gli auguriamo tutti, e si metterà nella ossuta scia del Mahatma Gandhi.
Daniele Capezzone, che come segretario dei radicali di digiuni se ne intende anche se non come il massimo esponente italiano del settore, Marco Pannella, è stato netto: «Al di là del merito e degli obiettivi, che tutti attendiamo di capire meglio, un'elementare regola di civiltà politica impone rispetto e attenzione».

Certo è che la scelta del coordinatore di Forza Italia, pur essendo nel solco di una lunga tradizione, è assolutamente inedita.
Gli archivi sono pieni di scioperi della fame. Cristina Morelli, consigliera ligure dei Verdi, ne fece uno (sia pure mitigato dal consumo quotidiano di cappuccini e succhi di frutta) contro una deroga regionale alla caccia a storni e fringuelli. Il sindaco di Pagani (Salerno) Alberico Gambino e tre consiglieri comunali contro la condanna a sei punti di penalizzazione e la squalifica dello stadio «Marcello Torre» dove giocava la Paganese. Il piccolo imprenditore Luca Armani contro il Tribunale di Bergamo che lo aveva condannato a togliere dal sito Internet del suo timbrificio quel cognome («Ma se è il mio! Ce l'ho da quando sono nato!») che poteva far pensare a Giorgio Armani. Alcune famiglie di Cervinara, provincia di Avellino, contro l'immobilismo delle autorità nell'opera di derattizzazione delle loro palazzine, immobilismo non scalfito neppure da un cortometraggio dal titolo «Balla coi topi».

L'aspirante deputata Wanda Montanelli smise un giorno di mangiare perché Di Pietro l'aveva tradita bocciando la sua candidatura. Clemente Mastella, esponendosi a un vistoso calo di due o tre etti, perché non gli davano (resta immortale il suo commento all'annuncio di averla avuta vinta: «Meno male, non ce la facevo più») certi rimborsi elettorali. Ignazio Garsia, fondatore del Brass group palermitano, perché la politica culturale penalizza il jazz. Nando Orfei perché gli impedivano di usare al circo le tigri e gli elefanti.
E perfino il Mago Zurlì annunciò un giorno la clamorosa protesta contro una procedura d'urgenza dell' Ispettorato comunicazioni che aveva bloccato il via alle trasmissioni di una emittente specializzata in cartoni e pupazzi, a partire da Topo Gigio: «Mamma! Che gruviera!». Uno sciopero della fame per difendere un impero televisivo dall'assalto bolscevico però, se sarà confermata la motivazione, non lo aveva ancora fatto nessuno. E fa di Sandro Bondi, in un mondo di infedeli, un gigante della fedeltà assoluta. In un pianeta come la politica dove tutti sono pronti a tirare indietro la gamba, lui si espone fino in fondo accettando per amore di quello che rispettoso chiama «il Presidente» («P» maiuscola e flautata) ogni possibile supplizio. A partire dai dardi dell' ironia di chi gli ricorda come il digitale terrestre, oggi denunciato come un infame esilio imposto a Retequattro dai «banditi» rossi, era sventolato due anni fa da Maurizio Gasparri a riprova della bontà della sua riforma giacché «entro il 1˚ gennaio 2005» sarebbe stata raggiunta la copertura del 70% della popolazione: «Il digitale terrestre è una scelta strategica fatta da tutta l'Europa e va finanziata perché la popolazione dovrà rinunciare alla tv analogica».

Ma lui, da quando era comunista, è fatto così: si dà tutto. Anzi, sfida i sorrisetti altrui rivendicando la sua parte fino in fondo, quasi a farne un punto di forza. Ostenta la foto del Cavaliere sul comodino. Accetta senza un lamento per il bene del partito d'essere segato: «Come disse Natta mentre i colonnelli del Pci lo pugnalavano alle spalle: sono un felice frate elevato a priore». Scrive poesie dal titolo «A Silvio»: «Vita assaporata Vita preceduta Vita inseguita Vita amata Vita vitale Vita ritrovata Vita splendente Vita disvelata Vita nova». Si lascia rosolare da Claudio Sabelli Fioretti che gli chiede un difetto del suo amato: «Un difetto di Berlusconi... Un difetto di Berlusconi... Non so... Non riesco a trovarlo...». Offre la testa al patibolo dopo la catastrofe (quattro milioni di voti in meno) alle Europee del 2004: «Forza Italia ha una piccola flessione. Forza Italia però, non Berlusconi. Io come coordinatore ne trarrò le conseguenze».
Si fa beccare da Sgarbi mentre, vedendo entrare il Sommo Silvio mentre lui è al microfono, dice: «Mi scusi Presidente se parlo in sua presenza». Arrossisce se gli chiedono: «Tra Berlusconi e la famiglia a chi vuole più bene?». «Spero di non dovere mai scegliere». Sabina Negri, già moglie di Roberto Calderoli, una volta lo fotografò così: «Sono sicura che se rinascesse vorrebbe essere Veronica». Ma lo farebbe, Veronica, uno sciopero della fame per Retequattro?

Gian Antonio Stella

Ileana
15-10-2006, 11:26
Bondi che minaccia lo sciopero della fame e Fi il referendum :cry:
ma io gli sfido a farlo questo referendum subito :doh:



La protesta contro la riforma delle Tv Mahatma Bondi e il digiuno per Re Silvio Il coordinatore azzurro prepara lo sciopero della fame. Una volta confidò: per lui andrei in carcere

Un giorno, per metter alla prova la sua dedizione, gli chiesero che cosa sarebbe stato disposto a fare, per il «suo» Silvio. Rispose: «Andare in carcere». «Al posto suo?», insistettero. «Non solo al posto suo», si immolò: «Andrei in carcere per lui». Va da sé che, quando ha annunciato di voler fare uno sciopero della fame per il Cavaliere, c'è chi ha malignato. Poi c'è chi ha riso e chi si è inchinato rispettoso. Ma non uno si è stupito: un gesto così poteva farlo solo lui, Sandro Bondi.
Per ora l'ha solo annunciato, ma per cause di forza maggiore. Stremato da mesi di battaglia quotidiana, l'altra sera è stato colpito da un malore a Lucera, in Puglia e ha dovuto farsi ricoverare in ospedale per accertamenti. Tutto bene, per fortuna.
Dimettendolo, gli hanno però raccomandato di riposare. Lui, dicono, non vuol sentir ragioni: il tempo di rimettersi un po' in forze, cosa che gli auguriamo tutti, e si metterà nella ossuta scia del Mahatma Gandhi.
Daniele Capezzone, che come segretario dei radicali di digiuni se ne intende anche se non come il massimo esponente italiano del settore, Marco Pannella, è stato netto: «Al di là del merito e degli obiettivi, che tutti attendiamo di capire meglio, un'elementare regola di civiltà politica impone rispetto e attenzione».

Certo è che la scelta del coordinatore di Forza Italia, pur essendo nel solco di una lunga tradizione, è assolutamente inedita.
Gli archivi sono pieni di scioperi della fame. Cristina Morelli, consigliera ligure dei Verdi, ne fece uno (sia pure mitigato dal consumo quotidiano di cappuccini e succhi di frutta) contro una deroga regionale alla caccia a storni e fringuelli. Il sindaco di Pagani (Salerno) Alberico Gambino e tre consiglieri comunali contro la condanna a sei punti di penalizzazione e la squalifica dello stadio «Marcello Torre» dove giocava la Paganese. Il piccolo imprenditore Luca Armani contro il Tribunale di Bergamo che lo aveva condannato a togliere dal sito Internet del suo timbrificio quel cognome («Ma se è il mio! Ce l'ho da quando sono nato!») che poteva far pensare a Giorgio Armani. Alcune famiglie di Cervinara, provincia di Avellino, contro l'immobilismo delle autorità nell'opera di derattizzazione delle loro palazzine, immobilismo non scalfito neppure da un cortometraggio dal titolo «Balla coi topi».

L'aspirante deputata Wanda Montanelli smise un giorno di mangiare perché Di Pietro l'aveva tradita bocciando la sua candidatura. Clemente Mastella, esponendosi a un vistoso calo di due o tre etti, perché non gli davano (resta immortale il suo commento all'annuncio di averla avuta vinta: «Meno male, non ce la facevo più») certi rimborsi elettorali. Ignazio Garsia, fondatore del Brass group palermitano, perché la politica culturale penalizza il jazz. Nando Orfei perché gli impedivano di usare al circo le tigri e gli elefanti.
E perfino il Mago Zurlì annunciò un giorno la clamorosa protesta contro una procedura d'urgenza dell' Ispettorato comunicazioni che aveva bloccato il via alle trasmissioni di una emittente specializzata in cartoni e pupazzi, a partire da Topo Gigio: «Mamma! Che gruviera!». Uno sciopero della fame per difendere un impero televisivo dall'assalto bolscevico però, se sarà confermata la motivazione, non lo aveva ancora fatto nessuno. E fa di Sandro Bondi, in un mondo di infedeli, un gigante della fedeltà assoluta. In un pianeta come la politica dove tutti sono pronti a tirare indietro la gamba, lui si espone fino in fondo accettando per amore di quello che rispettoso chiama «il Presidente» («P» maiuscola e flautata) ogni possibile supplizio. A partire dai dardi dell' ironia di chi gli ricorda come il digitale terrestre, oggi denunciato come un infame esilio imposto a Retequattro dai «banditi» rossi, era sventolato due anni fa da Maurizio Gasparri a riprova della bontà della sua riforma giacché «entro il 1˚ gennaio 2005» sarebbe stata raggiunta la copertura del 70% della popolazione: «Il digitale terrestre è una scelta strategica fatta da tutta l'Europa e va finanziata perché la popolazione dovrà rinunciare alla tv analogica».

Ma lui, da quando era comunista, è fatto così: si dà tutto. Anzi, sfida i sorrisetti altrui rivendicando la sua parte fino in fondo, quasi a farne un punto di forza. Ostenta la foto del Cavaliere sul comodino. Accetta senza un lamento per il bene del partito d'essere segato: «Come disse Natta mentre i colonnelli del Pci lo pugnalavano alle spalle: sono un felice frate elevato a priore». Scrive poesie dal titolo «A Silvio»: «Vita assaporata Vita preceduta Vita inseguita Vita amata Vita vitale Vita ritrovata Vita splendente Vita disvelata Vita nova». Si lascia rosolare da Claudio Sabelli Fioretti che gli chiede un difetto del suo amato: «Un difetto di Berlusconi... Un difetto di Berlusconi... Non so... Non riesco a trovarlo...». Offre la testa al patibolo dopo la catastrofe (quattro milioni di voti in meno) alle Europee del 2004: «Forza Italia ha una piccola flessione. Forza Italia però, non Berlusconi. Io come coordinatore ne trarrò le conseguenze».
Si fa beccare da Sgarbi mentre, vedendo entrare il Sommo Silvio mentre lui è al microfono, dice: «Mi scusi Presidente se parlo in sua presenza». Arrossisce se gli chiedono: «Tra Berlusconi e la famiglia a chi vuole più bene?». «Spero di non dovere mai scegliere». Sabina Negri, già moglie di Roberto Calderoli, una volta lo fotografò così: «Sono sicura che se rinascesse vorrebbe essere Veronica». Ma lo farebbe, Veronica, uno sciopero della fame per Retequattro?

Gian Antonio Stella

Considerando che almeno 3/4 dei vecchietti di questo paese si cibano di pane+rete4/pane+raitre/pane+rete4+raitre.
Considerando anche l'elevato numero di vecchietti in questa nazione.
Forse è uno dei pochi referendum (con il quorum) che andrà ben oltre il quorum stabilito (con una seria possibilità di passare).

DonaldDuck
15-10-2006, 11:27
Bondi che minaccia lo sciopero della fame e Fi il referendum :cry:
ma io gli sfido a farlo questo referendum subito :doh:

Al tuo posto di questi tempi non sfiderei la sorte ;)

StefanoAnalisi
15-10-2006, 11:33
raidue, italiauno, retequattro rincoglioniscono la gente con le loro programmazioni piene di cazzate, andrebbero dichiarate come armi di distruzione di massa

Ileana
15-10-2006, 11:35
raidue, italiauno, retequattro rincoglioniscono la gente con le loro programmazioni piene di cazzate, andrebbero dichiarate come armi di distruzione di massa
Raiuno non scherza.
Perfino Raitre però.
Però io regalerei ai criticanti delle tv di Berlusconi qualche rete di Murdoch (e non quelle che si pagano, su satellite).
Tanto per.

indelebile
15-10-2006, 11:38
Considerando che almeno 3/4 dei vecchietti di questo paese si cibano di pane+rete4/pane+raitre/pane+rete4+raitre.
Considerando anche l'elevato numero di vecchietti in questa nazione.
Forse è uno dei pochi referendum (con il quorum) che andrà ben oltre il quorum stabilito (con una seria possibilità di passare).

None ;)
certo se passa idea che non ci fanno vedere più retequattro e raitre , ma quella è una balla, si anticipa solo di 3 anni una cosa che nel 2012 verrà fatta, c'era qualcuno che voleva che fosse fatta nel 2006-2008 e andava bene, si liberano delle frequenze per nuovi conpetitor, dai non posso credere che mediaset e CO riescano ad abbindolare i vecchieti

bluelake
16-10-2006, 07:55
Considerando che almeno 3/4 dei vecchietti di questo paese si cibano di pane+rete4/pane+raitre/pane+rete4+raitre.
Considerando anche l'elevato numero di vecchietti in questa nazione.
Forse è uno dei pochi referendum (con il quorum) che andrà ben oltre il quorum stabilito (con una seria possibilità di passare).
beh, basta ricordare che negli anni '80 Berlusconi riuscì a furor di popolo a bloccare il decreto di spegnimento ordinato dal pretore di Roma scatenando una campagna in cui diceva "vogliono impedire ai bambini di guardare i Puffi", non sarebbe difficile scatenare una campagna al grido di "vogliono far sparire rete4 e raitre", tanto la gente mica lo capisce che non è vero, il tg5 son 5 giorni che fa terrorismo mediatico su questa cosa infilando tante di quelle stronzate apocalittiche nei propri servizi da far rabbrividire...

bluelake
16-10-2006, 08:00
per inciso, a Mediaset la legge un "regalo" glielo fa comunque, sebbene nessuno lo faccia notare... manca infatti ogni riferimento al riordino del mercato radiofonico in cui Mediaset possiede due reti radiofoniche che hanno avuto un'espansione enorme nel giro di pochi mesi (arrivando ad avere in qualche caso ben 4 frequenze per la stessa area, ed altre acquisizioni sono previste nel corso dei prossimi mesi) e alle quali potrebbe aggiungersi una terza in breve tempo...

Cfranco
17-10-2006, 08:26
E' GIA' IERI

di Marco Travaglio - L'Unità

Leggere la bozza di antitrust televisiva presentata dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ai suoi colleghi dà una strana sensazione. La stessa che prova Antonio Albanese nel film “È già ieri”: ogni mattina si sveglia e rivive il giorno precedente, all’infinito. Da un lato si parla, giustamente, di tetti pubblicitari più severi (anche se l’annunciata soglia massima del 30%, nel testo che circola, non c’è) e si equiparano agli spot le televendite, fra gli alti lai di Confalonieri che, al solito, annuncia una marcia su Roma. Dall’altro, purtroppo, c’è l’ennesima proroga sine die a Rete 4, in barba a due sentenze della Corte costituzionale che impongono a Fininvest-Mediaset di scendere da tre reti a due sull’analogico terrestre. Su questo punto più che un’antitrust, la bozza pare una macchina del tempo che ci riporta all’agosto 1990, quando il Caf di Craxi, Andreotti e Forlani impose la legge Mammì, che fotocopiava e santificava il monopolio berlusconiano sulla tv commerciale, consentendo alla Fininvest di restare padrone di tre reti su sei e, per non dare troppo nell’occhio, gli imponeva la rinuncia al Giornale (girato al fratello) e a Telepiù (girata ai soliti prestanomi). Berlusconi e Confalonieri ebbero quel che volevano, ma versarono copiose lacrime. Poi la Consulta impose di scendere a due reti entro il ’97.

Ma nel ’97 la scena si ripete tale e quale. L’Ulivo vara la legge Maccanico, prorogando sine die Rete4. Non cambia nulla, ma Berlusconi e Confalonieri piangono lo stesso. Nel 2002 la Consulta ribadisce che Rete4 sul terrestre non ci può stare. Confalonieri torna a lacrimare, anche se Mediaset è al governo e l’apposito Gasparri (o chi per lui) sistema le cose col trucco del Sic. Ma per Ciampi la legge è incostituzionale, dunque ecco pronti il decreto salva-Rete4 e la Gasparri-2, che regalano a Mediaset nuovi spazi di espansione: Confalonieri, che ha smesso di piangere, li stima in 1-2 miliardi. Per il centrosinistra è tutto incostituzionale: con la scusa del digitale (per Gasparri doveva scattare nel 2006, naturalmente non s’è mai visto), si violano due sentenze della Consulta. Ora l’Unione è al governo e può finalmente rimediare, tanto ai suoi errori quanto alle vergogne altrui. Invece lascia il lavoro a metà. Ottime intenzioni sulla pubblicità, non però sul punto-chiave dello scontro degli ultimi anni: il numero delle reti. L’ennesima proroga, ancora con la scusa del digitale terrestre. Entro il 30 novembre 2012 - prevede il ministro - tutte le reti nazionali spegneranno il segnale analogico e passeranno al digitale. Prima però (pare entro il 2009) Rai e Mediaset dovranno anticipare il trasloco al digitale di una rete per ciascuna. Cambia qualcosa, nell’ottica del principio fissato dalla Consulta? Assolutamente nulla. Mediaset si terrà le sue tre reti generaliste (più cinque pay per view in “multiplex”, che non potrebbero nemmeno trasmettere perché non coprono le 2o ore settimanali richieste dall’Agcom), esattamente come la Rai, in attesa di completare il passaggio al digitale nel 2012. E dopo? Tutto come prima: resta il tetto del 20% fissato da Gasparri sul mercato complessivo, e anche sulla “capacità trasmissiva” (ma non si capisce come possa un soggetto vendere l’80% di un macchinario multiplex digitale). In compenso Europa7 di Francesco Di Stefano, che nel ’99 vinse la concessione ma non ha mai avuto le frequenze, dovrà attendere almeno altri due anni per avere ciò che gli spetta. Poi si vedrà. Potrebbe rifarsi viva la Consulta, dichiarando illegittima per la terza volta l’«abilitazione provvisoria» per Rete4. O l’Ue potrebbe far valere gli articoli 2 e 4 della sua normativa che vieta le deroghe come «diritti speciali». Oppure potrebbe intervenire la Corte di giustizia europea. In caso contrario, nel 2012, il monopolio incostituzionale di Berlusconi compirà 22 anni. Per la gioia di Bellachioma e fra le lacrime di Confalonieri. Chiagni e fotti forever.

Cfranco
17-10-2006, 08:27
ACHTUNG BANDITEN!

di Marco Travaglio - L'Unità

“Banditi!”, urla da Campobasso il cavalier Bellachioma, che di banditi se ne intende (ne aveva addirittura uno in casa, e lo scambiava per uno stalliere). Ce l’ha col ministro Paolo Gentiloni che vorrebbe riscrivere almeno un po’ la legge Gasparri. «Non è più una democrazia * spiega lo Statista di Milanello - un paese in cui una parte politica va al governo e colpisce l’avversario attraverso le sue proprietà private». Nel dizionario di Arcore, dicesi democrazia quel paese in cui un affarista si butta in politica per non finire in galera e non fallire per debiti, e alla fine ci riesce. Dicesi banditismo un governo che, non avendo aziende da difendere dalla legge e dalla Consulta, legifera nell’interesse dei cittadini anziché del dott. Confalonieri. Ma è una vera fortuna che ieri Bellachioma abbia parlato. Per diversi motivi. Primo, perché è tornato quello di sempre: uno, che quando si parla dei problemi dell’Italia, sonnecchia, ma quando si parla di roba, scatta come la rana di Galvani. Secondo, perché forse, almeno per qualche ora, non leggeremo i commenti estasiati dei terzisti e dei «volonterosi» dell’Unione sulla sua conversione al «dialogo» e alla «vera politica». Terzo, perché tramonta ingloriosamente la favola del Berlusconi che «non si occupa più delle sue aziende»: le rare volte che non se ne occupa è perché c’è un Gasparri o un Frattini a far la guardia al bidone. Quarto, perché gli unionisti impegnati nella soluzione «condivisa» al conflitto d’interessi potrebbero capire che non si manifesta solo quando Berlusconi è al governo , ma sempre, finchè terrà in Parlamento un mignolo o un capello trapiantato. Naturalmente il proclama di Campobasso è l’ennesimo chiagni e fotti preventivo. La bozza Gentiloni ignora le sentenze della Consulta che impongono (dal 1994!) la riduzione delle reti Fininvest da tre a due sul terrestre. E fa il minimo: un leggero ritocco dei tetti pubblicitari, che peraltro Mediaset sfora da anni. Poi, incredibilmente, equipara la Rai (servizio pubblico) a Mediaset (servizio privato), anticipando per entrambe il passaggio di una rete sul digitale al 2009, mentre dal ’94 Rete4 dovrebbe stare sul satellite. Con il chiagni e fotti preventivo, Bellachioma e Confalonieri tentano di impietosire i «dialoganti» e i «volonterosi» per ottenere un congruo sconto. I 440 milioni di perdite paventati dalla ditta sono del tutto virtuali: se Rete4 fosse finita sul satellite a tempo debito, in questi 12 anni non avrebbe lucrato indebitamente cifre da capogiro. È dal 1985 -primo decreto Craxi contro i pretori che pretendevano di far rispettare la legge al Cavaliere- che non si legifera sulle tv se la legge non la scrive lui. Gentiloni è ammodo, educato e disponibile. Ma se l’altro giorno, quando Confalonieri ha inscenato la sua marcetta su Roma, avesse evitato di riceverlo su due piedi, gli avrebbe insegnato la buona creanza. A lui e al suo principale che si permette di definirlo «bandito». Per questa semplice lezione di galateo, si potrebbero usare le parole impiegate in Parlamento dai leader del Polo, che sul caso Telecom accusavano Prodi di confondere la politica con gli affari (accusa ridicola, visto che Prodi non ha aziende e Telecom, concessionaria dello Stato, ricade eccome sotto l’interesse del governo). Non sappiamo se le fonti di Verderami ieri sul Corriere erano attendibili. Ma se non ricevesse smentite, bisognerebbe domandare al dott. Confalonieri a che titolo abbia «tempestato di telefonate i leader della maggioranza» e al dott. Gianni Letta a che titolo abbia «chiesto al governo di non accelerare sul ddl tv, tentando una trattativa che prevedeva un trattato di non aggressione sulla finanziaria e un patto sull’ordinamento giudiziario». Il fatto è che sono stati abituati troppo bene. Si credono un «patrimonio del paese», mentre sono un patrimonio dei loro azionisti. Soprattutto uno, il solito.

dantes76
17-10-2006, 16:21
16-10-2006
Si puo' fare di più
Michele Polo

Il disegno di legge del ministro Gentiloni, di cui in questi giorni sono circolate le linee guida, contiene numerosi elementi di riforma rispetto alla legislazione vigente. È difficile oggi entrare nel merito dei singoli aspetti, dal momento che non è ancora noto il testo nella sua interezza. Alcuni commenti sono tuttavia possibili almeno su quelli che sembrano gli elementi portanti della proposta. In particolare, discuteremo qui due aspetti su cui il dibattito di questi giorni si è incentrato: il passaggio di Rete 4 e di una rete Rai al digitale terrestre; la fissazione di una soglia massima del 45 per cento della raccolta pubblicitaria. Discuteremo questi due elementi guardando alla loro fattibilità e agli effetti che potrebbero produrre rispetto al problema di partenza, e cioè la creazione di nuove possibilità perché emergano altri gruppi televisivi arricchendo il pluralismo in questo segmento cruciale.

Due canali sul digitale

Il disegno di legge fissa a quindici mesi dopo l’approvazione della nuova legge la data per lo spostamento di Rete 4 e di una rete Rai dalla trasmissione in tecnica analogica a quella in tecnica digitale. Questo comporterà il fatto che solamente i telespettatori dotati di decoder e residenti in aree coperte dal segnale digitale potranno vedere i due canali. Immaginando il 2009 come periodo in cui questo spostamento avverrà, possiamo pensare a una copertura effettiva di poco più della metà della audience potenziale. Questa misura, se attuata, comporta quindi una caduta nel valore degli investimenti pubblicitari su queste reti, capaci di assicurare una audience minore rispetto a oggi.
È lo spostamento credibile? Il passaggio al digitale obbliga almeno la Rai, in base al suo contratto di servizio, a una altissima copertura del territorio nazionale. La copertura è relativamente meno costosa per il primo 60-70 per cento di popolazione, ma poi richiede investimenti cospicui per la parte residua. Se in prossimità del 2009 (per una rete Rai) o del 2012 (per l’insieme delle reti) tale copertura non verrà raggiunta cosa avverrà?
Al di là di questi dubbi, un elemento apprezzabile della misura sta nella simmetria imposta ai due duopolisti, entrambi obbligati a rinunciare a una delle reti in trasmissione analogica. Tuttavia, rimanendo agli scenari del disegno di legge, tale spostamento anticipa di un triennio quanto poi caratterizzerà l’insieme dei canali nazionali, ricostituendo quindi dal 2012 due gruppi televisivi con tre canali (digitali) ciascuno. Quali prospettive potrebbe avere un nuovo operatore di crescere e rafforzarsi in questo breve lasso di tempo prima di subire nuovamente la concorrenza che sino a oggi ha impedito l’emergere di nuovi soggetti?

Addio al Sic

Il secondo elemento importante del disegno di legge riguarda l’abbandono del Sic e la valutazione delle posizioni dominanti nei singoli mercati, con un tetto del 45 per cento nella raccolta pubblicitaria calcolata includendo, a differenza di oggi, anche le telepromozioni. È bene ricordare la situazione di oggi, che vede Mediaset attestata su una quota tra il 60 e il 65 per cento e la Rai tra il 30 e il 35 per cento. Data questa asimmetria nei punti di partenza (la Rai già subisce restrizioni nell’affollamento pubblicitario derivanti dal vantaggio del canone) è naturale che la fissazione di un tetto massimo incida prima di tutto sull’operatore maggiore. Rispetto agli standard quantitativi che solitamente vengono associati a una posizione dominante, il 45 per cento del mercato risulta molto elevato, prevalendo in genere soglie del 35-40 per cento.
Ma il vero punto debole di questa misura sta negli strumenti spuntati che vengono messi a disposizione dell’operatore pubblico nel caso di un superamento dei tetti consentiti: una riduzione dal 18 al 16 per cento dell’affollamento orario, presumibilmente insufficiente a rientrare nelle soglie stabilite.
Il passaggio di due reti alla trasmissione digitale e la fissazione di tetti pubblicitari sono misure che vanno all’origine della situazione di abnorme concentrazione degli ascolti. Abbiamo più volte sottolineato come questo problema non nasce in Italia da una carenza di frequenze disponibili, ma dal circolo, vizioso o virtuoso a seconda dei punti di vista, tra alti proventi pubblicitari, alta audience e capacità di coprire gli alti costi dei palinsesti di successo. Già oggi abbiamo dodici canali (analogici) nazionali, ma sei di questi raccolgono il 90 per cento di audience e risorse pubblicitarie. Senza incidere su questo meccanismo non si possono liberare spazi e risorse per nuovi operatori.
Se il disegno di legge Gentiloni coglie questa esigenza, gli strumenti proposti appaiono deboli e spuntati: un passaggio anticipato al digitale terrestre che non preclude il ritorno, tre anni dopo, ai duopolisti (digitali) tricanale che oggi dominano il mercato; tetti pubblicitari stringenti ma privi di adeguate misure di enforcement. Strumenti, inoltre, che comportano una riduzione nei ricavi e nei profitti degli operatori dominanti, subito pronti a gridare all’esproprio. Più lineare sarebbe invece una misura di cessione di una rete Mediaset e di una rete Rai sul mercato, attraverso cui questi recuperino interamente il valore delle attività cedute e un nuovo soggetto editoriale possa nascere in concorrenza con operatori meno forti di oggi.

http://www.lavoce.info/news/view.php?id=10&cms_pk=2397&from=index