eraser
11-10-2006, 18:26
In un messaggio sul web annunciano per stasera un 'violento attacco' al sito internet ufficiale della Santa Sede, che dovrebbe restare bloccato per almeno 48 ore
Dubai, 11 ottobre 2006 - È stato preannunciato per questa sera il lancio di un violento attacco contro il sito internet ufficiale del Vaticano da parte di Hacker islamici vicini alla rete di al-Qaeda.
Lo annuncia un messaggio inserito in uno dei forum solitamente usati dalla guerriglia irachena sul web. L'appuntamento è fissato per le 20 ora italiana quando numerosi esperti di informatica che frequentano solitamente i siti di propaganda del terrorismo islamico cercheranno di attaccare contemporaneamente il portale ufficiale della Santa Sede: il gesto dimostrativo in risposta alla lezione tenuta da Papa Benedetto XVI a Ratisbona sull'Islam.
L'appello - ribattezzato «Nuovo piano per attaccare il Vaticano, attacco in difesa del profeta» - è stato diffuso nei giorni scorsi ed ha ricevuto numerose adesioni da parte degli utenti dei forum di al-Qaeda.
«Cari fratelli che volete difendere il profeta e che fate parte di questo e di altri siti - si legge nel messaggio - cari fratelli che non volete stare fermi con le mani in mano in silenzio da vili (e sono sicuro che siete in tanti) il nostro profeta è stato offeso e non ancora vendicato. Non potremo rallegrarci fino a quando non l'avremo vendicato e per questo vi invito tutti a partecipare alla prossima missione».
Il piano prevede un attacco del sito ufficiale della Santa Sede (http://mv.vatican.va/) della durata di quasi due giorni, senza sosta in modo da impedire ai tecnici del Vaticano di riaprire il portale.
La modalità più plausibile di questo attacco è quella del cosiddetto DoS (Denial of Service), un sistema utilizzato dagli hacker per bloccare agli utenti l'accesso a un computer: si tratta di una sorta di 'bombardamentò di richieste di accesso che saturano le risorse del server collegato al sito e rendono il sistema instabile.
Iniziative del genere hanno già colpito numerosi siti ufficiali, come quello del premier britannico, del governo olandese e della stessa Casa Bianca (in quel caso gli hacker riuscirono addirittura a modificare la home page).
L'attacco «dovrà bloccare l'uso di internet per 42 ore - continua l'appello - la missioen sarà svolta in modo continuato per 36 ore iniziando da mercoledì 11/10/2006 alle ore 9 di sera orario della Mecca fino a venerdì alle ore 9 di sera. Invito tutti a partecipare dal momento che l'attacco necessita di molte persone.
Prego inoltre le persone con esperienza ed esperte di internet e di hackeraggio di aiutarci per quanto possibile e chiedo ad Allah di aiutarci per questa operazione».Si tratta della primo attacco informatico organizzato da internauti islamici contro un sito legato alla Chiesa cattolica. La mole delle risposte che sono giunte nel forum farebbe pensare ad una forte adesione a questa iniziativa, legata - nonostante le spiegazioni di Benedetto XVI per le parole pronunciate nel discorso di Ratisbona - al crescente sentimento anti-cattolico emerso in ambienti integralisti islamici.
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/art/2006/10/11/5440064
Dubai, 11 ottobre 2006 - È stato preannunciato per questa sera il lancio di un violento attacco contro il sito internet ufficiale del Vaticano da parte di Hacker islamici vicini alla rete di al-Qaeda.
Lo annuncia un messaggio inserito in uno dei forum solitamente usati dalla guerriglia irachena sul web. L'appuntamento è fissato per le 20 ora italiana quando numerosi esperti di informatica che frequentano solitamente i siti di propaganda del terrorismo islamico cercheranno di attaccare contemporaneamente il portale ufficiale della Santa Sede: il gesto dimostrativo in risposta alla lezione tenuta da Papa Benedetto XVI a Ratisbona sull'Islam.
L'appello - ribattezzato «Nuovo piano per attaccare il Vaticano, attacco in difesa del profeta» - è stato diffuso nei giorni scorsi ed ha ricevuto numerose adesioni da parte degli utenti dei forum di al-Qaeda.
«Cari fratelli che volete difendere il profeta e che fate parte di questo e di altri siti - si legge nel messaggio - cari fratelli che non volete stare fermi con le mani in mano in silenzio da vili (e sono sicuro che siete in tanti) il nostro profeta è stato offeso e non ancora vendicato. Non potremo rallegrarci fino a quando non l'avremo vendicato e per questo vi invito tutti a partecipare alla prossima missione».
Il piano prevede un attacco del sito ufficiale della Santa Sede (http://mv.vatican.va/) della durata di quasi due giorni, senza sosta in modo da impedire ai tecnici del Vaticano di riaprire il portale.
La modalità più plausibile di questo attacco è quella del cosiddetto DoS (Denial of Service), un sistema utilizzato dagli hacker per bloccare agli utenti l'accesso a un computer: si tratta di una sorta di 'bombardamentò di richieste di accesso che saturano le risorse del server collegato al sito e rendono il sistema instabile.
Iniziative del genere hanno già colpito numerosi siti ufficiali, come quello del premier britannico, del governo olandese e della stessa Casa Bianca (in quel caso gli hacker riuscirono addirittura a modificare la home page).
L'attacco «dovrà bloccare l'uso di internet per 42 ore - continua l'appello - la missioen sarà svolta in modo continuato per 36 ore iniziando da mercoledì 11/10/2006 alle ore 9 di sera orario della Mecca fino a venerdì alle ore 9 di sera. Invito tutti a partecipare dal momento che l'attacco necessita di molte persone.
Prego inoltre le persone con esperienza ed esperte di internet e di hackeraggio di aiutarci per quanto possibile e chiedo ad Allah di aiutarci per questa operazione».Si tratta della primo attacco informatico organizzato da internauti islamici contro un sito legato alla Chiesa cattolica. La mole delle risposte che sono giunte nel forum farebbe pensare ad una forte adesione a questa iniziativa, legata - nonostante le spiegazioni di Benedetto XVI per le parole pronunciate nel discorso di Ratisbona - al crescente sentimento anti-cattolico emerso in ambienti integralisti islamici.
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/art/2006/10/11/5440064