~ZeRO sTrEsS~
11-10-2006, 07:13
La minaccia della Corea del Nord. Voci, smentite, di un altro test atomico
«Le sanzioni? Una dichiarazione di guerra»
Un funzionario di Pyongyang: «Più dura sarà la pressione nei nostri confronti, più forte sarà il nostro livello di risposta»
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Soldati nordcoreani (Reuters)
Soldati nordcoreani (Reuters)
PYONGYANG - La Corea del Nord ritiene eventuali sanzioni per il testo atomico eseguito lunedì delle vere e proprie «dichiarazioni di guerra». Lo ha riferito l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, riportando le dichiarazioni di un funzionario del governo di Pyongyang che ha voluto mantenere l'anonimato. «Se saranno messe in atto sanzioni su larga scala, le considereremo un dichiarazione di guerra», ha detto il funzionario mentre si trovava a Pechino. «Più dura sarà la pressione nei nostri confronti», ha continuato, «più forte sarà il nostro livello di risposta».
LA MINACCIA - Alla domanda di cosa debba intendersi per «piene sanzioni» il funzionario ha citato l'esempio di un «blocco marittimo». La fonte, presumibilmente diplomatica, è parsa riferirsi in particolare al prossimo dibattito sulla nuova crisi nucleare in Consiglio di sicurezza dell'Onu, che potrebbe approvare una risoluzione sanzionatoria atta ad aprire la strada a un intervento militare contro la Corea del Nord. La Cina, che è membro permanente del Consiglio di sicurezza, ha detto che favorirebbe solo «sanzioni appropriate» contro Pyongyang, mentre gli Usa hanno indicato che per il momento non pensano a un'invasione come quella in Iraq. Nel complesso dunque le dichiarazioni del funzionario nordcoreano appaiono destinate ad aggravare ulteriormente la crisi e a confermare l'intenzione di Pyongyang di voler rischiare il tutto per il tutto pur di continuar a esercitare pressioni su Washington.
NUOVO TEST? - Nervi tesi intanto in Giappone e in tutto l'Estremo oriente per le indicazioni secondo cui la Corea del Nord potrebbe procedere tra breve a un secondo esperimento nucleare sotterraneo. Una notizia che dava per effettuato il test, diffusa dalla tv pubblica nipponica Nhk, è stata smentita tanto a Seul quanto a Tokyo, Washington e Pechino; ma poco dopo il ministro degli Esteri giapponese Taro Aso ha dichiarato di ritenere comunque imminente un nuovo esperimento.
SEUL SOSPENDE GLI AIUTI - In conseguenza della crisi, la Corea del Sud ha inoltre sospeso temporaneamente l'invio degli aiuti d'emergenza alla Corea del Nord, ma non ha ancora deciso se interrompere tutte le consegne umanitarie. Martedì era previsto l'invio di quattromila tonnellate di cemento nel quadro di un piano di emergenza promesso dopo le gravi inondazioni che hanno colpito la Corea del Nord nel luglio scorso. Il convoglio umanitario non è partito, ha dichiarato un membro del ministero dell'Unificazione, che ha però precisato che nessuna decisione è stata presa quanto al blocco delle consegne.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/10_Ottobre/11/corea.shtml
prima si conquista l'iraq per le sue armi di distruzione di massa e poi non si attacca chi ha giá le bombe nucleari?
hahaha che ridere...
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Un funzionario di Pyongyang: «Più dura sarà la pressione nei nostri confronti, più forte sarà il nostro livello di risposta»
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PYONGYANG - La Corea del Nord ritiene eventuali sanzioni per il testo atomico eseguito lunedì delle vere e proprie «dichiarazioni di guerra». Lo ha riferito l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, riportando le dichiarazioni di un funzionario del governo di Pyongyang che ha voluto mantenere l'anonimato. «Se saranno messe in atto sanzioni su larga scala, le considereremo un dichiarazione di guerra», ha detto il funzionario mentre si trovava a Pechino. «Più dura sarà la pressione nei nostri confronti», ha continuato, «più forte sarà il nostro livello di risposta».
LA MINACCIA - Alla domanda di cosa debba intendersi per «piene sanzioni» il funzionario ha citato l'esempio di un «blocco marittimo». La fonte, presumibilmente diplomatica, è parsa riferirsi in particolare al prossimo dibattito sulla nuova crisi nucleare in Consiglio di sicurezza dell'Onu, che potrebbe approvare una risoluzione sanzionatoria atta ad aprire la strada a un intervento militare contro la Corea del Nord. La Cina, che è membro permanente del Consiglio di sicurezza, ha detto che favorirebbe solo «sanzioni appropriate» contro Pyongyang, mentre gli Usa hanno indicato che per il momento non pensano a un'invasione come quella in Iraq. Nel complesso dunque le dichiarazioni del funzionario nordcoreano appaiono destinate ad aggravare ulteriormente la crisi e a confermare l'intenzione di Pyongyang di voler rischiare il tutto per il tutto pur di continuar a esercitare pressioni su Washington.
NUOVO TEST? - Nervi tesi intanto in Giappone e in tutto l'Estremo oriente per le indicazioni secondo cui la Corea del Nord potrebbe procedere tra breve a un secondo esperimento nucleare sotterraneo. Una notizia che dava per effettuato il test, diffusa dalla tv pubblica nipponica Nhk, è stata smentita tanto a Seul quanto a Tokyo, Washington e Pechino; ma poco dopo il ministro degli Esteri giapponese Taro Aso ha dichiarato di ritenere comunque imminente un nuovo esperimento.
SEUL SOSPENDE GLI AIUTI - In conseguenza della crisi, la Corea del Sud ha inoltre sospeso temporaneamente l'invio degli aiuti d'emergenza alla Corea del Nord, ma non ha ancora deciso se interrompere tutte le consegne umanitarie. Martedì era previsto l'invio di quattromila tonnellate di cemento nel quadro di un piano di emergenza promesso dopo le gravi inondazioni che hanno colpito la Corea del Nord nel luglio scorso. Il convoglio umanitario non è partito, ha dichiarato un membro del ministero dell'Unificazione, che ha però precisato che nessuna decisione è stata presa quanto al blocco delle consegne.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/10_Ottobre/11/corea.shtml
prima si conquista l'iraq per le sue armi di distruzione di massa e poi non si attacca chi ha giá le bombe nucleari?
hahaha che ridere...