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04-10-2006, 15:04
In un'intervista al FT l'ex presidente Telecom attacca ancora il premier
"Gli avevo accennato della possibile vendita e del bisogno di flessibilità"
Scorporo Tim, Tronchetti insiste
"Prodi sapeva di questa possibilità"
Il manager sostiene anche di essere vittima di una manovra politica
"Hanno organizzato un attacco all'immagine mia e della società"
Marco Tronchetti Provera
ROMA - Romano Prodi era al corrente della possibile vendita di Tim. Lo afferma al Financial Times, Marco Tronchetti Provera, contraddicendo quanto sostenuto più volte dal presidente del Consiglio, anche davanti al Parlamento, e spiegando che senza dubbio il premier era stato informato. "Ho spiegato (a Prodi ndr) che avevamo bisogno di flessibilità, che c'era la possibilità di vendere parte della rete (fissa), parte di Tim, parte di qualsiasi cosa. Ho accennato al primo ministro che ci serviva essere liberi. Tim è stata chiaramente citata, indubbiamente". La flessibilità, prosegue l'ex presidente di Telecom, è necessaria "per trarre vantaggio da tutte le occasioni legate alla nuova generazione di reti".
Il fatto che il premier ne fosse stato informato, non significa però che la decisione sulla cessione degli asset sia stata già presa. Il Financial Times, fuori dalle virgolette, riferisce poi come Tronchetti sia convinto di un tentativo organizzato da alcuni partiti (di cui non precisa però il nome) per minare sia la sua reputazione sia quella di Telecom. "E' stato organizzato un attacco all'immagine della società - afferma ancora - ma non credo che ci vorrà molto per chiarire che vi è stata una manipolazione. Sono convinto che il gruppo uscirà da questa impasse più forte di prima".
"Non ho mai visto nulla del genere in vita mia - afferma ancora Tronchetti - mi sono dimesso. Non penso che una società come Telecom Italia possa condurre il suo business senza un atteggiamento per lo meno neutrale da parte del governo".
Sempre parlando con il Financial Times, Tronchetti ammette di aver discusso con Prodi, ma non con il cda di Telecom, la possibilità di un accordo finanziario con News Corporation di Rupert Murdoch, perché voleva assicurarsi che il governo non cercasse di bloccarlo ricorrendo alla golden share. "Non c'era altro accordo con Murdoch eccetto quello sui contenuti - afferma Tronchetti, secondo quanto riporta il quotidiano - Non c'era trattativa su prezzi o scambi (di azioni). Non c'era alcuna cosa occultata al mercato. Quando abbiamo parlato, la priorità è sempre stata i contenuti".
"L'unico errore che possiamo fare - aggiunge Tronchetti al Financial Times - è non muoverci abbastanza velocemente. Il contenuto dei media nelle telecomunicazioni rappresenta una priorità. La convergenza è ancora una priorità, ma deve prendere in considerazione i cambiamenti tecnologici".
LINK:http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/economia/telecom-scorporo-4/tronchetti-attacca/tronchetti-attacca.html
"Gli avevo accennato della possibile vendita e del bisogno di flessibilità"
Scorporo Tim, Tronchetti insiste
"Prodi sapeva di questa possibilità"
Il manager sostiene anche di essere vittima di una manovra politica
"Hanno organizzato un attacco all'immagine mia e della società"
Marco Tronchetti Provera
ROMA - Romano Prodi era al corrente della possibile vendita di Tim. Lo afferma al Financial Times, Marco Tronchetti Provera, contraddicendo quanto sostenuto più volte dal presidente del Consiglio, anche davanti al Parlamento, e spiegando che senza dubbio il premier era stato informato. "Ho spiegato (a Prodi ndr) che avevamo bisogno di flessibilità, che c'era la possibilità di vendere parte della rete (fissa), parte di Tim, parte di qualsiasi cosa. Ho accennato al primo ministro che ci serviva essere liberi. Tim è stata chiaramente citata, indubbiamente". La flessibilità, prosegue l'ex presidente di Telecom, è necessaria "per trarre vantaggio da tutte le occasioni legate alla nuova generazione di reti".
Il fatto che il premier ne fosse stato informato, non significa però che la decisione sulla cessione degli asset sia stata già presa. Il Financial Times, fuori dalle virgolette, riferisce poi come Tronchetti sia convinto di un tentativo organizzato da alcuni partiti (di cui non precisa però il nome) per minare sia la sua reputazione sia quella di Telecom. "E' stato organizzato un attacco all'immagine della società - afferma ancora - ma non credo che ci vorrà molto per chiarire che vi è stata una manipolazione. Sono convinto che il gruppo uscirà da questa impasse più forte di prima".
"Non ho mai visto nulla del genere in vita mia - afferma ancora Tronchetti - mi sono dimesso. Non penso che una società come Telecom Italia possa condurre il suo business senza un atteggiamento per lo meno neutrale da parte del governo".
Sempre parlando con il Financial Times, Tronchetti ammette di aver discusso con Prodi, ma non con il cda di Telecom, la possibilità di un accordo finanziario con News Corporation di Rupert Murdoch, perché voleva assicurarsi che il governo non cercasse di bloccarlo ricorrendo alla golden share. "Non c'era altro accordo con Murdoch eccetto quello sui contenuti - afferma Tronchetti, secondo quanto riporta il quotidiano - Non c'era trattativa su prezzi o scambi (di azioni). Non c'era alcuna cosa occultata al mercato. Quando abbiamo parlato, la priorità è sempre stata i contenuti".
"L'unico errore che possiamo fare - aggiunge Tronchetti al Financial Times - è non muoverci abbastanza velocemente. Il contenuto dei media nelle telecomunicazioni rappresenta una priorità. La convergenza è ancora una priorità, ma deve prendere in considerazione i cambiamenti tecnologici".
LINK:http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/economia/telecom-scorporo-4/tronchetti-attacca/tronchetti-attacca.html