Adric
04-10-2006, 12:23
Martedì 3 Ottobre 2006
Roma-Lido, ancora caos I pendolari in rivolta
I capostazione rischiano il linciaggio: per sedare i tafferugli intervengono i carabinieri
di GIULIO MANCINI
I vigilantes non ce l’hanno fatta e alla fine, per difendere i capostazione dal linciaggio dei pendolari inferociti per le corse cancellate, è stato necessario l’intervento dei carabinieri.
Ha rischiato di finire in una rissa l’esasperazione dei passeggeri della Roma-Lido, la ferrovia che da una settimana è al centro di una forma di protesta strisciante da parte del personale di macchina. Ieri mattina e in serata gli ennesimi disservizi, avvenuti nelle ore di maggior afflusso di lavoratori e studenti pendolari, ha fatto saltare i nervi e c’è stata una caccia all’uomo in divisa.
Teatro dei tafferugli le stazioni più frequentate dagli oltre 90 mila passeggeri che ogni giorno salgono sugli storici trenini. «Già nei giorni scorsi - racconta una pendolare, Maria Teresa Parmegiani - le frequenze erano saltate più di una volta. Stamane (ieri n.d.r.) le quattro corse previste tra le 6,50 e le 7,20 sono saltate e le banchine si sono riempite di gente. Ho avuto paura di cadere a terra, tra spintoni e la rabbia della gente in attesa». I viaggiatori urlanti hanno preso di mira l’ufficio interno alla stazione nel quale si sono rinchiusi i dipendenti. Le forze dell’ordine hanno allontanato i facinorosi e, tra ritardi e difficoltà di varia natura, il collegamento ferroviario è proseguito.
Qualche minuto dopo la scena si è ripetuta ad Acilia. «Il treno che si aspettava da mezz’ora riferisce Antonio Di Giovanni, presidente del comitato di quartiere Acilia Nuova è arrivato stracolmo. E tutti coloro che dovevano raggiungere in orario il posto di lavoro o la scuola sono andati su tutte le furie. Il personale si è barricato in ufficio protetto dalle guardie giurate in servizio sulla linea e solo l’arrivo dei carabinieri ha riportato alla calma. E’ scandaloso che una situazione del genere si trascini da più di una settimana e che nessuno degli amministratori pubblici faccia nulla per ripristinare un servizio essenziale per la città». Ressa anche intorno alle ore 19, nell’orario di rientro dei pendolari, a Porta San Paolo dove è stato sollecitato nuovamente l’intervento della polizia per sedare i tafferugli. Anche nei giorni scorsi la frequenza dei treni era saltata più volte, collezionando ritardi pure di venti minuti negli orari di maggior traffico.
All’origine del disservizio c’è uno scontro tra personale di macchina (macchinisti e capotreni) e la società di gestione della linea, la ”Met.Ro.”. «Mancano i treni e non sempre sono affidabili contesta Roberto Signorini, delegato delle rappresentanze sindacali unitarie La situazione l’abbiamo segnalata più volte ed ora è giunta al collasso, riversandosi inevitabilmente sullo stato psicofisico del personale, sottoposto a uno stress sempre maggiore». L’incremento anomalo delle assenze per malattia e l’indisponibilità del personale a coprire turni in lavoro straordinario ha spinto l’azienda a sostituire i capotreni con dipendenti abilitati prelevati dalle stazioni. Ma lo sforzo non ha prodotto il risultato atteso. Così stamattina la dirigenza di ”Met.Ro.” terrà un incontro con le rappresentanze sindacali. L’obiettivo è di «riportare alla normalità il servizio sulla ferrovia Roma-Lido». Per l’azienda «le cause delle corse saltate in questi ultimi giorni sono da un lato la necessità di riorganizzare il servizio anche a seguito del contratto firmato con la Regione Lazio il 1° agosto scorso, dall’altro la malattia di alcuni macchinisti che non ha consentito di confermare le attività gestite con il lavoro straordinario». ”Met.Ro.”, escludendo «che la non affidabilità dei treni possa essere il motivo degli attuali disservizi» procederà anche a «una attenta verifica delle turnazioni e del personale effettivamente in servizio per ripristinare la regolarità».
(Il Messaggero)
Roma-Lido, ancora caos I pendolari in rivolta
I capostazione rischiano il linciaggio: per sedare i tafferugli intervengono i carabinieri
di GIULIO MANCINI
I vigilantes non ce l’hanno fatta e alla fine, per difendere i capostazione dal linciaggio dei pendolari inferociti per le corse cancellate, è stato necessario l’intervento dei carabinieri.
Ha rischiato di finire in una rissa l’esasperazione dei passeggeri della Roma-Lido, la ferrovia che da una settimana è al centro di una forma di protesta strisciante da parte del personale di macchina. Ieri mattina e in serata gli ennesimi disservizi, avvenuti nelle ore di maggior afflusso di lavoratori e studenti pendolari, ha fatto saltare i nervi e c’è stata una caccia all’uomo in divisa.
Teatro dei tafferugli le stazioni più frequentate dagli oltre 90 mila passeggeri che ogni giorno salgono sugli storici trenini. «Già nei giorni scorsi - racconta una pendolare, Maria Teresa Parmegiani - le frequenze erano saltate più di una volta. Stamane (ieri n.d.r.) le quattro corse previste tra le 6,50 e le 7,20 sono saltate e le banchine si sono riempite di gente. Ho avuto paura di cadere a terra, tra spintoni e la rabbia della gente in attesa». I viaggiatori urlanti hanno preso di mira l’ufficio interno alla stazione nel quale si sono rinchiusi i dipendenti. Le forze dell’ordine hanno allontanato i facinorosi e, tra ritardi e difficoltà di varia natura, il collegamento ferroviario è proseguito.
Qualche minuto dopo la scena si è ripetuta ad Acilia. «Il treno che si aspettava da mezz’ora riferisce Antonio Di Giovanni, presidente del comitato di quartiere Acilia Nuova è arrivato stracolmo. E tutti coloro che dovevano raggiungere in orario il posto di lavoro o la scuola sono andati su tutte le furie. Il personale si è barricato in ufficio protetto dalle guardie giurate in servizio sulla linea e solo l’arrivo dei carabinieri ha riportato alla calma. E’ scandaloso che una situazione del genere si trascini da più di una settimana e che nessuno degli amministratori pubblici faccia nulla per ripristinare un servizio essenziale per la città». Ressa anche intorno alle ore 19, nell’orario di rientro dei pendolari, a Porta San Paolo dove è stato sollecitato nuovamente l’intervento della polizia per sedare i tafferugli. Anche nei giorni scorsi la frequenza dei treni era saltata più volte, collezionando ritardi pure di venti minuti negli orari di maggior traffico.
All’origine del disservizio c’è uno scontro tra personale di macchina (macchinisti e capotreni) e la società di gestione della linea, la ”Met.Ro.”. «Mancano i treni e non sempre sono affidabili contesta Roberto Signorini, delegato delle rappresentanze sindacali unitarie La situazione l’abbiamo segnalata più volte ed ora è giunta al collasso, riversandosi inevitabilmente sullo stato psicofisico del personale, sottoposto a uno stress sempre maggiore». L’incremento anomalo delle assenze per malattia e l’indisponibilità del personale a coprire turni in lavoro straordinario ha spinto l’azienda a sostituire i capotreni con dipendenti abilitati prelevati dalle stazioni. Ma lo sforzo non ha prodotto il risultato atteso. Così stamattina la dirigenza di ”Met.Ro.” terrà un incontro con le rappresentanze sindacali. L’obiettivo è di «riportare alla normalità il servizio sulla ferrovia Roma-Lido». Per l’azienda «le cause delle corse saltate in questi ultimi giorni sono da un lato la necessità di riorganizzare il servizio anche a seguito del contratto firmato con la Regione Lazio il 1° agosto scorso, dall’altro la malattia di alcuni macchinisti che non ha consentito di confermare le attività gestite con il lavoro straordinario». ”Met.Ro.”, escludendo «che la non affidabilità dei treni possa essere il motivo degli attuali disservizi» procederà anche a «una attenta verifica delle turnazioni e del personale effettivamente in servizio per ripristinare la regolarità».
(Il Messaggero)