View Full Version : crisi Russia-Georgia, Putin invita Bush a non interferire
Putin invita Bush a non interferire nella crisi tra Russia e Georgia
Lunedì, 02 ottobre
Vladimir Putin ha chiesto a George W. Bush di non interferire nella crisi in atto fra Mosca e Tbilisi. ''La Russia considera inaccettabile e pericolosa per la pace e la stabilita' nella regione qualsiasi azione presa da paesi terzi che possa essere considerata dalla leadership georgiana come un incoraggiamento alle sue politiche distruttive'', ha spiegato il portavoce del Cremlino, Alexei Gromov, riferendo il contenuto della telefonata fra i due Presidenti, una iniziativa del Presidente americano.
La crisi diplomatica fra Russia e Georgia, scoppiata dopo l'arresto a Tbilisi di quattro funzionari russi asccusati di essere delle spie, e' solo l'ultimo episodio di 15 anni di cattivi rapporti fra i due paesi . Fra il 1992 e il 1994, ci furono gravi scontri nella repubblica georgiana dell'Ossezia, dove la maggioranza della popolazione era tradizionalmente filo-russa e cercava di dichiarare l'indipendenza.
Nel 1994, dopo un debole accordo sul cessate il fuoco, un imponente numero di militari russi vengono schierati al confine con l'Abkhazia e circa 250 mila georgiani sono costretti a lasciare il paese. Nel 1999 la Russia intraprende una nuova offensiva militare in Cecenia, che confina con una regione della Georgia. I georgiani vengono accusati dai russi di fornire rifugio ai ribelli ceceni.
Nel 2001 si verificano nuovi scontri in Abkhazia e nel 1992 la Georgia accusa la Russia di aver violato la propria sovranita' bombardando i ribelli ceceni sul suo territorio. Mosca nega. la Georgia, intanto, dopo aver raggiunto un'intesa con l'Unione europea avanza ufficialmente la sua candidatura all'ingresso della Nato: l'arrivo nel paese di 200 istruttori militari dagli Stati Uniti fa arrabbiare ancora di piu' Mosca.
La repubblica caucasica, inoltre, si dichiara favorevole ad un piano americano che prevede la costruzione di un gasdotto che passi sul suo territorio, evitando la Russia. Nel 2004, dopo un anno di agitazioni promosse soprattutto dagli attivisti fra gli studenti, una pacifica ''Rivoluzione della rosa'' porta alle elezioni che vedono la vittoria di un partito pro-occidentale, guidato da Mikheil Saakashvili. Nel 2005, il presidente americano George W. Bush visita la Georgia, elogia la ''rivoluzione'' e si dice pronto a provvedere aiuti finanziari al paese.
(canisciolti.info)
Giovedì 5 Ottobre 2006
La Russia scatena una rappresaglia contro la Georgia
MOSCA - Lo zar fa la voce grossa. «Non suggerirei a nessuno in futuro di usare un linguaggio provocatorio e ricattatorio, e lo sottolineo con riferimento alla Georgia», ha tuonato ieri il presidente russo, Vladimir Putin, in un incontro al Cremlino con i capigruppo parlamentari. Una conferma, questa, che la tensione tra Russia e Georgia - iniziata la settimana scorsa con l’arresto a Tbilisi di quattro ufficiali russi accusati di essere «spie» - non accenna a diminuire.
A poco sono valse le raccomandazioni dell’Ue e degli Usa ad abbassare i toni. Il Cremlino è deciso a farne un caso esemplare: picchia duro sulla Georgia proprio perché a Bruxelles i vertici politici della Nato capiscano che non è il caso di «scherzare col fuoco». Il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, ha infatti collegato l’arresto dei militari russi (poi liberati) - «avvenuto dopo la proposta fatta dalla Nato alla Georgia di una cooperazione intensiva» - con mire espansioniste dell’Alleanza atlantica. Il capo della diplomazia russa ha accusato Tbilisi di voler «militarizzare» le crisi aperte all’inizio degli anni ’90 nelle due regioni separatiste, l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud, entrambe confinanti e “protette” dalla Russia.
Le minacce politiche e il clamore delle spade agitate dai militari russi accompagnano a una vera e propria campagna antigeorgiana. Oltre al blocco totale dei collegamenti stradali, ferroviari, aerei e postali con l’impoverita repubblica ex sovietica del Caucaso (in vigore dalla mezzanotte del 3 ottobre) è scattata una raffica di rappresaglie nei confronti del business georgiano all'interno della Russia. La polizia di Mosca ha iniziato a setacciare i mercati prendendo di mira i commerci “monopolizzati” dai georgiani - frutta e verdura -; i sigilli sono stati posti alle porte di ristoranti e persino di due casinò di proprietà di georgiani. Nella metropolitana, i poliziotti controllano a tappeto il permesso di soggiorno di tutti i passeggeri dall’aria caucasica. Di fronte all’ambasciata della Georgia a Mosca gruppi di manifestanti del movimento pro-Putin Nashi (I Nostri) lanciano slogan ostili al presidente georgiano Saakashvili. Tempi duri anche per la mafia georgiana che a Mosca controlla gioco d'azzardo, droga e prostituzione e in delinquenza non è seconda a nessuno. La polizia russa, spesso impotente e connivente in cambio di mazzette, l'ha messa nel suo mirino e da un paio di giorni la tartassa a tutto campo.
A Tblisi il messaggio è giunto forte e chiaro. Il Cremlino vede nelle ultime decisioni del presidente Saakashvili un tentativo di ingerenza da parte della Georgia e dei suoi «mentori», Usa e Nato, nella sfera di influenza della Russia nel Caucaso.
R.L.
(Il Messaggero)
randymoss
07-10-2006, 12:00
vorrei rispondere con un'altra domanda. Poichè ,la sinistra italiana accusa sempre gli Usa, di imperialismo di guerra fondai e di quant'altro, perchè non dicono niente della Russia dicosahacombinato e sta combinando in Cecenia, Afganisthan, Ucrania, Bielorussi, Ungheria ecc.(la lista è molto lunga)?
Addirittura ci sono gionali che (vedi Liberazione) che hanno usato nomi che vorrebbero farci credere che bisognerre svincolarci dall'influenza americana, per cosa? Prendere quella russa per caso? Se andassero in quegli stati non andrebbero neanche in piazza a manifestare li farebbero sparire. Forse sarebbe meglio!
vorrei rispondere con un'altra domanda. Poichè ,la sinistra italiana accusa sempre gli Usa, di imperialismo di guerra fondai e di quant'altro, perchè non dicono niente della Russia dicosahacombinato e sta combinando in Cecenia, Afganisthan, Ucrania, Bielorussi, Ungheria ecc.(la lista è molto lunga)?
Addirittura ci sono gionali che (vedi Liberazione) che hanno usato nomi che vorrebbero farci credere che bisognerre svincolarci dall'influenza americana, per cosa? Prendere quella russa per caso? Se andassero in quegli stati non andrebbero neanche in piazza a manifestare li farebbero sparire. Forse sarebbe meglio!
forse ti è sfuggito che non siamo in un codice binario
se non si accetta un tipo di politica (in questo caso quella americana), cosa peraltro non vera perchè non tutta la sinistra italiana la pensa in questo modo, non è detto che bisogna accettare per forza quella russa.
Così come non sono da confondere i vari tipi di comunismo esistenti, la tradizione comunista italiana è profondamente diversa dal comunismo marxista leninista e dai totalitarismi regnati in russia
è sempre sbagliato generalizzare.
randymoss
07-10-2006, 12:10
forse ti è sfuggito che non siamo in un codice binario
se non si accetta un tipo di politica (in questo caso quella americana), cosa peraltro non vera perchè non tutta la sinistra italiana la pensa in questo modo, non è detto che bisogna accettare per forza quella russa.
Così come non sono da confondere i vari tipi di comunismo esistenti, la tradizione comunista italiana è profondamente diversa dal comunismo marxista leninista e dai totalitarismi regnati in russia
è sempre sbagliato generalizzare.
Ok, ma solo per puntualizzare, hai mai sentito dalla nostra sinistra o centro sinistra che dirsi voglia, venire fatta una critica nei confronti della russia? Io personalmente no. Anzi c'è gente di quella parte che addirittura considera Stalin una statista invece che un criminale e questo non lopuoi negare. ragion per cui questo non è equo!
Ok, ma solo per puntualizzare, hai mai sentito dalla nostra sinistra o centro sinistra che dirsi voglia, venire fatta una critica nei confronti della russia? Io personalmente no. Anzi c'è gente di quella parte che addirittura considera Stalin una statista invece che un criminale e questo non lopuoi negare. ragion per cui questo non è equo!
berlusconi ha definito Mussolini un grande statista, direi che la par condicio esiste da entrambe le parti
nessuna delle due parti cederà, di contro non ho mai visto nessuno a DESTRA fare critiche costruttive nei confronti della politica di "esportazione democratica nei paesi che guardacaso galleggiano sul petrolio"
nello stesso statuto del partito di rifondazione comunista all'articolo 1 sta scritto
Il Partito della Rifondazione Comunista rigetta così ogni concezione autoritaria e burocratica, stalinista o d'altra matrice, del socialismo e ogni concezione e ogni pratica di relazioni od organizzativa interna al partito di stampo gerarchico e plebiscitario.
In Georgia si vota mentre rimane alta la tensione con la Russia
Sabato, 07 ottobre
In Georgia si vota per le elezioni amministrative, considerate un test cruciale per il presidente filo-occidentale Mikhail Saakashvili. La consultazione avviene nel pieno della crisi diplomatica con la Russia. Una crisi che non sembra destinata a rientrare in tempi brevi, nonostante il rilascio, da parte delle autorità di Tblisi, dei quattro militari russi accusati di spionaggio
"Siamo nel pieno di una guerra fredda nel Caucaso e temiamo che questa guerra fredda possa trasformarsi in una vera e propria 'guerra calda' che mettera' a rischio la pace e la sicurezza dell'intera regione", ha affermato Zurab Tchiaberashvili, ambasciatore della Georgia presso il Consiglio d'Europa, che ha sede a Strasburgo. "Siamo pronti a lottare per la nostra liberta' e per la nostra democrazia - ha proseguito il diplomatico georgiano -L'unica cosa a cui non siamo pronti e' quella di cambiare la rotta che il nostro Paese ha gia' intrapreso. Contiamo sulla comunita' internazionale affinche' rivolga un appello alla Russia per fermare qualsiasi ulteriore escalation", ha concluso Tchiaberashvili.
(canisciolti.info)
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