View Full Version : Ancora una sparatoria in una scuola USA
http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/esteri/pennsylvania-scuola/pennsylvania-scuola/pennsylvania-scuola.html
Pennsylvania, sparatoria in scuola Amish, "alcuni morti"
ROMA - Ci sarebbero "alcuni" morti, secondo quanto riferito dalla polizia, in una scuola elementare in Pennsylvania, dove oggi è avvenuta una sparatoria. La scuola si trova a Nickel Mines, una comunità degli Amish situata nella contea di Lancaster. L'istituto è frequentato da 27 allievi, tutti riuniti nella stessa stanza. Alcuni dei ragazzi erano stati presi in ostaggio, ma "la situazione è stata risolta", rendono noto le forze dell'ordine. Anche l'uomo che ha fatto irruzione sarebbe stato bloccato, ma ancora non è chiaro se sia stato catturato o ucciso.
(02-10-2006)
ma gli amish non sono quelli che vivono per i fatti loro?
ma gli amish non sono quelli che vivono per i fatti loro?
Si, in teoria si.
ESTERI
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Usa, sparatoria in scuola Amish
La polizia: "Ci sono morti e feriti"
PHILADELPHIA - Ha provocato "alcuni morti" e almeno una dozzina di feriti, secondo quanto riferito dalla polizia locale, una sparatoria avvenuta oggi in Pennsylvania, in una scuola elementare di Nickel Mines, una comunità degli Amish situata nella contea di Lancaster, a circa 100 chilometri da Philadelphia. Una persona armata si è introdotta nell'istituto e ha preso in ostaggio alcuni dei 27 allievi che lo frequentano, tutti riuniti, come d'abitudine, in una stessa stanza. Al momento la scuola è ancora isolata da un cordone di sicurezza, e circondata da decine di membri della comunità. Due le ambulanze che hanno lasciato l'area a sirene spiegate, ma dall'area si sono mossi anche elicotteri di pronto soccorso.
"Non siamo ancora in grado di dire con precisione quante siano le vittime", ha riferito Ralph Striebig, portavoce della polizia, che tuttavia ha aggiunto che la situazione degli ostaggi "è stata risolta", ha confermato che alcuni dei feriti sono stati portati via in elicottero e che, fra le vittime, c'è anche la persona che ha fatto irruzione nella scuola.
Fonti ufficiali dell'ospedale "Milton S. Hershey Medical Center" confermano che alcune delle vittime sono state ricoverate nel nosocomia. Un portavoce ha detto che l'ospedale ha accolto "più di un paziente" senza essere tuttavia in grado di fornire un numero preciso .
(2 ottobre 2006)
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/morti-scuola-hamish-usa/esterne021841360210184531_big.jpg
Quando la lobby delle armi verrà fermata sarà sempre troppo tardi...
LuVi
ma il killer faceva parte della comunita o era un "estraneo"?
randymoss
02-10-2006, 20:38
Da noi anche senza lobby delle armi si muore basta andare al sud che ti seccano , ogni giorno a Napoli muore qualcuno per cui. Con questo non voglio dire che in america va bene , ma qui è praticamente uguale, e poi in america vivono quasi 300 milioni di persone qui 56.
direi guarda che coincidenza farla in questo periodo:
This week the United States Government is passing into LAW :
- Bills that allow for the warrantless wire tapping of ALL AMERICAN CITIZENS. YES YOU!
- Bills that allow TORTURE of prisoners (which is against international law and the Geneva Convention)
- Bills that make SPEAKING OUT against the government GROUNDS FOR ARREST as an enemy combatant which would then subject you to torture.
- Bills that PARDON THE ENTIRE ADMINISTRATION from prosecution under the WAR CRIMES act for TORTURE already committed by this government back to Sept 11 2001.
Scommettiamo che dopo tutte queste sparatorie anche i cittadini saranno favorevoli al bando delle armi da fuoco?
guarda un pò :stordita:
tdi150cv
02-10-2006, 21:03
Da noi anche senza lobby delle armi si muore basta andare al sud che ti seccano , ogni giorno a Napoli muore qualcuno per cui. Con questo non voglio dire che in america va bene , ma qui è praticamente uguale, e poi in america vivono quasi 300 milioni di persone qui 56.
be ... ma screditare gli stati uniti e' fondamentale ... :rolleyes:
direi guarda che coincidenza farla in questo periodo:
This week the United States Government is passing into LAW :
- Bills that allow for the warrantless wire tapping of ALL AMERICAN CITIZENS. YES YOU!
- Bills that allow TORTURE of prisoners (which is against international law and the Geneva Convention)
- Bills that make SPEAKING OUT against the government GROUNDS FOR ARREST as an enemy combatant which would then subject you to torture.
- Bills that PARDON THE ENTIRE ADMINISTRATION from prosecution under the WAR CRIMES act for TORTURE already committed by this government back to Sept 11 2001.
Scommettiamo che dopo tutte queste sparatorie anche i cittadini saranno favorevoli al bando delle armi da fuoco?
guarda un pò :stordita:
Speriamo ;)
LuVi
FastFreddy
02-10-2006, 21:08
Da noi anche senza lobby delle armi si muore basta andare al sud che ti seccano , ogni giorno a Napoli muore qualcuno per cui. Con questo non voglio dire che in america va bene , ma qui è praticamente uguale, e poi in america vivono quasi 300 milioni di persone qui 56.
Fare il paragone con l'italia non è che calzi molto, noi abbiamo un tasso di omicidi chè è 1/5 di quello Usa, ma con una legge sulle armi molto restrittiva.
Se proprio vogliamo fare un paragone facciamolo con la Svizzera, che ha un tasso d'omicidi simile al nostro, ma dove le armi circolano molto più liberamente che da noi, quasi come negli Usa...
Il tutto per dire che non è solo un problema di diffusione delle armi.
Da noi anche senza lobby delle armi si muore basta andare al sud che ti seccano , ogni giorno a Napoli muore qualcuno per cui. Con questo non voglio dire che in america va bene , ma qui è praticamente uguale, e poi in america vivono quasi 300 milioni di persone qui 56.
scusa, ma te ci stai al sud????...allora nn sparare cazzate!
beppegrillo
02-10-2006, 22:00
Anche io sono contrario alla libera circolazione di armi, ma oltre al discorso lobby, c'è anche una concezione diversa da parte della popolazione del diritto di auto difesa in USA. Dunque è un tantinello difficile eliminarle dalla mattina alla sera, lo stesso è avvenuto in brasilie con il referendum abrogativo sulla libera circolazione delle armi, prontamente bocciato dalla popolazione.
basta andare al sud che ti seccano
Questa si chiama INOPPORTUNA generalizzazione: da evitare.
Bah, non capiscono che usare le armi come difesa è proprio il motivo principale di tutti questi omicidi d'arma da fuoco. è un circolo vizioso: compri un'arma per difenderti e tuo figlio te la fotte e se la porta a scuola. oppure dato che avere un arma è relativamente semplice, anche i più psicolabili possono averne una, negli USA.
Al Sud ti ammazzano * quello che volete l'America è il paradiso, però i pazzi che imbracciano armi dentro scuole elementari e licei sono fenomeni americani e non generalizzazione ma soltanto la realtà dei fatti.
* sono Siciliano e ci vivo da 30 anni.
Al Sud ti ammazzano *
* sono Siciliano e ci vivo da 30 anni.
Se non ti fai i fatti tuoi, anche a milano o trieste ti ammazzano! non solo al sud.
Ps...
sono Calabrese
beppegrillo
02-10-2006, 23:54
Al Sud ti ammazzano * quello che volete l'America è il paradiso, però i pazzi che imbracciano armi dentro scuole elementari e licei sono fenomeni americani e non generalizzazione ma soltanto la realtà dei fatti.
* sono Siciliano e ci vivo da 30 anni.
Ah beh anche la mafia è realtà tutta del sud e non generalizzazione ma realtà dei fatti ;)
Tu che preferisci, la mafia che blocca lo sviluppo di un paese o un folle che si barrica in una scuola? ;)
Tu che preferisci, la mafia che blocca lo sviluppo di un paese o un folle che si barrica in una scuola? ;)
Scusa.. ma che c'entra??
Siamo parlando di come l'elevato numero di stragi in U.S. possa o meno c'entrarci con la quasi libera circolazione delle armi che lì c'è. E la altissima media di omicidi x abitante (rispetto agli altri paesi sviluppati) fa pensare di sì.
Che in Italia c'è la mafia lo sappiamo tutti ma non vedo che c'entra.
Ah beh anche la mafia è realtà tutta del sud e non generalizzazione ma realtà dei fatti ;)
Tu che preferisci, la mafia che blocca lo sviluppo di un paese o un folle che si barrica in una scuola? ;)
Ma che c'entra mi volevo solo soffermare sulla libera circolazione delle armi, ti sei dimenticato le stragi tra le bande di strada nella metà e sul finire degli anni 90 ? Tutte le sparatorie nelle scuole........la mafia è qualcosa di più complesso e ben radicato nel sistema da decenni non è un fenomeno dell'ultima ora.
Usa: una vendetta dietro la strage nella scuola
WASHINGTON - Dietro la strage di ieri nella scuola Amish in Pennsylvania ci sarebbe un avvenimento accuaduto venti anni fa. Le autorita' locali hanno detto che l'uomo, che ieri ha preso in ostaggio alcune alunne dell'istituto uccidendone poi quattro, aveva lasciato un biglietto alla moglie dicendo che andava a vendicare un episodio successo un paio di decenni prima. Non si sa ancora di cosa si tratti. Due delle studentesse ferite sono in gravi condizioni. (Agr)
Morta anche la quinta bambina :(
Charles Roberts, un camionista di 32 anni, sposato con 3 figli è entrato nell'edificio
ha lasciato uscire l'insegnante e i maschietti, poi si è accanito sulle ragazze
C'è una triste storia di vent'anni fa
dietro la strage nella scuola Amish
Le vittime sono 5, più lo stesso assassino che si è tolto la vita
Ha lasciato un biglietto. Gli inquirenti: "Forse nel suo passato la perdita di un fratellino"
PHILADELPHIA - Ci sarebbe un episodio che risale a 20 anni fa, all'origine della strage compiuta dal camionista della Pennsylvania che ha preso in ostaggio diverse alunne della scuola Amish di Paradise, contea di Lancaster, 60 miglia a ovest di Philadelphia, uccidendone poi cinque e ferendone almeno otto prima di uccidersi.
Charles Carl Roberts, 32 anni e tre figli, non apparteneva alla comunità Amish e lavorava come autista per il trasporto di latte. Ieri ha lasciato una nota alla moglie e le ha parlato poco prima della strage, affermando che cercava vendetta per una vicenda lontana nel tempo un paio di decenni, di cui la polizia per il momento non ha chiarito la natura. L'unico accenno, piuttosto nebuloso, fatto da uno dei responsabili delle indagini è il seguente: "Forse, nel suo passato, c'è stata la perdita di un bambino. Ma non è chiaro". Data l'età di Roberts, il riferimento a due decenni fa potrebbe far pensare alla morte di un fratellino, non di un figlio.
Roberts non risulta aver avuto precedenti penali e la notte prima della strage è andato regolarmente al lavoro. Al mattino ha portato i figli alla fermata dello scuolabus e poi è partito per la propria missione suicida.
Il commissario della Polizia dello Stato, colonnello Jeffrey Miller, ha detto che le vittime sono tre bambine e un giovane assistente. A queste si è aggiunta una quarta ragazzina, che è morta in ospedale per le ferite riportate. La polizia ha detto di temere che il bilancio delle vittime sia destinato a salire, perché un'altra giovane è in fin di vita.
Secondo una prima ricostruzione della strage, in tarda mattinata Roberts è piombato nella Georgetown Amish School e ha preso in ostaggio una trentina di persone, tra cui 10-12 ragazze e 15 ragazzi - di età compresa tra i sei e i tredici anni - un insegnate e due assistenti. Era armato fino ai denti con un paio di fucili, pistole e munizioni in abbondanza. Dopo circa due ore ha lasciato andare i maschietti e scatenato la sua ira contro le ragazze.
Roberts era armato di pistola automatica e fucile da caccia. L'uomo, arrivato a bordo di un 'pickup', è piombato nell'unica aula della scuola durante una lezione. Fumando la pipa diceva frasi sconnesse. Poi ha consentito alla maestra, peraltro incinta, ad alcuni adulti e ai maschi di lasciare la classe. Subito dopo si è barricato dentro con le ragazze, bloccando la porta con la cattedra e alcuni banchi. Sembra che abbia anche legato le ragazzine alle sedie.
L'insegnate è corsa a una vicina fattoria e da lì ha telefonato alla polizia. Quando Roberts ha visto dalla finestra gli agenti in strada, ha minacciato di aprire il fuoco se entro 10 secondi non si fossero allontanati.
Mentre un negoziatore della polizia tentava di contattarlo con un telefono cellulare si sono uditi gli spari. A questo punto è scattato il blitz, ma quando gli agenti sono entrati nell'aula hanno trovare il corpo senza vita dell'uomo accanto a quello delle giovani vittime.
Poco prima di scatenare l'inferno, sembra che Roberts avesse parlato al telefono con la moglie e che abbia lasciato un biglietto per i figli.
Bush. La strage, l'ennesimo episodio di violenza che prende di mira studenti negli Usa, ha "profondamente rattristato e preoccupato" il presidente George W. Bush, che ha deciso di dar vita la prossima settimana a una conferenza ad alto livello che esamini il fenomeno. Lo ha detto una portavoce della Casa Bianca, Dana Perino, al seguito del presidente in un evento elettorale in Nevada.
Bush riunirà esponenti delle forze dell'ordine e rappresentanti del mondo dell'educazione per cercare di capire quali iniziative può prendere il governo federale per far fronte all'ondata di violenza nelle scuole.
La Casa Bianca, ha detto la portavoce, ha chiesto al ministro della Giustizia Alberto Gonzales e a quello dell'educazione Margaret Spellings di mettersi al lavoro per stabilire come possano essere usate risorse federali per rendere più sicure le scuole.
(3 ottobre 2006)
Ma che c'entra mi volevo solo soffermare sulla libera circolazione delle armi, ti sei dimenticato le stragi tra le bande di strada nella metà e sul finire degli anni 90 ? Tutte le sparatorie nelle scuole........la mafia è qualcosa di più complesso e ben radicato nel sistema da decenni non è un fenomeno dell'ultima ora.
A napoli non c'è la libera circolazione delle armi, il giro di armi è BEN REGOLAMENTATO..... dalla camorra! :rolleyes:
Geremia TNT
03-10-2006, 21:57
Salve; per citare un poco di documentazione quantomeno seria (se non proprio con la pretesa della scientificità indubbia) consiglio di leggersi questo (per tutti i pro e contro possesso di armi):
[
Da: Merzagora Betsos I., Lezioni di criminologia - Soma, Psiche, Polis, Cedam, Padova, 2001.
La tesi più nota, nel correlare possesso di armi da fuoco ed aggressività, è quella di Berkowitz, detta appunto del weapons effect ("effetto armi"). Secondo l'Autore, vi sono oggetti che, in virtù di associazioni ripetute e dunque condizionamenti, possono rivestire un significato di stimolo aggressivo in risposta a frustrazioni.
Che le armi siano ripetutamente, anzi abitualmente associate all'aggressività non è argomento su cui meriti insistere, ma è da aggiungere che non tutte le ricerche effettuate in situazioni sperimentali hanno confermato i risultati che in questo senso aveva ottenuto Berkowitz, e che alcuni avrebbero persino notato un effetto inibente l'aggressività della presenza di armi da fuoco, o, quantomeno, hanno evidenziato che pure le armi bianche potevano avere lo stesso effetto. Infine, vi è chi sostiene che l'esito omicida è correlato sia alla disponibilità e idoneità dell'arma, sia alla volontà dell'autore del crimine.
Non tutti gli Autori concordano poi sulla relazione positiva fra leggi restrittive sul possesso di armi e diminuzione dei fatti di sangue con esse commessi. Probabilmente vi sono fattori d'altro tipo, chiamiamoli "culturali" per usare un termine onnicomprensivo, che aiutano a spiegare come mai fra la Svizzera, per esempio, dove la normativa in materia non è particolarmente rigorosa, e l'Inghilterra, dove viceversa la legislazione è più severa, non si siano rilevate differenze significative circa l'andamento dei reati violenti.
Non regna neppure accordo relativamente alla correlazione fra "corsa alle armi" e paura del crimine: secondo alcuni Autori, infatti, episodi di particolare allarme promuovono un maggiore acquisto di armi, secondo altri la paura non aumenta statisticamente la propensione ad armarsi, e comunque il possesso dell'arma riduce la paura del crimine.
Secondo De Fazio et al. il possesso di un'arma da fuoco, pure da parte della vittima, potrebbe rivestire un ruolo "precipitante" negli street crimes, ma anche nel corso di family crimes la presenza dell'arma da fuoco sulla scena può sia determinare o facilitare il passaggio all'atto, sia condurre ad effetti lesivi più gravi, anche mortali, dell'aggressione (De Fazio F., Castelli C., Cipolli C., Galliani I., Luberto S., Luzzago A., Armi da fuoco e criminogenesi, Giuffrè, Milano, 1981). Addirittura, Saltzman et al. riportano che il confronto fra esito letale e lesione, nell'ambito delle aggressioni in famiglia o fra persone in stretta relazione, dimostra che l'uso dell'arma da fuoco fa aumentare di 12 volte il rischio di morte. Altri Autori sottolineano che di oggetti che possono essere usati come armi ve ne sono dovunque, e gli esempi vanno dai macinapepe ai vasi da fiori, ma che talvolta la differenza fra un episodio relativamente innocuo ed un esito letale la fa, appunto, l'arma da fuoco. Anche la maggior parte (circa il 60%) degli omicidi statunitensi degli anni Ottanta -anni in cui i tassi di omicidio in quel paese aumentarono paurosamente- è stata commessa con armi da fuoco, seguite da coltelli o altre armi bianche, e poi mani nude, oggetti contundenti, veleno, annegamento, fuoco, esplosivi.
Nell'ambito degli street crimes delle bande, l'ipotesi dell'escalation suggerisce che il possesso dell'arma da fuoco conduce a maggiore probabilità di sparatorie fra bande rivali, il che a sua volta porta a rappresaglie, in una catena progressivamente ingravescente di azioni e reazioni aggressive.
Il problema del possesso di armi da fuoco fra i più giovani in USA è, infatti, particolarmente drammatico: addirittura, nel 1990, è stato calcolato che il 20% degli studenti di scuola media superiore possedeva un'arma, percentuale che arrivava al 39% fra i giovani neri e al 41% fra gli ispanici. Per la legge della contiguità fra autore e vittima di omicidio, le vittime preferenziali della violenza giovanile sono i giovani della stessa età ed etnia; il risultato è che nel 1990 un quarto delle morti di adolescenti in USA è per colpo d'arma da fuoco, e la percentuale sale alla metà per i maschi di colore fra i 15 e i 19 anni.
Il problema, però, non è solo d'oltreoceano, ed una ricerca svizzera dimostra la correlazione fra il portare armi (qui soprattutto coltelli) ed essere coinvolti in episodi di violenza, anche, anzi soprattutto, quando la motivazione, o la razionalizzazione, è che l'arma è detenuta per difesa. Aderendo alla tesi del weapon effect, Killias e Rabasa concludono la ricerca effermando: "Portare con sé un'arma può, dunque, non tanto essere una forma di auto-protezione in un mondo di violenza, quanto piuttosto una strategia per assicurarsi un vantaggio in vista di possibili futuri scontri" (Killias M., Rabasa J., Weapons and Athletic Constitution as Factors Linked to Violence Among Male Juveniles, British Journal of Criminology, 1997, pg. 446 sgg).
De Fazio sottolinea soprattutto le motivazioni al possesso dell'arma legate a tratti di personalità che già predispongono ad un uso "incongruo" della stessa, tratti personologici che poi, con processo circolare, vengono rafforzati dall'arma stessa: "l'aspirazione al possesso dell'arma può essere espressione di diverse situazioni emozionali scompensate, che agiscono con funzione di motivazione sulla base di sentimenti di insicurezza, frustrazione, angoscia, depressione, desiderio di potenza, ecc. Tali meccanismi, predisponenti di per sé all'attuazione di comportamenti aggressivi, verrebbero potenziati dal possesso dell'arma, che agirebbe da rinforzo delle elaborazioni anticipatorie dell'atto etero-aggressivo, mascherato con l'alibi della difesa personale" (De Fazio, cit.).
Le possibilità di abuso dell'arma da fuoco sono identificate con maggiore probabilità nelle personalità auto ed etero-distruttive, negli immaturi, negli etilisti ed assuntori di stupefacenti, nei malati di mente.
Ciò, ovviamente, suggerirebbe un'approfondita indagine anche psicologica e motivazionale per coloro i quali richiedono il porto d'armi.
Si può anche notare una differenza fra tipo particolare di omicidio ed arma usata: nei crimini commessi nell'ambito delinquenziale l'arma da fuoco prevarrebbe su altri tipi di arma, come dimostra una ricerca milanese su 339 vittime di omicidio (1987-1992), in cui la lesività da arma da fuoco a proiettile unico si è rivelata essere la prima modalità negli omicidi maturati nell'ambiente della malavita organizzata. Pur essendo rappresentata in tutte le categorie di omicidio considerate, con esclusione solo del matricidio, tale modalità è stata utilizzata in percentuali ben diverse a seconda delle tipologie di omicidio, in particolare in più dell'80% negli omicidi attuati nel contesto della delinquenza organizzata, e, tanto per fare un solo confronto, nel 37,2% in ambito di omicidio in famiglia o fra stretti conoscenti (Merzagora I., Zoja R., Gigli F., Vittime di omicidio, Giuffrè, Milano, 1995).
Più analiticamente, la distribuzione per lesività degli uxoricidi vede al primo posto la lesività da arma da fuoco con 6 casi, uno dei quali a proiettili multipli; 5 casi di lesività da punta e taglio ed un caso per le lesività da strangolamento, da fendente, da ustioni e mediante lesività combinata. Gli omicidi perpetrati per motivi di gelosia sono stati portati a termine mediante arma da fuoco in 3 casi, mediante strumento da punta e taglio e strumento contundente in 2 casi e mediante fendente in un caso. I figlicidi vedono 3 casi di lesività da arma da fuoco e 2 casi di lesività da arma bianca. In 2 casi le vittime di omicidio connesso con la prostituzione furono passive di strangolamento; i restanti casi di tale gruppo sono rappresentati da lesività contusiva, da punta e taglio e da arma da fuoco. I matricidi sono stati attuati in 2 casi mediante punta e taglio ed in un caso mediante fendente.
Relativamente alla situazione dell'intero Paese dal 1897 al 1966, Marotta e Buscemi rilevano la correlazione tra l'aumento dei morti per omicidio con armi da fuoco e lo sviluppo della produzione su scala industriale di tali armi, e l'ulteriore incremento delle percentuali di omicidi con armi da fuoco concomitante alla produzione e diffusione delle armi automatiche, nel 1937. Avvertono peraltro che: "All'aumento della produzione su scala industriale delle armi da fuoco -va sottolineato- non fa riscontro un corrispondente aumento dei morti per omicidio in assoluto. Il che significa, in altre parole, che l'istinto omicida in generale, e quindi la criminalità da esso generata, non subisce variazioni rispetto allo sviluppo tecnologico di tipo quantitativo, ma solo qualitativo" In ogni caso, la percentuale di vittime di arma da fuoco cresce costantemente in Italia dal 23,3% del periodo 1897-1900; calano quasi specularmente le vittime di strumenti da punta e taglio, che erano il 29,3% negli anni 1897-1900 (il "sorpasso" delle armi da fuoco, e il loro attestarsi come modalità lesiva più frequente è del periodo 1911-15). Comunque, armi da fuoco, armi da punta e taglio, corpi contundenti sono le modalità lesive più rappresentate in Italia nell'ultimo secolo (Marotta G., Buscemi S., Le serie storiche dei reati di omicidio e dei morti per omicidio secondo il mezzo o il modo, in: Somogy S., Perricone Somogy R.A., Marotta G., Buscemi S., Analisi storica delle caratteristiche demografiche, sanitarie e socio-economiche del fenomeno degli omicidi in Italia dal 1866 al 1979, Centro Italiano di Biostatistica, Roma, 1986, pg. 55 sgg.).
]
E' un poco lungo, ma ne vale la pena.
buona lettura
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