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View Full Version : Livello d'istruzione medio dell'imprenditore italiano.


Onisem
28-09-2006, 11:57
Poco fa stavo "spignattando" con la TV in sottofondo (RaiTre), si diceva che il livello d'istruzione medio dell'imprenditore italiano è inferiore a quello dei propri dipendenti. Un pò la scoperta dell'acqua calda forse, ma la cosa mi è rimasta abbastanza impressa, poi vivendo nel Nord-Est ne so qualcosa.

misterx
28-09-2006, 12:01
magari una laurea in frutta&verdura mi parrebbe eccessiva :D

StefanoAnalisi
28-09-2006, 12:02
Poco fa stavo "spignattando" con la TV in sottofondo (RaiTre), si diceva che il livello d'istruzione medio dell'imprenditore italiano è inferiore a quello dei propri dipendenti. Un pò la scoperta dell'acqua calda forse, ma la cosa mi è rimasta abbastanza impressa, poi vivendo nel Nord-Est ne so qualcosa.

il tipico capetto diceva che suo figlio non aveva bisogno di studiare perché aveva la fabbrichetta, questo modo di fare funzionava fino a quando l'economia non era globalizzata , ora è entrato in crisi

tdi150cv
28-09-2006, 12:37
ba ... a me non turba poi moltissimo la notizia ...
anzi non la considero nemmeno una notizia ...
Voglio dire il titolare della ditta 'programmoquellochevuoi S.P.A.' vorrei sperare che non sia tenuto a sapere cosa sia il tcp/ip o un loop o un dump in quanto non e' attinente al suo compito.
con tutta probabilita' il suo compito e' lanciare una idea , trovare la clientela , mantenere i rapporti con i clienti , rendersi indispensabile agli occhi del suo interlocutore ...
Sara' ben il programmatore che si occupera' di sapere cosa sono le cose di cui sopra ... quindi a livello di cultura il titolare puo' sembrare piu' ignorante ma senza la capacita' commerciale del titolare e' difficile che il saccente dipendente possa dimostrare quello che sa.
Alla fine le due figure si compensano quindi ... inutile masturbarsi la mente con certe inutili notizie. ;)

Paganetor
28-09-2006, 12:39
molti imprenditori sono diventati tali in un periodo in cui era sufficiente l'ingegno, un po' di fortuna e l'intraprendenza per avere successo... niente di male, direi...

oggi come oggi le cose sono cambiate, è chiaro, "colpa" anche del mercato globale, ma non vedo niente di male nel fatto che certi imprenditori "vecchio stampo" non abbiano la laurea o la maturità :boh:

e, detto tra noi, spesso il povero imprenditore fa studiare marketing al figlio, o economia, gli fa prendere 3 lauree e poi, quando è ora di passare il testimone, il figlio impiega 3 anni ad affondare l'azienda di famiglia ;)

StefanoAnalisi
28-09-2006, 12:40
ba ... a me non turba poi moltissimo la notizia ...
... inutile masturbarsi la mente con certe inutili notizie. ;)

e poi dicono che il la scuola e l'industria delle nuove tecnologie in italia va male :muro: :muro:

tdi150cv
28-09-2006, 12:53
Mah, mi colpisce poco la notizia.
Uno che ha una fabbrica magari di produzione pezzi meccanici non è che debba avere una laurea e un laureato non è che non possa lavorare nella fabbrica di cui sopra...
Imprenditore è colui che imprende, non necessariamente "da studiato".

ma noooooo ... che dici ????
e' per questo che 'la scuola e l'industria delle nuove tecnologie in italia va male' ... non perchè gli insegnanti se ne fregano e la gente si improvvisa giovane imprenditore pensando di far soldi truffando la gente ... :rotfl:

FastFreddy
28-09-2006, 12:58
Il dato nasce dal fatto che la stragrande maggioranza delle imprese italiane sono imprese familiari, e che per molti la strada normale è quella di inserirsi nella ditta non appena terminate le scuole medie o superiori...

ironmanu
28-09-2006, 13:08
Mah, mi colpisce poco la notizia.
Uno che ha una fabbrica magari di produzione pezzi meccanici non è che debba avere una laurea e un laureato non è che non possa lavorare nella fabbrica di cui sopra...
Imprenditore è colui che imprende, non necessariamente "da studiato".

A parte che non capisco perchè la produzione di pezzi meccanici sia denigrata.
Dipende se parliamo dell'officina di 15 operai che taglia e salda 4 lamiere per fare i box dei quadri elettrici o se parliamo dell'azienda che produce componenti ad alta precisione ed i suoi clienti sono bosch, brembo, bmw, ecc... mediante tecniche avanzate in via di sviluppo il che potrebbe essere molto + complicato del lavoro del programmatore.

In generale + che la cultura imho conta l'intelligenza dell'imprenditoria.
E' inoltre evidente che (nel caso della piaccola e media impresa) laddove il titolare sia diplomato o laureato in materie inerenti,sia presente una sensibilità maggiore alla "progettazione/produzione", quindi ai problemi ed alla necessità di investire SULLE PERSONE quando ci si vuole espandere.

Poi tra l'altro secondo me l'ospite in studio rispondeva con dei discorsi un po' del cavolo visto che rispondeva in politichese storpio...

fabio80
28-09-2006, 13:13
ba ... a me non turba poi moltissimo la notizia ...
anzi non la considero nemmeno una notizia ...
Voglio dire il titolare della ditta 'programmoquellochevuoi S.P.A.' vorrei sperare che non sia tenuto a sapere cosa sia il tcp/ip o un loop o un dump in quanto non e' attinente al suo compito.
con tutta probabilita' il suo compito e' lanciare una idea , trovare la clientela , mantenere i rapporti con i clienti , rendersi indispensabile agli occhi del suo interlocutore ...
Sara' ben il programmatore che si occupera' di sapere cosa sono le cose di cui sopra ... quindi a livello di cultura il titolare puo' sembrare piu' ignorante ma senza la capacita' commerciale del titolare e' difficile che il saccente dipendente possa dimostrare quello che sa.
Alla fine le due figure si compensano quindi ... inutile masturbarsi la mente con certe inutili notizie. ;)

scusa ma è per questo che va tutto a puttane. se si pensa che le aziende si dirigano ancora per ispirazione divina! i risultati si vedono. il contesto competitivo non è più quello degli anni 70 e delle aziende fatte alla carlona da gente con un disavanzo di cassa piovuto dal cielo e che stufoa del trattore ha deciso di comprare quattro torni. fino quando crederemo che il capo deve essere quello che ci sta ora per ispirazione divina, allora tanti saluti

di studi che mettono a nudo le debolezze competitive e manageriali della pmi italiana ne sono pieni gli scaffali. finora il giochino ha retto, tempo qualche decennio e poi vediamo. e non si tratta di titolo di studio, si tratta di uscire alla preistoria, aggiornarsi e capire che il mondo nel frattempo è cambiato. qua la presunzione è solo del capo che sa tutto lui

fabio80
28-09-2006, 13:15
A parte che non capisco perchè la produzione di pezzi meccanici sia denigrata.
Dipende se parliamo dell'officina di 15 operai che taglia e salda 4 lamiere per fare i box dei quadri elettrici o se parliamo dell'azienda che produce componenti ad alta precisione ed i suoi clienti sono bosch, brembo, bmw, ecc... mediante tecniche avanzate in via di sviluppo il che potrebbe essere molto + complicato del lavoro del programmatore.

In generale + che la cultura imho conta l'intelligenza dell'imprenditoria.
E' inoltre evidente che (nel caso della piaccola e media impresa) laddove il titolare sia diplomato o laureato in materie inerenti,sia presente una sensibilità maggiore alla "progettazione/produzione", quindi ai problemi ed alla necessità di investire SULLE PERSONE quando ci si vuole espandere.


devi capire che l'officina meccanica nell'immaginario collettivo è un luogo zozzo con pozze di grasso e olio ovunque. e ce ne sono ancora, come però ci sono aziende che paiono reparti ospedalieri. oltretutto la tecnologia meccanica odierna è di una complessità allucinante ma so bene che te lo sai ;)

TOWERTORRE
28-09-2006, 13:15
senza contare che un conto è il titolo, che attesta ufficialmente la cultura di una persona, un conto è la cultura reale...

Paganetor
28-09-2006, 13:18
devi capire che l'officina meccanica nell'immaginario collettivo è un luogo zozzo con pozze di grasso e olio ovunque. e ce ne sono ancora, come però ci sono aziende che paiono reparti ospedalieri. oltretutto la tecnologia meccanica odierna è di una complessità allucinante ma so bene che te lo sai ;)


i "cantinari" stanno sparendo, ultimamente ;)

certo che le PMI non sempre riescono a comprarsi un centro di lavoro moderno (diciamo 500.000 euro di roba), un FMS (oltre il milione) nè possono pensare di allestire un transfer (non ci sono più lotti da milioni di pezzi)

e allolra comprano cinese! :cool:

tdi150cv
28-09-2006, 13:21
scusa ma è per questo che va tutto a puttane. se si pensa che le aziende si dirigano ancora per ispirazione divina! i risultati si vedono. il contesto competitivo non è più quello degli anni 70 e delle aziende fatte alla carlona da gente con un disavanzo di cassa piovuto dal cielo e che stufoa del trattore ha deciso di comprare quattro torni. fino quando crederemo che il capo deve essere quello che ci sta ora per ispirazione divina, allora tanti saluti

di studi che mettono a nudo le debolezze competitive e manageriali della pmi italiana ne sono pieni gli scaffali. finora il giochino ha retto, tempo qualche decennio e poi vediamo. e non si tratta di titolo di studio, si tratta di uscire alla preistoria, aggiornarsi e capire che il mondo nel frattempo è cambiato. qua la presunzione è solo del capo che sa tutto lui

io non ho mai detto che l'imprenditore dirige per ispirazione divina ... ho detto che il dirigente o l'imprenditore hanno compiti nettamente differenti da quelli dei loro collaboratori che presuppongono competenze e nozioni differenti.
A me imprenditore non mi frega di sapere come funzionano i protocolli di comunicazione se non per una lieve infarinatura , in quanto il mio compito non e' un compito tecnico ma e' piu' organizzativo e commerciale. Per la parte tecnica ci sono i collaboratori o i dipendenti ... altrimenti ci si arrangerebbe in tutto no !?

fabio80
28-09-2006, 13:24
io non ho mai detto che l'imprenditore dirige per ispirazione divina ... ho detto che il dirigente o l'imprenditore hanno compiti nettamente differenti da quelli dei loro collaboratori che presuppongono competenze e nozioni differenti.
A me imprenditore non mi frega di sapere come funzionano i protocolli di comunicazione se non per una lieve infarinatura , in quanto il mio compito non e' un compito tecnico ma e' piu' organizzativo e commerciale. Per la parte tecnica ci sono i collaboratori o i dipendenti ... altrimenti ci si arrangerebbe in tutto no !?


ti puoi permettere questo lusso SOLO se sei imprenditore di grandi aziende. nella pmi il tuo prodotto lo devi conoscere più che bene, inoltre devi anche avere delle nozioni di marketing, organizzazione di impresa etc etc etc che mediamente vengono ignorate. certo non te ne deve fregare di come si parametrizza sap ma devi sapere cosa è sap e come sfruttarlo! a titolo di esempio, gran parte delle aziende italiane considera estremamente innovativo il sito internet aziendale. vedi tu. estremamente innovativo? a me pare na cosa così scontata.. questo per dire a che punto sta la grande imprenditoria italiana. il problema è che ormai le cose si sono complicate un pò tutte, e non è ammessa ignoranza

Paganetor
28-09-2006, 13:27
è il problema delle aziende "padronali"... da un lato hanno il vantaggio della snellezza, della velocità di reazione ai cambiamenti di mercato.

dall'altra, a volte non c'è la mentalità giusta per "crescere" (e non mi sento di biasimarli: superati i 15 dipendenti rischi molto di più...)

gigio2005
28-09-2006, 13:28
il motivo della lenta morte dell'industria italiana e' proprio questo

fabio80
28-09-2006, 13:29
i "cantinari" stanno sparendo, ultimamente ;)

certo che le PMI non sempre riescono a comprarsi un centro di lavoro moderno (diciamo 500.000 euro di roba), un FMS (oltre il milione) nè possono pensare di allestire un transfer (non ci sono più lotti da milioni di pezzi)

e allolra comprano cinese! :cool:


guarda ho visto un fms talmente macilento e sofferente, vecchio solo di qualche anno, e non ti dico che colpo al cuore :stordita:
i cantinari sono duri a morire :muro:

FastFreddy
28-09-2006, 13:31
C'è anche da dire che molti imprenditori non hanno studiato semplicemente perchè "non se lo sono potuto permettere" (e non parlo solo dal punto di vista economico)

parax
28-09-2006, 13:31
io non ho mai detto che l'imprenditore dirige per ispirazione divina ... ho detto che il dirigente o l'imprenditore hanno compiti nettamente differenti da quelli dei loro collaboratori che presuppongono competenze e nozioni differenti.
A me imprenditore non mi frega di sapere come funzionano i protocolli di comunicazione se non per una lieve infarinatura , in quanto il mio compito non e' un compito tecnico ma e' piu' organizzativo e commerciale. Per la parte tecnica ci sono i collaboratori o i dipendenti ... altrimenti ci si arrangerebbe in tutto no !?


ancora con i protocolli di comunicazione, guarda che non si parla di informatica, ma di istruzione in generale, sarebbe meglio, per l'Italia, visti poi i risultati, che un imprenditore abbia almeno una laurea in materie economiche, invece le aziende italiane sono generalmente guidate da caproni che si credono grandi imprenditori, alcuni non sanno mettere 3 parole in croce, e poi ci si lamenta che le aziende chiudono e si da la colpa ai cinesi, paragonata alla classe imprenditoriale di Germania, Francia e Inghilterra facciamo ridere.

Paganetor
28-09-2006, 13:35
il motivo della lenta morte dell'industria italiana e' proprio questo


non sono d'accordo: diciamo che, visto il "mercato globale" nel quale le aziende si trovano a dover lottare, è importante che le associazioni facciano da "collante" per le PMI, unendo la versatilità delle piccole dimensioni alla "forza" della grande dimensione dell'associazione/consorzio...

fidati, non sono certo le varie Fiat (a parte l'ultimo anno), Italtel ecc. a rappresentare il futuro dell'Italia ;)

Paganetor
28-09-2006, 13:37
guarda ho visto un fms talmente macilento e sofferente, vecchio solo di qualche anno, e non ti dico che colpo al cuore :stordita:
i cantinari sono duri a morire :muro:


già :D

o gli operai al tornio con lo spruzzino del Glassex per aggiungere il lubrorefrigerante :asd:

tdi150cv
28-09-2006, 13:37
ti puoi permettere questo lusso SOLO se sei imprenditore di grandi aziende. nella pmi il tuo prodotto lo devi conoscere più che bene, inoltre devi anche avere delle nozioni di marketing, organizzazione di impresa etc etc etc che mediamente vengono ignorate. certo non te ne deve fregare di come si parametrizza sap ma devi sapere cosa è sap e come sfruttarlo! a titolo di esempio, gran parte delle aziende italiane considera estremamente innovativo il sito internet aziendale. vedi tu. estremamente innovativo? a me pare na cosa così scontata.. questo per dire a che punto sta la grande imprenditoria italiana. il problema è che ormai le cose si sono complicate un pò tutte, e non è ammessa ignoranza

oppure te lo puoi permettere se collabori con gente davvero capace ...
Ora tralasciando il discorso sap e prendendo una proceura di gestione industriale non e' necessario che io ne conosca il linguaggio di programmazione.
Posso aver assolto ad un compito fondamentale come l'analisi senza conoscere una riga di codice ...
Il cliente che comprera' il mio erp mi chiedera' a che funzioni assolve e qualche lieve nozione tecnica , ma non mi chiedera' mai questioni tecniche troppo spinte e anche fosse ho i collaboratori no !?
Poi se l'azienda e' fatta da 2 persone allora e' chiaro ... quello che hai da vendere devi conoscerlo ... ma qui si parla di realta' diverse che societa' di 2 gatti.

pierpo
28-09-2006, 13:39
Questa discussione riprende quanto da me citato in un altro post (che non trovo :muro: )
Il problema non e' il rapporto titolo_di_studio->capacita'_manageriali, ma il rapporto titolo_di_studio->valutazione_dei_collaboratori.

Ecco che viene fuori che un operaio specializzato prende 4mila euro/mese mentre l'ingegnere ne prende 1200.
Questo accade IMHO perche' il padroncino 'ignorante' riesce a capire il lavoro dell'operaio mentre non riesce a capire quello dell'ingegnere.


Inoltre, sempre IMHO, sono daccordo che il fondatore lasci la fabricchetta al figlio, ma solo la proprieta' e non il controllo.
Cosi' il figliuolo si becca i soldini, ma il controllo magari andrebbe a persono capaci

tdi150cv
28-09-2006, 13:40
ancora con i protocolli di comunicazione, guarda che non si parla di informatica, ma di istruzione in generale, sarebbe meglio, per l'Italia, visti poi i risultati, che un imprenditore abbia almeno una laurea in materie economiche, invece le aziende italiane sono generalmente guidate da caproni che si credono grandi imprenditori, alcuni non sanno mettere 3 parole in croce, e poi ci si lamenta che le aziende chiudono e si da la colpa ai cinesi, paragonata alla classe imprenditoriale di Germania, Francia e Inghilterra facciamo ridere.

daccordo prendevo un esempio terra terra ... poi per carita' e' ovvio che i casi limite ci sono ma io non darei la colpa della difficolta' delle nostre industrie al fatto che i titolari non sappiano spiaccicare na parola ...
Nota che in fallimento son finite aziende che per decenni hanno fatturato palate di quattrini ... quindi reputo che le cause siano altrove.

sempreio
28-09-2006, 13:44
Questa discussione riprende quanto da me citato in un altro post (che non trovo :muro: )
Il problema non e' il rapporto titolo_di_studio->capacita'_manageriali, ma il rapporto titolo_di_studio->valutazione_dei_collaboratori.

Ecco che viene fuori che un operaio specializzato prende 4mila euro/mese mentre l'ingegnere ne prende 1200.
Questo accade IMHO perche' il padroncino 'ignorante' riesce a capire il lavoro dell'operaio mentre non riesce a capire quello dell'ingegnere.


Inoltre, sempre IMHO, sono daccordo che il fondatore lasci la fabricchetta al figlio, ma solo la proprieta' e non il controllo.
Cosi' il figliuolo si becca i soldini, ma il controllo magari andrebbe a persono capaci

in veneto ormai fanno tutti cosi, il problema è sempre lo stesso trovare persone capaci che sappiano muoversi e fare i passi giusti, cosa che un laureato italiano non sa fare

bluelake
28-09-2006, 13:47
mi trovo a dare ragione a fabio80... meglio che mi prendo due settimane di ferie :mbe:

fabio80
28-09-2006, 13:47
oppure te lo puoi permettere se collabori con gente davvero capace ...
Ora tralasciando il discorso sap e prendendo una proceura di gestione industriale non e' necessario che io ne conosca il linguaggio di programmazione.
Posso aver assolto ad un compito fondamentale come l'analisi senza conoscere una riga di codice ...
Il cliente che comprera' il mio erp mi chiedera' a che funzioni assolve e qualche lieve nozione tecnica , ma non mi chiedera' mai questioni tecniche troppo spinte e anche fosse ho i collaboratori no !?
Poi se l'azienda e' fatta da 2 persone allora e' chiaro ... quello che hai da vendere devi conoscerlo ... ma qui si parla di realta' diverse che societa' di 2 gatti.

guarda che parliamo di cue cose differenti. tu mi parli di competenza sui sistemi informativi che sono un supporto alla produzione e per questo possono essere limitati. io parlo di competenze strettamente legate al core business. quella non può mancare, invece manca.

e anche le abilità manageriali, alla fine, qualche competenza la richiedono. non è più concesso fare le cose alla cazzo ;) il cumenda andava bene negli anni 70. e così oggi ti trovi aziende che non hanno una precisia mission, servono qualsiasi cliente alla cazzo senza focalizzarsi su un segmento preciso in cui sviluppare un vantaggio competitivo, non pianificano, non sanno controllare i costi. ci sono aziende che vendono sottocosto senza saperlo perchè non sanno da che parte iniziare con la contabilità interna. ma te pare plauisibile?

oppure che fanno controllo qualità con un calibro passa/nonpassa senza alcun supporto statistico. o ancora che per migliorare la produzione le tentano tutte ad mentulam canis senza manco avere idea che esista una branca della statistica consolidatain DOE. queste sono cose che non possono essere ignorate se vuoi evitare che il vicino di casa tedesco faccia il tuo stesso medesimo prodotto, ma con meno costi, con maggiore qualità, più rapidamente e soprattutto sia bravissimo a venderlo sul mercato. al posto tuo

FastFreddy
28-09-2006, 13:47
Si, ma mi pare che qua si parli solo di grande impresa, cosa che la maggior parte delle imprese italiane non sono...

Molto spesso si limitano al solo nucleo familiare e 1-2 dipendenti quando va bene...

Radagast82
28-09-2006, 13:52
io credo che si debba fare una netta distinzione tra imprenditore e manager, impresa familiare, piccola impresa, media impresa.
Purtroppo in Italia l'impresa familiare medio piccola (in termini di quota di mercato) non si è evoluta di pari passo con le teorie di separazione tra proprietà e management. Così ci ritroviamo ad avere aziende che hanno come manager i figli dei proprietari, che magari avranno sì un titolo di studio, ma mancano della necessaria esperienza altrove per apportare un vero valore aggiunto all'impresa familiare. Ci ritroviamo così con la Parmalat dove i ruoli di proprietà e management sono praticamente un tutt'uno tra Callisto e figli... e i risultati si conoscono. Non sono d'accordo sul fatto che l'imprenditore è esonerato dal conoscere i particolari del proprio business. Sono convinto che non è necessario che sia un esperto, ma che cmq abbia buone conoscenze del proprio business, sia a livello pratico sia a livello teorico economico. La definizione di imprenditore (non quella del diritto commerciale) prevede che colui che inizia un'attività imprenditoriale abbia una passione e riesca a vedere un guadagno dal mettere in commercio un'idea che sfrutti la propria passione. Ora, se non conosci quello che stai vendendo, come puoi definirti appassionato? E cmq quando anche ci sia questo, per quanto mi riguarda lo studio di matere soprattutto economiche ti consentono un'apertura mentale molto maggiore, e questo può essere un valore aggiunto quanto l'imprenditore magari deve decidere di entrare in nuovi mercati, di diversificare etc. etc. Queste mancanze hanno contribuito al boom delle società di consulenza degli anni '90, dove per decidere se entrare o meno in un mercato c'era bisogno di 20 consulenti a tempo pieno per 3 mesi... quando molto probabilmente sarebbero bastate conoscenze in materie economiche e qualche simulazione...

parax
28-09-2006, 13:53
Nota che in fallimento son finite aziende che per decenni hanno fatturato palate di quattrini ... quindi reputo che le cause siano altrove.


Producendo però monnezza, senza alcun valore aggiunto e semplicemente replicabile da chicchessia, come diceva una sera il presidente della confindustria crucca, noi non abbiamo alcun problema con la Cina semplicemente perchè la nostra produzione industriale non può essere imitata, anzi sono tra i nostri migliori compratori.

fabio80
28-09-2006, 13:59
Producendo però monnezza, senza alcun valore aggiunto e semplicemente replicabile da chicchessia, come diceva una sera il presidente della confindustria crucca, noi non abbiamo alcun problema con la Cina semplicemente perchè la nostra produzione industriale non può essere imitata, anzi sono tra i nostri migliori compratori.


ambè grazie, con la lira eravano noi la cina d'europa :D

ironmanu
28-09-2006, 14:01
Producendo però monnezza, senza alcun valore aggiunto e semplicemente replicabile da chicchessia, come diceva una sera il presidente della confindustria crucca, noi non abbiamo alcun problema con la Cina semplicemente perchè la nostra produzione industriale non può essere imitata, anzi sono tra i nostri migliori compratori.

beh anche la germania ha i suoi cazzi, tuttavia il discorso è giusto.

è emblematico il tessile, che per quanto di qualità sia la produzione, rimane comunque un prodotto che partendo con buone materie prime il valore aggiunto con la lavorazione non è poi molto

Radagast82
28-09-2006, 14:02
Producendo però monnezza, senza alcun valore aggiunto e semplicemente replicabile da chicchessia, come diceva una sera il presidente della confindustria crucca, noi non abbiamo alcun problema con la Cina semplicemente perchè la nostra produzione industriale non può essere imitata, anzi sono tra i nostri migliori compratori.
su questo non sono d'accordo. Il motivo per cui i crucchi non hanno paura della Cina è che il loro tessuto industriale è formato da grosse aziende di meccanica pesante, metallurgia, chimica e via dicendo. Questo genere di aziende sono difficilmente replicabili senza avere un background valido (Cina)... non è facile tirar su un'azienda farmaceutica o di meccanica pesante...
Il tessuto imprenditoriale dell'Italia è composto da imprese medio piccole a carattere familiare, che producono beni in mercati particolari (oserei dire di nicchia anche se non tutte sono così). Se questa produzione non fa leva proprio sulla qualità, sulla manodopera, sul brand, a quel punto il valore aggiunto non viene percepito (che è diverso dal dire che non c'è). Il valore aggiunto delle varie Tod's, Armani, Parmalat, Cirio e via dicendo c'è eccome. Ma se non sono in grado di comunicarlo a quel punto comprare un paio di scarpe cinesi invece di un paio di tod's per un consumatore diventa esattamente la stessa cosa.

Login
28-09-2006, 15:01
ambè grazie, con la lira eravano noi la cina d'europa :D

Esatto fabio80, hai centrato il problema. Non voglio ancora sgolarmi sul perchè del nostro declino, ho passato molte aziende e penso di avere un'idea abbastanza corretta in merito.
Mi limito a dire una cosa su cui riflettere: con una grande competitività dovuta alla svalutazione della lira potevamo permetterci grandi inefficenze.

-kurgan-
28-09-2006, 15:06
oppure te lo puoi permettere se collabori con gente davvero capace ...
Ora tralasciando il discorso sap e prendendo una proceura di gestione industriale non e' necessario che io ne conosca il linguaggio di programmazione.
Posso aver assolto ad un compito fondamentale come l'analisi senza conoscere una riga di codice ...
Il cliente che comprera' il mio erp mi chiedera' a che funzioni assolve e qualche lieve nozione tecnica , ma non mi chiedera' mai questioni tecniche troppo spinte e anche fosse ho i collaboratori no !?
Poi se l'azienda e' fatta da 2 persone allora e' chiaro ... quello che hai da vendere devi conoscerlo ... ma qui si parla di realta' diverse che societa' di 2 gatti.

non sarà necessario che tu conosca il tcp/ip, ma una laurea in economia devi averla! o mi stai dicendo che per dirigere un'azienda basta la terza media o si può essere analfabeti?

mauriz83
28-09-2006, 15:09
questo discorso ormai è risaputo.Una cosa volevo dire,poichè le nostre imprese sono piccole,anche se tutte investissero nella ricerca nel senso di migliorare al massimo la qualità del prodotto finale,corrono il rischio comunque di essere schiacciati dal peso dei grossi gruppi internazionali.Sono quelli i mercati da conquistare.Ma sono fiducioso.
Il problema del raggruppare a settori il maggior numero di PMI è secondo me davvero arduo da superare.
Le imprese familiari resistono quando sono davvero piccole ad esempio ,botteghe di fabbri,artigiani,sarti (queste 3 purtroppo in futuro sono destinate a sparire per via della progressiva diminuizione dei prodotti finiti e funzionanti nuovi.Faccio un esempio,prima esistevano i materassai,mio nonno ad esempio lo faceva per arrotondare,c'era chi lo faceva a tempo pieno,ora con i materassi in lattice quel mestiere è sparito;oppure,un letto in ferro battuto se oggi si rompe o lo porti dal fabbro e te lo aggiusta per una certa cifra oppure ti compri un letto nuovo spendendo poco di più ed è molto più difficile che si rompa proprio perchè il prodotto "letto" si è evoluto,lo costruiscono più robusto con le doghe ergonomiche ecc ecc....)alimentari e vestiti(vendita).L'arma in più dei piccoli negozi è il poter specializzarsi in alcuni campi ,cosa che un grande gruppo non potrà mai fare(a mio avviso un negozio di vestiti può specializzarsi su 1-2-massimo 3 marche,mentre in un grosso centro non sempre c'è tutto di tutte le marche,certo c'è un infinità di roba ma appena entri ti trovi spaesato perchè c'è troppa roba e i prezzi sono molto simili ai piccoli negozi).Allora a breve il mercato italiano si troverà avanti ad un bivio : perire competendo sullo stesso campo dei grossi gruppi oppure settorializzare il mercato e resistere.
Ci sono alcuni campi invece dove stiamo troppo scoperti(le alte tecnologie) e li urge un forte investimento statale,perchè quello è un settore cruciale per lo sviluppo,dobbiamo inoltre richiamare investimenti stranieri sui nostri territori azzerando o abbassando molto le tasse per gli investimenti in alta tecnologia.Sul resto possiamo ancora competere con l'estero,ad esempio nel settore metalmeccanico, nell'edilizio e nel tessile :
- meno soldi ai manager,meno cajenne e menager più preparati
- auto di lusso non detraibili dalle tasse dato che non servono a una mazza per l'azienda ma solo per far bello il capo o il manager.
- più soldi alla ricerca e sviluppo nonchè alla formazione del personale
- puntare sul design ,non esagerare con il costo finale del prodotto ,investire in filiali di vendita anche all'estero in maniera tale da eliminare gli intermediari e massimizzare i profitti (nel tessile e nell'alimentare) .
- nelle aziende vinicole è giunta l'ora di adottare gli enologi
ecc ecc ,sono tante piccole cose ,come dei mattoncini lego.Non è difficile basta eliminare dalla testa l'idea che al "padrone" è concesso essere più ignorante del dipendente.Non DEVE essere così.

PS : ho sentito che carichi di vestiario provenienti dall'oriente sono stati sequestrati perchè non a norma di legge(contenevano sostanze particolari tossiche),questo è il motivo per cui produrre in cina qualcosa costa così poco e da noi tanto.Quindi prima di tutto facciamo rispettare le leggi ai paesi produttori a cominciare dai marchi DOC-DOP e simili,devono certificare il valore aggiunto dei prodotti della nostra terra o i loro prodotti importati qui saranno ipertassati o rispediti al mittente perchè non in regola con le leggi . Sono i governi che devono muoversi per far valere i nostri diritti,aiutando con le spese legali le aziende italiane che sono vittime di plagio e non sono tutelate all'estero.Tutti i plagi dei nostri generi alimentari devono sparire ,non c'è nessun motivo valido e legale per chiamare un formaggio americano "Parmesan" , il parmiggiano reggiano è UNO,il NOSTRO.C'è il copyright :D ,cambiassero nome,perchè sfruttano una fama non loro.

eriol
28-09-2006, 15:12
Poco fa stavo "spignattando" con la TV in sottofondo (RaiTre), si diceva che il livello d'istruzione medio dell'imprenditore italiano è inferiore a quello dei propri dipendenti. Un pò la scoperta dell'acqua calda forse, ma la cosa mi è rimasta abbastanza impressa, poi vivendo nel Nord-Est ne so qualcosa.

non mi stupisce nè mi scandalizza.
certi imprenditori hanno quello che hanno perchè se lo sono sudato magari più di molti lavoratori "normali".
gente della classe del '40, ad esempio, non aveva i soldi per potersi permettere studi avanzati ma, secondo me, molta più tenacia dei giovani di oggi.
per quanto mi riguarda è cultura anche questa.

Login
28-09-2006, 15:16
non mi stupisce nè mi scandalizza.
certi imprenditori hanno quello che hanno perchè se lo sono sudato magari più di molti lavoratori "normali".
gente della classe del '40, ad esempio, non aveva i soldi per potersi permettere studi avanzati ma, secondo me, molta più tenacia dei giovani di oggi.
per quanto mi riguarda è cultura anche questa.

Andava bene per quel periodo, quando la torta era grande e ognuno poteva avere la sua fetta, oggi come oggi non la vedo così in discesa.
Per esperienza diretta potrei raccontarti molte cose in merito alla tanto paventata qualità produttiva delle pmi del nord-est.

eriol
28-09-2006, 15:18
Andava bene per quel periodo, quando la torta era grande e ognuno poteva avere la sua fetta, oggi come oggi non la vedo così in discesa.

può essere ma secondo me nessuna scuola o università prepara a diventare imprenditori. credo che le ossa bisogna farsele da soli e tenersi sempre aggiornati più che fare chissà quali studi.

fabio80
28-09-2006, 15:34
può essere ma secondo me nessuna scuola o università prepara a diventare imprenditori. credo che le ossa bisogna farsele da soli e tenersi sempre aggiornati più che fare chissà quali studi.


vero ma non è solo un fatto di esperienza e sesto senso, anche una buona dose di tecnica e cultura, che se manca... beh insomma lo si vede come va la pmi italiana

misterx
28-09-2006, 15:36
sembra quasi che molte delle vostre parole nascano per invidia!

Non ci vogliono 3 lauree per lavorare supporti in alluminio per salotti con un centro di lavoro o per spruzzare cabine elettriche o quant'altro di simil complessità.

eriol
28-09-2006, 15:38
vero ma non è solo un fatto di esperienza e sesto senso, anche una buona dose di tecnica e cultura, che se manca... beh insomma lo si vede come va la pmi italiana


certo..non sto parlando di completi analfabeti ma comunque è sempre "la strada" che insegna maggiormente.

faccio un paragone un bel po' azzardato: pensa alla mafia.
anche la mafia è una società a suo modo "efficiente". e i boss non sono certo persone di cultura.

Matrixbob
28-09-2006, 15:40
Direi non molto intelligente, istruito, ma dannatemente furbo e con pelo sullo stomaco per fare certe cose ...

eriol
28-09-2006, 15:41
Direi non molto intelligente, istruito, ma dannatemente furbo e con pelo sullo stomaco per fare certe cose ...


che cose? :confused:

Paganetor
28-09-2006, 15:42
sembra quasi che molte delle vostre parole nascano per invidia!

Non ci vogliono 3 lauree per lavorare supporti in alluminio per salotti con un centro di lavoro o per spruzzare cabine elettriche o quant'altro di simil complessità.


confondi l'operaio con l'imprenditore ;)

matteo10
28-09-2006, 15:42
Il problema della PMI non è sicuramente l'imprenditore non laureato.
E se a qualcuno sta sui balls avere un capo senza laurea che si ingegni, imprenda e rischi di suo ;)

misterx
28-09-2006, 15:43
confondi l'operaio con l'imprenditore ;)


che c'entra ? :confused:

misterx
28-09-2006, 15:44
Il problema della PMI non è sicuramente l'imprenditore non laureato.
E se a qualcuno sta sui balls avere un capo senza laurea che si ingegni, imprenda e rischi di suo ;)


condivido!

Paganetor
28-09-2006, 15:44
che c'entra ? :confused:


be', non è l'imprenditore che si mette alla macchina utensile (anche se spesso lo sa fare)

Darkel83
28-09-2006, 15:45
E' ovvio perchè l'imprenditore generalmente è gente che ama molto il lavoro e quindi lascia prima la scuola, mentre i dipendenti sn dei fancazzo che cercano di allungaere il + possibile li studi....
alla fine nn significa nulla, se a stò mondo fai i soldi significa che così scemo non sei.

misterx
28-09-2006, 15:46
be', non è l'imprenditore che si mette alla macchina utensile (anche se spesso lo sa fare)


vieni in brianza va :D

-kurgan-
28-09-2006, 15:48
sembra quasi che molte delle vostre parole nascano per invidia!

Non ci vogliono 3 lauree per lavorare supporti in alluminio per salotti con un centro di lavoro o per spruzzare cabine elettriche o quant'altro di simil complessità.

e a me sembra che le tue nascano dalla completa mancanza di conoscenza di cosa si studia in economia.
un imprenditore che non conosce le basi di economia lo vedo al massimo a dirigere una salumeria.

Login
28-09-2006, 15:50
può essere ma secondo me nessuna scuola o università prepara a diventare imprenditori. credo che le ossa bisogna farsele da soli e tenersi sempre aggiornati più che fare chissà quali studi.

Già questo è un problema dilagante, almeno per le esperienze che ho avuto.

misterx
28-09-2006, 15:50
e a me sembra che le tue nascano dalla completa mancanza di conoscenza di cosa si studia in economia.
un imprenditore che non conosce le basi di economia lo vedo al massimo a dirigere una salumeria.


ma che diamine stai dicendo ??? :D
Sai quanti in brianza hanno aperto fabbriche enormi ed hanno la 3 media ?

Uhm...studio pure io all'uni ma a me, lo studio, non mi ha certo montato la testa sino a sto punto.

-kurgan-
28-09-2006, 15:51
ma che diamine stai dicendo ??? :D
Sai quanti in brianza hanno aperto fabbriche enormi ed hanno la 3 media ?

Uhm...studio pure io all'uni ma a me, lo studio, non mi ha certo montato la testa sino a sto punto.

io non studio all'uni e non me la meno, mi aspetto che un imprenditore sappia leggere un bilancio.
che diamine sto dicendo.. è il suo lavoro!

Paganetor
28-09-2006, 15:52
vieni in brianza va :D


la conosco la rianza, abito quasi lì! :D

non parlo di "aziende" da 6 dipendenti, dove anche l'imprenditore lavora in officina, ma quelle un pelo più grandi (20-30 persone)

misterx
28-09-2006, 15:53
io non studio all'uni e non me la meno, mi aspetto che un imprenditore sappia leggere un bilancio.
che diamine sto dicendo.. è il suo lavoro!


non preoccuparti che l'imprenditoria brianzola nonostante le dicerie sa il fatto suo ;)

Sarà perchè conosco molti imprenditori di successo con la 3a media :D

Paganetor
28-09-2006, 15:53
io non studio all'uni e non me la meno, mi aspetto che un imprenditore sappia leggere un bilancio.
che diamine sto dicendo.. è il suo lavoro!


tu ragioni in termini di aziende medio-grandi, ma la stragrande maggioranza delle imprese italiane è piccola, e si "arrangiano" con i conti ;)

almeno le piccole aziende nate un po' di anni fa, diciamo dagli anni 80 andando indietro nel tempo...

eriol
28-09-2006, 15:54
Già questo è un problema dilagante, almeno per le esperienze che ho avuto.


il difficile è proprio questo credo..il saper leggere i cambiamenti o le prospettive che si aprono nel tuo settore...

misterx
28-09-2006, 15:54
la conosco la rianza, abito quasi lì! :D

non parlo di "aziende" da 6 dipendenti, dove anche l'imprenditore lavora in officina, ma quelle un pelo più grandi (20-30 persone)


anche lì non serve una laurea; non posso fare nomi :D

eriol
28-09-2006, 15:54
io non studio all'uni e non me la meno, mi aspetto che un imprenditore sappia leggere un bilancio.
che diamine sto dicendo.. è il suo lavoro!


tranquillo che lo sa fare! ;)
che poi dopo gli inizi deleghi il compito ad altri è un altro discorso.

Paganetor
28-09-2006, 15:55
anche lì non serve una laurea; non posso fare nomi :D


ok ok, ho capito che ci sono, non lo nego! :D

parli dei mobilifici? :D

matteo10
28-09-2006, 15:55
Conoscere le basi dell'economia e saper leggere un bilancio non sono prerogative dei laureati in Economia e Commercio ;)

Mi viene un dubbio, non è che pensate che gli imprendittori siano dei Ranzani... :confused: :D :D :D

-kurgan-
28-09-2006, 15:58
non preoccuparti che l'imprenditoria brianzola nonostante le dicerie sa il fatto suo ;)

Sarà perchè conosco molti imprenditori di successo con la 3a media :D

tu ragioni in termini di aziende medio-grandi, ma la stragrande maggioranza delle imprese italiane è piccola, e si "arrangiano" con i conti ;)

almeno le piccole aziende nate un po' di anni fa, diciamo dagli anni 80 andando indietro nel tempo...

non stupiamoci poi se le imprese chiudono.
finchè c'è questa mentalità dell'arrangiarsi.. i prezzi mica si determinano a caso, la valutazione dei mercati pure, i bilanci si devono saper leggere, le ristrutturazioni aziendali bisogna avere idea di come si fanno e dove.
ovvio che parlo di imprese di 50 dipendenti o più, non del salumiere sotto casa.

eriol
28-09-2006, 16:01
non stupiamoci poi se le imprese chiudono.
finchè c'è questa mentalità dell'arrangiarsi.. i prezzi mica si determinano a caso, la valutazione dei mercati pure, i bilanci si devono saper leggere, le ristrutturazioni aziendali bisogna avere idea di come si fanno e dove.
ovvio che parlo di imprese di 50 dipendenti o più, non del salumiere sotto casa.


sì ma nessuna università può darti l' idea di uno standard durevole in eterno.
le cose si evolvono e sono soggette a un ventaglio di variabili troppo ampio per poter essere racchiuso in un qualsiasi contesto di studi universitari....

certo poi che studiare cose come economia e commercio può sicuramente dare un aiuto in più.

Paganetor
28-09-2006, 16:05
non stupiamoci poi se le imprese chiudono.
finchè c'è questa mentalità dell'arrangiarsi.. i prezzi mica si determinano a caso, la valutazione dei mercati pure, i bilanci si devono saper leggere, le ristrutturazioni aziendali bisogna avere idea di come si fanno e dove.
ovvio che parlo di imprese di 50 dipendenti o più, non del salumiere sotto casa.

è questo il guaio: tu pensi che sotto i 50 dipendenti ci sia "il salumiere sotto casa", mentre invece c'è una GROSSA fetta di aziende che produce e sostiene l'economia italiana ;)

e, come hanno già detto altri, uno con la 3a media non è necessariamente uno sprovveduto. Se non sa "far di conto", assumerà una persona capace, oppure si affiderà a un commercialista o quelo che è, ma senza "ingigantire" la struttura aziendale

Login
28-09-2006, 16:05
il difficile è proprio questo credo..il saper leggere i cambiamenti o le prospettive che si aprono nel tuo settore...

Secondo me serve vedere ancora più in là, non è detto che il tuo settore sia redditizio a vita, potresti vederti costretto a cambiare.
C'è chi addirittura molla settori comunque in attivo per passare ad altri dove i margini sono più alti. Esempio (http://www.hwupgrade.it/news/sistemi/philips-in-vendita-il-settore-semiconduttori_17806.html)
La mia non è una critica, ma una constatazione. La fetta dei 'lungimiranti', purtroppo per noi, è quasi trasparente tanto è sottile.

-kurgan-
28-09-2006, 16:14
sì ma nessuna università può darti l' idea di uno standard durevole in eterno.
le cose si evolvono e sono soggette a un ventaglio di variabili troppo ampio per poter essere racchiuso in un qualsiasi contesto di studi universitari....

certo poi che studiare cose come economia e commercio può sicuramente dare un aiuto in più.

la laurea in economia e commercio a questo serve, per saper fare i dirigenti d'azienda.
neanche ingegneria prepara al mondo del lavoro completamente, mentre a leggere questo forum pare sia l'unica laurea indispensabile.

è questo il guaio: tu pensi che sotto i 50 dipendenti ci sia "il salumiere sotto casa", mentre invece c'è una GROSSA fetta di aziende che produce e sostiene l'economia italiana ;)

e, come hanno già detto altri, uno con la 3a media non è necessariamente uno sprovveduto. Se non sa "far di conto", assumerà una persona capace, oppure si affiderà a un commercialista o quelo che è, ma senza "ingigantire" la struttura aziendale

no, io penso che le imprese le facciano le persone.. e non si può pretendere di assumere solo gente con laurea quando non si sa decidere con cognizione di causa quali prezzi applicare o capire cosa non va nell'azienda e come muoversi per porvi rimedio. Posso capire che l'esperienza aiuti, ma per molte cose servono calcoli matematici che una persona completamente digiuna in materia improvvisa. Spesso con successo, ma con una concorrenza sempre più agguerrita non basta. Certo, si può assumere un consulente manager che faccia lui questo lavoro, ma a questo punto non si è imprenditori.. si "cacciano i soldi" e basta, che è una cosa diversa :)

StefanoAnalisi
28-09-2006, 16:23
la laurea in economia e commercio a questo serve, per saper fare i dirigenti d'azienda.
neanche ingegneria prepara al mondo del lavoro completamente, mentre a leggere questo forum pare sia l'unica laurea indispensabile.
)

a farti il lavaggio del cervello ed a convincere la gente che il signoraggio non esiste, ecco a cosa servono :stordita:

Paganetor
28-09-2006, 16:30
la laurea in economia e commercio a questo serve, per saper fare i dirigenti d'azienda.
neanche ingegneria prepara al mondo del lavoro completamente, mentre a leggere questo forum pare sia l'unica laurea indispensabile.



no, io penso che le imprese le facciano le persone.. e non si può pretendere di assumere solo gente con laurea quando non si sa decidere con cognizione di causa quali prezzi applicare o capire cosa non va nell'azienda e come muoversi per porvi rimedio. Posso capire che l'esperienza aiuti, ma per molte cose servono calcoli matematici che una persona completamente digiuna in materia improvvisa. Spesso con successo, ma con una concorrenza sempre più agguerrita non basta. Certo, si può assumere un consulente manager che faccia lui questo lavoro, ma a questo punto non si è imprenditori.. si "cacciano i soldi" e basta, che è una cosa diversa :)


non hai idea della paura che mi fanno i neo laureati in economia e commercio che vengono, pensando di sapere tutto, mettono mani alle aziende, le rovinano e migrano verso altre aziende...

come le locuste... :doh:

-kurgan-
28-09-2006, 16:32
non hai idea della paura che mi fanno i neo laureati in economia e commercio che vengono, pensando di sapere tutto, mettono mani alle aziende, le rovinano e migrano verso altre aziende...

come le locuste... :doh:

per me è lo stesso con i laureati in ingegneria informatica :asd: ;)

fabio80
28-09-2006, 16:35
non hai idea della paura che mi fanno i neo laureati in economia e commercio che vengono, pensando di sapere tutto, mettono mani alle aziende, le rovinano e migrano verso altre aziende...

come le locuste... :doh:


chi è quel pirla che dà tanta delega a un neolaureato tanto da permettergli di rovinare un'azienda? :D

Radagast82
28-09-2006, 16:42
chi è quel pirla che dà tanta delega a un neolaureato tanto da permettergli di rovinare un'azienda? :D
risposta: l'imprenditore di cui sopra.
A parte gli scherzi, la laurea non è solo il classico pezzo di carta. Non può sicuramente sostituire l'esperienza diretta, ma neanche il contrario. Un imprenditore esperto quanto vuoi (non tu fabio:D ) non può prescindere da alcune nozioni di base, teorie, conoscenze che solo un'università ti può dare. Altrimenti rimani fermo su quello che sai fare, senza mai spingerti oltre. L'esempio del sito internet fatto prima è lampante.

misterx
28-09-2006, 16:48
ok ok, ho capito che ci sono, non lo nego! :D

parli dei mobilifici? :D


parlo in generale

misterx
28-09-2006, 16:51
non stupiamoci poi se le imprese chiudono.
finchè c'è questa mentalità dell'arrangiarsi.. i prezzi mica si determinano a caso, la valutazione dei mercati pure, i bilanci si devono saper leggere, le ristrutturazioni aziendali bisogna avere idea di come si fanno e dove.
ovvio che parlo di imprese di 50 dipendenti o più, non del salumiere sotto casa.


si stanno ridimensionando tutti: problema risolto :D

I prezzi ????
C'è un preziario in funzione di ciò che fai e poi scusa, se ci sono aziende che stanno in piedi da 30'anni ci sarà pure una ragione eh ? :D

C'è chi le cose le impara a scuola e chi le impara in battaglia ;)

Login
28-09-2006, 16:54
Un imprenditore esperto quanto vuoi (non tu fabio:D ) non può prescindere da alcune nozioni di base, teorie, conoscenze che solo un'università ti può dare. Altrimenti rimani fermo su quello che sai fare, senza mai spingerti oltre. L'esempio del sito internet fatto prima è lampante.

Complimenti. :)
Sei riuscito a dire in 4 righe quello che io avrei spiegato in due pagine. Hai un potere di sintesi innato.
Il succo del discorso a mio modo divedere è comunque questo.

fabio80
28-09-2006, 16:57
risposta: l'imprenditore di cui sopra.
A parte gli scherzi, la laurea non è solo il classico pezzo di carta. Non può sicuramente sostituire l'esperienza diretta, ma neanche il contrario. Un imprenditore esperto quanto vuoi (non tu fabio:D ) non può prescindere da alcune nozioni di base, teorie, conoscenze che solo un'università ti può dare. Altrimenti rimani fermo su quello che sai fare, senza mai spingerti oltre. L'esempio del sito internet fatto prima è lampante.


io non sono imprenditore e men che meno esperto :D

misterx
28-09-2006, 16:58
per me è lo stesso con i laureati in ingegneria informatica :asd: ;)


ma non fanno certo i danni che fanno quelli laureati in economia :asd:

Login
28-09-2006, 17:01
C'è un preziario in funzione di ciò che fai e poi scusa, se ci sono aziende che stanno in piedi da 30'anni ci sarà pure una ragione eh ? :D

Certo, chi anche da molto di più, e di sicuro fanno anche prodotti validi. Il problema non è questo. Quello che cerco di dire è che con la lira svalutata ci potevamo permettere un livello d'inefficenza non più sostenibile. E il dramma è che questa inefficenza non veniva percepita, per compensarla ora servono forti investimenti, ma se un'azienda è in crisi (anche per questo motivo) investimenti non ne fa.
Adesso siamo globalizzati, ci sono aziende in giro per il mondo, magari numericamente simili, che fanno prezzi molto più bassi proprio perchè logisticamente si sono organizzate come tali.

matteo10
28-09-2006, 17:18
Penso che a parte rari settori la logistica non sia un fattore predominante. Il fatto che chi delocalizza tragga vantaggi (spesso teorici) dipende in prevalenza dal costo della mano d'opera locale e dalla reperibilità (e quindi costo) delle materie prime.

misterx
28-09-2006, 17:24
Certo, chi anche da molto di più, e di sicuro fanno anche prodotti validi. Il problema non è questo. Quello che cerco di dire è che con la lira svalutata ci potevamo permettere un livello d'inefficenza non più sostenibile. E il dramma è che questa inefficenza non veniva percepita, per compensarla ora servono forti investimenti, ma se un'azienda è in crisi (anche per questo motivo) investimenti non ne fa.
Adesso siamo globalizzati, ci sono aziende in giro per il mondo, magari numericamente simili, che fanno prezzi molto più bassi proprio perchè logisticamente si sono organizzate come tali.


allora: hanno chiuso aziende come l'autobianchi e non eranon gestite da persone di 3a media o meno, altre aziende gestite in modo casareccio sono sopravissute all'impatto della globalizzazione innalzando la qualità; nessuno è scemo al giorno d'oggi. Purtroppo, giocare sul fattore qualità/sicurezza non è è più sufficiente a garantire nessuno in quanto non giustifichi più i prezzi; la concorrenza si è adeguata ma nota bene, non perchè ha fatto ricerca ma ha iniziato a copiare nel megliore dei modi.

In un mercato come quello italiano certi prezzi non li puoi fare, dovresti mettere alla fame i tuoi dipendenti. Investire all'estero non conviene quasi più a nessuno, vedi romania che a gennaio entra nell'ingranaggio dell'europa e anche lei lo prende nel lisca.
Da me, azienda portata avanti da ingegneri, laureati in economia e chi più ne ha più ne metta, si è ridimensionata in quanto non ha avuto la capacità dubito per la possibilità, di investire. Arrivata tardi ? Forse. Va da se che nascondersi dietro ad un titolo di studio oggi non serve a nulla.

Da me meno veniva rishciesto il prodotto e più ci si ridimensionava ma come, con tutte le teste pensanti che ci sono ?

Tieni presente che sto parlando contraddicendomi visto che pure io frequento l'uni.

Oggi è cambiato tutto il mercato e diploma laurea o capacità paranormali servono a poco. Non ha senso che pure per fare il giornalaio si deve essere laureati. Da me di laureati ve nè a iosa e nonostante ciò l'azienda va male; molte aziende tecnologicamente vanno male IBM e suoi consimili ed all'interno di queste aziende non mancanon certo i cervelli.

mancanon le buone idee ma per queste ci vuole intuito; caratteristica che tutti abbiamo abbandonato fors, in luogo della mera istruzione.

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28-09-2006, 17:25
Penso che a parte rari settori la logistica non sia un fattore predominante. Il fatto che chi delocalizza tragga vantaggi (spesso teorici) dipende in prevalenza dal costo della mano d'opera locale e dalla reperibilità (e quindi costo) delle materie prime.

Mi sono espresso male. Con logistica volevo intendere la continua ottimizzazione della struttura aziendale, ovviamente nel limite delle possibilità della stessa. Purtroppo, spesso e volentieri, il 'capo' ha la sua idea, che ovviamente è legge ed è pure la migliore. Guai a proporre qualche soluzione alternativa o ad avanzare idee nuove.

matteo10
28-09-2006, 17:30
...Purtroppo, spesso e volentieri, il 'capo' ha la sua idea, che ovviamente è legge ed è pure la migliore. Guai a proporre qualche soluzione alternativa o ad avanzare idee nuove.
Ecco, questo potrebbe essere veramente un grosso limite per un imprenditore, non la laurea ;)
Anche se penso che spesso atteggiamenti come quelli siano dovuti al fatto che, per arrivare a certi livelli, di decisioni ne abbiano prese tante, spesso soli e quasi sempre giuste ;)

eriol
28-09-2006, 18:10
neanche ingegneria prepara al mondo del lavoro completamente, mentre a leggere questo forum pare sia l'unica laurea indispensabile.


:confused:
mi sono perso qualcosa?

-kurgan-
28-09-2006, 18:14
:confused:
mi sono perso qualcosa?

beh, direi di si :D
in ogni discussione in cui si parla di rilancio dell'italia, si tirano fuori i millemilamilioni di ingegneri cinesi.. come se il futuro del mondo dipendesse da loro. La realtà è un pò diversa. Fa esempio pure questo topic, pare che per quasi tutti la laurea in economia sia inutile.. non è vero, si dice così per mancanza di conoscenze in merito.

eriol
28-09-2006, 18:17
beh, direi di si :D
in ogni discussione in cui si parla di rilancio dell'italia, si tirano fuori i millemilamilioni di ingegneri cinesi.. come se il futuro del mondo dipendesse da loro. La realtà è un pò diversa. Fa esempio pure questo topic, pare che per quasi tutti la laurea in economia sia inutile.. non è vero, si dice così per mancanza di conoscenze in merito.

lol :D
beh io non credo assolutamente che la laurea di economia sia inutile, anzi, dico che però la parte da leone la fanno il naso, gli occhi (e il sudore) dell' imprenditore.
si pensi a un bill gates per esempio...

fabio80
28-09-2006, 18:19
lol :D
beh io non credo assolutamente che la laurea di economia sia inutile, anzi, dico che però la parte da leone la fanno il naso, gli occhi (e il sudore) dell' imprenditore.
si pensi a un bill gates per esempio...


vabbè, sempre gates andiamo a prendere. quanti gates ci sono al mondo?

eriol
28-09-2006, 18:20
vabbè, sempre gates andiamo a prendere. quanti gates ci sono al mondo?


gates è solo il più grosso di tutti ovviamente.
ce ne sono tanti, anche solo in italia.

StefanoAnalisi
28-09-2006, 18:24
gates è solo il più grosso di tutti ovviamente.
ce ne sono tanti, anche solo in italia.

il piu grosso? credi ancora a quelle balle delle classifiche? cerca Roshild ed i vari banchieri internazionali! :rolleyes:

eriol
28-09-2006, 18:31
il piu grosso? credi ancora a quelle balle delle classifiche? cerca Roshild ed i vari banchieri internazionali! :rolleyes:

sì, va beh...sticazzi...uno dei più grossi ok?

misterx
28-09-2006, 18:37
beh, direi di si :D
in ogni discussione in cui si parla di rilancio dell'italia, si tirano fuori i millemilamilioni di ingegneri cinesi.. come se il futuro del mondo dipendesse da loro. La realtà è un pò diversa. Fa esempio pure questo topic, pare che per quasi tutti la laurea in economia sia inutile.. non è vero, si dice così per mancanza di conoscenze in merito.


ma sei laureato in economia ? :doh:

Radagast82
28-09-2006, 18:51
io non sono imprenditore e men che meno esperto :D
:D ma siccome ho quotato te e poi ho fatto un esempio in terza persona ho pensato fosse meglio specificare che parlavo di un soggetto astratto :D

Radagast82
28-09-2006, 18:52
Complimenti. :)
Sei riuscito a dire in 4 righe quello che io avrei spiegato in due pagine. Hai un potere di sintesi innato.
Il succo del discorso a mio modo divedere è comunque questo.
denghiu ;)