gigio2005
24-09-2006, 10:52
Intercettazioni, Di Pietro chiede modifiche
"Bisogna preservare le prove"
CHIETI - Appena approvato, il decreto sulle intercettazioni telefoniche illegali solleva polemiche. E da parte di esponenti della maggioranza che lo ha varato. Il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, ritiene infatti che il decreto legge approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri debba essere modificato "quando il Parlamento lo discuterà".
"Dobbiamo accogliere - ha spiegato ai giornalisti il leader dell'Italia dei Valori - le richieste dei magistrati rivolte a non distruggere subito tutti i dossier. I documenti e le registrazioni che costituiscono corpo di reato non possono essere eliminate perché vanno messe a disposizione della magistratura". Secondo Di Pietro, che ha parlato a margine dell'ultima giornata della festa nazionale dell'Italia dei Valori, le registrazioni non distrutte dovranno essere comunque custodite con particolari precauzioni, in modo che i loro contenuti non diventino di dominio pubblico.
"Credo si possa adottare - ha concluso Di Pietro - la stessa procedura disposta per le intercettazioni illecite: è vietato fare copie dei documenti e i magistrati potranno prendere visione dei documenti solo nel luogo in cui sono custoditi".
Sul decreto del governo i pareri dei magistrati sono stati discordi. Da una parte c'è stato chi lo ha approvato in toto, dall'altro si sono sollevati dubbi, in particolare sul destino dei dossier compilati illegalmente. Per alcuni le carte non possono essere semplicemente distrutte perché, come nel caso dell'inchiesta sul rapimento di Abu Omar, rappresentato corpi del reato. Altri fanno propria la proposta di conservare le carte in un archivio riservato da istituire in ogni procura, una possibilità che il Guardasigilli Mastella, in un'intervista a Repubblica, esclude seccamente sostenendo di voler "bruciare tutto come succede per le cose eretiche".
http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/cronaca/retata-spie/magistrati-dubbi/magistrati-dubbi.html
"Bisogna preservare le prove"
CHIETI - Appena approvato, il decreto sulle intercettazioni telefoniche illegali solleva polemiche. E da parte di esponenti della maggioranza che lo ha varato. Il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, ritiene infatti che il decreto legge approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri debba essere modificato "quando il Parlamento lo discuterà".
"Dobbiamo accogliere - ha spiegato ai giornalisti il leader dell'Italia dei Valori - le richieste dei magistrati rivolte a non distruggere subito tutti i dossier. I documenti e le registrazioni che costituiscono corpo di reato non possono essere eliminate perché vanno messe a disposizione della magistratura". Secondo Di Pietro, che ha parlato a margine dell'ultima giornata della festa nazionale dell'Italia dei Valori, le registrazioni non distrutte dovranno essere comunque custodite con particolari precauzioni, in modo che i loro contenuti non diventino di dominio pubblico.
"Credo si possa adottare - ha concluso Di Pietro - la stessa procedura disposta per le intercettazioni illecite: è vietato fare copie dei documenti e i magistrati potranno prendere visione dei documenti solo nel luogo in cui sono custoditi".
Sul decreto del governo i pareri dei magistrati sono stati discordi. Da una parte c'è stato chi lo ha approvato in toto, dall'altro si sono sollevati dubbi, in particolare sul destino dei dossier compilati illegalmente. Per alcuni le carte non possono essere semplicemente distrutte perché, come nel caso dell'inchiesta sul rapimento di Abu Omar, rappresentato corpi del reato. Altri fanno propria la proposta di conservare le carte in un archivio riservato da istituire in ogni procura, una possibilità che il Guardasigilli Mastella, in un'intervista a Repubblica, esclude seccamente sostenendo di voler "bruciare tutto come succede per le cose eretiche".
http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/cronaca/retata-spie/magistrati-dubbi/magistrati-dubbi.html