Gemma
19-09-2006, 15:07
ho avuto di recente modo di conoscere l'infernale macchina della giustizia italiana...
A febbraio fatto ricorso per due multe al giudice di pace, a fine aprile mi arriva la comunicazione dell'udienza, fissata a metà giugno.
Mi presento il giorno prefissato, con un quarto d'ora di anticipo e... scopro che gli uffici si sono trasferiti. Davanti al portone c'era un cartello che comunicava il nuovo indirizzo: in piena ZTL :doh:
Così faccio i numeri turchi per arrivare comunque puntuale, mi tocca ntrare in ZTL (e per questo so già che mi beccherò un'altra multa, dannazione), arrivo trafelata alla stanza del giudice e trovo un altro cartello: tutte le udienze di quel giorno sono slittate di una settimana.
Imbufalita vado alla segreteria a cioccare, lamentando che non si erano degnati nella comunicazione di scrivere l'indirizzo dei nuovi uffici, nè di informarmi dello slittamento dell'udienza. E presa dall'ira minaccio una denuncia perchè sul ciglio della porta d'ingresso c'è un dislivello di 3/4 cm per il quale stavo per ammazzarmi inciampandoci.
E vabbè.
Mi presento quindi la settimana successiva; aspetto due ore davanti all'ufficio e quando tocca a me il giudice mi informa che il comune ha chiesto un "rinvio per ulteriori accertamenti". Da giugno a settembre.
Me ne vado, imprecando per un'altra mezza giornata di lavoro persa (e per la quale non mi pagheranno).
Torno a settembre, lunedì scorso. Un'altra ora e mezza di attesa e finalmente sia io che l'ncaricata del comune di fronte al giudice.
"com'è il cognome?" chiede l'incaricata faceno passare le tre cartelline che si è portata appresso. "cognome", risponde il giudice.
"ah, non ho portato la pratica" replica l'incaricata "dovremo rinviare".
Non ci ho visto più.
IO: "ma scusi, di nuovo? E' la quarta volta che mi presento!"
LEI: "eh, vabbè, ma lei non c'è bisogno che venga!"
IO: "eh?????" :mbe:
LEI: "giudice, quando posso venire a portarle la pratica?
Giudice: "ah, verso fine settembre, diciamo il 24"
E a me chiedono di telefonare per sapere quale sarebbe la mia sorte. Ma mica subito, eh... a fine ottobre.
Ecco, per una cosa così stupida e semplice io ho perso due giorni lavorativi, per non parlare dei brandelli di fegato che ho lasciato lì sul tavolo.
E uscendo mi sono domandata come possa venire distrutta la vita di chiunque si trovi ad avere a che fare con la nostra "giustizia"...
non parlo di quelli ricchi e famosi, che delegano l'avvocato e chi s'è visto s'è visto: parlo della gente comune, di quella gente che si vede negare la garanzia dei propri diritti per le lungaggini stupide e inutili del nostro apparato legale. Il cui rovescio della medaglia è peraltro il fatto che la giustizia non assicura la giusta pena ai rei.
E noi che viviamo guardando i telefilm americani, in cui i rinvii vanno alla mattina dopo e tutto viene sbrigato in tempi brevi...
Che tristezza.
A febbraio fatto ricorso per due multe al giudice di pace, a fine aprile mi arriva la comunicazione dell'udienza, fissata a metà giugno.
Mi presento il giorno prefissato, con un quarto d'ora di anticipo e... scopro che gli uffici si sono trasferiti. Davanti al portone c'era un cartello che comunicava il nuovo indirizzo: in piena ZTL :doh:
Così faccio i numeri turchi per arrivare comunque puntuale, mi tocca ntrare in ZTL (e per questo so già che mi beccherò un'altra multa, dannazione), arrivo trafelata alla stanza del giudice e trovo un altro cartello: tutte le udienze di quel giorno sono slittate di una settimana.
Imbufalita vado alla segreteria a cioccare, lamentando che non si erano degnati nella comunicazione di scrivere l'indirizzo dei nuovi uffici, nè di informarmi dello slittamento dell'udienza. E presa dall'ira minaccio una denuncia perchè sul ciglio della porta d'ingresso c'è un dislivello di 3/4 cm per il quale stavo per ammazzarmi inciampandoci.
E vabbè.
Mi presento quindi la settimana successiva; aspetto due ore davanti all'ufficio e quando tocca a me il giudice mi informa che il comune ha chiesto un "rinvio per ulteriori accertamenti". Da giugno a settembre.
Me ne vado, imprecando per un'altra mezza giornata di lavoro persa (e per la quale non mi pagheranno).
Torno a settembre, lunedì scorso. Un'altra ora e mezza di attesa e finalmente sia io che l'ncaricata del comune di fronte al giudice.
"com'è il cognome?" chiede l'incaricata faceno passare le tre cartelline che si è portata appresso. "cognome", risponde il giudice.
"ah, non ho portato la pratica" replica l'incaricata "dovremo rinviare".
Non ci ho visto più.
IO: "ma scusi, di nuovo? E' la quarta volta che mi presento!"
LEI: "eh, vabbè, ma lei non c'è bisogno che venga!"
IO: "eh?????" :mbe:
LEI: "giudice, quando posso venire a portarle la pratica?
Giudice: "ah, verso fine settembre, diciamo il 24"
E a me chiedono di telefonare per sapere quale sarebbe la mia sorte. Ma mica subito, eh... a fine ottobre.
Ecco, per una cosa così stupida e semplice io ho perso due giorni lavorativi, per non parlare dei brandelli di fegato che ho lasciato lì sul tavolo.
E uscendo mi sono domandata come possa venire distrutta la vita di chiunque si trovi ad avere a che fare con la nostra "giustizia"...
non parlo di quelli ricchi e famosi, che delegano l'avvocato e chi s'è visto s'è visto: parlo della gente comune, di quella gente che si vede negare la garanzia dei propri diritti per le lungaggini stupide e inutili del nostro apparato legale. Il cui rovescio della medaglia è peraltro il fatto che la giustizia non assicura la giusta pena ai rei.
E noi che viviamo guardando i telefilm americani, in cui i rinvii vanno alla mattina dopo e tutto viene sbrigato in tempi brevi...
Che tristezza.