Virtuoso
13-09-2006, 17:06
Ciao a tutti,
volevo sapere se qualcuno di voi a più avuto notizie dell'indagine sulle stock options Apple della SEC. Le ultime notizie in merito non mi hanno dato un' ottima impressione e poi non si è più saputo nulla. Voi sapete a che punto è arrivata l'indagine? Vi allego i due articoli apparsi su Macity.
Apple ritarda la presentazione dei documenti alla Sec
13 Agosto 2006
Apple ritarderà la presentazione della relazione obbligatoria alla Sec, la commissione che vigila sulla borsa americana. A comunicarlo è stata la stessa società di Cupertino, con una nota diffusa nella serata di venerdì.
L'annuncio non giunge a sorpresa. Si tratta, infatti, della prevedibile conseguenza dell'indagine sul problema delle stock options, indagine che obbligherà ad una revisione approfondita dei bilanci e in quanto tale ritarderà le valutazioni e la stesura della stessa relazione
Successivamente all'annuncio la Sec ha inviato, anche in questo caso senza suscitare grande sorpresa, una lettera con cui si avvisa Apple che il ritardo su una pratica obbligatoria potrebbe portare alla sospensione delle contrattazioni del titolo AAPL dal Nasdaq. Cupertino non si è fatta prendere con la guardia abbassata e per evitare che possa avere effetto la cancellazione del titolo ha immediatamente chiesto una audizione formale alla Sec. Poiché le procedure per l'audizione potrebbero richiedere dai due ai tre mesi è molto probabile che Apple riuscirà a concludere l'indagine interna e a rielaborare i documenti finanziari e a non subire la sospensione del titolo un provvedimento toccato, tra gli altri, a Mercury Interactive.
Intanto a margine della vicenda alcuni analisti stanno ipotizzando che le irregolarità (mai precisate formalmente) individuate da Apple possano avere a che fare con la pratica del cosiddetto "Springloading", ovvero dell'assegnazione, a titolo di pagamento, ai propri manager di azioni nei giorni precedenti ad annunci destinati ad incrementare il valore dei corsi azionari.
AAPL pochi rischi di cancellazione
22 Agosto 2006
Apple ben difficilmente verrà cancellata dal Nasdaq in conseguenza dei problemi connessi alla vicenda delle stock options. A pensarla in questo modo è un'autorevole esperto ed osservatore del settore,Maureen O'Hara della Cornell University.
Secondo O'Hara, che ha studiato il fenomeno del cosiddetto "delisting", la procedura in base alla quale un titolo viene sospeso dalle contrattazioni a Wall Street, "non è interesse di nessuno che un titolo di primaria importanza venga cancellato dalla borsa. Se si è grandi abbastanza, a Wall Street come altrove, si sta al sicuro e si guida la situazione". A titolo di esempio O'Hara cita, nel corso di una intervista all'Associated Press, il caso di Fannie Mae, la più importante società americana nell'ambito del finanziamento della casa. Se Apple ha mancato di presentare il documento del trimestre fiscale alla Sec (per la necessità di rivedere i calcoli finanziari), Fannie Mae non presenta più la relazione dal 2004 e fino ad oggi non ha ancora subito alcun provvedimento. "Chi opera sul mercato azionario - dice O'Hara - fa soldi scambiando titoli e questo fornisce un motivo molto valido per mantenere una grande società nell'ambito del listino".
La cancellazione da Wall Street è una prospettiva negativa per gli investitori. I titoli non spariscono ma finiscono sull'OTC Bullettin Board o sul Pink Sheet, un network di scambio che usualmente fa passare di mano le azioni di piccole società prive dei requisiti per essere quotate a Wall Street. Acquistare azioni su questi circuiti è più costoso e venderle meno conveniente e i titoli perdono valore mediamente per un 19%.
Dal 1999 al 2004, gli anni dell'esplosione della bolla speculativa della "dot com economy" si è assistito alla cancellazione di circa 4000 aziende, circa il 20% di quelle trattate all'exchange. La maggior parte (il 10%) sono state eliminate per essere scese al di sotto del prezzo minimo richiesto di un dollaro.
volevo sapere se qualcuno di voi a più avuto notizie dell'indagine sulle stock options Apple della SEC. Le ultime notizie in merito non mi hanno dato un' ottima impressione e poi non si è più saputo nulla. Voi sapete a che punto è arrivata l'indagine? Vi allego i due articoli apparsi su Macity.
Apple ritarda la presentazione dei documenti alla Sec
13 Agosto 2006
Apple ritarderà la presentazione della relazione obbligatoria alla Sec, la commissione che vigila sulla borsa americana. A comunicarlo è stata la stessa società di Cupertino, con una nota diffusa nella serata di venerdì.
L'annuncio non giunge a sorpresa. Si tratta, infatti, della prevedibile conseguenza dell'indagine sul problema delle stock options, indagine che obbligherà ad una revisione approfondita dei bilanci e in quanto tale ritarderà le valutazioni e la stesura della stessa relazione
Successivamente all'annuncio la Sec ha inviato, anche in questo caso senza suscitare grande sorpresa, una lettera con cui si avvisa Apple che il ritardo su una pratica obbligatoria potrebbe portare alla sospensione delle contrattazioni del titolo AAPL dal Nasdaq. Cupertino non si è fatta prendere con la guardia abbassata e per evitare che possa avere effetto la cancellazione del titolo ha immediatamente chiesto una audizione formale alla Sec. Poiché le procedure per l'audizione potrebbero richiedere dai due ai tre mesi è molto probabile che Apple riuscirà a concludere l'indagine interna e a rielaborare i documenti finanziari e a non subire la sospensione del titolo un provvedimento toccato, tra gli altri, a Mercury Interactive.
Intanto a margine della vicenda alcuni analisti stanno ipotizzando che le irregolarità (mai precisate formalmente) individuate da Apple possano avere a che fare con la pratica del cosiddetto "Springloading", ovvero dell'assegnazione, a titolo di pagamento, ai propri manager di azioni nei giorni precedenti ad annunci destinati ad incrementare il valore dei corsi azionari.
AAPL pochi rischi di cancellazione
22 Agosto 2006
Apple ben difficilmente verrà cancellata dal Nasdaq in conseguenza dei problemi connessi alla vicenda delle stock options. A pensarla in questo modo è un'autorevole esperto ed osservatore del settore,Maureen O'Hara della Cornell University.
Secondo O'Hara, che ha studiato il fenomeno del cosiddetto "delisting", la procedura in base alla quale un titolo viene sospeso dalle contrattazioni a Wall Street, "non è interesse di nessuno che un titolo di primaria importanza venga cancellato dalla borsa. Se si è grandi abbastanza, a Wall Street come altrove, si sta al sicuro e si guida la situazione". A titolo di esempio O'Hara cita, nel corso di una intervista all'Associated Press, il caso di Fannie Mae, la più importante società americana nell'ambito del finanziamento della casa. Se Apple ha mancato di presentare il documento del trimestre fiscale alla Sec (per la necessità di rivedere i calcoli finanziari), Fannie Mae non presenta più la relazione dal 2004 e fino ad oggi non ha ancora subito alcun provvedimento. "Chi opera sul mercato azionario - dice O'Hara - fa soldi scambiando titoli e questo fornisce un motivo molto valido per mantenere una grande società nell'ambito del listino".
La cancellazione da Wall Street è una prospettiva negativa per gli investitori. I titoli non spariscono ma finiscono sull'OTC Bullettin Board o sul Pink Sheet, un network di scambio che usualmente fa passare di mano le azioni di piccole società prive dei requisiti per essere quotate a Wall Street. Acquistare azioni su questi circuiti è più costoso e venderle meno conveniente e i titoli perdono valore mediamente per un 19%.
Dal 1999 al 2004, gli anni dell'esplosione della bolla speculativa della "dot com economy" si è assistito alla cancellazione di circa 4000 aziende, circa il 20% di quelle trattate all'exchange. La maggior parte (il 10%) sono state eliminate per essere scese al di sotto del prezzo minimo richiesto di un dollaro.