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maxsona
12-09-2006, 19:08
Afghanistan: Italia pensa a invio di un C-130 e due Predator

Bruxelles, 12 set (Velino) - L’Italia potrebbe presto inviare in Afghanistan un aereo da trasporto C-130 e due velivoli senza pilota (Uav) Predator in rinforzo alla missione Isaf. Lo apprende IL VELINO da fonti Nato. Al momento sulla questione c’è un piano di fattibilità in approvazione da parte del Comando operativo di vertice interforze (Coi). L’ultimo passo sarà il via libera politico per gli assetti, che dovrebbero essere fisicamente dislocati nella regione ovest del paese asiatico, dove opera il nostro contingente. Il C-130 e i due Uav sono stati espressamente richiesti in via urgente dai vertici della Nato venerdì scorso a Varsavia al meeting dei capi di Stato maggiore dei 26 paesi membri dell’Alleanza Atlantica. L’ok alla spedizione non dovrebbe incontrare troppe riserve da parte del governo, in quanto il ministro della Difesa, Arturo Parisi, aveva affermato solo che l’Italia non avrebbe inviato altri soldati, ma non aveva fatto menzione dei mezzi. Inoltre, purché si rimanga all’interno del numero massimo di soldati previsto dal decreto legge di proroga della missione (5 luglio), è possibile apportare modifiche alla tipologia di personale impiegato in Afghanistan. Dunque, non sarebbe un problema far partire al seguito dei mezzi il personale che li accompagna.

Questa potrebbe essere la soluzione che il governo cercava per rispondere alle contrastanti esigenze degli alleati della Nato, che hanno bisogno di un maggiore impegno da parte italiana in territorio afgano, e delle componenti radicali della maggioranza, che devono rispondere a un elettorato intransigente contro ogni operazione militare. L’imbarazzo che la situazione stava cominciando a creare a Palazzo Chigi è evidenziato oggi dal Times, che ha espresso l’insoddisfazione britannica per quattro paesi – Italia, Germania, Spagna e Turchia – colpevoli secondo il quotidiano di aver rifiutato l’invio di ulteriori truppe nonostante le urgenti necessità dell’Alleanza. Proprio gli sviluppi della missione Isaf sono stati al centro di una riunione del Consiglio atlantico ieri a Bruxelles, cui ha partecipato in rappresentanza dell’Italia l’ambasciatore alla Nato Maurizio Moreno. E anche se, come hanno precisato i nostri funzionari dalla capitale belga, all’Italia non è stata rivolta alcuna richiesta ufficiale, era evidente come la riluttanza ad aumentare il nostro contributo in Afghanistan stesse creando alla Farnesina imbarazzi e difficoltà diplomatiche.

“Servono elicotteri, aerei da trasporto e uomini di riserva in Afghanistan", aveva infatti detto venerdì a Varsavia il generale James L. Jones, comandante supremo delle forze alleate in Europa (Saceur). In particolare, l’alto ufficiale aveva chiesto uno squadrone di elicotteri armati, due o tre C-130 (aerei da trasporto); equipaggiamenti per l’intelligence, la sorveglianza e la ricognizione (Uav, aerei senza pilota e disponibilità dei satelliti) e battaglioni tattici di riserva. “Non è un impegno numerico molto rilevante ma è ciò che può fare la differenza sul campo”, aveva precisato. L’invio di un C-130 e di due Predator andrebbe dunque incontro a queste richieste senza oltrepassare i limiti che il decreto del 5 luglio ha imposto all’impegno italiano.
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