Adric
07-09-2006, 21:39
VENEZIA 2006
Scoppia il caso Straub-Huillet
I registi de «Quei loro incontri», assenti per problemi di salute, in un comunicato plaudono ai terroristi
7/9/2006
Speciale Venezia 2006
VENEZIA. Ha inviato tre brevi scritti, dai toni a tratti molto duri, Jean-Marie Straub, assente per gravi problemi di salute della moglie Danielle Huillet, da sempre sua coregista, alla conferenza stampa che si è tenuta al Lido di Venezia in occasione della presentazione del loro film «Quei loro incontri». Taglienti le parole finali centrate proprio sulla sua assenza: «D'altronde non potrei festeggiare in un festival dove c'è tanta polizia pubblica e privata alla ricerca di un terrorista: il terrorista sono io».
Parafrasando Franco Fortini il messaggio aggiunge anche: «Finchè ci sarà il capitalismo imperialistico americano, non ci saranno mai abbastanza «terroristi» nel mondo».
Il regista ha voluto ringraziare inizialmente Marco Muller per il suo coraggio ad ospitare il film nella Mostra veneziana, un lavoro davvero singolare che ha visto il pubblico diviso tra entusiasti sostenitori e detrattori. Sono cinque dialoghi sul mito in cui gli dei parlano degli uomini e di se stessi, del destino e del mistero della morte. «Quei loro incontri» è basato sugli ultimi cinque dei «Dialoghi con Leucò» di Cesare Pavese. Ma perchè proprio Pavese? È lo stesso regista a rispondere in uno degli scritti inviati: «Perchè Pavese ha scritto: «Comunista non è chi vuole. Siamo troppo ignoranti in questo paese. Ci vorrebbero dei comunisti non ignoranti, che non guastassero il nome... Quante case di padroni bisogna incendiare, quanti ammazzarne per le strade e per le piazze, prima che il mondo torni giusto e noi si possa dir la nostra».
Il cinema della coppia Straub-Huillet è sempre stato considerato un mondo cinematografico a parte. Lo stesso Straub non ha mai fatto mistero del suo rapporto ambivalente con il cinema e con lo star-system e per lui partecipare a questa Mostra veneziana rappresenta una sorta di «vendetta contro tanti ruffiani».
(La Stampa)
Scoppia il caso Straub-Huillet
I registi de «Quei loro incontri», assenti per problemi di salute, in un comunicato plaudono ai terroristi
7/9/2006
Speciale Venezia 2006
VENEZIA. Ha inviato tre brevi scritti, dai toni a tratti molto duri, Jean-Marie Straub, assente per gravi problemi di salute della moglie Danielle Huillet, da sempre sua coregista, alla conferenza stampa che si è tenuta al Lido di Venezia in occasione della presentazione del loro film «Quei loro incontri». Taglienti le parole finali centrate proprio sulla sua assenza: «D'altronde non potrei festeggiare in un festival dove c'è tanta polizia pubblica e privata alla ricerca di un terrorista: il terrorista sono io».
Parafrasando Franco Fortini il messaggio aggiunge anche: «Finchè ci sarà il capitalismo imperialistico americano, non ci saranno mai abbastanza «terroristi» nel mondo».
Il regista ha voluto ringraziare inizialmente Marco Muller per il suo coraggio ad ospitare il film nella Mostra veneziana, un lavoro davvero singolare che ha visto il pubblico diviso tra entusiasti sostenitori e detrattori. Sono cinque dialoghi sul mito in cui gli dei parlano degli uomini e di se stessi, del destino e del mistero della morte. «Quei loro incontri» è basato sugli ultimi cinque dei «Dialoghi con Leucò» di Cesare Pavese. Ma perchè proprio Pavese? È lo stesso regista a rispondere in uno degli scritti inviati: «Perchè Pavese ha scritto: «Comunista non è chi vuole. Siamo troppo ignoranti in questo paese. Ci vorrebbero dei comunisti non ignoranti, che non guastassero il nome... Quante case di padroni bisogna incendiare, quanti ammazzarne per le strade e per le piazze, prima che il mondo torni giusto e noi si possa dir la nostra».
Il cinema della coppia Straub-Huillet è sempre stato considerato un mondo cinematografico a parte. Lo stesso Straub non ha mai fatto mistero del suo rapporto ambivalente con il cinema e con lo star-system e per lui partecipare a questa Mostra veneziana rappresenta una sorta di «vendetta contro tanti ruffiani».
(La Stampa)