Adric
05-09-2006, 13:35
Francia: José Bové guida la distruzione di una coltivazione di mais Ogm
Domenica, 03 settembre
Circa 300 militanti anti Ogm, fra i quali il leader no global José Bové, hanno cominciato a distruggere oggi pomeriggio un campo di mais nel sud ovest della Francia, dipartimento di Lot-et-Garonne, provocando l'intervento dei gendarmi che hanno proceduto a tre arresti. Gli anti Ogm hanno distrutto solo una piccola parte del campo, perché fermati dalle forze di polizia.
Dopo gli arresti i militanti hanno presentato al comandante della gendarmeria "per solidarietà" la lista di tutti quelli che hanno partecipato all'azione. "Siamo pronti ad assumerci la responsabilità degli atti, anche davanti alla giustizia", ha detto Bové, affermando che il campo era proprio coltivato Ogm.
Intervista a José Bové
(353 letture)
"Perché ha rifiutato l’invito dei Verdi alla loro università estiva, che ha iniziato giovedì 24 agosto, per dibattere con Dominique Voynet, Nicolas Hulot e Corinne Lepage ?
Ho deciso di non andare a nessuna università estiva e di favorire il quadro unitario dell'alternativa antilibérale per 2007. Tutti i collettivi provinciali esistenti si devono ritrovare a Saint-Denis, il 10 settembre. D’altronde, non ho voglia di fungere da sviluppo in un dibattito confuso in presenza di alcune sensibilità ecologi che si dicono "apolitici".
La signora Voyet intende comprendere “ tutto il popolo ecologico”. Non condivide quest’ambizione ?
Dominique Voynet ha scelto di fare del tema ecologico un sottoprodotto del social-liberalismo. Insieme ai miei amici della minoranza dei Verdi, credo che la questione dell’ambiente è talmente centrale che non si può accontentare di una sistemazione del sistema liberale e produttivo.
L’idea di una candidatura unitaria della sinistra antiliberale non é sul punto di slittare ?
No, la dinamica esiste sul campo militante con più di 300 collettivi di base. Si deve accelerare il processo. E chiedere a certe correnti politiche, che sono parti importanti, di chiarire la loro posizione.
Il PCF ( Partito Comunista francese -ndr ) non ha fatto una distinzione chiara tra l’alleanza con il PS ( Partito Socialista francese - ndr ), col rischio di perdere la sua anima e anche la sua organizzazione, o l'unità delle forze antiliberali, come li augura la maggioranza del suo elettorato. La LCR ( Lega Comunista Rivoluzionaria - ndr ), da parte sua, afferma di tenere la porta aperta all’unità, però mantiene la candidatura di Olivier Besancenot. E arrivato il momento di cessare il gioco del gatto col topo. Vogliono, sì o no, candidature unitarie, non solo per le presidenziali, ma anche per gli scrutini che seguiranno ?
Marie-George Buffet e Olivier Besancenot stimano ciascuno la loro legittima candidatura. Pensa di essere in una posizione migliore ?
E ovvio che un candidato unitario alle presidenziali, volendo radunare le correnti politiche, ma anche sindacati e associazioni, non può essere il portavoce di tale e quale partito. Quello che è successo il 29 maggio 2005 con la vittoria del no al referendum, l’ha dimostrato : che c’é una nuova cittadina che può sconvolgere tutte le equazioni elettorali classiche.
La posta in gioco é di impersonare alle urne il movimento contro la destra antisociale e per una vera alternativa antiliberale. Rimane da scegliere la candidata che meglio le può radunare. Sono pronto ad assumere questo ruolo in una dinamica di vittoria e non solo di testimonianza, conducendo una campagna collettiva che contrasta con la logica della personalizzazione.
Pero se sarà scelto qualcun altro, non mi crea alcun problema; parteciperò accanto a lui alla campagna.
Le rimproverano spesso d’essere troppo concentrato sulla lotta contro il OGM o "la malbouffe[1]. Lei ha un programma ?
E vero che trentanni di sindacalismo contadino quello forgia una base! Ma con la Confederazione contadina siamo stati i primi a denunciare le logiche di delocalizzazione nel modello neoliberale. Ovviamente non potremmo vincere delle battaglie sulla precarietà, l’occupazione o i servizi pubblici senza mettere sul conto certi accordi internazionali.
Ciò non costituisce un programma presidenziale con delle proposte sull’occupazione, smic, fiscalità...
Il collettivo nazionale per una candidatura unitaria sta lavorando ad una piattaforma elettorale. Fra le misure previste, c'è il Smic a 1.500 euro ( salario minimo interprofessionale di crescita - ndr ), immediatamente, e la rimessa in discussione delle divergenze enormi di redditi mediante la soppressione dello stock-opzione.
Per darsi da fare, é indispensabile instaurare un nuovo statuto dei dipendenti che assicuri una continuità contrattuale tra i periodi di lavoro e di disoccupazione garantendo la remunerazione e il mantenimento dei diritti sociali. Ciò deve accompagnarsi ad un rafforzamento del controllo dei lavoratori dipendenti sulla gestione dell'impresa ed un diritto di veto per i sindacati sui decentramenti o le OPA.
Infine, devono essere regolarizzati tutti coloro senza documenti concedendogli un permesso di soggiorno di dieci anni. Abbiamo dimenticato che l’Italia ha regolarizzato 700.000 stranieri in 2003 e la Spagna 600.000 nel 2005 ? E accetteremmo di transigere oggi 30.000 senza documenti i cui ragazzi sono scolarizzati ? E indegno !
Il primo segretario del Partito Socialista, François Hollande, ha criticato il pericolo della moltiplicazione delle candidature della sinistra.
Serve un dibattito tra la sinistra che desidera rompere con la logica economica liberale e quella che, finalmente, ha come ambizione di pianificarla; tra l’estrema sinistra e quella che sbircia verso il centro. Se noi riuscissimo a fare l’unione degli antiliberali, potremmo creare un altro rapporto di forze tra le due sinistre. E vincere ! Capisco che cio potrebbe preoccupare il Partito Socialista francese...
di Sylvia Zappi
- Traduzione di Claudia Dragomir per Cani Sciolti
Note:
[1] Malbouffe: José Bové chiama la “malbouffe”, un’alimentazione squilibrata, sostanzialmente nociva, la cui conseguenza più evidente è l’obesità.
José Bové è un anarcosindacalista francese, esponente del movimento no global e portavoce di Via Campesina.
Articolo originale apparso nell’edizione del 27.08.06-Le Monde
(canisciolti.info)
Domenica, 03 settembre
Circa 300 militanti anti Ogm, fra i quali il leader no global José Bové, hanno cominciato a distruggere oggi pomeriggio un campo di mais nel sud ovest della Francia, dipartimento di Lot-et-Garonne, provocando l'intervento dei gendarmi che hanno proceduto a tre arresti. Gli anti Ogm hanno distrutto solo una piccola parte del campo, perché fermati dalle forze di polizia.
Dopo gli arresti i militanti hanno presentato al comandante della gendarmeria "per solidarietà" la lista di tutti quelli che hanno partecipato all'azione. "Siamo pronti ad assumerci la responsabilità degli atti, anche davanti alla giustizia", ha detto Bové, affermando che il campo era proprio coltivato Ogm.
Intervista a José Bové
(353 letture)
"Perché ha rifiutato l’invito dei Verdi alla loro università estiva, che ha iniziato giovedì 24 agosto, per dibattere con Dominique Voynet, Nicolas Hulot e Corinne Lepage ?
Ho deciso di non andare a nessuna università estiva e di favorire il quadro unitario dell'alternativa antilibérale per 2007. Tutti i collettivi provinciali esistenti si devono ritrovare a Saint-Denis, il 10 settembre. D’altronde, non ho voglia di fungere da sviluppo in un dibattito confuso in presenza di alcune sensibilità ecologi che si dicono "apolitici".
La signora Voyet intende comprendere “ tutto il popolo ecologico”. Non condivide quest’ambizione ?
Dominique Voynet ha scelto di fare del tema ecologico un sottoprodotto del social-liberalismo. Insieme ai miei amici della minoranza dei Verdi, credo che la questione dell’ambiente è talmente centrale che non si può accontentare di una sistemazione del sistema liberale e produttivo.
L’idea di una candidatura unitaria della sinistra antiliberale non é sul punto di slittare ?
No, la dinamica esiste sul campo militante con più di 300 collettivi di base. Si deve accelerare il processo. E chiedere a certe correnti politiche, che sono parti importanti, di chiarire la loro posizione.
Il PCF ( Partito Comunista francese -ndr ) non ha fatto una distinzione chiara tra l’alleanza con il PS ( Partito Socialista francese - ndr ), col rischio di perdere la sua anima e anche la sua organizzazione, o l'unità delle forze antiliberali, come li augura la maggioranza del suo elettorato. La LCR ( Lega Comunista Rivoluzionaria - ndr ), da parte sua, afferma di tenere la porta aperta all’unità, però mantiene la candidatura di Olivier Besancenot. E arrivato il momento di cessare il gioco del gatto col topo. Vogliono, sì o no, candidature unitarie, non solo per le presidenziali, ma anche per gli scrutini che seguiranno ?
Marie-George Buffet e Olivier Besancenot stimano ciascuno la loro legittima candidatura. Pensa di essere in una posizione migliore ?
E ovvio che un candidato unitario alle presidenziali, volendo radunare le correnti politiche, ma anche sindacati e associazioni, non può essere il portavoce di tale e quale partito. Quello che è successo il 29 maggio 2005 con la vittoria del no al referendum, l’ha dimostrato : che c’é una nuova cittadina che può sconvolgere tutte le equazioni elettorali classiche.
La posta in gioco é di impersonare alle urne il movimento contro la destra antisociale e per una vera alternativa antiliberale. Rimane da scegliere la candidata che meglio le può radunare. Sono pronto ad assumere questo ruolo in una dinamica di vittoria e non solo di testimonianza, conducendo una campagna collettiva che contrasta con la logica della personalizzazione.
Pero se sarà scelto qualcun altro, non mi crea alcun problema; parteciperò accanto a lui alla campagna.
Le rimproverano spesso d’essere troppo concentrato sulla lotta contro il OGM o "la malbouffe[1]. Lei ha un programma ?
E vero che trentanni di sindacalismo contadino quello forgia una base! Ma con la Confederazione contadina siamo stati i primi a denunciare le logiche di delocalizzazione nel modello neoliberale. Ovviamente non potremmo vincere delle battaglie sulla precarietà, l’occupazione o i servizi pubblici senza mettere sul conto certi accordi internazionali.
Ciò non costituisce un programma presidenziale con delle proposte sull’occupazione, smic, fiscalità...
Il collettivo nazionale per una candidatura unitaria sta lavorando ad una piattaforma elettorale. Fra le misure previste, c'è il Smic a 1.500 euro ( salario minimo interprofessionale di crescita - ndr ), immediatamente, e la rimessa in discussione delle divergenze enormi di redditi mediante la soppressione dello stock-opzione.
Per darsi da fare, é indispensabile instaurare un nuovo statuto dei dipendenti che assicuri una continuità contrattuale tra i periodi di lavoro e di disoccupazione garantendo la remunerazione e il mantenimento dei diritti sociali. Ciò deve accompagnarsi ad un rafforzamento del controllo dei lavoratori dipendenti sulla gestione dell'impresa ed un diritto di veto per i sindacati sui decentramenti o le OPA.
Infine, devono essere regolarizzati tutti coloro senza documenti concedendogli un permesso di soggiorno di dieci anni. Abbiamo dimenticato che l’Italia ha regolarizzato 700.000 stranieri in 2003 e la Spagna 600.000 nel 2005 ? E accetteremmo di transigere oggi 30.000 senza documenti i cui ragazzi sono scolarizzati ? E indegno !
Il primo segretario del Partito Socialista, François Hollande, ha criticato il pericolo della moltiplicazione delle candidature della sinistra.
Serve un dibattito tra la sinistra che desidera rompere con la logica economica liberale e quella che, finalmente, ha come ambizione di pianificarla; tra l’estrema sinistra e quella che sbircia verso il centro. Se noi riuscissimo a fare l’unione degli antiliberali, potremmo creare un altro rapporto di forze tra le due sinistre. E vincere ! Capisco che cio potrebbe preoccupare il Partito Socialista francese...
di Sylvia Zappi
- Traduzione di Claudia Dragomir per Cani Sciolti
Note:
[1] Malbouffe: José Bové chiama la “malbouffe”, un’alimentazione squilibrata, sostanzialmente nociva, la cui conseguenza più evidente è l’obesità.
José Bové è un anarcosindacalista francese, esponente del movimento no global e portavoce di Via Campesina.
Articolo originale apparso nell’edizione del 27.08.06-Le Monde
(canisciolti.info)