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View Full Version : Svizzera: sfratto per 'Coopi', luogo storico per sinistra ed emigrazione italiana


Adric
25-08-2006, 15:03
Svizzera:Sfratto per 'Coopi' luogo storico per sinistra ed emigrazione italiana
Martedì, 22 agosto

Giorni contati per il ristorante 'Cooperativo' di Zurigo, storico locale della sinistra e dell'emigrazione italiana che un anno fa ha festeggiato i 100 anni d'esistenza. La città di Zurigo ha annunciato oggi di avere disdetto per la fine dell'anno il contratto di locazione con la 'Società cooperativa italiana di Zurigo' e di essere alla ricerca di un nuovo affittuario.

''La Societa' cooperativa e la Città non sono riuscite a trovare un accordo per un nuovo contratto d'affitto'', scrive oggi in un comunicato il dicastero cittadino delle finanze. Ciò significa che il 'Coopi' non esisterà più nella sua forma attuale alla 'Strassburgstrasse 5', ha precisato all'agenzia di stampa svizzera Ats il vicedirettore dell'amministrazione cittadina degli immobili Jurg Keller.

Stando alla nota, la città sarebbe stata disposta a sobbarcarsi le spese per i ''necessari lavori di ristrutturazione dell'immobile, ma chiedeva in cambio un affitto in grado di coprire i costi''. Keller non ha voluto precisare su quali cifre le parti si sono trovate in disaccordo, limitandosi a dire che nell'annuncio per la ricerca di un nuovo gestore disposto a riprendere il ristorante dalla primavera 2007 sarà indicata una pigione annua minima di 180.000 franchi. ''Per la scelta del nuovo locatario non si terra' conto unicamente di aspetti commerciali'', ha aggiunto Keller.

La città vuole che il ristorante mantenga la sua 'italianità' e continui ad offrire pietanze a prezzi accessibili. La sala al primo piano dovrebbe inoltre continuare a rimanere a disposizione del quartiere, delle associazioni e dei partiti, precisa la nota. Per decenni il Cooperativo è stato il luogo prediletto per gli incontri e per i festeggiamenti del Partito socialista zurighese. La nascita del ristorante 'Cooperativo' risale al 18 marzo 1905, quando un gruppo di italiani residenti in Svizzera, tra i quali Domenico Armuzzi, Francesco Lezzi, Alessandro Biagini, Amilcare Malpeli ed Enrico Dezza, fondò la Società cooperativa che aveva lo scopo di promuovere la cooperazione socialista e che prevedeva l'apertura di un ristorante che doveva fornire agli operai un cibo sano e nutriente a prezzi abbordabili. Fin dagli inizi il ristorante diventò un luogo d'incontro fra emigranti.

Dal 'Coopi' transitò anche Benito Mussolini, allora socialista e direttore dell'Avanti, che nel 1913 tenne a Zurigo il discorso del primo maggio. Ma anche anche Giacomo Matteotti, che scriveva per ''L'Avvenire dei Lavoratori''. Lo stesso Lenin vi consumò l'ultimo pasto prima di imbarcarsi sulla carrozza ferroviaria che nel 1917 lo riportò in Russia e dopo aver finito di scrivere 'L'imperialismo come fase suprema del capitalismo'. L'importanza del Cooperativo aumentò negli anni del fascismo, quando il locale zurighese diventò un luogo d'accoglienza per i profughi sfuggiti alle persecuzioni.

Più avanti divenne una sorta di centro di accoglienza degli emigrati e ritrovo di giovani artisti e della sinistra non solo italiana ma anche svizzera (da li',dopo il '68, passo' anche l'attuale presidente della Confederazione, Moritz Leuenberger). In occasione dei festeggiamenti per i suoi 100 anni, lo scorso anno vennero organizzate una serie di manifestazioni, inaugurate con una mostra dedicata al ciclo pittorico che Mario Comensoli inaugurò nel '68 e sviluppò negli anni '70, alla quale rese omaggio il critico Peter Killer. E' dal 1970 che il 'Coopi' si trovava nell'attuale sede. I recapiti precedenti si trovavano alla 'Zwinglistrasse' e al 36 della 'Militarstrasse', che come l'ultimo si trovano nel 'Kreis 4', il vecchio quartiere operaio di Zurigo, il ''quartiere carogna''.

A dimostrare quanto ''il Cooperativo'' significhi per la memoria collettiva italo-svizzera, e' l'esito della campagna SP pro Coopi lanciata due anni fa dal partito socialista, e che in pochi mesi portò alla raccolta tra i simpatizzanti piu' di 151.000 franchi, tutte offerte volontarie affinche' il ristorante potesse avviare alcune ristrutturazioni edilizie mantenendo intatto il suo prestigio. Adesso, la disdetta del contratto.
(canisciolti.info)