luigiaratamigi
20-08-2006, 12:24
La vittima è una giovane studentessa di 23 anni già identificata
L'ultima volta è stata vista venerdì. Scomparso anche il custode cingalese
Brescia, uccisa e nascosta nel campanile
Si cerca il sacrestano della chiesa
Il ragazzo, a morte avvenuta, ha telefonato allo zio parlando di un incidente
Per un giorno i fedeli hanno pregato con il cadavere accanto
BRESCIA - E' scomparsa da venerdì scorso la giovane donna il cui cadavere, infilato in sacchetti di plastica, è stato trovato nascosto all'interno del campanile di una chiesa in via Ambaraga nella zona di Mompiano, periferia verde di Brescia. Ad ucciderla, secondo le indagini dei carabinieri, un coetaneo cingalese, custode della chiesa che, a delitto avvenuto e prima di darsi alla fuga, avrebbe avvertito al telefono lo zio dicendo che si sarebbe trattato di un incidente.
Vigili del fuoco e carabinieri hanno fatto il macabro ritrovamento la scorsa notte. La donna, Elena L., studentessa bresciana di 23 anni, la cui famiglia vive nei pressi dello stadio, era scomparsa venerdì dopo essere stata vista, l'ultima volta, andare in chiesa per accendere una candela.
E, dallo stesso giorno, non si hanno più notizie dell'immigrato cingalese che faceva da custode della chiesa. Wimal C. P., - così si chiama -, molto conosciuto e coetaneo della ragazza - è ricercato come probabile autore del delitto. Il ragazzo, ieri, prima di far perdere le proprie tracce ha avvertito per telefono lo zio di quanto era accaduto. Gli ha detto che si sarebbe trattato di un incidente: la ragazza avrebbe battuto la testa durante una vivace discussione con lui, sarebbe morta nella caduta e lui ne avrebbe subito nascosto il corpo nel vano scala del pulpito.
Le ricerche dei carabinieri, dopo la segnalazione della scomparsa, si sono concentrate dal pomeriggio di ieri sulla chiesa di via Ambaraga, quando dalle testimonianze degli stessi genitori della ragazza, è emerso che Elena venerdì si era recata in chiesa per accendere una candela e pregare.
Dalle prime indagini, sembra che Elena sia stata vittima di un'aggressione mentre stava per uscire. Avrebbe battuto violentemente il capo contro il portone, poi sarabbe stata trascinata verso la scaletta stretta e nascosta in cui gli investigatori hanno trovato i suoi resti.
Secondo il racconto di don Cesare Verzelletti, parroco di San Gaudenzio, il giovane Chamila ha spiegato allo zio che la ragazza tra le 11 e mezzogiorno di venerdì era entrata in chiesa. Ma lui doveva chiuderla, secondo le disposizioni. L'aveva invitata a uscire e lei aveva opposto una certa resistenza. A questo punto ci sarebbe stata una colluttazione.
"E' caduta e ha battuto la testa - avrebbe raccontato Chamila allo zio -. Mi sono accorto che non c'era più nulla da fare e ho nascosto il corpo". Solo il giovane cingalese aveva la chiave di quel vano scala del pulpito. Lo zio di Chamila ha subito avvertito i genitori di Elena. A questo punto i genitori sono corsi dal parroco e insieme hanno cercato di rintracciare il giovane, che però era già fuggito. Le ricerche dei carabinieri si sono dirette alla chiesa, dove il cadavere è stato scoperto.
"Avevo visto Elena qualche volta - ha raccontato il sacerdote - ma non la conoscevo bene perchè lei è di una parrocchia vicina". Quanto al cingalese sospettato del delitto, don Verzelletti lo descrive come "un ragazzo mite", che suona in un gruppo con strumenti tradizionali cingalesi. "Non l'ho mai visto parlare con una ragazza di qui - ha proseguito il sacerdote -. Proprio venerdì era stato in Posta per inviare una raccomandata e chiedere il permesso per la sua ragazza, perchè potesse venire venire in Italia".
Drammatico il racconto della madre di Elena, Caterina Mutti, che spiega di essere stata lei a mandare in chiesa la ragazza venerdì: "Avevo mandato io mia figlia in chiesa ad accendermi una candela, venerdì. Elena è morta per un caso tragico".
La chiesa, scena del crimine, è stata posta sotto sequestro dagli inquirenti. Il parroco don Cesare Verzelletti ha fatto affiggere un cartello sul portone per avvisare i fedeli che oggi non si tengono le funzioni domenicali.
Per tutta la giornata di sabato, i fedeli che si sono recati per le funzioni o per la preghiera nella chiesa di Santa Maria della parrocchia di San Gaudenzio sono passati a pochi metri dal cadavere di Elena Lonati.
Il quartiere di Mompiano, nel quale si trova tra l'altro lo stadio di Brescia, è un'ampia zona residenziale alla periferia nord della città. E' zona abitata per lo più da famiglie benestanti, con scarsa presenza di immigrazione straniera, e nella quale non si ricorda siano avvenuti in questi anni gravi fatti di cronaca.
(20 agosto 2006)
http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/cronaca/donna-morta-campanile/donna-morta-campanile/donna-morta-campanile.html
Dite che era meglio postarlo nel 3d dei perseguitati?
L'ultima volta è stata vista venerdì. Scomparso anche il custode cingalese
Brescia, uccisa e nascosta nel campanile
Si cerca il sacrestano della chiesa
Il ragazzo, a morte avvenuta, ha telefonato allo zio parlando di un incidente
Per un giorno i fedeli hanno pregato con il cadavere accanto
BRESCIA - E' scomparsa da venerdì scorso la giovane donna il cui cadavere, infilato in sacchetti di plastica, è stato trovato nascosto all'interno del campanile di una chiesa in via Ambaraga nella zona di Mompiano, periferia verde di Brescia. Ad ucciderla, secondo le indagini dei carabinieri, un coetaneo cingalese, custode della chiesa che, a delitto avvenuto e prima di darsi alla fuga, avrebbe avvertito al telefono lo zio dicendo che si sarebbe trattato di un incidente.
Vigili del fuoco e carabinieri hanno fatto il macabro ritrovamento la scorsa notte. La donna, Elena L., studentessa bresciana di 23 anni, la cui famiglia vive nei pressi dello stadio, era scomparsa venerdì dopo essere stata vista, l'ultima volta, andare in chiesa per accendere una candela.
E, dallo stesso giorno, non si hanno più notizie dell'immigrato cingalese che faceva da custode della chiesa. Wimal C. P., - così si chiama -, molto conosciuto e coetaneo della ragazza - è ricercato come probabile autore del delitto. Il ragazzo, ieri, prima di far perdere le proprie tracce ha avvertito per telefono lo zio di quanto era accaduto. Gli ha detto che si sarebbe trattato di un incidente: la ragazza avrebbe battuto la testa durante una vivace discussione con lui, sarebbe morta nella caduta e lui ne avrebbe subito nascosto il corpo nel vano scala del pulpito.
Le ricerche dei carabinieri, dopo la segnalazione della scomparsa, si sono concentrate dal pomeriggio di ieri sulla chiesa di via Ambaraga, quando dalle testimonianze degli stessi genitori della ragazza, è emerso che Elena venerdì si era recata in chiesa per accendere una candela e pregare.
Dalle prime indagini, sembra che Elena sia stata vittima di un'aggressione mentre stava per uscire. Avrebbe battuto violentemente il capo contro il portone, poi sarabbe stata trascinata verso la scaletta stretta e nascosta in cui gli investigatori hanno trovato i suoi resti.
Secondo il racconto di don Cesare Verzelletti, parroco di San Gaudenzio, il giovane Chamila ha spiegato allo zio che la ragazza tra le 11 e mezzogiorno di venerdì era entrata in chiesa. Ma lui doveva chiuderla, secondo le disposizioni. L'aveva invitata a uscire e lei aveva opposto una certa resistenza. A questo punto ci sarebbe stata una colluttazione.
"E' caduta e ha battuto la testa - avrebbe raccontato Chamila allo zio -. Mi sono accorto che non c'era più nulla da fare e ho nascosto il corpo". Solo il giovane cingalese aveva la chiave di quel vano scala del pulpito. Lo zio di Chamila ha subito avvertito i genitori di Elena. A questo punto i genitori sono corsi dal parroco e insieme hanno cercato di rintracciare il giovane, che però era già fuggito. Le ricerche dei carabinieri si sono dirette alla chiesa, dove il cadavere è stato scoperto.
"Avevo visto Elena qualche volta - ha raccontato il sacerdote - ma non la conoscevo bene perchè lei è di una parrocchia vicina". Quanto al cingalese sospettato del delitto, don Verzelletti lo descrive come "un ragazzo mite", che suona in un gruppo con strumenti tradizionali cingalesi. "Non l'ho mai visto parlare con una ragazza di qui - ha proseguito il sacerdote -. Proprio venerdì era stato in Posta per inviare una raccomandata e chiedere il permesso per la sua ragazza, perchè potesse venire venire in Italia".
Drammatico il racconto della madre di Elena, Caterina Mutti, che spiega di essere stata lei a mandare in chiesa la ragazza venerdì: "Avevo mandato io mia figlia in chiesa ad accendermi una candela, venerdì. Elena è morta per un caso tragico".
La chiesa, scena del crimine, è stata posta sotto sequestro dagli inquirenti. Il parroco don Cesare Verzelletti ha fatto affiggere un cartello sul portone per avvisare i fedeli che oggi non si tengono le funzioni domenicali.
Per tutta la giornata di sabato, i fedeli che si sono recati per le funzioni o per la preghiera nella chiesa di Santa Maria della parrocchia di San Gaudenzio sono passati a pochi metri dal cadavere di Elena Lonati.
Il quartiere di Mompiano, nel quale si trova tra l'altro lo stadio di Brescia, è un'ampia zona residenziale alla periferia nord della città. E' zona abitata per lo più da famiglie benestanti, con scarsa presenza di immigrazione straniera, e nella quale non si ricorda siano avvenuti in questi anni gravi fatti di cronaca.
(20 agosto 2006)
http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/cronaca/donna-morta-campanile/donna-morta-campanile/donna-morta-campanile.html
Dite che era meglio postarlo nel 3d dei perseguitati?