IpseDixit
13-08-2006, 12:28
BOLOGNA - Video nei quali compaiono due bambine, di 9 e 10 anni con problemi psichici, violentate davanti alla telecamera da un uomo che chiamano "papā". A partire da questa scoperta, sono state avviate le indagine che hanno portato, questa mattina, all'arresto di un produttore su larga scala di filmati pedo-prornografici, realizzati in un albergo a Bruges, in Belgio. Il primo videomaker pedofilo arrestato in Italia si chiama Sergio Marzola, ha 40 anni ed č residente a Ferrara ed č stato individuato tramite intercettazioni telefoniche e telematiche.
Lo hanno arrestato con le valigie in mano e un gruzzolo di soldi, pronto ad espatriare per l'Ucraina dove avrebbe continuato la sua attivitā criminale che gli fruttava cifre da capogiro: soltanto in casa sono stati infatti trovati centomila euro in contanti.
Dall'analisi delle tracce audio dei filmati la polizia australiana (č da lė che sono partite le indagini) č riuscita a capire che la lingua parlata dalle due piccole vittime, entrambe con gravi problemi psichici, era un dialetto fiammingo e hanno inviato, attraverso l'Interpol, i filmati alle autoritā belghe, che sono riuscite a identificare una delle due bambine e ad arrestare, nel luglio scorso, a Bruges, anche il padre delle due piccole, Pascal Taveirne. La bimba, infatti, č risultata essere figlia di un uomo giā coinvolto nell'operazione 'Hamlet', una precedente indagine sulla pornografia infantile. Fra gli indizi a carico del belga sono stati scoperti contatti con Sergio Marzola.
Inoltre, č stato rinvenuto un intero 'guardaroba' di abbigliamento intimo per minorenni: circa 500 capi sequestrati, tra perizomi, costumi succinti che, secondo gli investigatori, servivano per i filmati pornografici, venduti a 20, 30 euro su internet. E nella rubrica dell'uomo, che amministra spazi web di notevoli dimensioni posizionati su providers internazionali, la polizia ha individuato migliaia di contatti e-mail, in tutto il mondo, dall'America alla Francia all'Ucraina, nonchč in Italia, con i quali il produttore avrebbe commerciato i videoclip delle bambine abusate. L'uomo sarebbe, inoltre, il gestore di circa 30 siti web, sui quali avveniva lo scambio del materiale pornografico.
Dopo l'arresto, interrogato dai pm della procura ferrarese, Marzola ha confessato la sua attivitā di produzione e vendita di materiale pedo-pornografico.
L'indagato sarebbe giā stato noto alle forze dell'ordine in cittā per una storia di adescamento di minori avvenuta qualche anno fa.
(12 agosto 2006)
http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/cronaca/produttore-pedofilo/produttore-pedofilo/produttore-pedofilo.html?ref=hpsez
Lo hanno arrestato con le valigie in mano e un gruzzolo di soldi, pronto ad espatriare per l'Ucraina dove avrebbe continuato la sua attivitā criminale che gli fruttava cifre da capogiro: soltanto in casa sono stati infatti trovati centomila euro in contanti.
Dall'analisi delle tracce audio dei filmati la polizia australiana (č da lė che sono partite le indagini) č riuscita a capire che la lingua parlata dalle due piccole vittime, entrambe con gravi problemi psichici, era un dialetto fiammingo e hanno inviato, attraverso l'Interpol, i filmati alle autoritā belghe, che sono riuscite a identificare una delle due bambine e ad arrestare, nel luglio scorso, a Bruges, anche il padre delle due piccole, Pascal Taveirne. La bimba, infatti, č risultata essere figlia di un uomo giā coinvolto nell'operazione 'Hamlet', una precedente indagine sulla pornografia infantile. Fra gli indizi a carico del belga sono stati scoperti contatti con Sergio Marzola.
Inoltre, č stato rinvenuto un intero 'guardaroba' di abbigliamento intimo per minorenni: circa 500 capi sequestrati, tra perizomi, costumi succinti che, secondo gli investigatori, servivano per i filmati pornografici, venduti a 20, 30 euro su internet. E nella rubrica dell'uomo, che amministra spazi web di notevoli dimensioni posizionati su providers internazionali, la polizia ha individuato migliaia di contatti e-mail, in tutto il mondo, dall'America alla Francia all'Ucraina, nonchč in Italia, con i quali il produttore avrebbe commerciato i videoclip delle bambine abusate. L'uomo sarebbe, inoltre, il gestore di circa 30 siti web, sui quali avveniva lo scambio del materiale pornografico.
Dopo l'arresto, interrogato dai pm della procura ferrarese, Marzola ha confessato la sua attivitā di produzione e vendita di materiale pedo-pornografico.
L'indagato sarebbe giā stato noto alle forze dell'ordine in cittā per una storia di adescamento di minori avvenuta qualche anno fa.
(12 agosto 2006)
http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/cronaca/produttore-pedofilo/produttore-pedofilo/produttore-pedofilo.html?ref=hpsez