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View Full Version : Africa:il continente chiede una stampa più forte


Ewigen
10-08-2006, 08:53
AFRICA 10/8/2006 5.29
IL CONTINENTE CHIEDE UNA STAMPA PIU' FORTE

[PIME] I mezzi d’informazione in Africa rischiano di essere censurati o sottoposti a pressioni che ne limitano la libertà, con danno per intere società: è quanto emerso dal seminario dal titolo ‘I mezzi d’informazione in Africa: visione, bisogni e responsabilità’, organizzato a Nairobi, in Kenya, e al quale ha partecipato il consigliere del segretario dell’Onu Kofi Annan, Mohamed Sahnoun, che ha chiesto di alzare la guardia contro possibili violazioni di questo diritto fondamentale. “Istituzioni e consigli per i diritti umani dovrebbero controllare la situazione in ogni paese in cui i mezzi d’informazione potrebbero essere manovrati” ha detto Sahnoun, aggiungendo che le organizzazioni ad hoc, in caso di mancanza di libertà della stampa, dovrebbero proporre sanzioni per i governi responsabili di pressioni e censure. A proposito del potere dei media e dei pericoli derivanti da una loro manipolazione, il consigliere di Annan ha portato l’esempio del genocidio del Rwanda, perpetrato nella primavera del 1994: “Niente è più dannoso per la crescita e la futura prosperità dell’Africa dei conflitti, cosa di cui abbiamo avuti orribili esempi in anni recenti” ha dichiarato Sahnoun, precisando che “abbiamo visto in Rwanda come i media possano essere terribilmente distruttivi nel giocare sulle differenze etniche e nel promuovere odio e violenza”. Il collaboratore di Annan ha poi stilato una lista dei paesi africani in cui, secondo l’Onu, più a rischio è la libertà di stampa, mettendo l’accento in particolare su Etiopia, Eritrea, Gambia, Repubblica democratica del Congo, Angola, Somalia e Zimbabwe, presentati come i peggiori esempi in materia.

Sawato Onizuka
10-08-2006, 10:37
e io chiedo che il Belgio venga dichiarato criminale contro l'umanità :O

Congo docet :stordita:

Ewigen
11-08-2006, 08:23
AFRICA 11/8/2006 8.19
INFORMAZIONE “AFRICANA”: OPINIONI DI 25 PAESI A CONFRONTO

[MISNA] Il modo in cui viene rappresentata l’Africa dai media internazionali - veloci a riferirne i fatti negativi e lenti a descriverne gli sviluppi positivi - è stato uno degli argomenti più accesi durante il seminario internazionale sui media africani svoltosi in questi giorni a Nairobi, a cui hanno partecipato 90 professionisti dell’informazione di 25 paesi africani. Secondo Godwin Agbroko, capo redattore del quotidiano nigeriano ‘This Day’, i media occidentali sono ipocriti quando scrivono di Africa poiché non vanno oltre la cronaca limitandosi a raccontare i fatti da un unico punto di vista. “Dovremmo chiedere scusa per la diversa attenzione che diamo alle democrazie consolidate e alle storie africane. Per la giornalista dell’emittente britannica ‘Bbc’, Amanda Farnsworth, i media occidentali hanno effettivamente la colpa di non riportare la “ricchezza e la diversità delle notizie dall’Africa” ma se non si parlasse di temi scioccanti come la carestia, le malattie e i conflitti “le organizzazioni umanitarie non potrebbero raccogliere fondi, né i nostri dirigenti si interesserebbero ai problemi e il mondo semplicemente guarderebbe altrove” ha detto. “I conflitti e i disastri in Africa sono manifestazioni del colonialismo. Fin quando non si impara a dare la giusta interpretazione ai fatti, i media occidentali continueranno a dare un immagine negativa dell’Africa” ha ribattuto il giornalista nigeriano. “Come mai i media occidentali non raccontano da dove vengono le armi che alimentano i lunghi conflitti africani, dal momento che non c’è nessun paese africano produttore di armi?” ha proseguito Agbroko. “Quello che chiediamo è un informazione più equilibrata” ha detto il giornalista del This Day, sintetizzando la principale richiesta espressa anche dagli altri colleghi africani presenti. Una prima risposta - tutta africana - a questa richiesta è stata presentata proprio in occasione del seminario. La società Camerapix, una delle maggiori società africane che operano nel campo dei media e che ha sede in Kenya, è tornata a rilanciare la proposta di un canale televisivo satellitare Panafricano che trasmetta 24 ore su 24 notizie sull’Africa in modo più obiettivo. L’idea è stata presentata nei giorni scorsi “Vogliamo offrire un informazione sull’Africa in modo più bilanciato, onesto e focalizzato sullo sviluppo del continente. L’Africa non è solo aiuti umanitari ma anche un luogo di opportunità” ha detto Salim Amin, dirigente della società che conta di avviare il canale entro il 2007, sulle orme dell’esempio dell’emittente panaraba ‘Al-Jazeera’.

Sawato Onizuka
11-08-2006, 17:54
i media nn fanno così solo per l'Africa :asd:

Ewigen
17-08-2006, 09:34
GUINEA 17/8/2006 2.31
RADIO LIBERE, UNA SPERANZA PER IL PLURALISMO DELL’INFORMAZIONE

( MISNA ) Due nuove radio private hanno ottenuto l’autorizzazione a trasmettere in Guinea, interrompendo quasi mezzo secolo di monopolio governativo sull’etere, iniziato nel 1958 con l’indipendenza dalla Francia. Le emittenti sono radio ‘Nostalgie Guinee’ - la sigla guineana di un network presente in quasi tutti i paesi francofoni d’Africa - e ‘Liberty Fm’, quest’ultima ancora non operativa. Nonostante la legge sulla liberalizzazioni delle radio fosse stata varata un anno fa dopo lunghe esitazioni, il governo ha ulteriormente ritardato a concedere le nuove licenze - secondo alcuni temendo le potenzialità ‘eversive’ del mezzo - ma ha dovuto infine cedere alle pressioni dell’opposizione e dei donors. Nel suo primo giorno di vita, la radio Nostalgie ha trasmesso molta musica straniera, differenziandosi dalle emittenti governative che sono solite trasmettere solo musica locale. Ma la vera novità è attesa dai programmi d’informazione, che introdurranno una nuova voce nazionale sui fatti del paese dopo quella del governo. “Stiamo aspettando di avere sufficiente personale per avviare un notiziario” ha detto Djibril Sakho, direttore di Nostalgie. Finora per avere un punto di vista alternativo da quello ufficiale i guineani possono affidarsi solo alle testate straniere di ‘Radio France International’ e ‘Bbc-Radio’, ricevibili però su onde corte, in frequenze che non vengono captate dalle radioline Fm le più economiche e per questo anche le più diffuse.