Adric
09-08-2006, 22:43
Istria: Azioni vandaliche contro la bandiera tricolore
Mercoledì, 09 agosto
Sconcerto in Istria dopo la scoperta di tre bandiere italiane strappate e bruciate, ad opera di ignoti. Nella notte tra domenica 6 e lunedì 7 agosto, le forze dell'ordine, debitamente allertate, hanno trovato in una piazza del centro di Parenzo una bandiera italiana parzialmente bruciata .
Ma il "raid" nottambulo non era ancora finito perché, sempre nella mattinata di lunedì alle 10,25, si è scoperto che un altro Tricolore italiano, issato sulla Piazza Joakim Rakovac , posizionato accanto alle bandiere croata, istriana e a quella della città di Parenzo, era stato tolto dall'asta. Solo un paio di ore più tardi la polizia è stata informata che un terzo vessillo era stato rubato anche dall'edificio del Tribunale comunale. Una progressione piuttosto inquietante di eventi, di natura apparentemente vandalica, che non hanno lasciano certo indifferenti le autorità istituzionali . Il Consolato Generale d'Italia a Fiume si è subito messo in contatto con il portavoce della Polizia locale e con il Presidente della Comunità Nazionale Italiana di Parenzo (CNI), Graziano Musizza, per tenersi informato sull'andamento delle indagini, tuttora in corso.
"È la prima volta che succede un fatto del genere - dichiara il viceconsole Giovanni Sabbieti- si tratta di qualcosa di veramente increscioso e non possiamo far altro che esprimere amarezza a nome dell'intera comunità italiana ". Una vicenda che coglie del tutto impreparato Musizza: "da sessant'anni non era più accaduto niente di criminoso nei confronti della nazionalità italiana" - riferendosi al tragico episodio del massacro delle Foibe, dove un gran numero di italiani fu ucciso dalle forze di repressione del generale Tito, intenzionato ad estirparne la presenza, dopo che con il trattato post-bellico di Parigi del 1947, l'Istria venne assegnata alla Jugoslavia. "La nostra è una città multietnica e multinazionale che vive di turismo - incalza Musizza - dove i rapporti con i locali sono buoni e basati sulla tolleranza reciproca. Pertanto, giudico questo episodio davvero inaspettato, senza sapere bene come qualificarlo. Se fossero stati dei semplici balordi avrebbero tolto in un sol blocco le tre bandiere. Invece, questo modo di procedere per tappe, a distanza ravvicinata l'una dall'altra, mi fa pensare a qualche gruppo nazionalista che, magari, ha agito per mano di delinquenti comuni".
Un atto in ogni caso deplorevole che il Presidente della Comunità degli Italiani di Parenzo provvederà a penalizzare in comunione con gli altri membri, nel corso del loro prossimo incontro. L'opinione di Furio Radin, deputato della CNI al Parlamento croato e Presidente dell'Assemblea dell'Unione Italiana, si differenzia dalle altre voci, egli, infatti, non intenderebbe dare troppo risalto alla vicenda, soprattutto in sede istituzionale. "Mi auguro si tratti di un caso isolato - commenta - , perché se dovesse capitare un'altra volta allora prevederei delle sedute speciali dell'Unione Italiana e della Regione Istria ". Ma, in quanto parlamentare, si occuperà del caso in termini di promulgazione di provvedimenti straordinari? "Il Tricolore denota la presenza della minoranza italiana qui in Istria e la sua rimozione rappresenta un reato. -risponde Radin- Dunque, non sono necessarie delle leggi speciali perché ci sono già quelle tradizionali in merito". In attesa che i colpevoli vengano trovati per poterne finalmente conoscere le reali motivazioni, che siano semplicemente vandaliche o di carattere strettamente politico, non resta altro da fare che unirsi al rammarico generale. "L'opinione pubblica in Istria, sia italiana che croata, è contraria a questo tipo di atti - continua Radin - perché non appartengono alla cultura di questa regione, dove l'atmosfera è filo-italiana e non certamente anti-italiana ".
News ITALIA PRESS
(canisciolti.info)
Mercoledì, 09 agosto
Sconcerto in Istria dopo la scoperta di tre bandiere italiane strappate e bruciate, ad opera di ignoti. Nella notte tra domenica 6 e lunedì 7 agosto, le forze dell'ordine, debitamente allertate, hanno trovato in una piazza del centro di Parenzo una bandiera italiana parzialmente bruciata .
Ma il "raid" nottambulo non era ancora finito perché, sempre nella mattinata di lunedì alle 10,25, si è scoperto che un altro Tricolore italiano, issato sulla Piazza Joakim Rakovac , posizionato accanto alle bandiere croata, istriana e a quella della città di Parenzo, era stato tolto dall'asta. Solo un paio di ore più tardi la polizia è stata informata che un terzo vessillo era stato rubato anche dall'edificio del Tribunale comunale. Una progressione piuttosto inquietante di eventi, di natura apparentemente vandalica, che non hanno lasciano certo indifferenti le autorità istituzionali . Il Consolato Generale d'Italia a Fiume si è subito messo in contatto con il portavoce della Polizia locale e con il Presidente della Comunità Nazionale Italiana di Parenzo (CNI), Graziano Musizza, per tenersi informato sull'andamento delle indagini, tuttora in corso.
"È la prima volta che succede un fatto del genere - dichiara il viceconsole Giovanni Sabbieti- si tratta di qualcosa di veramente increscioso e non possiamo far altro che esprimere amarezza a nome dell'intera comunità italiana ". Una vicenda che coglie del tutto impreparato Musizza: "da sessant'anni non era più accaduto niente di criminoso nei confronti della nazionalità italiana" - riferendosi al tragico episodio del massacro delle Foibe, dove un gran numero di italiani fu ucciso dalle forze di repressione del generale Tito, intenzionato ad estirparne la presenza, dopo che con il trattato post-bellico di Parigi del 1947, l'Istria venne assegnata alla Jugoslavia. "La nostra è una città multietnica e multinazionale che vive di turismo - incalza Musizza - dove i rapporti con i locali sono buoni e basati sulla tolleranza reciproca. Pertanto, giudico questo episodio davvero inaspettato, senza sapere bene come qualificarlo. Se fossero stati dei semplici balordi avrebbero tolto in un sol blocco le tre bandiere. Invece, questo modo di procedere per tappe, a distanza ravvicinata l'una dall'altra, mi fa pensare a qualche gruppo nazionalista che, magari, ha agito per mano di delinquenti comuni".
Un atto in ogni caso deplorevole che il Presidente della Comunità degli Italiani di Parenzo provvederà a penalizzare in comunione con gli altri membri, nel corso del loro prossimo incontro. L'opinione di Furio Radin, deputato della CNI al Parlamento croato e Presidente dell'Assemblea dell'Unione Italiana, si differenzia dalle altre voci, egli, infatti, non intenderebbe dare troppo risalto alla vicenda, soprattutto in sede istituzionale. "Mi auguro si tratti di un caso isolato - commenta - , perché se dovesse capitare un'altra volta allora prevederei delle sedute speciali dell'Unione Italiana e della Regione Istria ". Ma, in quanto parlamentare, si occuperà del caso in termini di promulgazione di provvedimenti straordinari? "Il Tricolore denota la presenza della minoranza italiana qui in Istria e la sua rimozione rappresenta un reato. -risponde Radin- Dunque, non sono necessarie delle leggi speciali perché ci sono già quelle tradizionali in merito". In attesa che i colpevoli vengano trovati per poterne finalmente conoscere le reali motivazioni, che siano semplicemente vandaliche o di carattere strettamente politico, non resta altro da fare che unirsi al rammarico generale. "L'opinione pubblica in Istria, sia italiana che croata, è contraria a questo tipo di atti - continua Radin - perché non appartengono alla cultura di questa regione, dove l'atmosfera è filo-italiana e non certamente anti-italiana ".
News ITALIA PRESS
(canisciolti.info)