Adric
08-08-2006, 15:33
Società: Ferie, arricchitevi e moltiplicatevi
Lunedì, 07 agosto
E’ arrivato il generale Agosto ed è iniziato il massiccio esodo estivo dalle grandi aree metropolitane. Le ferie sono sacre soprattutto per la classe lavoratrice che le aspetta tutto l’anno, spizzando il calendario come si fa a poker e fantasticando fin da dicembre sulle agognate vacanze estive. Vacanze care, anzi rincarate più che mai dopo che il costo del barile di petrolio è schizzato alle stelle a causa delle numerose crisi internazionali e delle guerre nei paesi ricchi di petrolio. Benzina più cara per il viaggio, ma anche alloggi più salati, gelati e bevande, perfino per il lettino da spiaggia si dovrà pagare di più.
L’inflazione, la tassa più odiosa di tutte perché spalmata in modo indiscriminato su tutta la popolazione, rasenta le due cifre quando si parla di spese superflue e di divertimento. Anche se per chi sgobba tutto l’anno timbrando il cartellino non esiste niente di meno superfluo di quei 15 o 20 giorni a cavallo di ferragosto ( al mese completo ormai non ci arriva quasi più nessuno con i rincari dei prezzi) con moglie e figli a seguito, e magari anche la suocera brontolona. Poi ci sono quelli che sono in vacanza tutto l’anno. Con i loro conti correnti a 9 o 10 cifre, con le auto di lusso, le barche e gli aerei di proprietà possono permettersi il caldo d’inverno e il fresco d’estate quando vogliono, come vogliono e con chi vogliono. Il loro anno è sempre sabbatico, li vedi migrare da un luogo di divertimento all’altro, dal Billionaire in Sardegna alle feste esclusive di Cortina d’Ampezzo, profumati di denaro e champagne e circondati da donne bellissime. La razza padrona sa certo come divertirsi, e non aspetta il primo agosto per farlo.
Eppure, proprio in corrispondenza del primo agosto, i due maggiori e opposti magazines italiani di politica e costume per parlare del lusso estremo dei nostri ricconi sembrano rubarsi tra di loro titoli e copertina come si fa in genere per uno scoop di vitale importanza. L’Espresso apre con “L’Estate dei nuovi ricchi”, dai furbetti del quartierino fino ai loro eredi, promettendo all’interno dovizie di particolari sui riti, i locali frequentati, i vizi e le manie della razza padrona e spendacciona. L’Italia delle libertà, dei palazzinari finanzieri e degli esperti in doppiopetto del gioco delle tre carte non pare eccessivamente preoccupata di essere finita (di nuovo) nel mirino di Visco o di Bersani. Anzi l’ostentazione del lusso è aumentata, quasi come una sfida un po’ arrogante di chi sa che tanto prima o poi troverà anche con questo governo delle sinistre nuove strade, nuovi sotterfugi e nuovi commercialisti con cui continuare ad evadere il fisco. Insomma “Franza o Spagna, purchè se magna” e a vedere come Padoa Schioppa sia cauto nel decidere se ritoccare le aliquote fiscali decise da Berlusconi si potrebbe anche dar loro ragione.
Speriamo almeno che sia davvero l’ultima estate spensierata per i furbetti e che la ruota giri fra un po’ anche per le famiglie di operai e lavoratori dipendenti. Panorama dal canto suo mostra il lustro parquet di una barca miliardaria calpestato dall’immancabile velina mezza nuda e un titolo che sembra la fotocopia del precedente : “L’Estate del lusso estremo”. Ma non è finita qui. Anche Repubblica, uno dei maggiori quotidiani nazionali ( e di sinistra per di più) dedica il suo magazine “Venerdì” del 28 luglio all’argomento con “L’Estate dei ricchi e poveri”. Lo sfondo questa volta è una battigia di spiaggia vellutata e acqua cristallina, un ombrellone con sopra stampigliato il simbolo dell’euro e sotto i piedi di una coppia che si gode la sua vacanza da sogno. Potremmo continuare con un’Ansa di tre giorni fa dedicata alle classi delle casseforti, da quelle più scrause per custodire i pochi spiccioli di una famiglia medio borghese mentre questa è in vacanza fino alle più blindate e costose, in grado di resistere agli attacchi dei professionisti del crimine.
E anche il web è un pullulare di siti dedicati al lusso, dalle agenzie che offrono in vendita o a noleggio ville, barche e auto da sogno come fossero beni di largo consumo, fino alle pagine web delle escort esclusivissime, che ti accompagnano a cena (e anche altrove probabilmente) per 350 euro all’ora. Sbatti il lusso in prima pagina sembra essere insomma la parola d’ordine circolata in tutta l’editoria in queste settimane di inizio ferie. Un lusso che più è estremo e più viene dipinto come gioioso, affrancato finalmente dal novero dei vizi capitali e promosso come portatore di “wellness”, di benessere privato, anzi privatissimo. Come dire “Coccoliamoci spendendo” e senza farci tante domande inutili sull’etica delle responsabilità e sull’anima pelosa. Il lusso fa bene a tutti, anche ai poveri che possono osservarlo soltanto sfogliando un giornale. Perché “spendere tanto per vivere bene è il motore del progresso” sostiene Panorama, citando il filosofo Thierry Paquot negli articoli di Giancarlo Dotto, Angelo Bucarelli e Alberto Castelvecchi.
Poi il magazine Mondadori paga la sua marchetta alla poltica di riferimento con l’articolo “Costa sempre meno smeralda” pare a causa della tassa sul lusso di Soru. L’articolo di Romana Liuzzo descrive un fuggi fuggi generale di ricchi dall’isola malgrado le feste del Billionaire impreziosite da Berlusconi, con un calo del 40 % per gli affitti delle ville, del 33 % per il lavoro dei taxi e degli attracchi di barche, del 12 % di voli privati. Insomma un atto di accusa alla amministrazione di sinistra, che danneggerebbe così l’industria turistica regionale. Neanche un cenno al fatto che oltre ai vip danarosi e spendaccioni che scappano, esistono anche milioni di italiani che amano l’isola e non la abbandoneranno mai, ancor più se i prezzi calano a causa della crisi di vip.
Resta comunque una certa inquietudine nel constatare la scelta editoriale simultanea di Panorama e dell’ Espresso sopratutto di parlare del lusso estremo in un momento come questo, in cui il paese si lecca le ferite di cinque anni di saccheggio continuato. Va bene che in vacanza occorre alleggerire la testa e divagarsi, ma trascurare il povero deserto italiano delle famiglie impoverite per occuparsi dei nababbi nostrani e dei loro svaghi estivi più che una gaffe editoriale pare una scelta di campo. La classe operaia non va più in paradiso, punto.
E la sinistra di governo compra barche, scala banche, si iscrive all' Aspen e dimentica la democrazia diretta. Forse aveva ragione Berlusconi a dire che stiamo tutti bene perché in classe di suo figlio i bambini hanno due telefonini a testa ? Poi non lamentatevi se qualcuno ha ripreso da qualche tempo a rimpiangere i tempi di baffone.
Stefano Olivieri - LibLab
(canisciolti.info)
Lunedì, 07 agosto
E’ arrivato il generale Agosto ed è iniziato il massiccio esodo estivo dalle grandi aree metropolitane. Le ferie sono sacre soprattutto per la classe lavoratrice che le aspetta tutto l’anno, spizzando il calendario come si fa a poker e fantasticando fin da dicembre sulle agognate vacanze estive. Vacanze care, anzi rincarate più che mai dopo che il costo del barile di petrolio è schizzato alle stelle a causa delle numerose crisi internazionali e delle guerre nei paesi ricchi di petrolio. Benzina più cara per il viaggio, ma anche alloggi più salati, gelati e bevande, perfino per il lettino da spiaggia si dovrà pagare di più.
L’inflazione, la tassa più odiosa di tutte perché spalmata in modo indiscriminato su tutta la popolazione, rasenta le due cifre quando si parla di spese superflue e di divertimento. Anche se per chi sgobba tutto l’anno timbrando il cartellino non esiste niente di meno superfluo di quei 15 o 20 giorni a cavallo di ferragosto ( al mese completo ormai non ci arriva quasi più nessuno con i rincari dei prezzi) con moglie e figli a seguito, e magari anche la suocera brontolona. Poi ci sono quelli che sono in vacanza tutto l’anno. Con i loro conti correnti a 9 o 10 cifre, con le auto di lusso, le barche e gli aerei di proprietà possono permettersi il caldo d’inverno e il fresco d’estate quando vogliono, come vogliono e con chi vogliono. Il loro anno è sempre sabbatico, li vedi migrare da un luogo di divertimento all’altro, dal Billionaire in Sardegna alle feste esclusive di Cortina d’Ampezzo, profumati di denaro e champagne e circondati da donne bellissime. La razza padrona sa certo come divertirsi, e non aspetta il primo agosto per farlo.
Eppure, proprio in corrispondenza del primo agosto, i due maggiori e opposti magazines italiani di politica e costume per parlare del lusso estremo dei nostri ricconi sembrano rubarsi tra di loro titoli e copertina come si fa in genere per uno scoop di vitale importanza. L’Espresso apre con “L’Estate dei nuovi ricchi”, dai furbetti del quartierino fino ai loro eredi, promettendo all’interno dovizie di particolari sui riti, i locali frequentati, i vizi e le manie della razza padrona e spendacciona. L’Italia delle libertà, dei palazzinari finanzieri e degli esperti in doppiopetto del gioco delle tre carte non pare eccessivamente preoccupata di essere finita (di nuovo) nel mirino di Visco o di Bersani. Anzi l’ostentazione del lusso è aumentata, quasi come una sfida un po’ arrogante di chi sa che tanto prima o poi troverà anche con questo governo delle sinistre nuove strade, nuovi sotterfugi e nuovi commercialisti con cui continuare ad evadere il fisco. Insomma “Franza o Spagna, purchè se magna” e a vedere come Padoa Schioppa sia cauto nel decidere se ritoccare le aliquote fiscali decise da Berlusconi si potrebbe anche dar loro ragione.
Speriamo almeno che sia davvero l’ultima estate spensierata per i furbetti e che la ruota giri fra un po’ anche per le famiglie di operai e lavoratori dipendenti. Panorama dal canto suo mostra il lustro parquet di una barca miliardaria calpestato dall’immancabile velina mezza nuda e un titolo che sembra la fotocopia del precedente : “L’Estate del lusso estremo”. Ma non è finita qui. Anche Repubblica, uno dei maggiori quotidiani nazionali ( e di sinistra per di più) dedica il suo magazine “Venerdì” del 28 luglio all’argomento con “L’Estate dei ricchi e poveri”. Lo sfondo questa volta è una battigia di spiaggia vellutata e acqua cristallina, un ombrellone con sopra stampigliato il simbolo dell’euro e sotto i piedi di una coppia che si gode la sua vacanza da sogno. Potremmo continuare con un’Ansa di tre giorni fa dedicata alle classi delle casseforti, da quelle più scrause per custodire i pochi spiccioli di una famiglia medio borghese mentre questa è in vacanza fino alle più blindate e costose, in grado di resistere agli attacchi dei professionisti del crimine.
E anche il web è un pullulare di siti dedicati al lusso, dalle agenzie che offrono in vendita o a noleggio ville, barche e auto da sogno come fossero beni di largo consumo, fino alle pagine web delle escort esclusivissime, che ti accompagnano a cena (e anche altrove probabilmente) per 350 euro all’ora. Sbatti il lusso in prima pagina sembra essere insomma la parola d’ordine circolata in tutta l’editoria in queste settimane di inizio ferie. Un lusso che più è estremo e più viene dipinto come gioioso, affrancato finalmente dal novero dei vizi capitali e promosso come portatore di “wellness”, di benessere privato, anzi privatissimo. Come dire “Coccoliamoci spendendo” e senza farci tante domande inutili sull’etica delle responsabilità e sull’anima pelosa. Il lusso fa bene a tutti, anche ai poveri che possono osservarlo soltanto sfogliando un giornale. Perché “spendere tanto per vivere bene è il motore del progresso” sostiene Panorama, citando il filosofo Thierry Paquot negli articoli di Giancarlo Dotto, Angelo Bucarelli e Alberto Castelvecchi.
Poi il magazine Mondadori paga la sua marchetta alla poltica di riferimento con l’articolo “Costa sempre meno smeralda” pare a causa della tassa sul lusso di Soru. L’articolo di Romana Liuzzo descrive un fuggi fuggi generale di ricchi dall’isola malgrado le feste del Billionaire impreziosite da Berlusconi, con un calo del 40 % per gli affitti delle ville, del 33 % per il lavoro dei taxi e degli attracchi di barche, del 12 % di voli privati. Insomma un atto di accusa alla amministrazione di sinistra, che danneggerebbe così l’industria turistica regionale. Neanche un cenno al fatto che oltre ai vip danarosi e spendaccioni che scappano, esistono anche milioni di italiani che amano l’isola e non la abbandoneranno mai, ancor più se i prezzi calano a causa della crisi di vip.
Resta comunque una certa inquietudine nel constatare la scelta editoriale simultanea di Panorama e dell’ Espresso sopratutto di parlare del lusso estremo in un momento come questo, in cui il paese si lecca le ferite di cinque anni di saccheggio continuato. Va bene che in vacanza occorre alleggerire la testa e divagarsi, ma trascurare il povero deserto italiano delle famiglie impoverite per occuparsi dei nababbi nostrani e dei loro svaghi estivi più che una gaffe editoriale pare una scelta di campo. La classe operaia non va più in paradiso, punto.
E la sinistra di governo compra barche, scala banche, si iscrive all' Aspen e dimentica la democrazia diretta. Forse aveva ragione Berlusconi a dire che stiamo tutti bene perché in classe di suo figlio i bambini hanno due telefonini a testa ? Poi non lamentatevi se qualcuno ha ripreso da qualche tempo a rimpiangere i tempi di baffone.
Stefano Olivieri - LibLab
(canisciolti.info)