sonnet
06-08-2006, 11:16
Salve ragazzi leggendo notizie che diventano sempre + preoccupanti vedi l'ultima sulle spiagge di riccione volevo porvi queso quesito che sempre + non trova risposte:
In questi anni sempre +, a mio avviso fino all'eccesso e al ridicolo, si parla di una politica di tutela delle minoranze.
Ora fin quando i problemi sono seri e gravi io sono il primo a difendere i diritti delle minoranze, ma perche' si e' arrivati all'eccesso fino a far diventare un problema il crocifisso nelle aule (io sono ateo eppure a me non ha mai dato fastidio) quando fuori ci sono problemi molto + gravi sui quali urge molto + investire risorse e tempo da parte dei politici?Perche' (giustamente) siamo arrivati al punto che le minoranze non devono essere discriminate,ma possono discriminare?Ad esempio scuole riservate ai soli musulmani in lingua musulmana dove se anche volessi entrare non potrei farlo, e molti altri tipi di esempi come questi potrebbero esserne fatti.Sia chiaro non ce l'ho con i musulmani in particolare ,allo stesso modo mi da fastidio l'idea che se io voglia entrare in un locale per gay non ci possa entrare perche sono etero. Quello che voglio dire perche' lo stato e la politica obbligano la maggioranza (e mi ripeto ancora:giustamente) a non chiudere le porte verso le minoranze,ma allo stesso modo non obbliga le minoranze a tenere aperte le porte verso la maggiornaza?
Io sono contro ogni restrizione e credo che sia compito dello stato farmi sentire a casa in qualunque posto locale luogo situato nello stato italiano.
Che senso ha sentirsi parte di uno stato se poi attraverso zone della citta' (e molte non si possono nemmeno attraversare) quasi varcassi una zona di confine?L'altro giorno parlavo con un mio amico che e' stato + volte negli USA delle varie chinatown. Io personalmente non ne ho mai vista una,ma da come me ne parla lui sono delle citta' nelle citta'.Magari un giorno compariranno anche da noi.Ma perche' i vari stati non combattono queste forme di autoghettizzazioni?Si parla tanto di favorire gli scambi culturali,ma che scambi culturali ci possono mai essere se ognuno si circonda solo di connazionali,continua aparlare la propria lingua in uno stato straniero e non si apre verso gli altri?
In questi anni sempre +, a mio avviso fino all'eccesso e al ridicolo, si parla di una politica di tutela delle minoranze.
Ora fin quando i problemi sono seri e gravi io sono il primo a difendere i diritti delle minoranze, ma perche' si e' arrivati all'eccesso fino a far diventare un problema il crocifisso nelle aule (io sono ateo eppure a me non ha mai dato fastidio) quando fuori ci sono problemi molto + gravi sui quali urge molto + investire risorse e tempo da parte dei politici?Perche' (giustamente) siamo arrivati al punto che le minoranze non devono essere discriminate,ma possono discriminare?Ad esempio scuole riservate ai soli musulmani in lingua musulmana dove se anche volessi entrare non potrei farlo, e molti altri tipi di esempi come questi potrebbero esserne fatti.Sia chiaro non ce l'ho con i musulmani in particolare ,allo stesso modo mi da fastidio l'idea che se io voglia entrare in un locale per gay non ci possa entrare perche sono etero. Quello che voglio dire perche' lo stato e la politica obbligano la maggioranza (e mi ripeto ancora:giustamente) a non chiudere le porte verso le minoranze,ma allo stesso modo non obbliga le minoranze a tenere aperte le porte verso la maggiornaza?
Io sono contro ogni restrizione e credo che sia compito dello stato farmi sentire a casa in qualunque posto locale luogo situato nello stato italiano.
Che senso ha sentirsi parte di uno stato se poi attraverso zone della citta' (e molte non si possono nemmeno attraversare) quasi varcassi una zona di confine?L'altro giorno parlavo con un mio amico che e' stato + volte negli USA delle varie chinatown. Io personalmente non ne ho mai vista una,ma da come me ne parla lui sono delle citta' nelle citta'.Magari un giorno compariranno anche da noi.Ma perche' i vari stati non combattono queste forme di autoghettizzazioni?Si parla tanto di favorire gli scambi culturali,ma che scambi culturali ci possono mai essere se ognuno si circonda solo di connazionali,continua aparlare la propria lingua in uno stato straniero e non si apre verso gli altri?