Ewigen
05-08-2006, 08:58
PAKISTAN 5/8/2006 5.42
DOPO IL SISMA IN KASHMIR, VILLAGGI E PROFUGHI MINACCIATI DALLE ALLUVIONI
[PIME] Il rischio di smottamenti e alluvioni causati dalle piogge monsoniche hanno costretto 6.615 persone di 23 villaggi scampati al terremoto nel Kashmir pakistano a cercare rifugio nei campi con i terremotati. A segnalare la paradossale situazione sono i soccorritori dell’Onu che si occupano dell’aiuto ai sopravvissuti al sisma che uccise 75.000 persone e lasciò 3 milioni senzatetto. Nelle ultime tre settimane sono saliti a 32.000 i rifugiati ancora negli accampamenti di Bagh, Garhi Habibulla e Muzzafarabad e si teme che per la fine della stagione delle piogge saranno ulteriormente aumentati a 50.000, ha fatto sapere a fonti di stampa internazionale il coordinatore degli aiuti di emergenza per l’Asia meridionale, Kilian Kleinschmidt. Le alluvioni non minacciano solo i villaggi ma soprattutto gli stessi campi di rifugiati. Secondo fonti amministrative locali 31 persone sono morte negli ultimi quattro giorni nel distretto di Mansehra, altre 20 sono perite nel distretto di Balakot e almeno 12 in un sobborgo di Muzzafarabad dieci giorni fa (tutte zone già severamente colpite dal sisma); si tratta in grande maggioranza di sfollati, tra cui molti bambini, che vivevano in tende o rifugi di fortuna sommersi dall’acqua e dal fango. Dall’inizio della stagione dei monsoni sono almeno 140 le vittime in Pakistan perite in incidenti collegati al maltempo, soprattutto nelle aree montuose del nordovest.
DOPO IL SISMA IN KASHMIR, VILLAGGI E PROFUGHI MINACCIATI DALLE ALLUVIONI
[PIME] Il rischio di smottamenti e alluvioni causati dalle piogge monsoniche hanno costretto 6.615 persone di 23 villaggi scampati al terremoto nel Kashmir pakistano a cercare rifugio nei campi con i terremotati. A segnalare la paradossale situazione sono i soccorritori dell’Onu che si occupano dell’aiuto ai sopravvissuti al sisma che uccise 75.000 persone e lasciò 3 milioni senzatetto. Nelle ultime tre settimane sono saliti a 32.000 i rifugiati ancora negli accampamenti di Bagh, Garhi Habibulla e Muzzafarabad e si teme che per la fine della stagione delle piogge saranno ulteriormente aumentati a 50.000, ha fatto sapere a fonti di stampa internazionale il coordinatore degli aiuti di emergenza per l’Asia meridionale, Kilian Kleinschmidt. Le alluvioni non minacciano solo i villaggi ma soprattutto gli stessi campi di rifugiati. Secondo fonti amministrative locali 31 persone sono morte negli ultimi quattro giorni nel distretto di Mansehra, altre 20 sono perite nel distretto di Balakot e almeno 12 in un sobborgo di Muzzafarabad dieci giorni fa (tutte zone già severamente colpite dal sisma); si tratta in grande maggioranza di sfollati, tra cui molti bambini, che vivevano in tende o rifugi di fortuna sommersi dall’acqua e dal fango. Dall’inizio della stagione dei monsoni sono almeno 140 le vittime in Pakistan perite in incidenti collegati al maltempo, soprattutto nelle aree montuose del nordovest.