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View Full Version : alghe tossiche nel Tirreno (Genova e Fregene), accuse ai depuratori


Adric
02-08-2006, 09:14
A Genova lo stesso tipo trovato a Fregene

Alghe tossiche nel Tirreno, accuse ai depuratori

Prorogato il divieto di fare i bagni

GENOVA — «Tutti in mare, tutti in mare», grida il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini. E si getta fra le onde a Fregene: con sprezzo del pericolo, costituito dall’alga Ostreopsis, e del ridicolo, nel senso che viola l’ordinanza di divieto di balneazione da lui stesso firmata. «Tutti in spiaggia, tutti in spiaggia», intimail sindaco di Genova, Giuseppe Pericu, che ieri (giornata nella quale in sette si sono presentati al pronto soccorso per disturbi vari) ha rinnovato per altre 48 ore (oggi e domani) la proibizione di entrare in acqua nel tratto da Quarto dei Mille fino al Porticciolo di Nervi. Ovvero: circa 3 km del Levante genovese, con 18 stabilimenti balneari (su oltre 100) affollati ora solo di mugugni. «C’era proprio bisogno di essere così drastici? Cinque giorni senza bagni?», protesta Paolo Vignale, titolare di uno dei più antichi stabilimenti balneari: il «Cinque maggio», nome dovuto, dato che è sotto lo scoglio da dove il 5 maggio 1860 salpò Giuseppe Garibaldi con i Mille.
Altro che stessa spiaggia, stesso mare! Qui — dicono gli studiosi — c’è lo stesso Mar Tirreno, la stessa alga, ma è opposto il rimedio. «È una decisione precauzionale — spiega il sindaco del capoluogo ligure, che fra due giorni parte per le ferie (in montagna) —. Si sa troppo poco sui fenomeni provocati dalla Ostreopsis e sulle cause della sua presenza. Né il ministero della Salute e quello dell’Ambiente ci sono stati di grande aiuto. Eppure dopo quanto avvenne un anno fa (circa 80 bagnanti dichiararono di essere stati intossicati, ndr) organizzammo un convegno internazionale, a dicembre, e proponemmo la creazione di una rete di monitoraggio. Ma non è successo nulla. Ci siamo dovuti arrangiare da soli, controllando noi il nostro mare. E allora che altro può fare un povero sindaco? ».
A Genova però la controversa alga ha un particolare fetore ed è urticante. Da tempo e da molte parti si mette sotto accusa il sistema dei depuratori: vecchio e inefficiente, favorirebbe l’habitat di questo microscopico unicellulare. Si ribella l’assessore alle Politiche delle acque e dei Servizi a Rete, Valter Seggi: «Su 8 depuratori prima ne funzionavano solo 3, ora 7. E l’Arpal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente Liguria) ha escluso che i nutrienti che favoriscono la crescita dell’alga, fosforo e azoto, siano sopra il livello di tossicità». Replica l’ex assessore regionale al Turismo e capogruppo di An, il medico Gianni Plinio: «Guarda caso il depuratore che funziona peggio di tutti è quello fra Quarto dei Mille e Nervi. E la stessa Arpal un anno fa ha affermato ben altro in una relazione finita alla magistratura: che il sistema dei depuratori a Genova non è a norma. Perciò una volta l’Arpal è fra gli allarmisti, un’altra fra gli anestesisti. Si decida. Ho presentato un’interpellanza agli assessori regionali della Sanità e Ambiente affinché verifichino, tramite agenzie autorevoli e insospettabili (Enea, Cnr..), se esista una correlazione tra i depuratori e l’ennesima emergenza che tanto male fa alla Liguria ».
Un collegamento che per Stefano, titolare da 15 anni del chiosco della spiaggia Scalo di Quinto al Mare, è provato: «Quali alghe! Ci stanno nascondendo la verità. A me risulta che la vasca di quel depuratore stesse scoppiando. Allora hanno scaricato a mare i liquami. E ci hanno messo nella cacca. Io ho guadagnato in 3 giorni quanto incassavo in mezza giornata. In questa spiaggia normalmente non ci sta neanche un ago. Ora è deserta». Il Comune intanto si affida alla natura: che entro 48 ore si concluda la fioritura dell’alga malefica e alle previsioni meteo in peggioramento. Sulla spiaggia Scalo pochi vacanzieri prendono il sole sui ciottoli roventi. Cinque fanno il bagno: sono padre, madre e 3 figli, italo-ecuadoriani.«È proibito, e allora? Quando ci capiterà di fare un bagno senza spingere? E poi di qualcosa bisogna pur morire...».
Costantino Muscau

01 agosto 2006
(Corriere della Sera)

giannola
02-08-2006, 09:18
Alghe tossiche pure in Sicilia, ma qui qualcuno vuole fare finta di niente :muro:

Adric
06-08-2006, 15:54
Domenica 6 Agosto 2006

Nonostante i divieti, da Fregene ad Ardea bagni e tuffi senza l’ombra di un cartello

di GIULIO MANCINI

Ragazzini che si bagnano nei fossi, anziani che si rinfrescano in acque marroni, donne distese sulla battigia alla foce dei canali di scolo. Non è una crociera nel brivido ma un viaggio nell’assurdo: lungo la costa romana quasi mai i villeggianti sono messi in condizione di sapere dove si trovano i divieti.
Sono diverse decine i chilometri di acque impraticabili secondo la delibera regionale conseguente ai costanti prelievi effettuati dai biologi dell’Arpa, Agenzia regionale protezione ambientale. Ai sindaci dei comuni costieri spetta il compito di emettere le ordinanze, disporre i cartelli di divieto e far rispettare quelle prescrizioni. Sono la massima autorità sanitaria locale e compete a loro la tutela della salute pubblica. Eppure per le motivazioni più disparate raramente riescono a vigilare sull’applicazione dei divieti balneari.

Fregene, Villaggio dei Pescatori . La delibera regionale del 29 marzo 2006 e le successive indicano un divieto di balneazione per 1050 metri a sud dell’Arrone. La gente è in acqua, nonostante il baillame sulla minaccia di alghe tossiche. «Sì ne ho sentito parlare confessa Rosanna, studentessa universitaria del quartiere Prati ma io vengo al mare solo nel fine-settimana. Mi bagno al mattino solo se l’acqua non è scura. Ma perché, è pericoloso?». Lungo quel chilometro di costa interdetta dall’inizio della stagione non ci sono cartelli. Nascosta lontana dalla battigia, nel centro dell’arenile tra due chioschi, c’è solo una tabella datata giugno 2005.

Fiumicino, lungomare della Salute . Tra le due foci del Tevere, quella del porto-canale a nord e l’altra di Fiumara grande, è praticabile solo un fronte di mille metri di battigia, quella degli stabilimenti balneari più settentrionali. Le tabelle di divieto, fatte istallare dal combattivo sindaco Mario Canapini nella mattinata di venerdì, ieri erano già sparite ad eccezione di quella di piazzale Mediterraneo. Nella zona tra l’Ultima Spiaggia ed il faro resistono quelle del 2005. «Siamo obbligati per legge ad aggiornare i divieti segnala il primo cittadino e regolarmente gli operai procedono. Chi li fa sparire? Beh, non voglio essere malizioso ma c’è chi ha interesse a non far sapere che quel tratto di costa è interdetta alla balneazione». Della questione Canapini ha informato anche il prefetto di Roma, Achille Serra, evidenziando che è «praticamente impossibile impedire ai bagnanti di entrare in acqua nelle zone vietate stante l’esigua disponibilità di operatori della vigilanza urbana, delle forze dell’ordine e della Capitaneria di Porto da impiegare a tale compito in relazione ai molti chilometri di costa da sorvegliare».

Ostia, spiaggia libera di Castelporziano . La delibera d’inizio stagione ha fissato l’interdizione alla balneazione nei mille metri di riva a sud del canale Pantanello o di Palocco. Si tratta di un divieto fantasma e non solo per l’assenza di qualsiasi genere di tabella. «Come associazione denuncia Paolo Guerra, presidente degli ambientalisti di ”Eco blu” abbiamo chiesto l’accesso agli atti amministrativi sull’ordinanza del sindaco ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta». «Divieti a Castelporziano? No non ne sappiamo nulla» rispondono alla segreteria del presidente del Municipio XIII ed a quella del gruppo di polizia municipale. «Sì, ci facciamo il bagno riferisce Monica Cempella a nome di un gruppo di tre amiche ma chi ce lo dice a noi se c’è il divieto? Certo, l’acqua è sempre di colore scuro ma pensavamo che non ci fosse pericolo». In compenso dall’altro estremo della spiaggia libera c’è un divieto: è datato 1996 e riguarda il Fosso del Tellinaro ma è in secca da qualche anno.

Torvaianica, fosso di Pratica . All’ombra del Castelletto l’acqua è una macchia marrone. L’Arpa vieta 800 metri di spiagga dal lato sud e 250 in quello nord. «E’ una schifezza protesta Stefania Ricci della Magliana ma sino a che non ci dicono che è vietato chi riesce a impedire ai figli di stare in acqua?». E, in effetti, non ci sono cartelli o tabelle.

Ardea, il lungo divieto . Da 1250 metri a nord del fosso Rio Torto a 800 metri a sud di Fosso Moletta il mare è interdetto. In qualche passo a mare l’amministrazione ha fissato la scritta ”divieto di balneazione” riferita, però, all’assenza di marinai di salvataggio. «I cartelli sono stati istallati ribatte il sindaco, Carlo Eufemi e ho chiesto una nuova verifica delle loro condizioni. Non ci sono? Li farò risistemare».
(hanno collaborato Fabrizio Monaco e Giovanni Salzano)

(Il Messaggero)

Adric
06-08-2006, 20:52
ALGA TOSSICA

Genova, Fregene, Palermo: si tratterebbe della stessa specie

E nei mari italiani si registra un'invasione di meduse, ultime segnalazioni in Liguria. 'Le nostre acque danno segnali di stress'


Roma, 6 agosto 2006 - Genova, Palermo e ora anche Fregene: l'alga tossica potrebbe essere la stessa. Lo ha detto il Commissario dell'Icram, Silvio Greco, in merito all'ultima segnalazione proveniente dalla spiaggia di Aspra, l' arenile del capoluogo siciliano.

E intanto nei mari italiani c'e' anche un boom di meduse. L'ultima segnalazione dalla Liguria, lungo la Riviera dei Fiori, da Ventimiglia a Savona.

E l'allarme riguarda anche altri Paesi. Le acque Mediterranee della Spagna sono state invase da 60 milioni di meduse. ''Sono tutti segnali di stress - afferma Greco - come anche le acque calde in superficie, con 29 gradi perfino nel Canale di Sicilia''.Per quanto riguarda l'alga tossica, oggi sono in viaggio per Roma i campioni prelevati dall'Icram nel mare genovese e da domani, ha riferito Greco, nei laboratori partiranno le analisi ''per stabilire lo scenario nel quale si e' sviluppata''.

E sempre domani il Commissario sara' a Genova per partecipare a una riunione sull'alga tossica.''Si tratta di un'alga che ha camminato - ha detto Greco - mi sono arrivate segnalazioni anche dalla Spagna e dalla Francia. Sono notizie da verificare ma non mi meraviglierebbe. L'Ostreopsis ovata che ha colpito Genova, Palermo e con ogni probabilita' anche Fregene, prolifera in acque di passaggio delle grandi navi e a forte impatto antropico, proprio come lo sono i tratti di mare italiano interessati''.

Una delle ipotesi piu' certe ''resta quella infatti - ha spiegato il Commissario dell'Icram - che l'alga sia stata introdotta nel Mediterraneo dalle acque di sentina delle navi''.

E' un'alga tropicale, presente un po' ovunque nei mari del mondo, quelli caldi e temperati, ricorda Greco, sottolineando che l'alga non vive in acque fredde.

.Ma nei mari italiani quest'anno c'e' anche un boom di meduse. ''Ci sono un po' ovunque, e' un problema diffuso in tutti i nostri mari. L'inizio si e' avuto sulle coste tirreniche dalla Sicilia, da Mondello fino a Messina'' e poi via via le segnalazioni sono arrivate anche dalle Egadi, di fronte a Trapani, per poi allargarsi a macchia d'olio al Lazio, all' Argentario, in Toscana e, in questi giorni anche in Liguria, soprattutto nelle acque di sei comuni sulla Riviera dei Fiori.

''Si tratta della Nocticula pelagia, o medusa luminosa - ha spiegato Greco - provvista di lunghi filamenti''. Ma niente panico, avverte il Commissario dell'Icram. Le sostanze rilasciate dalle meduse sono termolabili, cioe' scompaiono con il calore. ''Creano fastidi ma sono piu' fastidiose che pericolose''.

Un anno boom per le meduse anche per la Spagna dove il fenomeno sa di emergenza: 60 milioni di meduse hanno invaso il Mar Minore, oltre dieci meduse per chilometro quadrato di tre diverse specie.''Tutti segnali che riguardano un problema di equilibrio. Quando una specie e' cosi' esuberante - ha concluso Greco - c'e' sicuramente un problema di equilibrio e l'attenzione deve essere massima''.
(Quotidiano.Net)

Adric
08-08-2006, 15:18
Ambiente: Le alghe tossiche non sono conseguenza dei depuratori
Martedì, 08 agosto

Tra l'alga tossica e il malfunzionamento dei depuratori non c'è "nessun collegamento diretto provato". Lo ha detto il commissario dell'Icram, l'Istituto centrale per la ricerca sull'ambiente marino, Silvestro Greco. "La gestione dei depuratori rimane però un problema che deve essere risolto su tutta la costa italiana". Quanto al problema dell'alga tossica, Greco ha detto che "c'è il massimo accordo per risolvere", e che non si tratta di un problema soltanto ligure ma "che riguarda tutto il Mediterraneo".



"A differenza di altri, che hanno messo la testa sotto la sabbia, la Liguria vuole affrontare il problema" dell'alga tossica. Lo ha detto l'assessore all'Ambiente della regione Liguria, Franco Zunino, a margine di una tavola rotonda tra Enti locali liguri e ministero della Salute che si è svolta a Genova riferendosi ad altri Paesi come la Spagna e la Francia, e alle reazioni non tempestive di altre regioni italiane come Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Puglia.

"Altre regioni - ha detto l'assessore - si sono attivate con più lentezza probabilmente perché non sono attrezzate come la Liguria, o forse perché hanno minimizzato il fenomeno".
(canisciolti.info)

giannola
08-08-2006, 15:25
divieto di balneazione nella zona di aspra (prov di palermo).
la causa è quella